Le emissioni globali di CO2 continuano a salire e il Pianeta si avvicina velocemente alla catastrofe climatica. Certa se nei prossimi anni non si faranno passi avanti, ma molto probabile anche se saranno attuati i piani di decarbonizzazione presentati fin qui dai diversi Paesi, quasi tutti “non sufficientemente ambiziosi”. E’ quanto certifica il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), che ha pubblicato il suo annuale Emissions Gap Report (EGR), testo di riferimento per l’imminente COP 29 a Baku, in Azerbaijan.
Emissioni globali 2023 al nuovo record di 57,1 GtCO2e (+1,3%). Lo dice un report dell’Onu
Nel 2023 le emissioni globali di gas serra hanno raggiunto un nuovo record di 57,1 GtCO2 equivalenti, con un aumento dell’1,3% rispetto ai livelli del 2022. L’EGR misura anche il divario tra l’andamento delle emissioni globali con gli attuali piani di riduzione delle emissioni dei Paesi (Nationally Determined Contributions – NDC). Serve per capire se l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C o ben al di sotto di 2°C (Accordi di Parigi) è ancora perseguibile e come fare per colmare il divario.
E giunge a conclusioni non incoraggianti: l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5°C si allontana e stiamo andando incontro a un riscaldamento catastrofico. Se tutti gli attuali NDC venissero attuati, il mondo è destinato a un riscaldamento di 2,6°C entro la fine del secolo. Senza ulteriori interventi, le temperature potrebbero salire a 3,1°C, con impatti devastanti su economie, ecosistemi e società.
Temperature fino a più 3,1 gradi a fine secolo
Per rispettare l’obiettivo di 1,5°C, le emissioni globali dovrebbero diminuire del 42% entro il 2030 e del 57% entro il 2035, rispetto ai livelli del 2019. Per i 2°C, le riduzioni dovrebbero essere del 28% entro il 2030 e del 37% entro il 2035. In realtà anche quest’anno non si raggiungerà il picco massimo, quindi l’inizio della discesa si allontana.
Entro il 2035 bisognerebbe più che dimezzare le emissioni. Solo dalle fonti rinnovabili un filo di speranza
L’ultimo filo di speranza è appeso alla diffusione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili legato. Che già stanno cominciando a cambiare la situazione, ma potrebbero e dovrebbero fare molto di più. L’energia solare ed eolica potrebbe rappresentare il 27% delle riduzioni delle emissioni entro il 2030 e il 38% entro il 2035, offrendo una parte massiccia della soluzione, sommandosi a idroelettrico, biomasse, geotermico e a fortissimi risparmi nei consumi primari grazie alla transizione elettrica e all’ efficientamento energetico.
Gli investimenti necessari a raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050 sono stratosferici: tra 900 e 2.100 miliardi di dollari all’anno. Cioè fra l’1 e il 2 per cento dei 110 mila miliardi annui dell’economia globale per i prossimi 25 anni. Tuttavia i costi dell’inazione saranno molto più alti, dovendo fronteggiare condizioni meteorologiche estreme, mancati raccolti e altri disastri.
Il G20 prenda di petto la transizione e la guidi
L’Onu sollecita il G20, che rappresenta i Paesi più industrializzati, ad assumersi la leadership nel processo di decarbonizzazione, fin dal prossimo vertice di Baku.
I Paesi che ne fanno parte (meno l’Unione Africana) sono stati responsabili del 77% delle emissioni globali nel 2023, sono quindi fondamentali per ritrovare la rotta verso l’obiettivo 1,5 gradi e far sì che COP29 produca risultati. I primi NDC che saranno presentati a Baku devono indicare la strada giusta in vista della scadenza per la presentazione degli NDC, nel febbraio 2025, che complessivamente devono garantire di dimezzare le emissioni entro il 2030.
Analisi molto interessante ma che ognuno di noi, nel suo piccolo, può già riscontrare quotidianamente.
Ma il problema sono solo i carburanti fossili? Magari fosse così.
Il problema sono i nostri consumi, TUTTI i consumi. I carburanti fossili sono i principali indiziati ma guardare solo ad essi vuol dire guardare solo un pezzo del problema.
Quanti possono dire di non aver comprato più di quel che effettivamente gli serve per mangiare, vestire o, più in generale, vivere? Anche su questo sito i bannere di Temu sono spesso invadenti e non mi pare che vi si vendano prodotti necessari per la nostra vita ….
