Quanto costa ricaricare a casa? E la Zoe…? Vaielettrico risponde

Quanto costa veramente ricaricare a casa? Un lettore condivide la sua la bolletta e ci chiede chiarimenti. Un’altra vuole info su quale EV scegliere. Torna l’appuntamento con le risposte ai vostri quesiti. E siamo certi che dalla community arriveranno altri consigli per questi due amici.

Quanto costa ogni kWh? Se guardo la bolletta…

Leggendo diversi articoli del vostro sito e in particolare l’ultimo letto, “La-ricarica in condominio come fare”, mi viene una domanda. Ovvero: ma quanto costa veramente un kWh di ricarica di un’auto elettrica? Parlo di ricarica casalinga, utilizzando il contratto famigliare standard. Nell’articolo e un po’ ovunque leggo “Il costo medio percepito dell’energia elettrica ad uso domestico, tra il 2019 e il 2020, è compreso tra 0,16 e 0,22 Euro per kWh”…” Ma se guardate la mia bolletta da 771 kWh, prendendo i costi della “materia energia”, esclusi i costi fissi (trasporto e gestione contatore, oneri di quanto costasistema e imposte), aumento i costi della materia energia dell’IVA (10%) ottengo 67,45 euroSe questi 67,45€ li divido per i 771 kWh ottengo un costo di circa 0,087 €/kWh che, secondo me, è il costo unitario che vado a pagare per ogni kWh aggiuntivo che avrò per ricaricare la mia C-Zero usata in arrivo il 9 gennaio. I costi fissi  (trasporto e gestione contatore, oneri di sistema e imposte) già li pago nella mia bolletta standard. Il costo aggiuntivo è determinato solo dai kWh in più per le ricariche. Se invece calcolo il costo al kWh come il totale della fattura diviso il numero di kWh consumati allora ottengo 0,195 €/kWh (150,21€ / 771 kWh) che è simile a quanto indicato nell’articolo. Dove sbaglio? Forse i “costi fissi” non sono tali, ma aumentano all’aumentare dei kWh consumati?  Pietro Bascapè.

Quanto costa ogni kWh? Vediamo come scoprirlo superincentivo 110%

Risponde Paolo Mariano. Chi acquista e utilizza ogni giorno un’auto elettrica ricaricandola a casa, si approccia spesso per le prima volta a una lettura un po’ più analitica della bolletta. Vediamo insieme come leggerla correttamente. Solo così potremo conoscere nel dettaglio il costo al kWh e calcolare quanto ci costa un “pieno”. Vedremo che l’importo totale è suddiviso in tre voci principali:

  • spesa per la materia energia (Euro/kWh)
  • trasporto e gestione del contatore (quota fissa + parte variabile)
  • spesa per gli oneri di sistema (Euro/kWh)

Cominciamo dalla spesa per la “materia energia”

quanto costa
Il riassunto die costi nella bolletta condivisa dal nostro lettore: come si calcola il costo al kWh però la ricarica?

Si tratta dell’unica voce sulla quale possiamo avere un’influenza qualora decidessimo di cambiare fornitore. È il costo che paghiamo per l’energia espresso in Euro/kWh. Può eventualmente essere differenziato per fascia oraria, oppure è unico, nel caso di contratto mono-orario. Tipicamente si aggira attorno a 0,06 Euro/kWh. Ma come detto, dipende dal nostro contratto. Questo è solo un valore indicativo. Utile, di tanto in tanto, monitorare il mercato per offerte più vantaggiose.

La spesa per il trasporto e per la gestione del contatore

La spesa per trasporto e gestione del contatore si compone di:

  • una quota fissa annuale (euro/anno) – a oggi 20,28 Euro
  • una quota potenza annuale, che varia in base alla potenza impegnata (euro/kW/anno) – a oggi 21,29 Euro/kW/anno. Quindi ad esempio, nel caso di un contratto da 4,5 kW,
  • una quota energia, che varia in base all’energia consumata (euro/kWh) – a oggi 0,00798 Euro/kWh

Spesa per oneri di sistema e imposte

quanto costa
La Citroen C-Zero, l’auto acquistata dal nostro lettore.

Gli oneri di sistema sono applicati come maggiorazione della tariffa e hanno un impatto sul costo finale dell’energia. Per gli utenti residenziali non esiste una quota fissa, ma solo una percentuale applicata sul totale di kWh consumati. Gli oneri di sistema pesano per circa il 25% sul costo totale dell’energia espressa in Euro/kWh. Per un importo quindi di circa 0,04 Euro per ogni kWhLa quota fissa e di potenza annuale (relativa alla spesa per il trasporto) la pagheremmo comunque, anche se non avessimo un’auto elettrica. Per calcolare quindi quanto effettivamente ci costa l’energia di ricarica delle nostra auto al kWh, dovremmo sottrarre tale valore dal calcolo. Inoltre, visto che non tutta l’energia consumata per ricaricare l’auto finisce nella batteria, dovremmo considerare circa un 15% di dispersione. L’imposta sulla fornitura di energia elettrica per la prima casa è di 0,022700 Euro/kWh.

