Renault pensa in piccolo (elettrico, finalmente)

la renault pensa
Luca De Meo, n.1 Renault.

Renault pensa in piccolo, con una gamma di citycar dal prezzo finalmente accessibile. Il n.1 Luca De Meo l’ha spiegato in un articolo su LinkedIn, con concetti che condividiamo in pieno. Anche se la sfida fa tremare i polsi. La gamma di piccole EV Renault poggia su 4 modelli: la nuova microcar Duo, la nuova Twingo (2026), la R5 e la R4, quest’ultima svelata nelle prossime ore.

Renault pensa in piccoloRenault pensa in piccolo, De Meo: “Prezzi e pesi delle auto cresciuti del 60%”

La Renault pensa
Fronte e retro della nuova  Renault Twingo elettrica, in arrivo nel 2026, con prezzi che partiranno da meno di 20 mila euro.

Le piccole auto sono la mia passione!“, scrive il manager italiano.​ “E quando si tratta di piccoli veicoli elettrici, potrebbero anche essere la soluzione alle sfide di sostenibilità e industriali più urgenti dell’Europa. Per ridurre l’impatto dei trasporti, optare per veicoli più compatti e leggeri è un gioco da ragazzi. Una piccola EV come la nostra futura Twingo ha un’impronta di carbonio inferiore di quasi il 75%, dalla culla alla tomba, rispetto alla media delle auto vendute oggi. Il paradosso è che da 20 anni la regolamentazione spinge tutto il sistema in Europa a consegnare auto più grandi e pesanti, mentre nulla è più adatto alle strade strette e tortuose delle nostre città”. E invece, fa notare De Meo, prezzi e pesi sono aumentati in modo abnorme: “L‘auto media europea è del 60% più pesante rispetto a 20 anni fa. E il prezzo di ingresso nel nuovo mercato è aumentato del 60% in 10 anni”.

Renault pensa in piccoloLa ricetta in 5 punti per rendere competitive le citycar EV

Renault pensa in piccolo
Qui sopra un dettaglio della nuova R4 elettrica, che verrà presentata al Salone di Parigi. In alto la Duo, macchinetta senza patente che sostituisce la Renault Twizy, disponibile anche in versione cargo.

Il n.1 di Renault fa notare che il mercato dell’elettrico sta rallentando. Mettendo a rischio ambizione di decarbonizzazione, posti di lavoro e imprese. E cita uno studio realizzato da Tommaso Pardi del GERPISA. Studio che sostiene che la produzione di veicoli elettrici piccoli, economici e sostenibili in Europa non potrebbe essere più tempestivo. Quel che serve, secondo De Meo, è: 1) Creare una nuova categoria di veicoli con dimensioni, peso e potenza specifici, come la keicar in Giappone. 2Adeguare le normative sulle emissioni di CO2 per supportare i piccoli veicoli elettrici, compresi gli obiettivi di valutazione del ciclo di vita per tutti i segmenti. 3Sviluppare un Eco Score, valutando impatto ambientale e impronta di carbonio nell’intero ciclo di vita, dalla culla alla tomba. 4Sostituire le pressioni normative che ostacolano la produzione di auto più piccole con politiche di supporto. 5) Incentivi per i veicoli di piccole dimensioni, come assicurazione più competitiva, parcheggi gratuiti e nessuna penalità per l’ingresso nei centri urbani.

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Visualizza commenti (60)
  1. La spesa per comprare auto nuove è DI MOLTO superiore al livello pre pandemia il che significa che gli italiani spendono più di prima per comprare automobili ma il numero dei veicoli acquistato è di gran lunga inferiore.
    Non ci vuole un genio a capire che dipende dal fatto che le auto costano uno sproposito e i motivi sono due:
    le case automobilistiche se ne sbattono dei poveri e non producono auto a basso costo (magari piccole… Ho avuto una Aygo per 12 anni ed era favolosa!) su cui guadagnano poco ma rischiano tanto se non si vendono;
    gli acquirenti, anche i più squattrinati, vogliono auto grosse e ingombranti (che poi non sanno parcheggiare…) e preferiscono una Dacia che somigli a un SUV piuttosto che un’auto di dimensioni più contenute che sia di dimensioni “normali”.
    Se clienti e produttori vanno nella stessa direzione non ci sarà NULLA che li possa fermare.

