Qualcuno si dimenticò dell’Isola d’Elba

isola d'elba

Abbiamo già fatto la conoscenza di Matteo Turra quando ci raccontò la sua esperienza di scooterista elettrico a bordo di un BMW C-Evolution. Ora Matteo ha fatto il gran passo verso le quattro tuote e ha comprato una Nissan Leaf. Questa estate ha fatto la prima vacanza elettrica della sua vita, all’Isola d’Elba. Con il risultato che ci racconta qui sotto.

Dagli annunci sembra il paradiso elettrico

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Matteo Turra

di Matteo Turra

Estate 2020. Decidiamo di trascorrere le vacanze estive nella fantastica isoletta dalla simpatica forma di un pesciolino che nuota nel Tirreno verso la Corsica. Avendo un precedente in Toscana dove la Maremma è sprovvista di colonnine di ricarica pubbliche anche nelle località di mare più blasonate come Castiglione delle Pescaia, mi accingo a vedere le opportunità che offrono gli 8 comuni che si dividono il territorio dell’isolotto.

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La situazione descritta: colonnine a raffica

• 06/09/2019 – Quinewselba.it: Colonnine elettriche, al via l’installazione. Il Comune di Portoferraio ha individuato gli spazi per l’installazione delle colonnine di ricarica per i mezzi elettrici. In base agli accordi nel capoluogo elbano ne sono previste 20!  (https://www.quinewselba.it/portoferraio-colonnine-per-ricarica-mezzi-elettrici.htm).
• 30/12/2018 – Quinewselba.it: Marciana a sostegno della mobilità elettrica. Dopo Portoferraio anche il Comune di Marciana si attiva verso la promozione della mobilità sostenibile. Il protocollo d’intesa prevede che siano installate al massimo 20 colonnine! (https://www.quinewselba.it/marciana-a-sostegno-della-mobilita-elettrica-grazie-ad-accordocom-enel-x-mobility.htm).
• 23/10/2018 – Quinewselba.it: Un progetto per una mobilità più sostenibile. Obiettivo, la possibilità di connotare l’Elba come “isola green”, investendo in una tecnologia sostenibile ed innovativa. L’investimento totale di Enel X Mobility Srl, ipotizzando l’installazione di una cinquantina di colonnine in tutta l’isola d’Elba, sarebbe di circa un milione di euro….. Inoltre da tempo – ha aggiunto Del Mastro (assessore a contributi e finanziamenti

comunitari e al Demanio) – sempre nell’ottica di perseguire questo obiettivo, che è evidentemente da considerarsi anche un motivo di attrattiva turistica, è al vaglio la possibilità di raggiungere un accordo con le compagnie di navigazione per ottenere sconti e convenzioni per i passeggeri che imbarcano un’auto elettrica e/o ibrida”….nel capoluogo elbano sono previste 20 installazioni, e sono già state individuate le prime 16 postazioni per posizionare le colonnine elettriche. (vedi https://www.quinewselba.it/portoferraio-unprogetto-per-una-mobilita-piu-sostenibile-elba.htm).

“Ne abbiamo di più della Norvegia”

Potrei continuare con altri articoli dello stesso sito e dello stesso tenore per altre due pagine almeno, andando indietro fino al 2016. Annunciano grappoli di colonnine in arrivo anche e Rio, Capoliveri e Procchio. Volano anche parole grosse, come “Elba decarbonizzata” , “Isola d’Elba laboratorio della mobilità sostenbile”, “Capoliveri avrà una capillarità di ricariche superiore alla Norvegia”. Vi risparmio l’elenco completo. Insomma, ne abbiamo a sufficienza per partire tranquilli.

Situazione reale: una sola in tutta l’Isola

In tutta l’isola c’è u;na sola colonnina “pubblica” Enel X nel parcheggio privato dell’Hotel Airone per cui, se il parcheggio della struttura chiude (es: nel periodo invernale NovMar 08.30-19.30), non è più raggiungibile.

islola d'elbaInoltre si trova in una posizione lontana dal centro storico per cui non si può pensare di posteggiare l’auto a ricaricare, ammesso di trovarla libera, ed andare a fare un giro per il grazioso porto e tra le mura del città vecchia.
La colonnina ha una presa di tipo2 e una 3A, per cui è possibile ricaricare una solo autovettura (la presa 3A penso sia in dotazione a pochi quadricili e scooter, come la Twizy). Forse metterne due del primo tipo sarebbe stato più lungimirante. Unica nota positiva è che il posto auto è anche coperto e il parcheggio è all’ombra di una pineta.

