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Quanto vale la Tesla in Italia: facciamo due conti

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Quanto vale la Tesla in Italia? Facciamo due conti. A settembre ha sfiorato le mille auto vendute (956) e nel 2020 è l’unica marca che cresce (+35,63%) in un mercato massacrato dal lockdown.

Quanto vale la Tesla in Italia? Sui 200 milioni di fatturato

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Il Model 3 vale il 90% delle vendite Tesla in Italia.

In questi primi nove mesi dell’anno la marca di Elon Musk ha consegnato in Italia 2.554 macchine. Sono tante, considerando che Tesla non ha una vera rete commerciale (è presente in pochissime grandi città) e che di fatto vende quasi solo on-line. E quando si fanno i conti sui valori in campo, non si possono confrontare le mele con le pere. Per usare un gergo in voga nella politica italiana, non si può dire che “uno vale uno”. Secondo le nostre stime, il prezzo medio a cui Tesla vende le sue auto viaggia tra i 55 e i 60 mila euro. La Renault Zoe, l’unica auto che precede il Model 3 Tesla nella classifica della elettriche più vendute, viaggia sui 30 mila.

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Per auto vendute la Tesla vale circa un quarto del mercato italiano dell’elettrico, ma per fatturato…

Secondo le nostre stime, il prezzo medio a cui Tesla vende le sue auto viaggia tra i 55 e i 60 mila euro. La Renault Zoe, l’unica auto che precede il Model 3 Tesla nella classifica della elettriche più vendute, viaggia sui 30 mila. Si può calcolare, quindi che il fatturato di Tesla per la sola vendita di auto nei primi 9 mesi dell’anno sia di circa 150 milioni di euro. E che per l’intero 2020 si superino agevolmente i 200 milioni, arrivando vicina alle 4 mila macchine vendute.

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Primi 9 mesi 2020 (fonte: Motus-e / Ministero dei Trasporti)

E nel 2021 con l’arrivo del Model Y…

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Il Model Y, in arrivo a inizio 2021.

Insomma, si può dire che se i conti fossero fatti per fatturato e non per numero di auto vendute, la Tesla già oggi nell’elettrico sarebbe leader in Italia. Le cifre precise non si conoscono, perché la Tesla è molto gelosa dei suoi dati. Come molte multinazionali americane, pubblica solo i dati economici globali con cadenza trimestrale. Ma i valori grosso modo sono questi: ai 200 milioni di cui sopra, vanno aggiunti gli incassi per le ricariche che i clienti fanno nella rete italiana dei Supercharger. E anche nella vendita di tetti solari e di Powerwall, gli accumulatori domestici. Non parliamo di grandi cifre, il grosso viene dalla vendita delle auto. C’è da chiedersi ora che cosa succederà e come cresceranno questi numeri nel 2021. Tra pochi mesi sul mercato arriverà un’altra auto come il Model Y che potenzialmente può superare i numeri di vendita del Model 3, venduto a settembre in 880 pezzi. E anche come si organizzerà un’azienda che oggi ha nella penisola una struttura molto snella, davanti alla necessità di assicurare un accettabile livello di assistenza.

 

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7 COMMENTI

  1. Tesla oggi ha due Gigafactory in produzione Freemont e Shangai e due in arrivo Texas e Berlino
    Oggi in USA vengono prodotte la X la S la 3 e la Y mentre a Shangai solo la 3 ,in futuro la Y
    A berlino verra prodotta la Y e la 3 per servire il mercato Europeo
    In texas dovrebbero fare il Cybertruck
    Appenna sara operativa Berlino si potranno avere auto meglio finite e magari a costi minori considerati i costi dei trasporti

  2. Premesso che non ho dati di marketing per avvalorare le mie ipotesi, ho come l’impressione e la sensazione che Tesla potrebbe riuscire nel 2021 a vendere una media di 1000 auto al mese ai prezzi attuali, e se riesce (con le nuove batterie e producendo in Texas) ad abbassare un pò i prezzi forse anche a superare questa cifra senza grossi problemi, visto la superiorità del prodotto rispetto ai concorrenti. Certo si tratta sempre di auto premium, da comparare alle vendite di veicoli come Mercedes, Jaguar-Land Rover, Maserati, BMW, Porsche sia per prezzo, che per prestazioni e tecnologia applicata. Ritengo che le nuove linee produttive miglioreranno anche le finiture, visto che ad oggi i poveri viziati lavoratori californiani non si sforzano troppo..

  3. Vi ringrazio di queste informazioni cifrate che ci permettono di mettere a fuoco i scenari di sviluppo del trasporto elettrico su gomma

  4. La rete assistenza sarà molto importante nel futuro,ma dobbiamo anche tenere presente che i componenti di un auto elettrica sono il 70% in meno di un auto termica .
    Non essendoci candele filtri frizione le riparazioni sono minime ed un motore elettrico e fatto per girare per milioni di kilometri , l unico discorso sarà per verificare lo stato della batteria don degrado stimato del 5% ogni 4 anni .
    Carrozzieri e Gommisti continueranno a lavorare ,ma meccanici molto meno

    • Verissimo, però in tutte le indagini sulla qualità fatte nel Nord Europa la Tesla è sempre uscita con un’unica criticità: la rete di assistenza. Non si rompe mai nulla, ma se succede anche solo di danneggiare un paraurti spesso avere i pezzi di ricambio richiede tempi più lunghi della media. Quando in giro anche da noi ci saranno non qualche migliaio di macchine, ma decina di migliaia, il problema si porrà, credo.

      • Sicuramente la rete assistenza dovrà migliorare ,ad oggi la penetrazione di Tesla e di qualche percento .
        Come ho detto io lavoreranno molto di più carrozzieri e Gommisti

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