Problemi con la Citroen e-C4 di Maurizio, un lettore emiliano. Un lungo fermo-macchina per un’auto ritirata solo a febbraio. Vaielettrico risponde.
Problemi con la Citroen, ferma in officina da un mese
“Ho acquistato una Citroen C4E a Gennaio 2021.Ritirata i 4 Febbraio 2021, alla prima ricarica ha mandato in blocco la wall box Enel X che utilizziamo da più di un anno su una vettura di altra marca: ovviamente senza problemi. Da allora la vettura è stata : aggiornata software il 7 Febbraio; ricoverata in officina per 2 settimana; restituita con ancora il problema presente; ricoverata nuovamente per 3 settimane; restituita e ritirata nuovamente. Attualmente è ferma da circa un mese in officina presso la Concessionaria che me l’ha venduta, in attesa che venga addirittura un SUPER ESPERTO dalla Francia per visionarla. In pratica da Febbraio ho avuto l’auto (regolarmente pagata), per circa 18 – 20 giorni. Il servizio assistenza della casa è a dir poco spaventoso in quanto hanno chiesto e richiesto le stesse informazioni a me (tramite la concessionaria), per almeno 3 volte. Tutto indica che il problema sia sulla vettura: ho ospitato a casa mia altre vetture elettriche e tutti si solo regolarmente caricate. Ho espresso alla Concessionaria la mia richiesta : sostituzione della vettura con una uguale, ma funzionante. Sinceramente non so cosa devo fare oltre quanto sopportato fino ad oggi. Non auguro a nessuno questa odissea. Maurizio Campedelli, Castelfranco Emilia (MO)
P.S. ovviamente ho avuto auto sostituiva a mia disposizione. Opel, (benzina), DS3 (elettrica). Attualmente un Peugeot 308 TD per il quale ho dovuto addirittura dare una cauzione di 800 euro miei:Citroen non prevede di fornire auto con copertura 100%.
L’assistenza delle auto elettriche (tutte) è un’incognita
Risposta. Non abbiamo sufficienti elementi per entrare nel merito dei problemi accusati, ci riserviamo di farlo nel momento in cui la Citroen darà spiegazioni. C’è però una cosa che ci colpisce e che accomuna altri proprietari di auto elettriche (pochi, per fortuna) che hanno avuto guasti. Ovvero il fatto che la rete dell’assistenza “normale” davanti a una EV in panne alza le mani e chiama in causa il costruttore a livello centrale. Da ultimo è successo anche al nostro collaboratore Paolo Mariano con la sua Volkswagen ID.3 (qui tutto il racconto).
In quel caso il Servizio Clienti si è comportato in modo inappuntabile (anche per l’auto sostitutiva), ma anche l’auto di Paolo è rimasta ferma per oltre 15 giorni. Per la sua Citroen e-C4, Maurizio si è sentito dire addirittura che arriverà un esperto dalla Francia. Questo è un tema che merita un approfondimento, per capire come le Case si stanno attrezzando davanti a problematiche completamente nuove. E, da parte dei costruttori, esige che si attrezzino per alleviare i disagi dei clienti.
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Io soffro di un problema simile, ormai ho la mia e-C4 con 11000 Km ricoverata in officina da più di un mese, il guasto riguarda il “caricatore imbarcato” cioè il trasformatore di corrente AC per le ricariche “lente”. Il pezzo non arriva e non c’è previsione di arrivo, quindi NON SANNO per quanto tempo ancora dovrò aspettare, si parla da 1 a 3 mesi. Nel mentre mi hanno dato una citycar in sostituzione che ovviamente non è la stessa cosa (e meno male che me l’hanno data).
Sono allibito quanto siano impreparati quelli della Citroen, che alludendo alla guerra in Ucraina paventano ritardi per pezzi di ricambio. Ovviamente in ferie ci andrò con altro mezzo ma è veramente assurda la cosa.
Luca buongiorno, se vuoi puoi contattarmi in privato alla mia email campedellim64@gmail.com .Il servizio di CITROEN è a dir poco pessimo per non andare oltre. Da quando ho scritto la mia vettura è ferma e loro si sono tutelati mandandomi una PEC nella quale dicono che il problema è a casa mia. Sono talmente in mala fede che non hanno nemmeno citato le prove che ha fatto la Concessionaria presso un LIDL e che hanno dato lo stesso risultato : la macchina non si ricarica. Non hanno SOLDI questa è la verità ! Oltre che estremamente impreparati dal punto di vista tecnico.
