Farmaci consegnati a casa grazie al drone. Nella laguna veneziana permetterebbe di raggiungere in velocità malati cronici e persone fragili che abitano in aree, come alcune isole, non facilmente accessibili e sfornite di farmacie.
Si chiama Radon il drone, ad ala fissa, del marchio Dronus protagonista di questo progetto sanitario che mette in evidenza alcuni degli usi futuri dei droni, soprattutto in zone isolate.
Consegna farmaci: risparmio del 40%
E si risparmia, con i droni. A Venezia ben il 40% del costo standard sulla consegna dei farmaci. Risultati sociali, economici e anche ecologici per le emissioni zero dei droni che sostituiscono altre forte di mobilità inquinante.
Si parte con una prima fase sperimentale rivolta ai residenti delle isole di Sant’Erasmo e delle Vignole, ma poi si estenderà ad altre isole e con l’obiettivo finale di comprendere tutto il territorio comunale.
Via libera di Anac per l’ urban delivery
Il progetto è stato voluto e promosso dal Comune di Venezia insieme all’Ulss 3 Serenissima e ha avuto il via libera da Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) con cui si è firmato un protocollo di intesa per sviluppare l’utilizzo di sistemi intelligenti di urban delivery con droni nel capoluogo veneto.

Si è partiti con l’obiettivo di soddisfare una esigenza sanitaria importante, ma gli scenari sono molto più ampi. Lo ha sottolineato l’assessore all’ambiente Massimiliano De Martin: “E’ importante valorizzare il ruolo della ricerca e della tecnologia come fondamento per lo sviluppo di nuovi settori economici e occasione per la trasformazione di attività già in essere“.
Soprattutto in un contesto come quello lagunare le consegne anche di altri settori merceologici si possono organizzare con i droni. “Puntando sulla tecnologia – ha aggiunto De Martin – sicuramente si trovano strumenti che aiutano a migliorare le politiche ambientali e ridurre le distanze, garantendo standard qualitativi migliori ai cittadini, alle imprese e agli ospiti”.
Vertiporti per collegare Cortina alle olimpiadi del 2026
Sono ambiziosi a Venezia. Nell’accordo con l’Enac si legge di una cooperazione “per la definizione di una sostenibilità urbana (Urban Air Mobility), anche attraverso la valorizzazione di infrastrutture del territorio“.
Di cosa si tratta? “I vertiporti, che possano costituire portali di accesso alla Città di Cortina, in vista dei Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026“.
Come ha detto il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta: “Il settore dei mezzi a pilotaggio remoto si sta velocemente trasformando in asset strategico per il nostro Paese, in termini di innovazione, economia e occupazione“.
Radon può volare sulle cittÃ
Radon di Dronus è un drone ad ala fissa, con propulsione elettrica e si pilota da remoto per operazioni Bvlos (beyond visual line of sight) ovvero per voli dove il pilota non ha il contatto visivo con il drone.
Una pratica non proprio comune soprattutto in aree urbane e antropizzate, ma l’Enac ha concesso il certificato di progetto SAPR (qui al link), che consente il sorvolo delle aree urbane in Italia.
I droni di Dronus sono stati scelti anche da Terna per i voli ad ampio raggio su un elettrodotto ad alta tensione, ma sono numerosi altri i progetti in corso e in cantiere.
Anche quelli legati alla sicurezza sperimentati nel parco di Castel Fusano, il polmone verde di Roma, spesso vittima di incendi dolosi. Il drone come sentinella ambientale, uno degli infiniti usi.
Progetto interessante, peccato per il nome scelto per il drone che ricorda un “killer silenzioso” (non diffuso dappertutto per fortuna..)
giusta osservazione