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Range Rover alza l’asticella del plug-in: 113 km in elettrico

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SUPER AUTONOMIA, MA.../ 113 km in elettrico, con batteria 38 kWh, ma i prezzi partono da 143 mila euro.
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Range Rover alza l’asticella dell’ibrido plug-in: l’autonomia dichiarata in elettrico è di 113 km. È il primo modello a superare la soglia dei 100 km.

Range RoverRange Rover con batteria 38 kWh e ricarica a 50 kW

A settembre era stata la Volkswagen ad annunciare che nel 2023 le sue ibride plug-in avrebbero raggiunto i 100 km di autonomia, per di più con possibilità di ricarica fast. Ora la Land Rover va oltre con la nuova Range, con una percorrenza EV non lontana da quella delle più piccole citycar. Con emissioni omologate molto contenute (18 g di CO2 /km) e un’autonomia reale su strada stimata in 88 km. Secondo la Casa inglese, questo basta a percorrere il 75% degli spostamenti quotidiani dei suoi clienti, lasciando al motore a benzina solo il restante 25%, i viaggi lunghi. Oltretutto la nuova Range Rover è uno dei pochi PHEV a offrire la ricarica rapida da 50 kW in DC. Il che significa che la batteria da 38 kWh può essere ricaricata all’80% in meno di un’ora. Quanto ai motori, all’elettrico da 105 kW si accoppia un 6 cilindri da 3.0 litri, con accelerazione da 0 a100 km/h in 5,5 secondi.

Range RoverTra due anni la prima Land Rover solo EV

Ovvio che non stiamo parlando di prezzi proprio popolari: la Nuova Range Rover propone le versioni con propulsori ibridi plug-in Extended con prezzi a partire da 143.800 euro. Quanto dovremo aspettare invece per avere una Land Rover completamente elettrica? Altri due anni: nel 2024, debutterà il modello 100% elettrico. Ed entro la fine del decennio, ogni modello della marca cara alla Regina Elisabetta sarà disponibile con propulsione puramente elettrica. Questo in linea con l’obiettivo della strategia Reimagine del gruppo Jaguar-Land Rover, per raggiungere entro il 2039 zero emissioni nette di carbonio in tutti i suoi prodotti. Compresi processi industriali, operazioni e catena di approvvigionamento. Al momento l’unica elettrica in gamma al gruppo inglese è la Jaguar I-Pace, un modello lanciato nel 2018 e che ha avuto forse minor fortuna di quel che avrebbe meritato.

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44 COMMENTI

  1. Il mercato delle auto, come il mondo, è bello perché è vario. Qui si parla di un Defender, quindi non di un qualsiasi SUV ibrido, ma di un vero Fuoristrada. Al momento, per quel che ne so, non esistono Fuoristrada 100% elettrici, almeno non sul nostro mercato. E, sempre in base alle mie conoscenze, attualmente solo Jeep e Land Rover producono Fuoristrada ibridi. Cioè, praticamente, chi vuole un vero fuoristrada elettrificato alla fine o si compra una Wrangler 4xe o un Defender ibrido. Voglio dire, non bisogna valutare questo tipo di auto con la semplice formula capacità della batteria/autonomia in elettrico. Sono veicoli che offrono performance eccezionali in off-road e riducono i consumi nell’uso quotidiano on-road, consentendo di muoversi solo in elettrico nelle aree urbane.
    Ritengo quindi lodevole e benvenuta l’evoluzione tecnologica di questi modelli, che arriverà nel giro di 5 anni alla produzione di Fuoristrada 100% elettrici. Certo i prezzi di queste auto saranno sempre molto alti, ma ovviamente non sono auto per tutti.

