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Quanta elettricità servirebbe se tutte le auto fossero elettriche?

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accise sull'elettricità

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Quanta elettricità in più servirebbe all’ Italia se tutte le macchine fossero elettriche? E’ una domanda che ci viene continuamente riproposta, soprattutto da chi pensa che sia questo il vincolo insuperabile che decreterà la fine della transizione alla mobilità sostenibile.  In realtà è un falso problema, come anche il nostro lettore, M.Rossi, prova a documentare. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.

Dovremmo triplicare la produzione, dicono al bar

punto interrogativoSicuramente avrete già fatto più volte questo calcolo ma, il frequentatore di bar è convinto che bisognerebbe triplicare o quadruplicare la produzione di energia elettrica per trasformare il parco auto da benzina a elettrico.

Ho fatto fare questo conto a COPILOT

Ecco in sintesi il risultato:

Analogo conteggio si potrebbe fare con il diesel …..

Si potrebbe stimare quante centrali termiche o pannelli fotovoltaici o turbine eoliche servirebbero naturalmente facendo notare che non si arriva a questi consumi dalla sera alla mattina.

Dato che non ho trovato quanta energia elettrica può sopportare l’attuale struttura distributiva dell’energia?

Via ai commenti e critiche…..Rossi M.

La quantità di energia non è un problema

Risposta- Considerando che lei, signor Rossi,  ha  preso in esame solo le auto a benzina che rappresentano una quota inferiore al 50% del circolante, e che per completare la stima andrebbero aggiunte le auto diesel, a metano e GPL, possiamo dire che le sue conclusioni su quanta elettricità servirebbe se tutte le auto fossero elettriche sono realistiche.

Tutte le analisi sul fabbisogno elettrico aggiuntivo richiesto dalla conversione delle auto a carburante fossile (ICE) in auto a batteria (BEV) sono concordi: l’impatto oscilla fra il 15 e il 20% dei consumi elettrici totali.

quanta elettricità servirebbe

Questi valori si ottengono stimando che un’auto elettrica mediamente consumi 15 kWh/100km e percorra mediamente 12.000 km all’anno. In un anno ogni auto consumerà 1.800 kWh. Ogni milione di auto elettriche (oggi sono circa 250 mila) aumenterà la domanda di elettricità di 1,8 miliardi di kWh all’anno e l’intero parco circolante di 40 milioni di veicoli, se convertito in elettrico, ne richiederà 72 miliardi.

Non sono cifre insignificanti, dunque, ma nemmeno un ostacolo invalicabile. Basti pensare che già oggi il continuo efficientamento energetico ha “liberato” una capacità di approvvigionamento elettrico eccedente di circa 28 miliardi di kWh rispetto al picco della domanda, datato 2007 (339,9 miliardi di kWh rispetto ai 312 del 2024). Solo con quelli, potremmo alimentare oltre 15 milioni di auto elettriche.

…ma coprire i picchi di domanda sì

Tutto facile? No. Quando si ha a che fare con l’elettricità, che è difficile da accumulare e dunque va prodotta all’istante in quantità sufficiente a coprire la domanda istante per istante, non basta che corrispondano produzione e consumi totali annui. E’ indispensabile che la capacità produttiva del sistema sia sempre in grado di coprire i picchi di massima richiesta. E un parco auto di milioni di veicoli può impattare pesantemente su questi picchi, se le ricariche di tutti, o anche della gran parte di essi, coincidessero con questi picchi.  Ma questa è un’altra storia, molto più complessa.

  • LEGGI anche e guarda il VIDEO:Sogni all’idrogeno: se fosse quello “bianco” il nuovo petrolio? 