Quanti non hanno mai preso un aereo con biglietti a prezzo ridicolo per andare in vacanza o solo per “farsi un giro”? Quanti non sono mai saliti su un traghetto che sbuffa come una centrale a carbone o su una enorme nave da crociera per solcare i mari non sapendo neanche dove stavano andando o cosa stessero visitando?
Quanti utilizzano le criptovalute o stanno iniziando ad usare l’intelligenza artificiale? Non ci bastano più le monete reale e dobbiamo per forza farci fare tutto da una macchina che non capiamo neanche chi la controlla e gestisce?
Sono solo piccoli esempi ma non tutti i nostri consumi derivano dall’abuso di consumo di fonti fossili, sono proprio le nostre abitudini ed il nostro stile di vita che ci impongono consumi, energetici e non solo, totalmente fuori controllo
(Quasi) Tutti abbiamo capito che si deve cambiare il mondo ma nessuno è disposto a farlo, non dico facendo sacrifici ma almeno limitandosi nei consumi. Sono favorevolissimo alle energie rinnovabili (tutte) ma se facciamo la transizione energetica e contemporaneamente raddoppiamo i consumi vuol dire che non abbiamo fatto nulla. Esattamente quello che dice la ricerca riportata nell’articolo.
Bisogna gridare basta ad aerei a prezzi ridicoli, basta a navi e traghetti che sbuffano infischiandosene di quanto inquinano, basta a prodotti (cinesi ma non solo) inutili e che durano da “Natale a Santo Stefano”, basta a sviluppi tecnologici che moltiplicano i consumi energetici, basta ad auto gigantesche per trasportare il guidatore e pochissimi (spesso nessuno) passeggeri.
E sulle auto includo anche le BEV: una Tesla che pesa oltre 2 ton a vuoto non può essere considerata ecologica o green o rispettosa dell’ambiente. E’ meglio dell’equivalente a benzina (o gasolio) ma non si salva l’ambiente con il “piuttosto che niente”.
Diciamocelo chiaro: i sacrifici sono giusti ma è meglio che li facciano gli altri.
“TUTTI i consumi”
Quando negli anni ’90 (e ormai sono passati 30 anni, promemoria per quelli che dicono che la transizione fatta così è troppo veloce), oltre 190 nazioni mondiali si impegnarono a ridurre le emissioni di CO2 nei quattro macrosettori: produzione energia elettrica, industria, climatizzazione, trasporti. Tre settori hanno diminuito (anche sensibilmente) le emissioni, uno le ha aumentate. Guarda caso è il settore che più tocca da vicino le umane fragilità: l’auto non è solo un mezzo di trasporto, è un oggetto freudiano sostitutivo di altro, è gratificazione, è posizionamento sociale, è oggetto di transizione, guai a toccarlo. Nessuno si affeziona alla propria caldaia mostrandola orgogliosamente ai propri amici. Ecco perchè si parla, soprattutto, di auto e trasporti: perchè rappresenta oltre un quarto del problema ed è addirittura in controtendenza.
Giusto per precisare, perchè il resto del discorso non fa una piega: dobbiamo, tutti, ridurre i consumi, tutti.
Un conto è il benessere, un altro lo spreco, che non possiamo più permetterci.
L’ho scritto in altro commento e lo ripeterò ogni tanto: il lusso di continuare ad emettere CO2 ha un conto da pagare. Ultimamente il conto lo ha pagato Pianoro di Bologna, Bologna stessa, Modena, la Romagna. Oggi lo pagano la Liguria, il Piemonte e la Toscana, domani vedremo: qualcuno, comunque, paga e non è chi guida in quel momento.
Strada in salita, piena di curve e di buche, con precipizio al lato, senza guardrail, di notte con la nebbia, ghiacciata mentre nevica e abbiamo solo le luci di posizione, con un malato a bordo da portare verso l’unico ospedale della zona che però non sappiamo se lo troveremo aperto, mentre il passeggero ci urla di tornare indietro e ci prende lo sterzo in continuazione: ecco, questa è la situazione in cui andiamo verso il futuro.
Pieni di Pinco, Pallo, Caio e Semproni sempre pronti a sdraiarsi in mezzo alla strada rivendicando il diritto di continuare a suonare il violino mentre la nave affonda.