    • I veri fuoristrada non dovrebbero proprio essere usati “in strada”. Abito vicino a due scuole e vedo enormi fuoristrada puzzolenti, sempre immacolati con le gomme perfette (mai visto uno sterrato in vita loro) per portare a scuola i pargoli.
      I fuoristrada (da 104.000€) non dovrebbero proprio esistere “di lusso”. Vogliamo anche i trattori con infotaiment e stereo Hi-fi? Le ruspe coi sedili in pelle e vernice metallizzata?
      Poi le Tesla sono per ricchi e da odiare, i fuoristrada da 104.000€ che verranno usati dallo 0,5% in sterrato, li facciamo ibridi così siamo green e a posto, ma per favore…
      Se ho esigenze particolari avrò veicoli particolari e siccome sarò di nicchia (perché non siamo in Texas) non inciderò sull’inquinamento complessivo, per fare ‘sto coso inquino molto più di quello che dovrebbe fare risparmiare, chi mai lo caricherà davvero alla spina?

      • Ripeto, il mercato è bello perché è vario. È giusto che ognuno trovi la macchina adatta alle sue esigenze e al suo portafoglio.
        Per come la vedo io, in centro città le macchine non dovrebbero proprio circolare. Solo mezzi pubblici e taxi elettrici.
        I ragazzi a scuola dovrebbero andare a piedi o con l’autobus.
        Seguendo il suo ragionamento, certo che sì inquina per produrre qualsiasi auto.
        Per produrre una Zoe inquino, che so, 100. E per produrre un Fuoristrada inquino invece 1000. Ma produco e vendo 1.000.000 di zoe e invece produco e vendo 1000 Fuoristrada, perché è un mercato di nicchia. A conti fatti inquina molto di più la produzione di massa che la produzione di nicchia.
        E dovremmo essere contenti che ci siano in giro fuoristrada non puzzolenti.
        Che poi quelli sono i modelli di 20-30 anni fa, venduti di ventesima mano.
        Se poi faranno anche le ruspe elettriche con infotainment, ben vengano.
        Se a uno serve il fuoristrada per esigenze personali, lavorative o ricreative è giusto che lo possa comprare. E noi dobbiamo essere contenti che i nuovi fuoristrada siano ibridi e poi 100% elettrici. Non dobbiamo odiare chi compra una range rover ibrida o una tesla, ma essere contenti che abbiamo in circolazione auto meno inquinanti.
        Le macchine non sono cattive, è l’abuso che le rende un problema.
        Bisognerebbe andare di più a piedi o in bicicletta.
        Prendere i mezzi pubblici. Usare le auto prevalentemente in autostrada e strade extraurbane. Così facendo le città non
        sarebbero congestionate dal traffico e ammorbate dallo smog. Questo va di pari passo (anzi precede) con il ricambio del parco auto da termico ad elettrico.
        E speriamo sempre che rinnovino gli incentivi all’acquisto.

        • In generale condivido il principio, ma la realtà che ho quotidianamente sotto gli occhi/naso è ben diversa (e non sono fuoristrada di 20 anni fa, le targhe iniziano con G..)
          Ben vengano i fuoristrada elettrici, malvengano 3 tonnellate nate per lo sterrato con 200kWh di batteria per riuscire a fare 300 km in autostrada asfaltata dove gi altri riescono con 70… Questo è spreco assoluto.

          • Quello che vedi tu sono SUV turbodiesel o benzina, vecchi o nuovi che siano, di certo profumo non fanno. Poi ci sono i SUV ibridi e 100% elettrici. Puzza non ne fanno.
            Se parliamo di fuoristrada veri, quelli in vendita attualmente sul mercato italiano si contano sulle dita di una mano. Fra questi ci sono appunto il Wrangler 4xe e il Defender, entrambi ibridi. Non è uno spreco. È un tipo di macchina che qualcuno vuole comprare perché gli serve o perché gli piace e se lo può permettere. Quindi è un bene che siano ad oggi ibride (e quindi non puzzolenti in città perché vanno in elettrico) e un domani 100% elettriche.
            Allora, seguendo il tuo ragionamento, tutto è uno spreco. Che so, navi da crociera, aerei, TV da 75″, abiti di lusso ecc. Ma che vuol dire…. Guarda che lo Stalinismo è finito anche in Russia ed in Cina eh?

