Home Vaielettrico risponde Problema litio, aiutatemi a distinguere fra bufale e verità

Problema litio, aiutatemi a distinguere fra bufale e verità

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Una miner di litio ad Atacama, in Cile (foto: Potash Corp.)
Training Academy Varta

Roberto ci chiede di fare il punto sui problemi di approvvigionamento del litio, elemento indispensabile per la produzione delle batterie. Inviate le vostre domande a info@vaielettrico.it

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Un tecnico al lavoro in un giacimento di litio

Sul litio ho letto che…

Sono un ingegnere del veicolo, attualmente test Engineer presso Komatsu Italia Manufacturing e forte appassionato di E-mobility.
Ho seguito quest’anno il master promosso da Experis in “E-mobility and Electric Powertrain”, dove ho avuto l’estremo piacere di poter scambiare opinioni con Massimo degli Esposti e Mauro Tedeschini. 
Vi volevo segnalare questo articolo di Virgilio Motori.
Volevo chiedervi quali possono essere le cose più vere e le eventuali” bufale” nascoste fra le righe e di eventualmente poterne fare un articolo per chiarire il tutto. 
Un grazie infinito per il vostro lavoro e continuate così!
Cordiali saluti Roberto Cezza

Il litio non manca, ma bisogna estrarne di più

Risponde Massimo Degli Esposti- Grazie per le belle parole, Roberto. Venendo al tema della sua domanda, direi che l’articolo in questione è sostanzialmente corretto. E non è poco, visto l’andazzo della stampa italiana – specializzata e non – sempre più mobilitata in una vera e propria crociata anti-elettrico. La sostenibilità ambientale dell’estrazione del litio è uno degli argomenti prediletti; ovviamente tralasciando il fatto che per quanto possa essere impattante – e lo è – siamo ad anni luce di distanza dai disastri prodotti dall’estrazione del petrolio. Abbiamo letto di paesi devastatati, di bambini schiavizzati nella cave, di una futura dipendenza da potentati stranieri monopolisti del prezioso metallo, classificato addirittura come “raro” o “terra rara” quando è il quarto elemento più abbondante sul pianeta Terra.

Giacimenti ovunque, basterà per un miliardo di batterie

L’articolo di Virgilio Motori non contiene nessuna di queste baggianate. Affronta però un problema vero: con il boom delle auto elettriche la richiesta di litio è esplosa e di conseguenza i prezzi sono schizzati alle stelle. Del resto fino a pochi anni fa il metallo bianco, ora ribattezzato “oro bianco” veniva utilizzato solo per le piccole batterie dei nostri device domestici, nell’industria ceramica e nei lubrificanti o per alcune preparazioni farmaceutiche. La domanda era circa quattro volte volte inferiore e veniva  completamente soddisfatta dallo sfruttamento dei giacimenti in Sud America e Australia.
Oggi si stima che la richiesta possa aumentare ancora di 40 volte nei prossimi vent’anni. Dunqe un problema serio di approvvigionamento lo dovremo affrontare. Le riserve accertate e sfruttabili sarebbero sufficienti a coprire il fabbisogno dell’intero parco auto mondiale, che ammonta a oltre 1 miliardo di vetture. Due dati di riferimento: una batteria ne contiene mediamente da 6 a 10 chili, la produzione oggi ammonta a poco meno di 100 mila tonnellate all’anno, le riserve sono stimate in 14 milioni di tonnellate.

Il petrolio si brucia, il litio si ricicla

Si tratta quindi di coltivare i numerosi giacimenti presenti un pò dovunque, perfino in Italia. Di progetti  ce ne sono a bizzeffe in Europa, dal Portogallo alla Germania, dalla Francia alla Serbia. Idem negli Stati Uniti. Ci vorrà qualche anno per metterli in produzione, ma poi il mercato dovrebbe stabilizzarsi.
E’ vero che gli ambientalisti si sono mobilitati e spesso li hanno bloccati. Ma sarei pronto a scommettere che prima o poi anche loro faranno pace con il cervello. Perchè non si può invocare la transizione energetica e nello stesso tempo boicottare tutto ciò che la renderebbe possibile, pale eoliche e fotovoltaico compresi.
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Materiali di recupero da una batteria al litio
Quel che Virgilio Motori omette di dire è che il petrolio si brucia e deve essere rimpiazzato ogni giorno da alterettanto di nuova estrazione. Viceversa il litio si può recuperare al 95% dalle batterie a fine vita, e riutilizzare per produrne altrettante. Una volta elettrificati tutti i veicoli, insomma, la necessità di estrarne ancora tenderà allo zero. Nel frattempo tutti i riercatori del mondo sono impegnati nello sviluppo di nuove chimiche che riducano drasticamente o addirittura azzerino l’impiego di litio (leggi qui e qui).

E l’Europa non sta a guardare

Ultima annotazione: Non è affatto vero che l’Europa stia “a guardare”. Fin dal 2019 ha lanciato il progetto European Battery Alliance per sviluppare una filiera europea delle batterie, compresi gli approvvigionamento del litio e il riciclo. Prevede anche 8,2 miliardi  per finanziare la ricerca sulle batterie di terza generazione, senza litio.

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15 COMMENTI

  1. Ho letto che oggi le batterie di smartphone, PC e similaria sono il quadruplo di quelle delle auto.
    Questi ambientalisti per coerenza non dovrebbero avere nessuno di questi device! Speriamo colleghino il cervello e inizino a ragionare.

    Saluti

    • Può essere, ma pensa a quanto litio contiene la batteria del tuo smartphone e quanto ce n’è in quella di una macchina. È un confronto abbastanza impari.

  2. Avevo letto che le nuove batterie usano 70 grammi di litio per kW , mi confermate il dato.
    Sul punto del riciclo sono pienamente d’accordo, di fatti faccio sempre il confronto con le vecchie batterie al piombo, arrivati al punto di pareggio non servirà più estrarlo, e non è cosa da poco

  3. a proposito di impatto: non vedo molto verde nella foto della miniera in articolo..
    sarà stata trapiantato altrove? 😁🤷‍♂️

    • Beh, sai, la natura è molto resiliente. Probabilmente si è semplicemente spostata per evitare il trambusto e sta prosperando da qualche altra parte. Ma non preoccuparti, ci sono molte iniziative per mitigare l’impatto ambientale delle miniere di litio, quindi non dobbiamo preoccuparci troppo. 💪🌍

  4. Quanto all’osservazione che il petrolio brucia mentre litio si ricicla,, osservo che il greggio già in fase di raffinazione produce scorie che devono esser bruciate nell’ambiente. Problema drammaticamente presente nelle zone industriali occupate da stabilimenti petrolchimici 🏭

  5. Aziende come BYD sono già oltre la fase di ricerca, la Seagull in uscita quest’anno monterà batterie al sodio.

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