Quel che non piace delle elettriche aziendali


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Quel che non piace delle auto elettriche aziendali. ChargeGuru ha condotto un’indagine su un campione di fleet manager di 38 aziende, con oltre 18.000 veicoli in circolazione. 

Quel che non piace: poche ricariche a casa e al lavoro…

quel che non piace

Più della metà dei fleet manager intervistati  (54.1%) ha già introdotto auto elettriche nelle flotte. Ma c’è ancora  insoddisfazione. La maggior parte dei driver non può contare su un punto di ricarica domestico. Il 43,2% dei gestori afferma che nessun dipendente con auto elettrica ha una wallbox a casa. Mentre un ulteriore 35,1% stima che meno del 30% ne disponga. La situazione non migliora in azienda: il 45,9% delle realtà coinvolte non ha colonnine di ricarica interne e solo il 18,9% può offrire una dotazione completa, sia in AC che in DC. Ciononostante, i parcheggi aziendali (51.4%) rimangono in ogni caso la fonte principale di ricarica per i driver insieme alle colonnine pubbliche (43.2%).

… i tempi per rifornire sono lunghi e i rimborsi complicati

quel che non piace

In un contesto così frammentato, il 54% degli intervistati esprime un grado di insoddisfazione più o meno elevato. Le persone veramente soddisfatte di questa situazione si fermano all’8.1%. Le difficoltà più frequenti riguardano:

  1. i tempi di ricarica giudicati troppo lunghi, ostacolo su cui concorda più della metà dei fleet manager (51.4%)
  2. la scarsa presenza di infrastrutture pubbliche e il costo ancora elevato delle auto elettriche, rispettivamente per il 43.2% e per il 40.5% dei rispondenti.
  3. la poca chiarezza normativa (32.4%), soprattutto in tema di rimborsi domestici, che contribuisce a rendere più complessa la gestione quotidiana delle flotte, e
  4. gli eccessivi costi di adeguamento degli impianti nel contesto aziendale (24.3%).
quel che non piace
Diego Trabucchi di ChargeGuru.

Quel che non piace e quel che si può fare

Il quadro che emerge dalla survey è inequivocabile. I fleet manager sono pronti a guidare la transizione. Ma senza infrastrutture adeguate e senza chiarezza normativa la mobilità elettrica rischia di rimanere incompleta” – commenta Diego Trabucchi, n.1 di ChargeGuru. “Oggi la ricarica, tanto in azienda quanto a casa, è fondamentale per rendere l’elettrico davvero accessibile. Ma costi, burocrazia e mancanza di soluzioni integrate frenano l’evoluzione del mercato. ChargeGuru lavora già con numerose aziende nella progettazione di sistemi di ricarica chiavi in mano che includono installazione, gestione e manutenzione. Il nostro obiettivo è abbattere le barriere tecniche ed economiche e rendere la ricarica un’esperienza naturale per i driver, in azienda come nelle abitazioni”.

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Visualizza commenti (1)
  1. Se sui tempi lunghi di ricarica il problema è solo temporaneo mi preoccupa molto più la mancata chiarezza su come gestire i rimborsi per le ricariche domestiche, soprattutto con questo governo..

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