Avete mai calcolato quanta strada in più fate per ricaricare?

Avete mai calcolato quanta strada in più dovere fare per ricaricare un’auto elettrica? Umberto sottolinea anche questa lacuna nei nostri raffronti fra auto termiche e auto elettriche. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaialettrico.it.

strada in più per ricaricare

Un raffronto corretto ICE-BEV: un appunto e una proposta

punto interrogativoDa sempre appassionato al mondo dei motori in generale, seguo anche con interesse le vostre pubblicazioni. Nulla contro il mondo elettrico x principio, anzi penso che a livello    urbano andava proposto molto prima, invece di aver incentivato, a mio avviso, quello scempio dei monopattini.

Avrei un appunto da farvi presente e una proposta da esporre alla vostra attenzione. Appunto: spesso gli utenti che passano all’ elettrico  tendono a elogiare la nuova vettura denigrando quella andata in sostituzione. Penso che x fare un corretto confronto in fatto di prestazioni confort  consumi costi ecc. vada fatto un paragone fra vetture simili: Mercedes GLA con EQA, Bmw X1  con Bmw iX1,  Opel Corsa con Corsa-E,  tanto x fare qualche esempio. Certo se si confronta una nuova vettura elettrica magari con un Diesel di 15 anni, il confronto è abissale.

Il costo della caccia alla colonnina

Proposta: proporre ai vostri lettori utenti di vetture elettriche di indicare quanti km. percorrono  in piu’ spesso o a volte x uscire dal loro tragitto abituale x andare alla ricerca di una colonnina di ricarica e il relativo costo in km. in piu’ e consumo di energia a fine anno x avere un dato piu’ completo dei costi della mobilita’    elettrica. Umberto Costanzo

 

strada in più per ricaricareIl raffronto ICE-BEV nelle testimonianze dei nostri lettori

 

punto interrogativoRisposta-Non ricordiamo chi, tra i nostri lettori, abbia mai denigrato le sue precedenti auto termiche. Tutti si limitano a confrontarle con la successiva elettrica concludendo in genere che  non torneranno indietro. E non abbiamo motivo di dubitare della loro buona fede.

Ovvio che i raffronti vadano fatti tra auto di pari categoria e pari  prestazioni, meglio ancora se dello stesso brand. Abbiamo sempre cercato di farlo, anche se di modelli elettrici con un corrispettivo termico recente o addirittura ancora in produzione se ne trovano sempre meno, via via che tutte le case lanciano modelli nativi elettrici, senza un corrispettivo termico.

Mettendoci nei panni del cliente che si appresta al passaggio da ICE a BEV, del resto, pensiamo che la scelta sia fatta su un ventaglio di opzioni più ampio di un solo brand. E con criteri che non sempre coincidono. L’autonomia, per esempio, è un non problema per le Ice, mentre lo è eccome per una EV. In questo caso il raffronto corretto è con le esigenze di mobilità individuali.

Abbiamo raccolto a più riprese le testimonianze dirette dei nostri lettori, invitandoli per esempio a raccontare le loro vacanze elettriche (tredici articoli tra 2021 e 2022) e da ultimo il loro bilancio 2023 in elettrico (quindici testimonianze fra ottobre 2023 e oggi).

wallbox condominioStrada in più per ricaricare? Nessuno ne fa, se non in emergenza

Nessuno ha calcolato i km di strada percorsi in più per ricaricare. Perché non ne ha fatti. La maggior parte ricarica di notte in garage o sul posto di lavoro. Chi non ne dispone, utilizza una delle 50.000 colonnine pubbliche già installate in tutta Italia, scegliendo quelle più vicine ai luoghi di sosta abituali, centro commerciali, cinema, palestre, quartieri dello shopping.  Nessuno va a zonzo cercando una colonnina.

app ricaricaLe app le segnalano,  dicono se sono libere o occupate, consentono di prenotarle e  guidano sul punto preciso con il navigatore. E nei lunghi viaggi, oggi si ricarica nelle oltre 200 stazioni di servizio dotate di colonnine ultrarapide.

