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Prova inverno per l’autonomia delle auto elettriche

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La climatizzazione, con basse temperature e in assenza di pompa di calore, assorbe molta energia

Prova inverno per le elettriche, che cosa succede? Abbiamo fatto un test con la Volkswagen ID.3. Allargando poi il discorso agli altri modelli. I nostri consigli.

Prova inverno:  293 km in Alto Adige da -8° a -12°

Il test con la nuova VW ID.3 l’abbiamo fatto alle fredde temperature dell’Alto Adige. Dopo averla lasciata parcheggiata fuori tutta la notte a temperature comprese tra -8° e -12°, l’abbiamo provata su un percorso di 293 km. Con partenza da Brunico (835 m. s.l.m.), toccando poi Merano (325 m. s.l.m.), Laives (258 m. s.l.m.), Appiano sulla Strada del Vino (420 m. s.l.m.) e Rasun (926 m. s.l.m.). Arrivo a Campo Tures (864 m. s.l.m.). Tutto questo a una temperatura media di 0 gradi centigradi, con riscaldamento acceso e guida nei limiti del codice della strada. Per capire che cosa succede a una moderna elettrica (ma senza pompa di calore) quando il freddo spinge.

— Leggi anche: l’autonomia vera di 20 elettriche nel gelo norvegese

Prova inverno: la batteria non ti dà più tutta l’autonomia

La nostra ID3 dopo una notte al freddo, prima del test

In generale, quali sono le dinamiche a cui va incontro un’auto elettrica d’inverno, quando il termometro scende sotto una certa soglia? Beh, innanzitutto non è più possibile prelevare dalla batteria il 100% dell’energia stoccata. Come se in un auto a benzina, o diesel, una parte del carburante, quando è freddo, si congelasse. Eh, ahimè, con il diesel, questo un tempo accadeva. E quando accadeva, non si trattava di vedere ridotta l’autonomia, ma di non ripartire proprio. Ovviamente a oggi esistono ottimi gasoli artici opportunamente “additivati” per resistere alle basse temperature. Ma non sempre vengono utilizzati, ad esempio da chi vive in zone d’Italia poco fredde e generalmente non ne ha bisogno. Dicevamo: le batterie dell’auto elettrica sostanzialmente soffrono il freddo. Questo è il primo elemento che causa una riduzione di autonomia di percorrenza.

Che cosa si può fare? Anzitutto parcheggiare “al caldo”

Prova inverno
Una Tesla Model 3 sulla neve: l’inverno mette all prova l’autonomia: che cosa si può fare?.

I produttori stessi sono intervenuti negli anni dotando molte auto di nuova generazione di un sistema di climatizzazione delle batterie. Questo consente sicuramente di mitigare il problema, ma ovviamente anche per riscaldare le batterie si utilizza dell’energia. Quindi, in ogni caso, anche in presenza di batterie climatizzate le performance in termini di autonomia dell’auto non sono mai le stesse che avremmo con temperature più miti. Quello che potremmo fare, quando possibile, è anzitutto parcheggiare l’auto d’inverno al coperto, dove quindi la temperatura è meno rigida.

Buona parte dell’energia se ne va per riscaldarci

Prova inverno
Un test invernale svolto dalla Volkswagen con la ID.3, nel quadro di una prova di durata.

Una grande quantità di energia, quando è molto freddo, si utilizza per scaldare l’abitacolo. Nelle auto termiche, per scaldare l’abitacolo, si utilizza il calore generato in ogni caso dal motore. In un’auto elettrica il powertrain elettrico non genera calore sufficiente a scaldare l’intero abitacolo. Quindi è necessario utilizzare una parte dell’energia della batteria per riscaldarlo attraverso un sistema a resistenza. Quando le temperature sono molto basse, la quantità di energia necessaria a scaldare l’abitacolo può diventare davvero molto elevata. Questo è vero soprattutto nei primi km dalla partenza, quando l’auto è molto fredda.

Serve la pompa di calore? E riscaldare i sedili?

prova inverno
Test sulla neve per la Mercedes EQA, in arrivo nel 2021: le prove invernali sono le più impegnative.

