Quante elettriche a Berlino: sono troppo avanti loro o siamo noi che siam indietro? Dopo un viaggio nella capitale tedesca, un lettore ci pone il quesito. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it
Quante elettriche a Berlino/ …o siamo noi troppo indietro?

“Sono reduce da un viaggio di lavoro di una settimana a Berlino. E sono rimasto basito nel vedere quante auto elettriche girano nella capitale tedesca. Un sacco di Tesla, ma anche moltissime Volkswagen e qualche 500 elettrica, che ti fa sentire un po’ meno solo ad essere italiano. Moltissime di queste auto erano a noleggio, con colonnine di ricarica negli angoli più impensabili. Con i colleghi con cui ne ho parlato il tema della discussione era: siamo noi a essere rimasti indietro? O sono loro che stanno correndo troppo? Tra gli italiani prevaleva questa seconda ipotesi, tra i tedeschi (e i nord europei in genere) prevaleva la prima diagnosi. Ma forse è inutile chiedere a voi che vi chiamate Vaielettrico…”. Martino Moro
In Europa solo la Polonia è messa peggio di di noi…

Risposta. Facciamo parlare i numeri, lasciando che ognuno dia poi il suo giudizio. L’associazione europea delle Case auto, ACEA ha da poco messo in rete uno studio sul primo semestre 2025. Tra i tanti grafici ce n’è uno che riassume la quota di mercato delle principali motorizzazioni. L’Italia è al penultimo posto: ultima è la Polonia, Paese che ha fatto del carbone il perno della politica energetica. E che comunque ha una quota vicinissima alla nostra (5,0% contro 5,2%). Nel resto d’Europa è tutto un altro film. Già la Spagna è al 7,6%, per poi via via salire fino al 49% dei Paesi EFTA (Norvegia, Svizzera, Islanda, Liechtenstein). I dati di agosto sono ancora migliori, con la Germania sopra il 20%. Siamo noi i più furbi di tutti? Qualche dubbio ci sia consentito di averlo…
- NMC O FLP: quale batteria conviene? Guarda il VIDEO


Non sono troppo avanti loro.
Siamo troppo indietro noi.
Subito dopo questo articolo mi è arrivata una notifica che me ne suggeriva quest’altro:
https://www.automoto.it/news/volkswagen-blocca-la-produzione-le-auto-elettriche-non-si-vendono-piu.html
Quindi, al di là di prese di posizioni ideologiche, dove starà la verità?
Non si tratta sempre di ideologie, il lettore ha riferito quel che ha visto e che l’ha colpito nel paragone con l’Italia. Punto.
Ricordo male o la UE è formata da 27 paesi? E come mai nella tabella dove siamo penultimj ne vedo solo 10? I restanti 17 qualcuno sa co.e sono messi? Capisco uscludere paesi baltici, Malta e il lichtestein ma altri come Romania, repubblica ceca, Ungheria ecc (casualmente quelli con PIL procatipe assai minore di quelli presenti) credo dovrebbero esserci, qualcuno ha una media anche per questi paesi
Non credo sia colpa dei salari, è infatti evidente che a fronte di salari più bassi anche il costo della vita è sicuramente più basso, anche di molto, in confronto a quello dei paesi del nord Europa e anche rispetto a quello del nord Italia. Considerando poi che come per miracolo in Italia soldi saltano fuori, e parecchi, per orribili tatuaggi, mortali sigarette, nocivi fiumi di birra al bar, inutili lotterie, costosi macchinoni tedeschi, etc., è evidente che il problema di fondo della poca diffusione di bev in Italia non è economico ma dovuto a tanta ignoranza (dovuto alla malainformazione o alla totale disinformazione, all’inesperienza, al menefreghismo, alla superficialità tipico degli italiani), a evidenti limiti cognitivi (dovuti ad un conclamato analfabetismo funzionale, pressapochismo e chiusura mentale tipico degli italiani) e ad interessi corporativi da difendere a tutti i costi a favore dei carburanti di origine fossile. Aggiungiamoci una rete di ricarica troppo frastagliata, inefficiente, limitata, sabotata (anche dagli stessi comuni con le varie sagre paesane) e cara. Per tali motivi è dura far capire alla gente gli enormi benefici di guidare un’auto elettrica a fronte di pochi, quasi nulli, elementi a sfavore.