  2. Vediamo, nel 2020 comprai la Zoe R135. Pianale Clio, 52kWh di batteria raffreddata ad aria. Caricatore 22kW su cui sono andati al risparmio infatti ha un efficienza del 91% a 22kW e del 72 a 3.2kW.
    Assemblata discretamente con il culo, il portellone ha una luce di 2mm a dx e di 5 a sx, i paraurti sono di un colore differente rispetto alla carrozzeria e si vede perfettamente con il sole. I fanali posteriori presentano umidita’ interna. Le portiere fanno un fortissimo clack quando vengono chiuse. In quattro anni si e’ bruciato il caricatore Wireless del telefono, hanno dovuto sostituire la guarnizione portiera del passeggero perche’ infiltrava acqua quando pioveva, e registrata la portiera del passeggero perche’ fuori asse. Hanno sostituito il raschiavetro della portiera del guidatore perche’ si era imbarcato e sollevato centralmente di 1 cm.
    Dulcis in fundo sostituzione del piantone sterzo.
    Renault ogni anno chiede 1 tagliando da circa 120 euro per la sostituzione del filtro abitacolo. Al quarto anno ti fanno forzatamente il cambio olio freni sebbene misurato la quantita’ di acqua presente era inferiore al 1% altrimenti decade la garanzia.
    E a meno di andare in pista a fare 3 giri a Monza con staccate al limite e con il 5% di umidita’, in uso normale non si arriva alla formazione di bolle d’aria nel circuito frenante, men che meno su una EV. Anche perche’ probabilmente andrebbero in fading prima le pastiglie non certo racing.
    (Tutto documentabile)

    Costo media di un pacco batteria al kWh nel 2020 circa 150euro (non cella, pacco). Quindi una Clio da 16k euro + 8k di batteria veniva venduta a 32k minimo e 39k massimo.

    Oggi Renault ci presenta la R5 (una clio) con batteria da 52kW e l’AD di Renault italia ci dice che hanno lavorato tanto per contenere i prezzi del 40%.
    I pacchi batterie complete oggi costano circa 90 euro al kWh quindi una 54 come quella della R5 dovrebbe costare circa 4800 euro (quasi la meta’ della mia).
    La R5 parte a listino da 32k. Carica in DC a 2C (quando Tesla arriva >3C, alcune cinesi 4C e sono in arrivo le batterie 6C).

    E io dovrei comprare un altra Renault? Maandateacag…..

    1. mario milanesio

      @Warfox
      stessa Zoe R135, stesso anno, la mia ha anche la carica DC:
      confermo alcune magagne che segnali,
      in particolare:
      1. un fortissimo clack quando si chiudono le portiere: mi è stato detto che è la cerniera della porta (ma dai, toh guarda, pensavo fossero i pistoni del motore! …), e che servono 500 euro per la sostituzione. per OGNI cerniera…
      2. il sedile lato guida si sfonda intorno a 50mila km, verificato su alcune Zoe analoghe alla mia
      3. anche a me hanno chiesto più di 100 euro per sostituire il filtro abitacolo che costa, originale, 16 euro, e richiede 10 minuti di lavoro
      4. cambio olio freni, un operatore meccanico che si occupa di manutenzione di elettriche mi ha confermato esattamente quel che scrivi: la sostituzione è una cazzata

      sicuro che si perda la garanzia?
      io comunque l’ultimo tagliando mi son rifiutato, ho chiamato la concessionaria, ho spiegato garbatamente le varie questioni, mi son sentito dire sostanzialmente che avevo ragione e che avevano le mani legate.

      Ora esce R5…e uno si rende conto che l’innovazione non c’è.
      in compenso anche Renault piagnucola un bel po’.

      l’impressione che abbiano buttato nel cesso il progetto Zoe, vissuto un po’ di rendita e giocato nell’ultimo triennio a puntare alla demolizione del Green Deal
      è fortissima,
      facendo leva sui listini per mettere la popolazione contro la UE e ottenere rinvii e ancora ICE.

      se è così, e penso sia così,
      io penso che tra qualche anno avremo qualche porta cui bussare
      di fronte al prossimo uragano che ci avrà scoperchiato il tetto o demolito il capannone…

    2. Gianluigi Cassin

      temo che le case auto europee facessero margini negativi prima del 2020, anche a causa delle piccolissime economie di scala. Oggi probabilmente riescono “finalmente” a fare margine. Al di là di tutto, è evidente che le case europee non brillino per velocità di innovazione. Non è una novità.
      Detto questo, Renault può piacere o meno, ma non può fare altro che provare a fare di meglio rispetto al passato.
      Poi nel posizionamento di prezzo influiscono anche altri fattori, quali la presenza di incentivi, il posizionamento della concorrenza, i costi della distribuzione (logistica e concessionari). La R5 va a posizionarsi nel segmento C, quindi 35K come fanno tutti.
      La R4 dovrebbe stare sotto, ossia sui 25-30K. Vedremo!

