Quanto valgono le EV cinesi? C’è chi le ha smontate…

Quanto valgono le EV cinesi? E com’è possibile che abbiano prezzi più bassi delle concorrenti occidentali? Per capire uno specialista giapponese le ha smontate…

Quanto valgono le EV
La BYD Atto 3, uno dei modelli cinesi di maggior successo.

Quanto valgono le EV cinesi? Gli specialisti giapponesi hanno capito 3 cose

È stato un lavoro molto minuzioso, verrebbe da dire da giapponesi. Sono stati analizzate 90.000 componenti di 16 modelli, per cercare di carpire i segreti del made in Cina, sempre più aggressivo anche nei confronti del made in Japan. In particolare l’attenzione dei 70 addetti ai lavori che hanno potuto avere accesso al centro specializzato che ha effettuato lo smontaggio si è concentrata sulla BYD Atto 3. Si tratta del marchio cinese più popolare, quello che contende a Tesla la leadership mondiale. E la Atto 3 (un Suv) è uno dei modelli più venduti, con prezzi che partono da 38.790 euro. Conclusioni? I costi di produzione vengono contenuti essenzialmente per tre motivi: 1) integrando diversi componenti in un unico pezzo 2) massimizzando la produzione interna 3) standardizzando alcuni elementi per diversi modelli. Nulla di rivoluzionario, se pensiamo alle tecniche di produzione di Tesla con le sue GigaCasting, ma una strategia seguita con grande disciplina e determinazione.

Quanto valgono le EV
La catena di montaggio della Tesla Model Y a Shanghai.

Sotto oservazione la BYD Atto 3 e la Tesla made in Shanghai

Per la verità qualcuno tra i tecnici invitati ha alzato più di un sopracciglio. C’è chi ha avuto da ridire sulla protezione della batteria, sostenendo che le celle non fossero suffiicentemente impermeabilizzate. E chi ha obbiettato  che “i produttori cinesi danno la priorità alla riduzione dei costi il più possibile e non pensano alla qualità tanto quanto i marchi giapponesi“. Ma la maggior parte dei tecnici presenti, in rappresentanza del gotha dell’industria di Tokio, è rimasta sbalordita dai risultati ottenuti. In particolare da Tesla (è stata smontata minuziosamente la Model Y prodotta a Shanghai) e dalla Atto 3.  Un ingegnere di Nissin Precision Machines si è detto “scioccato nello scoprire con quante poche parti siano prodotti i veicoli BYD e Tesla“. Ammettendo che “i produttori giapponesi devono usare tutta la loro esperienza per fare passi avanti nel costruire veicoli elettrici“. Recuperando il terreno perduto negli ultimi 5 anni.

Visualizza commenti (25)
  1. Andrea Licini

    State dicendo un sacco di cose inutili , le auto cinesi costano poco perché il governo cinese le sovvenziona punto e stop non e’ che gli altri sono stupidi , semplicemente dietro c’è una strategia che non parte da oggi ….prima di fare entrare auto cinesi connesse in ue bisognava pensarci bene e farsi dare tutti i dati di come vengono gestiti i software …ragazzi la Cina una volta entrata con il cavallo di trioia se vuole in caso di conflitti vi spegne le macchine e ci lascia tutti a piedi …
    Che interesse c’è a sovvenzionare per esportare ?

    1. Meno male che qualcuno pensa un po’ più in là e capisce l’ importanza di un asset come le auto che potrebbero (e non solo nella fantasia) trasformarsi in microfoni, videocamere,bombe!!!! Non sono più solo mezzi di trasporto!!!

