Problemi di software: la e-C3 ritarda il lancio

Problemi di software per la Citroen e-C3, costretta a ritardare il lancio. Lo afferma un report dell’agenzia Bloomberg, citando fonti interne a Stellantis.

problemi di software
Il posto guida con l’infotainment della e-C3 (foto: Stellantis Media).

Problemi di software: le consegne slittano di mesi

Si tratta di un modello molto atteso, un piccolo Suv con un prezzo d’attacco a 23.900 euro, decisamente più economico del resto della gamma Stellantis. Secondo Bloomberg, però, le cose non vanno secondo i piani iniziali: l’agenzia di stampa parla di ritardi di mesi a causa di problemi emersi nelle verifiche finali del software.

Con le consegne che, inizialmente previste nel secondo trimestre dell’anno, sono già slittate a dopo la pausa estiva, secondo quanto riferito da un portavoce dell’azienda. Un inciampo spiacevole per un modello che disponeva già di 30 mila ordini e che appare in grado di rilanciare la presenza di Stellantis nell’elettrico.

E che per di più era stato programmato per arrivare sul mercato ben prima della nuova Renault 5, le cui consegne inizieranno nell’ultima parte dell’anno. Anche se con un prezzo iniziale decisamente superiore.

La Peugeot e-3008 (foto: Stellantis Media).Ritardato pure il lancio della Peugeot e-3008, ma anche la concorrenza…

Sempre secondo Bloomberg, anche un altro prodotto elettrico di punta di Stellantis come la Peugeot e-3008 ha subito ritardi nell’avvio della produzione. In questo caso a causa di problemi a componenti del gruppo propulsore del veicolo. Le consegne erano previste da febbraio, ma in realtà sono partite un mese dopo nella sola Francia e a giugno in altri Paesi, a fronte di 50 mila ordini già raccolti.

Il report di Bloomberg ricorda che comunque il gruppo guidato da Carlos Tavares non è l’unico a fronteggiare problemi nella messa a punti del software. La Volkswagen ha patito le pene dell’inferno con lo sviluppo della ID.3 e, a livello di gruppo, la Porsche Macan è stata ritardata di un paio d’anni rispetto ai progetti iniziali. E anche Volvo e General Motors hanno avuto le loro difficoltà, quest’ultima bloccando le vendite della Chevrolet Blazer per il black-out degli schermi dell’infotainment .

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Visualizza commenti (11)
  1. Non è ben chiaro, tra l’altro, se i “problemi di software” sono relativi alla vettura in sé, ossia ai software operanti a bordo del veicolo, oppure riguardano la fabbrica, la linea di produzione e la relativa gestione.

    Comunque, stando a quanto comunicato dall’azienda, la produzione dovrebbe essere iniziata a inizio luglio (con qualche mese di ritardo, appunto, rispetto al previsto) e le prime consegne dovrebbero verificarsi all’inizio di settembre.

    Anche se, ovviamente, gli “annunci” fatti dalle aziende vanno sempre presi con le pinze a becco molto lungo; specie quando si parla di auto elettriche.

  2. Un agile documento, di circa 50 pagine, pubblicato da Bosch e liberamente scaricabile dal titolo “The software-defined vehicle”, spiega molto bene la sfida incredibile che i produttori tradizionali di auto devono vincere se non vogliono scomparire dal mercato. Il parallelo con Nokia e Blackberry è onnipresente, due aziende convinte che la loro attività fosse molto diversa dalle aziende di software. Il risultato è noto.
    La lettura è interessante per capire la differenza tra un’auto tradizionale, in cui l’ingegneria si è tradizionalmente concentrata sulla funzionalità delle “centraline” elettroniche dedicate agli airbag, alla stabilizzazione del veicolo, ai sistemi di frenata ed ai moderni sistemi di assistenza alla guida. La nuova esperienza digitale è guidata da funzionalità abilitate da software.
    L’impressione che si ricava dalla lettura di questo documento (e di altri analoghi) è che l’importanza (e la complessità) del software nella progettazione di un veicolo è basilare, oltretutto di difficile “esternalizzazione”. Le vicissitudini ed i ritardi di WV nello sviluppo di Id3, citate nell’articolo, lo confermano.

    1. Anche le Case automobilistiche cercano di rallentare l’adozione dei modelli elettrici diffondendo fake news sull’elettrico… ovviamente non direttamente! Non sono ancora pronte per il mercato di massa. Così facendo si stanno dando la zappa sui piedi.

