Luca Di Meo, amministratore delegato di Renault e John Elkann, presidente di Stellantis lanciano l’allarme sull’auto europea. “Senza un piano, l’industria automobilistica tra cinque anni non ci sarà più. E l’Europa sarà solo un semplice mercato. Ma occorre agire subito: l’anno decisivo è il 2025“
Un allarme che assomiglia a una sentenza senza se e senza ma. L’automotive europeo entro cinque anni non ci sarà più. Per evitarlo occorre agire subito, alla fine del 2025 sarà troppo tardi. A scattare la fotografia di uno dei settori di punta dell’industria continentale sono i vertici di Renault e Stellantis.
Insieme fanno il 30% della quota di mercato totale. Ad ospitare il loro allarme è stato il quotidiano francese Le Figaro che ha pubblicato una intervista congiunta a Luca di Meo, amministratore delegato di Renault e John Elkann, presidente di Stellantis. Il primo, in passato, è stato il braccio destro di Sergio Marchionne e ha appena rilanciato le vendite del marchio francese. Elkann è momentaneamente capo azienda, mentre finisce la ricerca del nuovo ceo, dopo le dimissioni di Carlos Taveres. Quelle che seguono son i tempi più rilevanti sollevati nell’intervista.
” L’Europa deve scegliere se vuole ancora essere una terra di industria automobilistica o un semplice mercato”
Secondo i due manager, l’Europa deve scegliere se vuole avere un ruolo nella transizione dell’auto verso la mobilità elettrica. Soprattutto di fronte all’invasione di modelli dall’Asia. “Quest’anno, per la prima volta, la Cina produrrà più dell’Europa e degli Stati Uniti messi insieme. Il 2025 è un momento cruciale. L’Europa deve scegliere se vuole ancora essere una terra di industria automobilistica o un semplice mercato. Tra cinque anni, a questo ritmo di declino, sarà troppo tardi. Il destino dell’industria automobilistica europea si gioca quest’anno“.
Questo è il quadro, la risposta deve arrivare da Bruxelles. Di sicuro non può bastare il via libera arrivato in queste ore dal Parlamento europeo, con il via libera alla procedura d’urgenza per modificare le norme sulle emissioni di Co2. Una revisione richiesta da più di un governo (e accolta a marzo dalla Commissione) per evitare che i costruttori vengano penalizzati con multe già nel 2025. Quando sarebbe entrato in vigore l’obbligo di riduzione del 15% delle emissioni del parco veicoli di ogni casa automobilistica rispetto ai livelli del 2021.
“Tra le case automobilistiche della Ue, Stellantis e Renault vogliono produrre e vendere auto popolari in Europa e per l’Europa”
Un messaggio molto chiaro per la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, guarda caso tedesca pure lei. Ma come intervenire? “Tra i costruttori europei ci sono due scuole di pensiero – si legge ancora nell’intervista congiunta – quella di Stellantis e Renault che vogliono produrre e vendere auto popolari in Europa e per l’Europa. E quella dei marchi premium, per i quali l’Europa conta certamente, ma la cui priorità è l’esportazione”.
Il riferimento è chiaramente alla Germania, che di fatto ha condizionato la normativa europea. Fatta su misura per le case tedesche: per anni hanno puntato su modelli ad alta cilindrata, berline premium. Perché erano più redditizie rispetto alle utilitarie e modelli accessibili per tutte le tasche. Ma soprattutto pensando all’esportazione, in particolare in Cina dove sono state anche il primo produttore. Ora superati dai marchi cinesi.
Ma i tempi, avvisano Di Meo ed Elkann, sono cambiati. “Le nostre auto siano sempre più complesse, sempre più pesanti, sempre più costose, e che la gente, per la maggior parte, semplicemente non se le possa più permettere”. Per dare un cambio di passo, “bisogna ripartire dalla domanda”.
“Ma cosa devo fare, un cofano in tungsteno?”
