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Problemone: riparare le elettriche dopo certi incidenti

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Una Tesla Model Y incidentale: i costi di riparazione possono essere altissimi.
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Problemone: riparare le elettriche dopo certi incidenti può rivelarsi impossibile, tanto da rendere più conveniente disfarsi dell’auto per acquistarne una nuova.

Il crash-test della Tesla Model Y: massimo dei voti da Euro NCAP.Problemone che riguarda Tesla in primis: costi folli per il ripristino

Premessa: non è un problema di sicurezza. I crash-test indipendenti in tutto il mondo hanno dimostrato che le elettriche, Tesla in testa, sono le auto che meglio proteggono chi si trova a bordo. È un problema di possibilità di riparare le auto a a costi ragionevoli, con gli inevitabili riflessi sui premi assicurativi. E proprio Tesla è tra le Case sotto osservazione per questo problema, visto che uno dei grandi vantaggi competitivi della Casa di Elon Musk può rivelarsi in certi casi un problema. Il vantaggio è la capacità di contenere i prezzi dei vari modelli a livelli inarrivabili per la concorrenza, grazie al fatto che il body dell’auto è costituito da un unico grande pezzo. Che crea poi un unico blocco con il pacco-batterie. Tutto molto ben protetto. Ma può capitare l’incidente in cui parti della carrozzeria o delle celle vengono danneggiate in modo apparentemente lieve. Ma intervenire per la riparazione sostituendo solo quelle parti può rivelarsi impossibile.

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L’articolo pubblicato on-line da La Repubblica.

Il caso limite dell’ingegnere torinese con il Model Y

ùDel problema ci eravamo già occupati due anni fa, quando il nostro amico Matteo Valenza fece visita a una carrozzeria specializzata proprio nella riparazione di Tesla. Già il titolo dell’articolo era significativo: “Un botto con la Tesla? Può costare… un botto“. Vi si racontava che anche un piccolo urto poteva comportare spese di ripristino ingenti: “Se una Tesla urta contro un paletto e riporta dei danni sul paraurti, questo dovrà essere completamente sostituito. Perché? La presenza di tantissimi sensori che rilevano informazioni ambientali rende spesso impossibile riparare danni esterni utilizzando lo stucco. Un urto sul paraurti potrebbe costare 300 euro o addirittura 700 euro in un Model Y. Ma il conto può essere incredibilmente superiore se vengono lesionate parti più “sensibili” dell’auto. Qualche giorno fa Repubblica ha riportato un caso limite. Un ingegnere torinese, Gian Maria Cravero, si è visto presentare un preventivo di 80 mila euro per riparare la sua Tesla Model Y acquistata nel 2021 a 57 mila euro.

Immagine d’archivio su un crash di una Tesla Model Y.

“Nulla di grave, avevo preso un muretto, ma  avantreno compromesso”

Nulla di grave, ha preso un muretto, ma i danni, causa angolatura dell’impatto, sono stati particolari“, ha spiegato Cravero. “Ha toccato il cuore dell’auto, la batteria. Insomma, l’avantreno era compromesso”. Ed ora ecco la Reuters occuparsi del problema con un lungo report in cui si mette sotto accusa proprio la tecnica costruttiva di Tesla. “Mentre alcune case auto come Ford e GM assicurano di aver reso i pacchi batteria più facili da riparare, Tesla ha preso la strada opposta con il suo Model Y. Il cui il nuovo pacco batteria strutturale è stato descritto dagli esperti come avente riparabilità zero“. Con il rischio di dovere togliere dalle strade auto quasi nuove, alla faccia di quella doveva essere “economia circolare“. La Reuters cita anche Matthew Avery, della società di intelligence sui rischi auto Thatcham Research. ” “Si comprano auto elettriche per motivi di sostenibilità. Ma non sono molto così sostenibili se devi buttare la batteria dopo una piccola collisione“.

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Elon Musk: “Premi delle compagnie assicurative  irragionevolmente alti”

Un problemone? No, secondo il patron Elon Musk

Come al solito Tesla non ha risposto alle richieste di commenti. Ma in realtà dovrebbe ribattere a quel che scrive un’agenzia di stampa importante come Reuters:  “La decisione di rendere i pacchi batteria ‘strutturali’, come parte della carrozzeria dell’auto, permette di tagliare i costi di produzione. Ma rischia di farli ricadere su consumatori e assicuratori. Il costo delle polizze potrebbe diventare un problema. Anche se a gennaio era stato lo stesso Elon Musk a tagliare corto affermando che “i premi delle compagnie assicurative sono irragionevolmente alti“. E che Tesla ha apportato modifiche al design e al software per ridurre costi di riparazione e premi assicurativi. Ma riparabilità e accessibilità delle batterie (anche per quel che riguarda i dati di funzionamento) restano centrali: “Il numero di casi di incidenti aumenterà, quindi la gestione delle batterie è un punto cruciale“, dice Christoph Lauterwasser, ad di un istituto di ricerca di Allianz.

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Sandy Munro: “Zero riparabilità per il pacco -batterie del Model Y”.

Un problemone?, secondo il guru Sandy Munro

Lauterwasser fa notare che mandare a rottamazione veicoli elettrici con pochi km ne vanifica la sostenibilità ambientale. Non si riescono a compensare le emissioni di Co2 in fase di produzione. Ribadendo che l’accesso ai dati delle batteria è un altro pre-requisito per la riparabilità. E la Reuters fa anche notare che “le nuove celle 4680 della Tesla… sono incollate in un pacchetto che fa parte della struttura dell’auto. E non possono essere facilmente rimosse o sostituite“. Lo conferma Sandy Munro, il noto consulente americano che esamina i veicoli smontandoli pezzo per pezzo. Il pacco-batteria del Model Y, dice, ha “zero riparabilità”. Il tema sta sollevando l’interesse anche delle autorità nei Paesi in cui le auto elettriche, Tesla in particolare, sono più diffuse. Il governo inglese sta finanziando una ricerca sui “punti critici” dell’assicurazione  E la stessa UE è stata sollecitata a stabilire standard che “facilitino manutenzione, riparazione e riutilizzo delle batterie“.  Con sezioni più piccole e moduli più semplici da riparare.

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146 COMMENTI

  1. Vi do io un numero di un sasso di rottura stupida ; Tycan elettrica, rottura circuito raffreddamento batteria con perdita dell’intero liquido senza che nessuno se ne accorgesse, macchina sotto carica per intera notte. Al mattino successivo errore circuito raffreddamento ed errore batterie. Risultato tutto cotto per un costo di 50k€. . Alla fine comunque va considerato che la batteria è i cuore dell’auto come il motore per le termiche ; sostituire un motore non viene a grati anzi batteria idem

    • Ma a fronte di una perdita circuito idraulico non è andata in protezione ? Se è vero la Taycan è un bidone .
      Onestamente mi sembra strano

      • No non è andata in protezione ed è rpoi rimasta sotto carica tutta la notte, la perdita non si vedeva a causa della Neve sul piazzale. Un po’ è stata colpa nostra , macchina bassa siamo andati su strada sterrata toccando sotto più volte, una di queste ha tranciato un tubo. Vabbè tanto è un leasing aziendale

      • Per far ciò non deve avere il sensore di livello liquido come hanno tutti i radiatori delle termiche, non deve avere il sensore di temperatura liquido come hanno tutte le termiche, non deve avere il sensore di temperatura delle celle batteria come hanno tutte le BEV, mah
        Caricata tyutta le notte? A casa? Al massimo a 7,4kW? In una batteria da 79,2kWh, una carica a meno di 0,1 C è un solletico e anche in una colonnina AC a 11kW siamo a poco iù di 0,1C. Non penso l’abbia lasciata tutta una notte in una colonnina DC da 225kW!
        Un pacco batteria completo di una Tesla M3 da 75kWh costa escluso tasse 9.900€, per una Tycan lieviterebbero a 50.000€???