concordo su ogni singola parola
Adesso mi spiego come mai abbiamo la maggiore emigrazione soprattutto di giovani laureati … vanno tutti all’estero perchè li nessuno è analfabeta funziknale (questo ovviamente dovuto al fatto chello skill upgrade dovuto all’acquisto di BEV) e nessuno si fa tatuaggi, fuma e men che meno beve birra 🙂
Se tutti i cervelli in fuga restassero in Italia avremmo percentuali norvegesi di BEV circolanti 🙂
Non mi sorprende la nostra posizione in questa speciale classifica, visto il governo che ci ritroviamo e l’influenza che il governo stesso e una nota multinazionale dell’industria fossile hanno sui mezzi di informazione. L’ostinazione con cui la transizione verso l’elettrificazione dei trasporti viene frenata e ostacolata in molti modi, e non solo con la propaganda contraria, potrebbe in effetti far pensare al perseguimento di interessi industriali a breve-medio termine legati al fossile. Ma la convinzione con cui i membri di questo governo stanno orientando il Paese nella direzione sbagliata, e la rabbia con cui rivendicano tali scelte, incuranti della ragione, fanno pensare piuttosto a una pulsione di fondo di tipo davvero ideologico. Odiano tutto ciò che potrebbe anche soltanto sembrare attenzione all’ambiente, hanno deciso che quello è campo nemico. Fortunatamente per noi automobilisti elettrici, la transizione verso l’elettrico riusciranno solo a ritardarla un po’, ma arriverà presto anche qui trainata dal resto d’Europa, dovranno rassegnarsi. Ma i danni che le loro politiche sbagliate e miopi avranno fatto all’Italia (e non solo, parlando del pianeta) dei prossimi anni rimarranno purtroppo molto al lungo.
I paesi con più ev hanno uno stipendio imparagonabile a quello italiano, sono poi molto più propensi ad indebitarsi per un’ auto.
Tutti vorrebbero guidare una macchina da 40k (ma anche da 20k), ma non tutti, italiani in primis, vogliono indebitarsi per un mezzo di trasporto che dopo pochi anni varrà 0.
Non sono daccordo sul fatto che gli italiano non vogliano indebitarsi per l’automobile. Il sistema adesso utilizzato per la maggiore è il finanziamento con maxirata finale, credo che sia il modello di business più seguito attualmente.
Forse … peccato che però le auto usate sono di gran lunga più di quelle nuove e comunque ai primi posti abbiamo la panda e altre citycar e non certo tesla Audi, BMW o similari.
C’è anche un modo di pensare italico ‘non io per primo’, per cui le concessionarie aspettano la richiesta di consumatori, le persone aspettano l’istallazione delle colonnine, i provider aspettano i dati di vendita. Alcuni, come me, che non hanno bisogno delle colonnine, hanno fatto il salto trovandosi bene. Non siamo bastati per rompere il circolo vizioso
Ottimo punto.
E ci si può aggiungere anche il fatto che chi non vuole essere “primo” si sbatte per combattere la scelta altrui, così da giustificare la propria.
