Quanto è verde l’energia che alimenta un’auto elettrica ed è vero che in Italia il 30% dell’elettricità è prodotta da fonti rinnovabili? Lo chiede Massimo. In realtà un automobilista elettrico può anche viaggiare con energia pulita al 100% scegliendo i fornitori che la garantiscono. E moltissimi già lo fanno. Inviate i vostri questiti a info@vaielettrico.it.
E’ vero che in Italia l’elettricità è pulita per un terzo?
“Anzitutto grazie per l’opera di divulgazione seria senza tifo, tutt’altro che scontata di questi tempi. Siccome spesso nelle discussioni con amici vengono alla questione “se le auto elettriche si alimentano con energia ricavata da combustibile fossile, non ha senso”, volevo chiedervi se la mia risposta è corretta. Io rispondo dicendo che in Italia circa il 30% della corrente elettrica arriva da fonti rinnovabili (fonte Enea se non sbaglio). Ora se faccio il pieno di un’auto elettrica, avrò che circa il 30% di quel pieno sarà fatto grazie a fonti rinnovabili. Se faccio il pieno con un’auto termica, quel pieno avrà lo 0% di provenienza da energie rinnovabili. Sbaglio?„ Massimo
Vero, ma per le auto molto di più
Risposta- Non sbaglia affatto. Quel che dice è corretto, anzi è leggermente inesatto, ma per difetto.
Nel 2022 le rinnovabili hanno coperto il 31,1% dei consumi. Meno dell’anno precedente (35,4%) causa il tracollo dell’idroelettrico per la siccità. Nel primo semestre 2023 siamo risaliti a quota 35%, sempre con l’idroelettrico in forte contrazione. La produzione nazionale (l’87,3% dei consumi) è stata coperta dalle fonti rinnovabili per il 42%.
Lo scorso maggio, addirittura, l’energia sostenibile è riuscita a fornire il 51,6% della generazione elettrica netta nazionale, andando quindi a coprire il 42,8% della domanda di elettricità. In giugno la copertura della domanda da fonte rinnovabile è salita al 44,3%.
C’è l’opzione dell’energia verde al 100%
Ai suoi interlocutori nowatt, però, può portare argomenti ancora più “forti”. Li trova in questo articolo che brevemente le riassumo. Qualsiasi automobilista elettrico già può alimentare il suo viecolo con energia ad emissioni zero.
Network di ricarica come A2A, Free To X, Be Charge erogano esclusivamente energia certificata verde al 100%. E qualsiasi automobilista può sottoscrivere un contratto identico anche per le forniture domestiche, se fa rifornimento in garage o nel proprio box.
Cosa significa “energia certificata verde”? Significa che l’elettricità erogata proviene da fonti rinnovabili oppure, per la parte eccedente, è stata compensata dall’acquisto di un ammontatre corrispondente di cosiddetti “certificati verdi”, che derivano da investimenti nella decarbonizzazione, come la riforestazione, la cattura del carbonio, o nuovi impianti da fonti rinnovabili.
Non ha senso parlare di ricarica green al 100% in nessun caso! Nei conteggi bisogna considerare solo il mix nazionale, ma mi spiego meglio:
faccio il mio esempio pratico… come molti sapranno (sono l’unico Frengo che posta ormai da mesi) ho una Tesla Model 3 LR; abito in Trentino quindi si può dire che ogni singolo elettrone che entra nella mia batteria, quando ricarico, sia di origine idroelettrica, giusto? ma se io non facessi il pieno quegli elettroni sarebbero immessi nella rete elettrica nazionale quindi il mio eventuale mancato pieno di 76 Kw/h andrebbe a coprire una quota delle varie produzioni di origine fossile che non sarebbe più necessaria. quindi io che ricarico formalmente green al 100% in realtà contribuisco all’inquinamento globale come un “collega” elettrico che spilla elettroni da una centrale a carbone, ossia tutti secondo il mix nazionale. Unica eccezione sarebbe la ricarica da un impianto off-grid.