          • Senti, se dico che sono fuoristrada, sono fuoristrada, non SUV. O sei il mio vicino di casa in incognito?
            Come lo vogliamo chiamare un Range Rover Sport e un Wrangler Sahara?
            E risparmiamoci le paternali qualunquiste: qui si parla di macchine e a quello mi limito: come non si gira con un transatlantico in laguna a Venezia così non si accompagnano i figli a scuola con un 8 cilindri Diesel da 3 km/lt in città bloccando ogni volta il passaggio nella strada perchè è largo due metri senza specchietti e lungo 5 metri con un diametro di sterzata da camion, motore rigorosamente lasciato acceso, non si respira.
            Ho detto che condivido il principio generale (quindi piantala di fare paternali capitalistiche) ma non sono i principi che ti salvano, sono i fatti che ti ammazzano.

  2. Sono l’unico che se ne è accorto? Scoopppsss. Questa auto prende(rebbe) gli ecoincentivi … delle elettriche! (aldilà del prezzo, certo, perché nell’ultima versione gli ecoincentivi prevedevano finalmente anche un tetto al prezzo di listino …). Ovvero: se la stessa soluzione fosse adottata, che so, su una Suzuki Vitara con un prezzo finale di 49.999 euro, a parità di consumi, autonomia, batteria, tecnologia, etc. … questa auto prenderebbe gli incentivi “italici”! Infatti rientrerebbe nella fatidica fascia 0-20 g di co2/km ideata dai nostri onorevoli per premiare le auto meno inquinanti [ https://ecobonus.mise.gov.it/faq/agevolazioni-e-risorse-disponibili ] e questo perché le PHEV di oggi viaggiano mediamente sopra i 40 g di co2/Km.

    Viviamo in un mondo fantastico …

  3. È quello che sostengo da anni le ibride devono avere un autonomia più capiente in modo da utilizzare il combustibile il meno possibile o quando strettamente necessario.

    • ….allora fai una BEV… Se devi arrivare ad avere una batteria simile, facciamo una BEV con range extender. Magari non in un veicolo da 3 tonnellate e 140.000€ di costo.
      Poi ci raccontiamo che le Tesla sono per ricchi…

      • Si è quello che sostengo da anni, le ibride non hanno senso, ma siccome i molti hanno da che discutere per l’autonomia in autostrada, per lo meno eliminiamo la combinazione nei tragitti giornalieri, soprattutto su auto energivore, il prezzo sopra un certo target non interessa, guardano tutt’altro per acquistarla

  4. Mi spiacerebbe apparire come un fanatico negazionista avverso al progresso; non lo sono e cerco solo di essere razionale. Sono un ingegnere laureato a pieni voti a Milano come specialista di trazione elettrica- per la tesi di laurea ho progettato una locomotiva diesel-elettrica – quindi so di cosa parlo.
    Le preoccupazioni legate alle auto elettriche in ricarica negli spazi chiusi sono assolutamente condivisibili. Le situazioni di pericolo si originano sia per difetti eventuali delle batterie che per negligenza o malaccortezza dei proprietari. Gli incendi di batterie al litio sono difficili da domare e richiedono vigili del fuoco addestrati appositamente. Per questo possono addirittura minacciare la stabilità dell’edificio.
    Chevrolet consiglia di lasciare le sue Bolt EV all’aperto e lontane dalle altre auto durante la ricarica, e le Bolt sono tuttora in circolazione ed in vendita . Allora io proprio non vorrei che un mio vicino di casa ricaricasse la sua Bolt nel garage sotto il mio condominio, come non vorrei che ci fosse un distributore di benzina, giustamente proibito.
    Quindi, per ritornare alle mie conoscenze pregresse, confermo che un motore elettrico a CC è ideale per la trazione, ma che purtroppo un veicolo a trazione esclusivamente elettrica necessita di una rete o di dispositivi di alimentazione sicuri, ancora non disponibili allo stato attuale della tecnologia.