Gli stipendi medi sono una parte del problema, e certamente hanno un peso considerevole quando si discute della diffusione delle auto che hanno un prezzo piu elevato. C’e’ pero’ da considerare un altro aspetto che spesso si tralascia: la quantita’ di auto termiche decisamente costose (e recenti se non nuove) che hanno un prezzo paragonabile o superiore alle elettriche. Tutti i marchi tedeschi che girano per le strade italiane piu le varie Range Rover che sono piuttosto comuni considerando il prezzo fanno pensare che la possibilita’ di spesa ci sia, pero’ manca l’interesse verso l’auto elettrica per i motivi che ci raccontiamo in ogni post, e forse manca anche lo status symbol che alcune termiche danno e le elettriche un po (o molto meno) e che non solleticano l’interesse di chi puo’ spendere certe cifre. Vero che se le BEV costassero un po’ meno si raggiungerebbero le masse e mi pare che piano piano ci stiamo arrivando. In merito agli stipendi piu alti del Nord Europa, dovremmo tenere presente che in realta’ molte piu persone vivono in affitto rispetto agli Italiani, e gli affitti sono decisamente cari. E’ risaputo che noi Italiani siamo proprietari di case in percentuale maggiore dei Tedeschi, ad esempio, tanto che qui si dice che l’Italia e’ un paese povero fatto di persone ricche, mentre la Germania e’ un paese ricco fatto di persone povere. Al di la delle frasi fatte, nonostante gli affitti alti qui in Germania non c’e’ la ostracizzazione verso l’elettrico perche’ e’ semplicemente un altro tipo di motorizzazione presente nel mercato e chi vuole e puo’ lo acquista. I prezzi dell’energia sono abbastanza elevati, il doppio della Francia mi pare, tranne i soliti Supercharger che rimangono a 0,43cent con qualche sconto nelle ore notturne, ma questo non ferma le persone che non hanno la ricarica domestica. In Italia molte piu persone avrebbero la possibilita’ di caricare a casa e userebbero l’auto da pendolari per andare al lavoro, ma ancora non si fidano o peggio ci ridono su. In definitiva si tratta senz’altro di un problema economico per le masse, a cui si aggiunge un problema culturale di diffidenza verso il nuovo e di facile critica verso gli altri (i cinesi, i tedeschi, tesla, i francesi, i bidoni a pile etc) e poi un problema politico su cui non mi vorrei dilungare perche’ ne parliamo ogni giorno qui e mi pare sia chiaro a tutti – purtroppo.
Stefano hai detto tutto bene al 100% e avrei rimarcato ancora di più l’aspetto politico di quegli OTTUSI e Caproni di politicanti della domenica
Vero ci sono molte auto di costose e di grossa cilindrata, però incomincia a levare quelle aziendali (sia di dipendenti che di partite IVA) e ovviamente quelle acquistate usate magari non un po dj anni e vedi che numero sj restringe parecchio, non a caso se prendi le statistiche di vendita del nuovo le citycar la danno da padrone e macchine da 35 – 40000 euro in su sono relativamente poche.
Non è solo colpa della disinformazione o delle infrastrutture ma anche di salari! Combinazione i paesi a più alta penetrazione dell’elettrico sono anche quelli con stipendi medi più alti perché inutile nascondersi dietro il risparmio in esercizio, con l’elettrica l’esborso iniziale si è alzato!
Secondo i dati OCSE per il 2024 Belgio, Paesi bassi hanno uno stipendio medio oltre i 60k€, i tedeschi 55 k€, Francia 52 k€, Svezia, Norvegia oltre 50 k€, Austria 63 k€…
L’Italia? Addirittura sotto la media EU poco più di 40 k€…
Guarda caso allineati a Spagna, che infatti è lì con noi e giusto più alto della Polonia che infatti ci segue anche nelle BeV…
Forse con l’arrivo dei brand cinesi si disporrà finalmente di piattaforme più abbordabili economicamente.
Forse anche gli italiani vorrebbero ma non sempre possono.
“forse gli italiani vorrebbero, ma non sempre possono”, oppure forse gli italiani potrebbero, ma non sempre vogliono…
Come passatempo quando sono in auto paragono la targa della mia auto (una MG4 di luglio ’23) a quelle delle auto che trovo davanti a me… come me in colonna in tangenziale. Sai quanti suv, auto dispendiose e più recenti della mia, trovo? Tante, veramente tante. E la domanda che mi pongo sempre è: perché non hanno comprato un’elettrica? Davvero tutte queste persone hanno esigenze e possibilità che non si conciliano con l’uso di un’auto elettrica? Io non posso saperlo con sicurezza, ma credo di no. Potrebbero, ma non hanno voluto.