I produttori sono intervenuti in molti casi dotando le auto di un sistema di riscaldamento con pompa di calore, molto meno dispendioso in termini energetici. Come spiegato in precedenza però, quando la pompa di calore è un optional a pagamento, occorre valutare con attenzione l’opportunità di acquistarlo. E questo va fatto sulla base delle proprie necessità specifiche. Non sempre conviene. Quello che possiamo fare noi, quando possibile, è riscaldare l’auto (anche da remoto via app), prima di scollegarla dalla ricarica. In questo modo minimizziamo poi il consumo per il clima. Che sarà solo per il mantenimento della temperatura già acquisita. Altra cosa che possiamo fare è preferire l’utilizzo del riscaldamento dei sedili a quello del clima. Molte auto elettriche, anche di categoria inferiore hanno questa possibilità. Se sfruttata bene, questa caratteristica rende il viaggio comunque confortevole e non penalizza così tanto i consumi.

Come si è comportata la Volkswagen ID.3 1st?

La tabella con i dati rilevati nel nostro test

La VW ID.3 1st monta una batteria di 62 kWh (utilizzabili “netti”, alla temperatura di 20 gradi, 58 kWh). L’abbiamo lasciata parcheggiata tutta la notte a temperature comprese tra -8 e -12 gradi, con batteria al 100%, abbiamo poi avviato l’auto e lasciato che il clima lavorasse per scongelare i vetri riscaldare l’abitacolo. Ci siamo subito resi conto che, in una situazione di questo tipo, con una temperatura esterna di circa -8 gradi, l’auto assorbe fino a 12 kWh/100km solo per il clima! Ci siamo chiesti: come sarebbe andato con queste condizioni il viaggio test di 1268 km in un giorno? Ovviamente questo tipo di assorbimento non dura a lungo. Nel nostro caso, con una temperatura esterna che dopo circa un’ora era arrivata a -5 gradi, l’assorbimento si è assestato attorno ai 5 kWh/100km.

Auto elettriche alla prova inverno: uno sguardo ai dati

Il percorso di 293 km è stato coperto con una sola carica, utilizzando un totale di 63,01 kWh di energia. Di questa energia, solo 53,44 kWh sono arrivati dalla batteria (invece dei 58 kWh che la batteria avrebbe potuto erogare se la temperatura fosse stata più alta). I restanti 9,57 kWh sono arrivati dalla rigenerazione in frenata. Anche la rigenerazione probabilmente sarebbe potuta essere superiore se la temperatura fosse stata più alta. La velocità media di soli 36 km/h è data da varie tappe durante il percorso. La velocità tenuta in strada è stata quella da codice.

La curva di discesa del SOC (state of charge, o stato di carica). Nei tratti in cui l’auto il recupero dell’energia è stato completamente bilanciato dai consumi, la curva si è appiattita.

L’auto è arrivata a destinazione con la batteria quasi a zero (0,5 % a display). Si tratta di un test, da non emulare: la batteria di solito si deve ricaricare molto prima. La temperatura della batteria alla partenza era attorno ai -4° e il sistema di climatizzazione l’ha poi portata e tenuta attorno di 17/18 gradi, temperatura ottimale di funzionamento. Notiamo anche nel grafico lo stato di carica a display e reale: quando l’auto indica uno stato di carica del 100%, la carica reale è del 96%. Quando l’auto indica uno stato di carica dello 0,5%, la carica reale è del 5,2%. Questo avviene per limitare al massimo l’usura delle batterie. Cariche complete e scariche profonde sono infatti nemiche della longevità della batteria.

SECONDO NOI. Come spesso accade per molti prodotti, anche per l’auto, soprattutto per l’elettrica, è opportuno valutarla non in senso assoluto, ma sulla base delle nostre esigenze. Guidiamo spesso e per lunghi percorsi con temperature estreme?prova inverno Ci sono cose che dobbiamo sapere. Potrebbero esserci limiti che dobbiamo conoscere. L’elettrica in alcuni casi potrebbe non fare al caso nostro. Ci capita poco spesso o comunque nei limiti di gestibilità dell’auto? Allora forse possiamo comunque adottare con soddisfazione un mezzo di questo tipo.

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47 COMMENTI

  1. Buongiorno. Avrei una domanda. Vorrei passare una notte in un rifugio alpino. La mia id.3 resterebbe nel parcheggio a valle per una notte a -10/-15 gradi con un SOC del 40/50%. Mi sembra di capire che non sarebbe un grosso problema. O mi sbaglio? Abitualmente la bimba sta nel box al calduccio e con la spina attaccata… Ed é il mio primo inverno. Grazie per la risposta.

  2. Sarebbe opportuno che i comuni dedicassero delle colonnine lente presso i pali della luce per ricaricare solo di notte anche, a richiesta di chi non possiede un box.

  3. Ok grazie.
    C’è stato qualche problema in caso di strada scivolosa e/o con neve? (considerando che la iD.3 è a trazione posteriore).

