Prorogati gli sconti sul metano, ma non basta mai

Prorogati gli sconti sul metano , ma non basta mai. La riduzione dell’Iva al 5% è  prorogata al 21/8. Ma le associazioni di settore chiedono misure più incisive .

prorogati gli sconti
Le 10 auto a metano più vendute nel primo semestre 2022. Domina il Gruppo Volkswagen, ma la quota di mercato complessiva si è più che dimezzata, all’1,1%.

Prorogati gli sconti, ma i prezzi resteranno altissimi nel 2023

Federmetano e Assogasmetano valutano con estremo favore la proroga dell’IVA agevolata al 5% e l’azzeramento dell’accisa sul gas naturale per autotrazione. Parlando di “segnale di attenzione al settore e all’utenza del metano in un periodo di grande difficoltà e incertezza...”. Ma neanche questo basta: “Resta la preoccupazione per la breve durata della proroga e per la gravità della situazione che il settore sta fronteggiando. Con un aumento del costo della materia prima gas che sta assumendo proporzioni tali da richiedere ulteriori e più incisive misure adeguate all’entità del fenomeno. Come è noto, le ultime quotazioni TTF giornaliere sono vicine a 177 €/MWh, ampiamente superiori al precedente record registrato in marzo (133 €/MWh). E le previsioni per il prossimo anno termico prevedono valori superiori a 160 €/MWh. Rendendo, di fatto, impossibile assicurare un adeguato servizio all’utenza del gas naturale per l’autotrazione“.

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Dante Natali, presidente di Federmetano.

Aumenti di 8 volte, ben superiori alla benzina

Suscita perplessità nelle associazioni  il fatto che il gas per le auto sia stato incluso nei provvedimenti agevolativi riguardanti gli altri carburanti. “Come se la gravità della crisi fosse analoga per tutti i prodotti”, commentano Dante Natali di Federmetano e Flavio Merigo di Assogasmetano. “La situazione che il metano sta vivendo (diversamente dai prodotti petroliferi) si protrae ormai da ottobre 2021. Con un’entità dell’aumento molto maggiore di quella di benzina e gasolio. Se il petrolio è cresciuto dal 40 al 60%, il prezzo del gas naturale è aumentato di 8 volte rispetto alla media degli ultimi 15 anni. Occorrono, pertanto, misure congruenti con l’ordine di grandezza della crisi che ha investito il settore, di gran lunga superiore a quella patita dagli altri carburanti“. La richiesta è quindi di intervenire prontamente per far sopravvivere un settore allo stremo delle forze e non in grado di attendere l’insediamento del nuovo Governo.”

Visualizza commenti (30)
  1. Massimo Degli Esposti 28 Luglio 2022 at 19:01

    “Un piccolo sforzo e può arrivarci”
    Ce lo spieghi lei. Ha lavorato in un prestigioso quotidiano economico.

      1. Negli ultimi mesi, cosa che lei sa perfettamente, non sono stati messi fuori uso ne gli impianti di estrazione ne gli impianti di distribuzione del petrolio. A meno che, ovviamente, le notizie che ho io non siano sbagliate. Mezzo mondo non applica le sanzioni alla russia (anzi, anche più di emzzo mondo, visto che non le applicano ne la Cina ne l’India). A meno che lei, con la frase “Se lo bruciamo fino all’ultima goccia la concentrazione di CO2 equivalente in atmosfera raggiunge le 600 parti per milione e la temperatura media del Pianesta sale di 3-4 gradi” non volgia farmi pensare che i paesi produttori, in una improvvisa quanto inspiegabile crisi mistica, non vogliano aumentare il prezzo del petrolio per diminuirne il consumo salvaguardando il pianeta dalla catastrofe prossima ventura. Cosa che riterrei, come dire, singolare.