  3. A me sembra di aver già sentito un discorso simile, quasi 10 anni fa’, fatto dall’illuminato “escapologo” Carlos Ghosn, nel presentare la Renault K-ZE per il mercato cinese.
    Infatti l’autovettura “più sostenibile”, attualmente a listino, è la Dacia Spring.

  4. Falso come una banconota da 6 euro, e patetico il tentativo di scaricare sulle normative UE la colpa del nuovo fenomeno della “autobesità” (https://www.vaielettrico.it/autobesita-nuova-sfida-per-le-citta/), che è invece nato per la spinta delle stesse case automobilistiche verso auto più grosse e più remunerative, anche a costo di vendere meno auto – parola proprio di De Meo, vedi https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2023/09/04/luca_de_meo_intervista_monaco_.html.

    1. Secondo me bisogna distinguere fra auto grandi “in sé” – diciamo dal segmento C in su – perché cosí piacciono ai clienti e citycar (segmenti inferiori) “ingrassate” a dismisura per rispettare le normative di sicurezza passiva sempre piú severe.. Nel primo caso non resta che aspettare una maggiore consapevolezza ecologica da parte dei consumatori, nel secondo possono aiutare tecniche costruttive come l’adozione di acciai alto resistenziali e altro.

    2. l” ispettore Eugenio ” ha scovato un altro caso … 😉
      nell’articolo (in link ) che ti sei ottimamente ricordato però ho letto tante cose di buon senso… compreso il cercar di tenere “il piede in due scarpe” non sapendo esattamente dove potrebbe andare il mercato … e come cambiano “le banderuole politiche” … Le auto piccole le continua a costruire in Renault (giustamente termiche… perché costan meno e le vende .. ma pure la Twingo elettrica); la tendenza al gigantismo automobilistico (SUV & co) l’ha ereditata pure lui… il mercato chiede SUV … la “colpa” (il peccato originale) è di Nissan, col Qashqai che ha introdotto le vetture rialzate in Europa (dopo aver studiato la tendenza del mercato USA), ed in antitesi con la mentalità Jap delle micro-car.

      Tutti producono quel che riescono a vendere…. e difatti vogliono tornare a vendere più liberamente il termico… perché l’elettrico non ha abbastanza richiesta a mantenere i ritmi produttivi necessari… oltre ai maggiori costi rispetto alla concorrenza cinese per i problemi di catena di fornitura materie etc…

      Un po’ di benevolenza…. poverino ! adesso che sta cercando di introdurre auto da famiglia più compatte (nuova Twingo, R4 e R5)….😉

      1. ” tutti producono quello che riescono a vendere” . E’ esattamente così. parlavo un paio di giorni fa con il concessionario Renault che ormai è diventato un amico, visto che dal 1990 gli ho comprato una decina di auto. Parlando del mondo vicino a me il riassunto è che l’elettrico (almeno quello Renault) non si vende. Certo, qualche Zoe la ha piazzata e lo stesso qualche Twingo (una a me ). Di Megane quasi nulla. Per il resto le vendite ci sono , infatti ha 3 saloni con i marchi Renault Dacia e Suzuki ma si vende solo il termico, in particolar modo l’ibrido, qualche numero in meno col diesel.
        E poi tanto giro di usato. I volumi di vendita li fanno Clio, Captur, Twingo e tante Dacia. Se non ci fossero quelle per loro sarebbero problemi, c’è una struttura da mantenere e una ventina di dipendenti da stipendiare a fine mese non si possono tenere in piedi con due Megane elettriche

        1. Macchine con ricarica 2C se va bene, poco efficienti e con consumi decisamente superiori a Tesla non appena si superano i 90 kmh. Che razzo vogliono vendere?