  4. LA tecnologia sta maturando a passi da gigante , se non ci fosse stata Tesla staremmo ancora seduti sulle stufe Auto parlando dell inquinamento , siccome gia oggi si puo inquinare almeno il 50 % in meno dalla produzione allo smaltimento questo è l impatto di un auto elettrica e se lo riesci a fare fallo , Comunque dal 2015 California fine delle Auto termiche / Regno Unito 2030 .
    Gia oggi renault ha impiantato un plant per la seconda vita delle batterie della Zoe come storage del fotovoltaico

  5. Ma solo io non vedo un’evoluzione nel disporre di meno di 300km di autonomia, con molti crismi per ottenerli… inoltre si arriva con batteria scarica quindi se si vuole ripartire carichi la mattina serve un punto di ricarica da almeno 7kw/h costanti.. Il tutto per avere veicoli costosi anche il 50% in più rispetto ad un analogo termico.. e con
    batterie da smaltire entro 10 anni nonostante gli incentivi che ricordo paghiamo tutti noi con le tasse. A mio avviso si sta spingendo prematuramente su di una tecnologia non ancora matura..

    • Condivido il pensiero critico sugli incentivi, ma le batterie non sono per forza da cambiare dopo 10 anni (almeno così ho capito) ed il costo, ti dicono qui e in giro, si ripaga da solo dopo un certo kilometraggio. Sulla prematurità dell’elettrico non saprei, ma non credo sia molto prematuro visto che ormai sulle piccole distanze mi pare che ci sia ampia scelta ed affidabilità. Almeno non ho mai letto/sentito nessuno lamentarsi della propria elettrica, quindi giocoforza son tutte ottime o chi ha mai avuto problemi non ne parla 🙂

    • Buona sera Giuseppe,
      se lei percorre tutti i giorni 300 km a temperature medie di 0 gradi centigradi, senza nessuna tappa intermedia in cui poter caricare, deve giocoforza ricaricare a casa e la sua stima di un punto di ricarica con almeno 7 kW di potenza è corretta (se l’auto la notte resta parcheggiata7 o 8 ore). Tuttavia, se il suo utilizzo dell’auto è questo, non mi sento di consigliarle un’auto come ID3. Però sa, sono in pochi ad avere un profilo di utilizzo come questo.
      Riguardo ai costi di acquisto dell’auto elettrica, perché credo che il suo sia un discorso più generale, non mi vengono in mente esempi di elettriche che costano il 50% in più della loro controparte termica. Molto spesso le elettriche in Italia costano all’acquisto ormai anche meno della loro controparte termica. E su questo sito abbiamo pubblicato vari esempi. Tra gli ultimi il caso di Golf GTD, più costosa di ID3 fin dal prezzo di acquisto. Tenga presente tuttavia che il costo di acquisto è solo uno dei costi e spesso i costi di gestione possono ribaltare il risultato.
      Parla di batterie da smaltire entro 10 anni. A cosa si riferisce esattamente? Le batterie delle auto elettriche moderne superano in durata quelle della vita dell’auto.

    • Ma scusi la sua visione da cosa è data? … palla di cristallo? … superstizione? … se non è in grado di fare una valutazione puo benissimo affidarsi all’osservazione oggettiva di chi ha macchine elettriche che tranquillamente vengono usate giornalmente … e le garantisco che vanno bene anche per i viaggi … certo non tutte … ma le opzioni di acquisto ci sono …. con il modello base della tesla Model 3 vai gia ovunque. Anche se non penso che una macchina vada acquistata sulla base di 1 o 2 viaggi che faccio in un anno

  6. In un auto termica che rende il 30 % di energia ed il resto e colare è facile scaldare l auto , in una elettrica dove il motore , grazie al suo rendimento (95%) non si scalda bisogna usare energia esterna , per cui resistenze o pompa di calore .
    L elettrico è ormai la soluzione finale e secondo me il taglio giusto di batteria per stare datta parte dei bottoni , come si dice in gergo va dai 52 Kwh (ZOE) ai 75 Kwh Tesla . ogni soluzione piu bassa non ha senso .

    • La penso esattamente al contrario, inutile trascinarsi dietro costose e pesanti batterie quando la media di uso in città è di 50Km. Meglio fare auto elettriche economiche e con batterie piccole in modo da rientrare presto nei costi e magari avere la possibilità di sostituirle quando “esauste” a minor prezzo.