        1. La correggo: il crollo dei consumi e dei prezzi nei mesi del Covid ha messo in crisi i produttori americani di petrolio di scisto che tutt’ora non hannno recuperato i livelli produttivi del 2019. A questo si aggiunge il taglio delle forniture russe, che non è stato del tutto coperto dall’aumento di produzione degli altri paesi Opec (circa 650.000 barili al giorno). Quindi l’offerta si è ridotta, in presenza di consumi che sono tornati sopra i 100 milioni di barili giorno. Se pensa che si tratti solo di contingenze di mercato temporanee, dia un’occhiata ai prezzi petroliferi di lungo periodo. Hanno oscillato fra 20 e 30 dollari al barile nei due decenni precedenti la prima decade del Duemila, e da allora sono stabilmente sopra i 50 dollari con ripetute puntate oltre i 100 dollari. E i principali analisti prevedono che oscilleranno tra 100 e 150 dollari da qui al 2030. Cosa è successo a cavallo dell’inizio di questo secolo? E’ successo che il tasso di sostituzione (rapporto fra nuove scoperte e riserve utilizzate) è sceso sotto quota 1 e oggi è attorno a 0,15. Si scopre cioè un nuovo barile di riserve ogni 6 barili estratti.

          1. 19 Gennaio 2016: secondo i grafici del Sole 24 ore il Brent arriva a 28 dollari al barile. Probabilmente non sapevano quello che sa lei.

          2. Probabilmente questa è l’ultima volta che perdo tempo a risponderle. Ad uso e consumo dei lettori pensanti: https://www.clal.it/mini_index.php?section=petrolio.

            Per comodità ecco le medie annue dei prezzi petroliferi fob dal 2011 in dollari per barile:
            -111,26
            -111,57
            -108,56
            -98,97
            -52,32
            -43,64
            -54,12
            -71,34
            -64,33
            -41,97
            -70,83.
            E le medie mensili del primo semestre 2022:
            -86,51;
            -97,13;
            -Gennaio 117,25;
            -Febbraio 104,89;
            -Marzo 113,11;
            -Aprile 122,71;
            -Maggio 122,71;
            -Giugno 112, 49

  2. Per anni sono andato a metano, con auto privata (mondeo nel 2000) e furgoni vari. Con l’era degli incentivi, le code ai pochi distributori iniziarono a darmi la nausea. Poi aprirono nuovi distributori, ma aumentarono le auto dj serie e gli utenti. Poi venne il fiorino. Assurdo…beveva molto con poca autonomia, altro che stress. Tutti i giorni a far metano o metà del tempo a benza. Passai al GPL. 3 minuti a fare il pieno, meno di 10 se proprio x sfiga ne hai 2 davanti…Facendo un certo chilometraggio per lavoro o diesel o GPL. L elettrico costa molto e leggo di code alle colonnine, colonnine guaste ecc. Ma boicottare metano ed elettrico e usare benzina, GPL e gasolio non sarebbe meglio? Magari abbasseranno i prezzi.

    1. Problemi all’elettrico?
      Per il 95% delle volte carico a casa, lavorando su turni riesco a sfruttare per almeno 1/3 delle volte l’autoconsumo da FV.
      Io nell’elettrico ci vedo solo vantaggi.

      1. “Io nell’elettrico ci vedo solo vantaggi.” Evidentemente soffri di strabismo selettivo: vedi solo quello che vuoi vedere.

        1. Se strabismo selettivo non è un insulto (da vedere) le chiedo cos’è che affligge chi come lei nell’auto elettrica vede solo problemi. Ah, dimenticavo che chi utilizza ogni giorno l’auto elettrica ha sempre torto e chi ne ha solo parlato al bar è sempre nel giusto.

          1. Non è un insulto: dire che nell’auto elettrica si vedono solo vantaggi è una cosa che il vostro sito non sostiene, tanto che, ad esempio, ne sconsigliate l’acquisto a chi non può ricaricare a casa. Per quanto riguarda i bar non saprei, non li frequento.

        2. Belle queste risposte sempre molto ben dettagliate e motivate.
          Astuto? Ma de che?
          L’unica cosa che ha saputo portare in questo forum sono le offese arrecate.

          1. Credo che le camere dell’eco siano la cosa peggiore che possa capitare ad un sito.

      2. I veicoli elettrici costano ancora molto, poi l’autonomia effettiva con clima o riscaldamento dopo un po di anni mi preoccupa. Anche un eventuale sostituzione della batteria è molto costosa. Insomma, anche autoproducendosi corrente a casa, in quanto tempo si ammortizzabili maggiore costo del veicolo? A gpl e metano si sapeva che tra i 30.000 ed i 60.000 km, rispetto ad un diesel andavi a pari, poi guadagnavi. Ma con l’elettrico sti calcoli son più difficili mi pare.