Può capitare di essere costretti a brevi deviazioni se qualcosa va storto. Come capita, da sempre, anche con i distributori di carburante.

 

Visualizza commenti (33)
  1. Io ricarico nel box, il massimo della comodità alzarsi al mattino e trovare l’auto col pieno (quasi pieno perché di solito sto all’ 80% della capacità).

  2. Io ricarico a casa, meglio di così non si può. La comodità di alzarsi al mattino e trovare l’auto carica è impagabile.

    1. Daniele Sacilotto

      In Friuli Venezia Giulia abbiamo uno sconto regionale su benzina e gasolio dovuto dalla vicinanza ai confini sloveno e austriaco dove costano molto meno. Per beneficiarne però bisogna andare al distributore in orario di apertura. Siccome lavoro a turni e passo davanti al distributore sempre in orario di chiusura quando avevo il diesel dovevo prendere la macchina una volta a settimana apposta per andare a fare il pieno a 5km da casa. Oggi ricarico a casa.
      Non vi dico quanti continuano però ad andare apposta in Slovenia o in Austria solo per fare il pieno e comprare le sigarette.

  3. Se con la termica andavo rigorosamente solo al distributore del centro commerciale distante 7-8 km, anche se non dovevo fare spesa, e spesso con code di 10-20 minuti, ora solo qualche volta ho fatto qualche km in più per raggiungere la colonnina meno cara.
    Quindi, anche in questo caso, il bilancio è nettamente positivo a favore dell’auto elettrica.

  4. Io il peggio del peggio l’ho vissuto con la macchina a Metano… era un incubo. La multipla in questione era fantastica, a parte il powertrain…
    Pochi distributori. Code di mezz’ora minimo. 10 minuti per fare il pieno… e guai finire il metano tra il sabato pomeriggio e la domenica sera… con quello che consumava a benzina, conveniva muoversi in taxi…
    L’abbiamo comunque tenuta 13 anni… e fatto 160000km. Ca.
    La sua sostituta è stata una c-zero… che ha autonomia di 70…130km (inverno-estate), ma potendolo caricare a casa o ad una presa shuko… caricare quando il veicolo è inutilizzato è la svolta all’utilizzo dello stesso, anche se con limiti di percorrenA più che evidenti.

  5. Sono un felice proprietario di auto elettrica, che a Torino, volendo fare una ricarica su colonnina AC nel centro città e fare un giro a piedi nel centro per l’ora che avevo a disposizione, ho dovuto rinunciare, in quanto, alla prima colonnina siamo arrivati quasi contemporaneamente in due, una era già occupata e l’altra…. occasione sfumata a favore dell’altro…..poi faccio la ricerca con mappa di colonnine nei dintorni, via navigatore procedo allo stallo, chiaramente è occupato da auto termica e l’altro correttamente in ricarica di una plug in, altro stallo sempre guidato dal navigatore, la colonnina è inesistente, e questo è accaduto 2 volte consecutive, un mistero, cerco un altra colonnina girando tra le vie, la vedo mi avvicino, libera, non ci credo, mi accingo all’operazione di ricarica e scopro che non è attiva…..chiaramente rinuncio, ho buttato più di mezz’ora del mio tempo e non ho fatto il giro in centro a Torino. Chiaramente non avevo il problema assoluto di ricaricare ma nel frattempo dal 53% sono sceso al 43% perché girare in un centro cittadino non è così semplice….. Quindi sfiga o non sfiga l’operazione si è rivelata solo un costo…..e volevo solo prendere un caffè in centro e poco più……

    1. Elettrico o no l’errore è quello di voler raggiungere il centro di una grande città in auto. Nel 2024. Follia.

  6. Tommaso Vietina

    Risposta precisa e sintetica. Bravi.
    Più di una volta, anni a dietro, fuori casa in posti sperduti, mi è capitato di trovare self service di carburante fuori uso durante la notte con conseguente deviazione e ricerca del benzinaio successivo. Gli imprevisti possono capitare, ma non sono la norma, come non lo è la fantomatica ricerca della colonnina

  7. Caro Umberto, dovevo fare 13 km solo per rifornire al distributore più vicino e più caro della zona. Sono 2 anni che non vado più a rifornire e che non mi fermo più al distributore in piena notte nel fine settimana.