Ciunbia concordo, infatti la stessa Cina che sta avendo un boom delle rinnovabili (anche perchè a livello globale in gran parte li produce lei) ha avuto un incremento dell’8,9%di energia prodotta da fonti fossili per doddisfare le crescenti richieste della dua classe media e ricordiamoci che la Cina è attualmente il maggior “produttore” di CO2 col 24% a livello globale contro il 15% degli USA e il 9.8% dell’Europa.
ricordiamoci sempre che a livello di emissioni i cinesi saranno anche i primi… ma hanno anche 3.2 volte la popolazione degli europei o statunitensi, che quanto a consumo “pro-capite” non ci batte nessuno….
oltretutto l’inizio della loro economia “moderna” è stata fatta proprio dislocando in Cina (ma anche India ed altri paesi a legislazione carente sulla protezione ambientale e dei lavoratori e cittadini) tante produzioni chimiche, meccaniche etc per aumentare i guadagni delle multinazionali occidentali..
per fortuna si stanno anche da molti anni specializzando nello sviluppo di rinnovabili (anche a nostro beneficio, quindi) di cui detengono oramai la maggioranza degli investimenti (tra pale eoliche ON/OFF shore, BESS, FV etc)…
Grazie al grande vantaggio economico che danno nel tempo le F.E.R. riusciranno a diffondersi ovunque e progressivamente si abbasseranno le emissioni … spero ad una velocità maggiore visto che il nostro Giudice Supremo (il clima) non ammette alcuna deroga o temporeggiamento..
Nella prima tabella sono riportati i dati sulle emissioni pro-capite, quindi no, il “non ci batte nessuno” è una frase che non ci sta proprio. Ci battono, e pure bene, americani, cinesi, russi.
La Cina ha peraltro raggiunto l’Europa nel cumulato delle emissioni storiche di CO2 (e, visti i rispettivi trend, direi superato) quindi anche la storiella del “noi abbiamo inquinato sinora, con quale faccia possiamo andare a dir loro di non farlo” inizia a vacillare.
Che poi le emissioni della Cina si abbasseranno in futuro, beh ci crederò quando lo vedrò, il mio spirito romantico non è così benevolo nei confronti di quella dittatura: non è certo il fatto che siano i maggiori produttori al mondo di BEV che me li rende simpatici, a differenza di altri commentatori.
Non ho capito, sta cercando scuse per far finta di niente? Certo, vedrà che andrà a finire benissimo, ma di certo non con abbastanza petrolio per tutti.
Ci mancherebbe. I cinesi sono 1,3 miliardi, noi europei 500 milioni. Le emissioni pro capite si equivalgono, ed è questo che conta.
Giù dal podio…ma non mi consola…vista la grande responsabilità storica sull’inquinamento mondiale (per i tanti anni tra i primi 7npaesi industrializzati..che han costruito il trend attuale).. e ci metto pure le.tragiche conseguenze dell’ invenzione di Giulio Natta.. sia per l’ aumento dei motivi di estrazione.. che il disastro successivo all’ uso…
@degli Esposti 7,3 tCO2 dell’europeo equivalgono alle 11 tCO2 del cinese? Davvero? Noi Europei 500 mila? O forse circa 450 milioni?
@Leonardo (R) Scuse? Far finta di niente? Io domattina andrò al lavoro pedalando, la macchina resterà a casali. Ma non cambiamo discorso, stiamo parlando di numeri.
@Damiano Giù dal podio, sì, secondo quella tabella non è l’Europa la grande inquinatrice del mondo con il 6% di emissioni climalteranti nel 2023, contro il 30% della Cina, l’11% degli USA e l’8% dell’India (il podio da solo ha fatto praticamente il 50% delle emissioni mondiali). Significa non esser tenuti a far nulla? No. Significa doversi impegnare come gli altri? Neppure, visti proprio i numeri in gioco: se lei finisce in pronto soccorso con due ‘emorragie, una al naso e l’altra all’arteria femorale, nessun medico degno del nome darà la priorità al tapparle il naso per salvarle la vita.
Finalmente si comincia a ragionare, nelle Tv queste discussioni non si sentono almeno tra persone comuni, ci voleva Vaielettrico Grazie ..
Cercate di moltiplicarvi questo è possibile.
Temo che sia una nuova forma di “selezione naturale”; putroppo però la falce colpirà a caso o quasi.
i ricchi si sposteranno nelle zone meno colpite dai cambiamenti climatici…. gli altri…. amen !
(con buona pace per quelli che qui si battono per impedire la transizione energetica… senza che ne abbiano un qualche minimo vantaggio…sprecano pure corrente …e quindi soldi…)
C’era un miliardario biondo, qualche anno fa, che chiese quanto “costasse la Groenlandia”. Adesso vaneggia di sterminare i suoi nemici con l’esercito: evidentemente o la Groenlandia costa troppo, oppure non ha ancora trovato dove andare a ripararsi dal cambiamento climatico che, sempre secondo lui, è una bufala.
