Pro e contro Report: i lettori si spaccano in due fazioni dopo l’inchiesta trasmessa su Rai 3. Abbiamo scelto 4 messaggi che riassumono gli umori contrapposti, con una nostra breve risposta. Per scriverci: info@vaielettrico.it
Pro: i danni del petrolio non bastano a giustificare…
“Sará anche vero come avete scritto che ci sono altri scandali, tipo quelli del petrolio, tutto vero !!! Ma non è perché ci sono giá tanto scandali bisogna crearne di nuovi oppure, come sembra dal vostro articolo, girarsi dall’altra parte. Bisogna avere il coraggio di prendere delle posizioni. Io dico e ritengo che per fare un batteria per auto sia scandaloso il disastro che stanno facendo, dall’ambiente alla deforestazione. Ed in primis alla salute di chi la lavora dentro a quelle miniere-inferno, pagati 5 euro al giorno. Per il solo scopo di trovare un nuovo modo di vendere auto, perché quelle termiche ormai non so vendevano più con i numeri del passato. Ecco allora che la UE si è inventata per fare contenti gli amici lobbisti ( costruttori di automobili) di passare all’eletrico. Premetto: hanno fatto un referendum per capire se la popolazione europea voleva questa cosa imposta? Io francamente no“. Mirco Marchetti
Contro: si scagliano contro il nichel senza sapere…
“Scandalosa RAI e scandaloso Report. Sembra una crociata contro l’elettrico. Prima si scagliano contro il nichel, senza sapere che è indispensabile per tutto il mondo automotive ed in particolare per il settore oil&gas. L’acciaio inox si fa con alte percentuali di nichel, per non parlare degli acciai speciali impiegati nelle trasmissioni. Poi con il titanio, di cui uno dei mercati maggiori è sempre oil&gas per costruire valvole e raccordi. Ignoranza e superficialità imperano in TV contro l’auto elettrica. Paventano un futuro predominio cinese, non si sono accorti che è già così. Da anni i componenti più importanti sono prodotti in Cina. Solo componenti ingombranti che non giustificano il trasporto sono prodotti qui, o componenti la cui produzione può essere automatizzata. Il resto è made in Cina o India. La sfida industriale è persa, i numeri sono dalla parte dei cinesi, l’Europa è marginale. I regolamenti voluti dalla UE, specie in tema di sicurezza con intenti velatamente protezionistici. finiscono per favorire i cinesi, che contano su grandi numeri, possibilità di investimento infinite, governo amico delle imprese. Da una vita mi occupo di veicoli a vari livelli, tra cui omologazioni e collaudi: posso dire che l’elettrico è superiore e conveniente nel breve e medio raggio“.Leonardo Odorizzi
Pro: l’auto elettrica? È green solo se la compri verde…
“Ho visto Report: confermato il principio che l’auto elettrica sposta il tema dell’inquinamento, ma non lo risolve, anzi l’aumenta, Sia per lo sfruttamento di territori di Paesi poveri, Germania, Francia e paesi scandinavi, preferiscono comprare le materie prime altrove, anziché prelevare dal proprio suolo. Tutta la filiera per la realizzazione delle batterie richiede enormi quantità d’acqua, c’è lo sfruttamento non solo di lavoratori, ma anche di bambini, si veda in Congo. Oltre al tema delle auto che prendono fuoco, che oltre ad essere pericolose richiedono tra i 7 e i 10 mila litri per spegnere l’incendio. Io credo che un’auto elettrica è green solo se la compri di colore verde. Non parliamo di costi: una 500 con motore termico va dai 15 ai 19 mila euro ( che sono già tanti), una 500 elettrica costa 29 mila, un’assurdità. Se si crea un sistema misto, auto elettriche ed auto termiche, mi sta bene: ognuno acquista quello che vuole, ma andare verso solo l’elettrico lo trovo una follia“. Lino
Contro: inchiesta a senso unico, con domande compiacenti
“Possiedo 2 auto elettriche e una moto anch’essa elettrica e non sono ricco, sono un impiegato statale con famiglia. Vorrei esprimere tutta la mia indignazione per la trasmissione Report, strutturata per fare scoop, senza fornire alcuna nuova informazione. Iniziamo dal nichel, la cui estrazione purtroppo arreca danni alla natura, deforestazione, forte inquinamento in Indonesia. È emerso che questo elemento è fondamentale solo per le batterie, ma non è così, si utilizza da sempre per produrre acciaio e tante altre cose. Litio, nichel cobalto ecc.., sono presenti nei nostri cellulari da più di 30 anni, nei computer e in tanti apparecchi elettronici, omesso anche questo. L’intervista più scandalosa è stata rivolta alla ricercatrice del CNR. A lei le si chiede solo della forma delle batterie al litio e del peso importante del pacco-batterie. Sarebbe stato controproducente chiederle…ma il litio si può riciclare? Il nichel può essere sostituito con altro elemento meno impattante sulla natura? Avrebbe risposto che il litio è riciclabile al 100% e il nichel presto sostituito dal sodio, le batterie così dette al sale. Mentre sui motori termici non c’è più da scoprire, sull’elettrico la ricerca è all’inizio. Ma l’obiettivo era solo demolire l’auto elettrica. Report, hai toppato alla grande“. Luca Basile da Taranto
Ancora numeri a casaccio sull’auto elettrica. E se a darli è il ministro dell’Ambiente… Il VIDEO di Paolo Mariano
Possiedo una BEV ed ho visto la trasmissione. Non ho colto accanimento contro EV, ma la focalizzazione sulla B.
L’impatto in Indonesia che mi ha colpito sono stati i sorrisi maliziosi della persona intervistata che faceva l’occhiolino al business.
Come contrasto è stato presentato il parco del Beigua con 400miliardi di potenziale titanio. Scaviamo o non scaviamo ? In condizioni analoghe a Taranto “scavammo” producendo i risultati indonesiani.
Siamo l’Europa, siamo già passati per primi attraverso certe esperienze, abbiamo il dovere di procedere con le nostre risorse
Investiamo in ricerca e cervelli per sviluppare la B, siamo solo all’inizio
Il servizio sull’ indonesia era inquadrato in modo incompleto e discutibile (tra le varie, neanche un cenno alle batterie senza nickel per da accumulo, ormai tutte, e autotrazione, sono diventate la maggioranza), ma ancora avrei salvato quella puntata, per il ruolo utile di inchiesta
quello che mi ha disturbato, tanto che mi spiaceva parlarne, è come hanno confezionato il servizio sull’incidente mortale dei due ricercatori a Napoli durante i test della Polo ibrida questa estate
hanno lasciato intendere 2-3 ipotesi in modo confuso: cioè sciatteria nella manutenzione della strumentazione caricata a bordo e datagli in dotazione, ma anche che si sarebbero incendiate le batterie perchè quel giorno “faceva caldo” (questa è a livello di Salvino) e avevano deciso di non usare “l’aria condizionata” per non falsare i consumi del motore a scoppio, il giornalista ha fatto un giochetto verbale di chi dice e non dice la caz***a, nel riportare delle parole sulla “temperatura di entrata in protezione” delle batterie, non spiegando cosa significasse, lasciando intendere fosse una cosa fosca
la spiegazione (logica) che si trova in ogni fonte di notizie, anche sui giornali pìù scarcagnati, ovvero una fuga di idrogeno dalle due bombole (idrogeno e ossigeno) della strumentazione (PEMS) caricata a bordo, la hanno cannata, accennano pochi secondi a 2 bombole di cui una propano (e anche qui siamo al dilettantesco, il ragazzo giornalista non si è preso un momento per chiedere-cercare informazioni) e una non definita
con la chiosa acchiappa-click della narrazione della puntata (che si trova scritta in modo più esplicito sulla descrizione della puntata di rai-replay) è che i ricercatori sarebbero “altre vittime della transizione energetica”
quando si tratta di una sciagura su un luogo di lavoro, e con responsabilità da accertare
se proprio volevano giocare a dare alle telecamere un caprio espiatorio ideologico, potevano spiegare che la strumentazione PEMS si usa per misurare le emissioni dei motori a scoppio su un circuito stradale reale, è stato introdotto dopo test standard per ogni auto con motore a scoppio dopo il diesel-gate, perché le misure in sede di omologazione non sono più ritenute affidabili
R.S. scandaloso accostamento e esperimento costruito solo per portare a casa dei soldi dall’ unione , chi ha visto il servizio capirà benissimo cosa voglio dire, vergognoso e purtroppo tragico
Leggo una marea di commenti acidi di persone obnubilate dall’elettrico.
