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Quattroruote contro l’elettrico: “Non piace, l’avevamo previsto”

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Le vendite di auto elettriche calano nei principali Paesi europei: che sta succedendo?
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Quattroruote contro l’elettrico. “Non piace e l’avevamo previsto” è il titolo dell’editoriale del direttore Gian Luca Pellegrini, segnalato qui da un lettore. Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

Quattroruote contro l’elettrico: “Aggiunge complessità a vite già complesse”

“Un collega di lavoro mi ha girato da LinkedIn l’ultimo articolo del direttore di Quattroruote, Pellegrini. In ufficio sono l’unico ad avere fatto il gran passo verso l’auto elettrica, nello scetticismo generale, e il collega ha aggiunto all’articolo un suo commento beffardo: “Hai visto? Ma dove volete andare …”. Devo dire che anch’io non mi aspettavo risultati di vendite così deludenti, voi stessi avete parlato di numeri in calo del 30-40% tra Italia e Francia. Già il titolo dell’articolo è molto duro: “L’elettrico non piace e l’avevamo previsto“. E c’è un passo all’interno che riassume bene le critiche che vengono fatte:”…l’elettrico è percepito dal comune sentire come una soluzione che, senza offrire palesi vantaggi collettivi, aggiunge complessità a esistenze già complesse“. E ora addirittura potrebbe mettere a a rischio migliaia di posti di lavoro in tutta Europa. Siamo davvero messi così male?. Rosario Cantoni

Quattroruote contro
La nuova Citroen e-C3: i prezzi sono abbordabili (si parte da 23.900 euro), ma le consegne sono in forte ritardo

Le vendite ristagnano per tre motivi, ma non esageriamo…

Risposta. Calma e gesso. L’elettrico sta vivendo sì una fase di calo di vendite, dovuta essenzialmente a tre motivi. Il primo: in molti Paesi sono stati azzerati gli incentivi. È accaduto in Germania, in Italia e anche in Francia, dove sono terminati i fondi del leasing sociale. Il secondo motivo è legato alla scarsità di modelli di piccole dimensioni, con prezzi più abbordabili rispetto ai tanti Suv che popolano il listino. Su questo i costruttori sono in forte ritardo: la Citroen e-C3 doveva essere in consegna da marzo e ancora non si vede, la Renault 5 arriverà solo a fine anno. La stessa 500e è in attesa di una nuova versione, più economica, e le vendite della versione attuale ristagnano. E la Smart EQ è  uscita di produzione senza essere sostituita. Aggiungiamo a tutto questo un altro ritardo, sul fronte dello sviluppo batterie (più autonomia a minor prezzo): erano attesi forti miglioramenti, finora visti solo in parte. Ciò detto, però, si sta esagerando, attribuendo all’auto elettrica tutte le colpe del mondo, compresa una crisi dell’industria dell’auto che ha origini ben diverse. Lasciamo stare le polemiche sull’Europa e il 2035 e guardiamo all’essenziale: bisogna lavorare sodo per migliorare il prodotto e rendere più semplice la ricarica. E convincere altri compratori da aggiungere ai tanti che già guidano elettrico con piena soddisfazione.

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216 COMMENTI

  1. Purtroppo l’argomento è sempre stato trattato, un po’ ovunque, soprattutto con approcci superficiali oppure in qualche modo… tifosi, con palesi distorsioni ed esagerazioni sia sul fronte del pro che su quello del contro.

    E quando si creano aspettative esagerate, sottovalutando le problematiche tecniche e dando per scontata la “imminenza” di drastiche innovazioni tecnologiche che imminenti NON sono, è inevitabile che poi i risultati in termini di diffusione e popolarità, per quanto magari consistenti se obiettivamente considerati, siano inferiori alle aspettative.

  2. Dico la mia, saltando la lettura dei 200 e più commenti in essere.
    L’elettrico non è che non piace. Non piace il fatto che non ci siano più gli incentivi.

    Perché spendere adesso x soldi se magari fra 5 o 6 mesi ne spendi x – incentivo?
    5 o 6 mesi fanno differenza all’utente che ha già un’auto e la vuole cambiare? No, se l’auto è già vecchia di per se, il denaro perso per invecchiamento del mezzo è inversamente proporzionale all’età, per cui aspettare 5 o 6 mesi oppure un anno e prendere l’incentivo è comunque vantaggioso.

    Gli incentivi drogano il mercato

    • Epperò, questa droga è quella che l’ha fatto vendere, l’elettrico, altrimenti le quote sarebbero state ancora più basse.
      Cioè, quello che ha la macchina vecchia e può aspettare, se viene a sapere che non ci saranno più incentivi, o non compra nulla e continua con la vecchia auto, oppure va su in termico che costa meno.
      Questo, almeno, finché i prezzi di listino dell’elettrico non si abbasseranno (ecco, forse questo è stato il drogaggio peggiore – consentire ai costruttori di marginarci su senza fare troppi sconti, perché c’erano già quelli degli incentivi…)

  3. Cito:
    L’incipit del post come esempio di pregiudizio che assurge a fanatismo. “Quattroruote contro l’elettrico” è una stupidaggine tipica di chi rifugge la complessità ed è costretto – in difficoltà perché gli sponsor stanno defilandosi – a polarizzare, banalizzandola in maniera scolastica, una questione industriale, geopolitica ed energetica alquanto seria. Non si può essere pro o contro una tecnologia: se ne valutano implicazioni, prospettive evolutive e vantaggi per il consumatore.

    92 minuti di applausi 👏

  4. Non bisogna essere il direttore di Quattroruote per capire che, è vero, ci sono ancora dei limiti per la diffusione di massa dell’auto elettrica, e ora ve li spiego, ma anche per capire che questi limiti potranno essere facilmente spostati ed anche eliminati, non subito, non a breve, ma fra qualche anno, con un po’ d’impegno di costruttori, istituzioni, consumatori. Questi limiti sono in primis la quasi totale assenza di modelli elettrici credibili nella fascia 18k/30k€, una fascia enorme di consumatori che evidentemente influisce sul totale delle vendite, in secondo luogo la diffusione a macchia di leopardo delle colonnine di ricarica pubblica, in particolare quelle lente in AC, intere zone e paesi in cui non c’è traccia di una colonnina attiva per ricaricare, ma in casi del genere se uno non ha la ricarica casalinga non acquista di certo un’auto elettrica, anche in questo caso una fascia molto ampia di consumatori. Ma in tutte le altre condizioni possibili l’auto elettrica può benissimo essere considerata la prima scelta, comunque una valida alternativa per l’acquisto di un’auto nuova. Nei segmenti D e C i prezzi sono del tutto comparabili con le rispettive termiche, per esempio le Tesla “economiche” costano anche meno se non addirittura molto meno di auto termiche dello stesso livello, ma le Tesla hanno prestazioni (mi riferisco in particolare alla coppia massima mostruosa istantanea), dotazioni di serie, livello tecnologico, comfort di guida (guida one pedal imparagonabile, spazi interni iper sfruttati, presenza frunk, nessun rumore del motore che scoppietta……..), livello di sostenibilità, nettamente superiori a tutte le corrispettive termiche; è da considerare inoltre il grande risparmio sui costi di mantenimento (no tagliandi obbligatori, ricariche casalinghe o ai Supercharger a prezzi molto inferiori anche del diesel, no bollo per almeno 5 anni). I tempi di ricarica di un’auto elettrica sono troppo lunghi? No. Pochi secondi per attaccare la spina e poi la macchina si ricarica quando non serve, cioè quando uno fa le tantissime cose che di solito fa al proprio domicilio o nel tempo libero quando non deve usare l’auto (come lavarsi, mangiare, giocare, leggere, guardare la tv, ascoltare musica, palestra, bar con amici, dormire, ecc…….), poi dopo qualche ora pochi secondi per staccare la spina e si è a posto, questo alla colonnina pubblica una volta ogni 10 giorni circa, a casa anche ogni notte. Nei lunghi viaggi si ricarica tranquillamente durante la pausa ristoratrice ogni 3 ore circa, per 30/40 minuti (ai Supercharger, consigliati, alle Free to x, Ionity, Ewiwa, Route220,….). Questo in caso di quelle due o tre volte l’anno che si fanno viaggi lunghi, non è obiettivamente tutto sto gran problema, per me è cambiato pochissimo secondo le mie abitudini di oltre 33 anni di guida di auto con motori a scoppio, sempre pause ogni tre ore, di 20/30 minuti, ma la qualità generale del viaggio è enormemente maggiore su un’auto elettrica. L’autonomia è insufficiente? No. Facendo in media 40 km al giorno, per esempio la più scarsa delle Tesla nel ciclo urbano fa almeno 400 km con una ricarica, va da se che basta una ricarica ogni 10 giorni circa. Nei viaggi lunghi autostradali ci si ferma dopo le canoniche e caldamente consigliate tre ore di guida, si fa il pieno o un più veloce rabbocco durante la sosta e si riparte subito. L’auto elettrica per i più è già bella che pronta, pronta per dare soddisfazione e godimento a chi la guida, malgrado quel che pensa il direttore di Quattroruote o miocuggino al bar.

    • Risposta logorrea, mi sono fermato alle prime righe quando i limiti saranno spostati tra qualche anno, non sarà troppo tardi?

      • Purtroppo per il segmento B non ci sarà qualcosa di serio prima di un paio di anni, in attesa di R5, R4, Twingo, cinesi. Ma non sarà di certo troppo tardi, sarà il vero inizio della diffusione di massa dell’auto elettrica. Per i segmenti C e soprattutto D l’auto elettrica può e deve essere già la prima scelta, come scritto chiaramente.

    • In 3 ore di autostrada, fai 350/400 km, non sono molte le auto elettriche con questa autonomia a velocità autostradale. Poi, io guido tranquillamente 3 ore e 20 minuti, che senso avrebbe fermarmi dopo 3 ore, “riposare” 30-40 minuti per fare il pieno al Supercharger, e poi tornare a guidare per altri 20?
      Con il termico (o con il plugin che possiedo), tiro tranquillamente dritto. Con l’elettrico, DEVO fermarmi. Per me fa un’enorme differenza (trovare il cliente per chiudere il contratto, o arrivare a negozio chiuso, ad esempio).

  5. Che dire, nel mese di agosto sono crollate le vendite, mio figlio ha dovuto aspettare 15 giorni per un passaggio di proprietà perché erano in ferie, quindi immagino che anche le nuove auto subiscano effetto ferie sia da parte di chi compra ( che sta pensando alle ferie e non ad andare ordinare l’auto ) e chi deve immatricolare il nuovo, poi se c’è tutta sta crisi e non ci sono vendite, perché non si riesce ad avere una nuova auto prima dei sei mesi , si perché a parte le pronta consegna le altre hanno attese assurde , quindi qui gatta ci cova 🤔🤔
    Mi sa che sta diventando un modello che fiat usava nel secolo scorso, meglio che gli stipendi li paghi qual cun altro con la cassa integrazione e chiedere fondi per rimanere aperti e ordini in continuo ritardo.
    Poi c’è la questione prezzo energia elettrica sia a casa e soprattutto alle colonnine, prezzi assurdi e fuori da ogni logica , qui lo stato è assente, o meglio è contrario alla tradizione e lo dimostra ogni giorno, se no avrebbe imposto un tetto massimo dei prezzi, senza contare il cartello che c’è, ma questo lo vediamo da sempre con i carburanti.

  6. Faccio mia una previsione di Oscar Farinetti, che in un’intervista disse: “il successo delle BEV arriverà di colpo”. Sui motivi che lui adduce si può essere in disaccordo, ma credo sarà così. Quando usciranno auto che avranno pari autonomia e prezzi non vedo chi ancora comprerà il termico. Le BEV sono troppo superiori in confort, sicurezza, efficienza, economia di gestione, ecc. E questo arriverà molto prima del 2035.

  7. Riassumendo : l’auto deve essere al MIO servizio e non io al servizio dell’auto ( seghe mentali su percorsi , trovare le colonnine, tempi di attesa oltre che costi out of range ) . Quindi ognuno si compra/tiene quello che può permettersi senza imposizioni da Europa . Punto

    • Si deve essere al tuo servizio e finbqui possiamo anche essere d’accordo, ma allo stesso tempo non deve ledere la salute degli altri quindi come la mettiamo , la vita degli altri vale meno del un tempo per fare una ricarica, perché alla fine non sono i 10/15 minuti in più che ti mandano in crisi, sapendo che quei 10/15 minuti in più allungano la vita a tutti.

      • Spostare l’inquinamento dall’auto a dove si produce l’elettricità non mitiga più di tanto l’aspettativa di vita a meno che non te freghi niente della vita degli altri che abitano vicino alle centrali…

        • Lei sa che l’elettricità si può produrre senza emissioni? Può fare lo stesso con le auto che bruciano petrolio?

