Bocciata dalla Consulta la moratoria, probabilmente farà la stessa fine la legge regionale 20 sulle aree idonee- Ma la Regione Sardegna sforna ricorsi a ripetizione contro gli impianti fotovoltaici. Una crociata.

La Regione impugna i progetti con il via libera del ministero
Nonostante le critiche delle associazioni ambientaliste per la restrizione delle aree idonee e la maggiore complessità delle procedure, la Regione Sardegna cerca di fermare un gran numero di impianti.
I toni sono da crociata. «La Regione Sardegna ribadisce con determinazione la propria opposizione alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili in aree non idonee».
E via con l’elenco delle impugnazioni. «Dopo il ricorso contro il progetto di Siamaggiore» la Regione annuncia «l’impugnazione anche dei decreti del Ministero dell’Ambiente l’impianto Fattoria Solare Soliu nei comuni di Solarussa e Zerfaliu».
Ma non è finita qui. C’è pure l’impugnazione del «progetto Fattoria Solare Tramatza nei comuni di Tramatza, Siamaggiore, Solarussa e Zeddiani in provincia di Oristano».
I motivi dei ricorsi? «I progetti non rispettano le disposizioni della normativa regionale e risultano in contrasto con i criteri stabiliti per la tutela del territorio e del paesaggio».
A cui si aggiunge il parere negativo dalla Soprintendenza Speciale per il Pnrr del Ministero della Cultura, per l’impatto paesaggistico e ambientale delle installazioni previste.

Il paesaggio è più importante della tutela ambientale? Si gioca con le parole
La Regione, vista la montagna di fake news che ha inquinato il dibattito, ha sposato una linea mediana ma che nel concreto va contro il percorso della decarbonizzazione.
Gli esperti del settore hanno evidenziato più volte che l’impostazione della legge 20 – quella sulle aree idonee – potrebbe fermare gli investimenti perché non sostenibili economicamente.
Ma la Regione percorre la sua strada: «Nessuna autorizzazione verrà concessa per impianti collocati in aree non idonee». Ma le aree idonee sono circoscritte al 1% del territorio. Difficile rispettare gli obiettivi europei al 2030.
L’assessora regionale all’Ambiente, Rosanna Laconi si aggrappa al «rispetto delle regole, della pianificazione territoriale e della volontà delle comunità locali».

Ma la Consulta quando ha bocciato la moratoria è stata chiara. Nessuna legge regionale può limitare una legge nazionale e un obbligo internazionale.
Ecco cosa si legge nella sentenza: «La giurisprudenza di questa Corte sarebbe costante nel ritenere costituzionalmente illegittime norme regionali volte a sancire, in via generale e astratta, la non idoneità di intere aree di territorio».