      • Il commento prende lo spunto dalle difficoltà della ricarica in condominio. A mio avviso, sembrerebbe ragionevole non permettere proprio di ricaricare l’auto sotto un condominio, visti i rischi.
        La negligenza riguarda la non osservanza della regola di non ricaricare a fondo né di lasciare che la batteria si scarichi completamente, accorgimenti dettati da Chevrolet per la sua Bolt per ridurre il pericolo di incendi.

          • Allora neanche auto a gas e a benzina, veramente richiesta assurda, la follia sta dilagando e l’ignoranza ne fa da sovrana 🤦🤦🤦

          • Provincia di Caserta, storia vera. Ultimo dell’anno, nonostante i divieti, botti a go go. Un condomino spara un botto che finisce sull’auto di sotto, parcheggiata sotto i balconi. L’auto (non elettrica) prende fuoco. L’auto era parcheggiata vicino a delle condutture di gas. Mio suocero e suo figlio, affacciati al balcone, si accorgono della cosa, si fanno una corsa giù, recuperano l’estintore (grazie a Dio il condominio ne era dotato) e lo usano per spegnere l’incendio e salvare tutti (l’auto, ovviamente, è andata).

            Quindi sì, le auto prendono fuoco, ma può capitare anche a quelle termiche. Servono le giuste precauzioni, ad esempio un sistema antiincendio (anche una sirena generale aiuterebbe) ed estintori specifici, ma da qui a vietarne la ricarica in condominio … beh, insomma, mi sembra esagerato, anche perché rischi simili esistono già oggi …

        • Quindi, per la stessa linea di pensiero, si deve vietare l’uso del gas per riscaldamento e cucina, basta una piccola perdita ed unità ad una scintilla non lascia scampo.
          Vietiamo anche gli alcolici e l’alcool per pulire, benzine per smacchiare.
          Ma anche il parcheggiare le auto termiche in garage, sia mai che ci sia una perdita di benzina, con le catalitiche a temperature altissime oppure una sigaretta accesa ed i vapori di benzina.
          Ed i fili elettrici che si surriscaldano provocando incendi? Non li consideriamo?
          Insomma, torniamo a mangiare crudo ed al carretto con il ciuchino.

    • Caro Roberto, mi pare che per essere un ingegnere lei stia parlando un po’ troppo alla pancia. In ingegneria non si “calcolano” le preoccupazioni ma si calcolano i rischi, se realmente è ingegnere sa di cosa parlo.
      Sia i calcoli fatti dagli ingegneri che le valutazioni fatte dai VVFF al momento non evidenziano maggiori rischi per le auto elettriche rispetto alle termiche.
      La sua chiosa è invece totalmente delirante. Che cosa significa l’espressione “una rete o dispositivi di alimentazione sicuri”, trattandosi degli stessi dispositivi obbligatori utilizzati a monte di tutti gli impianti elettrici (interruttori magnetotermici e differenziali)? Anzi a voler guardare un po’ più approfonditamente le wallbox fanno controlli molto più approfonditi prima di alimentare un’auto collegata per la ricarica.
      Davvero, il suo intervento può essere accettato come dubbio da parte di un non addetto ai lavori ma non da qualcuno che mastichi le materie tecniche con un po’ di dimestichezza.

      • https://www.sicurauto.it/news/auto-elettriche-ibride/le-auto-elettriche-saranno-bandite-dai-parcheggi-sotterranei/

