Un progetto da 30 milioni di euro per costruire una barca che faccia piazza pulita della plastica dispersa negli oceani.
Non si tratta di una barchetta e qui il discorso si fa interessante per tutta la comunità della nautica e della mobilità elettrica. Questo progetto, infatti, deve permettere oltre la navigazione il lavoro di aspirazione della plastica e il suo compattamento: a pieno carico ben 250 tonnellate. Insomma ci vuole potenza.
Ma non è politicamente corretto andare a fare gli eroi del mare pulito con un motore nutrito da carburante tradizionale. Per assicurare la propulsione ai 70 metri di lunghezza, 49 di larghezza e ben 61 di altezza di Le Manta, questo il nome del veliero, sono a disposizione ben 4 motori elettrici alimentati da due turbine eoliche e ben 2000 metri quadri di pannelli solari. Senza dimenticare che il sistema prevede un dispositivo di accumulo, e naturalmente delle grandi vele. Una sorta di ibrido, ma tutto ad energie rinnovabili.
L’idea del battello netturbino degli oceani, anche se si può obiettare che basta non buttare più di plastica in mare per risolvere il problema, non può che arrivare da un navigatore oceanico. Un nome leggendario della vela francese: Yvan Bourgnon. Il velista vincitore della Transat Jacques Vabre, una delle regate transoceaniche più prestigiose, e autore di un giro del mondo con un catamarano sportivo senza cabina con il quale ha attraversato pure le isole artiche del grande Nord canadese. Un vero lupo di mare e amante degli oceani che gode del supporto dell’associazione Sea Cleaners.
Il prossimo inverno i test
Il cronoprogramma prevede i test per il prossimo inverno, ma il vero inizio della pulizia degli oceani è fissata per il 2022. “La nostra speranza è che seguiranno altre cento barche per poter iniziare a estirpare parte del problema – ha sottolineato il velista -.Da bambino durante un giro del mondo con la famiglia, non vidi alcun pezzo di plastica in mare. Trent’anni dopo ho fatto fatica a navigare nei rifiuti di plastica dell’oceano Indiano. Avremmo dovuto suonare l’allarme già 30 anni fa“. E si è pensato anche alla difesa dei pesci: per evitare che siano “aspirati” la barca è dotata di un sistema sonoro che li allontana dalla sua rotta.
In ogni caso l’evento avrà un effetto di sensibilizzazione sull’opinione pubblica e le istituzioni mentre per la nautica elettrica si tratta di un interessante esperimento su un’imbarcazione notevole e in condizioni difficili come quelle dell’oceano.
[…] ci sono alcune piccole buone pratiche che intendiamo segnalare. Ne avevamo parlato nel 2018 (leggi qui) e il progetto di Sea Cleaner prosegue con Manta. Si tratta di una grande barca a vela che vuole […]