Quanto costa considerando tutto? Vediamo un esempio

ricarica zoe

Immaginiamo di avere un contratto con un costo della materia energia in tariffa mono-oraria di 0,06 Euro/kWh e una potenza di 4,5 kW. Immaginiamo di avere un consumo di 750 kWh a bimestre, e che questi diventino 1000 kWh una volta che acquistiamo e iniziamo a ricaricare la nostra auto elettrica a casa. Lasciando fuori dal calcolo la quota fissa e di potenza annuale (relative alla spesa per il trasporto) che pagheremmo comunque, anche se l’auto elettrica non ci fosse, il nostro costo a kWh si comporrebbe come segue:

0,06 Euro di spesa materia energia

0,00798 Euro di quota energia sulle spese di trasporto

0,04 Euro di spesa per oneri di sistema

0,022700 Euro di imposte

=

0,13068 Euro/kWh + IVA (10%)

cioè 0,143748 Euro/ kWh 

0,14 Euro/kWh è, diciamo, il costo al quale acquisteremo l’energia per la nostra wallbox. Ma, come detto, non tutta l’energia utilizzata finirà stoccata nella batteria della nostra auto. Circa un 15% (anche più, se carichiamo a bassissima potenza) va sprecato in fase di ricarica. Pertanto il nostro costo diventerà di circa 0,16/0,17 Euro/kWh.

Un ultimo consiglio? Attenzione ai costi fissi!

quanto costa

Spesso, per semplicità, non si tiene conto dei costi fissi in bolletta. E, una volta eliminata la voce “canone di abbonamento alla televisione per uso privato”, si divide l’importo totale per il numero di kWh. In questo modo si ottiene un valore leggermente più alto. Perché questo valore comprende anche i costi fissi, che però avremmo comunque, anche se non avessimo un’auto elettrica.

– Silvia pensa alla Zoe, potrà tenerla almeno 8 anni?

“Sto pensando di comperare una Zoe. Secondo voi potrebbe essere un auto da poter tenere 8 anni? Abito in Valtellina e non sono molto ambiziosa di macchine però faccio pochi km, 15.000 all’anno e forse neanche. Che cosa ne pensate? Grazie”. Silvia Moroni.

Risposta. Ne pensiamo che le auto elettriche vadano anzitutto provate. Cosa che oggi è possibile fare semplicemente chiedendo un test-drive alla concessionaria più vicina. Se poi l’auto e il prezzo ci convincono, bisogna passare alla fase due: capire come la ricaricheremo. L’ideale sarebbe potersi organizzare a casa, o al lavoro, per rifornirla nei tempi morti e a prezzi più convenienti. Se non abbiamo questa possibilità, meglio verificare la disponibilità di quanto costacolonnine pubbliche nelle vicinanze, sincerandoci che normalmente non siano troppo affollate. Quanto alla Renault Zoe, la garanzia sulla batteria, la parte cruciale di un’auto elettrica, è proprio di otto anni (o 160 mila km). Gestendola con giudizio, l’auto si può conservare per quel periodo mantenendo un’autonomia di percorrenza più che discreta. Soprattutto se si acquista la versione con batteria da 52 kWh.

 

Visualizza commenti (85)
  1. Siamo decisi a fare la Zoe elettrica ma non mi rendo conto quanto ci vuole per fare una ricarica con la corrente di casa.qualcuno mi può dare una risposta

    1. Dipende dalla potenza dell’impianto, se è da 3,3 normalmente non carica più 2,5 kWh e quindi, essendo la batteria da 52, servono parecchie ore. Ma normalmente a casa si fanno dei rabbocchi: si parte da un 20-30% (e quindi da 10-15 kWh) e si arriva al massimo all’80%, arrivando a 300 km di autonomia/città.

  2. Ci sono alcune cose che non capisco: si dice che il costo delle auto elettriche è così alto a causa delle batterie, ma allora queste?
    https://www.amazon.it/Lifepo4-Batteria-batteria-Sistema-200ah%C3%971set/dp/B07W3MH7SW?pf_rd_r=E5QSZFP19ASVV1R6FZQ2&pf_rd_p=e220ed20-c63c-4f18-9afd-b17a47cc4ab0&pd_rd_r=e908f966-eacb-4e2f-b61a-90079c8252db&pd_rd_w=6xerc&pd_rd_wg=IEpP5&ref_=pd_gw_ci_mcx_mr_hp_d
    E poi (nel mio caso il problema sarebbe per l’autonomia) con una batteria del genere caricata nel bagagliaio non sarebbe possibile staccare ‘la spina’ dalla batteria dell’auto e inserirla in questa per raddoppiare i km. di percorrenza?

    1. Per carità, Giovanni. Il sistema di trazione di un’ato elettrica è complesso. Mai ricorrere al fai da te. Poi: quanto pesa la batteria che vede su Amzon? Che volume ha? che capacità? Quale densità energetica? Si capisce solo che ha una chimica litio-ferro-fosfato quasi mai utlizzata nella auto per via del peso e del’ingombro.

      1. Riporto solo il dato della più grossa (per le altre basta aprire il link):
        12V 500AH dimensione: lunghezza 435 mm × larghezza 255 mm × altezza 285 mm, peso: 45 kg prezzo 1.799,00 €

        1. Mirko Tebaldi

          Rispondo in piena ignoranza

          500AH x 12V = 6kwh o sbaglio tutto?
          Che ci fai con sei? Capisco fossero 60.