        • non so dove hai trovato un costo a meno di 10 k euro per la batteria Tesla model 3 se mi conce parlano dai 17 ai 25k (perché generalmente fanno sostituire tutto) se la forfuor eq chiede un costo complessivo di poco meno di 12k euro e la citroen c-zero viaggia a 21k .
          Comunque si la cifra totale (che ovviamente noi non paghiamo ma perdiamo solo una parte della caparra da contratto perché il resto è tutto in carico al noleggio dove abbiamo fatto una full kasco) pacco batteria completo + radiatori , tubazioni, licquido ed alcuni pezzi del sotto scocca danneggiati , trasporto, manodopera, iva e oneri di smaltimento (4,5 euro kg circa di oneri di smaltimento ho visto preventivo di costo comunicato )…. se prendi un’auto bassa meglio evitare gli sterrati alla Bo & Duke :-p

    • In che senso “infatti” ? Bisogna vedere se l’articolo di Reuters ha riportato correttamente le notizie… e se NP lo ha tradotto come si deve (per esempio ho notato un’ imprecisione sulla parte delle batterie piccole e da suddividere in moduli..)

  2. Elettrico, non significa solamente tesla…Penso ad una twingo ZE con pacco batteria relativamente piccolo e di facile sostituzione e parti di carrozzeria in comune con la versione termica.
    Per cui fare di ogni erba (BEV) un fascio come al solito genera armi di distrazione di massa.

  3. I costi di riparazione potenzialmente alti sono sicuramente da tenere in considerazione, ma non devono essere certo essere visti come il male assoluto. Certo è che le architetture su cui si basano i veicoli sono scelte strategiche fatte dai produttori. E penso facciano le loro scelte anche in vaso alle casistiche degli incidenti… infatti durante le ingegnerizzazioni, si sa benissimo in che classe di merito il veicolo potrà appartenere.
    Poi ovvio che come sempre bisogna fare bene i conti prima di acquistare qualsiasi tipo di bene, sopratutto un auto. Ancor più se c’è il potenziale di doverla buttare via in caso di incidente, cosa che succedeva anche coi i veicoli endotermici, ai quali però manca il componente principale del veicolo elettrico…la batteria
    Buona giornata a tutti!

  4. A proposito di cose intelligenti su tesla, stanno commercializzando un kit con un volante normale per sostituire lo “yoke”. Pare stia andando a ruba, al prezzo di 700 dollari….

    • da come scrivi sembra che Tesla lo monti su tutti i modelli
      non solo su uno da 1020 cv che costa 141000 eur

      comunque ti faccio contento , Tesla non è l’unica fissata con la cloche
      anche Toyota ne ha una come optional, per Lexus RZ 450e
      se da una parte sembra che funzioni molto meglio di quella tesla
      dall’altra ..
      non c’è più il piantone dello sterzo
      è completamente drive by wire
      se sai cosa significa e cosa implica
      telsa ha il piantone e un demoltiplicatore controllato elettronicamente in base alla velocità

      non è roba per boomer ..
      o meglio può essere roba per boomer e oltre che hanno confidenza con pad per videogiochi
      e che si adattano in 10 minuti a qualsiasi controller remoto gli metti in mano

      • Tra l’altro dev’essere già possibile ordinare ufficialmente a Tesla il volante tondo normale al posto dello yoke, o è cosa imminente. Almeno da noi in Europa.

      • “se sai cosa significa e cosa implica” Si, io lo so molto bene. Forse non sai che quello che tu chiami demoltiplicatore controllato elettronicamente esiste su una miriade di auto da vent’anni. Poi tesla può montarlo su auto che costano anche 10 milioni di euro, rimane una sciocchezza comunque. Toyota invece paradossalmente potrebbe montarlo con successo perchè non essendoci il piantone potresti davvero fare in modo di non incrociare mai le braccia.

        • comunque non sei aggiornato come non lo sono io
          se vai sul sito di Telsla ,
          adesso il volante di serie è quello normale
          quello optional è il joke

          amen

          • Il problema non è che si sono accorti di aver fatto una stupidaggine. Il problema sono quelli che di fronte ad una palese stupidaggine osannavano tesla per la sua geniale capacità di innovare.

          • il problema è che tu non ti sei accorto che è un’azienda che ascolta MOLTO
            i suoi consumatori e cambia idea rapidamente e in una forma che le altre aziende ci metterebbero anni di discussione ,
            per non ammettere un errore

            il caso attuale è quello dell’autopilot
            e sensori di prossimità
            tolti da tesla da qualche mese e sembra che verranno reintrodotti quest’anno
            un po per impennata dei costi un po perchè,secondo me, openpilot di comma ai , stava dimostrando che si può fare una guida autonoma con pochissime risorse hardware
            purtroppo si è rivelato che per il parcheggio i sensori di prossimità aiutavano parecchio
            anche perché il software tesla vision non cresceva nei tempi “accettabili” dalla compagnia
            ora scopriamo che il software li integrerà di nuovo nella versione 4
            e che tesla vision comincia a funzionare anche senza sensori

            può piacere o non piacere una condotta del genere
            ma se la base c’è , un gadget in più o in meno non fa la differenza
            imho

    • Asty, Sai perfettamente che quel gingillo è fatto pensando agli Stati Uniti. E sai altrettanto perfettamente che in certi stati degli Stati Uniti ci sono dalle 7 alle 10 curve vere in tutto lo stato. Tolti gli incroci. 😉

      Uno che lo comprasse in Europa, semplicemente si vuole del male😂

  5. Il problema non è se la Tesla ha il pacco batterie sostituibile e riparabile. Il problema è di chi le compra queste auto, facendosi abbindolare dalla moda senza verificare primo di come sono fatte realmente queste auto.

    Ma veramente pensate che costruttori come Stellantis con 18 marchi prestigiosi che sono in vita da più di 100, per non parlare dei marchi Tedeschi, o della Toyota prima azienda al mondo, non sapessero costruire auto con i trucchetti della Tesla per risparmiare?
    Nelle auto di marchi storici le parti sono molteplici proprio per facilitarne l’assistenza e riparazione.
    Tesla le stampa con le mega presse….e poi quando si rompe la rimettiamo nelle mega presse per rottamarle…
    Tesla durerà poco, il botto sarà vicino appena i grandi marchi “quelli veri” usciranno con le vere auto elettriche…

    Ricordate la fine che ha fatto Nokia? il più grande produttore di cellulari al mondo? Quando i grandi hanno iniziato a giocare è sparita dal mercato..