Tuttavia andare a ripararsi nelle zone meno colpite dai cambiamenti climatici pone un problema serio per i ricchi: noi otto miliardi di “poveri” non è che stiamo qui ad aspettare di arrostire, o di finire sott’acqua, o di prenderci a bastonare per mangiare. Quindi, o quelle zone le tengono segrete, isolate, lontane da zone oggi affollate e protette con tutte le armi che riescono a comperare, oppure faranno la fine del topo.
Ad esempio, un buon posto sarebbe https://www.neom.com però lo conoscono già tutti.
Io da giovane ho visto “Soilent green”… credevo fosse un film… adesso comincio a pensare che era un documentario…
L’espansione infinita in un insieme finito è impossibile. Legge che per la maggioranza delle persone, governanti in primis, vale solo nei laboratori di scienze nelle scuole.
Non si riesce a capire che detta legge vale sia nel sommare che nel sottrarre. L’espansione infinita del genere umano in un insieme finito (la terra) è impossibile. L’estrazione infinita di qualsivoglia minerale o animale dal giacimento dl provenienza (miniera, mare) è impossibile. Ecc. ecc. ecc.
Il cosiddetto “homo sapiens” è decisamente stupido. Quando la siccità diventerà SERIA ne vedremo delle belle: altro che Ucraina o Israele…
Premessa: qualche genio mi inserirà in quel 28% di analfabeti funzionali, ma frega poco.
Di questo catastrofismo, onestamente, non mi importa nulla. Zero totale.
Non sono preoccupato per il pianeta Terra, semplicemente perchè sopravviverà tranquillamente alla piaga più grossa che lo affligge: l’Umanità.
Oddiooo, si alzano le temperature, gli eventi climatici sono sempre più violenti, fa troppo caldo quando c’è caldo, c’è troppo freddo quando fa freddo, uragani, alluvioni… e allora?
Dove sta scritto che la popolazione mondiale deve continuare a crescere?
Dove sta scritto che la specie umana deve sopravvivere?
Le condizioni climatiche porteranno ad una selezione naturale? Benissimo, meglio! Non ci vedo nulla di male!
Eh ma i tuoi figli? eh ma i tuoi nipoti? eh ma la settima generazione? Sti cazzi. Avranno le spalle larghe per sopravvivere, e se non sopravvivranno non è un problema, significa che non erano abbastanza forti…. d’altronde, con i tempi che corrono, con la cultura woke che avanza non è neanche detto che avrò discendenti, e non per il clima…….
Ma prego, continuate pure con l’idiozia di voler controllare la temperatura del pianeta, magari comprando auto elettriche. Fate pure… io nel frattempo mi preparo il kit di sopravvivenza.
Concordo con lei. Del resto la mia precedente nota non era sicuramente ottimistica. Credo anche io che la parabola umana sia nella fase calante. Ci si dimentica che la NATURA è un organismo vivente che, quando viene attaccato dai parassiti, fa tutto il possibile per liberarsene. Chi sono i parassiti?
Il pianeta è un sistema complesso e come tutti i sistemi per esistere deve trovarsi in equilibrio, quello che viene definito STATO DI QUIETE.
Quando l’equilibrio viene rotto il sistema si riporta in equilibrio a suo modo. Un terremoto la, un’eruzione qua, un’alluvione da un’altra parte, ecc. ecc.
La vedo molto dura per le prossime generazioni. Stiamo per lasciare un pianeta in rovina e dubito che usare un’auto elettrica, a parte l’indubbio piacere di usarla, potrà cambiare le cose.
caro Antonio… lascia perdere il kit di sopravvivenza…
non so cosa ci metterai dentro.. forse qualche preghiera e qualche rimpianto?
non so quanti anni hai, se lavori … ma nel caso ricordati che senza passare rapidamente ad un modo diverso di produrre ed usare l’energia, quel che ti resta da vivere non sarà molto invidiabile in un mondo inquinato, continuamente devastato da eventi estremi sempre più distribuiti e ricorrenti.
La prima cosa che si rischia subito è di perdere molti posti di lavoro (per produzioni trasferite altrove per costi eccessivi o per impossibilità ad usare i nostri territori, come in agricoltura… sempre più esposta a perdite raccolti…e quindi generi alimentari sempre più cari ed importati .. alla faccia della “sovranità alimentare” …)
La seconda cosa… gli spazi vitali come li conosciamo, tra zone devastate e case invendibili / non riparabili, da abbandonare come certi paesini montani dopo i terremoti….