          Ricordo quando ho chiesto al mio impiantista di aggiungere un altra bombola al metano. Semplicemente per legge non si può. Forse è lo stesso per la batteria delle elettriche.

          E cmq… Io non rischierei.

    1. Giorgio, ne discutiamo da mesi, pubblicando studi e riportando calcoli, giudizi, esperienze dirette di decine di automobilisti. La questione è controversa e il raffronto non dà mai una risposta univoca: dipende dalle singole condizioni d’uso. In questa rubrica, di solito, evitiamo le affermazioni categoriche e non sorrette da argomentazioni. Altrimenti chiunque potrebbe risponderle nello stesso modo, innescando un infantile ping-pong di interesse nullo.

      1. Mirko Tebaldi

        Concordo.
        Io ho il metano su due auto. Sono qui come spettatore.
        Mi rendo conto di quanto poco costi. Ma anche un impianto a metano ha dei costi, e per quanto il motore della mia punto e della mia lancia siano pressoché eterni non sono ancora in grado di valutare il confronto dall’ acquisto ai primi dieci anni di vita dell’auto.
        Quindi ringrazio chi prima di me ha scelto di chiederle di non essere categorico.

      2. Oddio in questo momento una risposta univoca ( avendo disponibilità di distributori di metano) c’è…. Con gli attuali incentivi a poco più di 22.000 euro si porta a casa una Octavia G tec , moderna e lunga 4,70 metri… Con i serbatoi di metano da 17,7kg si percorrono oltre 400 REALI (ancora di più in autostrada , 450 testata personalmente) a velocità codice, se si andasse con la velocità delle elettriche a 110 km/h si arriverebbe a 500 km senza problemi.. Inoltre si ha un serbatoio di benzina all’occorenza che garantisce 120 km di autonomia, sommando l’autonomia è ben oltre a qualsiasi auto elettrica attuale (nemmeno una Model s 100D potrebbe arrivare a tanto e non costa 22.000 euro).. Si paga un bollo di 60 euro annuali, nelle regioni in cui si paga, ha una tecnologia collaudata che potenzialmente la fa correre anche 15 anni senza temere un cambio di batterie che costa come 2 utilitarie, (non è un caso se circolano ancora delle FIAT Multipla BI-power con 20 anni sulle spalle), il che rende ancora più ecologica l’auto, perchè cambiare auto ogni 5-7 anni non è certamente ecologico… Nelle piccole ci sono polo TGI, Skoda Scala si acquistano con 15.000 euro, citicar Vw Up con 11.000 euro e hanno tutte costi di gestione inferiori ad un’auto elettrica e molti meno compromessi anche a lungo termine… In tutta onestà io vedo questo.

        1. Come le dicevo, queste pagine sono zeppe di interventi come il suo e di altrettanti che, portando dati altrettanto credibili, dimostrano che gli Ev sono preferibili, almeno per le loro specifiche esigenze. Non tutti viaggiano in autostrada, non tutti hanno necessità di grandi autonomie, molti ricaricano con pannelli fotovoltaici da casa a costo zero e via dicendo. Poi ci sono i costi di mantenzione, la comodità dei punti di rifornimento… Capisco che per le sue esigenze il metano non abbia rivali. Però, qui parliamo di auto elettriche.

  3. Concordo , è vergognoso , dovrebbero multare chi va a fare rifornimento in Slovenia mica dare il premietto.

    1. Premesso che non sono friulano ,perché dovrebbero multare chi fa il pieno in Slovenia?Multiamo allora anche tutti quelli che comprano on-line gli innumerevoli prodotti di scarsissima qualità che rapidamente finiscono nei rifiuti

  4. Da ignorante, quanti km fai con 0,143748 Euro/ kWh ovverossia conun Kwh?
    Domanda banale, serve solo ina risposta “sulla media”…

    1. Circa 5,5 km con la mia corsa-e parlo di kWh prelevato da casa. L’auto in realtà consuma meno, fa quasi 7 km con un kWh, ma come dicevano c’è quasi un 20% di perdite di ricarica da tenere in conto

  5. Finalmente qualcuno che sa leggere la bolletta! Riporto il mio caso personale correlato anche ai consumi auto: io misuro l’energia al contatore quindi includo giàe perdite del caricatore che anche per me penso siano intorno al 20% caricando a 8A. Conteggiando il kWh a 0,138 euro (facendo il calcolo escluso solo delle spese fisse) e un consumo di ricarica di 18,3 kWh/100km posso dire di spendere 2,5 euro/100km. Questo è il valore all’incirca in cui la maggior parte delle persone dovrebbe conteggiare i costi di ricarica da casa. Se non fosse che poi ho anche il fotovoltaico e ogni tanto sfrutto le colonnine gratuite riesco a raggiungere una media di 1,27 euro/100km. Sfido qualsiasi metano ad arrivare a questi prezzi 😉

      1. Il mio è un caso reale, non ideale. Le colonnine gratuite ci sono in giro. Io stesso non mi aspettavo di trovarne così tante prima di avere l’auto 🙂 comunque come ho scritto senza entrambi il costo a casa è 2,5 euro/100km

        1. Mirko Tebaldi

          Intendo ideale perché non ho né pannelli n’è uno straccio di colonnina qui da me. Mi scuso

  6. Salve a tutti. Io sono alle prese con l’enorme dilemma sull’auto da acquistare (e devo cambiarla perché sono cambiate le mie necessità) ma ho il cervello che mi fuma tra calcoli e parametri da considerare.