Prego a coloro di ritornare nell’ambito della trasmissione, che non ha assolutamente attaccato l’elettrico (non ha certo detto che il motore elettrico ha un rendimento ridicolo)
Ha detto una cosa semplice banale e concisa: chi pensa di acquistare elettrico perchè green è ingannato in quanto, nella realtà dei fatti, il problema è solo spostato in altro luogo
Caro Nicola, se è questo quello che ha capito, non andiamo bene.
Ovviamente le auto elettriche non hanno impatto zero ma hanno minore impatto rispetto al petrolio, oltre a essere riciclabili.
Se questo le sembra poco, e soprattutto se le sembra corretto focalizzare una trasmissione sulle auto elettriche quando quegli stessi minerali vengono estratti per mille altri motivi senza che a Report sia mai venuto il prurito di farci su una puntata o perché no, una bella puntata sui danni causati dall’estrazione e raffinazione del petrolio. Non serve neppure andare in giro per il mondo che certi problemi li abbiamo direttamente in casa e spesso anche ben incancreniti.
Il minerale per la batteria viene estratto una volta sola, la batteria si usa per 10 anni circa, e poi viene tutto riciclato
Il petrolio per i motori diesel/benzina viene estratto ogni giorno, tutti i giorni che Dio comanda per tutta la vita dell’autovettura.
Ma come cavolo si fanno a paragonare i due impatti elettrico/termico. NOn c’e’ paragone l’elettrico vince alla grandissima, anche sul problema della estrazione.
Al di là di tutte le polemiche legate alla trasmissioni, sui modo e la narrazione, io ritengo che da qui al 2035 la transizione ecologica non sarà limitata al solo elettrico. È buona norma, in qualsiasi campo, avere sempre alternative: diversificare gli investimenti, avere più fornitori, etc. Questo proprio per evitare che eventuali problematiche legate ad un soggetto, vadano ad impattare su tutti gli altri a cascata. Qui il problema si chiama Cina, nessuno vuole dipendere in toto da loro, ma ad ora è così. Continuo a credere che da qui a 20 anni, oltre a non escludere la eventuale procrastinazione dello stop alle auto termiche, ci saranno alternative tecnologiche per differenziare la mobilità e lelettrico sarà una di queste.
Ciao
quest’anno entrano in funzione un po’ di fabbriche di batterie direttamente in europa, oltre a 3 o 4 che sono già attive in est-europa
poi l’auto elettrica è già un vettore energetico efficente e multiruolo, cioè la fai andare con elettricità fatta con la fonte energetica che preferisci (ovvio se è energia rinnovabile ancora meglio, ma in caso di necessità si adatta a ogni mix energetico)
per me è difficile trovare qualcosa di più flessibile di così
forse il teletrasporto, che però arriva nel 2200, secondo Star Trek 🙂
Il problema delle trasmissioni come Report è che fanno servizi scollegati l’uno dall’altro.
Quindi una volta parlano di disastri ambientali che so… provocati dal petrolio, poi parlano del buco dell’ozono, poi di società coinvolte nel malaffare, poi di banche.
Stavolta è arrivato il turno dell’estrazione dei materiali per le batterie (e non solo).
Peccato che il tutto non ha mai una visione di insieme, non analizza la situazione, valuta le problematiche, suggerisce soluzioni migliori e percorribili.
L’auto elettrica, che è parte delle misure per giungere alla decarbonizzazione (di questo enorme problema quando ne parleranno????), ha il vantaggio una volta sviluppata la tencologia e gli impianti di essere fortemente riciclabile… quindi si producono certamente danni ma che nel tempo dovrebbero essere grandementte inferiori all’uso continuo e fino ad esaurimento del petrolio.
I biocarburanti, ad esempio, di quanto territorio abbisognano? e a chi lo toglieremmo, a noi occidentali o alle tribù dell’africa o indonesia?
Come dicevo, sempre informazioni parziali.
Biocarburanti (coltivazioni di olio di palma e affini) hanno provocato molta deforestazione, propio indonesia, negli anni 2018-2020, centinaia di migliaia di ettari che furono disboscati dandoli prima alle fiamme (boschi e torbiere), con anche inqunamento
non so attualmente se i biocarburanti siano ancora cosi in crescità nell’area, pagano relativamente poco; mentre è in progetto di disboscare in africa per nuovi biocarburanti (in teoria senza disboscare, in pratica quasi inevitabile)
ora spiegano che le concessioni minerarie già assegnate (assegnate, non tutte ancora sfruttate ) sono pari ad altri 600.000 ettari; chissà se una parte di queste aree non coincidano con quelle già disboscate all’epoca, serebbe stato interessante mettere dei dati storici nel servizio
PS: batterie LFP e ciaone al nickel e al cobalto,
non dovrebbero esserci rischi di filera sul ferro
LFP= Litio (8.kg) Ferro (70.kg) Fosfati (prodotti anche per agricoltura)
oltre a Alluminio, Grafite, Rame, elettroliti
Se non ricordo male la Gabanelli ha lasciato Report perché la RAI si era rifiutata di pagare le spese legali per le querele che si prendeva. Questo dice tutto sulla qualità di quella trasmissione. Il loro scopo non è mostrare la verità, è demolire l’obiettivo di turno, chi scegli l’obiettivo non si sa visto che nella stessa rete hanno trasmesso recentemente un inchiesta che dava ben altre informazioni sull’elettrico.
premesso che per me questa puntata è stata confezionata molto male (basta già leggere il testo descrittivo su rai-replay), non nel fatto reale, ma nelle narrazioni, strizzando l’occhio a voglie conservatrici e acchiappa-clik
in generale comunque difendo la trasmissione, anche conscio che molte volte quando attaccano un bersaglio poi ci costruiscono sopra un teorema semplificato forzando la mano, però almeno vanno a toccare i temi anche scomodi ( più scomodi di questo, temi appunto da prendersi querele dagli avversari )
Presa-diretta invece ha un taglio più riflessivo, meno scandalistico, mostra il contesto, le alternative, non confeziona una tesi semplificate, trasmissione forse ancora più preziosa
però anche Report è tra le poche che si prendono la briga di attaccare anche bersagli più scomodi di questo, bersagli che hanno la forza intimidatoria di reagire male e altri non possono toccare
dalla premessa che RAi avesse minacciato di non pagare le spese di alcune querele alla Gabanelli, si può anche trarre una conclusione diversa dalla tua
cioè che Report desse coraggiosamente fastidio a molti trafficoni, che rispondevano con querele prestesuose ( che alla lunga perdono, ma intanto ti fanno impegrare molti soldi e tempo per difenderti e sortiscono un effetto di minaccia) e che la RAI, soggetta a pressioni politiche, a un certo momento abbia fatto mancare il sostegno alla Gabanelli, non potendola attaccare su altro in quanto ricordo erano molto precisi nel metodo e nel documentare tutto, anche più di ora, e inattaccabili anche nell’audience
rimane che Report ha sempre avuto un taglio più scandalistico di altre trasmissioni, peggiorato negli ultimi anni per mantenere l’ audience (la conduzione Gabanelli aveva forse un filo di successo in più, senza togliere che il anche conduttore attuale sta sostenenedo un lavoro gravoso), audience che è la diversa che hanno per impedire che la RAI li chiuda, soprattutto in qiuesto momento in cui la RAI è stata rivoltata come un calzini dal governo attuale, a livelli ancora mai visti nei decenni prima, neppure sotto Berlusconi
è possibile (?) che il comduttore abbia fatto un omaggio alla crociata anti-bev, per salvare la trasmissione su altri temi, toglierla un attimo dal mirino dei censori di stato
uno scambio, certo sgradevole per chi ha a cuore il tema bev, ma pazienza
e comunque il fatto in sé, cioè che le miniere in Indonesia non siano gestite abbastanza bene dalla autorità locali, annebbiate dal guadagno del prezzo del nickel, meritava di essere mostrato
quanto centri con la transizione energetica, questo è un altro discorso (per me posto in modo qualitativo e quantititavivo ingannevole)
Mi sembra che questa volta gli argomenti erano buttati li , cosa c entrava una vettura raffazzonata che è scoppiata con tutto il discorso dell elettrico ? Non vi era un filo logico.
E poi alla professoressa di Torino riconosciuta a livello europeo , perche non si sono fatte domande sul riciclo e sul futuro ?