    • Caro Miglio lei rientra nella mia categoria i “superstiziosi” … pensi io sono quasi 2 anni che ho solo un’auto e solo elettrica e pensi non ho fatto solo casa lavoro ma ho gia fatto circa 20 viaggi da 400Km ogniuno … ma pensa te che fortunato che sono … capisco qualche anno fa, ma caro Miglio lei … come molti ancora purtroppo … oggi siete una barzelletta, perché informazione sulle auto elettriche oggi giorno non manca

  7. Certo, anche raffreddare l’abitacolo rappresenta un costo in. termini di energia. Sicuramente inferiore a quello necessario per riscaldare ma comunque c’è.

    • Bene, a parte la battuta di prima, quando dovrò, se dovrò, cambiare auto, considererò sempre per sicurezza l’autonomia minima. Buono a sapersi, grazie

  8. Ma quindi, e chiedo senza intenti polemici, anche raffreddare d’estate la macchina mi costa autonomia… di media quanto si perde? (sta a vedere che i 600 km di autonomia son pure pochi :D)

    • le costa autonomia anche con una termica, non si preoccupi comunque con una tesla puo tranquillamente fare un viaggio con l’aria condizionata accesa. Se deve fare piu di 300Km in una volta sola ci sono i punti ricarica dedicati Tesla .. 10 minuti e aggiunge autonomia per 100km al costo piu basso di mercato per una colonnina che eroga 150KWH. in oltre non deve pensare e calcolare niente perche l’auto le dira dove sono i punti ricarica, se sono disponibili, quando sarà necessario fermarsi e persino a che velocita massima andare per raggiungere in tutta tranquillita la sua destinazione … insomma ci manca solo che guidi per lei …. ops … fa anche quello dimenticavo … chi puo permettersi di comprare una tesla e non lo fa optando per una termica lo fa solo per “superstizione”

      • lol, potessi comprare un auto nuova (e non mi servirebbe al momento visto che la mia funziona e ha solo 125000 km all’attivo) non potrei arrivare alla tesla mai forse. Sul discorso “…consuma pure con una termica…” lo so. Chiedevo se in media si sa qualcosa di quanta batteria si porti via il clima; è reciproca la cosa con l’inverno? Non credo, visto che d’estate la batteria rende meglio. Su tutto il resto glisso che non mi piacciono le pubblicità troppo entusiaste 😀

  9. Volkswagen dichiara che la pompa di calore riduce il carico sulla capacità della batteria di circa 3-4 kWh/100 km con un aumento dell’autonomia nei mesi invernali fino al 30% anche a basse temperature quali -25°.
    Quindi consuma 3-4 kWh/100 km in luogo dei 12 kWh/100 km.
    Il vantaggio dichiarato da Volkswagen è: fino al 30% di autonomia in più in inverno.
    Non è poco, compreso quanta energia consente di risparmiare in inverno, restano due interrogativi:
    quanta energia elettrica fa risparmiare in estate invertendo il ciclo e quanto costa?

    • Buona sera Alberto,
      “nei mesi invernali” è un po’ vago. Dipende molto ovviamente dalla temperatura esterna. Da dichiarazione Volkswagen, che eventualmente, posso inviare, la riduzione di autonomia si attesta attorno al 20% a -7 gradi.
      I 12 kWh di assorbimento per il riscaldamento si hanno, come specificato nell’articolo, solo in fase iniziale. Poi il consumo si abbassa. Altrimenti la media di consumo sarebbe stata estremamente più alta e non ci avrebbe permesso di coprire con una sola carica tutto il percorso. Riguardo al vantaggio della pompa di calore in estate per raffreddare, è sicuramente più ridotto, ma lo testeremo appena possibile. Il costo dell’optional pompa di calore su ID3 è di 1.325,00 Euro. Riguardo all’opportunità o meno della spesa, abbiamo cercato di dare una risposta qui: https://www.vaielettrico.it/i-nostri-consigli-loptional-della-id-3-lautonomia-della-500/
      Sicuramente può essere un aiuto per aumentare l’autonomia dell’auto. Bisogna però capire se davvero ne abbiamo bisogno. Di certo, prima di iniziare a risparmiare, dobbiamo percorrere almeno 90.000 km invernali.

    • Il climatizzatore usa energia ma è quasi irrilevante. Questo perché davanti all’abitacolo non abbiamo un motore termico che genera tanto calore che finisce dentro l’abitacolo. La mia Model S in estate con climatizzatore acceso fa tranquillamente 18 kWh/100 km. Il problema è sempre il freddo.