    Possibile che non ci sia un modo abbastanza semplice per capirci qualcosa? Provengo da una benzina su cui ho fatto l’impianto GPL e su questo sono particolarmente ferrato. Però i nuovi incentivi sulle elettriche mi stuzzicano parecchio. Purtroppo non ho un box e, tra l’altro, abito anche in condominio quindi ricaricarla alla presa di corrente casalinga non è possibile.

    Tragitto casa-lavoro sono circa 22km a/r e c’è una colonnina dell’Enel sul percorso di ritorno ma sul display c’è scritto 0,79€ / kWh! Un litro di GPL costa 0.64 e quindi, ipotizzando 15km/l andare e tornare da lavoro mi costerebbe circa 1€ a GPL e mi viene in automatico pensare che al più, a 79 cent kWh, l’elettrica più efficiente potrebbe al massimo pareggiare questi costi, figuriamoci una Mazda Mx-30 o Citroen e-C4 che sono le due potenziali candidate.

    A casa ho tariffa mono-oraria da 0.058 e ovviamente sarebbe tutt’altra cosa ma se immagino di fare un viaggetto e rifornirmi alle colonnine pubbliche posso solo vedere costi più elevati rispetto ad un GPL.

    Mi aiutate a capire meglio la situazione? Devo prendere un SUV/crossover e calcolo di fare circa 10-13000 km l’anno viaggetti esclusi

    1. Ciao Cesare, è da tempo che seguo e studio la situazione (ho appena acquistato un’auto elettrica a dicembre che ritirerò la prossima settimana).

      Da quanto leggo fossi in te non avrei dubbi ed eviterei di prendere un’auto elettrica; senza poter ricaricare da casa perdi gran parte dei vantaggi e ti tieni tutti gli svantaggi.

      Io ho la certezza che entro pochi anni l’elettrico diventerà lo standard ma per ora non ha ancora le caratteristiche necessarie per soddisfare le sue esigenze.

      La situazione cambierebbe completamente se il suo condominio le fornisse una colonnina dedicata.

    2. Ciao Cesare, stessa situazione e alla fine ho scelto gpl. Al momento se non si ha un box l’elettrico non è conveniente.

    3. Grazie ad entrambi, come temevo non sono ancora in grado di passare ad elettrico, se solo potessi aspettare un anno o due per cambiare auto, sarebbe tutto più semplice.

      Speriamo che il GPL non sparisca o diventi raro come il metano.

      Di prendere un’auto diesel non ho proprio voglia perché l’andazzo non è per nulla rassicurante e rischio di pentirmene amaramente

      1. Luca Tomasello

        Puoi sempre valutare la possibilità di tirare giù una prolunga dal balcone di casa. 🙂
        L’ho visto fare a Catania per ricaricare una carrozzella elettrica… Dal terzo piano!

    4. Sig. Cesare, quelle colonnine che ha visto lei sono le Ionity, e sono le più care, ma hanno potenze impressionanti. Possono arrivare a 350kW dì potenza, anche se al momento nessuna auto le può sfruttare appieno. E si pagano care.
      Detto questo, controlla tramite app “nextcharge” vedrà quante colonnine ci sono vicino a lei.
      Un altro modo di ricaricare, vista la percorrenza ridotta, è quella di sfruttare le colonnine che alcune catene di supermercati mettono a disposizione; alcuni, tipo Iper, Esselunga, Lidl, sono gratuite. E potrebbe bastare una ricarica mentre fa la spesa, per muoversi tutta la settimana successiva.

    5. Cesare,
      in generale, se non si ha la possibilità di ricaricare a casa o al lavoro, io generalmente sconsiglio a oggi l’adozione di un’elettrica. Tuttavia lei ha un chilometraggio molto basso. Anche un’auto con un’autonomia WLTP di 200 km andrebbe caricata nel suo caso più o meno una volta a settimana. Certo, non potendo ricaricare a casa o sul lavoro, perderebbe il grosso vantaggio di azzerare completamente i tempi di attesa per la ricarica. E dovrebbe affidarsi solo alle colonnine fast. Se però dovesse utilizzare continuativamente colonnine fast, potrebbe senz’altro sottoscrivere una flat e pagare quelle ricariche non 0,79 Euro ma meno di 0,17 Euro a kWh. Prima di tutto, fossi in lei, cercherei di identificare un’auto che faccia al caso suo. Poi proseguirei con le altre valutazioni. Forse però, al costo di qualche disagio, i presupposti economici ci sono. Personalmente approfondirei.

  7. Sono valtellinese come la lettrice Silvia,con il nostro clima invernale l’autonomia della zoe 52 kw nuova di mia moglie è di 250 km sempre in modalità eco e con riscaldamento minimo

    1. Mirko Tebaldi

      Spero che il mio commento risulti costruttivo. Non voglio polemizzare
      Ma io non voglio un auto con cui stare attento a qualsiasi cosa . Sarebbe giusto ma non è così che vivo l auto. Faccio 700km a settimana e sempre di fretta, talvolta in autostrada.
      Voglio scaldarmi, accelerare e fare i 130 in autostrada.