Su una cosa sono da tempo ampiamente d’accordo con te:
“Non sono preoccupato per il pianeta Terra, semplicemente perchè sopravviverà tranquillamente alla piaga più grossa che lo affligge: l’Umanità.” In effetti in miliardi di anni altrettanti miliardi di esseri viventi (animali, vegetali) si sono succeduti senza essere direttamente responsabili della loro estinzione.. quantomeno ad averne piena coscienza… Noi siamo i primi a riuscire ad auto estinguerci …con consapevolezza e pure menefreghismo (nel tuo caso).
Sei proprio sicuro che qualche piccolo cambiamento di abitudini non valga la pena di tentarlo?
No, no, io non la colloco nel 28% di AF (senz’altro la colloco in altre classificazioni ma sarei fuori tema): il 28% di AF non pensa, lei lo fa ed è perfettamente consapevole del nostro destino.
A me secca un pochino sapere che le mie figlie avranno una vecchiaia pessima, però è vero che gli animali non meritano tutto questo per colpa del parassita umano. Ecco, vorrei almeno dire “ci ho provato”, non arrendermi così.
Se non vuoi sopravvivere, affari tuoi. Ma lascia in pace chi tenta di operare nella giusta direzione.
Purtroppo per lei la maggioranza dell’Umanità preferisce sopravvivere. Perciò le imporrà auto elettriche, case green, carne artificiale, economia circolare. Come le ha già imposto di scaricare le sue deiezioni nelle fogne piuttosto che in strada.
Sicuramente. Ha ragione. La maggioranza dell’umanità vuole sopravvivere. Quindi converrà che dovrà essere quella stessa maggioranza a salvarsi e a salvarci. Non certo solo e unicamente la cara vecchia Europa che vuole imporre regole e norme che alla fine saranno annacquate come il vino del peggiore oste (e lo sa anche lei questa cosa). Il contrario non è dato e non può essere dato (e qui ci aiuta la logica e la filosofia).
Non è solo la vecchia Europa ad aver deciso di decarbonizzare. L’hanno deciso 197 Paesi aderenti all’Onu firmando l’Accordo di Parigi, e l’anno scorso il documento finale di COP 28 a Dubai che sancisca il “progressivo abbandono del carburante fossile. L’Europa è solo la prima della classe. Come lo è stata applicando alla lettera il precedente Protocollo di Kyoto. Fossi in lei ne sarei orgoglioso.
Purtroppo la cara vecchia Europa in questo momento è decisamente indietro a USA e Cina e se non ci diamo una svegliata finiremo anche indietro a molti altri. Oltretutto a noi italiani piace fare politiche da fanalino di coda della cara vecchia Europa e poi ci lamentiamo che le aziende chiudono e gli stipendi si abbassano. Delle due l’una: o cavalchiamo l’onda dell’innovazione e facciamo la transizione spediti e senza remore oppure ci abbandoniamo a noi stessi e ci facciamo portare via dalle correnti, al momento mi pare che la politica sia orientata sulla seconda opzione. 🤷
Massimo ecco qua il verbo maestro “imporre” …. imporre sempre e comunque indipendentemente a chi si impone e come si impone, sia questo un benestante o un nullatenente .. “imporre” mi ricorda qualcosa di non certo bello avvenuto un secolo fa … ecco il motivo per cui temo che che tutto ciò non funionera .. a cavar sangue dalle rape non c’è mai riuscito nessuno e credo che nessuno mai ci riuscirà
antonio gobbo sta dicendo forse che si auspica di poter tornare a scaricare le sue deiezioni in strada?
Purtroppo le leggi della fisica ci impongono di smettere di bruciare roba che era stata sepolta da migliaia di anni nelle viscere della terra contribuendo a fornirci un clima al quale ci siamo lentamente adattati. Il problema dell’adattamento veloce è correlato anche alla velocità con cui abbiamo cambiato gli equilibri climatici.
