Quanti km ricarichi al minuto? Con la EQS…

Quanti km ricarichi al minuto? Abbiamo fatto un test con la più performante delle Mercedes, la EQS 450+. Scaricandola a fondo per poterla poi ricaricare in una colonnina ultra-FAST di Ionity. Il risultato è notevole, quanto le performance di consumo di quest’auto da record (vedi il test allo Stelvio). Articolo+VIDEO

Quanti km ricarichi al minuto? Quasi 19, a 196 kW

http://https://youtu.be/U9kypvaOAWc

La Mercedes EQS non smette di stupire, nemmeno quando ci fermiamo a ricaricarla presso la colonnina. Certo, a patto che questa sia una ultra FAST, da almeno 200 kW. Questa è infatti la potenza alla quale è possibile ricaricare l’enorme pacco batteria da 107,8 kWh netti. Chiaramente, come per tutte le auto, la curva di ricarica è, fatta di alti e bassi. E l’auto supporta questo tipo di potenza “solo” dallo 0 al 33/34%. Ma si mantiene comunque attorno ai 150 kW anche ben oltre. Noi l’abbiamo portata presso la stazione Ionity di Trento. Stato di carica iniziale al momento della ricarica pari al 4%. La ricarica, dopo quasi un minuto di attesa per l’autenticazione, parte a 196 kW di potenza. L’auto, in queste condizioni, stima meno di un’ora (59 minuti) per una ricarica completa. E soli 16 minuti per una ricarica fino al 50% (pari a 300 km di autonomia, quasi 19 km al minuto).

quanti km ricarichi al minutoDopo 7 minuti abbiamo ricaricato quasi 20 kWh!

Dopo soli 7 minuti, il contatore segna 19,4 kWh. Questo significa che potremmo percorrere circa 100 km in autostrada prima di doverci fermare. E dopo 19 minuti il contatore segna ben 50 kWh ricaricati. In meno di 20 minuti si portano a casa circa 250 km di autonomia autostradale o oltre 300 km di percorrenza su strade extraurbane. Con quest’auto si può “tirare” per oltre 500 km, fare una ricarica di 20 minuti e proseguire per ulteriori 250 km. O, con una sosta appena più lunga (50/60 minuti) avere a disposizione ulteriori 500 km di autonomia. Credo che questo soddisfi anche i viaggiatori più incalliti. Certo, ci devono essere stazioni di ricarica adeguate là dove programmiamo le nostre soste. Ma le ultra-FAST sono in costante aumento. E già oggi vi stupirete verificando la capillarità che hanno raggiunto. Un motivo in più per dire che auto di questo tipo, ormai, non hanno più tanti limiti rispetto alla  controparte termica.

– Qui la EQS alla prova montagna, sul terribile Stelvio…

http://https://youtu.be/e4_9HrzAEj0

...e qui il test-autostrada, per verificare i consumiù

http://https://youtu.be/eGnased9PZM

— Sul nostro canale Youtube tutti i test di Paolo Mariano

Visualizza commenti (12)
  1. Mi è già capitato di sfiorare i 250kW con la Tesla 3 LR su i Supercharger V3 di ultima generazione.

    Comunque, il commento che volevo fare è il mio vicino di casa che gira con una bella Mercedes S benzina (non mi ricordo il tipo esatto – ma nuovissima) che continua a dirmi che non passerà all’elettrico prima che garantiscono 1000km (mille !!!) di autonomia.
    Lo chiedo sempre se non si ferma mai facendo questa distanza, ma continua a ribadire che non può perdere tempo.
    Che tristezza sentire questi commenti perché la realtà è ben diversa.
    Per quella autonomia – che non ha senso – dovrà “trasportare” quasi 200kWh di batterie e pagare una cifra improponibile, ma questo non l’ha ancora capito chiaramente.