      Io e mia moglie siamo un ottimo esempio di diversità di consumi. Mia moglie sarebbe perfetta per l auto elettrica. Riesce a fare 320km con un pieno di metano della lancia y. Io 270 quando va bene.

      Il problema è che userei così e voglio continuare ad usare così una futura auto elettrica.

      Dei casi d’uso ideali me ne faccio poco. Vorrei conoscere un utente che usa l auto selvaggiamente e con pochissimi soldi come me .

      Ripeto sul finire che mi scuso se ho urtato col mio commento. Sinceramente, voglio solo dire la mia. Che è di parte non avendo una elettrica e desiderandone tanto una. Vi prego non offendetevi. Mi scusi se è successo cmq.

      1. Buon giorno Mirko,
        e grazie del suo intervento.
        100 km al giorno, anche d’inverno, anche con guida “selvaggia” 🙂 possono essere gestiti con moltissime auto elettriche.
        Il calcolo da fare è semplice. Analizzi l’offerta di auto elettriche, guardi alle dimensioni in kWh della batteria. Vada a provare l’auto. Magari proprio in questo periodo di freddo intenso, che è il peggiore per le elettriche.
        Provi a fare una tratta che fa di solito, guidando a pieno carico, con il riscaldamento acceso e il suo stile di guida. E rilevi il consumo in kWh/100km.
        Diciamo che il consumo che lei rileva sia di 28 kWh/100. A questo punto prenda la capacità della batteria (immaginiamo sia di 60 kWh) e la divida per 28. Otteniamo 2,14. Moltiplichiamo a questo punto per 100. Sapremo che, nella peggiore delle ipotesi, l’autonomia (personalizzata) sarà di circa 214 km.
        Questo è il conto della serva che bisogna fare.
        Attenzione: questi numeri sono buttati lì solo a titolo di esempio. Non sto dicendo che 28 kWh/100 km sia il consumo peggiore possibile di qualsiasi auto elettrica sulla faccia della terra. Lo dico, perché già mi aspetto i commenti di chi scriverà. Eh, si, ma che consumo è? Eh, ma allora dove vado con solo 200 km di autonomia, e via dicendo… Ho solo indicato delle cifre per far capire il concetto.
        Poi ovviamente bisogna considerare delle percentuali di tolleranza. Dovute al fatto che non caricherà sempre al 100% e non scaricherà sempre allo 0.

  8. Quanto costa il kWh di casa? E chi paga le bollette luce più care in Italia? È appena stata pubblicata l’analisi di csttaranto.it: si evince che la fascia della popolazione più colpita dal caro bollette è la porzione dei piccoli consumatori, che utilizzano meno di 1000 kWh all’anno. Questi pagano un prezzo medio di 51 centesimi per kWh. Si tratta però di casi più rari, la famiglia media italiana possiede un impianto da 3 kW, e consuma all’anno 2700 kW/h. Nel terzo trimestre del 2020 il prezzo medio pagato da questa fascia di popolazione è stato di 19,20 centesimi di €/kWh, per una spesa media in bolletta di 518€ all’anno.
    Questi 518€, secondo i dati di Arera, corrispondono ai seguenti costi:
    – 230€ sono la spesa per la materia prima energia elettrica consumata, pagati al fornitore
    – 106€ il costo del trasporto dell’energia e per la gestione del contatore, che vengono pagati al distributore
    – 182€ vengono invece versati allo stato, divisi in oneri di sistema (113€) e in imposte (69€) divise tra accise ed IVA.

  9. Per chiarezza, nell’analisi della spesa per la “materia energia”, è stata omessa la quota chiamata PCV (servizio commerciale). Questa bella nuova SORPRESA che ti infilano in bolletta, nella confusione delle voci, arriva a 10€ al mese (almeno dai principali gestori). E’ un’altra quota fissa aggiuntiva che si tiene il venditore e quindi non ha a che vedere con la spesa per il trasporto e per la gestione del contatore, né con la spesa per oneri di sistema.
    Neanche il call center, quando ti molesta per venderti il contratto di energia elettrica, ti accenna di questo nuovo balzello e addirittura ne nega l’esistenza, confondendoti con le altre quote fisse.

  10. Dipende tutto dal la tariffa e dall’uso dell’auto elettrica: a un mese dall’utilizzo della ZOE 110 con batteria da 41 kwh ho consumato 29,40€ da colonnine di ricarica e ho fatto vari rabbocchi da presa elettrica schuco in casa specialmente di giorno con 5,5kwh di fotovoltaico e tariffa di “scambio” GSE… Sto aspettando la bolletta per poter calcolare i costi ma su 1000 km circa effettuati fino ad ora i costi mi sembrano accettabili. Prima con auto a GPL Dacia Logan su 25.000 km circa annui pagavo più di 1500 € di GPL e benzina… oltre a varie riparazioni… specie negli ultimi anni… Perciò ho scommesso su una auto elettrica usata del dicembre 2018…

  11. Non penso che le accise sull’energia elettrica par uso trazione potranno restare uguali a quelle per uso domestico. Quando lo stato si accorgerà della caduta di entrate da gasolio, benzina, metano, GPL adeguerà’ le accise sull’energia elettrica uso trazione in modo da pareggiare le entrate. Occorrerà’ introdurre altri contatori con tariffe diversificate per questo uso.

