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Quale Ev fa per me (120 km/giorno)? Vaielettrico risponde

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La Peugeot e-208 può soddisfare le esigenze del nostro lettore?
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Quale EV

Quale EV fa per me, chiede Angelo, un lettore che installerà ricarica e accumulo grazie al 110%. E Sergio ha problemi col salvavita… Vaielettrico risponde. I vostri quesiti vanno inviati alla mail  info@vaielettrico.it

Quale EV fa per me…?

“Vorrei un consiglio. Prossimamente dovrò installare con il bonus 110 fotovoltaico, con batterie di accumulo, la carica per la macchina. Per andare al lavoro faccio in totale tra andata e ritorno 120 km. di cui circa 30 di autostrada, e di benzina spendo molto. Volevo prendere una macchina elettrica. Con quale autonomia è meglio prenderla? Avevo pensato ad una Peugeot 208. È una delle meno care e l’autonomia dovrebbe bastare, cosa mi consigliate?“. Angelo Lizzi.

La Peugeot e-208 è il modello più venduto nella gamma elettrica di Stellantis.

Quale EV…/ C’è la app per simulare i viaggi quotidiani

Risponde Paolo Mariano – Buon giorno Angelo! Per capire quale EV fa per lei sarebbe interessante sapere qualcosa in più del suo “ecosistema”. Ovvero sapere ad esempio se ha la possibilità di ricaricare l’auto a casa e/o sul luogo di lavoro. Immaginiamo che, se sta ipotizzando di acquistare un’auto elettrica, la possa ricaricare almeno a casa. Peugeot e-208 ha un’autonomia di 340 km nel ciclo WLTP.

quale EV
La Jeep Renegade in ricarica: ha una batteria da 11,4 kWh di capacità.

 

I 120 km di andata e ritorno dal lavoro non rappresenterebbero quindi un problema, nemmeno considerando il naturale abbassamento dell’autonomia in inverno e la guida in autostrada. Se vuole farsi un’idea più precisa di tempi e consumi, verifichi il percorso abituale con l’app di pianificazione ABRP. Inserendo i dati dell’auto prescelta, il percorso, le condizioni di temperatura e alcuni altri parametri, può simulare i consumi e stimare la fattibilità di un viaggio. E decidere quale EV…

Come gestisco la ricarica se il salvavita salta…

Da un mese circa ho acquistato una Jeep Renegade 4XE, ne sono soddisfattissimo, per 2 settimane ho ricaricato regolarmente nel mio box condominiale. Ora invece il salvavita scatta continuamente e non riesco più a caricare. Ho scoperto che i box prendono l’energia elettrica dal fotovoltaico condominiale che gestisce già le parti comuni, ascensore compreso. Quindi invertitore e potenza non dovrebbero creare problemi. Invece il veicolo è entrato in assistenza, dopo neanche un mese, e non riesco più a caricarlo. Elettricista personale qualificato ha, come da istruzioni della casa applicato nel box dal punto di derivazione presa shuko dedicata. Ma il problema non si risolve. Cosa debbo fare materialmente e legalmente?

…e l’amministratore del condominio non sa che pesci pigliare?

Naturalmente data la mia scelta sono disposto anche ad allacciarmi con nuovo pod contatore dell’abitazione. Contattato, l’amministratore è caduto dalle nuvole sia perché non abbiamo Azienda di manutenzione per il fotovoltaico. E sia perché il solito elettricista, evidentemente a digiuno del problema non si è presentato varie volte agli appuntamenti. Occorre certificazione dell’impianto DICO? Permesso del condominio per usufruire dell’allaccio o cosa per permettermi di usufruire della ricarica costante? E inoltre la casa automobilistica, che tanto pubblicizza la ricarica dal contatore di casa con normale presa shuko, non dovrebbe fornire informazioni dettagliate? Si può ricaricare normalmente in maniera continuativa? Occorre obbligatoriamente la wallbox?“. Sergio Donà