          • Lei sa che produrre elettricità senza emissioni ha a tutt’oggi dei limiti tecnici non indifferenti? Piacerebbe a tutti ovviamente ma dobbiamo fare i con i limiti della scienza odierna oltre che con il progresso.

          • Sappiamo di doverlo fare, assolutamente sì, sappiamo di poterlo fare, no. Quell’articolo è un insieme di “forse” e “potrebbe” enorme. Nessuno sa come cambierebbero abitudini e consumi in uno scenario fortemente ipotetico. Inoltre non si tiene conto del l’enorme impatto ambientale che avrebbe una costruzione massiva di dispositivi di stoccaggio, di smantellamento degli apparati esistenti e della costruzione di quelli nuovi. Quindi allo stato attuale, a meno di cappelli dal cilindro, no, non si può avere elettricità solo da fonti rinnovabili e no, non basta dire: passiamo tutti all’elettrico.
            Ovviamente qualcosa andrà fatto ma non nei termini in cui lo facciano ora.

          • Dissento: le tecnologie ci sono tutte, più o meno costose. L’impatto ambientale (ed economico) è trascurabile, rispetto a quello del surriscaldamento globale. Su qualcosa che deve essere fatto si deve discutere solo sul come, non sul se.

          • Le tecnologie non ci sono tutte per nulla altrimenti la Germania (esempio) non avrebbe problemi a stoccare la grande quantità di energia prodotta di giorno e non dovrebbe comprarla. A meno che non siano diventati stupidi e pensino che sia meglio buttare miliardi a uffa. Se le tecnologie ci fossero non le avrebbero già usate? Poi certo se vogliamo scendere le complottismo vale tutto. L’impatto ambientale non è per nulla trascurabile invece, come non è trascurabile l’impatto ambientale della costruzione di una batteria per un’elettrica ma più volte su questo sito (e in altri siti) sembra che dal minuto 1 dopo aver comprato una macchina elettrica vi sia un immediato risparmio sull’impatto ambientale cosa non vera a livello oggettivo (ad esempio una Model 3 richiede dai 2 ai 3 anni di vita per compensare l’impatto ambientale necessario alla sua costruzione fonte Cambridge e ICCT). Stessa cosa vale per l’adeguamento di tutte le infrastrutture.
            Dire semplicemente che deve essere fatto qualcosa minimizzando i problemi oggettivi che ci sono sa molto di propaganda autocelebrativa perdonatemi.
            Poi sono d’accordissimo anch’io che vanno prese misure, ma di certo non passano dall’adozione di massa di questa generazione di macchine elettriche che hanno molti pochi pro e molti contro. Almeno per la massa.

          • Le tecnologie ci sono tutte, lei sta confondendo la necessità di fare una transizione, per cui servono anni visto che stiamo parlando della generazione di energia per intere nazioni, con l’impossibilità di farlo.
            Dall’uscita del primo iPhone al giorno in cui (quasi) tutti hanno avuto uno smartphone in tasca sono passati anni, non perché non ci fosse la tecnologia, ma perché fare una transizione tecnologica richiede tempo.
            I BESS esistono e sono già in commercio, e in piena esplosione di vendite, ma sono necessari soltanto al raggiungimento di importanti quote di rinnovabili, anche per non cannibalizzare tout court le vecchie centrali, oltre al fatto che è relativamente facile arrivare all’80% ma per andare oltre bisognerà fare bene i conti su costi e opportunità.
            Ma se prima non si fa quel passo che ci porta all’80%, perfettamente fattibile con le tecnologie attuali, non c’è molto da discutere in merito.

          • In realtà è stato il primo a parlare di auto

            “Lei sa che l’elettricità si può produrre senza emissioni? Può fare lo stesso con le auto che bruciano petrolio?”

            Direi che l’argomento è in tema.
            Poi, se vogliamo, l’adozione di massa tanto desiderata dagli utenti di questo sito e non, necessiterebbe di un adeguamento enorme del sistema energetico, che comunque, di nuovo, non può essere fatto nel modo “basta volerlo”.
            E anche volendolo fare indipendentemente dalle auto elettriche, ancora no, non è fattibile dall’oggi al domani e non semplicemente usando solare, eolico o idroelettrico.

          • Il 2050 non è né’ oggi né domani. A breve pubblicheremo la seconda puntata dell’intervento che avevo linkato dove si palerà di come ottenere emissioni nette zero nel 2050 sfruttando le tecnologie esistenti. E le auto c’entrano eccome in quanto sistema diffuso di stoccaggio di energia.

          • E infatti torniamo a quello che dicevo io.
            Le auto c’entrano giustamente eccome e allo stato attuale non è possibile effettuare la transizione a zero emissioni in poco tempo come da molti dichiarato possibile (non parlo di lei nello specifico).
            25 anni circa di progresso tecnologico (sempre se non lo usiamo per armamenti bellici e in quello siamo bravissimi) sono tantissimi e speriamo salti fuori qualcosa.
            Quindi o ci mettiamo, appunto, un quarto di secolo, oppure coniglio dal cilindro (magari).
            Anch’io auspico una transizione ecologica a tutti i livelli ma usare parole come facile, semplice, immediato ahimè no.
            Fattibile è sicuramente la parola giusta. Anzi credo sia più giusto parlare di fattibile… nel tempo.

          • “Nel tempo” è una precisazione superflua. O maliziosa, se significa aspettare con le mani in mano la soluzione miracolosa. Non vorrei che lei l’intendesse così. Mi sbaglio?

    • Io l’elettrico nn me lo farò mai al massimo full Hybrid nel 2035😜🤣🤣……tanto anche i lavoratori che estraggono i materiali rari per fare le batterie nn e che se la passano bene…come qua ogniuno salvaguardia qualcosa io mi preoccupo di loro🤣🤣🤣

      • Si sforzi di scrivere in italiano la prossima volta. Giusto per farci capire il suo ragionamento, ammesso che ce ne sia uno

    • In questo furore schiavistico contro le macchine, temo si facciano i conti senza l’oste.

      Se moriamo, Pinuccio, niente e nessuno sarà a servizio di qualcuno, o qualcosa.

    • L’auto (ma anche il frigorifero, la stufa a legna o il tosaerba) dev’essere al tuo servizio, se non intervengono fattori di importanza superiore, però.
      Il cambiamento climatico è uno di questi, per cui, se necessario, la comunità (l’Europa) può benissimo imporre delle limitazioni – non è certo un diritto fondamentale dell’uomo che viene intaccato!

  8. Il problema principale sono i prezzi delle ricariche. l’elettrico conviene solo se si ha la possibilità di ricaricare da casa diversamente costa quanto se non più della benzina con tutti i disagi già noti, tempi di ricarica lunghi colonnine talvolta non funzionanti, autonomia ridotta, maggiore prezzo d’acquisto,eccetera eccetera

    • Verissimo!
      Ma la domanda rimane: quanti milioni di italiani potrebbero oggi ricaricare a casa con tutto comodo e risparmiando ogni giorno, fanno in media meno di 100 o anche 200 km al giorno e quindi alle colonnine ricaricherebbero solo in occasione dei viaggi più lunghi… eppure, dovendo cambiare auto o aggiungerne una in famiglia, non prendono nemmeno in considerazione l’idea di VALUTARE anche un’auto elettrica tra le possibili alternative?

    • [Uffa, nello spedire il commento precedente mi sono auto-cancellato tre quarti di quello che volevo dire… 😤]

      Pur abitando in un normale appartamento con garage di pertinenza in un normale condominio (quindi niente villa, niente fotovoltaico, niente “roba da ricchi”: sono un normale lavoratore dipendente), quando nel 2022 ho dovuto cambiare un diesel di oltre 15 anni con l’impianto elettrico da rifare, ho fatto esattamente le valutazioni di cui sopra e mi ci sono ritrovato dentro in pieno:
      • sono uno dei milioni di italiani che può ricaricare in garage
      • faccio circa 150 km/settimana per casa/lavoro in extraurbano e, aggiungendo l’uso per svago, faccio un totale di circa 10.000 km/anno
      • i viaggi per svago – tipicamente in giornata – raramente arrivano altre l’autonomia dell’auto (mica voglio giocarmi tutta la domenica in auto…)

      A quel punto, di fronte a un preventivo di 23.000€ per una VW Polo “base” e di 26.000€ per una Renault Zoe meglio equipaggiata, e con tutte le condizioni di cui sopra marcate con ✅, mi sono detto: “Perché non l’elettrica?”. E così ho fatto.
      E dopo oltre due anni:
      • SONO ANCORA VIVO 😎
      • ho ricaricato a casa il 95% delle volte al prezzo dell’energia elettrica di casa (circa 100 kWh al mese, cioè circa 35-40 € al mese per circa 800 km)
      • in oltre due anni avrò ricaricato alle colonnine sì e no 20-25 volte – comprese le ricariche fatte durante il tour di 900 km del nord-est della Scozia a luglio 2023 con una Zoe presa a noleggio a Edimburgo! 💪

      Cosa ho io di speciale che milioni di altri italiani non hanno??? (astenersi perditempo… 😉)

    • Fatti una domanda. Com’è che prima della guerra in Ucraina si caricava a circa 0,35€/kWh nelle HPC ed ora a quasi 1 €?
      Sarà che siamo recalcitranti ad investire sulle FER? Quando invece nel resto d’Europa i prezzi sono molto più abbordabili specie in paesi che hanno investito in FER.

      • Non fare mai domande al tuo interlocutore se sai che conosce perfettamente le risposte, ma non vuole dirle, altrimenti rischi che ti intervisti il TG1.

  9. Come si suol dire, “i discorsi stanno a zero”: piace o non piace, il futuro dell’energia sarà inevitabilmente l’elettrico! E il perché è presto detto:
    1) Gli idrocarburi fossili si stanno esaurendo e, quando avverrà, nessuno ci avvertirà per tempo, per cui dovremo essere preparati, per non tornare a legna, candele e cavalli (intesi come animali!). L’unica fonte energetica che l’uomo può produrre è l’ELETTRICITA’: e-fuel e biocarburanti sono palliativi (e necessitano comunque di elettricità!).
    2) Sono più di 100 anni che bruciamo idrocarburi, che giacevano inerti sotto terra, disperdendo CALORE (60% della combustione!), non solo CO2, nell’atmosfera per poi meravigliarci dell’aumento delle temperature e dell’intensità dei fenomeni atmosferici! La CO2 può essere ridotta, il CALORE no!
    3) Le controindicazioni sull’auto elettrica sono i costi, l’autonomia e i tempi di ricarica? Allora ricordiamoci che 100 anni fa le auto non erano certo alla portata di tutti, i motori termici non erano affatto efficienti come quelli di oggi e i distributori di carburante non erano certo altrettanto numerosi. Se si investirà nell’evoluzione delle batterie per auto come avvenuto per quelle dei cellulari, allora queste presunte controindicazioni svaniranno. Se sussiste volontà concreta, non mera ideologia, si può fare, basta guardare a Cina e Norvegia (di cosa ci lamentiamo se quei paesi sono stati più lungimiranti ed efficienti di noi “europei”).
    4) Il problema della perdita di posti di lavoro è tutto da verificare (vedi Stellantis e gli Elkann): nell’auto elettrica cambia solo il motore, tutto il resto rimane uguale. E, comunque, quanti tipi di lavoro sono scomparsi con il progresso? Forse che, nella telefonia, non saremmo dovuti passare dalle centrali elettromeccaniche a quelle elettroniche?
    Tutto il resto sono discorsi di parte e senza senso.

  10. Guarda la questione è molto semplice , si vogliono vendere auto elettriche? La ricarica deve durare al massimo 10 minuti, e il prezzo visto che il potere di acquisto delle persone è crollato deve essere minore di quanto un utilitaria costava prima. Se non si raggiungono queste condizioni sarà difficile venderle questo perché si tratta di una tecnologia ancora immatura per l’assetto strutturale delle città. Certo se tutti avessimo una villetta con impianto solare overdimensionato compreso la comprerebbero tutti ma così non è.

  11. Grazie a Dio possiedo una collezione di 4R che abbraccia gli anni dal 1979 ai primi del 2000….e so che non è 4r contro l’elettrico…i vecchi numeri abbondano di articoli ed esperienze spesso sponsorizzate dalla rivista…

    Di tutta la faccenda non mi colpisce l’aver predetto che se non si facevano rapidamente auto tipo la Punto o la Polo a prezzi ragionevoli, saremmo arrivati a questo punto…, che usare una colonnina è ancora troppo complicato per le persone “normali”, che le riviste del settore dovrebbero smetterla di annunciare ogni mattina un miglioramento epocale (che non si è visto finora e giustamente scoraggia chi deve investire una somma ingente in qualcosa che teme di vedere obsoleto in pochi anni…)

    Mi colpisce tantissimo che le case danneggiate da questo stato di cose, siano le medesime che pagano la pubblicità sugli stessi media che h24 tuonano contro l’elettrico…sarà mica il caso che gli uffici stampa inizino a farsi una chiaccherata a 4 occhi con i venditori di spazi pubblicitari? Non per costringerli a raccontare cose che l’elettrico non può dare…semplicemente per fargli raccontare la realtà (non servizi su viaggi mi-rc dagli esiti disastrosi).