          1. prevalentemente auto ad uso città e tra città vicine, magari da ricaricare a casa o in altri contesti comodi (la spesa etc); al momento auto da lunghi viaggi son tutte ibride..
            quindi anche R4/5 son “centrate” sulla loro visione del momento; ovviamente i listini (specie per noi italiani) son troppo cari, le ricariche italiane a prezzi folli, i SUC Tesla non sono ovunque (o sempre accessibili a tutti) … e quindi… ci si continua ad “attaccare al gas” (di scarico)

  5. Concordo su tutto, in particolare per il punto 5, poiché dopo almeno tre decenni a sussidiare, sovvenzionare, incentivare pesantemente l’acquisto di auto meno inquinanti che però essendo termiche inquinavano comunque, adesso devono sussidiare, sovvenzionare, incentivare l’acquisto di auto quasi per nulla inquinanti, ovvero le elettriche.

  6. da quando le batterie e gli accumulatori, milioni e milioni, sarebbero eco-friendly? un’auto elettrica va in pari con le emissioni per produrla dopo circa 120mila km, senza considerare che in Italia l’elettricità è prodotta bruciando gas e altre fonti fossili. E alla fine smaltiremo le batterie in africa come facciamo con computer e telefonini? Mi spiace, non si fa economia con l’ideologia, si sta solo colpendo un settore europeo all’avanguardia per poi un giorno dover pagare gli stessi soldi per salvarlo. L'”auto” elettrica non si vende, e non si venderebbe neanche se costasse come la termica. Giusto i ricchi con la villetta e il solare o gli snob da ztl, l’unico target di clienti, la considerano come seconda o terza auto per fare la spesa.

      1. immagino che tutto quello che venga detto, scritto o riportato non a favore delle vostre della vostra fede sia ritenuto falso e bugiardo. Quindi anche i dati sulle vendite di auto elettriche con relativa quota di mercato , puri numeri matematici, ai vostri occhi sono falsi e bugiardi

    1. 120.000 km x il pareggio? Il numero sparato a caso arriva da tuo cuggino o dal bar sotto casa? Alternativa sarebbe rispondere con le fonti da cui deriverebbe quel numero. Quante balle che girano, in malafede o per ignoranza ma girano…

          1. Grazie massimo per report.
            A mio avviso prevedere una sezione solo di consultazione (quindi scarna/brutale tipo link e titolo/descrizione, ma con un meccanismo di consultazione anti bot ) in cui potreste riportare una lista di questi studi permetterebbe a molte più persone di informarsi meglio.

          2. E quel calcolo si basa su una media fra le auto prodotte nel 2023 in USA, quindi con batterie in media belle grosse: quelle con batterie da 50 kWh, con un mix energetico europeo (migliore di quello USA) vanno in pari in 30000 meno di km, e ogni giorno che passa quel numero cala grazie alla sempre maggiore quota di energia da rinnovabili

          3. senza considerare che potenzialmente la vettura elettrica può fare molti più km del termico (motore quasi “eterno”, batterie ? Pure, sostituendo solo i moduli guasti -anche se a livello officina faranno prima a sostituire con una rigenerata da apposite aziende). Visto il costo/kW in forte discesa… c’è da aspettarsi che tra 5 o 6 anni si farà prima (e meglio) a cambiare batteria che auto …anche se le BEV nuove ovviamente avranno mirabolanti capacità…
            un po’ come adesso che in giro ci sono tanti che mantengono ad oltranza vetture trentenni… con la differenza che queste inquineranno sempre..e sempre di più, mentre le BEV trentenni… sempre di meno 😁😉

          4. Esatto. Ormai informarsi è un optional, comunque il tc svizzero ha un ottimo sito con dati penso affidabili, la e-up dopo circa 40.000 km va in pareggio.

        1. Daniele Sacilotto

          Quindi ho già quasi pareggiato le emissioni di carbonio in 3 anni e mezzo. Bene, così visto che la riscatterò tra 6 mesi e la porterò a fine vita sarà tutto di guadagnato. Compresi i 1800€/annui in meno di spese che ho rispetto al diesel di prima. Grazie mi hai dato una buona notizia

    2. All’avanguardia? All’avanguardia sono le batterie ed i motori elettrici non il secolare motore termico e la benzina o il gasolio.

      Alla fine di quest’anno tireremo le somme e vedremo quale cluster è cresciuto e quale sceso: SPOILER ibride ed elettriche SU e termiche giù e non di poco.

      Purtroppo chi rimane indietro rappresenta un’occasione per chi è avanti.
      Mi spiace ma il mercato è mors tua vita mea.