    2. Non solo grazie alle sovvenzioni statali. Ricordiamo che gli stipendi medi cinesi, anche se incrementati parecchio negli ultimi anni, sono molto più bassi di quelli europei. La prova l’hanno fatta con un’auto, avrebbero potuto farla con qualsiasi apparecchio elettronico

  2. Al di là dell’ueforia e delle solite lodi hai costruttori cinesi o all’innovativo Musk per cui le Tesla non hanno al momento le medesime lodi in quanto ad affidabilità e su questo il riferimento lo fanno altri mercati e non certo il nostro c’è da capire quale sia la direzione giusta.
    I produttori cinesi hanno puntato ad aggredire il mercato è per farlo hanno trovato soluzioni incentrate alla riduzione dei costi ma l’auto di norma non è un bene usa e getta come possono essere altri prodotti, è soggetta ad usura e ad interventi con parti di ricambio.
    Prima di lodare quindi questo approccio che va ad immediato beneficio dei costruttori ed in parte sull’acquirente all’inizio bisogna vedere come si tramuta nel tempo.
    Avere in blocco unico più componenti a lo svantaggio che se un componente si guasta non sostituisci quello ma tutto il blocco, ovvero anche le parti funzionanti. Qui bisogna vedere se la riduzione dei costi vale solo per il produttore mentre i ricambi hanno comunque costi elevati trattandosi di macro componenti che assolvono a più funzioni. In questo caso il beneficio iniziale si annulla con i costi di manutenzione. Quindi in realtà quel risparmio iniziale lo pagherà poi l’utente in seguito quando dovrà effettuare qualsivoglia intervento non coperto da garanzia e ad oggi sulle BEV è quasi scontato che ci rivolga alla casa madre.
    Non credo che gli idioti siamo noi e loro i geni, dipende solo dalla tipologia di approccio e guarda caso qui non se ne parla mai ma non sono rari i casi di lamentele di possessori Tesla in America che per interventi molto “banali” si sono trovati conti salatissimi proprio per via di questa integrazione estrema.
    Un esempio, un utente che aveva un problema alle cinture posteriori è stato costretto a cambiare tutto il divanetto proprio perché per “ottimizzare” i costi tutto era stato integrato lì.
    Quindi occhio a dire chi deve insegnare cosa senza valutare anche le possibili conseguenze.

    1. Sandro GANNAU

      Quindi i tecnici che hanno smontato quelle auto non capiscono una cippa. Avrebbero dovuto assumerti come consulente invece di prendersi la briga di fare tutto quel lavoro.

  3. I costruttori “storici” si sono approfittati del mercato, con la politica opportunistica degli accessori hanno alzato i costi di produzione alle stelle senza mai rinnovare ma solo aggiungendo.
    Con un altro difetto importante, l’affidabilità, cara da mantenere su numerose parti (centraline) e diciamolo, statisticamente impossibile… se 1/10 cinese/tesla può dare problemi contro 1/50 europei, ma gli europei montano 5 volte più pezzi, cambia poco e si spenderà solo di più, poi applicando alla realtà è molto peggio perché le auto europee montano centraline differenti per ogni accessorio o configurazione, una follia bel lontana dal poter essere affidabile.
    Provate a chiedere di aggiungere un accessorio banale, il sedile con regolazione lombare “ah no devi cambiare cablaggio e centralina”… immaginate il casino in produzione.
    Poi c’è anche di peggio, gli accessori presenti e disattivati via sw per farti pagare un extra XD follia pura!

    1. In effetti Volkswagen è l’emblema della catastrofe che sta avvenendo nel mondo dell’automobile. Cinesi e Tesla hanno capito che c’era un cambiamento epocale e non si poteva variare solamente il motore come avevano fatto fin’ora. Dovevano cambiare tutto e hanno fatto un ibrido: termico a fianco dell’elettrico in linea di produzione…

      1. Nello Roscini

        Per me VW id.3 e Cupra Born , sono delle gran macchine per l’europa
        hanno sbagliato solo il prezzo e gli accessori
        e stanno ritardando l’arrivo delle economiche batterie LFP