Antonio .. a proposito di “imporre” …
faccio notare che in gran parte degli stati dominanti e collaterali si sta svolgendo una feroce battaglia tra chi spinge verso sistemi di potere e controllo “oligocratici” e chi tenta di difendere o raggiungere sistemi “più democratici”; alcuni stati faranno da sparti-acque tra gli schieramenti mondiali… e ne avremo prova entro dicembre con le elezioni USA e tutte le drammatiche conseguenze…
@Leonardo (R) ha già espresso “la dittatura della Natura” sui nostri desiderata…
@Antonio
“…Di questo catastrofismo, onestamente, non mi importa nulla. Zero totale…”
“…dove sta scritto che l’umanità deve continuare a crescere?”
ma poi:
“…io nel frattempo mi preparo il kit di sopravvivenza….”
ti frega, ti frega, altrimenti mica prepari il kit!
semmai: ti frega della TUA sopravvivenza,
ma non capisci che la TUA sopravvivenza va a braccetto con quella degli altri,
che ti piaccia o meno,
non per questioni etiche o religiose,
ma per banali questioni ambientali e sistemiche:
il danno per gli altri è danno anche per te,
l’alluvione in Emilia darà danni anche a me che vivo nel cuneese.
i migranti non vengono dai Paesi ricchi, per dire,
ma dai Paesi con guerre e disastri:
non possiamo accoglierli tutti è un mantra simpatico,
ma nemmeno i Romani son riusciti a impedire le invasioni barbariche
e i metodi … beh, erano meno civili, all’epoca.
quindi una alluvione in Bangladesh riguarda anche te e me,
puoi avere tutti i fucili che vuoi,
ma riguarda anche te e me.
Dati molto interessanti, che mostrano una situazione allarmente.
Questa pero’ chiaramente non e’ percepita da tutte le persone. Ma ci sta, e qui dovrebbero entrare i governanti ed i sistema paese, ma onestamente il livello medio dei politici, non solo in Italia, e’ drammaticamente basso, con un orizzonte temporale che non va oltre le prossime elezioni.
Off topic – Dal punto di vista sistema paese, be putroppo mi sa che l’Italia paga un ulteriore enorme dazio rispetto al nord Europa ed anche la Spagna (ricordiamoci dove era la Spagna nel 1975). Ci vorrebbe piu’ istruzione per tutti, per capire cosa sta succedendo, ma con un livello di analfabetismo funzionale al 28%, il piu’ alto in Europa, si va poco lontano.
analfabetismo funzionale? … bellisdimo termine per dire va tutto male ma è colpa degli altri, se non acquistano auto elettriche con stipendi e pensioni da 1000 euro o poco più è perchè sono “analfabeti” così pure se non hanno box pet ricaricare a casa, vome pure se la banca non gli da fido per ristrutturare la casa in ottica green perchè non hanno garanzie, se fanno la spesa al discouunt al posto dei negozi bio ecc ecc
PS a proposito di Spagna che hai preso ad esempio come mai loro che sono funzionalmente alfabeticcati e hanno l’energia elettrica assai meno cara della nostra sono solo a 1% in più di noi sull’acquisto di auto elettriche? sono troppo impegnati ad accrescere la loro cultura che non voglion perde tempo con arcomenti futili come le BEV?
antonio gobbo un conto è dire che l’auto elettrica ai prezzi di oggi non me la posso permettere, altro conto è dire che non mi voglio sbattere con le App per ricaricare, altro conto è dire che le auto elettriche prendono fuoco, consumano i freni e gli pneumatici eccetera. La prima può essere vera, la seconda è pigrizia mentale, la terza è incapacità critica di cosa si legge in rete. Probabilmente l’analfabetismo funzionale è non capire la differenza tra una cosa e l’altra.
Ah analfabetismo funzionale è anche dire che la colpa dell’Unione Europea e non della Cina che ha sviluppato la trazione elettrica, né di Tesla che ha fatto lo stesso producendo auto che hanno avuto un discreto se non ottimo successo, addirittura ponendosi come mission quella di accelerare la transizione verso sistemi di mobilità più sostenibili, e cos’è il Cybercab se non l’espressione maggiore di questa mission?
Riflettiamoci un po’ su, facciamo finta che l’Europa getti con un colpo di spugna tutte le normative ambientali e lasci fare ai produttori europei, questi continuerebbero a fare motori termici fino a quando l’economicità delle elettriche li avrà resi obsoleti? Per quanto tempo ancora sarà più economico rifornire di carburante anziché caricare? E quando saranno diventati obsoleti e non più al passo coi tempi cosa faranno?
Queste sono le domande a cui dovremmo rispondere, non certo se l’auto elettrica è più ecologica (lo è) o se consuma di più i freni perché è pesante (non li consuma perché utilizza la frenata rigenerativa): eppure tutte queste frottole attecchiscono benissimo proprio grazie ad un analfabetismo dilagante e all’incapacità di critica di ciò che si legge sui social…
Mi chiedo se lei abbia colto il mio commento.