    1. Ogni tanto me lo sono chiesto anch’io…
      Va considerato che già ora il costo di circa 0,2 € è solo per il 30% circa prezzo per l’energia il resto sono altre voci (non so quanta parte vada in tasca allo stato come tasse; se qualcuno lo sapesse e lo condividesse mi farebbe piacere).

      Inoltre visti gli impegni presi dagli stati è più probabile aumentino ancora le tasse sui combustibili inquinanti (benzina, diesel, metano) e solo tra un bel po’ di anni sull’elettrico.

      Da questo punto di vista saranno i pionieri dell’elettrico ad avere i maggiori vantaggi

    2. Infatti, per ora stiamo confrontando i costi senza considerare che il costo del gasolio è gravato da circa 1€ di tasse su 1€ e 30 che costa, e lo Stato non vorrà certo rinunciare ad una analoga tassa sull’energia elettrica per ricariche auto

      1. Il gasolio va solo nei motori diesel, l’elettricità fa girare tutto il resto: se tutte le auto fossero elettriche rappresenterebbero comunque un 20-30% dei consumi. Comunque le tasse già si pagano anche sull’elettricità.

      1. Christian S.

        Forse parla della tessera regionale che abbiamo in Friuli-Venezia Giulia, che porta il prezzo dei carburanti a pareggio con quello sloveno, va a fasce, più vicino al confine maggior sconto, più lontano minor sconto.
        Per la precisione, a motivo di ciò paghiamo anche una multa per infrazione alle regole comunitarie!

        1. Luca Tomasello

          È raccapricciante.
          In Basilicata che fornisce fino al 12 per cento del fabbisogno nazionale, non c’è agevolazione di alcun tipo, piuttosto paghiamo i carburanti a prezzi fra i più elevati d’Italia. In Friuli riducono il prezzo per scoraggiare lo sconfinamento.
          C’è da impazzire

  12. Mario Della pietra

    Io con la mia opel insigna euto6 faccio 20klm con un litro, fatto il pieno non mi devo preoccupare per 1300 klm,

    1. E per 1300km non ti fermi mai?
      Caffè?
      Bagno?
      Pranzo e cena?
      Ma soprattutto, non dormi mai? Perché mentre dormo la mia macchina si ricarica.

    2. Mirko Tebaldi

      Ho fatto 1300 km con un amico che “fa. Davvero 20 km al litro”. Ne abbiamo fatti 16 sul misto compresa autostrada. Scusa il mio scetticismo

      Così come mi rode vedere articoli dove si parla di auto elettriche ai 90 in autostrada. Io faccio i 130 e voglio continuare a fare i 130.

  13. Cosa accade se l’auto viene parcheggiata in box privato che non può usufruire di una tariffa di fornitura elettrica per residenti? Raggiungendo i 40cent € al kWh ci si avvicina al pareggio con i costi alla pompa di un’auto diesel (per auto ibrida plug-in che ha autonomia di circa 5km/kWh). Mi piacerebbe un articolo che prendesse questa situazione in considerazione con un’analisi delle varie opzioni possibili. Grazie

    1. Ho una e-up con la quale ogni kWh percorre circa 10km. Anche fossero 0,40€ al kWh, con 1,2€ percorre 30km. Un buon diesel siamo sui 20km\l

  14. Quando ce di differenza tra i costi fissi dei normali 3,2 kW e che so.. 7?

    Dovendo aumentare comunque, forse c’è anche qui un rapporto ideale tra costi e potenza disponibile?

    1. Grossomodo 0,5€ ogni kW di potenza impegnata. Quindi passare da un contratto casalingo con i classici 3kW a 6kW sono circa 6€ al mese in più. E ricordo che il costo del singolo kWh non cambia.

      1. Non mi ero accorto dell’errore; circa 1€ ogni mezzo kW. Ricordo che la potenza del contatore può essere incrementata a passi di 0,5kW

        Scusate ancora

    2. Per ogni kw di potenza impegnata sono 1,914 € / mese. Quindi da 3kW a 6kW sono circa 5,7 € / mese in più

      1. Mirko Tebaldi

        Grazie. Stando così la differenza è minima.

        Ma parlate solo del costo a kW o anche del contratto?

        Per esperienza ho visto un 7kw diventare 14 a fronte di 140€ al mese di aumento del contratto, prima di iniziare ad usarli intendo… Solo come costi fissi

        1. Fino a 6kW sei in monofase. Oltre sei in trifase, e non conosco i fissi del trifase. Ma per passare da monofase a trifase il contatore cambia fisicamente.
          In casi particolari, e-distribuzione può autorizzare il monofase fino a 10kW, non oltre.
          Quindi quello che lei ha visto potrebbe essere un cambio da monofase a trifase, cambia il contatore e deve agganciarsi ad altre 2 fasi.

    1. Ciao, i motivi sono tanti ma per quanto mi riguarda il motivo principale è stata la pigrizia 🙂
      Ora faccio il pieno a casa mia senza dover perdere tempo ad andare ad un distributore (e quello a metano è anche abbastanza distante da dove vivo e lavoro).
      Sicuramente non ho scelto l’elettrico per motivi economici.