La conclusione dell’intervista? “Non chiediamo aiuti, solo che ci lascino lavorare, innovare e portare alla gente i veicoli più puliti, ma anche accessibili, che desiderano e di cui hanno bisogno. Quello che chiediamo è una regolamentazione differenziata. Non è possibile trattare un’auto di 3,80 metri come un’auto di 5,5 metri! Il sovrapprezzo è lo stesso su una piccola auto che su una grande berlina. Questo erode una buona parte del margine della piccola auto.
Battuta finale di Luca Di Meo “La mia R5 deve reagire come una berlina di alta gamma il cui cofano è tre volte più lungo in caso di urto frontale. È fisica. Dovrei fare un cofano in tungsteno?“.
Ma muore comunque la si giri, i due fenomeni hanno capito che si fanno più soldi a produrre armi e automezzi per gli eserciti che non devono certo sottostare a norme anti-inquinamento. Avanti così Europa!
tra un po’ sarà obbligatorio avere tutto “sensoriato” con telemetria sul paddone, e i vari alert (luci abbaglianti + sirena) se, ipotesi, rileva una ammortizzatore un pelo scarico.. 🤦♂️
tutto questo, ovviamente, ha un costo che si nasconde più facilmente nel prezzo finale di un segmento D/E rispetto a un B/C: ecco perché le piccole hanno subito questi aumenti.. es. un tanto al braccio: se su un’auto da 15000 euro ne hanno 1000 di guadagno, con la “necessaria” elettronica aggiuntiva vanno in rimessa di 2000. ecco come i 15000 diventano 18000.
mentre su una da 50000 giocano col margine più elevato. semplice
che poi, adas a non finire per la sicurezza e il popolo a comprare gomme nexen, apollo, ling long ecc che garantiscono prestazioni insufficienti su tutti i fronti ma costano poco e se le possono permettere.
in effetti c’è del metodo il quel dell’UE.. 👍👍
La Panda da listino costa circa 17000€, la trovi km0 a 10000€, chi ci rimette?
Spoiler: nessuno, casomai un minor guadagno.
Mi pare che i listini siano leggermente gonfiato, ma solo leggermente.
pregasi di non rispondere se non si è letto e capito. grazie
cosa non hai capito di “esempio un tanto al braccio”?
spoiler: poco o nulla..
faccio un esempio di prezzo di produzione e mi tiri fuori le km 0 🤦♂️
Salve, interessante articolo, condivido piu’ punti di quanto riportato da Di Meo e ” l’ altro ” solo che vorrei porre loro questa semplice domanda :
perche’ non producete piu’ le vetture per la massa ad un prezzo decente ?
Questo riguarda quasi tutte le case automobilistiche sia chiaro.
Basta vedere i listini, da scontare poi, di novembre 2019, poco prima che scoppiasse il covid.
A parte il fatto che c’era molta ma molta piu’ offerta di vetture piccole ma soprattutto con una cifra attorno ai 10.000,00 euro si poteva acquistare vetture che ora invece ne costano bene che vada 5/6.000 euro in piu’.
Esempio la Fiat Panda Pop, listino ( non prezzo ancora da scontare ) a partire da euro 11.550,00, oggi si parte da 15.950,00, mi ricordo che si vendeva a poco piu’ di 7.000,00 con finanziamento e sconto, un mese in particolare ad euro 6.700,00 euro con climatizzatore !!!!
Esempio la Renault Clio Life, listino a partire da euro 15.250,00 con climatizzatore, oggi si parte da 19.000,00 si vendeva attorno ai 12.000,00 tra sconto e finanziamento.
E’ vero che ci sono stati gli aumenti delle materie prime, energia, adas ecc ma io rimango convinto che le case automobilistiche abbiano sfruttato questi aumenti per lucrarci di piu’.
Potrei fare molti altri esempi, dalla Volkswagen Polo che partiva da 16.650,00 di listino, oggi si parte da 23.500,00 !! Si vendeva a poco meno di 15.000,00.