Perchè la gente semplicemente se ha i soldi li spende dove meglio gli aggrada; io ho un suv elettrico che adesso se lo uso un 2-3 giorni al mese è già tanto quasi solo per i giri in paese, ma per andare a lavoro uso o un fuoristrada di alta gamma o una coupè sportiva anche questa abbastanza lussuosa ed entrambi viaggiano a 5km litro ; esiste anche la passione/soddisfazione personale non solo la razionalità . Se tutti comperassimo l’auto solo in modo razzionale al massimo avremmo un paio di modelli ed un quinto del parco circolante attivo invece i listini contengono decine di varianti, alcune auto te le customizzi e personalizzi come vuoi e c’è che ne ha 0 come chi ne ha qualche decina in garage
Sono assolutamente d’accordo col tuo ragionamento. Al solito come dice il proverbio, le nozze coi fichi secchi non si fanno.
ca…zo , me li sogno 40.000 euri di stipendio eppure la springhina ( dacia spring ) l’ho presa nel 2022 con somma soddisfazione .ora altri tempi e guerre ……
Sono stato a distanza di anni a Parigi trattenendomi per 15 giorni. Dall’ultima volta ho notato un notevole
miglioramento. Tantissime auto elettriche, colonnine in ogni dove con prezzi abbordabili e onesti, tante ciclabili sfruttatissime dai parigini. Tantissimi parchi e giardini che prima non esistevano e una qualità dell’aria migliorata. Parliamo di una metropoli con milioni di abitanti. Quando ci sceglieremo!!!!!
Vero, peccato che lo stipendio medio parigino sia pari a 3900 euro lordi quello medio dj Milano (giusto per paragonate la due capitali economiche) sia di 2600 lordi, anche senza andare nel dettaglio delle trattenute già questo fa capire molte cose.
Siamo noi i più furbi di tutti? No, siamo i più sprovveduti, e la pagheremo cara. Questo è il risultato di una massiccia campagna di disinformazione che si è protratta per anni.
Ciao hai ragione c’è stata come in altri paesi una massiccia disinformazione, ma da noi ha trovato terreno fertile per la nostra resistenza al cambiamento.
Marco, la maggioranza di noi che segue questo sito lo fa perché è un sostenitore della mobilità elettrica e molto spesso ne possiede almeno una.
Il punto è: perché c’è questa disinformazione in Italia? Perché gli specialisti (eccetto qualcuno che ci mette la faccia e spesso viene contestato e ostacolato dai politici italiani) degli enti statali come enea, cnrr e altri non riescono a informare in modo adeguato i propri connazionali? Perché i giornalisti del servizio pubblico sono attaccati quando mostrano ciò che realmente è la mobilità elettrica e i vantaggi che porterebbe alla comunità?
Sarà forse che c’è una bella fetta di popolazione che con questa transizione andrebbe a perdere la propria vita agiata?
Io sono del parere che i fornitori di energia e combustibili sanno benissimo che il fotovoltaico residenziale è quanto ti più democratico e liberatorio da vincoli socio economici possa esistere. Sano benissimo che se i cittadini diventassero auto sufficienti anche solo per 80% dei propri bisogni energetici (con relativa diffusione delle BEV) avranno meno leve sulle loro vite visto che non dipenderanno più da fornitori di energia. Fornitori che oggi fanno sentire il loro peso sui bilanci famigliari. Per me è questo il punto per cui in Italia ci sono tanti ostacoli anche a creare le condizioni per le riqualificazioni residenziali a prezzi accettabili. Perché creare problemi economici è il miglior modo per farsi eleggere se si basa tutta la propria politica sul malumore delle persone. Se invece non ci sono problemi come fai ad intercettare i malumori che non ci sono? I politici sarebbero costretti ad essere più onesti e servitori del popolo (utopia).
La faccenda è sociopolitica..
L’ignoranza, sulla questione auto elettrica ,e in generale sulla transizione ecologica , è alimentata dall’ideologia conservatrice che vede intaccato il proprio interesse economico legato al petrolio e tutto ciò che ne deriva…non ultime le guerre…
Sono perfettamente d’accordo con Bob…
La sua è una analisi corretta..
L’indipendenza energetica renderebbe le persone più libere e questo per certe lobby e’ un male…
Solo chi ha un minimo di intelligenza e di coscienza riesce a comprendere dove sta’ la convenienza di avere un sistema energetico pulito ed altamente economico…
Certo il costo delle auto elettriche è ancora alto.. Però , acquistando un auto elettrica. di seconda mano, si può rilevare che il costo è pari a quello di una auto termica…
C’è da dire che , le novità tecnologiche sono da sempre costate molto all’inizio, esempio i cellulari o i televisori piatti,per poi diventare alla portata di quasi tutte le tasche..
Sperando in un mondo migliore invio un saluto a tutti coloro che hanno capito dove sta’ la verità