      • Il motivo per cui il climatizzatore consuma meno del riscaldamento non è certo il calore del motore che “entra” nell’abitacolo.

  10. Ottimo test! Dimostra, fra l’altro, che nel range [consumo minino, consumo massimo] indicato da EV-database (https://ev-database.org) il valore minimo è quello più realistico-conservativo. Nel caso, si dà 250 – 515 km, dove 250 e’ su strada statale/autostrada di inverno. (Il 293 di questa prova coincide con il Combined – Cold Weather * 290 km.) Tenuto conto che non è realistico andare ad una media di 36km/h, che l’auto può ragionevolmente trasportare cose e persone al di là del guidatore, che non sempre sarà come nuova (quanto a capacità della batteria e gomme), che a volte i limiti di ANAS sono senza senso (e a seguirli si rischia di farsi tamponare), e che difficilmente uno si azzarderà mai ad arrivare con capacità nulla, il valore 250km rappresenta l’autonomia di sicurezza per quest’auto. Questo volendo andare sul sicuro. Poi, se si veleggia a 36km/h, da soli, sotto vento, e magari si è fatta un po’ di dieta alimentare nei giorni precedenti, si può arrivare ai 515 massimi: questione di sfida, più che di norma.

    • Buona sera Paul Brown,
      grazie,
      come specificato anche nell’articolo, la media di 36 km/h è dovuta a varie tappe (senza ricariche) lungo il percorso e non a una bassa velocità. La velocità è stata da codice si, ma non da rispetto maniacale.
      Paolo

    • salve, in che senso la media di 36KM/h non è realistico? … la media in una città è quella … anzi forse è un filo piu bassa … stiamo parlando di MEDIA … non di velocità di punta

    • Molti nelle loro case dovranno cambiare contratto con l’ente fornitore di energia, 3 kw potrebbe essere troppo poco, per una ricarica completa da casa non puoi usarli tutti, hai anche altre utenze oltre che all’ auto.

          • Il piano industria 4.0 ha ridotto il consumo di energia dei motori del 40% , le pompe acqua dei caloriferi sono passate da on off a modulanti risparmiando il 38% le lampade a led dei lampiono hanno portato un saving del 60%.Le rinnovabili in Italia sono arrivate al 38%. Si avremo bisogno di energia ma di notte e con approccio smart grido saremo in grado di gestiirlo .
            Comunque prima di inizia meglio è

          • strano… immagino tu abbia fatto una ricerca aprofondita per affermare questo … no perche l’ente nazionale dell energia ha calcolato che all’incirca un sovraccarico del 10/15% rispetto all’attuale situazione se fossero almeno l’80% delle auto elettriche a circolare. Conclusione se cio fosse vero oggi la nostra rete reggerebbe il carico anche se ovviamente sarebbe meglio con gli opportuni aggiornamenti … cosa che piano piano avverrà senza grossi problemi visto che si prevede che ci vorranno almeno almeno 10 anni per avere carichi significativi dovuti all’elettrificazione del parco auto circolante … forse non è meglio ragionare su dei dati invece di essere “superstiziosi” ?

      • potrebbe essere anche vero, comunque con 3kwh per la media delle persone che fanno 50/60 km al giorno sono piu che sufficienti. arrivi a casa la sera la si mette in carica con un assorbimento di 1,8kwh e la mattina è carica. È cosi punto … è inutile farsi ancora oggi i film, le auto elettriche odierne vanno gia bene per l’80% degli automobilisti poi vuoi togliere ancora per un paio di anni chi non ha il box… ok … oggi il 40% delle auto potrebbero gia essere elettriche. Chi non la compra lo fa per “superstizione”

        • O perché non può affrontare l’acquisto. Non siamo tutti con la possibilità di spendere soldi così di punto in bianco. Occhio non sto dicendo che costano le elettriche, ma proprio che ciclicamente ci sono periodi in cui si vende meno e in cui si ha meno propensione all’acquisto, al netto di chi può e chi non può spendere (io al momento, ma non faccio statistica, forse solo la twingo potrei prendere e non sarebbe l’auto adatta per me)

          • Paolo, Simofly intende “chi non la compra tra quelli che comunque comprano l’auto”.

          • Capisco , ma considerato l interesse aproporre auto esiste anche un noleggio per 3 anni senza acquisto , potrebbe essere una opzione

  11. A.A.A. Cercasi Officina/imprenditore volenteroso per dimostrare che modificando la ruota si può anche raddoppiare la durata di una carica delle batterie.

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