Con il progetto EV100 le grandi aziende chiedono 2,5 milioni di Ev. Ma le case auto sono in affanno e non riescono a produrle. E’ quindi l’offerta di auto elettriche (le liste d’attesa superano spesso i 12 mesi) più che la domanda, il principale ostacolo alla diffusione della mobilità elettrica. E il problema si aggraverà nei prossimi 10 anni, quando si riverseranno sul mercato le richieste delle aziende che già hanno pianificato di convertire con veicoli a zero emissioni le loro intere flotte aziendali.
EV100, il club delle aziende a zero emissioni
L’allarme è stato lanciato pochi giorni fa dalle 67 multinazionali aderenti al progetto EV100, promosso dall’associazione internazionale con sede a Londra The Climate Group (TheClimateGroup.org), con la presentazione del 2020 Progress and Insights Annual Report.
“Tutte le flotte elettriche entro il 2030”
Il progetto EV100, lanciato a fine 2017, sta riscuotendo uno straordinario successo. Impegna tutti i partecipanti a sostituire la totalità delle rispettive flotte con veicoli EV nell’arco di 10 anni. Il che genera una richiesta già pianificata di 2,5 milioni di mezzi elettrici entro il 2030. Nell’ultimo anno gli aderenti al progetto EV100 sono raddoppiati: tra gli ultimi ingressi figurano colossi del calibro di Lloyds Banking Group; Zenit; Lime; Danfoss Group. Una settimana fa si è aggiunta la multinazionale francese dell’elettromeccanica Schneider Electric , presente in 50 Paesi con 136 mila dipendenti e 14.000 auto aziendali in flotta.
La consistenza complessiva del parco auto elettrico delle 67 società partecipanti a EV100 tocca già quota 80 mila unità (a cui corrispondono 10 mila punti di ricarica aziendali) e dovrebbe crescere vertiginosamente a partire dall’anno in corso. Secondo il report appena presentato, però, quasi tutte hanno difficoltà a reperire i veicoli elettrici con cui sostituire quelli termici più datati ora in uso. E questo potrebbe frenare l’impegno a raggiungere le zero emissioni entro il decennio.
EV100, 42 milioni di tonnellate di CO2 in meno
La conversione delle flotte aziendali fa parte di piani più vasti per ridurre l’impatto ambientale delle rispettive attività aziendali. Obiettivo, questo, fondamentale per dare credibilità alle loro strategie di riduzione delle emissioni, ridurre i costi d’esercizio, garantire nuovi ricavi dalla rete di ricarica, ridurre i rischi reputazionali associati all’inquinamento atmosferico.
Si stima che i 2,5 milioni di auto elettriche messe su strada dai membri di EV100 consentiranno di risparmiare emissioni di CO2 per 42 milioni di tonnellate, pari all’equivalente di 11 centrali elettriche a carbone.ù
Case auto in affanno, tempi di consegna più lunghi
Nel report presentato pochi giorni fa l’80% delle aziende interpellate evidenzia rallentamenti nella consegna delle auto elettriche ordinate, cifra aumentata di oltre un terzo rispetto all’ultimo sondaggio dell’anno scorso. (Leggi qui)

«Per anni i produttori di automobili hanno citato la mancanza di domanda come il problema che rallenta i loro investimenti sui veicoli elettrici _ ha affermato Helen Clarkson, direttore di The Climate Group _. A nostro parere non è così. Se i produttori di auto vogliono rimanere competitivi, devono cambiare marcia nella produzione di veicoli elettrici o rischiano di perdere i loro maggiori clienti».
Una transizione indigesta per l’automotive
Da parte loro, la maggior parte dei produttori di auto dichiara di essere impegnata nella transizione EV. Ma avverte che ci vorrà tempo per mobilitare gli investimenti multi-miliardari necessari per progettare nuovi modelli e riorganizzare le linee di produzione. E se la domanda di auto aziendali elettriche da parte dei maggiori gruppi industriali cresce rapidamente, non altrettanto avviene per il mercato dei privati. Il che fa mancare una massa critica di produzione tale da ripagare gli investimenti. Per stimolare la domanda privata, insistono le case automobilistiche, è indispensabile una politica di incentivazione fiscale più aggressiva e la revisione del sistema tariffario elettrico.
The Climate Group: 3 azioni anti surriscaldamento
The Climate Group nasce per tradurre in realtà le raccomandazioni di IPCC , il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici promosso dall’ONU. Secondo l’ultimo report dell’istituzione entro il 2030 è necessario tagliare del 45% le emissioni globali di CO2 per limitare a 1,5 °C l’incremento della temperatura del pianeta. La mobilità elettrica è essenziale per arrivare a questo obiettivo, unita alla decarbonizzazione, alla decentralizzazione e alla digitalizzazione dell’energia.
Schneider Electric ha aderito a tre iniziative di The Climate Group. Oltre a EV100, è associata al progetto RE100 (sviluppo delle energie rinnovabili e la totale sostituzione delle fonti fossili) e a quello EP100 (raddoppio della produttività dell’energia attraverso l’efficientamento energetico). Entro il 2025 si è impegnata a raggiungere la neutralità di emissioni del proprio ecosistema e emissioni nette zero entro il 2030. (vedi: Schneider Sustainability Impact (SSI)).
Il caso Schneider Electric, smart energy a 360 gradi
Schneider Electric, colosso globale nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione è impegnata nella sperimentazione della architettura EcoStruxure™ per la mobilità elettrica. L’architettura Ecostruxure copre tutta la “catena” della ricarica: dalla consulenza alle aziende che intendono adottare la mobilità elettrica alla fornitura di sistemi di gestione di reti e microgrid, fino alle stazioni di ricarica smart. Il sistema è già stato adottato in alcune sedi del Nord Europa e interesserà nei prossimi anni oltre 50 paesi in cui l’azienda è presente, tra cui l’Italia.
Attraverso la partecipazione a nuove start up del settore, aiuta le altre aziende a compiere la transizione. Con eIQ Mobility offre servizi di consulenza e software per l’elettrificazione delle flotte, e con DST, offre logistica as a service per la gestione delle flotte elettriche. Inoltre Schneider Electric è investitore ed è partner di Volta, che permetta a proprietari immobiliari e automobilisti di ricevere ricariche gratuite per i veicoli elettrici in cambio di pubblicità.