  8. …aspetta che lo chiedo a quelli che si fanno 20+20 km per andare al centro commerciale “pinco palla”…
    …E ma poi facciamo benzina che lì costa meno!!! pazienza se ho davanti altre dieci auto… risparmio 10 centesimi al litro

  9. Credo basterà sapere che, se togliamo la wallbox domestica installata di recente sotto casa, la colonnina pubblica più vicina è a 300 metri, mentre ilbenzinaio più vicino è a 2 km.
    Ho risposto? 😉

  10. Edoardo Scortese

    Credo la maggioranza dei possessori di auto elettrica ricarichino a casa, al lavoro o in caso di impossibilità di ricarica domestica, facciano rifornimento a colonnine pubbliche nei pressi della propria abitazione. Viceversa allo stato attuale non sarebbe comodo possedere un veicolo elettrico. L’unica cosa che trovo scomoda perlomeno per i possessori Tesla è che nei lunghi viaggi vengano pianificate le ricariche esclusivamente ai Supercharger. Magari sono io, ma considerato i SuC autostradali si contano sulle dita di una mano, trovo che uscire dal casello, raggiungere il suc e a fine carica riprendere l’autostrada sia alla lunga uno spreco di tempo. Ho imparato a selezionare con altre app delle colonnine rapide autostradali e qualora abbiano una velocità di ricarica ottimale, rifornirmi con quelle. Sono solo io a trovare scomodo uscire dall’autostrada per raggiungere i SuC?

    1. Io ho una model 3 e mi è capitato forse una volta di dover uscire e poi rientrare perché in genere si carica o prima di entrare o all’uscita. Poi dipende da quanti km di autostrada si devono fare…

      1. Edoardo Scortese

        Per questo motivo ho specificato viaggi “lunghi”. Sarà che viaggio spesso, ma mi capita sovente di fare viaggi autostradali fuori autonomia. Ti posso segnalare il più lungo: mia abitazione-Roma, circa 700km.
        Andata:
        Rabbocco SuC a S. Giuliano uscendo dalla tangenziale
        Rabbocco SuC ad Arezzo uscendo dall’autostrada
        Ritorno:
        Rabbocco SuC a Magliano Sabina uscendo dall’autoatrada
        Rabbocco SuC all’outlet di Barberino di Mugello uscendo dall’autostrada
        Rabbocco SuC a Melegnano uscendo diversi km dalla tangenziale

        In tutti i casi tra uscire dall’autostrada/tangenziale e raggiungere il SuC ci sono voluti circa 5′, per un totale di 10′ extra di tempo perso per ogni ricarica. L’unica eccezione l’ha fatta ahimè Melegnano perché essendo il traffico congestionatissimo, ci ho messo oltre 20′ dall’uscita a raggiungere lo stallo.
        Era anche poco che avevo la macchina ma da lì ho deciso di caricare sempre solo direttamente in autostrada qualora fossero disponibili colonnine rapide

    2. Edoardo Scortese

      Faccio qualche precisazione perché immagino già i commenti.
      Non ho fatto una partenza né un ritorno efficiente, lo so ma:
      Nel viaggio di andata non sono partito a piena carica perché ho potuto installare la wb a casa soltanto mesi dopo avere acquistato il veicolo e nella mia zona la colonnina più vicina (oltretutto lenta) dista diversi (troppi) chilometri dalla mia abitazione.
      Arrivato a Roma ho fatto una ricarica ai SuC di un centro commerciale verso Roma Nord, poi dovendo presenziare a un matrimonio ho usato la macchina senza più avere modo di ricaricarla, quindi sono poi ripartito con la carica che avevo (mi pare comunque attorno all’80%)

    3. Concordo che con i suc Tesla il minus è di dover uscire dall’autostrada e perdere quella manciata di minuti.
      I plus: in 3 anni di elettrico li ho sempre trovati funzionanti, liberi e quasi sempre posizionati presso strutture dove i servizi igienici sono come essere a casa e la pausa caffè me la godo, il più delle volte, seduto e servito comodamente in poltrona

  11. Se chiamare un’auto a combustibile fossile “vecchio scatolotto puzzolente” (cosa che di fatto è) corrisponde a denigrarla, allora sono un lettore che denigra le auto ICE.