    2. Perché questi sono solamente i costi di ricarica/ rifornimento. Poi c’è l’assicurazione (inferiore per l’elettrico), il bollo (esente per l’elettrico per i primi 5 anni e in alcune regioni a vita, e comunque ridotto a un quarto dopo il quinto anno), i quasi assenti costi di manutenzione per l’elettrico, le sue prestazioni nettamente superiori.

      1. LuckyExplorer

        Prestazioni superiori in accelerazione e ripresa ! Poi più acceleri e meno strada percorri. Però a sentire chi guida elettrico, tutto si preoccupa, meno delle prestazioni, addirittura ti dicono di cambiare lo stile di guida, e adattarlo propriamente all’ elettrico, meno accelerate e guida più soft e rigenerativa. Avere motori elettrici tipo tesla da 500 cavalli, porta a percorrere meno strada con un motore elettrico da 100 cv, giusto, o sto sbagliando qualcosa ? Dopo se guardiamo chi fa dragster e gode nel percorrere quei 500 metri sul rettifilo davanti a una McLaren, è da gasati e non da gente consapevole del mezzo che sta guidando.

      2. Confermo che il metano ha un costo chilometrico molto basso ma costi di manutenzione piuttosto elevati, sia per la revisione bombole che per il motore stesso, maggiormente sollecitato rispetto alla medesima versione a benzina. Sul bollo alcuni modelli attualmente sul mercato prevedono lo sconto del 75% perché considerati monoalimentazione, quindi come l’elettrico dopo i 4 anni, con alcune variabilità tra le regioni. L’autonomia non è tanto diversa, idem per la diffusione dei punti di ricarica/rifornimento, unica differenza che si può viaggiare a benzina se termina il metano. Su utilitarie secondo me vince l’elettrico, su modelli tipo familiari forse il metano dice ancora la sua, per prezzo d’acquisto e disponibilità di modelli elettrici.

        1. Davide Marengo

          Faccio una premessa per non passare da anti elettrico ho 2 impianti fotovoltaici da 3 kw l uno il primo del 2007 quindi almeno nella mia zona sono stato un precursore sto valutando l installazione di pompa di calore per il riscaldamento della casa è sto anche valutando l acquisto di auto elettrica
          Però questa ossessione che avete che l elettrico non inquina non la capisco ad oggi in Italia l elettricità è prodotta al 42 % da fonti rinnovabili il resto quasi tutto da gas cos è gas che non produce co2?

          1. Davide, se Lei ci leggesse saprebbe che non soffriamo di nessuna ossessione. Diciamo da sempre che l’elettrico inquina molto meno dei motori endotermici, non che è privo di emissioni. Abbiamo pubblicato decine di report in questo senso, realizzati da Centri Universitari, da autorità pubbliche (tra cui l’Agenzia Europea dell’Ambiente) e dalle stesse Case auto, a partire da Volkswagen e Mercedes. Verrebbe da citare il grande Rino Gaetano : “ma chimme sente..”. In sintesi: Lei ci contesta posizioni che non sono le nostre.

    3. Mirko Tebaldi

      Scelte personali.
      Nessuno qua obbliga nessuno.
      Un giorno forse l ago economico si sposterà decisamente da uno o da un altro fronte
      E poi forse si risolverà il nodo del peso ecologico che è tuttora fonte di dibattito per la produzione e gli smaltimenti.
      Aspettiamo , ci informiamo, ognuno decide per quel che si sente e che può economicamente e per cosa pensa sia giusto.

      Ho amici che sono tutt’ora convinti che diesel e metano costino uguali. Rifacciamo i calcoli assieme dieci volte all anno ad ogni variazione grossa del diesel.
      MA la scelta diesel metano è per ecologia e prestazioni, e quasi mai per economia. Cioè. .. io cmq non posso permettermi di fare 700km alla settimana a diesel…. Quindi non ho scelta
      Ora non riesco a prendere una elettrica e lo farei solo perche mi piace tantissimo non per ecologia o risparmio, lo ammetto

      Per cui continuiamo a informarci e non giudichiamo le reciproche scelte

  15. Luca Tomasello

    E’ corretto quindi dire che per un’auto diesel che percorre mediamente 15 km con un litro di gasolio, il rapporto reale fra costo chilometrico elettrico e gasolio sia intorno a 1/4? Ammesso che ricarichi a 2kwh a casa, intendo.
    Sbaglio qualche cosa?

    1. Luca Tomasello

      Mi correggo da solo, il rapporto sarebbe 1/3 considerata una Zoe con 53 kWh ed una autonomia di 330km.
      Sto iniziando a valutare realmente l’acquisto di una elettrica. Dovrei solo adeguare elettricamente la presa del garage che non veicolerebbe 2kW data la ridotta sezione dei fili (1mm2)

        1. Luca Tomasello

          Non se 4×4… Sia Duster che panda non vanno oltre i 17 neppure a cannonate. Attrito, peso maggiore, rapporti più corti.

    1. Non è certo obbligato a farlo. Era solo un consiglio.
      Ad ogni modo, ovviamente, il risparmio è correlato al consumo. Quindi può essere molto più elevato di 30,00 Euro all’anno.