La Spagna, lato rinnovabili, fa meglio dell’Italia, e si muove velocemente. Io parlavo di emissioni, che è il tema dell’articolo a cui commentavo.
Le auto elettriche non le ho citate.
mi piacerebbe vedere quell’11% di emissioni per il trasporto su strada come siano frazionati fra auto e trasporto pesante, perché si vero che si affacciano sul mercato alcuni camion elettrici, ma in tutta franchezza non ne ho mi visto uno.. e per quel che ho visto nel sito (mi pare volvo) nemmeno hanno il coraggio di pubblicare l’autonomia a vuoto (ancor meno a pieno carico)
A Milano si è tenuto E Mob una tre giorni sulla mobilità , si è parlato moltissimo di campione lettrici , Volvo e Renault stanno vendendo camion già sufficienti per le autonomia richiesta .
Bisogna fare il conto del costo totale di utilizzo e qui , una volta installate le colonnine sulle direttrici i camion elettrici saranno vincenti .
personalmente Lorenzo
son convinto che la mobilità elettrica si diffonderà presto e velocemente Prima tra le aziende di trasporto e distribuzione (che opera su percorsi “costanti e predefiniti”) per abbassare il TCO e aumentare o difendere i margini (il R.O.I. è fondamentale per queste scelte)
flotte di trasporto che possono organizzarsi in autonomia (alimentandole anche in proprio con FV) piazzole di carico / scarico e … ricarica batterie nel contempo, altre aziende di servizi con flotte di auto (magari prese N.L.T.) ma da ricaricare in azienda ogni giorno/sera (anche se a costo “di rete” una BEV è tremendamente più economica rispetto alle ICE)
Sarà un caso … ma adesso che pure gli stabilimenti italiani di Stellantis stanno per ricevere ulteriori modelli NEV viene modificato il regime fiscale a favore delle vetture elettriche/elettrificate (era ora !!) favorendole….
Quando le persone comuni prenderanno coscienza dei vantaggi della mobilità elettrificata, chi potrà (purtroppo non tutti, anzi…ancora pochi ) magari metterà le NEV tra le opzioni (di acquisto “nuovo, usato o NLT privati” ) e comincerà ad informarsi sul serio…invece che sentire “voci” che circolano …
ma oltre al divieto di vendita di auto a combustione, considerando l’enorme ammontare di co2 prodotta dalla respirazione, sono si può inserire anche un divieto di espirazione in aria libera per chi vuol salvare il mondo? in un palloncino fornito dalla commissione europa dovete espirare, e poi una volta pieni li portate in discarica. Volete o no salvare il mondo?
Attento, perché con certe affermazioni rischi di rientrare nel 28% di analfabeti funzionali, e poi sono cavoli amari!
Scusa Jack fa un’osservazione sbagliata ma non del tutto assurda, non da “analfabeta funzionale”. Semplicemente non considera che il carbonio che emettiamo con la respirazione non ha incidenza sull’aumento dello stesso nell’atmosfera perchè è parte del normale ciclo della natura e deriva dai vegetali che abbiamo mangiato e che lo hanno assorbito dall’atmosfera. E’ il carbonio che sta sottoterra da milioni di anni che tiriamo fuori e bruciamo nei combustibili fossili che va ad aumentare il livello di carbonio in atmosfera.
E come pensi di riuscire a produrre biocarburanti per tutti?
….o forse era una battuta?
Allora dovrebbe essere lo stesso per gli allevamenti intensivi, il foraggio per le mucche mica si estrae da sottoterra , lo stesso l’acqua che bevono
Il problema degli allevamenti è la produzione e rilascio di metano, che è ancora un altro problema rispetto alle emissioni di CO2
La mente umana è strana, ma mi ci metto io per primo, se una cosa mi fa male, ma mi piace, nel momento in cui la faccio, mi dimentico che mi fa male…
Nel momento che voglio salvare il pianeta, va bene, nel momento che capisco che costa un investimento, mi blocco perché il focus diventa il conto in banca le ‘arrivare a fine mese in qualche modo…
E’ bello usare vestiti nuovi, farli riparare se possibile… e da chi? e poi costa meno prenderli nuovi….
E’ ora di pranzo, ogni volta carne! E’ buona!!!! Vorrai mica fare una zuppa di legumi? Sarai mica vegano????
Il latte è buono!!! meglio di quell’acqua sporca che ti bevi!
In casa non ho voglia di stare con il maglione, e quindi tienili tu 18 gradi.