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43 COMMENTI

  1. In queste discussioni si può ormai dire tutto ed il contrario di tutto.
    Ma ormai, dopo che gli accordi di Parigi sono già falliti, sappiamo che il problema vero , cioè il cambiamento climatico dovuto all’aumento della CO2, è irreversibile.
    La sopravvivenza della specie umana nelle nuove condizioni impone una evoluzione della nostra specie, che non potrà essere biologica come in passato, dati i tempi ristretti, ma sociale e tecnologica, pena l’estinzione.
    Dobbiamo pensare seriamente al futuro dei nostri nipoti, con migrazioni di miliardi di persone in tutto il pianeta e agli stravolgimenti sociali che ciò comporta.
    Pensiamo in avanti.
    Il libero trasporto individuale di oggi dovrà cedere il posto a trasporti collettivi e a sistemi di comunicazione senza trasporto, per cui smettiamo di baloccarci e di farci del male con auto elettriche e simili sciocchezze, per progettare invece modelli di sviluppo e convivenza sociale adatti al nostro pianeta che cambia.

  2. La transizione richiederà un bel pò di anni e molto difficilmente sarà totale, sarà già tanto arrivare al 50% fra 15 anni. e nel frattempo si può fare molto per aumentare considerevolmente l’apporto delle rinnovabili green.
    Attualmente gran parte di chi acquista l’auto elettrica ha a casa il suo impianto fotovoltaico magari collegato all’accumulatore.
    Su questo fronte la UE si deve muovere promuovendo incentivi per l’acquisto di fotovoltaici, eolici, pompe di calore e accumulatori.

    • Ti do una notizia, nel 2024 la produzione netta di elettricità in Italia è stata di 277.237 GWh di questi 130.117 GWh è stata prodotta dalle FER, ovvero quasi il 47% (dati Terna). Poi vero, abbiamo dovuto importare più del 10% della produzione. Quindi non credo che dovremo aspettare 15 anni per arrivare al 50%.

      • Se l’idroelettrico nel 2025 non ci tradisce supereremo il 50% di produzione nazionale già quest’anno grazie all’incremento del FV del 2024 e quello previsto per quest’anno.
        Dall’altra parte delle alpi abbiamo la francia che allo stesso modo sta installando rinnovabili e avrà sempre più in avanzo energia nucleare che non potrà spegnere dati i costi di ammortamento delle centrali. Quindi non mi preoccuperei dell’energia che compriamo, anzi, probabile che potremmo comprarne anche di più nei prossimi anni a buon prezzo.

        • Guarda nelle scorse settimane la Meloni ha sottoscritto un accordo con Albania e non mi ricordo quale stato della penisola araba dov’è quest’ultimo finanziava la costruzione di parchi eolici e fotovoltaico in Albania (che tra l’altro già oggi copre il 100% del suo fabbisogno con rinnovabili). Tutta quest’energia (rinnovabile) verrà portata in Italia con un nuovo elettrodotto che collegherà Tirana a Bari. In pratica invece di costruire da noi hanno delegato e anche se da FER l’elettricità ci costerà cara proprio perché non abbiamo investito in patria.

  3. Poi però bisogna anche considerare i camion e il gas per riscaldamento, e allora è facile prevedere il raddoppio degli attuali consumi. Con quali centrali? Viene però sempre trascurato un piccolissimo particolare; l’ attuale produzione di energia elettrica in Italia da fonti alternative non climalteranti copre appena il 40% del fabbisogno nazionale, quindi è largamente insufficiente a coprire i consumi base essenziali, illuminazione, elettrodomestici, industria, ecc. Ne consegue che ogni kWh di consumo in più viene interamente coperto da energia ricavata da fonti fossili, e quindi l’ auto elettrica non riduce affatto la produzione di CO2. Questo sicuramente oggi, e fino a quando l’ energia elettrica non sarà interamente prodotta senza emissioni. Probabilmente almeno 30 anni.

    • Ragionamento fallace, caro Paolo. I consumi “in più” (che finora non sono serviti perchè la domanda è diminuita) verranno coperti ogni anno da capacità rinnovabile aggiuntiva (6 GW l’anno scorso). L’aumento della capacità rinnovabile, tra l’altro, ha già permesso di spegnare alcune centrali a carbone (le ultime saranno dismesse nel 2028). Infatti le emissioni complessive di CO2 italiane ed europee sono diminuite del 30 circa rispetto al 1990. L’unico settore che non le ha ancora ridotte è quello del trasporto.