    Aggiungo: il proprietario di una fiat 600 degli anni ’60 trova ancora oggi chi gli ripara la macchina, e magari gliel’aggiorna pure…chi ha un’auto elettrica trema pensando alla competenza attuale di molte officine sull’elettrico…soprattutto è molto preoccupato che nessuno lo rassicuri sul fatto che tra 10 anni cambiare il pacco batterie sarà un gioco da ragazzi che non lo manderà sul lastrico…

    Poi ci sarebbe da parlare del mercato che poteva crearsi facendo kit di elettrificazione per i modelli più diffusi…e che invece lasciamo in mano a pochi artigiani volenterosi che ovviamente mai avranno le economie di scala di una fiat o una vw

  12. C’è una psicosi sociale sull’elettrico perché se passasse l’idea che l’elettrico è più competitivo già oggi per molti usi come lo è effettivamente, succederebbe che il parco auto termico esistente si svaluterebbe repentinamente e quindi per evitare ciò si rifiuta l’idea.
    Poi tutta l’industria che ci gira attorno al termico , costruttori auto, concessionari, autofficine , costruttori apparecchi per autofficine e petrolieri hanno gioco facile ad alimentare questa psicosi, e poi anche queste industrie si svaluterebbero.
    Poi il costo di acquisto , basta provare an entrare in una concessionaria Volkswagen ad acquistare una berlina o un SUV termica si parte già da una base di 40/50.000€ poi ci sono gli optional, come prezzi su una certe fasci siamo già al pareggio con l’elettrico, ecco su quella fascia potrebbero già oggi per 3/4 essere tutte elettriche.

    • Quella che descrive è una bomba a orologeria piazzata sulle auto termiche. La velocità con cui sono stati messi i dazi cinesi è una delle prove che la situazione è scottante.

    • A me la spinta all’elettrico l’ha proprio data una visita al concessionario Volkswagen per sostituire la precedente Volkswagen. Ho visto i prezzi paragonati a dotazioni di serie, prestazioni, spaziosità, sostenibilità, per modelli adeguati ad una famiglia…….ho preso una Tesla.

    • Lavoro in automotive da 30 anni. L’elettrico viene venduto solo in Polonia. Stop..il resto del mercato completamente fermo.
      Auto (pardon cessi a pile) che costano il triplo e che fanno solo 300 km di autonomia. Io col naftone ne faccio 900 e il pieno di fa in 5 minuti contro le 3 ore di un tostapane. Prezzo di un pieno alla mia JTD 70 euro.. voi ne spendetev50 per fare 1/3 dei miei km.

      • Naftone forever, pubblicare i suoi commenti su questo sito non ha alcun senso. Quindi smetteremo di pubblicarli

  13. Quanto inquina realmente un’auto elettrica vs termica? Al netto di tutto, anche delle manutenzioni. Il vero problema è che forse non siamo ancora realmente pronti (es infrastrutture).

    • Auto Elettrica ??? Una delle Tante St…te Dell’ Unione Europea che si Scopre VERDE ma Ignorante !!!!! Mancano ancora 11 Anni al Blocco dei Motori Termici e questi di Bruxelles Spingono per l’ Elettrico Bloccando i Bio Carburanti che Abbassano gli Inquinanti dell’ 85% .Fino a quando l’ Autonomia Non Arrivera’ a MILLE KM. ….NON LE COMPRA NESSUNO !!!!!!

      • Florio fa dell’ironia, fa l’imitazione dei troll 🙂

        PS: negli studi scientifici i biocarburanti emettono poco meno dei carburanti fossili, anzi capita emettano anche di più contando tutto;
        e non ci sono abbastanza continenti da coltivare per farne quntità significative, neanche sostituendo tutte le coltivazioni agricole da cibo

        sono una fuffata con cui ENI prende gli ennesimi sussidi,
        e anche uno slogan dei boomer che credono alle pubblicità 🙂

          • Se abita su Saturno potrebbero non bastare, tocca fermarsi a fare rifornimento in zona Giove.

          • Facciamo mille miliardi allora, così l’ingegner Cane ci può anche mettere il ponte.

          • Termiche con almeno 50 lt di serbatoio e sicuramente non sono le segmento B che a malapena arrivano ai 45 lt. Auto che se HEV in autostrada a 130 km/h percorrono a malapena 18 km/lt e pertanto rimanendo con i 5 lt di riserva non consumati possono al massimo percorrere 700 km. Da quanto affermato da lei mancano 200 km all’appello per arrivare ai 900 km ovvero quei 5 lt di riserva che i più non si azzarderanno di intaccare per paura di rimanere appiedati.

          • Bob, ma se non sei un invasato o uno sfigato che deve fare 1000 km in un giorno per lavoro, che cavolo te ne frega di avere 1000 chilometri di autonomia? Se sei una persona normale quando hai fatto 250/300 km ti fermi comunque. Stiamo soltanto rincorrendo il marketing e le sirene del petrolio a tutti i costi*

            * a tutti i costi, è la bella sorpresa che ci aspetta, lo sanno ormai anche i muri che il petrolio non è infinito ma soprattutto che non ce ne sarà abbastanza per tutti nel prossimo futuro.

      • AHAHHAHHAHHAHAHHAHA.. 1000KM… 1000KM non li fa il mio lexus ibrido berlina con 60 litri di serbatoio. Poi.. parlare di biocarburanti vuol dire proprio essere ignoranti della materia.

  14. Come tutte le evoluzioni tecnologiche che hanno a che fare con l’adozione di massa, alla proposta deve seguire un reale vantaggio percepito per l’utenza. Pensate ai CD che hanno soppiantato il vinile, o le automobili i carri trainati da animali (e i trattori!): non serve scervellarsi in acrobazie tra la religione e la matematica quantistica per giustificare questi passaggi.
    Quella dell’elettrificazione di massa è una cosa calata dall’alto che il pubblico percepisce come un’imposizione cui non corrisponde alcun vantaggio sostanziale, se escludiamo quelli apprezzabili da un’utenza di nicchia.
    Negare questo semplice concetto può essere buono per sostenere una posizione ideologica o tentare di apparire progressisti o blasé, ma non è segno di grande acume. Spiace dirlo, ma è così.

    • Ma basta con queste stupidaggini, di vantaggi percepiti ce ne sono tanti, ad esempio la possibilità di ricaricare a casa, e perfino a costi ridicoli se si ha l’impianto fotovoltaico.
      Certo è difficile percepire i vantaggi se non le si possiede.
      Poi, se ci si deve per forza incaponire sul rifornimento in cinque minuti, non c’è via d’uscita, eh!

        • Domenico buongiorno
          Ricaricare a casa o in condominio senza FV, costa compreso di tutto, tranne il canone RAI, può costare tra i 20 e i 30 € cent al KWh…
          con un Kwh si fanno dai 5 ai 9 Km…a seconda del veicolo e del suo uso.. caricare 60 Kwh lo si fa con 20€, facciamo 22 considerando le perdite… metto 60Kwh in quanto una model Y ha ca questa capacità, e una C-Zero (i miei due veicoli) ne ha poco meno di 15… e sono quindi 4 ricariche…
          con un pieno la Model Y, in statale permette di superare i 400Km, si arriverebbe anche a quasi 500 muovendosi moolto rispettosi dei limiti. mentre in autostrada direi che prima di arrivare ai 300Km ci si ferma a caricare… ma lì si carica diciamo in fretta…
          mentre a casa, non si aspetterà mai di arrivare a 0, altrimenti ecco che il vantaggio di caricare a bassa potenza si trasforma in uno svantaggio….

          Sembra di essere nel periodo in cui sono partiti gli smartphone solo touch… sembrava che senza i tasti non si riuscisse a scrivere, e chi ha perseguito lo sviluppo di nuove tastiere, di vecchi telefoni… sappiamo che fine ha fatto…

          ripetiamo le stesse cose come un mantra in ogni thread…

    • Io sono di parere diverso.
      Che il passaggio sia percepito come imposizione è innegabile. Il problema però è che sono oramai vent’anni e più che risulta chiaro a livello scientifico e politico la necessità di abbandonare i combustibili fossili che è quindi diventato l’obiettivo che si sono posti la maggioranza dei governi.
      Ora per abbandonare gli idrocarburi fossili la nostra società ha bisogno di fare le stesse cose con meno energia. È possibile farlo? La risposta è sì, ma occorre efficientare il tutto. Ora per le singole persone questo si traduce in azioni di miglioramento dell’isolamento delle nostre case e nell’’usare pompe di calore per la climatizzazione. Per i nostri spostamenti abbiamo le BEV. Ma perché proprio le BEV. Ecco perché consumano meno energia elettrica.
      Giusto per fare un esempio, per produrre 1 lt di e-diesel occorrono circa 27 kWh che equivarrebbe a dire che la migliore auto diesel avrebbe consumato non meno di 0,9 kWh/km di media. Passando all’opzione FCHEV che usa l’idrogeno abbiamo che ad oggi sono necessari non meno di 45 kWh per 1kg di idrogeno e questo per una Toyota Mirai che dichiara 0,89 kg/100 km significa aver consumato non meno di 0,4 kWh/km. Passando ad una BEV il consumo medio si attesta sui 0,16 kWh/km. Se si tiene conto che quest’energia elettrica dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili allora salta subito all’occhio quanti meno impianti FER dovranno essere costruiti. Ma non finisce qui. Sia l’idrogeno che un ipotetico e-fuel dovranno essere prodotti e il loro costo sarà proporzionale all’elettricità che si è usata a cui aggiungere tutte le altre voci di costo più i guadagni attesi da chi li produce. Ne segue che passare ad una BEV è la scelta più sensata anche se ad oggi abbiamo delle limitazioni sul raggio massimo di spostamento e i tempi di ricarica/rifornimento più lunghi.
      Ecco, quest’informazione deve essere fatta passare alla popolazione e solo dopo penso che in molti inizieranno a cambiare le proprie abitudini.

      • Allora Speriamo che nei prossimi 10 Anni riescano a Inventare e Produrre Batterie con Autonomie Oltre i MILLE km. Allora si potra’ parlare di Auto Elettriche !!!!!

        • Florio, a metà 2025 MG inizierà a commercializzare le sue batterie allo stato semisolido che prevedono circa 1.000 km ciclo cinese (800 km WLTP, reali 700 km circa). Penso possano bastare. Quindi non servirà aspettare 10 anni. La news la trovi sul altra testata che parla della mobilità elettrica.
          PS: in cina il gruppo SAIC già ha un modello con questa batteria.

        • Dimenticavo, ma quante auto conti con oltre mille km di autonomia nei segmenti A e B? Già nelle segmento C se non prendi una diesel è difficile averla quell’autonomia. Poi se hai un segmento D che non è alla portata di tutti allora inizi ad avere molte auto con questa autonomia, purché non siano Full Hybrid a benzina e sportive ma diesel per grandi viaggiatori autostradali, visto che se le si guida in città si scende tranquillamente sotto i 1.000 km d’autonomia.

    • Il problema principale è uno solo: queste auto rappresentano un vantaggio per tutti in termini ambientali, ma quando si tratta di ambiente esce la vera natura delle persone. Le stesse che ancora vuotano il posacenere in corsa, buttano le lattine per strada e tolgono il FAP ai diesel. Le stesse che “nessuno può limitare la mia libertà anche quando va a limitare quella degli altri”. Figuriamoci se vale la pena adattarsi per uno scopo comune, e non mi parlate di soldi perché queste persone spesso spendono 50mila euro per un’Audi Q2.

  15. BASTA C…MAZZATE!
    Ma si possono prendere in considerazione le parole di giornalisti venduti? Se chi detiene, aziende del settore automobilistico, giornali e riviste ti paga, a chi dai retta? Alla ragione o al portafoglio? Diciamola tutta, i manager europei ed americani (ad eccezione di Musk), sono stati, sono e continuano ad essere miopi. Nessuna ricerca, nulla mentre i cinesi avanzano grazie ai soldi delle aziende europee ed americane che hanno investito nel sol levante per pagare meno gli operai nostrani. Ora ne paghiamo tutti le conseguenze e sarà sempre peggio. Non parlo degli ANTIBEV che sarebbero da mettere insieme ai complottisti sui vaccini e le.scie chimiche.
    Io ho due elettriche e non torno indietro neanche se mi regalano usna super car 8 cilindri!