In vacanza andiamo almeno a 5000Km da casa, altrimenti sembriamo dei poveracci… e che facciamo postiamo le foto della valle a fianco invece di una bella spiaggia o città lontana…?
e chi più ne ha più ne metta…..
“E poi le auto elettriche non le riescono a vendere manco se le regalano, ho sentito che in America devono chiudere perchè ci sono i piazzali pieni… tu che ce l’hai come fai ad usarla.? io non voglio quelle scatole che prendono fuoco, poi non le senti arrivare!!!”
Ma ce la possiamo fare, siamo obbligati.
Come dice da anni VaiElettrico, “non per tutti”.
Anche salvarsi, intendo.
I disastri li abbiamo tutti sotto gli occhi.
Il problema è che chi decide è corrotto e si sente protetto dalle sue sicurezze economiche al punto da arrivare a:
– negazionismo: “eh d’inverno fa freddo, d’estate fa caldo” (alla Trump per intenderci);
– menzogne per screditare l’elettrico e l’elettrificazione;
– leggi create per mettere i bastoni fra le ruote alle rinnovabili.
Che individui orribili.
A breve… qualche anno …. scopriremo un nuovo ineluttabile disastro che ci coinvolgerà senza rimedio… E’ una diretta conseguenza del riscaldamento globale, legata alla dinamica dei ghiacci polari che da “perenni ” son … “perìti” in acqua !
Già decenni fa leggevo degli avvertimenti degli scienziati impegnati negli studi di questo terribile fenomeno che riguarda tutta l’Europa (una volta tanto ci troviamo accomunati dallo stesso disastro e dovremo affrontarlo tutti assieme, noi europei), e
ultimamente gli scienziati hanno riproposto ai vari governi l’estrema urgenza e gravità.
Ciò che sta avvenendo è la totale diluizione dei ghiacci polari (di acqua fredda e dolce) nelle acque calde e salate della famosissima “corrente del Golfo” [del Messico] che da molti millenni contribuisce a rendere più temperato il clima in centro-nord Europa, ma anche alle nostre latitudini… visto che in alre ere geologiche si son formati ghiacciai nel nostro attuale Abruzzo ,,, che è abbastanza a sud !
SE tra pochi anni (decenni ? o meno?? ) si diluirà totalmente la corrente del Golfo, non scorrerà più e non riscalderà più il nord del nostro continente, portando -paradossalmente ! – ad un repentino raffreddamento di tutta la parte centro nord, rendendola ben poco gradevole da abitare ( diciamo che dovremo imparare un po’ tutti a vivere come gli Inuit in Finlandia … o come i siberiani (che attualmente hanno il problema opposto, visto che intere città stanno sprofondando di decine di metri perché costruite su permafrost…. che si sta dissolvendo).
Mi sa che qualche futuro ministro dovrà “invertire” il lavoro… anziché preoccuparsi dei flussi di immigrazione, ci dovrà organizzare alla svelta i nostri flussi emigratori verso zone più abitabili….
Invito tutti coloro che non hanno mai letto nulla in merito a documentarsi con una semplice ricerca (multilingue) sul tema (suggerisco: “corrente del golfo + scioglimento ghiacci polari” … tanto per iniziare)… e cominciare a pregare…🙏🙏🙏
Sempre più spesso mi chiedo: andremo avanti così, tergiversando e continuando a dare “calci al barattolo lungo la via”, fino a quando con l’acqua alla gola saremo costretti a misure draconiane?
E cosa accadrà agli automobilisti termici, ibridi e pluginisti ibridi quando si arriverà a quel punto?
La rivolta popolare.
Ma è quello che si vuole e non si dice, perché pare poco elegante.
Se devi ridurre la popolazione di un pianeta sovrappopolato e con le risorse che si stanno rapidamente riducendo, che cosa costa meno: la gente che si ammazza da sola, oppure fare e attuare un piano pluridecennale di decarbonizzazione con l’obiettivo di contenere l’aumento medio delle temperature dell’atmosfera e del mare entro il prossimo secolo, permettere all’ecosistema di ritornare in equilibrio entro il 2300 etc.?
Crede davvero che la colpa sia esclusivamente degli automobilisti non EV?
è un problema globale che ha la radice nel consumismo, e nel voler produrre sempre di più…la verità è che dovremmo consumare meno, su tutto.
Tradotto in parole semplici: il pianeta Terra non ha speranza e cambierá il proprio clima in maniera incontrollata. Per mano dell’uomo.