  3. Lucio Maccapani

    Perché all’estero il metano costa la metà? Non hanno gli stessi problemi che abbiamo noi?
    E poi, perché da noi ci dono differenze di prezzo così forti, con tendenza all’allineamento ai prezzi massimi?
    È solo speculazione, o lo stato ci ha messo lo zampino?

    1. Più che lo Stato, ci ha messo lo zampino Putin, lo Stato è intervenuto per calmierare il prezzo facendo quel che può, come danno atto anche Assogasmetano e Federmetano. Quanto alla differenza di prezzo (a volte abissale) tran distributore e l’altro, anche noi ce lo chiediamo: se qualcuno è in grado di spiegarlo…

  4. La bassa disponibilita’ di greggio spinge ad utilizzare molto il metano per autotrazione, ma non e’ inesauribile, meglio contenere gli impulsi selvaggi ad un uso smodato.

    1. A me non risulta affatto che il petrolio non sia disponibile. Diciamo che c’è una dinamica dei prezzi inspiegabile, oppure spiegabile, dipende dai punti di vista.

      1. Le scorte di petrolio si stanno riducendo e si esauriranno entro la fine del secolo. Se lo bruciamo fino all’ultima goccia la concentrazione di CO2 equivalente in atmosfera raggiunge le 600 parti per milione e la temperatura media del Pianesta sale di 3-4 gradi. Magari questo spiega qualcosa?

  5. In pratica le varie associazioni pro metano vogliono che lo stato (cioè noi..) si prenda carico di tutti gli aumenti del costo del metano; prezzo che continua a salire e tra l’altro dovuto ad una crisi scaturita da fattori esterni che nemmeno la Comunità Europea riesce a fronteggiare; mah poveri noi..

    1. Sul discorso incentivi vari potremmo discuterne lungamente, ma il problema del prezzo da noi è particolarmente grave. Come scritto sopra da un altro utente, ci sarebbe da capire perché nel resto d’Europa il metano per autotrazione costi molto meno che da noi, e perché, tra un distributore e l’altro in Italia ci siano differenze anche del 100% nel prezzo. Se partissimo da quel tipo di analisi forse potremmo ragionare in maniera corretta

  6. PaoloPerotti

    Faccio veramente fatica a comprendere …
    Storicamente il metano per (per autotrazione) ha sempre avuto tasse ed accise molto più basse (quasi zero) di benzina e gasolio, quindi per decenni ha goduto di incentivi molto forti.
    Ora nel mezzo di una crisi a livello europeo, forse sarebbe il caso di stare zitti

    1. Come scritto nell’articolo il metano da meno di un anno ha avuto aumenti fino ad 8 volte il prezzo che aveva fino a 8 mesi fa. La benzina al contrario non è cresciuta così tanto, ne nello stesso periodo (ad oggi avesse avuto quel tipo di aumento saremmo sui 14 €/l considerando un prezzo medio basso di 1.755), ne storicamente. Chiedono un aiuto per contrastare quell’8 volte in più e per non decretare la fine istantanea di una filiera che comunque sta morendo da sola visto che non se ne producono praticamente più di mezzi con quel tipo di combustibile (resta ancora un mistero, per me, il motivo di questa scelta soprattutto vedendo che il GPL gode di “ottima salute”, ma questo è un altro discorso)

      1. Ma vi sembra normale che molti distributori di metano delle Marche hanno prezzi dell’80% più bassi rispetto al Veneto? Hanno un metano diverso o qua in Veneto qualcuno ci marcia?
        ( Sicuramente si)

        1. Esatto! I prezzi sono abbastanza “a caso”. Io che abito in provincia di Ascoli Piceno ho nei pressi di casa 2.999 in 3 distributori vicinissimi a casa, due che stanno sui 2.199 mediamente lontani ed infine uno a 1.566 non proprio dietro l’angolo (son 17km da casa mia). Di questi 5 3 sono IP, 1 Tamoil ed un altro ENI. Proprio a caso; non so come state in Veneto ma qui non va benissimo

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