  16. Che poi, in un’articolo di giugno avevate scritto che Pellegrini possiede una Kia EV 9 quindi cosa fa, è contrario alla bev e poi ne compra una da 80k€?

    • Tieni conto che, almeno in Italia, c’è un gran numero di persone che hanno intestate a loro nome automobili, titoli, immobili, aziende del tutto a loro insaputa.

  17. Spiaze. Con buona pace dei talebani dell’elettrico che si distinguevano con frasi del tipo “la strada è ormai inesorabilmente segnata”, “nel 2035 sarete obbligati a…” e l’uso di uno stupido epiteto come “NoWatt”, evidentemente mutuato da altra recente triste vicenda, così, tanto per generare ulteriore astio. Complimenti talebans!

    • Io ho un’auto elettrica e sono molto contento, anzi quando la dovrò cambiare andrò sempre su un’auto elettrica. Ha molti pregi l’unico difetto se così vogliamo chiamarlo, è la ricarica, tempi molto lunghi.

    • perchè stupido epiteto “nowatt” ? calza a pennello un pò come novax nomask terrapiattisti … inquadrano bene dei personaggi che esulano dalla scientificità degli argomenti e straparlano con numeri e vocaboli a casaccio pizzicati sul web o al bar, mischiati a caso e urlati all’interlocutore. Attenzione a non interloquire mai con essi tempo e fiato sprecato.

      • In effetti possiamo classificare le 2 ideologie con le loro forze di pensiero e leaders…
        Chi é a favore delle bev é chi ha fatto ricerche, si é informato ha provato e si é istruito seguendo ad esempio scienziati come Armaroli…
        Chi é nowatt segue il cuggino meccanico o il cuggino barista che sparano fake news lette su Facebook..
        Ognuno segue il proprio leader.
        (Solo chi non può caricare a casa x adesso é scusato.. e chi per lavoro ogni giorno deve fare solo autostrada) per tutti gli altri é davvero triste notare l’egoismo e menefreghismo. Ormai gli eventi climatici estremi causati dall’uso dei combustibili fossili sono all’ordine del giorno.. e i nowatt del termico pur rimanere egoisti vanno a cercare il pelo nell’uovo…non vogliono stare all’autogrill 20 minuti in più per ricaricare.. 2 volte all’anno per le ferie.. no loro non vogliono… e il clima intorno a noi ringrazia..

  18. Spero, vivissimamente, che tutte le case automobilistiche prima di fare una pubblicità ricordino bene con chi hanno anche fare, anche perché se domani quattroruote se ne uscisse facendo pubblicità proprio alle auto elettriche, insomma, non è bello bello, il giorno prima le “maledici” ed il giorno dopo dici che sono buone, perdi di credibilità…

  19. Quattroruote è da almeno 15 anni che fa’ disinformazione sulle auto elettriche e in particolare modo su Tesla e Elon Musk. Evidentemente qualcuno che toccasse i loro interessi consolidati ha fatto tanta tanta paura e ora hanno una pausa di respiro. E devono ringraziare Elon Musk che ha puntato su cybertruck e non su model 2, un regalone a dire il vero! Ma quattroruote/Confindustria sanno benissimo che la gara è ancora in corso e faranno di tutto per mettere i bastoni fra ruote delle bev! io vedo due schieramenti in antitesi: reazionari, pro auto diesel benzina e contro rinnovabili quindi a favore di nucleare; idealisti, pro energie rinnovabili e bev. La tecnologia porterà sempre più “acqua” ai secondi! Basta accomodarsi e godersi la partita!

    • Esatto.

      E non fosse che il termico ed il suo indotto stanno contribuendo fortemente al riscaldamento globale oltre che a seminare malattie respiratorie ed oncologiche a tutto spiano la cosa mi farebbe sorridere.

      Ma non è così, e la cosa mi preoccupa fortemente.

      Coloro che per i propri tornaconti personali arrivano ad infangare l’elettrificazione ipotecando pesantemente la qualità della vita delle generazioni future MI FANNO SCHIFO (e mi fermo qui per non essere denunciato in quanto farei nomi e cognomi).

  20. Quattroruote dovrebbe parlare di eccellenze tecnologiche ,magari quando sono concepite in Italia , tipo Motori Senza terre rare , Gigapress di Idra Brescia , Tecnologia 48 volt , quanti produttori di accessori la hanno abbracciata , invece e spiace ha perso lo smalto di una volta e su tecnologia elettrica non ha mai parlato delle efficienze del costruttore leader .

  21. Invece che limitarsi ad una sterile esultanza con “l’avevamo previsto”, da una rivista seria del settore mi aspetterei un’analisi seria sui motivi e farsi portavoce di misure concrete da portare avanti affinché l’auto elettrica si possa diffondere più velocemente e ad un pubblico più largo. Come ho già scritto in altri interventi (scusate che mi ripeto), il touring club Svizzero (TCS) in questo è virtuoso.
    *10-15 anni fa mai mi sarei sognato di fare una lode al TCS… e ho detto tutto.

    • Puoi linkare qualche articolo del TCS a riguardo? A monte del fatto che possa riguardare più l’adozione in Svizzera che in altri Paesi.

  22. Diciamo che le auto elettriche hanno raggiunto il loro massimo target, ora come ora, e i soloni dell’industria hanno sbagliato i calcoli. Chi non acquista ho è u fanboy del termico o in grande viaggiatore per lavoro. Io come credo l’80 percento dei potenziali clienti resto fuori gioco per questione di prezzo e assoluta non necessità di sostituire un mezzo che mi è sufficiente, con qualcosa di fuori della mia possibilità economica.

  23. Secondo me manco l’avete letto l’editoriale di Pellegrini.
    Sparate ad alzo zero e basta. 😂
    Eppure si riesce, anche dal telefono. Io ce l’ho fatta.
    se si legge con onestà quello che c’è scritto (e non ciò che con un pizzico di pregiudizio si pensa che si leggerà… ) difficile non condividere quantomrno in larga parte.
    E questo pur apprezzando le auto elettriche.

    • esatto. mi pare che quanto scritto da Pellegrini ricalca perfettamente quello che molti qui hanno scritto centinaia di volte

    • Ohhh finalmente uno che evita certi toni complottisti e fa il gesto ormai quasi provocatorio di leggere l’articolo senza fermarsi al titolo o ai commenti! Aggiungo che non sono nemmeno d’accordo con chi vede 4ruote contro le BEV tout court; ci sono opposti posizioni, con differenze tra vecchia guardia e giornalisti/tester più giovani meno intrisi di passatismo e pre-concetti

    • In effetti.. Certo se qualcuno ha veramente commentato senza leggere tutto l’articolo dovrebbe andarsi a nascondere.

      • Svezia non sono messi bene, se ricordo bene al momento è un postaccio, in forte regressione rispetto all’dea che ne abbiamo, tra destre estreme andate al potere per uno scherzo della legge elettorale, sparatorie in strada tra bande malavitose, smantellamento dei servizi socili-pubblico, paura della russia, incitamento alla caccia agli immigrati

      • tra le varie, si, in Svezia con ll governo attuale (“Cristiani democratici” = Nazisti dell’illinois, per dirla come i Blues brothers ) hanno anche il probelma della disinformazione

        la loroministra dell’energia ha bloccato i lavori di connessione elettrica con al germania (collegamento precedentemente richiesto dalla società elettrica svedese, com emigliorativo) perchè la rete elettrica tedesca ha le rinnovabili, definedola con espressione schifata “inefficente”

        i nostri retrogradi Urso e il Ministro cognato in confronto sono dei moderati

    • E puoi aggiungere anche i 3 anni precedenti, come minimo: quando ho preso la mia nel 2020 mi sono sentito dire tante di quelle boiate… la più frequente “E quando dovrai cambiare la batteria quanto spenderai? Tu sei pazzo!”

    • Opinione personale, come tale accettabile ma non necessariamente corrispondente al vero.
      Io però non la metterei come affermazione altrimenti è, come dire, disinformazione.

      • Beh la campagna di disinformazione da parte dei media c’è stata e c’è ancora tutt’oggi, che abbia influenzato le vendite credo sia banale affermarlo. Che sia l’unica motivazione del calo di vendite, no, quello non posso affermarlo.

  24. Buongiorno a tutti,
    ma la domanda io la faccio a tutti: Perchè volete o pretendete che l’elettrico diventi presto di massa? Un cambiamento così radicale richiede, se mai andrà in porto, decine di anni. In tutta onestà ho acquistato un elettrica proprio perchè rimanga di nicchia, non la voglio vedere adottata da tutti. Cosa succederebbe se domani tutti comprassero un elettrica? Chiaro: un disastro. Conti statali che non tornano (chi si ricorda cosa successe con il boom della sigaretta elettronica e già chi gridava che i conti pubblici non tornavano più), file alle colonnine, problemi da risolvere per mettere wallbox. Che l’elettrico sia e resti, spero a lungo, una scelta consapevole di pochi, di persone che meritano. Questo non vuol dire essere contro la transizione energetica, significa essere pragmatici. La concretezza è la cosa migliore, mentre i sogni utopici sono il male, perchè ovviamente svaniscono all’alba.
    Oltre a questo vi ricordo il mercato cinese, a chi dice che l’elettrico non ha futuro specificate un attimo che quei 4 gatti dei cinesi (1,4 miliardi di persone) ne hanno comprate 2 milioni in 5 mesi.

    • -In tutta onestà ho acquistato un elettrica proprio perchè rimanga di nicchia, non la voglio vedere adottata da tutti.-

      Mi sembra di essere tornato su Anima Guzzista, anno del signore 2003 circa, quando Mamma Guzzi pian piano stava ricominciando a vendere e tra gli appassionati stavano comparendo anche i motociclisti… normali. E non solo gli impallinati disposti a sopportare di tutto dalla propria moto. 😂😂😂😂

  25. Non ho letto l’articolo di Quattroruote quindi mi sto a quanto qui riportato. Secondo me avete ragione entrambi. Se si superassero i 3 ostacoli indicati (prezzi, dimensioni, autonomia) si assisterebbe a un notevole boost delle vendite che potrebbe anche superare di poco il 50% di quota del venduto nuovo. Ma poi si creerebbe un nuovo stallo perché ha ragione anche Quattroruote: serve lo “zero sbatti”. Un automobilista è già stressato di suo, certo non ha voglia di pagare per aumentare il suo stress e questa necessità è già ampiamente soddisfatta dalle troppo costose auto plugin.

    Purtroppo qui ci si scontra contro un muro da parte di chi guida elettrico con frasi del tipo “mi basta collegare una spina dopo averla parcheggiata” (l’ha scritto LucaBot ma poteva scriverlo qualunque possessore di auto elettrica). Ahimè questa frase è falsa se intesa in generale (Luca non voglio litigare, non è un’accusa): si applica solo a chi può installare una wallbox a casa o a lavoro mentre non si applica in tutti gli altri casi perché la spina da collegare (e già solo collegarla è un fastidio) non è dove parcheggi tu ma da un’altra parte, ovvero sei tu che devi andare a parcheggiare lì dove c’è la spina (che magari non è lì dove vorresti parcheggiare), sperando sia libera, sperando funzioni, perdendo tempo per avviare la ricarica tra pesanti cavi da srotolare e riavvolgere magari sotto un acquazzone. Se penso che per chi non può ricaricare a casa o a lavoro negli USA i proprietari di auto elettrica per superare l’ansia da ricarica hanno coniato un termine, ABC (“Always Be in Charge”) ovvero ricaricare sempre ogni volta se ne presenti l’occasione, anche se solo per pochi minuti … non serve comprare l’auto elettrica per sincerarsi che è uno sbattimento.

    P.s.: se un amante e proprietario di gatti ti dice che sono un amore e fanno tanta compagnia mentre tu pensi che sono uno sbattimento, non è che devi comprarne uno per confermare la tua tesi solo perché chi ce l’ha ci si trova bene, semplicemente siete diversi. Se chi guida un’auto elettrica ricaricando solo per strada ci si trova benissimo buon per lui, perfetto, ma il fatto che ci si trovi bene lui non significa che il proprio timore di dover sopportare dei disagi e un extra lavoro legato all’auto elettrica sia infondato. Non a caso esistono anche persone che l’auto elettrica l’hanno acquistata e che se ne sono pentiti a causa degli sbattimenti extra, anche nei casi in cui li avevano già previsti.

    Serve lo “zero sbatti” per arrivare al 100% in modo naturale e non con l’imposizione dall’alto. Si può fare ma non lo si sta facendo.

    • “…serve lo “zero sbatti”. Un automobilista è già stressato di suo, certo non ha voglia di pagare per aumentare il suo stress e questa necessità è già ampiamente soddisfatta dalle troppo costose auto plugin.”