No, Roby, non semplifichi cose che sono molto più complesse.
Non sa che i pesci grossi usano le querele contro i pesci piccoli (minuscoli nel caso di Report) a scopo intimidatorio? È la solita tattica vecchia come il mondo del “lei non sa chi sono io”, ed è fondamentale che un editore che crede nella professionalità e correttezza dei suoi giornalisti stia dalla loro parte fornendo loro supporto giuridico e finanziario per potersi difendere in una causa.
Se la RAI a un certo punto ha cominciato a tentennare su questo supporto (chissà perché? 😉) , Gabanelli non poteva fare altro che andarsene.
E dimenticavo: mi risulta che Report abbia vinto il 99,999% delle cause intentategli, a dimostrazione della professionalità e correttezza dei suoi giornalisti.
Hai mai preso una querela?
Sai quanto costa difendersi anche se sei nel giusto?
Sai quante querele ha preso il nostro amico Sigfrido?
Sai in quante è stato condannato?
Ma chi è contro all’elettrico dovrebbe andare a vedere quello che si fa fuori dellitalia che, come lo sappiamo è moltissimo indietro nella sua adozione.
Non sono solo le regole UE che hanno provocato quel cambiamento. La Norvegia, il paese con la più altissima penetrazione dell’ EV non fa parte dell’ UE.
La Cina camina già da tanto e chi, come i costruttori giapponesi oggi, non possono ottenere una percentuale minima (non mi ricordo il valore, 10 o 20%) di vendita di EV sono fuori campo e devono quasi uscire da questo mercato.
L’USA ha introdotto con Biden la IRA (Inflation Reduction Act) che comporta un grandissimo investimento nella lotta al cambio climatico incluso anche la transiz all’ EV.
Dunque, chi è contro l’EV rassegnatevi perché uno, i costruttori non continueranno a produrre ICE solo per l’Italia. La transizione è già molto forte e sarete “costretti” a passare all’ EV presto o tardi.
100 anni fa siamo passati dal cavallo all’ ICE, oggi un passo in più sapendo che 100 anni fa c’erano parecchie EV già in circolazione soprattutto in USA.
È ridicolo quel atteggiamento di indietrare…. Svegliatevi ma soprattutto informatevi e capirete.
“Dunque, chi è contro l’EV rassegnatevi perché uno, i costruttori non continueranno a produrre ICE solo per l’Italia. La transizione è già molto forte e sarete “costretti” a passare all’ EV presto o tardi.”
Si, forse dopo il 2035 ci rassegneremo a comprare un’auto elettrica perché non ci sarà altra scelta. Ma intanto ci sono ancora 11 anni per arrivare a quella data e di sicuro fino ad allora le case costruttrici di BEV dovranno rassegnarsi a vendere poco o nulla e ad avere bilanci da schifo. E staremo a vedere quante case automobilistiche esisteranno ancora a quella data perché qualcuna potrebbe anche fallire.
Caro Massimo che qualcuna fallisca non è una possibilità ma una quasi certezza (ma potrebbero anche essere salvate in extremis dai governi).
Il fatto è che il business ICE è in costante contrazione e man mano che la crisi climatica avanza sarà sempre più deplorevole dare aiuti per la produzione di ICE. Quindi chi pensa che il business ICE regga ancora a lungo secondo me sbaglia di grosso.
Lato BEV ci saranno vinti e vincitori, qui il futuro è più incerto perché alcuni produttori che sono rimasti o rimarranno indietro potrebbero ricevere aiuti statali, ma la motivazione per fornirli è più facile da dare, visto che va nella direzione della riduzione delle emissioni.
Looking at the cumulative data up to September 2023, the best-selling car in the World becomes the Tesla Model Y -up 3 spots- with 883,982 units sold (+65.9%).
Il problema è che si parla sempre genericamente di auto elettriche, ma la verità è che ci sono EV competitive e altre che nessuno vuole. Ev accessibili anche nel prezzo (come le Tesla 3 e Y nella loro fascia di mercato) e altre che costano troppo rispetto alla concorrenza termica…
Si, ma nel mondo si vendono oggi circa 70 milioni di auto ogni anno, quindi Tesla ne vendo poco più di 1 su 70 (1.3 milioni le vendite nel 2022) Non diciamo stupidaggini su, le full elettriche sono lontane dal soppiantare il mercato, nel 2022 hanno coperto il 14% delle vendite globali. Non accadrà sicuramente in 12 anni, e i ridicoli vincoli imposti dai fanatici a Bruxelles verranno spostati. Con i prezzi attuali esagerati e la crisi in Occidente che arriverà a breve faticheranno ancora di più.
Ciao MASSIMO, non so se hai letto, ma tra qualche mese (2/3) la versione odierna della Panda non sarà più venduta. Al suo posto dovrebbe essere messa in commercio un nuovo modello con gli ADAS OBBLIGATORI da luglio 2024. Questo vuol dire che con ogni probabilità se non hanno già smesso di produrla, lo faranno a breve.
Ora ipotizzando che molte case costruttrici non voglio ritrovarsi sul groppone auto ICE nuove da immatricolare entro il 31 dicembre 2035, io immagino che provvederanno allo stop della produzione dell’ultimo modello ben prima di quella data (forse anche un anno prima se non due). Se poi dopo il 2030 i modelli ICE rappresenteranno una nicchia, allora con molta probabilità già tra il 2030 e 2034 le ICE acquistabili si conteranno sulle dita di una mano.
Questo non vuol dire che le ICE usate non si venderanno, anzi avremo un andamento dei prezzi delle ICE all’inizio che porterà ad una forte svalutazione dell’usato e successivamente quando se ne troveranno poche una sopravalutazione, un po’ come sta succedendo con le Smart ForTwo a benzina che non sono più prodotte.
Ma questo dipenderà dalla domanda, ovvero da chi vorrà una ICE. Ora è molto probabile che tra il 2030 e il 2035 si inizierà ad attuare una politica disincentivante degli idrocarburi, questo vorrà dire o che aumenterà la tassa di possesso o verranno aumentate le accise/imposte sui carburanti ma potremmo trovarci anche ad un aumento del prezzo del petrolio perché i produttori diminuiranno la produzione per mantenere alti i prezzi a seguito ad una riduzione dei consumi.
Nel frattempo se la politica faciliterà l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, avremo un abbassamento dei prezzi dell’elettricità o almeno resteremo sui prezzi attuali (costo a casa e non alle colonnine attuali). A quel punto tra costi di gestione delle BEV inferiori alle ICE (che si avranno) e costi d’acquisto equivalenti se non inferiori vedremo uno spostamento della domanda da ICE a BEV netto.
Immagino che tu non sia d’accordo, ma riflettici e poi su queste ipotesi secondo te quanto ci vorrà che si venderanno più BEV nell’Europa centro settentrionale? A mio avviso già tra 3 anni il 50% delle nuove immatricolazioni sarà composto da BEV,
In Italia per quella data avremo una quota intorno al 20-30% .
Poi che alcuni player spariranno è più che normale. Speriamo che non l’ottusità dei nostri politici e l’aversione di una fetta dei nostri imprenditori non si perda il treno, perché in quel caso di famiglie che avranno un’auto ne conteremo poche, molte torneranno ad usare le 2 ruote.
Se non sei d’accordo, mi piacerebbe sapere la tua prospettiva di come si evolverà il futuro.
Mi fa specie Bob che,in mezzo anche a discorsi condivisibili, si parli del prezzo del petrolio dove si ipotizza che aumenterà per scoraggiare i veicoli termici, senza minimamente riflettere su cosa comporterà a livello di costi dei trasporti.
Io mi occupo di trasporti e una soluzione efficiente ad oggi non esiste per quanto concerne i mezzi pesanti.
E non parlatemi cortesemente del Tesla Semi che è praticamente allo stato di prototipo e soprattutto del quale mancano tutte le caratteristiche più importanti a partire dal peso (direttamente proporzionale al carico utile) alla rete di ricarica necessaria con potenze decisamente più importanti ad oggi totalmente assente.
Parlavo di questi argomenti poco tempo fa in occasione dell’EcoMondo (fiera di Rimini) con venditori di mezzi pesanti elettrici e mi creda tutti hanno indicato il loro miglior utilizzo nell’accumulo di punti in ottica gare di appalto.