  16. Roberto Grignani

    Ho un dubbio su una cosa che proprio chiara non ho e vorrei capire come calcolare: quanto è la quota che va sprecata in inefficienza se si carica a bassa/bassissima potenza? Ad esempio, esiste un modo per capire quale sia l’inefficienza vera e propria caricando a 2KW o a 4?
    Voglio dire, io penso di caricare sempre a 2 KW, ma se decidessi di caricare a 4 KW, di quanto diminuisce l’inefficienza? si può calcolare in qualche modo?

    1. Complesso rilevarla a meno di non avere un contatore dedicato. Consideri circa un 20% per la ricarica a 2 kW, a meno di ulteriori dispersioni del cavo di ricarica utilizzato (spesso la ricarica a 2 kW si effettua usando il cavo type 2/schuko.

      1. Roberto Grignani

        Sì,ho messo un contatore: se mi rendo conto che è così alta, modifico la potenza impegnata quando avrò l’ auto. Ad ogni modo, per comodità “di cavo”, ho installato una wallbox elli, per ora settata su 2kw, ma che posso scalare, aumentando la potenza del contatore.
        Ricordo di avere letto da qualche parte che sono previsti degli incentivi per l’aumento di potenza nelle ore notturne: risulta anche a voi?

      2. Roberto Grignani

        Lei, Paolo, per caso è riuscito a valutarla nei vari casi, visto che ha la stessa auto che a marzo arriverà anche a me?

          1. Roberto Grignani

            La ringrazio Paolo!
            Io farò il conto con 2KW e se la differenza sarà di rilievo, procederò ad aumentare la potenza del contatore, in modo tale da raggiungere i 4KW disponibili per la wallbox!
            Ci confronteremo più in là 🙂

          2. Luca Tomasello

            Cosa intendete per dispersione? Calore emesso durante la carica? Cosa genera tali dispersioni? 15 per cento sembra una enormità!
            Il rendimento di conversione degli inverter fotovoltaici meno performanti si aggira attorno ai 97 per cento.
            Cosa genera una perdita del genere? Siete certi di questi numeri?

    2. Renault dichiara 90% di efficienza a 22kwh e meno del 70% a 2,3kwh. Il resto sta nel mezzo, c’è chi ha provato e dice di aver verificato un’efficienza già oltre 80% a 13A (3kwh). Io per la ricarica casalinga (max 16A) darei per scontata una perdita minima del 20% , tanto per non sbagliare….. quindi di quei 20 (…) che hai preso alla spina, solo 16 sono finiti in batteria…

    3. Leggo un po’di imprecisioni, provo a dare un contributo per quel che ne so.
      Lato rete:
      Effetto Joule, le perdite vanno con quadrato della corrente quindi a parità di potenza più salgo con la tensione minori saranno le perdite (principio sfruttato negli elettrodotti ad esempio).
      Lato batterie:
      Le litio ione non accettano ben volentieri cariche/scariche profonde e violente tanto da richiedere una gestione termica accurata nelle ricariche rapide (alta potenza), il che mi fa pensare che una ricarica rapida sia meno efficiente di una a bassa potenza. Basti pensare che il ciclo ideale di una litio ione è un ciclo degenere con livello di carica fisso al 65%.

      Secondo me l’ottimo si trova bilanciando questi due aspetti di rete e di tecnologia delle celle.

      1. Luca Tomasello

        Ok. Questo è tutto ovvio.
        Ma 15% di perdita per effetto joule sono un valore apparentemente ingiustificabile. A quale tensione?
        Qualcosa non torna. Avremmo emissioni di calore da stufa industriale. E con le tecnologie attuali non avrebbero ragioni per esserci.

        Se il problema è la tensione di carica, cosa più che probabile, con pochi accorgimenti si potrebbe alzare la tensione della rete, anche di molto e ridurre le ipotetiche perdite.
        Non capisco affatto tutta questa storia.

          1. Luca Tomasello

            Ok. Allora siamo in due…
            Paolo Mariano sostiene di aver rilevato una dispersione del 15% a 4kW.
            Che ha rilevato? Come?
            Sono 600W che immagino si manifestino sotto forma di calore.
            Premesso, ancora una volta, che la conversione di energia ha perdite molto basse data la tecnologia adottata, cosa è questa dispersione? La differenza fra l’energia fornita alle batterie e quella realmente prelevabile dalla stesse? Sarebbe la stessa a tutte le potenze di carica (salvo non si carichi a correnti elevatissime, che un po’ scaldano il pacco)
            Fareste chiarezza?

        1. Le perdite sono dovute al rendimento dell’OBC principalmente, che al contrario di altri dispositivi lavora meglio alla sua massima potenza nominale. Ad es un OBC da 7.4 (32A a 230V) quando lavora a questa potenza dovrebbe avere al max un 10% di perdite, mentre a 8A (1.8kW) può arrivare al 20%. Un’altra parte delle perdite la fa la resistenza interna delle batterie, che effettivamente si riscaldano mentre vengono caricate e peggiora con le basse temperature.

          1. Forse abbiamo un vincitore! Immagino che OBC stia per on board charger. Ammetto di non essermi mai preoccupato troppo di questo componente, a parte convertire la corrente da alternata a continua cosa fa di così complicato per avere rendimenti così bassi?

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