      Questa non la capisco.
      Proprio per il principio dello “zero sbatti”, le ibride – che di “sbatti” ne hanno ben due: fare rifornimento e ricaricare – non dovrebbero esistere.
      Se uno vuole “zero sbatti”, va solamente a carburante e fa rifornimento esclusivamente al servito, nemmeno al “fai da te”.
      A meno che… dopo aver acquistato l’auto ibrida perché gli hanno detto che “Puoi così risparmiare fino al 40% di benzina rispetto a un veicolo termico” (claim Renault, ad esempio. Vedi https://www.renault.it/e-tech-full-hybrid/vantaggi.html) e aver scoperto che, per riuscirci, c’è lo “sbatti” aggiuntivo di ricaricare, uno decida che lo “sbatti” del rifornimento basta e avanza e dopo 3 volte non ricarica più… ne conosco tanti così, vittime del demoniaco “zero sbatti”… 🙄

      • Con le plugin puoi scegliere di volta in volta quello che vuoi. Sei in garage? Ricarichi lì. Sei per strada e non c’è la colonnina? Vai alla stazione di benzina. Le plugin le fanno con batterie sempre più grandi e con autonomia sempre maggiore, esistono plugin con batteria da 30 kWh.

    • “semplicemente siete diversi”. infatti quello che per te è zero sbatti, è diverso da ciò che lo è per me. Quindi, caro Enzo, il tuo ragionamento cade nel momento in cui ergi a concetto assoluto ciò che invece è relativo. Non hai la verità in tasca, non puoi dare patenti di sbatti o zero sbatti, fattene una ragione. Peccato però che qualcosa a cui nessuno può sottrarsi esiste: l’aria pessima che respiriamo, il clima ogni anno peggiore del precedente, la crisi di un sistema economico che sta raschiando il fondo del barile anzichè rinnovarsi e reinventarsi. Queste cose ci riguardano tutti e dovrebbero diventare i fari del nostro futuro prossimo. Non la ricerca inutile dello zero sbatti assoluto (che non esiste, e mai esisterà!).

      • Luca ognuno cerca la soluzione migliore per sé, questa è la mia “patente”. Ognuno trova il lavoro migliore per sé, sceglie il partner migliore per sé, la casa migliore per sé, etc. Siamo diversi. Dire che tutti dobbiamo fare lo stesso lavoro, sposare lo stesso tipo di persona, andare a vivere nella stessa tipologia di casa è una forzatura. Se l’auto elettrica oggi funziona in un certo modo, DIVERSO da quello a cui sono abituato, modo che per TE è migliore ma è peggiore per ALTRI occorre trovare una soluzione anche per loro. Continuare ad andare sempre a benzina? No, sono d’accordo che non è più sostenibile. Vogliono però un piano B per combattere il problema della colonnina inaccessibile, lontana, non funzionante, etc. (il famoso “zero sbatti”)? Beh, allora troviamo un compromesso senza essere oltranzisti. In Cina e negli USA il plugin è OK, solo da noi è considerato il demonio (ma ancora per poco, vedrai …)

    • Infatti ho detto che per i tanti che hanno la possibilità di caricare a casa (e sono ben più del 4%) non è una complicazione. Per chi non può, le cose sono più complicate, questo è innegabile.

    • Io per soddisfare il “zero sbatti” vorrei smettere di lavorare……. pero’ non posso o non mi conviene. Quindi devo accettare il compromesso cioe’ accontentarmi di “x sbatti” (con x > 0). E questo avviene per tutti gli aspetti della vita non solo per le BEV. Per le BEV il compromesso deve scaturire da considerazioni economiche (leggi “risparmio”), ambientali, ecc.
      Con le ICE il vero “zero sbatti” sarebbe richiedere che vengano a casa mia sia a rifornire il serbatoio sia fare manutenzione. E’ possibile? si, certo, ma pagando. Lo faccio? No, perche’ non mi conviene (a me….. a Paperon de’Paperoni invece si).
      Quindi non esiste lo “zero sbatti”, esiste lo “sbatti” di compromesso di interpretazione molto personale. Se poi aggiungiamo che per molti l’unico “sbatti” aggiuntivo delle BEV e’ solo pensarci e capire che fanno al caso suo………

    • Enzo continui a scrivere, chi ha 20.000 per un’auto… chi non può mettere la wallbox in garage… implicitamente ( e senza accorgerti) stai dicendo che il 50% degli italiani potrebbero già oggi prendersi una BEV senza problemi, ma non la prendono per il can can mediatico nowatt intriso di fake colossali, questa è la realtà!

  26. Mi sembra logico, ricordo bene quando Quattroruote era contro l’utilizzo dell’ABS in quanto un principale produttore italiano doveva fare ancora tutto per averli; articoli in cui affermava e dimostrava che frenavi peggio con l’ABS. Le auto elettriche (piacciano o meno) industrialmente sono un cambiamento epocale di tutta l’industria automotive europea e di tutta la manutenzione post-vendita per cui nulla rispetto all’ABS. Mi sembra scontato che un giornale espressione di un’industria specifica possa essere contrario ad una tecnologia fatta per cambiare radicalmente proprio quell’industria.

    • Bel paragone che si raccorda a quanto scritto da me sopra. Nel caso dell’ABS (imposto……) non ci fu la levata di scudi a cui si assiste oggi (“io sono capace di frenare da solo!”, “e se si rompe? Manutenzione piu’ costosa!” ) nonostante lo “sbatti” fosse evidente (costo maggiore dell’auto….)

  27. Ragazzi ma la vogliamo fnire di dire che la macchina elettrica in italia è stata incentivata?
    Al di la della stampa e di tutte le storture e informazioni false e manipolate che sono state messe in giro in passato, e lo sono ancora nel presente e probabilmete lo saranno ancora per qualche anno messe in giro da dagli organi di stampa, trasmissioni televisive etc etc….continuiamo a dire una stupidaggine se si sostiene in qualsiasi modo che l’auto elettrica è stata incentivata. Siamo un paese in cui il presidente dell’ACI è da sempre schierato contro le BEV cavalcando i priù triti e stupidi luoghiu comuni che sono stati messi in giro contro di esse. Il direttore di quattro ruote scrive quello che scrive (ma non c’era bisogno che lo scrivesse), la linea della rivista un tempo autorevole e ormai da molti anni pressochè carta straccia al soldo delle varie case automobilistiche (avete mai visto stroncare una autovettura da loro dicendo che era un cesso?…tutte per un verso o per l’altro alla fine risultavano valide) era comunque chiara e palese a tutti…
    Per finire agli incentivi statali. Come si può continuare a sentire che lo stato incentiva il passaggio all’elettrico con gli incentivi economici? Ha usato questo strumento proprio per realizzare l’operazione opposta. In un paese che vuole incentivare il veicolo elettrico si incentiva solo quello (come hanno fatto in tutto il resto d’europa) e non si incentivano in egual misura economica l’ibrido e in misura maggiore il termico che è quello che si vuole, a parole soppiantare….è un NON SENSO così palese che grida vendetta al cospetto di DIo e che anche il meno brillante fa fatica a non cogliere. Se poi si sbandiera l’arrivo dell’incentivo e per di più non lo si rende neanche disponibile per mesi….il gioco è fatto: nessuno compra più una auto (senza contare l’ammontare di quanto peraltro viene stanziato). Insomma qui non è stato incentivato un bel niente se non l’acquisto delle termiche…a tutti i livelli da quello politico a finire a tutti gli organi di informazione che sono appecoronati alla politica.

    • Anche se la tesi che sostieni ha una sua logica i dati ti smentiscono. La Cina che sostiene l’elettrico ha incentivato anche le auto a benzina pure.

      Da maggio di quest’anno e fine a fine anno (l’auto andrà immatricolata entro il 10 gennaio 2025) chi rottama un’auto e acquista una NEV ovvero un’auto elettrica o plugin ha diritto a un sussidio di 10000 yuan (1400 dollari), chi acquista un’auto a benzina (con cilindrata max di 2000 cc) ha diritto a un’incentivo di 7000 yuan (950 dollari).

      • quello che scrive Simone non è “smentito”, lo sanno anche i sassi che incentivi italiani sono stati usati per danneggiare le vendite di BEV su base annuale, e come il triplo dei fondi (questi sono i numeri) è andato invece alle auto termiche anche se tramite rottamazione

        sulla Cina:
        sono andato e leggere, gli incentivi erano 7540e (60.000 yuan) sino a poco tempo fa, su vetture con prezzi di listino che sono la metà che da noi ( più un incentivo rottamazione di 10.000 yuan ?)

        ora hanno tolto questo incentivo grande, e sono passati a uno schema più leggero, per BEV e Plug-in queste le agevolazioni:

        >> esenzione della tassa 10% (una specie di IVA) che abbassa ditettamente il prezzo di listino

        >> incentivo “rottamazione” aumentato a 2550 euro ( 20.000 yaun); cioè erano 10.000 yuan quando ancora c’era l’altro incentivo grande da 7450 euri),
        per i nostri listini auto (più che doppi dei loro) sarebbero circa 6000 euri

        >> non so se nelle grandi città c’è ancora (?) il bonus-malus sui costi delle targhe? (favoriva le elettriche per altri 10000 yuan? )

        >> e da loro BEV le già costano uguale alle auto combustione, per cui togliere l’iva e mettere questo incentivo è una scelta abbastanza netta

        se hanno lasciato un incentivo “rottamazione” anche per aquisto di auto termiche, vedi però che distanza ha rispetto agli incentivi BEV

        • Anche in Italia abbiamo avuto incentivi forti, si cominciò coi 10000 euro con cui le persone acquistavano le Model 3 Performance per finire ai 13750 euro di qualche mese fa. Insomma niente da invidiare ai cinesi che godono di listini più bassi, è vero, ma anche di stipendi moooolto più bassi (per cui, a conti fatti, l’elettrica è più cara per loro che per noi o siamo lì lì …). Certo, gli incentivi ultimi sono stati gestiti male ma più per incapacità che per malafede. Guardati i soldi che ci sta mettendo il governo (che NON è il mio governo, voto da altra parte) per trasformare stazioni di rifornimento a benzina sia in stazioni miste (benzina + ricariche) sia in stazioni SOLO per ricariche (anche questa una mossa che trovo estremamente giusta).

          Non so se vige ancora il discorso iva ma gli incentivi attuali sono quelli che ho indicato io, sicuramente in passato erano più generosi. In Cina quello che ha giocato a favore dell’elettrico è la targa: le auto a benzina storicamente devono mettersi in lista e pagare molto per poter avere la targa e quindi il diritto di circolare, le elettriche invece “saltano la fila”. Ma l’intelligenza della Cina (che pur partiva da una situazione più “favorevole”) è stata quella di NON introdurre nuove penalità per le auto a benzina (ANZI, addirittura le incentivano) BENSI’ introdurre maggiori agevolazioni per le elettriche (e ANCHE per le plugin, trattate AL PARI delle elettriche). Le auto a benzina non sono state demonizzate bensì le elettriche hanno offerto agli automobilisti una scorciatoia, sono state viste come un vantaggio. Qualcosa che si sarebbe potuto fare anche qui, ad esempio garantendo in tutta Italia per legge la sosta gratuita su strisce blu per sempre solo per le elettriche e le plugin. E invece no, c’è la demonizzazione della benzina, il rischio di aumento della tassazione del carburante (da noi in Italia il diesel), l’ecomalus all’atto dell’acquisto, il ban dal 2035 (con conseguente annuncio delle case che giuravano di smettere di produrle, tranne poi fare spergiuro e rimangiarsi le promesse, vedi Volvo) … e tutto questo ha generato una reazione. In Cina questo dibattito non c’è, sarebbe surreale, non ci sono le fazioni pro o contro elettrico che ci sono qui da noi in Europa perché ognuno è LIBERO di scegliere quello che vuole godendo degli incentivi applicati, giustamente superiori se si sceglie un’auto elettrica o plugin. 10 e lode ai cinesi, 0 spaccato agli europei: per me hanno fatto benissimo loro e farei lo stesso anche qui da noi.

          Geely e SAIC (MG), tanto per dire 2 nomi delle 2 aziendi cinesi che qui in Europa fanno meglio delle compatriote, i motori a benzina continuano a farli e a svilupparli, eh … la MG3 Hybrid+ da 194 cv a 19900 euro qui in Italia la fanno i cinesi, mica gli italiani …

          • mi sembra che rigiri la frittata, sul governo poi con tutti i danni che sta facendo..vabbè non insisto, dai buona giornata!

  28. Il mio mezzo elettrico è molto piu figo.
    Posso telefonarci sopra, mangiare, usare il pc e sono sempre ben accompagnato 😉
    Fa da Zurigo a Milano in meno di tre ore e mezza, costa poco meno di 4000 CHF l’anno e l’ho visto prendere velocità di 250 km/h.

    Come si chiama questo fantasmagorico mezzo? Treno.