    3. Guido Baccarini

      “in Italia l’elettricità è prodotta bruciando gas e altre fonti fossili”, mai letta una bolletta, vero?
      O, peggio, letta, ma mai capita.
      Però sa usare il telefono o il PC per scrivere commenti: un po’ di impegno e magari impara anche ad usare i motori di ricerca, forza!
      PS: smaltiremo le reni alla Grecia!

    4. Poverelli quelli che come Jack se ne escono con le solite chiacchere, che figura da beceri ignoranti che fate. Non ve ne rendete nemmeno conto.

    5. Jack, non ne ha azzeccata una giusta neanche per caso. Imbarazzante. Vada pure su altre piattaforme di lettori impreparati, ignoranti e ottusi a sparare menzogne, qui troverà redattori e lettori esperti e competenti che non si bevono le sue falsità. Le è andata male, ma è ancora in tempo per rinsavirsi, si informi presso fonti scientifiche indipendenti e riconosciute internazionalmente e su siti come Vaielettrico pieni di informazioni utili, attendibili e obiettive.

  7. punto nr.5 INCENTIVI…. gira gira ma alla fine si arriva sempre li, l’elettrico è una soluzione non economicamente sostenibile in una libera economia. Quanti altri soldi si butteranno ancora tra investimenti e sussidi in ossessioni ideologiche prima di accettare la realtà.

    1. Ti hanno appena assunto per costruire un ponte tra la zona sismica 1 della Sicilia e la Calabria, oppure una mini centrale nucleare ai Campi Flegrei?

    2. Quindi il fatto che abbiamo dato più incentivi alle auto a combustione interna che alle BEV significa che l’auto a combustione interna è una soluzione non economicamente sostenibile in una libera economia?

  8. Quando i redditi del ceto medio e medio basso recupereranno il 60% di aumento degli ultimi dieci anni, anche in Italia inizieremo a riacquistare auto, magari soprattutto elettriche. A quel punto non mi spaventerebbero nemmeno i 47 mila euro necessari per una nuova Scenic, per quanto l’aumento, nel caso specifico, sia addirittura del 100% rispetto a 10 anni fa. Fino a quel momento, usato tutta la vita, e coi soldi risparmiati si affrontano tutte le altre disavventure legate alla proprietà e all’uso dell’auto

  9. Mi arrendo ……Ammetto tutto….tutto quello che volete….ma non venite a dirmi che spendereste 30/35 k per la Renault 5 elettrica…..dai….

    1. Le segmento B sono diventate tutte mediamente molto care. Certo è che la renault 5 costa 10.000 euro di troppo.
      Sì uscirà quella tanto pubblicizzata da 25.000 ma con batteria più piccola e autonomia scarsa.
      De Meo rimane l’amministratore di un grande gruppo, e come tutti è tanto bravo a parlare alla pancia della gente quanto falso poiché fa solo gli interessi degli azionisti e non di quelli a cui si rivolge. Prima lo si capisce come sono sti personaggi e meglio è.

    2. In effetti sono i prezzi che c’erano a inizio 2020, quasi 5 anni fa. Fortuna che sono calati, e neanche poco, i costi di batterie e altri componenti, se no la davano a 45000…

  10. Benissimo le piccole ma attenzione che l’autonomia non può essere troppo castrata.
    C’è tanta gente che con queste auto deve poter fare un congruo numero di Km e non essere legata solo al casa-lavoro, spesa, scuola dei bimbi, gita fuori sulla collina adiacente.
    300 Km devono essere reali.
    Ed anche prezzi a 20.000 € (in Italia).

      1. Esatto. Se ci fosse un’elettrice a 20k, dimensioni diciamo della mia Honda Jazz (non pretendo di più) e con un’autonomia decente 350/400km REALI) ci si potrebbe fare un pensierino….

          1. Riccardo Tagliaretti

            In quale universo la T03 avrebbe 350-400km di autonomia reali?

  11. A me piace De Meo, è uno centrato ed ha la visione giusta.
    Però a quello che dice De Meo manca qualcosa… la R5 parte da 33000€… la mia MG4 luxury, anche coi dazi fa 31800€ in pronta consegna. Come quando l’ho presa io a Giugno.
    Ha più batteria (8KWh), più potenza (50CV), più carica di picco (40KW), più accessori… l’idea della Twingo è buona ma se la mettono a 19.900€ col pacco batteria da 27KWh raffreddato ad aria… allora forza T03 e andiamo avanti.