    • “tesla durerà poco”
      alias “ricordati che devi morire” , sono 12 anni che lo dite
      mo me lo segno

      intanto questi “questi” aprono un’altra fabbrica in messico e si apprestano a raddoppiare le auto prodotte e vendute nel 2022 , che sono UN MILIONE
      per il 2023 si stimano tra 1,8 e i due milioni se il trend del primo trimestre si conferma

      Tesla inoltre in molti stati USA ha anche una sua assicurazione ,che dovrebbe arrivare anche in Europa

      mi sa che la fine di Nokia la fanno gli altri , se è vero che mediamente Tesla ha una maginalità superiore a 9000 dollari per auto prodotta ..

      è vero che in caso di incidente grave , l’auto si butta
      ma mi sa che è anche vero per il 90% delle auto termiche moderne (numero a caso che penso conservativo)

      è vero che molte parti dell’auto sono in duralluminio per contenere i pesi e aumentare le prestazioni

      ma queste pratiche fatte su un ferrari ,laborghini e porsche ..
      non è mai stato considerato un handicap ..
      anzi

      conclusione
      sarebbe bello e relativamente semplice verificare la quantità di incidenti che fanno le tesla in rapporto al parco circolante ,magari dividendo gli incidenti subiti da quelli causati ..
      questo e solo questo può dare un’indicazione alle assicurazioni
      conosendo gli americani e il loro modus operandi
      il fatto che Tesla stia investendo anche in una assicurazione propria ..
      mi da già una parziale risposta , che attende solo dati ufficiali

      P.S.
      i modellli entry level RWD tesla sono LFP
      e IMHO modulari e riparabili , addirittura a livello di cella
      chiedo conferma agli esperti , io questa supposizione l’ho fatta in base alle poche foto circolanti del pacco batterie lfp

    • Veramente il paragone con Nokia non c’azzecca nulla: Nokia era il colosso, il più grande produttore di telefoni al mondo, nonché una delle più importanti software house del pianeta, ed è stata lei a soccombere non appena sono venuti fuori gli smartphone da parte di aziende che allora erano degli outsider del settore. Da questo punto di vista, Tesla è lo smartphone e le grandi case automobilistiche tradizionali sono i grandi colossi che sono fermi ancora al dumbphone.

      Sono anni che danno Tesla per un fuoco di paglia, intanto ha raggiunto la capacità produttiva di 2 milioni di auto all’anno nel giro di pochissimi anni. Vedremo se il tempo darà ragione a lei o a te…

      Anche perché dubito che se avessi un incidente, chessò, con la tua bella Ford Mustang Mach-E e dovessi sostituire la batteria, i costi sarebbero così popolari…

    • Guarda che l esempio Nokia è proprio sbagliato, sono morti per non hanno innovato ,dicendo che nessuno avrebbe acquistato un telefono senza tasti , e poi non hanno visto arrivare android .
      Se prendo il tuo esempio saranno gli altri a morire e non Tesla che il nuovo arrivato e da zero etarrivato a 4 milioni auto prodotte .
      Un commento , ma dobbiamo farli tutti questi incidenti ? Se poi posso acquistare un auto al top della tecnologia ?

    • La risposta è si ,le aziende storiche non sono in grado di fare concorrenza a Tesla e ti spiego perché .
      Perché quando c’è da sviluppare una funzione chiamano il subcontractor che sta producendo l apparato chiedendo optimizzazione e riduzione di prezzo .
      Tesla la progettazione la ha in casa e molte volte gli apparati fanno anche altre funzioni , hai mai sentito parlare di Octovalve ?
      Il subcontractor detiene il know how ,non la casa madre , Tesla il know how lo ha in casa .
      Il subcontractor offe una soluzione che deve essere bullonata con modi di fissaggio diversi da soluzioni offerte per altri apparati . Sai il catena di montaggio quanto impatta avere 15 cacciaviti pneumatici diversi ? Tesla ne ha 5 , si può vedere la discussione di Sany Munro , guru nel mondo automotive .
      Per cui , gli altri , o si portano il know how in casa o sei spacciato

    • Pensa a Kodak che pur avendo la tecnologie delle fotocamere digitali,le ha tenute nel cassetto per poi perdere tutto!
      Come blockbuster che ha perso tutto il noleggio non vedendo arrivare Netflix ecc .

      La risposta è SI aziende di 100 anni Ford GM , Stellantis ecc avranno grossissimi problemi .
      Faccio un altro esempio di terremoto in atto nel mondo auto a causa ,sempre di Tesla, dell’ uso della 48 volt nella batteria dei servizi .
      La discussione sulla 48 volt dura da circa 20 anni e da sempre osteggiata nel mondo automotive .
      Ma adesso Tesla ha detto che la 48 volt arriverà sui nuovi veicoli e il mondo una volta di più rincorrerà chi con coraggio sta facendo scelte coraggiose

    • Quando un sw ben fatto di assistenza alla guida, vedi Tesla, ti dice chiaramente e facendosi sentire altrettanto chiaramente: guarda che sei troppo a sx o troppo a dx, guarda che in base alla velocità l’ostacolo che hai di fronte è un pericolo , guarda che ….
      nonostante questo ti va di andare a sbattere contro un muro, beh allora te la sei cercata.
      il problema non è a questo punto quanto costa una riparazione ma dichiarati fortunato se al posto del muro non c’era una o più persone!!
      sarà mica il caso di essere meno distratti da telefonini, alcol, sniffate e dio sa cos’altro quando si guida!!

      Personalmente non vedo l’ora di poter attivare FSD sulla mia Tesla, perchè mi fido sempre meno non di me stesso ma di chi mi viene incontro.

  6. Degli Esposti, la prego!
    Non offenda la sua intelligenza!
    Il mio commento si riferiva ovviamente al fatto che l’articolo ha i toni di un necrologio e che lo avete pubblicato solo perché l’argomento non poteva essere sottaciuto. Nel corpo del testo, è completamente assente la solita “verve” polemica che puntualmente caratterizza tutti i vostri scritti su ciò che non vi garba.
    Stavolta, a quanto pare, “sic stantibus rebus” e c’è poco altro da aggiungere.
    Non si preoccupi più di tanto, comunque….vedo da alcuni commenti che diversi “terrapiattisti” le stanno venendo in soccorso, negando l’evidenza dei fatti e pretendendo addirittura di vedere le foto dell’incidente e il preventivo di Tesla!
    “Elettrizzante”, tutto ciò…..

  7. A me invece piacerebbe vedere com’è ridotta questa Tesla Model 3 di questo “ingegnere Torinese” che dice di aver urtato un muretto salvo aver danneggiato la batteria che sta SOTTO l’auto e non certo sul muso…
    Che poi il sensazionalismo dell’articolo è che esiste la possibilità di fare incidenti in cui costa meno ricomprarsi l’auto che ripararla… ma va? Come se non capitasse mai con le auto tradizionali…

    Cominciano con vedere in che stato è questa Model 3, poi si può iniziare a discuterne.