    Usate per quanto possibile i mezzi pubblici e queste querelle tra BEV ed ICE si ridurranno.

    • L’ultimo treno preso in Italia meno di 3 giorni fa da mia moglie ha fatto oltre un’ora di ritardo, ho chiesto e ottenuto il rimborso di una parte del biglietto (ormai si fa tutto online da una pagina ad-hoc). Senza considerare la temperatura del climatizzatore sbagliata sia all’andata che al ritorno, la puzza, etc. Zurigo – Milano lo farei anche io in treno perché le autostrade milanesi sono un incubo di traffico (e quelle svizzere di autovelox) ma in buona parte d’Italia in auto si viaggia un amore …

      • L’aereo secondo me ha senso solo su lunghe distanze. Tipo un Milano-Parigi, Milano-Barcellona.
        Su tratte quali Milano-Roma secondo me vince il treno.

  29. Il direttore Pellegrini ha fatto una fotografia della situazione attuale. La dobbiamo smettere di pensare che le BEV si debbano vendere con gli incentivi: basta con i regali di stato. Se e quando le BEV saranno interessanti per tutti, e non per pochi, si venderanno da sole.

    • Nell’articolo non si dice che ci vogliono gli incentivi, ma solo che il confronto tra il 2023 e il 2024 è fortemente condizionato dal fatto che lo scorso anno i bonus c’erano, in Germania in particolare.

    • Gli incentivi 2024 sono stati pari a 1 miliardo di euro, di cui 750 milioni per auto termiche e solo 250 milioni per auto elettriche.
      Cos’è che non si deve vendere con gli incentivi? A chi vanno i regali di stato?

      • già peccato che per le termiche era obbligatoria la rottamazione (oltre a essere enormemente inferiori come importi) per rinnovare il parco circolante mentre ler le BEV no ..quasi sempre voi “dimenticate” questi particolari…

        • Davvero pensi che qualcuno possa aver acquistato una BEV con incentivi solo per aumentare la propria collezione di auto? 😂
          Piuttosto, quanti l’hanno acquistata come seconda o terza auto perché avevano bisogno di un auto in più in famiglia e non erano costretti a rottamare alcunché?
          O quanti hanno venduto come usato delle termiche, invece di rottamarle, perché potevano ricavarne più di quanto ottenibile con gli incentivi?
          La realtà è un po’ più complessa, come vedi.

        • Antonio, a mio avviso gli incentivi alle termiche per come sono stati pensati sono uno spreco.
          Se l’obiettivo è rinnovare il parco auto con mezzi che hanno emissioni più bassi allora dovevano essere premiate le auto 0-90 gr/km di CO2, il resto doveva essere escluso. Poi la ciliegina sulla torta sarebbe stato un incentivo che diminuiva linearmente fino ad azzerarsi ai 35.000€. Questo per tutte le motorizzazioni. Poi avrei legato gli incentivi con una proporzione opposta legata alle emissioni. Meno emette o per niente più dovrebbe essere alto l’incentivo. Un sistema simile avrebbe forzato i produttori a proporre auto più efficienti a costi minori.

          • Infatti quegli incentivi servono a salvare le chiappe di alcuni produttori, e molto poco a migliorare le emissioni

    • i regali di stato sono i condoni fiscali alla lobby delle slot machines e gli sgravi a quella dei petrolieri. Io non ho soldi per una EV nuova ma VOGLIO, anzi PRETENDO che le mie tasse vengano usate anche per permettere ad altri di comprarla e migliorare indirettamente la qualità della mia vita.

  30. Allora se è così NON vedo il problema. Come fa un prodotto che non prende quote di mercato a far perdere posti di lavoro?

    Non vogliono l’elettrico europeo forse NON l’elettrico. Come ha fatto BYD ha soffiare così tante quote di mercato a VW in Cina? E l’annuncio delle forse chiusura in Germania è foglio della situazione cinese NON europea. VW in EU ha il segno più.

    Ma i dazi non possono essere imposti a tutto il mondo. Come mai Stellantis perde quote in USA? È forse colpa di Tesla? O forse è Toyota che ha mangiato quote, con le ibride, alle ICE pure?
    Toyota perde in Cina, perché fatica con le ricaricabili, ma guadagna in USA ed EU sulle ICE pure.
    Chi si è fermato alle ICE pure invece perde e basta. Purtroppo MEB non sta dando i frutti sperati, in Cina non riesce ad arginare Tesla e BYD, in EU non sfonda perché carissima partendo da 40.000€.

    Questa è la situazione e chi pensa che facendo macchine a benzina ne uscirà si troverà con le MG3 e le Yaris a 20.000€.
    Poi lamentiamoci che i 3 cilindri europei allo stesso prezzo perdono quote.
    STRANO chi lo avrebbe mai detto.

  31. Giustissimi i motivi elencati dalla redazione, ma sono convinto che il motivo principale della stagnazione delle vendite di BEV in Europa sia soprattutto uno: i consigli di amministrazione delle case automobilistiche europee NON VOGLIONO l’auto elettrica.
    Intendiamoci: non hanno nulla contro di essa in specifico.
    È semplicemente che, in piena sintonia con il sistema economico e finanziario globale dominante, tutti guardano solo e soltanto ai risultati trimestrali, che devono essere sempre positivi, e vige la cieca regola del “prodotto che vince non si cambia”.
    Questo in campo automobilistico si è consolidato nell’indicazione di avanti tutta con le auto termiche, dove possono massimizzare i guadagni non essendoci da investire praticamente nulla in costosa innovazione tecnica e tecnologica, mentre possono continuare ad alzare i prezzi (come negli ultimi 5 anni) solo spacciando come novità degli economici ritocchini estetici.
    Qualsiasi fattore che disturbi questo approccio è visto malissimo, e non c’è dubbio che inventare da zero auto elettriche sia un’attività di lungo termine (= ci vogliono molte trimestrali per cominciare vedere un ritorno degli investimenti) e di investimenti ingenti (= denaro sottratto ai ricchi dividendi azionari). Basta trovare sul sito dello stesso periodico l’intervista a De Meo, CEO di Renault, rilasciata nel settembre 2023 dal Salone di Monaco per avere inequivocabile conferma di ciò.
    E un’industria automobilistica che affronti la novità dell’auto elettrica con tale senso di fastidio e solo per no non violare normative europee non può che risultare in modelli con rapporto qualità/prezzo pessimo rispetto alle pari segmento termiche sia per disinteresse a vendere auto elettriche invece che termiche, sia per speculare sugli incentivi pietiti ad arte.

    • Non è vero Eugenio, ci sono CEO che hanno chiesto all’Europa di mantenere lo stop al 2035 (tutti o quasi), inoltre dopo quello che hanno speso per le auto elettriche ci manca pure che non le vogliono vendere. Le case automobilistiche hanno un problema enorme di competitività e questo vale sia per il termico che per l’elettrico.

      • “…ci sono CEO che hanno chiesto all’Europa di mantenere lo stop al 2035…”

        Che mi risulti, l’ha fatto solo il CEO di VW (con l’acqua al collo) e l’ha fatto solo ADESSO.
        Perché chiedono di mantenere lo stop al 2035? Perché c’è un evidente guerra che si combatte all’interno del consiglio di amministrazione – ricordiamo che il suo predecessore venne brutalmente scaricato in quanto troppo pro-BEV. 😬
        Credo l’abbia detta giusta Massimo degli Esposti in un commento proprio alla dichiarazione di Blume:
        “Tradotto: cara Europa, mantieni l’obbligo per tutti i costruttori, così nessuno verrà messo in croce dagli azionisti se crollano i dividendi.”
        (https://www.vaielettrico.it/blume-vw-shock-obbligateci-a-passare-allelettricobligateci-a-passare-allelettrico/#comments)

  32. Da possessore di una BEV (Zoe) e un SUV diesel (5008) capisco il problema. Le due auto sono ortogonali, hanno usi davvero diversi. E nn farei a meno di una BEV x spostamenti locali come nn farei a meno di un diesel da 950km con un pieno (e anche +) x viaggi lunghi.
    Nn è questione di essere talebani verso una tecnologia o l’altra: la verità è che x ora l’elettrico come “singola auto” è + complicata di una termica e le case automobilistiche (VW in primis) hanno totalmente sbagliato target nello sviluppo dei loro prodotti, credendo che alla gente andasse bene comprare un SUV di 2 tonnellate con 400km di autonomia se vai piano. Stupendosi se poi i clienti nn li comprano.
    Al momento l’elettrico è perfetto x auto “piccole” in attesa di migliorare la tecnologia.
    Fino a quando un’auto elettrica nn costerà come una termica e nn avrà 500km di autonomia ai 130 all’ora con 0C di temperatura esterna, nn potrà diventare una “all round” solution.

    • Come darti torto.
      Quando leggo di autonomie…fino a …!!!
      La realtà è ben diversa nel reale utilizzo a 360′ dell’autoveicolo.
      Il test del singolo in auto con la modalità Eco in testa lascia il tempo che trova

    • per me non è tanto i 500km a 130 (sì, io poi figurati, ho il piede megapesante per cui mi serve un diesel da 20km/l e che cmq vada forte. oh, mi piace andar veloce e consumar poco!), è ricaricare in 5 minuti. siamo abituati a farlo con le termiche, col cavolo accettiamo un’elettrica che ci mette anche solo 20′, pur magari circondata da lounge e schiavo nubiano che ti sventola. il tempo è importante, e a me non piace sprecarlo!

      • Nell’ultimo anno ho fatto 23000km, e mi sono fermato una volta per ricaricare, “perdendo” 20 minuti mentre ero in vacanza. Nei restanti 364 giorni non perso nemmeno un minuto, perchè al mattino la macchina era sempre pronta. Spendo 3.7€ ogni 100 km ed ho 400cv sempre pronti. Anche a me piace spendere poco ed andare forte se mi va.

  33. L’elettrico non é per tutti e per fortuna, ci vuole spirito di cambiamento e le persone non ce l’hanno, io guido solo elettrico dal 2021 e mi trovo benissimo. Il resto della gente faccia come vuole, a me non cambia nulla

    • giustissimo … e infatti gran parte aspetta che l’elettrico sia più conveniente nel prezzo di acquisto, più comodo nei rifornimenti, con maggiore sutonomia e meno costoso se non può ricaricare a casa, quando e se wuesto avverrà non ci saranno più alibi.. nell’attesa aspettiamo pazienti e fiduciosi

  34. A offerta sbagliata risposta corretta (e quindi sbagliata per l’ambiente).
    Basterebbe fare questa controprova:
    – auto piccole solo termiche;
    – auto grosse (da viaggio) solo elettriche.
    Scommettiamo che nessun dirigente, imprenditore ecc. si prenderebbe la 500 o la smart a benzina per viaggiare?
    E questo nonostante il costo più elevato e l’alimentazione elettrica.
    A livelli (economici) bassi funziona esattamente all’opposto… prendono quel che possono.
    A tutto il resto ci pensa la disinformazione, gli ostacoli alle colonnine, nei condomi e ai prezzi folli per viaggiare veloci (autostrada).
    Ovvio che capita tutto questo, è pianificato.
    Poi quando decideranno che è il momento la musica cambierà.

  35. Certe riviste scrivono quel che fa loro comodo.
    La cosa su cui rifletterei è invece un’altra. Qual’è la necessità di sbeffeggiare un collega, un amico, un parente? Per un motivo così futile come l’auto?
    Qual’è la leva dietro al volersi ergere a colui che è nella giusta tifoseria?

    Possono sbeffeggiare, sentendosi al sicuro nel piccolo ambiente che conoscono.
    Ma chi ci perde se la transizione non si compirà? Tutti.
    Se i carburanti fossili non fossero inquinanti, le EV sarebbero comunque più efficienti e in minima parte più scomode delle ICE. Forse ci sarebbe lo stesso qualche azienda come tesla a voler vendere una nuova idea di mobilità. E forse la transizione si farebbe lo stesso ma per contrastare il solo esaurimento dei fossili.

    Ma qui, ora, ci stiamo perdendo tutti.

    C’è poco da sbeffeggiare o da sentirsi “migliori”….

    E’ tutto solo molto triste.

    • “E’ tutto solo molto triste.”

      Concordo. Soprattutto pensando che succede per avidità di denaro e potere, e chissene dei nostri stessi figli e nipoti.

      Come recita un detto attribuito alla tradizione orale delle tribù indiane nordamericane:
      “Quando l’ultimo albero sarà stato tagliato,
      l’ultimo fiume avvelenato,
      l’ultimo pesce morto,
      e l’ultimo animale cacciato,
      quando l’aria che respiriamo ci farà ammalare,
      scopriremo che non possiamo mangiare il denaro”

  36. Sempre la questione degli incentivi…. Non ha senso questa spiegazione e non ha senso economico. L’elettrici puro oggi non funziona per via dei tempi di ricarica e dei costi. Poi non ha senso il discorso ecologico (qui emissioni zero ma in Cina inquinano di brutto per fare le batterie e hanno il monopolio….) – meglio un passo indietro nella speranza che qualcuno in UE costruisca batterie migliori.