Oggi le case si sono concentrate su segmenti piu’ alti, caso eclatante la Ford che non ha dato seguito alla Ka, ALLA FIESTA ! Dal 1976 che era in produzione !!! Ha tolto anche la Focus, oggi la gamma Ford parte da un listino di euro 27.650,00 con la Puma che scende a 24.200,00 scontata.
Inutile che i ” testoni ” delle case piangano, hanno eliminato una grandissima fetta di potenziali acquirenti con le loro scelte, poi che le direttive europee abbiano dato il loro sporco contributo non ci piove ma qui’ si aprirebbe un capitolo a parte.
C’ e’ poi da considerare il fenomeno Tesla che nel mondo ha conquistato clienti a scapito delle classiche case europee, quindi beffate due volte, niente ricavi dalle piccole perche’ eliminate dai listini e mancate vendite sulle premium a favore di Tesla !!
Concludo scrivendo che e’ inutile far credere che le auto elettriche che propongono abbiano buoni prezzi perche’ sono esageratamente gonfiati rispetto alle versioni termiche e non trovo giusto che chiedano sempre un incentivo da parte dello stato per ” risolvere ” i loro errori.
Se vabbè.. conosci una parola chiamata inflazione?
Anche i miei nel 2000 hanno preso l’opel Astra a 27 milioni di lire..e possiamo andare indietro all’infinito nel tempo.
Il vero problema è che in Italia gli stipendi sono rimasti al palo rispetto all’inflazione.
Carine le Kei Car, ma in Giappone in autostrada vanno al massimo a 100 km/h. Le Kei Car come sicurezza degli occupanti sono poco più delle Fiat Seicento, non avrebbero scampo con urti frontali contro SUV da 2 tonnellate.
Gli Italiani accetteranno di andare così piano in autostrada?
Svegliarsi prima ?
un tempo, le aziende sane (redditizie) non avevano bisogno di azionisti..
e buttare in vacca il discorso di de meo (al can non lo considero proprio) con dietrologie varie in cui lui non era presente, è degno di..
Molte case Europee hanno scelto anni fa di non innovare ed investire nell’ elettrico e soprattutto nella rete di assistenza. La Renault una delle prime invece a produrre veicoli elettrici ‘vendibili’ non è riuscita a creare una rete di assistenza adeguata, ricordo il progetto delle batterie pachettizzate, che l’ utente avrebbe potuto alla stazione di servizio farsi sostituire nel tempo di una sosta all’ autogrill. Cosa che in Cina esiste come tecnologia. Non c’è stata una standardizzazione delle batterie, che avrebbe potuto ridurre i costi di produzione e anche di manutenzione dei veicoli elettrici rendendoli anche più appetibili in quanto più longevi nell’ utilizzo, in caso di batterie da sostituire costi e tempi sarebbero ridotti. Anche perché essendo formati standard la produzione in larga scala i costi sarebbero più ammortizzati. Inoltre il non avere utilizzato il loro potere economico nel processo di realizzazione delle infrastrutture per la mobilità elettrica.
Devono smetterla di piangere miseria e ricattare le nazioni che li ospitano quando le cose non vanno bene. Holding in Olanda, sede fiscale in UK, i siti produttivi piu importanti fuori dal nostro paese…. socializzazione delle perdite e privatizzazione degli utili…arroganza al quadrato. Nel 2023 utili al massimo storico, dividendi stellari (Stellantis appunto) tanti sorrisi. Il primo ibrido vero sul mercato da 1 anno (!!!), con il 40 del market share che ha viraro da anni su ibrido. Diversa Renault che sull’elettrico hs sempre creduto e che ora ha sviluppato ibrido e mantiene vivo il gpl. La transizione per essere possibile deve essere sostenibile anche socialmente… uno non puo indebitarsi a vita per una scatola d’acciao che lo porta al lavoro….il mkt ha creato bisogni artificiali aumentando le soglie di accesso ad un bene ormai indispensabile…le keicar sarebbero la soluzione…
Bibi e Bibó l’anno fatta fuori dal vaso ed ora vogliono gli stracci per pulire. Ma 15 anni fa quando Tesla inventava l’auto elettrica occidentale e i cinesi , anche con un aiuto italiano , quella orientale e le batterie dove erano ? Ah già , a inventarsi come aumentare i guadagni per loro e gli azionisti a spese degli operai dei clienti.