La ricarica inizia solo a certe condizioni…

Risponde Paolo Mariano – Buon giorno Sig. Sergio! Quando un’auto elettrica, o un’ibrida plug-in, viene collegata in carica, l’auto effettua una serie di verifiche prima di autorizzare l’erogazione di corrente. Condizioni di sicurezza, potenza minima necessaria per la ricarica, potenza di ricarica accettata dall’auto, stato di ricarica corrente, potenza erogabile dal sistema di ricarica, ecc… Nel caso in cui il check rilevi che non ci sono le condizioni per iniziare la ricarica, questa non si avvia. Da quanto ci pare di capire, lei effettua le ricariche utilizzando l’alimentatore in dotazione all’auto, collegandolo a una presa schuko. Il fatto che lei abbia per un certo periodo potuto ricaricare, e che poi questo non sia più stato possibile, può dipendere da varie cause.

…e queste sono le possibili cause del problema

1. la ricarica ripetuta su un impianto nel quale i cavi non erano ad esempio opportunamente dimensionati potrebbe aver causato un danneggiamento del cavo. E e una conseguente rilevazione di un problema da parte del sistema di ricarica, che ha impedito il successivo avviamento di ulteriori sessioni di ricarica

2. se i box prendono l’energia dall’impianto fotovoltaico, a seconda di come l’impianto è realizzato, potrebbe succedere che, in alcuni momenti, non sia disponibile alla presa la potenza sufficiente a garantire la ricarica. Il mio consiglio è di far controllare all’elettricista la potenza disponibile alla presa, magari in diversi momenti della giornata. Questa dovrà essere uguale o superiore alla potenza minima di ricarica, indicata dal costruttore dell’auto.

Intende utilizzare la presa già esistente per ricaricare costantemente la sua auto utilizzando il caricabatteria in dotazione all’auto? Faccia controllare a un elettricista professionista che l’impianto sia opportunamente dimensionato. Se questa è la scelta che farà, tenga anche conto del fatto che il caricabatterie schuko in dotazione all’auto è stato progettato e realizzato per ricariche spot. La sua durata nel tempo, nel caso di un utilizzo costante, potrebbe essere limitata.

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8 COMMENTI

  1. Per 120 km al giorno andrebbe benissimo anche una e-Golf.

    Caricatore in dotazione solo per usi saltuari? Io lo uso quasi come unica fonte di ricarica per la mia e-Golf , adesso non so se le altre marche diverse dalla e-Golf, i carichini siano studiati solo per usi saltuari, se è sufficiente caricare 100 km a notte uno può usare il carichino per tutta la vita.Almeno nel manuale non ci sono indicazioni di limitazioni nell’uso.

    Il carichino da un una spia di errore con indicazione? Racconto cosa mi è successo, un bel momento, dopo mesi di ricarica sempre andate bene, mi capita che si accende la spia rossa su icone messa a terra del carichino, diamine mi sono detto ecco ho anch io la mia bella anomalia EV, invece, dopo indagini, ho scoperto che siccome c’era stato un paio di mesi di siccità, la pallina della messa a terra non stava funzionando bene, io so già che nel mio impianto di casa ci sono delle piccole dispersioni qualche milliampere, evidentemente il carichino misurava un debole potenziale elettrico sulla messa a terra, bene ho buttano un secchio di acqua nel pozzetto della pallina ed il problema si è risolto.Quando avrò tempo rinforzerò la messa terra piantando altre palline in altri pozzetti

  2. Se un salvavita “salta” può essere solo una cosa: sulla massa ci finisce una corrente che supera la corrente massima del salvavita, solitamente 0,03 mA. Quindi o il carichino che usa per ricaricare l’auto si è già cotto, basta attaccarlo ad un’altra presa collegata ad un altro salvavita per accertarsene, oppure se non salta più potrebbe essere la presa o la parte di collegamento elettrico tra la presa e il salvavita condominiale.

  3. Caro Angelo, Risparmia i soldi delle batterie di accumulo. Installa l’ FV utilizzando il bonus 50% e utilizza lo scambio sul posto con GSE. Conviene!