        1 – riporto sopra la fonte dei miei interventi.
        2 – sono veramente ingegnere in trazione elettrica come ho scritto, ovviamente; per di più non deliro,non scherzo e non sono pazzo.
        3 – penso di poter esprimere opinioni non allineate anche in un blog che si chiama ” Vai elettrico”, purché siano argomentate, corredate delle necessarie fonti ed aspresse in modo educato. O almeno così mi era stato assicurato in passato.
        4 – parlare “alla pancia” significa acquisire consenso con argomenti falsi o irrazionali – assolutamente questo non mi interessa.
        5 – ritengo invece mio diritto poter intervenire per tutelare la mia tranquillità. In altre parole, poter vivere nel mio ocndominio senza dover pensare alla
        progettazione corretta o alla manutenzione puntuale dell’auto che il mio vicino ha deciso di mettere in carica sotto il mio letto.
        6 – che le batterie al litio siano intrinsecamente pericolose perché in certe condizioni si incendiano, è un fatto vero; che si possano corredare di sicurezze, valvole ecc. è altrettanto vero, ma i fatti dimostrano che questi accorgimenti non sono risolutivi ,se GM / Chevrolet ( non l’ultimo cinese) è costretta ad emanare dei warning, in attesa di modifiche che da parecchi mesi comunque non arrivano.
        7- aggiungo che in un recente passato ho dovuto rinunciare a iealizzare gproogetti interessanti di protesi mioelettriche di a0ro perché le batterie lipo previste non mi davano sufficienti garanzie di sicurezza nell’uso normale, anche se le loro prestazioni eccezionali le rendevano insostituibili .

        • Non c’è motivo che lei faccia la vittima: come vede i suoi commenti non sono stati censurati. E lei non può pretendere che vengano censurati quelli di chi la contesta, pur essendo lei “veramente ingegnere di trazione elettrica”. Eviti però di fare “terrorismo psicologico”. E visto che rimanda all’articolo di altre testata, mi sono preso la briga di estrarne il passaggio chiave, con le statistiche Usa sugli incendi: “Le auto a benzina con 199.533 incendi rilevati, hanno una probabilità d’incendio di quasi 1530 veicoli ogni 100 mila auto vendute; le auto ibride con 16.051 incendi, possono prendere fuoco con una probabilità di 3474 auto ogni 100 mila vendute; le auto elettriche, secondo le statistiche USA, hanno un rischio di incendiarsi 25 volte ogni 100 mila veicoli venduti, se si considerano i 52 incendi rilevati”

          • 1) non sono stati censurati ma si è preso del coglione (vittima, follia, delirante, ignoranza) nei vari commenti.. manco avesse parlato di mogli figlie o quant’altro. come sempre complimenti a tutti per l’educazione
            2) in 55 anni di vita non ho ancora visto un’auto benzina spenta, ferma in parcheggio, prendere fuoco per autocombustione. strano ma vero
            3) alle auto a gpl è vietato il parcheggio nei piani interrati: scoppiano/bruciano tutte? assolutamente no, però se succede è un casotto. stesso discorso per le elettriche..
            si chiama onestà

          • In 55 anni ha mai visto prendere fuoco per combustione un’auto elettrica? Queste però sono le statistiche dell’ente per la sicurezza degli Stati Uniti “Le auto a benzina con 199.533 incendi rilevati, hanno una probabilità d’incendio di quasi 1530 veicoli ogni 100 mila auto vendute; le auto ibride con 16.051 incendi, possono prendere fuoco con una probabilità di 3474 auto ogni 100 mila vendute; le auto elettriche, secondo le statistiche USA, hanno un rischio di incendiarsi 25 volte ogni 100 mila veicoli venduti, se si considerano i 52 incendi rilevati”. Quindi prima di affermare “stesso discorso per le elettriche” ci penserei un momentino.
            (sbaglio o lei è quello che ci ha dato degli analfabeti funzionali? E a me personalmente : “caro massimo, lei ha ampiamente dimostrato (non che ce ne fosse bisogno) la pochezza che la pervade, la sua incapacità di capire le parole che uno scrive, e se (ancor peggio) le capisce”. Ora piagnucola chiedendo educazione?)

          • @Cristiano: si informi meglio, le auto a GPL non sono interdette ai posteggi sotterranei, lo sono solo se non hanno un impianto dotato di valvola di sicurezza di un certo tipo; gli impianti realizzati da almeno 20 anni a questa parte sono in regola e possono accedere ai piani interrati senza limitazioni.
            Tra l’altro, sui cartelli di divieto è precisato.