    • ///a me invece piacerebbe vedere com’è ridotta questa Tesla Model 3 di questo “ingegnere Torinese” che dice di aver urtato un muretto salvo aver danneggiato la batteria che sta SOTTO l’auto e non certo sul muso \\\ In effetti sarebbe interessante sapere la dinamica esatta dell’incidente (oltre eventualmente la velocitá al momento dell’impatto)

  8. Ci sono alcuni aspetti di questa storia che non mi tornano.
    Il pacco batterie di una Model 3 si aggira attorno a 15.000€. Nel video che girò Matteo Valenza, documentò i costi di una Model 3 con l’avantreno completamente distrutto e venne fatto un preventivo di circa 45.000€.

    Questo tizio dice di aver subito un sinistro non poi così eccezionale e dice di aver ricevuto un preventivo di 80.000€?
    Qualcosa non torna.
    Altro aspetto, perché non diffuso immagini della vettura sinistrata ed il preventivo? Ne ha chiesto uno solo?
    Chi distrugge un’auto, davvero pensa di farla riparare?

    Che un incidente che coinvolga il pacco batterie sia costoso è invevitabile però diciamo anche quanto costa un pacco batterie e ricordiamo dove si trova altrimenti si trasmette l’idea che danneggiando un cofano o un paraurti di un auto elettrica si spenda 3 volte rispetto ad un’auto termica che è l’ennesima fesseria lasciata intendere per disincentivare l’acquisto di auto elettriche.

    Il Mainstream più che preoccuparsi dell’eventuale stop alle auto endotermiche nel 2035 è preoccupato di quante persone già oggi stanno scegliendo l’elettrico. Non c’è giorno che non salti fuori qualche storia o che non si attacchi Tesla in particolare.
    È un caso? Io non credo. Basta vedere i numeri delle vendite e si capisce perché altri produttori di veicoli elettrici con volumi di vendite più bassi non vengono mai mensionati. Tutti perfetti ed economici?

  9. ….certo che l’assoluto silenzio di Tedeschini e Degli Esposti sui contenuti dell’articolo in questione e molti dei commenti ad esso relativi è davvero ASSORDANTE!
    Mi sa che tocca riconvocare d’urgenza in videochat il professor Armaroli….o convincere quel cattivone di Elon Musk a vendere le sue Tesla con la formula del “PAGHI UNA/PRENDI DUE!!!

    • Commento curioso: l’articolo è stato scritto e pubblicato, e non certo dallo spirito santo.

  10. Sono auto a pile,come il cellulare,dopo un paio d’anni, è più conveniente buttarlo via…🤷🤷🤷

  11. Si è data per matura una tecnologia che non lo era. Si è pensato che Tesla avesse rivoluzionato i processi di produzione e gli altri fossero scemi, però magari hanno dimenticato qualcosa, tipo la riparabilita oltre che la flessibilità su aggiornamenti.
    Aspettiamo di vedere il secondo ciclo di prodotti Tesla per avere un quadro completo.

    • Sarebbe un discorso di una lunghezza siderale, ma le posso dire con la più totale sicurezza che nel favoloso mondo auto-moto a onor del vero il problema dell’ingegnere che progetta senza curarsi di chi poi dovrà riparare o fare la manutenzione è un busillis annosissimo.

      • SOno d’accordo. Il problema in questo caso è l’entità economica dei danni. Ho guardato i filmati dal canale Youtube consigliato sotto, ed i risultati sono semplicemente inaccettabili.

  12. Io ho un’auto a noleggio a lungo termine e la kasko è obbligatoria, ma si paga salatamente.

    Liquidare un problema di potenziale antieconomicità della riparazione di un’auto con la batteria danneggiata con la possibilità di assicurare il rischio non è esattamente razionale, All’estremo, è un po’ come dire che, siccome la tale attività che pratico è pericolosa, invece di ridurre il rischio, stipulo una bella polizza sulla vita.

    Non voglio farne un romanzo, ma i prodotti elettronici da anni seguono una curva di progressiva minor riparabilità e, stando all’automotive, la gestione delle grandi flotte predilige la sostituzione totale di una portiera alla riparazione della stessa (poi cannibalizzano tutti i componenti della vecchia portiera, ma non la mettono in dima e lo stucco metallico non lo vogliono vedere nemmeno da lontano). E’ una scelta deliberata, non un caso,

    • /// i prodotti elettronici da anni seguono una curva di progressiva minor riparabilità \\\ Vero ma proprio per questo negli ultimi anni stanno cercando di (far) introdurre leggi per prolungarne la vita operativa (vedi hashtag “righttorepair” degli organismi europei e siti “indipendenti” come https://repair.eu/) Credo e spero che prima o poi anche il mondo automotive verrá coinvolto da questa tendenza

  13. Le compagnie assicurative non fanno beneficenza ed anche avendo la Kasko si riceverà solo ed esclusivamente il valore residuale dell’auto. Ma questo vale anche per le termiche! Insomma chi la prende in saccoccia è sempre il consumatore finale!

    • …. sì però una termica non arriva mai a estremi del genere daiiiii….con al massimo 2o k la ripari!!!!….Tesla si è saputa vendere benissimo ma la model S era piena di difetti in ogni parte….la model 3 era studiata meglio ma con presenza di cose difficili da manutentare , mentre model x aveva grossi problemi con le ali di gabbiano….infine questa con il grave difetto delle batterie permanenti insostituibili…..una saga davvero impossibile….e non hanno ancora finito perché il SEMi come andrà?….e il cyber truck?….ma!

  14. Senza necessariamente sminuire il problema, però c’è da dire che la Tesla avvisa parecchio tramite il suo sw dei pericoli o possibili tali in marcia.
    Se vai troppo vicino alla riga bianca sx o dx, se sei troppo vicino in base alla velocità a un ostacolo, avvisa eccome e con insistenza e con allarme ben udibile.
    Io parlo del sw Tesla perchè lo uso tutto i giorni e non conosco sw di altre case.
    Ben diverso era il comportamento della golf td che avevo prima, in pratica non diceva nulla di nulla, nessuna minima assistenza alla guida. Di suono c’era solo il botto quando capitava.
    Non ho altro da aggiungere.

  15. E’ peggio di così. Trattasi di una Model 3 del 2021 acquistata a 54000 euro con lo sconto. Quindi niente batterie strutturali. Questo in teoria allarga il problema non ai soli modelli con batterie strutturali ma a tutte le elettriche. Anche perché le batterie di Tesla sono le più conosciute e in teoria dunque le più facili da sostituire/cambiare. Dopotutto non sono le batterie di Tesla che costano “solo” tra le 15000 e le 25000 euro? E quindi come si arriva a 80k?