  4. Ricordiamoci peraltro che attualmente il 17% dell’energia elettrica (dati AREA 2023) li importiamo dall’estero e se questa quota dovesse per qualsiasi motivo venir meno già ora saremmo in difficoltà sui picchi, per cui viste le previsioni di crescita dovute a auto, pompe di calore ecc, (e magari speriamo pure una ripresa industriale) sarà il caso che il paese si attrezzi velocemente sia in termini di produzione sia come infrastruttura di distribuzione per reggere questo incremento senza disguidi.

  5. Aveva già fatto i calcoli Terna in persona in questo articolo dell’aprile 2021, dato che già allora si vaneggiava che sarebbe impossibile alimentare un parco circolante interamente elettrico… e il vaneggiamento continua, purtroppo anche fuori dai bar.
    https://www.vaielettrico.it/terna/

  6. Portare sia parco auto 100% elettrico, pompe di calore, fornelli ad induzione anziché a gas, bici, moto, accessori, telefoni, tablet, etc
    Per ora sono passato da un consumo giornaliero medii di 5kw ad un consumo di 40kw, 800% in piu, quindi i conti sono semplici, servono dalle 6 alle 10 volte l’energia che abbiamo adesso.
    Ma il problema non è solo la produzione, c’è anche il trasporto, che sulle linee attuali dovranno sostenere tale aumento, quindi dovranno essere adattate. In pratica un illusione nel nostro paese

      • per quello che avevo visto nelle simulazioni elettrificando tutto,
        ci sono poi riduzioni date da efficentamenti

        già le pompe di calore e i miglioramenti dell’isolamento termico degli edifici da un conto approssimato tagliano -120 TWh

        con efficentamento anche in altri settori forse (?) ci assesteremo su 450-500-550 TWh annui, rispetto ai 310 TWh di adesso

        • Secondo me si sottostima, o peggio si ignora, l’apporto che gli impianti fotovoltaici privati e aziendali possono fornire.
          L’aereoporto di fiumicino ha inaugurato un impianto da 20MW e lo porterà entro breve a 60MW, a cui aggiungerà un accumulo. Questo vuol dire abbattere in modo importante il consumo elettrico dell’azienda, che procederà ad elettrificare tutti i servizi incluse le navette aereoportuali.
          Con la riduzione dei prezzi degli accumuli, sia utility che consumer, si avrà un grande supporto da questo tipo di installazioni per la riduzione dei consumi durante il picco serale.

          In ultimo, per “aiutare” il sistema elettrico nazionale sarebbe ora di cominciare a ripensare le fasce orarie F1, F2, F3 per favorire tariffe diverse nelle ore di produzione fotovoltaica.

          Inoltre entro il decennio ci sarà da fare il repower di tutti gli impianti installati all’epoca del primo conto energia che porterà ad un incremento notevole di produzione grazie al banale miglioramento tecnologico.

          • infatti, personalmente quando vedo le simulazioni dei mix rinnovabili Italiani,
            le aggiorno nella densità energetica dei pannelli considerando anche i repowering,

            es. invece di una resa luminosa dei pannelli del 15%, nel calcolo ne uso una del 25%, visto che i pannelli in silicio arriveranno al loro limite pratico di circa 26,5%, e il grosso dell’installato o dell’upgradato dei prossimi 20 anni sarà sopra 25%; (e volendo si può usare anche 33%, considerando quelli a tecnologia tandem che ormai pare arriveranno anche loro)

            esempio di 750 TW-h di energia rinnovabile ricavabile (lorda) annua in italia:

            – 500 TW-h da FTV
            con 1000 Km2 di pannelli a terra resa luminosa 25%, più una quota di pannelli su tetti e capannoni
            – 160-200 TW-h da eolico, divisi tra eolico di terra e di mare
            – 50 TW-h da idroletttico (44) e geotermico (6, come oggi, ma speriamo che aumenti)
            – 20 le varie bioenergie

            ci si alimentano comodi 500 TW-h annui di consumi nazionali;
            500 TW-h consumi netti, cioè tolta la dispersione della filiera idrogeno verde, le dispersioni degli accumuli, e un po’ di curtailement della potenza in eccesso quando non serve

