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Quanto sei sostenibile? Te lo dice on line SYNESGY

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SYNESGY è uno strumento digitale per la certificazione di sostenibilità ESG delle aziende. L’hanno svilupparo CRIBES e CRIF, che ieri l’hanno presentato, a Bologna, chiamando come testimonial nove aziende. Tra queste la Lamborghini, che si scopre essere a impatto ambientale “neutrale” fin dal 2015.

A caccia del rating ESG con CRIBIS-CRIF

La sigla ESG è ormai un mantra della finanza globale, spesso oggetto di attacchi da parte di chi lo definisce solo una strumento di facciata per il “green washing” delle multinazionali. ESG è l’acronimo di Environmental, Social and Governance, i tre fattori chiave per determinare la sostinibilità di un’impresa. Ed è ormai la bibbia per la comunità finanziaria internazionale quando valuta la bontà di un investimento. ESG è insomma una sorta di rating sempre più determinante per consentire alla aziende di accedere al mercato dei capitali.

Marco Preti CEO di CRIBIS

Si ricava dalla compilazione di un questionario composto da centinaia di voci. Molto complesso di per sè e una “mission quasi impossible” se si tiene conto a cascata della sostenibilità ambientale, sociale e gestionale di ogni fornitore della filiera.

Ma con la piattaforma SYNESGY, CRIBIS e CRIF presentano alle aziende il primo strumento digitale al mondo per monitorare in tempo reale le performances di sostenibilità ESG di una società, lungo l’intera della supply chain.

CRIBIS e CRIF fanno parte di un unico gruppo, con sede a Bologna, specializzato nella raccolta, elaborazione e valutazione di informazioni commerciali e finanziarie a supporto di imprese e mondo creditizio, con 80.000 clienti business e 10.500 banche in 50 Paesi del mondo. SINESGY si avvale di 15 partner internazionali per seguire le filiere, non solo in Italia ma anche all’estero.

Tutta la filiera ai raggi X: “Siamo i primi al mondo”

«Sempre più le aziende di tutto il mondo hanno necessità di soluzioni concrete per essere supportate nel percorso di adesione ai principi di sostenibilità. In particolare, cruciale è la valutazione dell’intero processo produttivo e della supply chain, che contribuisce in media per il 90% dell’impatto complessivo di un’azienda» spiega Marco Preti, CEO di CRIBIS.

SYNESGY è il frutto del lavoro corale degli esperti infomatici del gruppo che, in collaborazione con la divisione Credit rating Agency di Crif, «hanno creato un standard certificato di valutazione ESG». Si sono basati sui criteri internazionali fissati da Global Reporting Initiative, Global Compact delle Nazioni Unite, Carbon Disclosure Project, guidelines di Taxonomy.

«Trasparenza, collaborazione e sostenibilità sono al centro del network per stimolare le imprese verso un impatto positivo sull’ambiente, verso forme di governance aziendale ispirate a criteri etici e per supportarle nell’avviare percorsi di trasformazione in ottica di sostenibilità» conclude Preti.

Nove storie, nove modi di essere sostenibili

La piattaforma SYNESGY è stata presentata ufficialmente ieri con l’evento “ESG STORIES: dalla consapevolezza alla sostenibilità” (leggi). Erano collegati 3.200 partecipanti in streaming, e oltre un centinaio in presenza, presso il Palazzo di Varignana, a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna.

Nove le storie per altrettante aziende; da colossi come Barilla, Iveco, Banca Carige, Camst o Sirti a piccole cooperative sociali come Laboratorio Cartiere con solo 15 dipendenti. Ciascuna ha presentato un suo percorso verso la sostenibilità, sia essa ambientale, sociale o gestionale-organizzativa.

Sorpresa: Lamborghini è già “neutrale” per l’ambiente

Emblematica quella di Automobili Lamborghini, raccontata da Silvia Pecorari, Corporate Strategy & Sustainability Project Manager.  Proprio con Laboratorio Cartiera, per esempio, Lamborghini condivide un progetto di  riutilizzo delle pelli delle sellerie auto dismesse per realizzare i propri accessori di pelletteria.  E’ poi  sorprendete apprendere che lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese  è certificato come “ambientalmente neutrale” già dal 2015.

SYNESGY
Lo stabilimento Lamborghini a Sant’Agata Bolognese

Tutti i trasporti sono effettuati su rotaia, con una riduzione delle emisisoni dell’80%. Il fabbisogno energetico è soddisfatto da due impianti di  trigenerazione da 2,4 MW e da uno di teleriscaldamento. Dal 2023 saranno alimentati a biogas, con un risparmio di emissioni climalteranti per 11 mila tonnellate all’anno. La Torre 1963, dove a sede la direzione Lamborghini, è l’edificio più sostenibile d’Italia.

Tutti i parcheggi interni sono coperti con 14.600 metri quadrati di pannelli  fotovoltaici; è il più grande impianto fotovoltaico aziendale d’Italia. E accanto allo stabilimento, nel Parco Lamborghini, circa 10 mila querce assorbono ogni anno 330 tonnellate di CO2.

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1 COMMENTO

  1. @redazione

    Se mi leggete vi propongo di fare un bell’articolo su questi scooter Gogoro con batterie intercambiabili, pure allo stato solido (prototipo).

    Mi sembra davvero promettente, pure per i mercati più poveri dove gli scooter sono il mezzo principale.

    Presupposti per una disruption? Io dico di sì.

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