    Fintanto che c’è la kasko a buon mercato, il rischio si limita. Dopo …

    • -E quindi come si arriva a 80k?-

      Ammettendo candidamente che anche allo zio Elone, non diversamente dagli altri, interessa di più venderti un’auto nuova piuttosto che permetterti di riparare “facilmente” quella rotta.
      Con buona pace della CO2 emessa in fase di costruzione e di qualsiasi concetto di sostenibilità.

    • Io controllerei prima che franchigia ti mettono su una tesla per la garanzia kasco 😅 non mi sorprenderebbe vedere anche un 15%, o peggio in futuro potrebbero escludere la batteria dalla kasco per creare una opzione ulteriore così da scoraggiarne anche la sottoscrizione con premi dovutamente fuori scala

      • Ho fatto una prova a perdita di tempo qualche giorno fa con un comparatore senza fornire la targa e ho ottenuto un prezzone, ConTe mi ha offerta per poco meno di 700 euro RCA + Kasko con franchigia del 10% sulla Model 3 RWD (presumo sulla AWD il prezzo salga), (circa 350 euro l’RCA e circa 350 la Kasko), ovviamente in una città tranquilla della Toscana come la mia e optando per la classe 1. ConTe è l’unica compagnia che ha accettato di fare un preventivo senza conoscere la targa.

        • Buono a sapersi, oramai è un incubo farsi un preventivo senza dirgli anche quanti strappi di carta igienica usi 😅😂

          Il costo della kasko è sorprendentemente basso per il valore di listino dell’auto, non è che era una mini kasco camuffata? O casco collisione a seconda di come la vogliono le varie compagnie, o da che ho smesso di far l’assicuratore i prezzi son calati in maniera assurda(10 anni) o con quei soldi mi aspetterei una kasco su una golf da 30/35k, magari con franchigia del 5 e scoperto minimo di 500€ (per la tesla lo scoperto minimo hai visto quanto era?)
          Certo è che cmq il 10% lo vedevo solitamente solo su Mercedes bmw Audi etc

          Per ora i costi vengono coperti con altro (del resto per anni i rami rca son stati in perdita coperti dal resto ovviamente) è anche un gioco di crearsi una market share nellelettrico ai suoi albori su piani a lungo termine, ora però il vaso di pandora è stato scoperchiato su reuters, far troppa pressione sul bilancio non serve più perché la notizia è circolata e seppur con grossi incentivi si inizierà un lento ritirarsi delle campagne sconti.

          Certo, va tutto visto in chiave di “dove abiti”, ahimè che ci piaccia o meno le statistiche delle assicurazioni sono maniacali, se una determinata area presenta rischi maggiori, più alto sarà il costo, i coefficienti son basati su calcoli e non su quello che è bello o brutto, non sono politicamente corretti né razzisti né sessisti, se una determinata categoria o area o marca o modello o colore ha rischi più alti o più bassi, il costo sarà direttamente proporzionale al rischio, se sbagliano semplicemente falliscono.
          Ognuno tragga le proprie conclusi poi

  16. Il fatto che un pericolo venga, giustamente, preso in considerazione non vuol dire che il rischio per l’utente sia elevato. I casi di incendio per numero di veicoli circolanti per le EV è 60 volte inferiore rispetto alle termiche e 140 volte inferiore alle ibride. A Reggio Emilia, nell’ultimo mese, due persone sono morte carbonizzate nelle loro auto termiche, in due diversi incidenti. Non ho visto notizie al riguardo nella cronaca nazionale, e dubito sia andata più in là delle province limitrofe, ma si discute di Tesla bruciate in Cina o California. Allo stesso modo, non si hanno notizie di persone o soccorritori folgorati.
    Questo non vuol dire che ce ne dobbiamo fregare, ma da qui a dire che gli EV siano più pericolosi ce ne passa.

  17. Se non l’avete mai visto, vi consiglio il canale YouTube “wham bam teslacam”, oltre ad essere un buon intrattenimento offre una direi piuttosto preoccupante panoramica dei costi di riparazione delle tesla… Quindi, non preoccupatevi Teslari, la vostra macchina vi terrà sicuro dal farvi fare incidenti, ma gli altri….

    • Invece se c’entri un Audi ,una Porsche o comunque qualcosa che abbia 400 cavalli le riparazioni le fa il carrozziere sotto casa ?

    • Grazie mille, se è vero quello che si dice nei video, la situazione delle riparazioni tesla è assolutamente folle. Non ho altre parole.

      • Con piacere. Con i dovuti dubbi, legati alla conosciuta pratica di voler spesso approfittare delle assicurazioni, secondo me il costo non si distacca poi troppo da quanto detto nei video. Il problema è anche la quantità di “total lost”, siccome le batterie costano una cifra folle anche in piccolo danno al pacco può portare tranquillamente i costi di riparazione superiori al valore della macchina (anche se nuova!!)

  18. La Kasko è un’ottima soluzione, per adesso, perché di fronte ai costi per la sistemazione dell’auto anche le compagnie assicurative adegueranno i loro premi e non penso che saranno teneri (in un arco temporale medio)

  19. Il rovescio della medaglia della minimizzazione dei costi di produzione….. adesso iniziano ad uscire articoli relativi questo problema. Ben venga perché non è di poco conto. Probabilmente avrà conseguenze sulle vendite nel medio termine (almeno in Europa) e con le batterie strutturali la situazione si complica ulteriormente.

  20. Fossi io al potere farei una legge che elimini la possibilità di mettere in dima le auto, quando un metallo lo pieghi una volta, la seconda si piegherà ancora più facilmente.
    Abbiamo in circolazione termiche (anche di discreta potenza vittime di gravi incidenti riparate in alcuni casi pure in economia) che offrono una sicurezza n volte inferiore al pari modello non incidentato.

    Con le elettriche farei la kasko, e se va male, demolizione senza neanche pensarci due volte.

    • Un problema alla batteria non riguarda solo un eventuale incidente ma anche un problema alla stessa.. e se i costi di ripristino sono elevati avremo un fiume di auto recenti verso la rottamazione anticipata.. se il problema da risolvere è l’ecologia direi che obiettivo mancato..

      • Devi considerare le percentuali. Se lo 0,01 % delle auto avrà questo problema ma i costi di produzione, anche ambientali, saranno ridotti, per tutte le auto, anche solo del 2 %, sicuramente il bilancio non può essere che positivo.

    • Evidentemente non lavori nel campo delle riparazioni e presupponi che una riparazione di carrozzeria eseguita a regola d’arte, non offra garanzie di sicurezza sufficienti.

  21. Però la notizia dell’ingegnere torinese riguarda una model3, che è fatta in modo “tradizionale” e la sua batteria non è strutturale.

    • difatto non credo a quell articolo ,la Model 3 in Germania viene riparata anche da mole carrozzerie tradizionali

      • Nemmeno io ci credo, non senza foto del danno e del preventivo dettagliato.
        Altrimenti potrei dire che ho fatto il giro del modo su un guscio di noce.
        Perché non credermi?

    • Sinceramente io di una batteria che ha subito un forte scuotimento, seppur all’apparenza in ordine sia dal punto di vista esterno che tramite verifiche software, io non mi fiderei.

        • Io le auto elettriche non le prenderei ne incidentate ne usate in quanto non sono in grado di capire l’effettivo stato della batteria.