Sembra la previsione di quanto sto vivendo io: sabato 15 maggio ritiro la mia Skoda Enyaq 80 elettrica ordinata a febbraio. Ieri, martedì 18, l’auto comunica che non può partire per un non specificato problema al motore (tutti gli altri dispositivi funzionano regolarmente). Chiamata l’officina Skoda mi invitano a chiamare il servizio clienti che manda un carro attrezzi per portarla al concessionario più vicino (a Padova). Vengo contattato e informato dallo stesso che devono chiedere l’autorizzazione alla casa madre per procedere e mi ordinano un’auto sostitutiva che dovrò ritirare nel pomeriggio a Padova (risiedo a Vigonza, in provincia). Non avendo una carta di credito ma solo una poste pay devo anticipare 200€ in contanti ed avere un’auto più piccola (una Polo nuova di zecca). Con Kia avevo consegnato la mia auto al concessionario per dei lavori di manutenzione e avevo ricevuto un’auto sostitutiva di loro proprietà e di pari segmento, senza anticipare soldi e soprattutto con tempi rapidissimi. Mi aspetto tempi non brevi per la restituzione della mia auto anche perché l’officina ha ammesso che è la prima Enyaq che arriva da loro. Ma è la gestione dell’auto sostitutiva che mi ha profondamente deluso, dal gruppo Volkswagen, di cui sono per la prima volta cliente, non me l’aspettavo.
Non è che sulle ICE i fermi non ci siano…ho parlato con una che fa soccorso stradale e mi diceva che queste auto elettriche hanno molti guasti e ne stanno recuperando molte. Insospettito dall’affermazione (a parte le mie due EV, una altra e208 e qualche Tesla M3 non ne vedo molte altre in giro), gli chiedo cosa avesse recuperato. Mi dice 3008, jeep Compass, e altre auto alcune ICE e altre ibride… nessuna elettrica (non perché più affidabili, semplicemente c’è ne sono di meno).
Allo stesso modo i guasti e problemi vari anche sulle ICE richiedono sempre più tentativi, alcuni ti lasciano a piedi altri no.
Sono d accordo , quando ho potuto provare Audi A3 plugin qualche anno fa ho avuto la possibilità di parlare con un ingegnere tedesco che mi diceva che per dare un supporto adeguato di manutenzione sarebbe stato necessario selezionare pochi
Concessionari a cui insegnare la manutenzione elettrica .
Non mi sembra che ad oggi questa soluzione sia applicata .
Comunque oggi bisogna scegliere chi ha fatto più strada Tesla Renault Leaf e forse Kia , poi il nulla
Diciamo pure che tutta la catena delle concessionarie dal venditore al post vendita non ha la minima idea di cosa si parli e di come funzionino i veicoli elettrici neanche a livello elementare, che sono disinteressati per lo scarso margine di guadagno a fare assistenza a veicoli che difficilmente si guastano, il motivo per cui alcuni concessionari nemmeno le vogliono vendere, dato che in postvendita molto probabilmente rimarranno a bocca asciutta (tagliandi, guasti etc.)
ad ogni modo Avevo letto in un forum di un problema simile ad una e208 che andava in avaria, alla fine hanno sostituito il caricabatterie di bordo(il monofase da 7kwh) e il problema si è risolto. Però ricordo dal forum che il malcapitato aveva dovuto girare diverse officine fino a trovarne una disponibile a prendersi il “mal di pancia”.
Mi spiace tantissimo Maurizio !
Purtroppo sono i Clienti che stanno pagando per le inefficienze dei produttori di auto a pistoni che si cimentano nel mondo dell’elettrico 🙁
Intanto Tesla continua a dimostrare di avere almeno 5 anni di vantaggio
Ciao daPaolo
Ho avuto un problema simile ma con una vettura nuova della Ssanyong riferito alla incompatibilità dei software tra l’impianto GPL e quello che porta la macchina. Otto mesi di tira e molla. Alla fine ti consiglio di fare una bella lettera raccomandata facendo sapere dei tuoi diritti come consumatore (codice del consumo). Sono due le strade: cambio immediato di macchina o soldini indietro…
Purtroppo in Peugeot Citroën manca l’esperienza e di conseguenza l affidabilità!!
Personalmente sono del parere che per l’auto elettrica non siamo ancora pronti, dia a livello di infrastrutture che di concessionarie,
Il motore termico ha ancora molto da dire in fatto di affidabilità, e la mia 2cv quasi quarantenne ne è la prova
Mario55
La 2CV non è una vettura.
È una leggenda.
Emblematica, profondamente francese, irresistibile come lo champagne, il roquefort, la Nouvelle vague e il Maggio francese.
6 ottobre 1948, i nostri cugini di Francia con due esuli d’Italia apportarono all’automobile quell’innovazione tecnologica che rende Citroen un marchio innovativo.