            ..e non sto inventato nulla di partcolare, ho visto sono conti simili a quelli che ha fatto l’Ing. Marco Giusti ha fatto, ma lui li ha fatti in modo rigoroso e dettagliato

          • Con la fine del contratto di scambio sul posto già dal 2030 inizierà ad essere conveniente negli impianti come il mio (6KWp senza batteria) passare ad un accumulo, sopratutto se finalmente il prezzo al kWh delle batterie consumer scenderà ai livelli dell’automotive…
            Ancora più interessante, ma il governo è ovviamente contrario, la possibilità di consorziare gli impianti di accumulo in grandi VPP (Virtual Power Plant) in grado di erogare corrente nei picchi di domanda. La tecnologia è già ampiamente testata da Tesla, potrebbe aiutare la rete locale a gestire i picchi di consumi affiancando gli accumuli di rete.

            Mentre nelle utility il prezzo comincia a diventare interessante su accumuli classe MW, per i piccoli non si vede ancora luce e siamo sui 500€ al kWh o più per qualcosa di buona qualità…. Se arrivassimo sulla soglia dei 200/250 lo monterei anche con lo SSP, magari aumentando la taglia minima delle batterie a 10-15kWh che sono il consumo medio di una casa.

          • Altri esempi virtuosi, Trenitalia è il primo consumatore di energia elettrica italiana dato che ne consuma il 2% da sola. E con il Fotovoltaico vuole ridurre questa percentuale della metà entro il 2030, installando impianti solo nelle aree di pertinenza…
            Stessa cosa Poste Italiane, ha iniziato un programma di copertura fotovoltaica di ogni singolo ufficio postale o edificio per ridurre i suoi consumi in bolletta.

            Ma ormai tutte le aziende stanno lavorando in questa direzione, se si confermerà il trend di installazione di oltre 6GW del 2024 andremo ad installare da qui al 2030 oltre 30GW di impianti. Sono sempre insufficienti a traguardare i nostri obiettivi, ma se pensiamo all’inutile nucleare SMR che forse arriverà nel 2030 e se non verrà bloccato dal prossimo governo arriverà in produzione nel 2040………..

  7. …mi pare un calcolo al quanto approssimativo e riduttivo, 30.000.000 litri al giorno equivarrebbe a dire che i 30.000.000 di veicoli(censiti in Italia), consumino un solo litro di carburante al giorno(molto riduttivo), basti pensare che i mezzi pesanti consumano un intero serbatoi al dì…inoltre, al netto del rendimento di un motore a combustione interna (circa u terzo di un motore elettrico), bisogna comunque calcolare il potere espresso in KW di quel quantitativo di carburante, e non in km percorsi, questo per un coretto approccio alle note leggi di fisica…quindi di quei 30.000.000 di litri ipotizzati in questo discutibilissimo calcolo, vanno moltiplicati x 11/14 KW/Litro(benzina/gasolio), e che farebbero circa = 360.000.000 KW, cioè 360GW…quindi dal momento che la potenza elettrica istallata in Italia è di circa 70.000 MWh ma la sua produzione reale è di circa 45.000 MWh(ipotizzando che quel 30/40 % di energia rinnovabile ed “intermittente” rimanga costante tutto il giorno…tutti i giorni), va da se (calcolatrice alla mano), che chi afferma che bisognerebbe triplicare/ quadruplicare la produzione di energia elettrica(in maniera affidabile e costante), non mente.

    • Ci fosse anche una sola cifra giusta fra quelle che spara, le risponderei nel merito. Ma così, inutile perder tempo

    • Lo sbaglio è pensare che le auto elettriche consumino kW di benzina, e che quindi abbiano la stessa poca efficienza delle auto termiche. Infatti la sua conclusione è triplicare o quadruplicare il consumo, che è proprio il risparmio che si ha in termini di efficianza con l’auto elettrica.