          Ho lo spessimetro digitale per lo spessore della vernice, mi faccio prestare l’oggettino per verificare la compressione delle camere di scoppio, ma dello scan software di una batteria non mi fido in quanto virtuale e non meccanico.

          • Anche sulle auto termiche da tempo la diagnostica si fa collegando un computer alle centraline di bordo. In che senso una diagnostica software è virtuale? Non ha valore quindi?

            Una Risonanza Magnetica non fa testo perchè fatta col computer, però un’approssimativa auscultazione meccanica del dottore va benissimo??

          • Oggi abbiamo analizzatori della singola cella tramite BMS sviluppate da società di primo livello , oltretutto italiane e che stanno crescendo.

          • Per Luca,

            vero non ho chiarito del tutto il concetto, io diffido della diagnostica della batteria in quanto un problema alla batteria può essere potenzialmente devastante, un problema ad una centralina solitamente lo è di meno.

            Poi io sono un fifone di natura, prima di prendere l’auto a metano ho dovuto fare un sacco di verifiche e ricerche, ma dopo qualche anno l’ho acquistata, anzi ne ho avute 4.

          • Ok, così già suona diversamente. Perchè se si accetta come veritiero solo quello che si comprende, torniamo a mettere sul rogo gli scienziati…o le auto elettriche, come pare dai discorsi degli AF di questi tempi.

        • Le stai paragonando ad auto inaccessibili alla classe media. Quindi le Tesla non sono macchine per tutti, come invece da più parti si vuol sostenere

  22. Quando vidi le foto del progetto model y con batteria strutturale pensai subito a questo problema.. infatti ora inizia a manifestarsi.. e nei prossimi mesi e anni sarà sempre più realtà.. A mio avviso la direzione intrapresa per contenere i costi di produzione porta inevitabilmente a questo, una volta venduto il mezzo sono problemi del consumatore..e se le assicurazioni iniziano a preoccuparsi significa che il problema è molto reale..

  23. Egregio Sig. Degli Esposti, ma cosa leggo mai? Lei ha postato un articolo in cui si dicono delle cose che scoraggerebbero qualunque acquirente di una auto elettrica. Meno male che non le ho scritte io queste cose altrimenti sarei stato accusato di propalare delle fake news contro le EV.
    Beh, ma con articoli come questo non avete bisogno di gente che parla male delle EV perché ci pensate già voi a farlo. 🤣🤣🤣

    P.S. – Non sono contro la EV in principio, ma sono contro la tecnologia delle batterie a ioni di Litio perché pericolose e tossiche. Perché a me le EV con celle a combustibile idrogeno + ossigeno mi stanno benissimo.

    • Scrivono di quanto concerne il mondo dell’auto elettrica, pro e contro.
      Com’è giusto che sia, aggiungerei, se si vuole fare un po’ di “informazione” (ad oggi non così scontato, qui sul web).

      P.S. – scrivo da persona quanto più lontana possibile all’universo fanboy delle elettriche 😀

    • “sono contro la tecnologia delle batterie a ioni di Litio perché pericolose e tossiche”
      Quanto è vero!
      Meno male che oggi invece, quando siamo su un auto, siamo tutti seduti su 50-100 litri di sostanze del tutto innocue, salubri e salutari, amiche dell’ambiente allo stato naturale e che bruciando sviluppano esclusivamente sostanze e profumi altrettanto benefici e innocui!
      E meno male che arriverà anche l’idrogeno, un gas quasi nobile (per un solo elettrone, mannaggia!) ed inerte, incolore ed inodore e del tutto privo di rischi quali incendio ed esplosione se mescolato con l’aria, tanto che basterà confinarlo in comode, pratiche ed economicissime bombole di acciaio speciale con resistenza alla pressione di appena 2.000 bar per vivere felici e spensierati!

      • Iniziamo a dire che la cella base NiMH 1,2 volt quella al litro 3,7. Per cui ci vogliono 3 celle per una di litio .
        Probabilmente andresti largamente fuori peso

        • Tutte le vecchie ibride toyota (compresa la mia yaris) avevano batterie NiMH.
          Non è la tensione di cella che fa la differenza altrimenti quelle al piombo (2V/cella) vincerebbero sulle NiMH.

          • Ho parlato solo di tensione ma avrei dovuto parlare di densità di energia per kg di peso .
            Una Yaris ibrida probabilmente ha una batteria di 2 kWh che permette di percorrere 3 km in elettrico e al momento dello sviluppo c erano solo le NiMH . Se andiamo su full electric bisogna andare sulle lito che hanno densità energetica importante

          • Densità energetica, è esattamente questo il bandolo dell’argomento.
            Solo per conoscenza, la vecchia Yaris ha una batteria da 960Wh (0,96kWh) viene usata dal 40% all’80% e in elettrico, col piede fatato e in strada assolutamente piana e non superando i 50km/h si riescono a fare poco più di 2 km. A quei tempi c’erano già le litio ma Toyota, col concetto della poca affidabilità delle litio, ha continuato ad utilizzare le NiMH per molto tempo.

    • Pensa il Litio e’ talmente tossico che te lo ritrovi disciolto nei mari e i medici ti consigliano qualche bagno terapeutico per la salute…Evidentemente nel suo caso vacanze in montagna forever!

  24. qualcuno segnali a tali Andrea e Daniele la presenza di questo articolo, così forse (FORSE) smetteranno di dire che sono tutte balle..

  25. Vado ripetendo da sempre che la batteria strutturale, così come è fatta per lo meno, da un punto di vista puramente tecnico è una cosa fenomenale, ma da un punto di vista “commerciale” è la più grande scemenza che si possa partorire.
    Le batterie, per la loro stessa natura, dovrebbero essere facilmente sostituibili. forse anche per legge.

    Il resto vien da se: senza il “problema batterie” raddrizzare una macchina che ha fatto un ciocco è cosa che si è sempre fatta (anche se non è il mio genere…) e che si farà sempre. Elettrica o no.

    • Questa è una soluzione:
      https://www.youtube.com/watch?v=fLC3lryWrjQ&t=1s
      Poi, come è accaduto per le auto a fossile, nasceranno sicuramente ditte che si specializzano a riparare pezzi sostituendo singoli componenti, già da anni la batteria delle ibride toy si può far riparare da specialisti che cambiano le singole celle guaste ad una frazione del prezzo del ricambio originale. Ma anche in questo caso è presumibile che la riparazione di una batteria strutturale comporti costi superiori a quelle prive di quella funzione.

      • -Questa è una soluzione:-

        😂🤣😂🤣😂🤣😂

        -nasceranno sicuramente ditte-

        Assolutamente d’accordo! Anzi, mi chiedo perché non siano già nate anche da noi… a prescindere da qualsiasi discorso quello del “batterista” è un mestiere del futuro

        -Ma anche in questo caso è presumibile che la riparazione di una batteria strutturale comporti costi superiori a quelle prive di quella funzione.-

        Mi perdoni se mi ripeto, ma la batteria strutturale è qualcosa di tecnologicamente geniale è del tutto ammirevole ma che da un punto di vista della pura applicazione è fondamentalmente un’idea sbagliata.
        Legare la vita dell’intero prodotto a quella del suo componente più costoso e, al momento, anche il più “sensibile” è semplicemente un errore.