    • E invece ha senso, per il semplice motivo che il confronto si fa sempre con l’anno precedente, in cui gli incentivi c’erano sia in Italia che in Germania. E anche il Francia il leasing sociale.

    • Il suo commento è in grado di mandare in un brodo di giuggiole qualsiasi produttore di petrolio.
      Finché dura, eh!

    • “Poi non ha senso il discorso ecologico (qui emissioni zero ma in Cina inquinano di brutto per fare le batterie e hanno il monopolio….)”

      Fantastico argomento: quelli di un altro appartamento non tirano mai lo sciacquone e c’è una puzza micidiale che arriva un po’ anche a casa mia, quindi smetto di tirare lo sciacquone anch’io. Un genio.

  37. Quando ancora leggevo quattroruote ricordo gli articoli di vero e proprio odio da parte di Pellegrini nei confronti di Tesla, di Elon Musk e dell’auto elettrica.

    Più che “l’avevamo previsto” dovrebbe scrivere: “COME TANTI ALTRI ABBIAMO FATTO DI TUTTO AFFINCHE’ AVVENISSE INFLUENZANDO IL PIU’ POSSIBILE NEGATIVAMENTE I NOSTRI LETTORI”.

    • esatto ! Di previsioni sanno fare solo quelle rivolte al passato: giusto per capirci, hanno un direttore che si definisce orgogliosamente (cito testualmente) “cintura nera di autosaloni” , una manifestazione in declino da anni. Poi hanno la rubrica dei nostalgici dell’ex direttore Cavicchi (se non sbaglio) che ti parla dell’alfetta quando si sente moderno, altrimenti va sulla Topolino. Che tristezza !

  38. La sensazione che traggo è oscillante tra un nuovo, temibile concorrente di Lercio.it e un bue che dà del cornuto all’asino, quando parla di miopia della (presumo) Unione europea e del suo piano pluridecennale di decarbonizzazione coordinata di 27 stati, milioni di aziende e mezzo miliardo di persone.

    Eppure ha anche fonti e budget migliori dei vostri e non è riuscito ad individuare i tre motivi del calo delle vendite? Che sia del tutto sincero? Oppure avete preso un abbaglio voi e molti altri analisti?

  39. Sono stati fatti proclami esagerati in tempi non maturi. Le case hanno dichiarato l’abbandono dei motori termici addirittura in anticipo rispetto al 2035 (che nessuno ha chiesto) senza che si fosse sviluppato un mercato. I prezzi dei nuovi modelli continuano ad essere alti e la tanto reclamata parità di prezzo tra le motorizzazioni è molto lontana dalla realtà. I prezzi delle batterie erano previsti crollare ma mi pare di capire che non è stato così. I gestori energetici anziché investire a lungo termine con politiche di prezzi incentivanti hanno preferito lucrare subito sui pochi clienti esistenti, allontanando l’interesse per l’elettrico da parte della massa. Aggiungo i disastri sugli incentivi, nuovi proclami su programmi di incentivi dal 2025, proclami su pseudo-miracolose batterie che dovrebbero ricaricarsi in 5’…
    Insomma proclami e proclami.
    La transizione va pianificata e accompagnata

    • Ricariche in 5′?
      Mai, dico mai, che un giornalista faccia questo semplice calcoletto: che per caricare 50 kWh (300 km di autonomia andando piano) in 5′, che è 1/12 di ora, ci vogliono (concedendo che la chimica della batteria lo consenta) 50 x 12 = 600 kW (in realtà un po’ di più, ma non stiamo a sottilizzare).
      Bene, voi provate a chiedere all’Enel di portarvi a casa 600 kW (l’equivalente di DUECENTO abitazioni) e, con le reti urbane già sovraccariche, guardate che belle risate che si fanno.

      • A che serve ricaricare in 5 minuti a casa? A niente. Perchè la macchina se ne sta ferma almeno 10 ore… quindi per ricaricare 50kWh basterebbero 5kW. E poi.. a che serve ricaricare 50kWh ogni giorno? a niente per il 99.9% della popolazione dal momento che lo spostamento medio giornaliero è di 30km, per i quali bastano 4kWh…..

      • Ecco, per arrivare – giustamente! – allo “zero sbatti”, bisogna che le batterie raggiungano le termiche nella velocità di ricarica, ancor prima dell’autonomia. Ricaricare un’auto elettrica con una batteria da 50 kWh in 5′ minuti è impossibile con la tecnologia attuale, anche avendo un charger da 1MW (chimica delle batterie, surriscaldamento, sicurezza e stabilità, curva di ricarica).

        Servono nuovi tipi di batterie, le cui tecnologie sono ancora in fase di sviluppo e non saranno disponibili su larga scala nel prossimo futuro.
        O/e sistemi di raffreddamento avanzati che consentano ai caricatori di erogare potenze maggiori senza danneggiare la batteria, ma questo richiede innovazioni significative nella gestione termica. Anche qui, time will tell…ma non a breve.

  40. Il direttore Pellegrini e la deriva che ha impresso al suo giornale sono il motivo per cui ho sospeso l’abbonamento e la lettura dopo oltre 30 anni. Un giornale sempre più anonimo, sottile, in crisi di argomenti e di lettori giovani. Un direttore che ha avuto come unica missione negli ultimi anni quella di ripetere continuamente la sua solfa, mese dopo mese, anno dopo anno sia nell’editoriale che, evidentemente non pago, anche in TV. Come se nelle vite già tanto complicate non ci fosse il problema di respirare merda nelle aree urbane, tra cui principalmente quella attorno alla loro sede.
    Fortunatamente i giovani non lo leggono, non sanno nemmeno chi sia.

    • Dici di leggerlo da 30 anni e poi dici che mancano lettori giovani?
      Se vuoi respirare bene vai a vivere in campagna. Fossero anche tutte EV in città, la pm 2,5 dovuta agli pneumatici non cala, anzi aumenta causa il peso maggiore dei veicoli EV

      • Quindi, oltre al PM 2.5, dici che è meglio tenerci anche idrocarburi incombusti, monossido di carbonio, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, benzene e aromatici policiclici, vapori di oli lubrificanti combusti e incombusti, ecc. ecc.
        Non fa una piega.

      • Proprio perché ho 47 anni dico che non c’è nessuno sotto ai 30 che legga 4R. Gli articoli di Pellegrini e del compare Cavicchi sono sempre “sul si stava meglio quando si stava peggio”. In campagna ci sono nato e ci vivo, ma a differenza tua mi interessa anche chi ha la camera da letto affacciata sulla tangenziale nord. Capisco… l’altruismo in questo mondo non è da tutti.

      • Fino a prova contraria il pm 2,5 oltre che dall’usura del battistrada, dell’asfalto è anche dato dall’usura delle pinze freni e dai dischi. Ecco, tenuto conto che la maggior parte dei SUV termici e non pesano dalle 2 tonnellate in su e che i pneumatici dei SUV elettrici sono ad altissima scorrevolezza (a differenza dei termici) e quindi con minore attrito che produce il pm 2,5, che nei BEV la frenata meccanica è praticamente assente allora abbiamo che potrebbe benissimo essere vero il contrario ovvero che i SUV termici producano più PM 2,5 visto che deve essere aggiunto anche quello dovuto alla combustione dei carburanti (che un elettrica non può emettere). Ma vedo che si riflette poco sull’insieme delle cose per poi saltare a conclusioni errate.

        • Eh sai al bar e al circolo pensionati ci sono fior fiore di scienziati che spiegano la transizione…
          Credo sia sempre più evidente l’intelligenza di chi sostiene una EV e l’ignoranza di chi é anti EV.. mancano gli argomenti e vanno cercarli su facebook

      • === confronto emissioni e particolato
        === BEV batteria 60 kwh vs ICE euro 7:

        Co2 BEV
        – 60 gr/km x fabbricaz-riciclo auto (35gr auto+25gr batteria)
        – 40 gr/km x utilizzo (mix energia Italia 2024)

        Co2 ICE
        – 40 gr/km x fabbricaz-riciclo auto
        – 185 gr/km x utilizzo (135gr+10% consumi reali+25% filiera)

        NOx BEV
        – 0 mg/km

        NOx ICE
        – 120 mg/km NOx allo scarico (60-80+tolleranza 50%)
        (NOx poi condensa in aria come particolato secondario)

        Pm10 BEV
        – 0 mg/km allo scarico
        – 2 mg/km freni (-70% rispetto ICE)
        – 9 mg/km Pm10 gomme (peso +25% rispetto ICE)

        Pm10 BEV
        – 7 mg/km allo scarico (4,5mg+tolleranza+rigener)
        – 7 mg/km freni
        – 7 mg/km gomme

        ========
        PS: leggo che i pneumatici formano soprattutto particolato grosso (pm10-50), che si deposita a terra e più che altro diventa un inquinante per le acque (entra nel circolo dal sistema fognario, dove le particelle arrivano quando piove); la frazione di Pm2.5 da pneumatici è (relativamente) bassa

  41. In fin dei conti siamo in una fase fisiologica nell’adozione di una nuova tecnologia.
    D’altra parte è evidente che c’è chi ha lavorato e sta lavorando alacremente perché le cose restino come sono.
    Senza dubbio alcuno lo sviluppo di modelli premium anziché più popolari e la mancanza di modelli di piccole dimensioni come già detto nell’articolo.
    Ma anche il fatto di avere una rete di ricarica estesa ma esageratamente cara e gestita con scarsa attenzione, per la maggior parte da soli due operatori, di cui uno chiaramente in conflitto con una rete di distribuzione di carburanti che frutta bene e alla quale non si deve fare troppa concorrenza.
    I dazi sui prodotti cinesi sono soltanto la ciliegina sulla torta per capire che il recinto è stato chiuso di proposito per le auto elettriche, che è meglio disincentivare fin tanto che sarà possibile.
    Intanto Tesla e altri guadagnano tempo per il futuro: sarà interessante e doloroso per l’industria europea il passaggio che avverrà in modo ancora più repentino di quanto programmato, e che in fondo era proprio ciò che si voleva evitare.

    • Occhio che, applicati i dazi sulle elettriche, i cinesi hanno rapidamente cambiato cavallo e in TV fanno pubblicità alle loro ibride, che costano comunque meno delle marche europee e non sono state (ancora?) colpite dai dazi (come se la BYD che fa le elettriche non fosse la stessa BYD che fa anche le ibride… 🙄).
      Insomma, di riffa o di raffa, di elettrico o di ibrido, le auto cinesi stanno pian pianino entrando comunque in Europa… tempo che aprano una qualche fabbrica da queste parti, poi ci sarà da ridere.

    • Leonardo,
      “rete di ricarica estesa ma esageratamente cara e gestita con scarsa attenzione, per la maggior parte da soli due operatori, di cui uno chiaramente in conflitto con una rete di distribuzione di carburanti che frutta bene e alla quale non si deve fare troppa concorrenza”.

      Sfido chiunque a dire meglio!

      Questo è il problema grosso, sig. Davolio,
      Le bev ci sono.
      Le colonnine ci sono.
      Nessuna garanzia per il “carburante”, l’energia elettrica.

      PS – Domanda fuori tema:
      Si può dire che le bev non hanno necessità di rodaggio? Domanda da uno del secolo scorso…

  42. Non mi accanirei sulle auto di piccolo formato, è vero mancano e mancano soprattutto i prezzi adeguati, ma esiste un usato che per le seconde auto è più che apetibile. Invece occorre dire che esiste una barriera culturale alimentata da articoli come questi. Quando vedo delle Alfa Romeo Tonale (sono stato un alfista per anni) che costa quanto una Tesla Model 3 o Y mi domando perchè vengano fatte quel tipo di scelte. Chi si può permettere una Tonale può permettersi una Tesla e il motivo per cui non viene comprata la BEV in Italia è perchè troppe balle sono state diffuse e ognuno che vogli continuare con le termiche trove scuse di tutti i tipi. Personalmente ho incominciato sostituendo la seconda auto con una Peugeot e208 e da seconda auto ha fatto più del suo dovere, oggi è la prima auto di mia figlia che lavora a Milano. Credo che fare i conti sia indispensabile e solo così ci si accorge che la gestione è talmente semplificata che semplifica la vita non la complica e se si ha un garage non devi nemmeno andare al distributore.