        Tesla ha sbaragliato tutti sotto queto punto di vista , molto fordiana

        gli unici accessori disponibili sono il colore ,i cerchi e il software per la guida autonoma avanzata
        tutto il resto è di serie

        i cinesi stanno facendo altrettanto

  4. Guido Baccarini

    Tesla ha appena proposto una nuova tipologia di connettori elettrici per i sottosistemi a 48V (in uso nel Cybertruck e, si presume, nella futura Model 2, sorvoliamo sul Cybercab – Robotaxy che non sappiamo quando arriverà e con che volumi), riducendo dai quasi 200 diversi tipi a soltanto 6 (a seconda della potenza e numero di connessioni richieste). La proposta è estesa all’intero mercato automobilistico, per diventare un nuovo standard e favorire l’interscambio di componenti.
    Questo è quello che viene definito “progresso”: tecnologia disponibile per tutti.
    Quanti lo adotteranno (è offerto gratuitamente, non ha royalty), considerando che moltissime ibride hanno sottosistemi a 48V ? Scommettiamo che verrà ignorato dai soliti noti, troppo poco umili per accettarlo? (Ford lo userà: mica son scemi, loro).

    1. Ho appena letto che raddoppiano la fabbrica in Texas, mentre per il prossimo anno prevedono 500000 vetture in più.
      Arriverà una model 3 più economica, aggiorneranno model Y rendendola ancora più appetibile, ma poi? Il raddoppio di Texas, Berlino anch’essa in ampliamento, Shanghai anche, Messico (qui non ho visto aggiornamenti). È indubbio che hanno in mente di produrre molti più veicoli, molti più dei 500000 previsti il prossimo anno.
      E Cybercab senza pedali e volante ha bisogno di leggi ad hoc che oggi non ci sono.
      Anche io penso che alla fine sia in dirittura d’arrivo la Model 2.

    1. esatto, invece di otimizzare progetti, linee produttive, componenti, fai accozzaglie, tagli posti di lavoro, chiudi fabbriche e licenzi. più facile

      1. Nello Roscini

        con il gigacasting , un taglio agli operai c’è ..
        ma almeno la fabbrica non chiude o non chiude completamente

    2. Lo ripeto per l’ennesima volta… se sbatti e rompi la pressofusione stampata con la Gigapress e si incrina o si rompe, butti la macchina, perche’ e’ irriparabile e molto probabilmente anche non smontabile, visto che avra’ molte parti incollate. Il vantaggio e’ solo per il produttore. Sono come i telai in carbonio per le bici da corsa,se si incrina per una caduta o per fatica, butti tutto il telaio, solo che un telaio da bici con 2000 euro forse te la puoi cavare ( se non hai il top di gamma), una macchina ne costa 40000. Puoi fare la Kasko, ma credo che piu’ che il valore della vettura non ti diano…e potrebbe non bastare per coprire i costi.

        1. il grandissimo guaio di tutte le vetture attuali è che per arrivare a raddrizzare un telaio in dima devi smontare migliaia e migliaia di sistemi, componenti, rivestimenti….. Alla fine pure una Grande Panda messa in dima costerà quanto metà automobile nuova…. (sempre che non importiamo dalla Cina carrozzieri cinesi…a prezzi cinesi..).

          Le vetture moderne stan diventando come l’elettronica di consumo..
          però tutte: ICE, ibride, BEV, con o senza gigacast… troppo complesse per smontare tutto e riparare a costi ragionevoli.

  5. *Ammettendo che “i produttori giapponesi devono usare tutta la loro esperienza per fare passi avanti nel costruire veicoli elettrici“. Recuperando il terreno perduto negli ultimi 5 anni.*
    Figuriamoci i produttori europei…

  6. La Y e’ da anni sul mercato, i costruttori europei/giapponesi non hanno scuse: devono fare mea culpa per i loro ritardi

    1. federicofacchinettimilano

      all’inizio avevo pensato alla Lancia Y e mi chiedevo “Ma che c*zzo c’entra?”.
      Poi ho capito che parlavi della Model Y di Tesla.

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