        Salvo che non si parta dal presupposto che il ciclo di vita commerciale sia di fatto corrispondente alla garanzia delle batterie. Ergo, finita quella si rottama il veicolo. Ma a quel punto oltre che stupido sarebbe anche criminale.

        • Non mi risulta che “batteria strutturale” significhi questo. Anche le batterie strutturali sono sostituibili e riparabili. Altrimenti la garanzia 8 anni e 160 mila km come si spiegherebbe? Certo non è l’intervento che possa fare l’officina dietro casa.

          • -Non mi risulta che “batteria strutturale” significhi questo. –

            Mon ami, le batterie strutturali, salvo mio errore di interpretazione, sono tali perchè sono in grado di operare sia come sorgente di energia sia come parte strutturale (da cui il nome) di ciò che alimentano.
            Di conseguenza non si scappa: poichè sono parte integrante della struttura del veicolo stesso, adottarle significa “legare la vita dell’intero prodotto a quella del suo componente più costoso e, al momento, anche il più sensibile”.

            Quindi confermo tutte le mie altre considerazioni scritte sopra, a cui sentiti libero di dar credito o meno 😉

            -Anche le batterie strutturali sono sostituibili e riparabili.-

            Certamente. Ma a che prezzo? con quanto lavoro? Si ricade negli esempi di cui sopra.
            La sostituzione della batteria in un veicolo elettrico dovrebbe essere considerata come un’eventualità normalissima. Vuoi per un incidente, vuoi per un guasto (che può sempre accadere, anche e magari soprattutto una volta che la garanzia è terminata), vuoi per naturale “decadimento” degli accumulatori. Di conseguenza deve essere qualcosa di operativamente facilissimo.
            Ponte, sviti, apri, cambi, chiudi, giù dal ponte, reset di sistema e foera di bàll.

            Perchè ostinarsi (non mi rivolgo specificamente a te) a pensare che le batterie siano indistruttibili e immarcescibili? da quando in qua un oggetto fatto dall’uomo, anche il migliore, può vantare con assoluta certezza queste doti?

            Io tra un Elon Musk che comprensibilmente ti dice che il suo vino è buono e un Sandy Munro che ste tesla le ha smontate e dice a chiare lettere che “Il pacco-batteria del Model Y ha “zero riparabilità”, do assolutamente credito a quest’ultimo.

            E questo prontissimo a ribadire che da un punto di vista squisitamente progettuale e ingegneristico la batteria strutturale è qualcosa di favoloso.

            Ma senza dilungarmi ulteriormente, ti dico solo: vedrai col tempo se non ho ragione. 😉

          • @Alessandro D.: tu parli di sostituibilità, non di riparabilità. Dici che la batteria dev’essere sostituibile e Munro dice che non è riparabile: non state mica dicendo due cosa in contraddizione!
            Il costo della batteria è tale che se anche ci metti 10 minuti a sostituirla o ci metti 2 ore per farlo, non è quello che fa la differenza. Quindi strutturale o no cambia poco. Il problema rimane il costo della batteria.
            Tesla ad oggi non ripara batterie, indipendentemente dal fatto che siano strutturali o meno: le sostituisce e basta.

            Tra l’altro sottolineo come i pacchi batteria strutturali delle 4680 siano attualmente montate solo su pochissime Model Y americane che credo siano ad oggi vendute ancora solo ai dipendenti Tesla e non siano ancora nel configuratore sul sito.

        • Capisco poco il concetto di “strutturale”. Io avevo letto che la batteria della Y si può smontare anche più facilmente del previsto (da fonte proprio Munro), adesso trovo solo questo articolo
          https://auto.hwupgrade.it/news/batterie/ecco-la-batteria-4680-strutturale-di-tesla-separata-dall-auto-almeno-5-anni-avanti-a-tutti_108502.html
          Se per “strutturale” si indica “parte integrante della struttura”, del telaio, vorrei ricordare che le diverse Ducati hanno il motore che è “strutturale”. Chiedo ai possessori: quando si brucia la frizione o bisogna cambiare la cinghia di distribuzione, bisogna burttar via tutta la moto?

    • Prima bisognerebbe vedere lo stato della model 3, perché se è vero che poter riparare la parte della batteria con minore spesa sarebbe doveroso, se quegli 80000€ erano legati a danni seri alla struttura della macchina qualsiasi veicolo avrebbe subito la stessa fine (non troppo tempo fa ho visto un mezzo recente, benzina, e parlando con il meccanico mi diceva che sarebbe stato rottamato perché i costi erano superiori al valore del mezzo. Dal mio occhio inesperto mi sono stupito, ma presumo che sia la norma per chi si occupa di questo.

  26. Ma Tesla non doveva aprire una assicurazione propria “Tesla insurance” anche in Europa
    che fine ha fatto quell’idea ?

    • P.S.
      spero e penso che il problema sia attenuato sulle Tesla LFP
      che addirittura ,se sono vere le foto circolanti , siano pacchi facilmente smontabili e riassemblabili , anche con celle di altre marche

    • La stanno estendendo progressivamente nei vari stati degli Stati Uniti. Plausibile che arrivi anche un Europa

    • In Usa ,alla faccia del libero mercato , ogni stato deve rilasciare autorizzazione ad operare per cui uno stato alla volta Tesla sta implementando l assicurazione che è mensile e legata alla tua guida del mese precedente.
      In Europa , Italia avrebbe le lobbies assicurative che cercheranno di bloccare Tesla .
      Last but not Least , non so se potrebbero esserci problemi di privacy in quanto l assicurazione legge continuamente i tuoi dati .

      • per la privacy non credo ci siano problemi ..
        basta una firma per il consenso informato,
        molte assicurazioni ti fanno lo “sconto” se metti la famigerata “scatola nera”
        ache io lho avuta per qualche anno ,
        poi mi sono stufato , perchè ogni volta che cambi auto devi portarla a smontare dalla vecchia e a rimontare sulla nuova
        almeno su tesla te lo fanno da remoto

  27. Questo è un nodo che va sciolto presto, altrimenti può risultare un deterrente enorme per gli indecisi e per gli scettici dell’auto elettrica (come me).
    Semmai dovessi essere costretto a virare sull’elettrico in futuro troverei molto più seccante una roba del genere piuttosto del dover modificare pesantemente le mie abitudini per andare a ricaricare l’auto qua e là.

  28. Le auto devono essere riparabili in tutte le loro componenti, sono concorde che sia assurdo dover rottamare una tesla, pagata anche fior di quattrini, per danni anche lievi. Gli stessi pacchi batteria dovrebbero essere modulari, in modo da poter rimuovere facilmente e senza troppi patemi celle rotte o malfunzionanti.