    • Chevrolet “consiglia” per pararsi le terga (anche se i consigli, legalmente, sono carta straccia)

      Per vietare qualcosa occorre fare una valutazione del rischio. Nel farlo deve essere presa in considerazione sia la probabilità dell’evento che il danno potenziale cagionato. Non ho gli strumenti per calcolare il danno provocato da un incendio di una BEV rispetto all’incendio di un veicolo tradizionale con 50 lt di benzina, correlato alla differente velocità di espansione dell’incendio stesso (una BEV si incendia lentamente senza esplosioni dando il tempo di allontanare altri veicoli, una termica può esplodere in pochissimo tempo coinvolgendo altri veicoli con conseguente reazione a catena), ma sappiamo che la probabilità dell’evento è di un ordine di grandezza inferiore, dubito che il danno potenziale sia altrettanto grande di segno opposto. Diciamo che ragionevolmente se vietiamo le elettriche prima dobbiamo vietare quelle a benzina e metano, poi quelle a GPL, poi le elettriche e lasciando solo i diesel, dato che hanno modesto rischio incendio.

      • Dopo tanti anni ho ceduto la mia azienda e mi occupo ora di progettare e costruire protesi mioelettriche di mano per chi ne ha bisogno e non può permettersi di comperare le protesi commerciali in vendita.
        La mia diffidenza verso le batterie lipo deriva anche da mia esperienza diretta in questo campo – infatti minimizzo i gradi di libertà offerti e le potenze assorbite proprio per poter impiegare batterie ridotte e limitare i rischi. Così so di non far correre rischi inutili a chi indossa le mie protesi – comunque raccomando di sorvegliare sempre il processo di ricarica, limitato in ogni caso a 12V e qualche A.
        Spero sia ora più comprensibile la mia apprensione per chi vorrebbe di notte caricare sotto il mio condominio a 6 kW e oltre.
        Prego : se proprio il futuro deve essere elettrico, aspettiamo batterie migliori per la ricarica notturna sotto casa mia.
        Per ulteriori curiosità: la mia pagina FB non è molto aggiornata; comunque
        https://www.facebook.com/powerlimb/

          • Infatti non ho ora elementi sufficienti per farlo.
            Ho dunque preferito rispondere al momento alla domanda di Matteo e riportare solo le mie esperienze dirette, visto che sempre di batterie al litio si tratta.

          • Roberto 31 Gennaio 2022 at 0:12
            però lei fa un errore di base, lei fa un confronto non alla pari perché paragona una batteria al litio per gli arti a una batteria per auto, mentre il confronto sarebbe con gli smartphone, Monicelli, mentre le batterie auto sono multicella inserire in gruppi e poi nel pacco batterie, con un computer per gestire ogni cella nella scarica/carica, quindi se facciamo lo storico dei cellulari è quasi alla pari di quella degli arti.

  5. 88/38= 2,31

    2,31 km a kilowatt!!!!!

    Questo è il futuro secondo Range Rover??

    Purtroppo qualcuna la venderanno, ovviamente aziendale e che raramente sarà attaccata alla spina, tanto c’è la carta carburante…

  6. Le plugin mi piacciono e rappresentano una soluzione di transizione valida … peccato però che il prezzo è esagerato! Sono prezzi folli, fuori mercato, e non solo questa qui da 143800 euro, anche le altre plugin! E il prezzo esagerato è ancora meno giustificato se si pensa che poi l’autonomia in elettrico è spesso limitata.