Se non è greenwashing questo. Sic…
Pare quasi che in nome della diffusione di BEV ci siano persone che “sperino” in scenari dove vi sarebbero aumenti di tutti i beni da quelli superflui a quelli di prima necessità.
Mi ripeto: quello che non mi è piaciuto è che si è fatto sembrare l’auto elettrica responsabile di tutti gli scempi ambientali e sociali mostrati nel servizio, mentre è ovvio che tali scempi siano iniziati decine se non addirittura centinaia di anni fa per alimentare tantissimi altri settori industriali (acciaio, petrolifero, tessile, costruzioni, elettronica, ecc.) che da altrettanti decine e centinaia di anni hanno semplicemente continuato sotto una forma più “politicamente corretta” a perpetrare il caro, vecchio colonialismo di un tempo. Semplicemente, adesso non si va più a conquistare fisicamente paesi stranieri ricchi di risorse, ma li si conquista a suon di denaro, molto spesso anche in forme illegali.
Il problema quindi non è tanto l’auto elettrica, che purtroppo si aggiunge per ultima alle tante filiere precedenti. Se infatti da domani si cessasse di colpo di produrre auto elettriche, quegli scempi ambientali e sociali continuerebbero imperterriti e immodificati, perché quello è il modo di agire dell’economia mondiale.
Il problema è chi da decenni o centinaia di anni approvvigiona in quel modo tutti i settori industriali del nostro mondo “occidentale” con il nostro tacito consenso e approvazione, nonché i vari governi, sia dei nostri che di quei paesi, che, come si fa anche da noi in Italia (basta dire Ilva di Taranto, raffineria di Priolo, Porto Marghera, Bagnoli…) hanno sempre sacrificato ambiente e società agli interessi economici.
L’auto elettrica non nasce “vergine”, senza inquinare, questo è sempre stato detto da tutti e dappertutto. Ma almeno, come certificano ormai infiniti studi, una volta prodotta un’auto elettrica avrà un impatto ambientale decisamente inferiore ad un’auto termica, che per tutta la sua vita utile continuerà invece a bruciare combustibili fossili e quindi a generare CO2, NOx, polveri sottili e oli esausti (tremendamente inquinanti e di cui solo una minima parte viene riciclata, perché noi siamo quelli bravi…)
L’ipocrisia è allora nel buttare la croce addosso all’ultima filiera arrivata senza illustrare che almeno il prodotto finito è più virtuoso di tantissimi altri durante tutta la sua vita utile.
Così facendo, scaricando le colpe sull’ultima arrivata – che peraltro ha il demerito di disturbare una complessa filiera particolarmente tetragona e recalcitrante di fronte ai cambiamenti… –, tutte le altre devastanti filiere del nostro osannato sistema economico continueranno indisturbate ad inquinare e a massacrare ambiente e società come prima, come da sempre.
Report smisi di guardarlo dopo la puntata sul nucleare: per non essendo più un sostenitore del nucleare, anzi ormai ero già detrattore, mi inorridì vedere una trasmissione che faceva parlare solo persone contro. L’informazione è mostrare tutti gli aspetti di un dato soggetto affinché lo spettatore sia informato e possa fare una sacrosante “scelta informata”. A Report non interessa quello, Report vuole solo imporre un’opinione
…..quelli contro report proprio non li capisco…..si fermano al pelo nell’uovo….ma lo vedete lo scempio legalizzato che stanno facendo???….ne abbiamo fin troppe di filiere inquinanti su questo pianeta!….NO a una ulteriore…e poi pure cosi’ gigante!!!!
Andy
stiamo cercando di sostituire un inquinamento 100 con un inquinamento 30.
Nessuno, tranne chi gioca con le fallacie logiche, ha mai detto che le BEV sono a inquinamento zero.
Se 30 è minore di 100 (e su questo penso che Andy concordi), lo scempio legalizzato dove sarebbe? Quale è l’alternativa? Continuare con lo scempio legalizzato di livello 100 o sostituirlo con uno scempio legalizzato di livello 30, non essendo al momento possibile sostituirlo con zero scempio?
Perchè “ne abbiamo fin troppe” vuole dire: lasciamo tutto com’è. Quindi continuare con l’acceleratore premuto verso la fine del mondo: direi che la sua è una logica schiacciante. Sul muro, come una zanzara.
Io quelli come lei non li capisco: provi a spiegare la logica (perchè c’è una logica dietro, vero?) del NON fare niente.
Finalmente hanno fatto un servizio che svela una certa ipocrisia. Per permettere a noi ricchi di girare con il sorriso convinti di non inquinare si devastano paesi (poveri) disposti a tutto pur di guadagnare qualcosa.
Come se fossimo in 2 pianeti diversi. Non è così.
La soluzione c’è già: sono i treni, il mezzo più efficiente ed pulito. La rete c’è già va solo potenziata e resa capillare.
Basta auto a combustione ed elettriche.
Il futuro, se vogliamo veramente preservare il pianeta, sono trasporti collettivi su rotaie. Tutto il resto sono pagliacciate.
Che vi piaccia o no, questo è l’unico modo per tutelare l’ambiente. Non accapparratevi il ruolo di green che non lo siete.
Sul trasporto su rotaia sarei favorevole, ma se per fare un coast to coast (adriatico-tirreno) dall’Abruzzo al Lazio (ovvero 200 km) ci metto 4/6 ore quando con l’auto ci impiego max 2 h e mezza senza pensieri per i bagagli che mi devo portare dietro, forse capisci che il treno ha perso in partenza.
Se mi dici di usare un treno ad alta velocità da Salerno/Napoli/Roma a Firenze/Bologna/Milano/Torino ti do ragione, ma già uscendo da quelle tratte i tempi di percorrenza con un’auto diventano equiparabili se non più veloci ed i costi in caso di 2/3 persone sono inferiori.
Quindi, il trasporto pubblico su rotaia deve essere migliorato di un bel po’ perché non esistono solo i grandi centri ed oggi la mobilità coinvolge anche l’intera tratta adriatica dove attualmente di alta velocità non se ne vede traccia visto che i treni chiamati Freccia a più di 150 km/h non vanno.
ma i ricchi devono distinguersi dal popolino o no? chi puo permettersi di girare in auto elettrica è giusto che lo faccia … bisogna far girare l’economia o no … non ho mai visto nessuno criticare uno che va in ferrari e che cavolo.
Se voglio girare con l’elettrica saro libero di farlo o no? … anzi mi raccomando che non troppi comprino l’elettrica altrimenti i miei privilegi diminuiscono.
Per quanto riguarda l’inquinamento, mi sembra una disputa inutile, sembra quasi che la gente creda alle favole … ma veramente pensate che quelle miniere siano spuntate dal nulla??? … sono li da decenni … si al massimo hanno aumentato di un 10% i consumi in generale .. ma stai a vedere il pelo nell’uovo … non ho mai visto nessuno protestare per la benza per l’inquinamento che provoca non solo bruciandola ma x l’intera filiera.
Tutta sta gente poi va al supermercato e compra la frutta tropicale che arriva dalle americhe, dal messico … e si mangia le ananas, le banane e il frutto del momento l’avocado … x me siete dei coraggiosi a cibarvi di quella roba .. siete come gli spartani impavidi e senza paura .. io non ho mai osato ad ingoiare del veleno …. x poi non piangete quando vi vengono i mali piu disparati …. non lamentatevi se l’italia è uno dei paesi dove si muore di piu per problemi cardiorespiratori dati dalle polveri sottili della combustione e dei freni
Scusa il figlio in palestra lo porti in treno, la spesa la fai in treno ?
Certo che bisogna usare il treno quando si può , ma a volte ti serve la macchina.
Io vivo nella zona sud-est di Milano e il nostro problema è che la metropolitana linea gialla di Milano sarà trent’anni che dovevano estenderla fino a Crema per evitare che i pendolari usassero le macchine per arrivare a Milano. In questi trent’anni sono stati capaci solo di allargare la statale Paullese e a fare la TEM.
Non possiamo incolpare però la UE che decide lo stop della produzione delle ICE e che peraltro non ha mai vincolato ad imporre ZTL per le auto inquinanti.
Per quello ci hanno pensato i nostri politici locali che abbiamo votato direttamente noi.
L’Europa chiede un nuovo modello circolare dello sfruttamento delle risorse.