I nostri 4 geni, vale la pena di ricordarlo e di andare a vedere il Museo Bertoni nei laminatori Caproni, si chiamavano: André Lefebvre, Pierre-Jules Boulanger, Flaminio Bertoni e Walter Becchia.
Prima di tutto, la storia.
Siamo a tre anni dalla fine della guerra quando Citroën rivelerà al Salone dell’Automobile di Parigi il primo esemplare della rivoluzionaria vettura economica disegnata dal grande scultore varesino Flaminio Bertoni.
Ma tutto iniziò prima.
Prima e durante la seconda guerra mondiale.
La 2 cavalli rappresentò durante la seconda guerra mondiale il tesoro nascosto di André Lefebvre e di Pierre-Jules Boulanger.
Allora si chiamava in codice: T.P.V., toute petite volture.
Numerosi prototipi della T.P.V. non vennero smantellati, furono murati vivi ed efficienti negli edifici colonici in campagna e nelle abbazie. Ancora oggi vengono fortunosamente rinvenuti durante lavori quei prototipi ciclopici, perché monofaro con la feritoia per il coprifuoco.
Liberata la Francia, oltre ai prototipi T.P.V. della 2CV c’era l’altro emblema della rimotorizzazione francese, anch’egli nascosto, in un garage a Parigi: il Velosolex.
I ciclope T.P.V. con il suo ronzante bicilindrico boxer fu affidato alle cure dell’esteta di Citroen: Flaminio Bertoni, lo scultore varesotto di Masnago che già aveva disegnato il basso profilo della Traction Avant, la preferita dalla banda dei marsigliesi per la sua tenuta di strada.
Flaminio per trasformare la T.P.V. in 2CV si ispirò oltre all’ombrello rovesciato con 4 ruote, alla vettura disegnata nel 1936 da Le Corbusier, ancora viva nella sua memoria nel 1945.
La Voiture Minimum di Le Corbusier aveva il motore posteriore come la Volkswagen ed era più ampia, armonica nelle proporzioni, perché disegnata secondo la sezione aurea e più funzionale ed abitabile della 2CV disegnata da Bertoni.
I contenuti tecnologici della 2CV ne hanno decretato il suo successo.
Le ruote indipendenti con sospensione a interazione a pattini meccanici e a masse mobili all’interno delle ruote (le 4 bottiglie) e il bicilindrico boxer raffreddato ad aria di Walter Becchia da 375 cc derivato dalla moto BMW R12 di Flaminio Bertoni.
La 2CV era un’auto seria, anzi serissima. Era l’unico mezzo di trasporto di milioni di famiglie contadine dopo il carro trainato da cavalli.
2 erano le caratteristiche tecniche imprescindibili: il bicilindrico boxer trasversale e i gruppi sospensivi anticonvenzionali.
1 – Il motore boxer raffreddato ad aria della 2CV venne disegnato da Walter Becchia copiandolo dal rottame di moto BMW R12 abbandonata dall’amico Flaminio Bertoni, dopo averla resa inservibile in un incidente.
2 – Le sospensioni monobraccio a ruote rese indipendenti attraverso masse mobili poste all’interno delle ruote (le famose 4 bottiglie) e bracci connessi attraverso pattini meccanici alla sospensione interagente centrale orizzontale.
Flaminio disegnò anche la Traction Avant, la preferita dalla banda dei Marsigliesi per la sua inarrivabile tenuta di strada in curva e la dea DS.
Dimenticavo, Citroen ha partecipato e partecipa al mondiale rally con successo:
Mondiale marche 2003, 2004, 2005, 2008, 2009, 2010, 2011 2012
Mondiale piloti 2004, 2005, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 2012
Ma la fama è qualcosa che si raggiunge sulle strade del mondo e che ti fa diventare per sempre un’icona pop.
Ora non ci resta che aspettare la prossima 2CV elettrica.
https://abbecedariourbano.wordpress.com/2013/05/08/existenzmaximum-voiture-minimum/
https://www.macsmotorcitygarage.com/le-corbusiers-dream-car-the-1936-voiture-minimum/
https://www.youtube.com/results?search_query=citroen+official++2+cv
Un grazie a Maurizio Campedelli per la condivisione
Aspettiamo le spiegazioni di Citroën per capire la problematica e come l’hanno risolta. Perché sono certo che lo faranno con efficienza ed immediatezza. Però vorremmo capire cos’è accaduto.
Questi articoli rappresentano una guida preziosa per i consumatori.
Fare una auto elettrica che funziona , per un costruttore di termiche e’una nuova esperienza e sia l auto che la rete di assistenza deve maturare , la hanno vissuta in anticipo Renault e Nissan , adesso gli altri stanno arrivando ma ovviamente dovranno spendere tempo e investimenti .