Nonostante questa evidenza si fa riferimento a una sentenza precedente – la numero 1872 del 5 marzo 2024 – dove secondo la Regione «i provvedimenti ministeriali non possono ignorare le norme regionali che individuano le aree idonee e non idonee».
Ma “non ignorare” non vuol dire sostituirsi al legislatore nazionale ed europeo. E soprattutto illudere i cittadini – per non parlare della proposta di legge Pratobello completamente irrealistica – che si possa fermare la transizione energetica.
Obbligatoria in una regione dove la gran parte dell’energia è prodotta da fonti fossili e soprattutto da due centrali a carbone. Da spegnere senza se e senza ma come nelle altre regioni italiane.
Quando parlate di argomenti che non conoscete a fondo perché questo e quello che si evince dai vostri commenti informatevi bene prima di dire inesattezze che fanno ridere l’eolico e il fotovoltaico noi lo vogliamo ma non vogliamo la speculazione perché in questo momento ci sono progetti depositati che servono a soddisfare l’energia per 42 milioni di persone perché non verrebbe non lo fatte nelle belle vostre regioni la Sardegna ai sardi e le ferie fattevele dove cavolo volete
Peccato Signor Filippi che quando abbiamo partecipato a eventi nelle sede più appropriate come l’università o intervistato docenti universitari abbiamo svelato la montagna di fake news e bugie sul tema diffuse dai no watt.
Le richieste non significano niente. La gran parte, anche senza l’opposizione della Regione, vengono attentamente valutate e se necessario bocciate. Prassi che probabilmente non conosce.
Cordialmente
Giusto! Make Sardegna Great Again!
FAcciamo però che togliamo anche lo statuto speciale e tutti gli sgravi fiscali e storni delle tasse che questo comporta. Statevene sereni con le vostre spiagge e le vostre pecore, che tanto troviamo entrambe anche da altre parti.
A parte l’indispensabile “scrematura” dalla valanga di progetti presentati (un po’ in tutta Italia) da ditte “prestanome” (ci son casi di tante richieste dalla solita ditta con capitale sociale di 2500 euro, con progetto “copia & incolla” x tutte le regioni ! ) nonché di quelli non ben strutturati, o veramente richiesti per aree giustamente non idonee.. a me vien da domandarmi: perché Non “accontentare” la popolazione contraria accettando soltanto proposte per eolico off-shore (di cui ci si può lamentare meno, perché una volta installate si possono creare zone protette per la flora e fauma marina ivi insistente no? ) e comunque considerare soltanto le zone già compromesse da impianti industriali e commerciali & servitù militari nei poligoni sardi, installare barriere FV bifacciali a fiancheggiare le strade principali SS/SR (al posto delle “normali” frangi-rumore/vento), agevolando poi al massimo le aziende industriali/artigianali e agricole a sfruttare i propri tetti e parchi interni ? Intanto comincerebbero ad avere F.E.R. locali ove accettabili… gli altri impianti Se e Quando saranno pronti ad accoglierli nelle aree individuate e condivise.
perchè sostanzialmente non gli va bene nemmeno l’eolico offshore.
ne hanno intervistato un paio di sti illuminati nella puntata di presa diretta che è andata in onda domenica scorsa e sta gente protestava perchè a loro detta anche a 40km dalla costa rovinerebbero il paesaggio!!!
40km!!
o hanno la vista bionica questi elementi o sparano un mare di cazzate.
io un idea me la sono fatta..
Si… L’ eolico off-shore è ben poco visibile..e se anche lo fosse…non sarebbe assolutamente un “disturbo” non sopportabile.
In quel caso però fare opposizione rischia di far intervenire il governo con legislazione “in emergenza” per tutelare la sicurezza nazionale… Potrebbe diventare un boomerang che poi apre le porte ad altri progetti realmente impattanti.
È bene che se ne rendano conto ..
ma per carità che facciano quello che vogliono però quando scapperanno tutte le aziende a causa dei costi energetici maggiori rispetto alla terraferma che non vengano a mendicare cassa integrazione dalle casse del resto del paese però.
peccato che l’onestà intellettuale non li contraddistingue e non lo faranno mai.
Son solo piccoli gruppi di potere locale che fanno riferimento a grandi lobby e correnti politiche… come sono un po’ ovunque
Comunque.. ogni zona farà i conti con le scelte sui territori…
Eolico off-shore non basta a raggiungere gli obiettivi di produzione prefissati, e comunque iniziando oggi avresti impianti pronti tra 4-5 anni anche con la strada burocratica spianata.
Devono essere implementate tutte le tecnologie, solare, eolico offshore ed accumuli per raggiungere gli obiettivi dell’europa.
Questa opposizione è ovviamente strumentale per giustificare gli investimenti sul GAS, ovvero come buttare soldi per impianti che tra 5-10 anni saranno inutili ed obsoleti.
Viste le ostruzioni a livello politico e mediatico… intanto andrebbe fatto il possibile…poi magari si riuscirà a fare il resto.. Tra l’altro..tra 4 anni (salvo rinvii o modifiche) dovrebbero essere operativi i prezzi zonali.. ed inizieranno evidenti spread tra le regioni più dotate di F.E.R. e quelle meno attrezzate, con le conseguenze sull’occupazione lavorativa ed il benessere delle famiglie.
Purtroppo ho timore che i grandi investimenti sul gas (in particolare GNL) rientreranno a breve nei negoziati di scambio tra USA e UE… oltre ai tentativi di imporre anche il bio gas e i bio carburanti per far sopravvivere aziende tecnologicamente arretrate e con sempre minore spazio commerciale
Oramai si è innescata una guerra giuridica tra il governo della regione Sardegna ed il governo nazionale/europeo, tutto questo non giova a nessuno e porterà solo ad una situazione di stallo in cui chi ci rimetterà veramente è il popolo sardo perché nel frattempo le centrali a carbone continueranno a funzionare ed a emettere i fumi dannosi per l’ambiente e per la salute delle persone.
Sarei proprio curioso di sapere se le persone che vivono nei pressi delle centrali sono così contente di respirare tali schifezze presenti nell’aria.
Boicott Sardinia!
Quest’anno vado in Corsica tiè!
Esatto!!!!
cattivoni !! la Saredegna è troppo bella.. ed i sardi simpatici, per non andare..
Caso mai se ci andate con la BEV troverete facilmente colonnine libere (visto che sono sicuramente in pochi ad averle) e magari capiterà anche di parlare con qualcuno “curioso” di sapere com’è possibile andare in giro con auto elettriche… Se non da chi le usa tutti i giorni.. da chi possono avere informazioni e non fake-news ?
Esistono mille posti belli tanto quanto la Sardegna, solo che se la menano molto meno di essere belli e intoccabili.