Non è ipocrisia. L’ipocrisia purtroppo la mostrata REPORT nel non dare la giusta visione dei fatti facendo quasi credere che la miniera di Nichel l’ha voluta l’Europa…
Il discrorso furbetto degli odiatori di Bev che magnificano i mezzi pubblici in astrattoe ecrivono slogan politici
fermarsi a pensare un attimo:
– il treno non può coprire tutti percorsi (es tutti i percorsi comunali), sennò con decine di toraie e incroci e sottopassi il suo impatto ambientale (un groviglio di binari e scambi e curve ad ampio raggio che coprirebbe gran parte del territorio) e costi crescono in modo esponenziale, costerebbe di più un astronave per la luna;
– cioè, facciamo un nuovo binario e treno e incroci e gallerie ogni volta ce serve portare 10 persone al giorno su ogni stadina del piffero ? o gli lasciamo usare 10 macchine per farsi i loro percorsi individuali scomodi e impattiamo 1000 volte meno?
– l’equilibrio che abbiamo oggi tra binare e strade è già ottimale, si è creato in secoli; al più si possono finanziare un poco più di treni sui percorsi già presenti, o calmierare i bigllietti se sostenibile, o raddoppiare i binari al sud dove c’è ancora il binario singolo
– soprattutto le auto elettriche hanno una emissione di Co2 al km per passeggero che già è sovrapponibile a quella di viaggiare in treno, chi vuole verichi, i dati si trovano; anzi appunto per percorsi scomodi e di poche persone, le emissioni di una bev sono minori di quelle di un treno
è l’auto termica che è sprecona e allora il consiglio era di preferire il più possibile il treno per quasi tuti gli spostamenti; con le BEV il bilancio è più equilibrato, anzi per percorsi scomodi usare il treno sarebbe peggiorativo a livelo ambientale (non solo la posa dei binari, ma anche solo muovere la massa di un treno quasi vuoto)
e vale anche per la bicicletta, le emissioni al km di CO2 (in questo caso relative al cibo usato e alla co2 aggiuntiva emessa) se la giocano con una BEv di piccola-media taglia
Queste considerazioni fanno capire che chi si riempe la bocca di treni e bici ( che pure io uso molto ) e osteggia le BEV,
o non capisce che le auto non si possono eliminarem, ma se ne può giusto ridurre un po l’uso, integrarle con gli altri mezzi
oppure ci sono anche quelli che finta di non capirlo, finti ecologisti e tifosi, sostenitori della filiere petrolifera, perchè attacano le bev per mantenere le auto termiche, sapendo che le auto non sono eliminabili, gli basta solo rallentare la sostituzione con le BEV
Se report fosse stata obbiettiva avrebbe anche mostrato gli scempi portati avanti in Nigeria da parte estrazione raffinazione petrolio consfruttamento ed inquinamento dei fiumi .
Spero che le batterie al sodio crescano velocemente che sembrano presentare un impatto inferiore
Dai “piani alti” arriverebbe subito l’ordine di fare una puntata sulle pietanze sciocche: la colpa sarebbe delle batterie al sodio delle auto elettriche che sottraggono il sale dalle nostre tavole.
Ciao, come forse già saprai, lo scrivo per chi legge, le batterie agli ioni di sodio
– come le LFP, non usano cobalto, in più fanno a meno anche di rame e litio, per questo la loro pruzione è più facile da scalare in grandi quantità; in compenso possono o meno reintrodurre negli ingredienti un po’ di nikel, che invece è assente nelle LPF, sostituto integralmente da banale ferro, nickel che invece è presente in buona quantità nelle batterie con chimca NCM
– batterie ioni di sodio sono già in vendita on-line da questa estate, come celle singole, o come sistemi di accumulo per la casa pronti all’uso
– per ora costano circa 120-150e al KWh, leggermente più delle LPF (70-105e al KWh), ma solo perché sono appena uscite da pochi mesi, credo scenderanno di prezzo sotto alle LPF
– mostrano una migliore tolleranza al freddo (sino a -20°C) e alle scariche profonde, rispetto alle LPF ; anno densita energetica un po’ più bassa, sembrano perfette per accummuli statici;
– ora sono le prime prodotte, queste non si sa ancora se possono già durare 6000 cicli come le LPF già perfezionate; garantiscono comunque almeno 2000 ccli, meglio delle NCM, poi si vedrà se arrivano a 4000-6000
– sembrano estremamente sicure, ho visto dei video di test fatti su campioni aquistati in rete, in caso di danneggiamento quasi non fanno nemmeno il fumo grigio delle LFP ma solo un grande sfuffo di aria compressa
Possiedo una BEV ed ho visto la trasmissione. Non ho colto accanimento contro EV, ma la focalizzazione sulla B.
L’impatto in Indonesia che mi ha colpito sono stati i sorrisi maliziosi della persona intervistata che faceva l’occhiolino al business.
Come contrasto è stato presentato il parco del Beigua con 400miliardi di potenziale titanio. Scaviamo o non scaviamo ? In condizioni analoghe a Taranto “scavammo” producendo i risultati indonesiani.
Siamo l’Europa, siamo già passati per primi attraverso certe esperienze, abbiamo il dovere di procedere con le nostre risorse
Investiamo in ricerca e cervelli per sviluppare la B, siamo solo all’inizio
Il servizio sull’ indonesia era inquadrato in modo incompleto e discutibile (tra le varie, neanche un cenno alle batterie senza nickel per da accumulo, ormai tutte, e autotrazione, sono diventate la maggioranza), ma ancora avrei salvato quella puntata, per il ruolo utile di inchiesta
quello che mi ha disturbato, tanto che mi spiaceva parlarne, è come hanno confezionato il servizio sull’incidente mortale dei due ricercatori a Napoli durante i test della Polo ibrida questa estate
hanno lasciato intendere 2-3 ipotesi in modo confuso: cioè sciatteria nella manutenzione della strumentazione caricata a bordo e datagli in dotazione, ma anche che si sarebbero incendiate le batterie perchè quel giorno “faceva caldo” (questa è a livello di Salvino) e avevano deciso di non usare “l’aria condizionata” per non falsare i consumi del motore a scoppio, il giornalista ha fatto un giochetto verbale di chi dice e non dice la caz***a, nel riportare delle parole sulla “temperatura di entrata in protezione” delle batterie, non spiegando cosa significasse, lasciando intendere fosse una cosa fosca
la spiegazione (logica) che si trova in ogni fonte di notizie, anche sui giornali pìù scarcagnati, ovvero una fuga di idrogeno dalle due bombole (idrogeno e ossigeno) della strumentazione (PEMS) caricata a bordo, la hanno cannata, accennano pochi secondi a 2 bombole di cui una propano (e anche qui siamo al dilettantesco, il ragazzo giornalista non si è preso un momento per chiedere-cercare informazioni) e una non definita
con la chiosa acchiappa-click della narrazione della puntata (che si trova scritta in modo più esplicito sulla descrizione della puntata di rai-replay) è che i ricercatori sarebbero “altre vittime della transizione energetica”
quando si tratta di una sciagura su un luogo di lavoro, e con responsabilità da accertare
se proprio volevano giocare a dare alle telecamere un caprio espiatorio ideologico, potevano spiegare che la strumentazione PEMS si usa per misurare le emissioni dei motori a scoppio su un circuito stradale reale, è stato introdotto dopo test standard per ogni auto con motore a scoppio dopo il diesel-gate, perché le misure in sede di omologazione non sono più ritenute affidabili
R.S. scandaloso accostamento e esperimento costruito solo per portare a casa dei soldi dall’ unione , chi ha visto il servizio capirà benissimo cosa voglio dire, vergognoso e purtroppo tragico
Leggo una marea di commenti acidi di persone obnubilate dall’elettrico.
Prego a coloro di ritornare nell’ambito della trasmissione, che non ha assolutamente attaccato l’elettrico (non ha certo detto che il motore elettrico ha un rendimento ridicolo)
Ha detto una cosa semplice banale e concisa: chi pensa di acquistare elettrico perchè green è ingannato in quanto, nella realtà dei fatti, il problema è solo spostato in altro luogo
Caro Nicola, se è questo quello che ha capito, non andiamo bene.
Ovviamente le auto elettriche non hanno impatto zero ma hanno minore impatto rispetto al petrolio, oltre a essere riciclabili.
Se questo le sembra poco, e soprattutto se le sembra corretto focalizzare una trasmissione sulle auto elettriche quando quegli stessi minerali vengono estratti per mille altri motivi senza che a Report sia mai venuto il prurito di farci su una puntata o perché no, una bella puntata sui danni causati dall’estrazione e raffinazione del petrolio. Non serve neppure andare in giro per il mondo che certi problemi li abbiamo direttamente in casa e spesso anche ben incancreniti.