  8. L’eletrificazione dei Treni è stata progressive ma continua e l’Italia ha avuto un Rullo di leader fino agli anni 80 i consumi elettrici delle ferrovie italia e e francesi non supra o o il 1,9% della respettuve produzioni Nazionale
    L’elettrificazione dei Traspirti su gomma non solo non superera il 10% delle produzioni Nazionali ma per piu crearano una vera propria resilienza della rete di distribuzione Grazie alle forme B2G , V2G

  9. Per chi è un po nerd:

    K = kilo = mille = 3 zeri
    M = mega = milione = 6 zeri
    G = giga = miliardo = 9 zeri
    T = tera = billione = 12 zeri ( = giga x kilo )

    72 milardi di Kilo-Watt-h = 72 Tera-Watt-h

  10. Più interessante è capire se, in uno scenario ipotetico di auto elettriche al 100% o quasi, il numero di colonnine fisicamente e geograficamente installabili sarebbe sufficiente a garantire una ricarica per tutti, considerando il numero attuale di automobili, il flusso reale nelle strade e autostrade d’Italia e i tempi di ricarica medi

  11. Spendendo tutte le raffinerie, i depositi carburante ed i distributori stradali… Quanta energia recuperiamo?

  12. A mio parere se tutto va bene in Italia raggiungeremo l’80% di auto elettriche non prima del 2050. Nel frattempo molti governi cadranno spero. O preferite la dittatura?

    • Non siamo più in una democrazia reale, ma solo formale, da decenni. Quindi direi che le risposta è “sì, ci piace”.

  13. Il che sarebbe statisticamente impossibile, ossia impossibile che tutti ricarichino nello stesso momento, così come è statisticamente impossibile che tutti usino il parco auto italiano nello stesso momento. La chiave futura sta nel riuscire ad accumulare l’energia per rilasciarla quando, sempre statisticamente, uno mette in carica la propria autovettura, ossia quando non la usa.

    • I conti giuati aono gia stati fatti : per far circokar ele auto come oggi ci vogliono 70 Twh. Circa il 20% dell’attuale consumo di eneefia eletrica. Ma occhio, il fabbisogno eneegeico italiano e’ 4 vokte tanto ( almeno) perche’ usiamo le fo ti fossili per tantissime altre attivita’. Per questo Terna prevede una produ,io e di energia piu che doppia ( 700Twh) di cui il fab isogno per le auro diventerenbe solo un 10%. La ragione e’ che sostituire le fonti fossili con energia eletrica porta ad un risparmio ( maggiore efficienza, come le auto : un’auto eletrrica consuma un quarto di un’auto a benzina) di energia, e ad abbattimento di climalteranfi ed inquinamento. Ed e’ la rafio e per cui la transizione enervetoca non puo’ essere essere attuata solo con fotovoltaico ed eolico, e serve l’u ica tecnologia che ha pari parametri di sicurenzza e sostenibilita’ : il nucleare.

      Detto questo, se usassimo anche un po meno l’autoo e in po di piu i mezzi pubblici, risparmieremmo ancora piu energia. Considerato che facciamo in uso smodato e non necessario del mezzo privato.

      • trovo goffi questi slogan da pubblicitari nuculari simil reclam del dentrificio, che vorrebbero piazzare la mega truffa ai danni del debito pubblico

        e obsoleti, ormai persino IEA, che era l’agenzia più conservativa del mondo, dice che andiamo verso mix 100% rinnovabili

        (mix rinnovabili + accumuli) costa 1/3 del nuculare,
        e non produde scorie millenarie, ne rischi di incidenti che le assicurazioni si rifiutano di coprire

  14. ATTENZIONE:
    Non sono stati considerati 3 aspetti FONDAMENTALI !
    1) Ogni nuova auto elettrica fa diminuire il consumo di benzina/gasolio quindi diminuisce il consumo di energia elettrica necessaria per produrre e portare fin dentro il serbatoio quel combustibile fossile; che si può stimare in circa 2 – 3 kWh ogni litro non prodotto, energia quindi disponibile per ricaricare le auto :-))
    2) Con gli attuali volumi di vendita delle auto nuove in Italia, se anche le nuove immatricolazioni fossero tutte elettriche, servirebbero NON MENO di 15 anni per effettuare la transizione completa.
    Tempo sufficiente ad aggiornare il parco di generazione :-))
    3)Attualmente la maggiore criticità (collo di bottiglia) è dovuta alla inadeguatezza della rete di distribuzione in Media e Bassa Tensione di alcuni distributori di energia.
    In alcune aree, a macchia di leopardo in tutta Italia, le reti dei distributori locali sono sature per cui, senza lavori di potenziamento, non si possono aumentare i consumi elettrici :-((

  15. Si sono scordati di inserire nel calcolo l’energia necessaria all’ estrazione, alla raffinazione ed al trasporto e stoccaggio del carburante.