Non posso darti torto, per questo ho anche scritto che in via conservativa sarebbe meglio considerare il mix.
Però:
1) Il mix è in fase di decarbonizzazione, quindi la mia e la tua auto di anno in anno emetteranno sempre meno CO2. Con auto termiche o ibride è vero il contrario perché con l’invecchiamento i motori endotermici tendono a inquinare di più, non di meno. Anche il petrolio che estraiamo nel 2023 è molto più impattante di quello che si estraeva negli anni passati perché i giacimenti sono sempre più remoti e in profondità. E col passare degli anni peggiorerà ancora.
2) Sull’impianto off-grid non sono così d’accordo, perché è vero che se tu non avessi utilizzato l’energia per caricare l’auto sarebbe stata immessa in rete. Però le ricarica delle auto valgono lo zero virgola qualcosa dei consumi quindi se tu non avessi ricaricato l’auto avresti migliorato il mix nazionale dello zero virgola zero qualcosa. Insomma è molto più corretto assumere che se carichi con l’energia dei tuoi pannelli non emetti CO2.
3) Il sistema dell’energia certificata non è un vezzo, se il mio gestore fornisce energia certificata 100% rinnovabile questa da qualche parte dev’essere prodotta. Se domani un’altro compra l’auto elettrica e carica 100% rinnovabile, per evitare che il mix scenda, bisognerà aumentare la quota prodotta da rinnovabili. Per questo dico che si può assumere in via (molto) conservativa che le auto siano caricate con il mix nazionale: la realtà sta da qualche parte nel mezzo tra il 100% verde e il mix nazionale.
Ma è così importante questa discussione? Le auto elettriche inquinano meno anche se fossero alimentate da soli fossili, inoltre non emettono schifezze nell’aria che respiriamo.
nei tuoi punti 2 e 3 dici in sostanza che parliamo di gocce… ma il mare è fatto di gocce.
nel 2 in particolare dici che i consumi dell’auto sono “trascurabili”… behe io consumo sui 350 kw al mese di cui 220 consumati dall’appartamento (2 persone con elettrodomestici a++) e 130 di auto esclusi i viaggi…. quindi ogni auto diciamo consuma come 0,6 appartamenti nel quotidiano ed io faccio 30 km al giorno suddiviso in 4 tratte da 7 km circa in cui non accendo nè riscaldamento nè condizionatore… sopporto per 10 minuti il caldo o il freddo.. abito nelle alpi e comunque d’inverno non giro in maglietta 🙂 e d’estate ventilo senza accendere il compressore o tengo le porte aperte mentre fumo una sigaretta (con quella inquino haimè e mi faccio del male… ma la coerenza assoluta non esiste se non nei robot) mi costa poco e risparmio (io e l’ambiente) tanti kwh.. nel quotidiano viaggio su 115w per km (media globale sono sui 155 w/km) quindi, sì l’auto elettrica è meglio da ogni punto di vista… infatti da buon economista con mentalità da impatto zero l’ho comprata!!!
Provi a rifare i calcoli su quanto costa energeticamente fare la stessa cosa con un’auto termica, per capire se è trascurabile o meno. Non per niente il riscaldamento che con l’auto elettrica tiene spento per non consumare energia aggiuntiva con l’auto termica le sarebbe “uscito gratis”.
E nel computo dei costi energetici domestici, dovrebbe mettere anche i kWh utilizzati per riscaldarsi, no!?
Non è corretto, con la wallbox che gestisce, tramite pinze amperometriche, la produzione da FV e l’acquisto dalla rete, posso impostare il 100% da FV.