Il minerale per la batteria viene estratto una volta sola, la batteria si usa per 10 anni circa, e poi viene tutto riciclato
Il petrolio per i motori diesel/benzina viene estratto ogni giorno, tutti i giorni che Dio comanda per tutta la vita dell’autovettura.
Ma come cavolo si fanno a paragonare i due impatti elettrico/termico. NOn c’e’ paragone l’elettrico vince alla grandissima, anche sul problema della estrazione.
Ma non ci arrivate da soli?
Al di là di tutte le polemiche legate alla trasmissioni, sui modo e la narrazione, io ritengo che da qui al 2035 la transizione ecologica non sarà limitata al solo elettrico. È buona norma, in qualsiasi campo, avere sempre alternative: diversificare gli investimenti, avere più fornitori, etc. Questo proprio per evitare che eventuali problematiche legate ad un soggetto, vadano ad impattare su tutti gli altri a cascata. Qui il problema si chiama Cina, nessuno vuole dipendere in toto da loro, ma ad ora è così. Continuo a credere che da qui a 20 anni, oltre a non escludere la eventuale procrastinazione dello stop alle auto termiche, ci saranno alternative tecnologiche per differenziare la mobilità e lelettrico sarà una di queste.
Ciao
quest’anno entrano in funzione un po’ di fabbriche di batterie direttamente in europa, oltre a 3 o 4 che sono già attive in est-europa
poi l’auto elettrica è già un vettore energetico efficente e multiruolo, cioè la fai andare con elettricità fatta con la fonte energetica che preferisci (ovvio se è energia rinnovabile ancora meglio, ma in caso di necessità si adatta a ogni mix energetico)
per me è difficile trovare qualcosa di più flessibile di così
forse il teletrasporto, che però arriva nel 2200, secondo Star Trek 🙂
Il problema delle trasmissioni come Report è che fanno servizi scollegati l’uno dall’altro.
Quindi una volta parlano di disastri ambientali che so… provocati dal petrolio, poi parlano del buco dell’ozono, poi di società coinvolte nel malaffare, poi di banche.
Stavolta è arrivato il turno dell’estrazione dei materiali per le batterie (e non solo).
Peccato che il tutto non ha mai una visione di insieme, non analizza la situazione, valuta le problematiche, suggerisce soluzioni migliori e percorribili.
L’auto elettrica, che è parte delle misure per giungere alla decarbonizzazione (di questo enorme problema quando ne parleranno????), ha il vantaggio una volta sviluppata la tencologia e gli impianti di essere fortemente riciclabile… quindi si producono certamente danni ma che nel tempo dovrebbero essere grandementte inferiori all’uso continuo e fino ad esaurimento del petrolio.
I biocarburanti, ad esempio, di quanto territorio abbisognano? e a chi lo toglieremmo, a noi occidentali o alle tribù dell’africa o indonesia?
Come dicevo, sempre informazioni parziali.
Biocarburanti (coltivazioni di olio di palma e affini) hanno provocato molta deforestazione, propio indonesia, negli anni 2018-2020, centinaia di migliaia di ettari che furono disboscati dandoli prima alle fiamme (boschi e torbiere), con anche inqunamento
non so attualmente se i biocarburanti siano ancora cosi in crescità nell’area, pagano relativamente poco; mentre è in progetto di disboscare in africa per nuovi biocarburanti (in teoria senza disboscare, in pratica quasi inevitabile)
ora spiegano che le concessioni minerarie già assegnate (assegnate, non tutte ancora sfruttate ) sono pari ad altri 600.000 ettari; chissà se una parte di queste aree non coincidano con quelle già disboscate all’epoca, serebbe stato interessante mettere dei dati storici nel servizio
PS: batterie LFP e ciaone al nickel e al cobalto,
non dovrebbero esserci rischi di filera sul ferro
LFP= Litio (8.kg) Ferro (70.kg) Fosfati (prodotti anche per agricoltura)
oltre a Alluminio, Grafite, Rame, elettroliti
Se non ricordo male la Gabanelli ha lasciato Report perché la RAI si era rifiutata di pagare le spese legali per le querele che si prendeva. Questo dice tutto sulla qualità di quella trasmissione. Il loro scopo non è mostrare la verità, è demolire l’obiettivo di turno, chi scegli l’obiettivo non si sa visto che nella stessa rete hanno trasmesso recentemente un inchiesta che dava ben altre informazioni sull’elettrico.
Ciao, prendo spunto
premesso che per me questa puntata è stata confezionata molto male (basta già leggere il testo descrittivo su rai-replay), non nel fatto reale, ma nelle narrazioni, strizzando l’occhio a voglie conservatrici e acchiappa-clik
in generale comunque difendo la trasmissione, anche conscio che molte volte quando attaccano un bersaglio poi ci costruiscono sopra un teorema semplificato forzando la mano, però almeno vanno a toccare i temi anche scomodi ( più scomodi di questo, temi appunto da prendersi querele dagli avversari )
Presa-diretta invece ha un taglio più riflessivo, meno scandalistico, mostra il contesto, le alternative, non confeziona una tesi semplificate, trasmissione forse ancora più preziosa
però anche Report è tra le poche che si prendono la briga di attaccare anche bersagli più scomodi di questo, bersagli che hanno la forza intimidatoria di reagire male e altri non possono toccare
dalla premessa che RAi avesse minacciato di non pagare le spese di alcune querele alla Gabanelli, si può anche trarre una conclusione diversa dalla tua
cioè che Report desse coraggiosamente fastidio a molti trafficoni, che rispondevano con querele prestesuose ( che alla lunga perdono, ma intanto ti fanno impegrare molti soldi e tempo per difenderti e sortiscono un effetto di minaccia) e che la RAI, soggetta a pressioni politiche, a un certo momento abbia fatto mancare il sostegno alla Gabanelli, non potendola attaccare su altro in quanto ricordo erano molto precisi nel metodo e nel documentare tutto, anche più di ora, e inattaccabili anche nell’audience
rimane che Report ha sempre avuto un taglio più scandalistico di altre trasmissioni, peggiorato negli ultimi anni per mantenere l’ audience (la conduzione Gabanelli aveva forse un filo di successo in più, senza togliere che il anche conduttore attuale sta sostenenedo un lavoro gravoso), audience che è la diversa che hanno per impedire che la RAI li chiuda, soprattutto in qiuesto momento in cui la RAI è stata rivoltata come un calzini dal governo attuale, a livelli ancora mai visti nei decenni prima, neppure sotto Berlusconi
è possibile (?) che il comduttore abbia fatto un omaggio alla crociata anti-bev, per salvare la trasmissione su altri temi, toglierla un attimo dal mirino dei censori di stato
uno scambio, certo sgradevole per chi ha a cuore il tema bev, ma pazienza
e comunque il fatto in sé, cioè che le miniere in Indonesia non siano gestite abbastanza bene dalla autorità locali, annebbiate dal guadagno del prezzo del nickel, meritava di essere mostrato
quanto centri con la transizione energetica, questo è un altro discorso (per me posto in modo qualitativo e quantititavivo ingannevole)
Mi sembra che questa volta gli argomenti erano buttati li , cosa c entrava una vettura raffazzonata che è scoppiata con tutto il discorso dell elettrico ? Non vi era un filo logico.
E poi alla professoressa di Torino riconosciuta a livello europeo , perche non si sono fatte domande sul riciclo e sul futuro ?
No, Roby, non semplifichi cose che sono molto più complesse.
Non sa che i pesci grossi usano le querele contro i pesci piccoli (minuscoli nel caso di Report) a scopo intimidatorio? È la solita tattica vecchia come il mondo del “lei non sa chi sono io”, ed è fondamentale che un editore che crede nella professionalità e correttezza dei suoi giornalisti stia dalla loro parte fornendo loro supporto giuridico e finanziario per potersi difendere in una causa.
Se la RAI a un certo punto ha cominciato a tentennare su questo supporto (chissà perché? 😉) , Gabanelli non poteva fare altro che andarsene.
E dimenticavo: mi risulta che Report abbia vinto il 99,999% delle cause intentategli, a dimostrazione della professionalità e correttezza dei suoi giornalisti.
Hai mai preso una querela?
Sai quanto costa difendersi anche se sei nel giusto?
Sai quante querele ha preso il nostro amico Sigfrido?