    • A volte vorrei avere il dono di mordermi la lingua, ma visto che….
      Nei miei molti giri per l’Italia la tratta che in assoluto percorro di più è la Torino -Milano- Brescia e in quella ( To-Mi) dove è possibile le varie Tonale , BMW , Mercedes e via ( me compreso ) viaggiano a 160/170/180 , e lo fanno regolarmente tutti i sacrosanti giorni
      Possibile non capiate che le elettriche questo non lo permettono?
      E non mi fate i pipponi dei limiti perché sareste fuori dalla realtà, d’altronde anche le tasse sarebbe obbligatorio pagarle , ma……

      • Ecco finalmente la voce dell’Italiano vero:
        “E non mi fate i pipponi dei limiti perché sareste fuori dalla realtà, d’altronde anche le tasse sarebbe obbligatorio pagarle , ma……”
        Complimenti! 👏🏻👏🏻👏🏻

        • Grazie ,li accetto volentieri, finalmente qualcuno che apprzza gli si dicano le cose come stanno.
          Invece a quelli che si sono creati un mondo parallelo fatto di sogni , faccio i migliori auguri
          Fino a quando non guarderemo in faccia la realtà come pretendete di poter fare analisi serie su cosa serve veramente 1 a migliorare la qualità….di tutto
          2 a illustrare al meglio la mobilità elettrica?
          PS però se magari prima si arriva a prodotti che almeno assomigliano a quelli attuali come uso e come rifornimento , il giochino viene meglio
          PS e la prima volta che vedo costruire una casa dal……tetto

          • @Davolio , non si preoccupi sig. Eugenio la mia voleva essere ironia ed in contemporanea farle capire che non mi ero minimamente offeso
            Buona giornata

          • Eh Ivan, é il rappresentante di quelli che vanno a cercare il pelo nell’uovo alle auto elettriche pur di rimanere con le sue comode abitudini… chissenefrega del clima… dei veleni che respirano gli altri… puro egoismo… complimenti..

        • Se siamo italiani e non svizzeri ci sarà qualche ragione , poi in effetti per fare i 200 vado in Germania…….avranno i cachi anche li

      • Le leggi non permettono neanche di rubare in casa di altri…….. Se qualcuno lo fa dobbiamo farcene una ragione e prenderlo come riferimento? Se e’ di questa opinione cominciamo con il suo appartamento…….

  43. Le vendite di elettriche si attestano al 12/15% in Europa, quindi ottimi risultati per un prodotto di fatto appena lanciato e che gode della stampa e del governo pressoché totalmente schierati contro. Fino a 2 anni fa i modelli disponibili si contavano sulle dita delle mani. Fossi in Quattroruote sarei stato più prudente, c’è gente che non ha la memoria corta.

  44. Il punto fondamentale è proprio quello evidenziato dal direttore di quattroruote: è percepito dal comune sentire… ecc…ecc. E da cosa è formato il comune sentire? Dalle informazioni che la gente riceve, informazioni che nel caso italiano sono in larga parte parziali se non completamente false. La storia che un’auto elettrica aggiunga complicazione è in larga parte falsa, soprattutto per i tanti che possono ricaricare a casa. Personalmente la bev mi ha semplificato non poco la vita:
    – visite dal meccanico, zero
    – soste dal benzinaio, zero
    mi basta collegare una spina dopo averla parcheggiata. Molta gente semplicemente ha paura di cambiare le proprie abitudini.

    • Se questi sono gli argomenti non andiamo da nessuna parte: potrei rispondere che anche con la mia ibrida visite dal meccanico zero, giusto due ore per un tagliando ogni 15.000 km.
      Sosta dal benzinaio? Faccio sempre il pieno, con un pieno posso percorrere tranquillamente nel mio viaggiare quotidiano 1000 km ( ho una media attuale di 3,9 l/100 km). Ne faccio si e no 30 al giorno quindi con un pieno vado avanti un mese. Però un benzinaio lo trovo ovunque e per fare un pieno mi bastano 5 minuti. Con i costi attuali della corrente alle colonnine finisce che spendi meno di benzina. Se ho l’auto a benzina in riserva in 5 minuti ripristino centinaia di km, se ho la bev al 20% di batteria o sono fortunatissimo di avere una HPC vicina o mi attacco ( a cosa ?).
      Quindi per favore… La gente non ha tutta paura di cambiare abitudini : la gente non vuole ulteriori problemi oltre a quelli che ha.
      Le bev costano ancora troppo, ricaricare in giro non sempre è facile e richiede tempo, oltre che essere, attualmente, costoso e le autonomie sono ancora molto inferiori all’ equivalente a benzina. Non guardiamo la nostra situazione personale, qui lo fanno in troppi : io mi trovo nella situazione ottimale e con la bev non ho problemi però se guardo il resto del mondo intorno a me mi rendo conto che per tanti avere una auto elettrica sarebbe una punizione, non tutti sono nelle mie condizioni

      • Ilario invece è proprio questo il punto. A una buona fetta di utenti l auto elettrica semplifica la vita anziché complicarla. Se anziché fare trenta km ne facessi 100 al giorno i pochi minuti che impieghi a fare benzina diventerebbero ore in un anno senza contare la mezza giornata che ho capito sei ben felice di perdere ogni anno per il tagliando. Stesso discorso per la ricarica, se domestica spendi un Quinto rispetto alla tua auto tradizionale. La verità è che la gente da per scontate le proprie abitudini. L autonomia che millantano le ICE è una necessità perché devi andare in un posto specifico che non è casa tua a rifornirti. Mentre l’auto elettrica è come lo smartphone, ogni mattina che tu abbia fatto il giorno prima 30 o 200km, e di nuovo carica. Dopo 4 anni di auto elettrica io sono ben felice di considerare la sosta dal benzinaio un lontano ricordo.

        • “L’autonomia che millantano le ICE è una necessità perché devi andare in un posto specifico che non è casa tua a rifornirti”.

          L’ho riletta 4 volte per sicurezza. Non sono per nulla un anti Bev, ma questa è sesquipedale, suvvia.

          Senza polemica, le ICE non millantano alcuna autonomia: è un fatto che la densità energetica degli idrocarburi sia quella lì e che praticamente non esista alcuna termica che non percorra almeno 450 km in autostrada,

          Al momento una Model 3 ha con fatica e solo con la bella stagione l’autonomia autostradale a 130 orari di un benzina “puro” con un mini-serbatoio da 25 litri (poco meno di 18 kg) dovendo però portarsi appresso quel catafalco di batteria da quasi 500 chili.

          La fisica e la chimica, in attesa di nuove tecnologie, non fanno sconti, ma ci arriveranno.

          Certo, cavalli e ripresa sono maggiori di qualunque Ice, ma utilizzarli implica un ampliamento di questo gap di partenza.

          Peggio ancora se consideriamo le full hybrid, la mia, con un misero serbatoio da 35 litri ed un leggero motore elettrico con minibatteria, ci fa 700 chilometri…

          Poi il secondo concetto, se interpreto bene, è che le ICE devono avere una grande autonomia per andare dal…. benzinaio! Forse può essere vero per gli Inuit o per chi vive nel deserto del Sahara ma, di regola, un benzinaio nel mondo civilizzato è, in ambito urbano, a poche centinaia di metri o massimo ad un paio di chilometri e raggiungerlo non è complicato come scendere a valle durante una tormenta di neve. E comunque quasi nessuno ha mai comprato le Ice per l’autonomia, proprio perché ricaricare energia al distributore è roba di pochi minuti. Possiamo girarci attorno e parlare di ore perse dal benzinaio come fanno alcuni qui, ma è un argomento che non ha senso: per chi faccia 1.500 chilometri al mese parliamo di 10 minuti al mese… Basta fare una ricarica mensile al primo Hpc per passarci il triplo del tempo.

          Anche a me piacciono le elettriche ed il fatto di non vedere fumi di scarico, ancora meno della mia attuale ibrida, ma questi sono arrampicamenti sugli specchi. La verità è purtroppo l’inverso, almeno in Italia, ovvero che, se non puoi ricaricare a casa, fuori dalle metropoli ci sono molti meno punti di ricarica che benzinai e, sino all’altro ieri, nei viaggi lunghi dovevi pure uscire dall’autostrada.

          Ad avere bisogno di una maggiore autonomia, proprio per compensare i lunghi tempi di ricarica, sono purtroppo le Bev e da qui le batterie ipertrofiche e costose di molte di esse che purtroppo sono un controsenso ecologico perché l’ideale sarebbe avere Bev con batterie piccole e 250 chilometri di autonomia autostradale o giù di lì, ma ricaricabili velocemente nel tempo di un caffè, magari quello di una brioche, e non in quello di una carbonara.

          Bisogna essere un po’ oggettivi:)

          • Luca, quello che dici è condivisibile.
            Soltanto la questione dell’autonomia è sempre stata un cavallo di battaglia del marketing dai tempi in cui le auto elettriche erano pura teoria, come dici tu scelte anche soltanto per poter andare a rifornire una sola volta al mese.
            E in questo, le auto elettriche sono totalmente differenti, poi posso capire che alle persone abituate in un certo modo stia sulle scatole cambiare abitudini, ma quella è una questione umana.

      • Continuiamo a non capirci. Io vado in giro per Roma tutti i giorni e faccio uno o due viaggi all’anno, ma di quali 1000 km parli?
        20 euro a settimana e sto. Cambio solo le ruote a 50.000 km. Ciao

        • Premessa: non sono un no bev, ne ho pure comprata una e visto che voglio farmi del male ho pure cambiato lo scooter a benzina con uno elettrico. Quindi :
          Tutti devono andare in giro per Roma e fare un viaggio all’anno… E vabbè, continuiamo a non capire o a fare finta di non capire. A parte che il lettore che ha scritto di avere fatto 1400 km in un giorno con la Tesla è già stato proclamato santo, chi dice che li fa anche con la ibrida merita l’inferno subito. Se ci fosse la comprensione del testo sarebbe chiaro che non devo fare 1000 km in una tirata ( anche se ho già fatto più di una volta 1400 km in un giorno) ma ho detto che se perdo 5 minuti per fare il pieno sto a posto per 1000 km, cosa c’è che non è chiaro? Puoi fare una ricarica di 5 minuti con la tua bev e percorrere 1000 km? Guarda che oltre alla ibrida ho pure una bev da 4 anni quindi per favore so benissimo di cosa si parla, in ogni caso c’è massima libertà di acquisto per tutti, per adesso la bev resta una scelta minoritaria e pare lo resterà per molto, notizia di oggi che anche Volvo ritratta i piani ( sarà perché vende tante bev che non sta dietro alla produzione). Il tempo delle tutte bev arriverà, è cosa certa, ma appunto c’è bisogno di tempo, di un cambio di mentalità e altre cose, tipo calo dei prezzi e miglioramento della rete di ricarica e autonomia, la cosa calata dall’alto per forza non funzionerà mai. Concludo dicendo ha chi ha scritto che sono felice di perdere mezza giornata per il tagliando ogni 15 kkm che non perdo assolutamente nulla: porto l’auto in officina alle 15, me ne vado a farmi le mie cose ( abito a 4 km ) e alle 17 massimo 18 vado a riprenderla. Il tempo speso in autogrill a mangiare panini o in auto a guardare il film aspettando la ricarica invece? Quello speso a bestemmiare perché la colonnina è occupata abusivamente, imprigionata dalla sagra, chiamare la polizia locale,quello per fare i foglietti educativi da lasciare sul parabrezza? Ben speso ? Saluti carissimi

          • Ok, ma che BEV ha? Perché c’è BEV e BEV e in proporzione le limitazioni rispetto a una termica possono essere più o meno marcate.

      • “giusto due ore per un tagliando ogni 15.000 km”…. mai avuto bisogno di fare un tagliando in 83000km. 3.9l/100 km fanno circa 7 euro, il doppio di quello che spendo io…. perchè, come ho detto anche sopra, sono fra i non pochi che possono ricaricare a casa. Faccio molti più km di quelli che fa lei e le posso assicurare che se si ricarica quando si può senza perdere tempo e non quando si deve perchè la batteria è scarica, di problemi non c’è ne sono. Il modo di “gestire” la macchina è diverso? Sì. È più complicato ed implica di perdere tempo? No.

        • ecco un altro che legge <>, e cosa fa? dice “ma io!!!” “io ci ho il fotovoltaico e la super uollboks, arrivo a casa attacco il cavo mi gratto il c|_|lo e chiudo la cler automatica, quindi le elettriche van bene per tutti e guai a chi dice il contrario”

          e basta!

          • Io il fotovoltaico non ce l’ho e nemmeno la uolbox, però mi gratto il c|-|o lo stesso. Sarà perché l’energia elettrica a casa mia è arrivata ai primi del 900, mentre l’ultimo distributore del mio comune ha chiuso 25 anni fa.

    • Per cambiare le proprie abitudini bisogna usare un po’ il cervello nella prima fase della transizione alla nuova abitudine. Se manca il neurone preposto, tutta la transizione va a farsi benedire.

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