    Forse la vera novità arriverà col Nissan e-Power, vedremo il prezzo e i consumi reali, potrebbe essere interessante …

    P.s.: off-topic: avete visto il nuovo motore Astron Omega 1? Motore rotativo, 160 cv, 15 kg di peso, regime di rotazione a 25000 giri … ma soprattutto efficienza dell’80% e forte riduzione delle emissioni … e qualcuno già immagina l’uso di questo motore abbinato a soluzioni come l’e-Power di Nissan, si arriverebbe a livelli stellari di efficienza con consumi ridottissimi, costi bassissimi, nessun problema di terre rare e materie prime, nessun problema di autonomia e di co2 emessa in fase di costruzione … sarebbe una alternativa interessante, soprattutto se il motore riuscisse ad andare anche a bioetanolo …

    • Vedrai quando si accorgono che facendo un semplice 2+2 viene fuori una magnifica “plug in” mettendo una cella combustibile a idrogeno al posto del motore a benzina… Follia? mica tanto, già lo stanno facendo per i treni. Chiaro che bisogna lavorarci. Però più ci penso più mi convinco che potrebbe essere una soluzione tutt’altro che da scartare. Permetterebbe di avere delle vetture con batterie più piccole, per la gioia di Paolo Mariano, con le quali spostarsi tranquillamente in ambito urbano. E quando si tratta di fare un viaggio… Zac! 5 minuti a fare il pieno di idrogeno e via agile e scattante per qualche centinaio di chilometri. Il tutto con un solo motore (elettrico) ed emissioni locali zero.
      Tanto all’idrogeno in autostrada ci si deve arrivare per forza perchè con tutto l’amore e l’affetto ma sarà dura trovare in tempi brevi delle batterie in grado di spingere per minimo 5/600 km di fila un camion carico da 30 o 40 tonnellate. E anche se fosse, la fisica è una. Sarebbero batterie mostruose, da centinaia di Kw. per ricaricarle in tempi sensati sulla piazzola dell’autostrada che HPC dovresti avere? da un megawatt? Con l’idrogeno e le fuel cell è tutto più facile. E paradossalmente ipotizzando una ibrida “idrogeno batteria plug in” si potrebbe limitarci ad avere una rete “capillare” solo lungo le dorsali autostradali.
      C’è un solo problema che, quantomeno nei prossimi anni, farà storcere un po’ la bocca a qualcuno. Per starci dentro con i costi bisogna giocoforza servirsi dell’idrogeno blu (scartiamo il grigio dai, bisogna essere un minimo onesti) che su questo stesso sito ho letto che avrebbe un costo industriale di circa 3 euro al kg. Se è vero che con un kg si fanno suppergù 100 km (così ho letto da più parti), la cosa non sarebbe nemmeno male a livello economico. Accettando questo compromesso, in attesa che l’idrogeno verde sia disponibile a prezzi concorrenziali, si potrebbe fin da oggi ipotizzare uno standard durevole e abbastanza sostenibile. SbaLio?

      • Alla fine la densità volumetrica dell’idrogeno fa schifo (per fargli un complimento).
        Sui treni non è un problema, sui veicoli leggeri sì.
        E poi meglio portarsi dietro una batteria che una costosissima cella a combustibile e un super ingombrante serbatoio di idrogeno, magari per usarli solo occasionalmente.
        Forse per chi fa tanta autostrada tutti i giorni (10-15% del circolante?) ma l’infrastruttura per il rifornimento potrà mai essere competitiva?

      • Il Tesla Semi promette circa 450 km con batteria da 500kWh
        Il Nikola 3 promette poco di più (inferiore a 500 km) con batteria da 750kWh
        Il Mercedes Actros promette circa 400 km con batteria da 420kWh

        L’attuale normativa prevede che si possa guidare per non più di 4,5 ore continuate (toh, il tempo che serve per scaricarsi….) e poi una sosta obbligatoria di minimo 45 minuti (in cui ricarichi la metà della batteria), per poi percorrere al massimo altre 4,5 ore.
        In pratica, negli automezzi con un solo autista, rispetto ad ora sei costretto ad una sosta aggiuntiva di circa un’ora per ricaricare. Se si seguono le regole, ovviamente.

        A parte il Mercedes che si caricherà solo a 150kWh, Tesla e Nikola dovrebbero caricarsi a più di 300kW di potenza, con tempi di ricarica quindi tra le 2 e le 3 ore, ovviamente con colonnina adeguata…
        Il Tesla in un SuperCharger V3 (quelli attuali, insomma) dovrebbe stare entro le 2 ore.