Sai in quante è stato condannato?
Ma chi è contro all’elettrico dovrebbe andare a vedere quello che si fa fuori dellitalia che, come lo sappiamo è moltissimo indietro nella sua adozione.
Non sono solo le regole UE che hanno provocato quel cambiamento. La Norvegia, il paese con la più altissima penetrazione dell’ EV non fa parte dell’ UE.
La Cina camina già da tanto e chi, come i costruttori giapponesi oggi, non possono ottenere una percentuale minima (non mi ricordo il valore, 10 o 20%) di vendita di EV sono fuori campo e devono quasi uscire da questo mercato.
L’USA ha introdotto con Biden la IRA (Inflation Reduction Act) che comporta un grandissimo investimento nella lotta al cambio climatico incluso anche la transiz all’ EV.
Dunque, chi è contro l’EV rassegnatevi perché uno, i costruttori non continueranno a produrre ICE solo per l’Italia. La transizione è già molto forte e sarete “costretti” a passare all’ EV presto o tardi.
100 anni fa siamo passati dal cavallo all’ ICE, oggi un passo in più sapendo che 100 anni fa c’erano parecchie EV già in circolazione soprattutto in USA.
È ridicolo quel atteggiamento di indietrare…. Svegliatevi ma soprattutto informatevi e capirete.
“Dunque, chi è contro l’EV rassegnatevi perché uno, i costruttori non continueranno a produrre ICE solo per l’Italia. La transizione è già molto forte e sarete “costretti” a passare all’ EV presto o tardi.”
Si, forse dopo il 2035 ci rassegneremo a comprare un’auto elettrica perché non ci sarà altra scelta. Ma intanto ci sono ancora 11 anni per arrivare a quella data e di sicuro fino ad allora le case costruttrici di BEV dovranno rassegnarsi a vendere poco o nulla e ad avere bilanci da schifo. E staremo a vedere quante case automobilistiche esisteranno ancora a quella data perché qualcuna potrebbe anche fallire.
Caro Massimo che qualcuna fallisca non è una possibilità ma una quasi certezza (ma potrebbero anche essere salvate in extremis dai governi).
Il fatto è che il business ICE è in costante contrazione e man mano che la crisi climatica avanza sarà sempre più deplorevole dare aiuti per la produzione di ICE. Quindi chi pensa che il business ICE regga ancora a lungo secondo me sbaglia di grosso.
Lato BEV ci saranno vinti e vincitori, qui il futuro è più incerto perché alcuni produttori che sono rimasti o rimarranno indietro potrebbero ricevere aiuti statali, ma la motivazione per fornirli è più facile da dare, visto che va nella direzione della riduzione delle emissioni.
Looking at the cumulative data up to September 2023, the best-selling car in the World becomes the Tesla Model Y -up 3 spots- with 883,982 units sold (+65.9%).
Eh sì, fino al 2035 non le comprerà nessuno…
Il problema è che si parla sempre genericamente di auto elettriche, ma la verità è che ci sono EV competitive e altre che nessuno vuole. Ev accessibili anche nel prezzo (come le Tesla 3 e Y nella loro fascia di mercato) e altre che costano troppo rispetto alla concorrenza termica…
Si, ma nel mondo si vendono oggi circa 70 milioni di auto ogni anno, quindi Tesla ne vendo poco più di 1 su 70 (1.3 milioni le vendite nel 2022) Non diciamo stupidaggini su, le full elettriche sono lontane dal soppiantare il mercato, nel 2022 hanno coperto il 14% delle vendite globali. Non accadrà sicuramente in 12 anni, e i ridicoli vincoli imposti dai fanatici a Bruxelles verranno spostati. Con i prezzi attuali esagerati e la crisi in Occidente che arriverà a breve faticheranno ancora di più.
Ciao MASSIMO, non so se hai letto, ma tra qualche mese (2/3) la versione odierna della Panda non sarà più venduta. Al suo posto dovrebbe essere messa in commercio un nuovo modello con gli ADAS OBBLIGATORI da luglio 2024. Questo vuol dire che con ogni probabilità se non hanno già smesso di produrla, lo faranno a breve.
Ora ipotizzando che molte case costruttrici non voglio ritrovarsi sul groppone auto ICE nuove da immatricolare entro il 31 dicembre 2035, io immagino che provvederanno allo stop della produzione dell’ultimo modello ben prima di quella data (forse anche un anno prima se non due). Se poi dopo il 2030 i modelli ICE rappresenteranno una nicchia, allora con molta probabilità già tra il 2030 e 2034 le ICE acquistabili si conteranno sulle dita di una mano.
Questo non vuol dire che le ICE usate non si venderanno, anzi avremo un andamento dei prezzi delle ICE all’inizio che porterà ad una forte svalutazione dell’usato e successivamente quando se ne troveranno poche una sopravalutazione, un po’ come sta succedendo con le Smart ForTwo a benzina che non sono più prodotte.
Ma questo dipenderà dalla domanda, ovvero da chi vorrà una ICE. Ora è molto probabile che tra il 2030 e il 2035 si inizierà ad attuare una politica disincentivante degli idrocarburi, questo vorrà dire o che aumenterà la tassa di possesso o verranno aumentate le accise/imposte sui carburanti ma potremmo trovarci anche ad un aumento del prezzo del petrolio perché i produttori diminuiranno la produzione per mantenere alti i prezzi a seguito ad una riduzione dei consumi.
Nel frattempo se la politica faciliterà l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, avremo un abbassamento dei prezzi dell’elettricità o almeno resteremo sui prezzi attuali (costo a casa e non alle colonnine attuali). A quel punto tra costi di gestione delle BEV inferiori alle ICE (che si avranno) e costi d’acquisto equivalenti se non inferiori vedremo uno spostamento della domanda da ICE a BEV netto.
Immagino che tu non sia d’accordo, ma riflettici e poi su queste ipotesi secondo te quanto ci vorrà che si venderanno più BEV nell’Europa centro settentrionale? A mio avviso già tra 3 anni il 50% delle nuove immatricolazioni sarà composto da BEV,
In Italia per quella data avremo una quota intorno al 20-30% .
Poi che alcuni player spariranno è più che normale. Speriamo che non l’ottusità dei nostri politici e l’aversione di una fetta dei nostri imprenditori non si perda il treno, perché in quel caso di famiglie che avranno un’auto ne conteremo poche, molte torneranno ad usare le 2 ruote.
Se non sei d’accordo, mi piacerebbe sapere la tua prospettiva di come si evolverà il futuro.
Mi fa specie Bob che,in mezzo anche a discorsi condivisibili, si parli del prezzo del petrolio dove si ipotizza che aumenterà per scoraggiare i veicoli termici, senza minimamente riflettere su cosa comporterà a livello di costi dei trasporti.
Io mi occupo di trasporti e una soluzione efficiente ad oggi non esiste per quanto concerne i mezzi pesanti.
E non parlatemi cortesemente del Tesla Semi che è praticamente allo stato di prototipo e soprattutto del quale mancano tutte le caratteristiche più importanti a partire dal peso (direttamente proporzionale al carico utile) alla rete di ricarica necessaria con potenze decisamente più importanti ad oggi totalmente assente.
Parlavo di questi argomenti poco tempo fa in occasione dell’EcoMondo (fiera di Rimini) con venditori di mezzi pesanti elettrici e mi creda tutti hanno indicato il loro miglior utilizzo nell’accumulo di punti in ottica gare di appalto.
Se non è greenwashing questo. Sic…
Pare quasi che in nome della diffusione di BEV ci siano persone che “sperino” in scenari dove vi sarebbero aumenti di tutti i beni da quelli superflui a quelli di prima necessità.
Mi ripeto: quello che non mi è piaciuto è che si è fatto sembrare l’auto elettrica responsabile di tutti gli scempi ambientali e sociali mostrati nel servizio, mentre è ovvio che tali scempi siano iniziati decine se non addirittura centinaia di anni fa per alimentare tantissimi altri settori industriali (acciaio, petrolifero, tessile, costruzioni, elettronica, ecc.) che da altrettanti decine e centinaia di anni hanno semplicemente continuato sotto una forma più “politicamente corretta” a perpetrare il caro, vecchio colonialismo di un tempo. Semplicemente, adesso non si va più a conquistare fisicamente paesi stranieri ricchi di risorse, ma li si conquista a suon di denaro, molto spesso anche in forme illegali.
