Home Mondo elettrico Promettono meraviglie i motori a ciambella di Donut Lab

Promettono meraviglie i motori a ciambella di Donut Lab

5
motori a ciambella

Donut Lab (qui il sito) presenta al CES di Las Vegas una gamma di 5 motori elettrici “a ciambella” che possono essere integrati negli pneumatici di un’auto o di una moto. I numeri e il tono dell’annuncio promettono meraviglie: potenza e coppia senza uguali, a parità di peso. «Certamente le prestazioni che dichiarano sono davvero straordinarie,  al limite del sospetto.  Comunque, se volevano incuriosire, ci sono riusciti» commenta Massimo Ceraolo,  Ordinario di Sistemi elettrici per l’ Energia all’università di Pisa. Che aggiunge: «Quello che dicono ci sta, ma occorre, in linguaggio pokeristico, andare a vedere».

motori a ciambella
La gamma dei 5 motori a ciambella presentati da Donut Lab al Ces
Per l’azienda finlandese dal nome che è tutto un programma (letteralmente “laboratorio di ciambelle), nata come costola di Verge Motorcycle, la  famiglia di motori elettrici di nuova generazione «offre prestazioni ed efficienza economica senza precedenti ed elimina completamente la necessità della trasmissione di potenza».
Le tradizionali trasmissioni, sostiene Donut Lab, hanno reso i veicoli elettrici costosi da produrre e mantenere, riducendo nel contempo le prestazioni e aumentandone il peso e la complessità. La nuova gamma di cinque motori a ciambella consentirà invece di progettare «veicoli notevolmente più leggeri, più economici e più facili da produrre».
Inoltre, la loro leggerezza renderebbe «del tutto irrilevante» il problema principale dei motori integrati alla ruota o “motoruota”  cioè gli effetti negativi della massa non sospesa. Sono infatti «soggetti a forti accelerazioni quando le ruote prendono dei colpi, ad esempio sui dissuasori, le buche, ecc. e solleva molti dubbi sulla loro durata» commenta ancora il professor Ceraolo che ne seguì l’evoluzione già trent’anni fa.

Cinque motori a ciambella per cinque tipologie di veicolo. I vantaggi e gli svantaggi (eliminati?) secondo il professor Ceraolo

Ogni versione del motore a ciambella di Donut Lab corrisponde a uno specifico utilizzo. L’innegabile vantaggio dei motori a ciambella è che occupano spazi per il resto inutilizzati, liberandone in altre parti del veicolo. Il problema, sottolinea Ceraolo, è che «senza un riduttore il motore deve girare alla stessa velocità della ruota, quindi  molto piano. Siccome la potenza è il prodotto coppia per velocità, alle basse velocità le coppie devono essere molto alte». E per avere coppie alte ci vuole tanto materiale: le dimensioni di un motore sono legate molto più alla coppia che alla potenza».

La scheda tecnica

Ma dai numeri della tabella qui sotto, sembrerebbe che Donut Lab abbia risolto entrambi i problemi. In particolare quello del peso.
motori a ciambella
 Ad esempio, la versione da 21 pollici e 40 chilogrammi di peso è in grado di produrre 630 kilowatt di potenza e 4.300 Newton metri di coppia – per motore. E’  progettato appositamente per l’industria automobilistica e le sue prestazioni «consentono ai veicoli di battere i record mondiali». Contemporaneamente, è stata rilasciata una versione speciale di questo motore destinata agli autocarri.

Per le due ruote, l’azienda ha presentato un nuovo motore per moto da 17 pollici che produce 150 kilowatt di potenza e 1.200 Newton metri di coppia, con un peso totale di soli 21 chilogrammi. Al contrario, la versione da 12 pollici dello stesso motore è adatta alle due ruote più piccole per scooter e pesa solo 8 kg.

Come quinto motore, l’azienda ha presentato una “miniciambella” destinata ai droni, che ha un diametro di 120 millimetri e produce 3 kilowatt e 20 Newton metri di prestazioni, pur pesando solo 1.500 grammi.

Scorrendo questi dati Ceraolo fa un rapido calcolo e dice: «Con ruote da 21″ automotive (non so però che pneumatico hanno considerato) posso ipotizzare un raggio di rotolamento di 37 cm. Quindi erogherebbero i 630 kW a 195 km/h, il che è alto ma credibile. La forza allo spunto per ogni ruota è 12 kN, che per un veicolo a 4 ruote motrici di 2000 kg di massa (quindi 20 kN di peso) porta gli pneumatici a usare un rapporto forza orizzontale su forza verticale inferiore all’unità, quindi ben compatibile con le prestazioni degli pneumatici stradali».

Una piattaforma di componenti intercompatibili con connettori standard: e’ “il Lego” di Donut Lab

Donut Lab non fornisce solo motori, ma una intera piattaforma che comprende tutti i componenti necessari per costruire un veicolo elettrico. Quindi moduli batteria, unità informatiche e il software che controlla l’intero veicolo. Sono componenti intercompatibili  perchè progettati per integrarsi e funzionare insieme.  La visione dell’azienda è che in futuro i clienti potranno decidere i componenti di cui hanno bisogno da un catalogo e collegarli tra loro con connettori standard in modo rapido e semplice.
  • Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it

– Iscriviti alla newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico-

Apri commenti

5 COMMENTI

  1. Motore nella ruota=aumento vertiginoso delle masse non sospese= peggioramento della guidabilità. Impraticabile per moto e automobili. Bel concept, ma questa soluzione funziona solo su monopattini e scooterini

    • Bisogna avvisarli allora che stanno lavorando ad un progetto inutile. Meno male che ti sei accorto tu. Mandi una mail?

      • Lo stesso articolo rileva il problema delle masse non sospese ma almeno in teoria non sembrerebbe cosí significativo.. Io invece mi chiedo quali batterie richiederanno questi motori cosí potenti e “coppiosi” 🤔 E anche se non c’è proprio lo spazio per un riduttore magari epicicloidale..

  2. Bisogna vedere se nelle moto il peso di 21kg che girano non rendono la moto difficile da far voltare.

    Non so quanto pesa cerchio+pneumatico normale.

  3. Questo sarebbe un salto tecnologico davvero importante e tutto europeo. Sarebbe interessante sapere il livello di efficienza che potrebbe raggiungere l’auto. Non sono un esperto, ma due motori da 200 kW sono tanta roba e mi pare di aver capito che sia il minimo raggiungibile per un’auto. Mancano elementi nell’articolo per comprendere meglio.

Rispondi