    Io mi allineo a chi non percorre un metro più del percorso abituale per caricare. Mia figlia, che non può ricaricare a casa ha tre possibili destinazioni di ricarica sul tragitto lavoro – casa. Quando si ferma a caricare deve solo fare da 1 a 5 minuti a piedi (due volte per ogni ricarica) nulla di trascendentale.

  12. Per rispondere alla domanda posta nell’articolo: allungo di poco o nulla la mia percorrenza.
    Attualmente carico a casa quindi km spesi ZERO, a differenza della moglie che deve andare ancora al distributore di benzina.
    Lo scorso anno, con l’impennata dei prezzi dell’elettricità, capitava di caricare alla UltraFast vicino casa (800 metri) o a quella quick alla vicina stazione ferroviaria (600 metri).
    Ho ricaricato talvolta più lontano solo per provare l’affidabilità di talune stazioni di ricarica. Ovviamente i tempi non sono paragonabili al riempire un serbatoio di benzina o di gasolio, ma la domanda chiedeva i km percorsi, non il tempo impiegato. In ogni caso, portando a spasso il cane nei momenti di ricarica queste pause non mi creavano problemi perchè le avrei avute comunque (e poi camminare fa bene).

  13. Perché invece la benzina o il gasolio normalmente lo ordini e te lo portano a casa … Non sapete più a cosa attaccarvi

  14. No possiedo una EV ma ne ho provate parecchie, in compenso il mio datore di lavoro mi ha dotato di un furgoncino diesel che maledico un giorno si e uno no, per quale motivo mi chiederete? Perché insieme al mezzo mi ha fornito pure una carta carburante che mi obbliga, come succede con le colonnine, a rifornirmi presso i distributori convenzionati che trovo sull’APP dedicata. Vuoi che, a quello che mi fermo non è più convenzionato o sia chiuso per cessata attività, che il lettore di carte non funziona per soliti motivi ben conosciuti, che debba fare la fila per pagare, mi trovo spesso a maledire il mattino quando riprendo il mezzo, naturalmente in riserva, per andare dal cliente e penso tra me e me “se avessi un mezzo elettrico l’avrei ricaricato durante la notte”. Quindi, nel mio caso specifico, molto probabilmente farei meno deviazioni rispetto a quelle che faccio per poter utilizzare la carta carburante.

  15. Iorio Cavallini

    È pari pari al quesito che mi sono sentito fare da una cassiera del supermercato che ha fieramente affermato di aver ripreso una bella auto a gasolio nuova… ma l’elettrica in montagna c’è la fa?? PRIMA Si che facevo qualche chilometro in più x fare il pieno di gasolio!! Una cosa, devo ammettere, mi manca: mi fermavo ad un distributore no logo sempre di notte. Quasi sempre mi si avvicinava una gentile giovincella che mi faceva una strana proposta…invece di 30 € ( la jaris ha un serbatoio piccolo) perché non fai 10€ e 20 li dai a me che ti porto in paradiso!! Ho provato più volte a farle una controproposta…faccio 20€ di gasolio e 10 li do a te e… mi basta molto meno del paradiso… ma non c’è stato niente da fare…

  16. Risposta rigida, non obiettiva ad un quesito semplice: il costo del km aggiuntivo per raggiungere la colonnina invece che il distributore sotto casa.
    Magicamente, tutti avrebbero il garage o la colonnina sottocasa. Bha…

  17. caro Costanzo: io ricarico al lavoro per cui parcheggio e collego la spina; mentre se lo voglio fare a casa ho una colonnina con 2 prese in AC a 200 metri da casa .
    Prima invece percorrevo circa 3 +3 km per recarmi presso un economico distributore di un IPER