    O le fanno con le gigapress, prendendo le LFP dai cinesi o non ne verranno a capo secondo me.

    1. Come sempre, tutti i costruttori europei mettono prezzi alti perchè sono ingordi.
      Tutti gli ambiti industriali MORTI in Europa erano ingordi, non è vero?
      Quando in Europa saremo come i cinesi faremo i prodotti a prezzi cinesi – ma non credo che ne rideremo molto.
      Peraltro De Meo non parla di auto come R5, ma di Keicar con la logica di una AMI potenziata che possa essere a metà tra gli attuali quadricicli leggeri (pericolosissimi e castrati) e le attuali vetture appesantite non solo nel peso da un oceano di normative di ogni tipo.

      1. De Meo con ogni probabilità sta pensando di importare la Nissan Sakura che è in commercio da alcuni anni in Giappone.

      2. La AMI sarebbe un’alternativa? Ma l’hai mai vista da vicino? Io si in concessionario. Strano che non venda come Model Y, a 10.000€ quel portento da 45Km/h e 70Km WLTP di autonomia.

        Allora lasciamo il campo a Tesla e cinesi se già stiamo dicendo che noi non le possiamo fare. Continuiamo a fare 3.cilindri benzina e fin quando la barca va lasciamola andare.

        Nel frattempo la L&C 02 a 35500€ 66KWh/270CV 150KW di carica di picco. Ma noi abbiamo l’AMI.

        1. Dei quadricicli (es AMI) ho scritto ‘pericolosissimi e castrati’, basta leggere. Una via di mezzo vuol dire più del loro nulla e meno dell’ enormità delle auto attuali.

          1. Francamente le “kei-car all’europea” come descritte da De Meo mi sembrano una versione riveduta e corretta dei quadricicli pesanti da 90 kmh giá esistenti.. Fra l’altro non ho capito se con o senza ADAS.

        2. Ho scritto ‘a metà tra gli attuali quadricicli leggeri (pericolosissimi e castrati)’ – leggi AMI – e le attuali vetture appesantite non solo nel peso da un oceano di normative di ogni tipo’.
          Non mi pare di difficile comprensione.
          Come per i complottisti che pensavano che le auto ad aria compressa fossero nascoste dal mainstream, se ci fosse modo di costruire in Europa auto BEV a prezzi cinesi davvero credete che non ci sarebbe qualcuno che le proporrebbe? Che Tesla non avrebbe presentato Model 2 da anni? Ma no, è tutto un complotto..

          1. In realtà proprio Tesla produce a Berlino la Model Y a prezzi MOLTO SIMILI a quelli cinesi. Considerando che in Cina le BEV non pagano IVA (altro che due spicci di incemtivi) se alla Model Y cinese ci aggiungiamo il 22% di IVA, i dazi del 10% e i costi di trasporto staremmo vicini ai 42700€ della Model Y fatta a Berlino.
            Il fatto che le europee NON ci riescano è un discorso, il fatto che si può fare se automatizza e abbassi i costi energetici proprio Tesla lo dimostra in modo incontrovertibile.

            Facile dire “a metà strada” a metà strada COSA? La eC3 parte da 23900€ senza manco un tablet per l’infotaintment. La Panda con l’infotaintment parte da 25000€.

            Non esistono auto europee sotto i 24000€ e per farle tali, cerchi in acciaio, manovella dietro, niente infotaintment (solo 2 altoparlanti). Quando aziende come BYD cominceranno a portare le.
            Seagull voglio vedere chi le comprerà queste fantomatiche “vie di mezzo” ma a prezzo di utilitaria, perché Leapmotor con 95CV, DC 48KW e batteria da 37KWh LFP sta a 19000€ full adas, con tetto in vetro e clima.

            Se a 10.000€ vendono la AMI credo che chiunque l’abbia vista si rende conto di quel che dico.

      3. “Tutti gli ambiti industriali MORTI in Europa erano ingordi, non è vero?” sono morti perché hanno delocalizzato per avere ancora più margine. La definizione di ingordo ci va molto vicino, e ci sta anche quella di “poco lungimirante”

  12. Mezz ‘ora di applausi a De Meo. Certo se la R5 costasse sotto i 30mila nella versione full optional long range sarebbe anche più credibile.

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