        L’idrogeno ha senso in un mezzo pesante, come un camion, ma al momento la resa energetica, data dallo spreco per ottenerlo, è pessima.

        Ciò non toglie che anche la mobilità pesante dovrà cambiare… soprattutto la pesante!

      • Sono usciti report nuovi sull’idrogeno che mettono paura … praticamente tutti i produttori, incluso Toyota, si sono ritirati o si stanno ritirando dall’idrogeno, soprattutto per i veicoli leggeri. 3 problemi: non riescono a ridurre i costi per i veicoli (e farlo richiederebbe investimenti enormi), hanno gli ecologisti contro che gli dicono che l’idrogeno è inefficiente e i distributori di idrogeno costano una fucilata. L’elettrico ha molta più domanda al momento e quindi l’idrogeno finisce in stand-by.

        Ricordiamoci, Alessandro, che per salvare il pianeta dobbiamo complessivamente ridurre la CO2 nell’intero ciclo di vita: quindi anche una soluzione Nissan Qashqai e-Power (già estremamente valida in termini di co2 bruciata), associata ad un motore con efficienza all’80%, siamo a livelli stellari e sarebbe tutto fattibile a costi irrisori. L’e-power della Nissan costa poco, usa una batteria minuscola la cui produzione ha impatti irrilevanti in termini di co2: il nuovo motore – 15 kg appena – non solo renderà le auto molto più leggere e meno ingombranti (non servono maxi ingombri per il vano motore) ma soprattutto è un motore composto da meno parti e teoricamente meno costoso da produrre. Dobbiamo attendere l’esito dei test e vedere se ciò che è vero in laboratorio sarà confermato su strada …

        • Ho sempre amato il concetto di range extender sotto forma di generatore (tipo bww i3), perchè permetterebbe batterie relativamente piccole (200 Km sarebbero più che abbondanti) e viaggi lunghi occasionali con poco sacrificio.
          Ma la parte termica deve essere efficiente e con pochi limiti legali (bolli, revisioni, assicurazioni) e costruttivi (manutenzioni) cosa che non aveva la bmw.
          A parere mio in questo modo avremmo un più rapido riduzione di emissioni clima alteranti ed inquinamenti.
          Detto questo W la mia EV.

    • Possibile che si riesca ad ottenere un rendimento dell’80% con un motore termico? Fosse anche il 70% sarebbe un incremento stratosferico rispetto agli attuali. Se c’è qualche ingegnere a supporto…

      Sinceramente non capisco molto il senso di aumentare l’autonomia di una ibrida oltre certi valori: 38 kWh di batteria non sono pochi sia come pesi che come costi, tant’è che è stato necessario fornire un sistema di carica più veloce con ulteriore aggravio di pesi e costi.

      • 38 kWh per fare 88 km …? Con questa efficienza è un controsenso, dubito abbia un punto di pareggio per la CO2.

        • Devi vederne quanti ne sono sfruttabili, la capacità utile è 31,8 kWh. Comunque anche così, anche ricaricando a casa, consuma più di un diesel … :)))
          Ipotizzando infatti il costo al kw a 0.2, per una ricarica al 100% si spendono 6,36 € con cui si possono fare 113 km teorici -> 88 km reali.

          • Abbi pietà di me, ma con 6,36 € e il diesel a 1,65 si fanno 3,5 litri circa. Che su 88 km fa un consumo di 25 con un litro l’un per l’altro. Il Range peserà minimo 2500 kg e ha il cx di un muro a secco… continuo o siamo d’accordo che i conti non tornano? Poi per l’amor del cielo, stiamo parlando di un mezzo da 140k e rotti, chi lo compra non guarda ai consumi… o almeno li da per “scontati”… eccetera

          • Stiamo dicendo la stessa cosa Ale, anche io ho scritto che consuma più di un diesel 🙂

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