    • Moris, potresti spiegare meglio? Magari la tua è una buona idea, ma se scrivi sigle senza spiegazioni non capiamo…

      • Il “superbonus110” è incompatibile con qualsiasi altri tipo di incentivo a differenza del 50%
        Quindi quando il tuo FV produce energia in eccesso, essa viene immessa nella rete. Questa energia ti viene pagata a prezzo di mercato (pochi centesimi). Tutto quello che ti viene pagato “fa reddito” e va dichiarato (leggasi: ci paghi l’IRPEF)
        Quando non produci abbastanza energia la paghi come tutti.
        I furboni (quelli che vendono le batterie) hanno pensato bene di installare dei pacchi batteria, a volte da decine di kWh a prezzi esorbitanti (perche tanto paga lo stato) dicendoti che l’energia che tiri fuori dalle batterie è “gratis”. Se si considera quanto costa ammortizzare in 1kWh di batteria ci si accorge che molto spesso si arriva al punto di pareggio a fine vita della batteria (se va bene). Tirando un po’ di somme: non conviene a nessuno (a parte a chi te le vende /installa) e fai male all’ambiente
        Se invece installi il FV con il 50% senza accumulo ti accorgi di avere un enorme accumulo che non costa nulla, non si rompe e che si chiama rete nazionale. In questo caso tutta la tua energia in eccesso viene reimmessa nel sistema e puoi chiederla come quando vuoi (produci tanto d’estate, la usi in inverno) pagandola 1/3 di quello che la pageresti normalmente.
        esempio:

        impianto produce 5MWh/anno
        il mio fabbisogno è di 5MWh/anno
        2 MWh vanno in autoconsumo
        3 MWh vengono reimmessi
        3 MWh li chiedo alla rete

        mettendo caso che l’energia costi 21cent/kWh:
        io senza FV pago 1050euro
        io con il FV pago 210

        • ciao Moris, forse è una domanda OT, ma ti chiedo da dove hai preso questi dati riguardo al FV; io ho sempre pensato che il FV con accumulo fosse per me un grande risparmio, ovviamente con scambio sul posto al GSE, ma ora mi dai un grande dubbio.
          Mio caso:
          contatore 3 KWh | prossimo FV da 5 Kwh collegato a scambio sul posto + accumulo da 7 kwh.
          Costo lordo al kwh € 0,23 ! consumo attuale kwh 2200 all’anno
          Nella mia zona riuscirei a autoprodurre circa 2000 kwh all’anno.
          Ora sono passato alla tariffa mono-oraria.
          Mi conviene l’accumulo oppure no?
          Attento previsione di acquisto una ZOE usata con batteria da 43 kw o se riesco una nuova Zoe con batteria da 51 kw con ricarica in orario diurno.
          Grazie per la risposta, a presto.

          • Ciao Gennarino. Pure io ero convinto della bontà dell’uso della batteria, ma poi, conti alla mano (fatti seriamente prendendo un bel foglietto excel), si nota che le batterie non sono per nulla convenienti. O meglio, si ripagano in cosi tanto tempo che il punto di pareggio lo trovi vicino a fine vita della batteria, a differenza di un FV fatto bene che penso si ripaghi in circa 6 anni,

  4. Egregio Signor Sergio,

    concordo con il Signor Paolo che “la ricarica ripetuta su un impianto nel quale i cavi non erano ad esempio opportunamente dimensionati potrebbe aver causato un danneggiamento del cavo”.

    Possiedo un’auto ibrida ricaricabile ed una elettrica. Come professione mi offro di progettazione e costruzione di grandi impianti elettrici. Mi piacerebbe aiutarla, ma non essendo sul posto (abito in Francia), il mio aiuto sarebbe limitato a suggerirle una serie di prove da fare (prove che lei potrete fare, senza chiamare l’elettricista), sperando di riuscire ad circoscrivere il problema.

    Valuti lei. Se lo desidera, autorizzo la redazione a comunicarle il mio indirizzo email, in modo da poter comunicare direttamente tra noi.

    Saluti,

    Mario.

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