  18. Guido Baccarini

    30 anni di macchine a GPL e mi chiedete se ho mai fatto deviazioni per rifornirmi o ho dovuto modificare le mie abitudini limitato dagli orari adesso che ho un’elettrica?
    Si, certo, potevo sempre andare a benzina, in emergenza. Che, da sempre, costa poco meno del TRIPLO del GPL, per cui è successo sempre e solo per mia scelta (necessità di andare a benzina ogni tanto per fare lavorare gli iniettori).
    Mi risulta che ai bei tempi un 10% di veicoli usasse GPL o metano: masochisti?
    La risposta, in 43.000 km, è: probabilmente meno di 100 km complessivi in 3 anni. I Supercharger sono normalmente ad un paio di km da uscite autostradali, quindi max 5 km ogni volta. Considerando che le ricariche in ultrafast sono il 4% delle mie ricariche… Sembrerà strano, ma serve ricaricare solo se si supera l’autonomia del veicolo, per chi, come me, può ricaricare a casa (o nel parcheggio del lavoro, ho due colonnine, cosa che non ho mai fatto).

    1. Fares Brandoli

      Con la diesel precedente rifornivo al Conad di Baggiovara (Modena) dato il prezzo conveniente, mentre adesso mi basta una ricarica settimanale in garage.
      Non solo risparmio tempo e km ma capita che mi scappi un sorriso quando, passando lì davanti, vedo gente in fila per spendere un sacco di soldi e mettersi i guanti monouso per non sporcarsi le mani.
      Con tutto il rispetto ma col cavolo che torno all’ epoca precedente

  19. Ho acquistato la mia prima elettrica usata un anno fa esatto e l’ho caricata al 76% a casa (statistiche app Tesla). Tutto il resto ricaricato lungo il percorso verso qualche località di svago senza particolari deviazioni o mentre era in sosta già
    a destinazione. Quando avevo l’auto diesel vi confesso di aver fatto molte volte e forse stupidamente anche 10 -15 km in più pur di andare a fare il pieno a quel famoso distributore no logo del centro commerciale che offriva 15 centesimi in meno degli altri…. ma fortunatamente non avrà inciso più di tanto sullo spreco globale dato che probabilmente ero l’unico Italiano a comportarmi così…….

    1. -Quando avevo l’auto diesel vi confesso di aver fatto molte volte e forse stupidamente anche 10 -15 km in più pur di andare a fare il pieno a quel famoso distributore no logo del centro commerciale che offriva 15 centesimi in meno degli altri-

      Confermo lo scenario a mia volta.

  20. Ho la BEV da un’anno e i primi 3 mesi andavo a 7 km da casa perché costava meno che caricare a casa (con abbonamento), ora carico a casa.
    Ma c’è un ma, con le auto termiche faccio uguale, visto che i distributori con prezzi concorrenziali sono +/- alla stessa distanza.
    PS: il comune dove vivo ha indetto un bando per cui dovrebbero essere installate delle colonnine praticamente a meno di 100 mt da casa mia. Quando sarà se mi troverò nella necessità di caricare più velocemente mi troverò in condizioni migliori di una termica.

    1. Ricordo il periodo nero dell’impennata dei prezzi della corrente casalinga, credo che in molti abbiamo fatto queste “trasferte” per risparmiare, ma qui il rispermio era del 50% ed oltre. Per 10 centesimi al kWh non so quanto sarei disposto oggi a spostarmi.

  21. DARIO COLOMBO

    Concordo, ricarico a casa o al lavoro. Nei viaggi, in corrispondenza delle soste che comunque farei. Nelle gite fuori porta ricarico mentre, ad esempio, visito il borgo e l’auto è ferma al parcheggio. Quindi faccio chilometri in meno, se proprio vogliamo essere precisi. E risparmio pure tempo.

  22. Inizio io a rispondere al caro lettore che “non è contro le elettriche, però”.
    Io risparmio un sacco di tempo e strada perché ricarico sempre nel mio box.
    Ecco, è solo la mia esperienza, ma visto che si chiede il sondaggio, inizio a registrare questo punteggio negativo.

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