  29. Vedo con piacere che cominciate ad aprire gli occhi sul problema, a svegliarvi dal vostro torpore…
    Qualche mio pacato post sull’argomento, pubblicato nelle settimane scorse, ha raccolto solo insulti e ironie fuori posto.
    Vedremo come reagirete adesso ai rilievi mossi da REUTERS, Sandy Munro e compagnia cantante.
    Con l’occasione, visto che siamo sull’argomento “incidenti” , vi invito a leggere l’interessante documento redatto dal CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO sui “Rischi connessi ai più moderni sistemi di accumulo elettrochimico, predisposizione di specifiche linee guida finalizzate alla valutazione delle problematiche per i soccorritori nel caso di intervento con il coinvolgimento degli stessi sistemi di accumulo negli scenari incidentali e all’individuazione di specifiche procedure di intervento”, all’interno delle quali si parla esplicitamente di THERMAL RUNAWAY, ELETTROCUZIONE e altri possibili “elettrizzanti” effetti collaterali a danno di passeggeri e soccorritori.
    Buona lettura!

    • i ti consiglio , invece di sparare cavolate seriali , stai diventando un serialballer professionale
      di leggerti il report fatto da broker assicurativi anericani sugli incendi

      “Quante auto elettriche sono andate a fuoco?
      Su 100.000 vetture vendute, fra le Full Electric ne vanno a fuoco 25,1, fra le tradizionali a benzina e diesel si incendiano 1.529 unità, mentre fra le ibride è una vera mattanza: 3.474 incendi ogni 100.000 vetture”

      • Guarderemo alle statistiche sugli incendi delle auto nel momento in cui il parco auto BEV avrà pari elementi con anzianità ed usura e modifiche postproduzione delle ICEV, ha poco senso dire che le Corsa -E si incendiano meno delle Punto. Per ora prendiamo atto che i numeri sono favorevoli alle BEV ma per quanto mi riguarda è prestino per tirare conclusioni.
        Per adesso, da soggetto che interviene anche su incidenti stradali come soccorritore, posso assicurare che il rischio elettrico di auto elettriche ed elettrificate sia una seria preoccupazione per gli operatori del soccorso, molto più di chi le guida.

      • Si pero’ quei dati sono fortemente influenzati da due fattori:
        -numero totale di auto circolanti (decisamente superiori per numero le termiche)
        -Età media del parco circolante (decisamente superiori per età le termiche)
        Si dovrebbe perlomeno estrarre il dato a parità di età dell’auto, come ad esempio considerare solo auto da 0 a 5 anni di età..

        • hanno fatto una comparativa tra 100000 auto vendute nei vari anni
          con la stessa età
          e con la normalizzazione ; roba statistica

          e siccome sono broker che lavorano per le assicurazioni ,che fanno soldi solo se ci azzeccano

          sono ragionevolmente sicuro che fanno bene il loro lavoro

          • I numeri da te riportati parlano solo di auto su 100.000 vendute, non di anzianità.
            Poi non è specificata la causa: un conto è per incidente, un conto è per usura dei componenti, un altro è per vandalismo.
            Poi, anche basta con riportare dati raccolti in america e traslarli nella nostra realtà: partiamo dal presupposto che la benzina in vendita negli usa non è la stessa che vendono in europa, direi che questi dati vanno prima normalizzati

    • Si tratta semplicemente di normale evoluzione delle procedure: ogni volta che compare una nuova tecnologia, ciò comporta dei nuovi rischi da imparare a gestire.
      Sono sicuro che già ai primi del 1900 i VVFF scrissero un documento sui “Rischi connessi ai più moderni sistemi di accumulo chimico [serbatoi di carburante, NdR], predisposizione di specifiche linee guida finalizzate alla valutazione delle problematiche per i soccorritori nel caso di intervento con il coinvolgimento degli stessi sistemi di accumulo negli scenari incidentali e all’individuazione di specifiche procedure di intervento”, all’interno delle quali si parla esplicitamente di THERMAL RUNAWAY, USTIONE e altri possibili “brucianti” effetti collaterali a danno di passeggeri e soccorritori.
      Allora era l’alba delle auto a combustione interna, ora è l’alba delle auto elettriche. Tutto qui.

  30. Portano all’estremo una tendenza che in realtà è di tutti i costruttori, le modalità di costruzione ed assemblaggio sono pensate per spender meno a produrre l’auto, non a ripararla.

  31. E’ UN PROBLEMA RISAPUTO…. QUANDO COMPRI UNA TESLA NON PUOI NON SAPERLO.
    Era un argomento che mi ero posto anch’io. Più di una volta mi era capitato di imbattermi in annunci su autoscout dove c’erano model 3 a prezzi ridicoli.
    Elon Musk ha dato uno sprint alla costruzione dei suoi modelli massimizzando l’automazione ma ahimé … questo significa che la miglior auto per certi aspetti potrebbe essere una ciofeca per altri.
    La smania di mettere tutti i sensori in determinati posti estremamente fragili… i paraurti..
    .. l’estremismo dell’auto pulita a tutti i costi … sono costati tantissimo soprattutto a chi se l’è presa con l’idea che fosse semplicemente un assegno circolare.
    Poi… sgomma di qua e di là .. ci si dimentica che resta un’elettrica e ha comunque dei difetti nella programmazione. Magari non vede un muretto oppure non vede un marciapiedi e ti ritrovi con un danno che può essere fatale per le proprie tasche.
    Sapete come l’ho risolto? Ho fatto la kasko … così non si rischia il coccolone di fronte all’incidente.
    Ma chi si compra un’auto da 50.000 euro non ci pensa? tantopiù che avere una model y o una model 3 oggi equivale ad avere un bersaglio mobile con molta gente che ti punta come un riccone snob che vuol fare il figo.

    • Buongiorno sig FEDE78&CO

      Quello che ha scritto lei è giustissimo e condivisibile, chi non farebbe la kasko su vetture così costose ma anche così “complicate” da riparare (mi permetta il termine)

      Il problema, come sottolineato dall’ Ing di Torino, è che i costi di riparazione possono superare il valore dell’auto, adesso una model 3 nuova costa circa 40k€ , al sig. hanno chiesto 80k€ per la riparazione, esattamente il doppio! Nessuna compagnia assicurativa risarcirebbe mai tale danno, se va bene riceverà un indennizzo pari al valore residuo dell’auto prima del sinistro.

        • “Comunque una portiera Porsche la puoi riparare dal carrozziere” Quella Tesla invece… dal salumiere?

        • Fabrizio: perché? Fonti? Mai vista una portiera Tesla aperta? Io si. Ci passano DUE cavI, uno di potenza (alzacristalli, specchio) e uno di segnale (pulsanti e serratural in multiplex. La portiera non ha sensori. Lo specchio retro intero come ricambio costa 60€ (quello della Panda regolabile a mano 180). Perché parlate a vanvera per ignoranzam

          • Il mio istruttore in palestra ha la y , portiera bocciata, tesla ha consigliato di cambiarla.

    • La Kasko è un’ottima soluzione, per adesso, perché di fronte ai costi per la sistemazione dell’auto anche le compagnie assicurative adegueranno i loro premi e non penso che saranno teneri (in un arco temporale medio)

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