Sull’applicazione Juice Pass di EnelX risultano altre 4  colonnine che dopo una ricerca sul posto si sono rivelate all’interno di strutture ricettive e sono segnalate come  “colonnina non gestita da EnelX”. Però risultano attive: si
possono prenotare, risulta attivo il pulsante per avviare la ricarica, aperta h24 ecosto 0,40€/kWh.

Ma chi è l'”altro gestore”?

Nonostante abbia sempre trovato persone molto disponibili, la mia richiesta all’assistenza per capire chi gestisce una di queste colonnine non ha avuto alcune risposta. Non hanno idea di chi si celi dietro il codice SC0015.WB! Incrociando indirizzo, posizione e indagini sul posto, scopro che la colonnina si trova nell’albergo proprio di fronte a dove soggiorno. Chiedo alla reception informazioni e mi dicono che la colonnina è riservata ai clienti della struttura ma posso caricare prenotando con almeno un giorno di anticipo ed il costo è di 30 euro a ricarica (indipendentemente dal tempo o dal consumo effettivo)!

Una wall box abbandonata dal 2016

Girando per Portoferraio mi imbatto in questa wall-box installata su una colonna in cemento armato di un pallazzone, proprio di fronte allo sbarco dei traghetti. E’ alle spalle una vetrina di “info Park” (Informazioni, bookshop e prenotazioni su tutte le isole dell’Arcipelago Toscano).

isola d'elbaEntro e chiedo informazioni:  mi confermano che in tutta l’isola c’è sono una colonnina, e quella wallbox era stata utilizzata in passato per i veicoli elettrici che avevano in dotazione ma che ora non funziona più. Penso si riferisca a questo “Eco Rent”: “Auto elettriche per visitare l’Elba rispettando la natura. Due auto a Portoferraio a cui presto saranno attivati altri punti, a Marciana Marina, Marina di Campo e Porto Azzurro, in modo da offrire una vera e propria rete di interscambio di auto elettriche con relative colonnine di ricarica.” (articolo del 10/08/2016)!

La ricarica a Tallinucci e vino

Che fine ha fatto tutto questo? Unica ancora di salvezza è il campeggio “Tallinucci” che ha a disposizione una wall-box a 7kW al prezzo di euro 1,50/h a Lacona, che permette di lasciare la macchina in carica mentre si può passare qualche ora nella bella spiaggia a pochi passi. Da notare che i parcheggi sono tutti coperti tranne quello con il punto di ricarica. Ma visto il deserto elettrico tutt’ attorno tanto di cappello per quell’imprenditore che ha fatto questa scelta e ha intenzione di mettere altri punti di ricarica trifase.

Isola d’Elba, un’ occasione sprecata

Lezione: non vi fidate dei comunicati stampa e delle buone intenzioni. L’isola d’Elba è una meta bellissima e con l’auto elettrica si godono ancora di più la natura e il paesaggio nel silenzio e nel rispetto dell’ambiente e dei numerosi ciclisti che spesso si trovano ad affrontare le salite con il fiatone inalando i gas di scarico del Suv diesel che sfreccia al loro fianco. Le dimensioni (tutte le destinazioni sono nel raggio di circa 100Km) e le caratteristiche morfologiche (strade a bassa velocità e con molte curve che aumentano l’utilizzo della frenata rigenerativa) sono ideali anche per auto senza elevata autonomia. Unica avvertenza: assicuratevi di avere un punto di ricarica nella struttura che vi ospita.

LEGGI ANCHE: Ricaricare a Rimini, “mission” quasi impossibile

Visualizza commenti (1)
  1. Integro le info riportate da Matteo Turra con la mia esperienza all’Isola d’Elba (5-12 settembre 2020).
    Anch’io come lui avevo trovato diversi articoli del 2019 che paventavano grappoli di colonnine in arrivo ma all’atto pratico, cioè consultando le mie app, di colonnine pubbliche ne vedevo solo un paio, ho perciò deciso di cercare una alloggio con colonnina privata, più che sufficiente per girare l’isola a volontà.
    La mia scelta è caduta sul campeggio Rosselba Le Palme, all’estremità orientale del Golfo di Portoferraio, che mette a disposizione dei clienti (non saprei se accettano anche esterni, non ho chiesto) una colonnina AC da 11 kW al prezzo forfettario si 5€ a ricarica, quindi senza limiti di tempo e di kWh caricati, oppure 25€ a settimana.
    Personalmente, con una Tesla model 3 LR, 2 ricariche mi sono state più che sufficienti per girare l’isola in lungo e in largo ogni giorno ed affrontare serenamente il viaggio di ritorno visto che, come già scritto nell’articolo, la maremma non offre molte possibilità di ricarica.

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