Poi magari qualche modifica tecnica ci può stare, ma forse é meglio non la studiano loro. Lo lo
““Non chiediamo aiuti, solo che ci lascino lavorare, innovare e portare alla gente i veicoli più puliti, ma anche accessibili, che desiderano e di cui hanno bisogno. Quello che chiediamo è una regolamentazione differenziata. Non è possibile trattare un’auto di 3,80 metri come un’auto di 5,5 metri! ” Mi sembra un’affermazione intelligente, soprattutto perchè non chiedono soldi. Sarebbe il caso di prendere ad esempio le keicar giapponesi, che, a quanto mi risulta, vengono prodotte in Giappone, non in un paese in via di sviluppo, e, nonostante questo, lì vendute a prezzi accessibili
Regolamentazione differenziata per le auto sotto i 3.xx metri come con le kei car giapponesi ? Potrebbe servire a qualcosa ma bisognava pensarci prima, in Giappone l’hanno fatto decenni fa in epoca pre-SUV..
Forse sarebbe piú fattibile aumentare i requisiti di sicurezza dei quadricicli pur senza snaturare le caratteristiche di questi veicoli, vedi anche articoli precedenti sullo stesso argomento (e relativi commenti), per esempio https://www.vaielettrico.it/auto-piano-governo-tesoro-kei-car/
Mi piacerebbe scrivere che il tungsteno è il materiale della sua testa, ma invece è intelligente ma soprattutto furbo.
La R5 è molto bella, peccato costi cara rispetto a dimensioni e prestazioni …e pure di non eccelsa efficienza.
Goshn era avanti sull’elettrico sia sul fronte Renault che su quello Nissan, cos’è successo? Si è perso per strada o altro?
Di Paolo Paoloni e di Stellantis posso solo dire che ne ho piene le scatole (sia delle loro auto, della loro rete di assistenza (che nei capi officina e gli accettatori ha atteggiamenti da veri e propri furfanti) e pure della loro assistenza clienti).
Chiaramente mi spiace per i dipendenti onesti che non hanno colpe e lavorano ed ubbidiscono per sfamare i propri figli.
…nessun riferimento agli utili miliardari degli ultimi anni?
metà investiti in R&D
portavano a prodotti più appetibili e concorrenziali e a prezzi quindi accessibili
e invece….
Quidni quando si doveva innovare per matenere il primato europe questi due stavano a gozzovigliare immobili ridendo dei cinesi e di tesla e ora vorrebbero soldi e norme ad hoc per non sparire?
è il mercato, sono stati incompetenti e incapaci. L’unica cosa triste è che questi sono plurimilionari mentre gli operai andranno in mezzo alla strada senza sapere come vivere.
In un mondo civile avrebbero la folla con torce e forconi sotto gli uffici.
proprio per evitare che tutta la gente si trovi a chiedere l’elemosina qualcosa l’ UE deve fare invece che spendere solo in armi. Poi può fare anche qualcosa di diverso da quello che chiedono i 2 ma l’ economia Europea va risollevata in qualche modo e il settore auto è troppo importante nel nostro tessuto. Poi in qualche modo farei pagare tutte le aziende che hanno dato sempre dividendi enormi e stipendi enormi a vari CEO o direttori vari per lavorare male, non fare ricerca e sviluppo e tagliare solo su dipendenti, sicurezza , macchinari e formazione. Tuttavia vedrei utili enormi investimenti da parte di tutta l’unione, che sicuramente non possiamo andare avanti con l’ austerity.