    • Magari R. S. Potrebbe darci dei numeri rispetto ai consumi energetici di produzione e distribuzione del carburante… 🙂

      • bhe in teoria ha ragione… Considerando il risparmio di energia legato all’eliminazione della produzione, raffinazione e distribuzione dei carburanti fossili, l’impatto netto dell’elettrificazione completa del parco auto europeo sarebbe inferiore al calcolo iniziale. Ecco un’analisi più dettagliata:

        1. Consumi legati ai carburanti fossili
        Per ogni litro di carburante, ci sono costi energetici significativi legati a:

        Estrazione del petrolio: ~1,6 kWh di energia per produrre un litro di carburante.
        Raffinazione: ~1,2 kWh per litro.
        Distribuzione: ~0,3-0,5 kWh per litro (trasporto e gestione delle stazioni di servizio).
        Mediamente, per ogni litro di carburante consumato, si spende circa 3 kWh di energia primaria solo per portarlo al serbatoio.

        2. Consumo medio di carburante in Europa
        Auto diesel: ~5 litri/100 km.
        Auto benzina: ~6-7 litri/100 km.
        Consideriamo una media di 6 litri/100 km per semplicità.
        Distanza media percorsa: 13.000 km all’anno.
        Ogni auto consuma: 780litri/anno
        Energia per i carburanti fossili per auto: 2.340kWh/anno
        3. Risparmio totale per il parco auto
        Parco auto europeo: 250 milioni di veicoli.
        Risparmio totale:
        250milioni × 2.340kWh = 585TWh/anno

        4. Bilancio netto
        Come visto prima, il fabbisogno energetico per elettrificare il parco auto è di 500 TWh/anno. Considerando il risparmio di 585 TWh/anno derivante dalla fine della produzione e distribuzione dei carburanti fossili, il bilancio netto risulterebbe un risparmio complessivo di circa 85 TWh/anno
        dati presi da GPT

        • interessante il dato per la frazione dell’estrazione del petrolio, che se la gioca con quella per la raffinazione

      • @Massimo Bonato

        i consumi solo di elettricità della filiera petrolifiera non li so 🙂

        invece i dati di consumi/emissioni della filiera petrolifera li avevamo cercati in precedenti discussioni, se serve ho i link ai documenti, ma per farla breve:

        in Europa ogni litro di benzina avrebbe alle spalle un altro 25-30% di emissioni di Co2 ed energia già persa dovute alla filiera; mentre nei paesi produttori (purchè con raffinerie non vecchie) dicono un poco meglio, 20%;
        a memoria, mi pare il Dott. Armaroli sintetizza 25%

        nelle statistiche sulle emissioni, questo aggravio dovuto alla filiera finisce sotto la voce “emissioni industrie”, invece che nella voce “emissioni trasporti”, ma effettivamente sarebbe da sommare alla voce “emissione trasporti”

        se teniamo 25% di lordo da aggiungere,
        di questo, la maggior parte, la filiera se lo autoproduce bruciando in raffineria o consumando nei motori di navi e camion e generatori, una frazione del petrolio stesso (e comunque sono sempre emissioni di Co2)

        di consumi elettrici mi vengono in mente: le pompe dei pozzi che sono elettriche, e poi chiaro le raffinerie: autoproducono calore dalle frazioni del petrolio, e se hanno una turbina a sint-gas o altri generatori, anche una parte dell’elettricità che usano, altrimenti l’elettricità la importano tutta

        vaghi ricordi di un articolo, in media il prelievo di elettricità dalla rete dovuto alle raffinerie è comunque non proprio trascurabile, qualche punto percentuale dei consumi elettrici totali; ma alla fine penso il dato sulle emissioni (+25% da aggiungere ai carburanti finiti) sia il più importante

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