Invece in modalità fast usa tutta l’energia residua del FV (con priorità casa) prelevando quando manca ad arrivare a 7,4 kW dalla rete (con relativo mix reale)
Io da qualche decennio sono passato a energia green, non ho il fotografo e in progetto c’è, quindi caricando a casa carico a emissione zero, oltretutto anche il resto del energia elettrica di casa è a emissione zero, per quando carico fuori casa prediligo le colonnine be-charge che anche loro sono ad emissione zero o compensata, se non ci sono me devo rassegnare che quella carica non è al 100% emissione zero, ma in 30.000km mi è capitato 4 volte per un totale di 45kwh.
Poi comunque c’è da tenere presente che produrre energia elettrica con idrocarburi è più efficiente che girare direttamente in auto perché le rese sono maggiori e i controlli degli inquinanti sono monitorati costantemente, se guardiamo cosa circola nelle strade c’erte auto non avrebbero neanche il diritto di esser accese , poi se mettiamo quelle che hanno tolto i dispositivi anti inquinamento il palco casca.
Io però ho una domanda: come effetta i controlli il GSE sui fornitori di energia. Sappiamo che certifica gli impianti privati con controllo al momento di entrata in funzione dei piccoli impianti. Ma non è spiegato chiaramente come avviene la certificazione dell’energia proveniente dai singoli gestori/0produttori che sono invece tenuti LORO a comunicare la provenienza dell’energia.. quindi io da” venditore di corrente” potrei anche comunicare a GSE dati farlocchi.. chi controlla in questo caso? Non trovo risposte in merito.. sapete qualcosa?
Il GSE ritira direttamente l’energia elettrica dai produttori, fissa il prezzo e la rivende sul mercato. Sa perfettamente quali siamo i produttori di energia rinnovabile, tutti controllati e autorizzati.
Finché si parla di piccoli privati con il proprio impianto sul tetto sicuramente è così, visto che l’impianto viene approvato e certificato, ma quando parliamo di rivenditori e produttori non vengono specificati i controlli anzi , viene detto che sono i singoli produttori a dover indicare le fonti . Ora volevo sapere se GSE ha modo di monitorare e controllare questi produttori oppure si limita a raccogliere i dati che questi ultimi gli inviano.
Lei insiste. Le pare che il GSE non abbia la documentazione di tutti gli impianti fotovoltaici o eolici da un MW e oltre? Per non parlare di quelli idroelettrici. Quando si parla di eccesso di burocrazia nella autorizzazioni si parla proprio di questo.
Sarà anche così ma spesso in Italia la burocrazia serve proprio a coprire le magagne.. lo smaltimento dei rifiuti con i vari scandali, così come gli allevamenti intensivi ne sono la prova. E siccome proprio sul sito di GSE è specificato che i dati sono raccolti dai produttori che gli comunicano, ho il dubbio che anche qui non venano effettuarti gli adeguati controlli, fermo restando che si tratta di un nostro diritto conoscere come funziona.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. E siccome ci sono in ballo parecchi quattrini io ci vado con le molle, almeno fino alla prossima inchiesta giornalistica che poi svela gli altarini…
Fino a quando ha intenzione di aspettare? Ci dia un termine, scaduto il quale si convincerà
Al momento è difficile da dire, siamo solo all’inizio di una nuova “era” elettrica, ma forse aspettare la nuova stagione di Report… Sempre che non venga cancellato..
Le ricordo che siamo giornalisti anche noi. Si accontenti, nel frattempo
Confermo, qui siamo in tanti ad utilizzare il proprio fotovoltaico utilizzando il 100% dell’energia da esso prodotta e, nel mio caso, almeno 9 mesi all’anno.
D’inverno acquisto anche dalla rete da un fornitore che certifica il 100% di provenienza rinnovabile ma, onestamente, non conosco e non posso escludere eventuali compensazioni nelle certificazioni.
Posso solo ribadire con non tornerò indietro alla precedente tecnologia. Saluti
sono uno dei tanti, e mi certififco da me! bello poter rispondere a testa alta ai nowatt…
L’auto elettrica ha sempre senso ! Anche con elettricità prodotta da fonti fossili…vedi anche la bella illustrazione del signor Franco Fellico’