    1. Tesla ha le due rotelline sul volante che avviano il reset dell’infotainment. Ma mi pare che la parte che governa la guida sia separata e non si riavvii.

  3. Le moderne vetture sono estremamente complesse, piene zeppe di sistemi elettronici che svolgono miriadi di funzioni..dalla gestione del motore (ed energia x le BEV) e dell’ inquinamento (per le ICE) oltre a tutta la gestione della dinamica di guida (ABS, ESP,ASR etc). Servizi di bordo e funzionalità connesse ad internet e Wi-Fi interno…con tutte le problematiche legate pure alla sicurezza non solo di funzionamento ma (adesso).pure di difesa da eventuali attacchi hacker esterni..
    Tutto ciò richiede un enorme quantità di studi e test, con tanto diversi reparti tecnici coinvolti e connessi
    I 15 anni di apprendistato fatti da Tesla e cinesi contano tantissimo.
    Difficile credere che le “vecchie” case automotive diventino sufficientemente brave ed efficaci in questa nuova categoria di prodotti..che sono molto più simili a PC su ruote …
    In Europa poi non abbiamo neppure il grandissimo bacino di competenze della Silicon Valley..ove plotoni di ingegneri e “genietti” vari si spostano da un settore all’altro accumulando così tante disparate competenze che possono contribuire a sviluppare questi nuovi veicoli in tempi molto brevi…
    Certo poi bisogna saper assemblare le vetture con collaudate tecniche automotive. anche Tesla ha rischiato il fallimento anni fa per le difficoltà produttive…schiacciata tra un’ enorme richiesta e l’ eccesso di automazione che portava a produrre troppi modelli “fallati” che venivano poi rimandati in reparto per le correzioni necessarie.
    Vedremo le future complicazioni da risolvere per ulteriore ingresso in fabbrica dei famosi Tesla -bot , l’ I.A. oltre a ulteriori versioni della stampa sottosistemi con gigapress di Hydra

  4. Pure quelle 4 elettriche che vendono manco le sanno fare per non parlare dei 3 anni passati dalla presentazione delle piattaforme stla e la loro reale commercializzazione… Ridicoli

    1. Questa è la dimostrazione che fare auto elettriche è un mestiere a se stante, intendiamo auto elettriche serie, che offrano quel “plus” rispetto alle auto termiche. Per fare le automobiline a batteria tipo quadricicli elettrici sono capaci tutti (es. Topolino, Ami, etc.).

  5. Siamo ancora all’anno zero … Hanno problemi su diverse piattaforme, anche la STLA-Large, con la Dodge elettrica ritardata di 3 mesi e la versione Banshee più potente che neanche viene annunciata … ed evitiamo di parlare di 33 Stradale o di Maserati … tutto in altissimo mare …

    Tra l’altro in Italia gli ordini di giugno col superbonus hanno il vincolo dell’immatricolazione a 270 giorni se non erro, quindi questi se non consegnano entro fine febbraio …

  6. Alla fine di tutto gli effetti della eC3 e della R5 (consegne per dicembre) li vedremo tutti nel 2025, va beh, questo 2024 sarà da dimenticare per l’elettrico

    1. … consoliamoci ….
      nel marasma di comunicazioni “fake” e qualche “sparata” di politico che cerca visibilità con i temi “divisivi” (e BEV è tra questi) se leggi le notizie più “in piccolo” vedi che pure l’Italia si sta lentamente muovendo per avere reti elettriche moderne ed interconnesse, più investimenti su F.E.R. di ENI / ENEL di quanto lascino intendere… insomma
      se si va a guardare stanno predisponendo tutto ciò che serve … ci arriveremo in ritardo rispetto ai paesi più evoluti, ma ci arriveremo…. e pure l’arrivo un po’ ritardato dei modelli più appetibili sul nostro mercato forse sarà un bene perché saranno appannaggio di persone meno attrezzate a casa (parcheggio privato e W.B. , magari F.V. ) che quindi troveranno molte colonnine in più disponibili sia nelle città che nelle principali arterie stradali…
      Del resto è soltanto negli ultimi decenni che anche in Italia la rete distributori carburanti ha raggiunto la “maturità” (con grandi impianti multicarburanti).
      Ancora ho negli orecchi le discussioni tra alcuni “early user” a metano … o GPL .. o le prime Diesel “moderne” (che una volta venivano derise come motori da trattore/camion).

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