    1. Purtroppo siamo molto ma molto poveri, un mio vecchio insegnante mi disse una volta che i soldi non fanno la ricchezza, ma la ricchezza è avere ore di tempo sempre disponibili chi più ne a più ricco è, perché ha il tempo di godersi la vita, e con gli anni ho capito che aveva ragione.

  2. Guido Baccarini

    Una Twingo, ricaricata in AC a 22kW, in 53 minuti è al 75% di batteria e in 77 minuti è al 92% di batteria (poi la potenza crolla sotto gli 11kW e per arrivare al 100% serve un’altra ora e mezza).

    Questo per dire che anche una modestissima (al confronto con la EQS devo chiamarla in questo modo, non me ne vogliano i proprietari!) Twingo ricaricata in AC e non in FAST se la cavicchia, spesso è davvero un pregiudizio quello dei tempi “eterni”… tutto è in proporzione.

    1. se è per questo, Guido, il mio cellulare in 20 minuti è al 100%. Una sciocchezza ma solo per dire che una Twingo, se dopo 53 minuti è al 75%, di certo non ha accumulato 500 km di autonomia. Il problema non è infatti in quanto tempo fai il pieno o quanto ti costa ma, come correttamente posto da Paolo Mariano, quanti km recuperi in 1 minuto, in 20 minuti, in 50 minuti.

      1. 🤣🤣 e quanti km fai con il tuo cellulare o meglio ad uso intensivo copre l’intera giornata, penso proprio di no come il 95% degli smartphone

  3. Da quello che si può vedere le auto sopra un certo targhet non hanno più di tanti problemi nelle autonomie e nei tempi di ricarica, il problema sono che sono per pochi, ora si attende che la tecnologia arrivi anche per i molti a prezzi accessibili ai molti.

    1. Personalmente Fabio, per le MIE esigenze di mobilità, un’auto come questa sarebbe eccessiva. Non certo desiderabile. Ovviamente, per altri utilizzi, non sarebbe così. Ma la democratizzazione dell’elettrico non passa necessariamente per l’autonomia. Che è certamente un ottimo argomento di vendita, ma quasi mai una necessità vera.

      1. Sicuramente anche per me, visto che ho scelto appositamente un auto con 190km di autonomia con l’idea di tenerla fino alla sua dipartita, quindi molti anni ancora.

      2. Alessandro D.

        -un’auto come questa sarebbe eccessiva. Non certo desiderabile.-

        Ma non ci crede nessuno. 😀

        L’arco di cerchio del suo sorriso, in tutti i video dove l’ha provata, è inferiore solamente di qualche trascurabile frazione rispetto a quello che vediamo nel video dove ci annuncia che andrà a Bologna da FICO a far manbassa di cose buone. Inoltre la batteria della Classe S le permetterebbe di fare la stessa incursione senza dover ricaricare oppure, volendo, si può allargare il raggio d’azione e tentare l’avventura nella terra delle piadine se gira a sinistra venendo da nord o in quella del gnocco fritto se gira a destra una volta a Bologna. Spingendosi fino a Piacenza (dove non manca una ricca stazione Ionity) qualora le piacesse la coppa.
        Per non parlare di Cremona e del suo torrone o di Mantova e dei tortelli di zucca. E senza nemmeno pensare ad uno scollinamento un po’ più serio verso la Toscana, anche lei terra di perdizione alimentare.
        Senza poi dimenticarci che il bagagliaio della Casse S, rispetto a quello della E-Up, permette di massimizzare lo sforzo e senza dubbio avrà una presa 12 volt con cui si può pensare di portarsi dietro un minifrigo per conservare al meglio l’eventuale fresco.
        Insomma, non c’è partita.
        Lei non mi frega, tra simili ci si riconosce. 😉
        Lei gode troppo sulla classe S per farci credere che “è un filo eccesiva”. 😉 😉 😉 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Ricariche usate come parcheggi, solito vizietto

Articolo Successivo

Padova sceglie Atlante: 80 ricariche

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!