Il problema quindi non è tanto l’auto elettrica, che purtroppo si aggiunge per ultima alle tante filiere precedenti. Se infatti da domani si cessasse di colpo di produrre auto elettriche, quegli scempi ambientali e sociali continuerebbero imperterriti e immodificati, perché quello è il modo di agire dell’economia mondiale.
Il problema è chi da decenni o centinaia di anni approvvigiona in quel modo tutti i settori industriali del nostro mondo “occidentale” con il nostro tacito consenso e approvazione, nonché i vari governi, sia dei nostri che di quei paesi, che, come si fa anche da noi in Italia (basta dire Ilva di Taranto, raffineria di Priolo, Porto Marghera, Bagnoli…) hanno sempre sacrificato ambiente e società agli interessi economici.
L’auto elettrica non nasce “vergine”, senza inquinare, questo è sempre stato detto da tutti e dappertutto. Ma almeno, come certificano ormai infiniti studi, una volta prodotta un’auto elettrica avrà un impatto ambientale decisamente inferiore ad un’auto termica, che per tutta la sua vita utile continuerà invece a bruciare combustibili fossili e quindi a generare CO2, NOx, polveri sottili e oli esausti (tremendamente inquinanti e di cui solo una minima parte viene riciclata, perché noi siamo quelli bravi…)
L’ipocrisia è allora nel buttare la croce addosso all’ultima filiera arrivata senza illustrare che almeno il prodotto finito è più virtuoso di tantissimi altri durante tutta la sua vita utile.
Così facendo, scaricando le colpe sull’ultima arrivata – che peraltro ha il demerito di disturbare una complessa filiera particolarmente tetragona e recalcitrante di fronte ai cambiamenti… –, tutte le altre devastanti filiere del nostro osannato sistema economico continueranno indisturbate ad inquinare e a massacrare ambiente e società come prima, come da sempre.
Report smisi di guardarlo dopo la puntata sul nucleare: per non essendo più un sostenitore del nucleare, anzi ormai ero già detrattore, mi inorridì vedere una trasmissione che faceva parlare solo persone contro. L’informazione è mostrare tutti gli aspetti di un dato soggetto affinché lo spettatore sia informato e possa fare una sacrosante “scelta informata”. A Report non interessa quello, Report vuole solo imporre un’opinione
…..quelli contro report proprio non li capisco…..si fermano al pelo nell’uovo….ma lo vedete lo scempio legalizzato che stanno facendo???….ne abbiamo fin troppe di filiere inquinanti su questo pianeta!….NO a una ulteriore…e poi pure cosi’ gigante!!!!
Andy
stiamo cercando di sostituire un inquinamento 100 con un inquinamento 30.
Nessuno, tranne chi gioca con le fallacie logiche, ha mai detto che le BEV sono a inquinamento zero.
Se 30 è minore di 100 (e su questo penso che Andy concordi), lo scempio legalizzato dove sarebbe? Quale è l’alternativa? Continuare con lo scempio legalizzato di livello 100 o sostituirlo con uno scempio legalizzato di livello 30, non essendo al momento possibile sostituirlo con zero scempio?
Perchè “ne abbiamo fin troppe” vuole dire: lasciamo tutto com’è. Quindi continuare con l’acceleratore premuto verso la fine del mondo: direi che la sua è una logica schiacciante. Sul muro, come una zanzara.
Io quelli come lei non li capisco: provi a spiegare la logica (perchè c’è una logica dietro, vero?) del NON fare niente.
Guido, penso di ricordare che, a questo punto, Virgilio ci dicesse “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
@Guido
Perfetto.
Finalmente hanno fatto un servizio che svela una certa ipocrisia. Per permettere a noi ricchi di girare con il sorriso convinti di non inquinare si devastano paesi (poveri) disposti a tutto pur di guadagnare qualcosa.
Come se fossimo in 2 pianeti diversi. Non è così.
La soluzione c’è già: sono i treni, il mezzo più efficiente ed pulito. La rete c’è già va solo potenziata e resa capillare.
Basta auto a combustione ed elettriche.
Il futuro, se vogliamo veramente preservare il pianeta, sono trasporti collettivi su rotaie. Tutto il resto sono pagliacciate.
Che vi piaccia o no, questo è l’unico modo per tutelare l’ambiente. Non accapparratevi il ruolo di green che non lo siete.
Sul trasporto su rotaia sarei favorevole, ma se per fare un coast to coast (adriatico-tirreno) dall’Abruzzo al Lazio (ovvero 200 km) ci metto 4/6 ore quando con l’auto ci impiego max 2 h e mezza senza pensieri per i bagagli che mi devo portare dietro, forse capisci che il treno ha perso in partenza.
Se mi dici di usare un treno ad alta velocità da Salerno/Napoli/Roma a Firenze/Bologna/Milano/Torino ti do ragione, ma già uscendo da quelle tratte i tempi di percorrenza con un’auto diventano equiparabili se non più veloci ed i costi in caso di 2/3 persone sono inferiori.
Quindi, il trasporto pubblico su rotaia deve essere migliorato di un bel po’ perché non esistono solo i grandi centri ed oggi la mobilità coinvolge anche l’intera tratta adriatica dove attualmente di alta velocità non se ne vede traccia visto che i treni chiamati Freccia a più di 150 km/h non vanno.
ma i ricchi devono distinguersi dal popolino o no? chi puo permettersi di girare in auto elettrica è giusto che lo faccia … bisogna far girare l’economia o no … non ho mai visto nessuno criticare uno che va in ferrari e che cavolo.
Se voglio girare con l’elettrica saro libero di farlo o no? … anzi mi raccomando che non troppi comprino l’elettrica altrimenti i miei privilegi diminuiscono.
Per quanto riguarda l’inquinamento, mi sembra una disputa inutile, sembra quasi che la gente creda alle favole … ma veramente pensate che quelle miniere siano spuntate dal nulla??? … sono li da decenni … si al massimo hanno aumentato di un 10% i consumi in generale .. ma stai a vedere il pelo nell’uovo … non ho mai visto nessuno protestare per la benza per l’inquinamento che provoca non solo bruciandola ma x l’intera filiera.
Tutta sta gente poi va al supermercato e compra la frutta tropicale che arriva dalle americhe, dal messico … e si mangia le ananas, le banane e il frutto del momento l’avocado … x me siete dei coraggiosi a cibarvi di quella roba .. siete come gli spartani impavidi e senza paura .. io non ho mai osato ad ingoiare del veleno …. x poi non piangete quando vi vengono i mali piu disparati …. non lamentatevi se l’italia è uno dei paesi dove si muore di piu per problemi cardiorespiratori dati dalle polveri sottili della combustione e dei freni
Scusa il figlio in palestra lo porti in treno, la spesa la fai in treno ?
Certo che bisogna usare il treno quando si può , ma a volte ti serve la macchina.
Io vivo nella zona sud-est di Milano e il nostro problema è che la metropolitana linea gialla di Milano sarà trent’anni che dovevano estenderla fino a Crema per evitare che i pendolari usassero le macchine per arrivare a Milano. In questi trent’anni sono stati capaci solo di allargare la statale Paullese e a fare la TEM.
Non possiamo incolpare però la UE che decide lo stop della produzione delle ICE e che peraltro non ha mai vincolato ad imporre ZTL per le auto inquinanti.
Per quello ci hanno pensato i nostri politici locali che abbiamo votato direttamente noi.
L’Europa chiede un nuovo modello circolare dello sfruttamento delle risorse.
Non è ipocrisia. L’ipocrisia purtroppo la mostrata REPORT nel non dare la giusta visione dei fatti facendo quasi credere che la miniera di Nichel l’ha voluta l’Europa…
Il discrorso furbetto degli odiatori di Bev che magnificano i mezzi pubblici in astrattoe ecrivono slogan politici
fermarsi a pensare un attimo:
– il treno non può coprire tutti percorsi (es tutti i percorsi comunali), sennò con decine di toraie e incroci e sottopassi il suo impatto ambientale (un groviglio di binari e scambi e curve ad ampio raggio che coprirebbe gran parte del territorio) e costi crescono in modo esponenziale, costerebbe di più un astronave per la luna;
– cioè, facciamo un nuovo binario e treno e incroci e gallerie ogni volta ce serve portare 10 persone al giorno su ogni stadina del piffero ? o gli lasciamo usare 10 macchine per farsi i loro percorsi individuali scomodi e impattiamo 1000 volte meno?
– l’equilibrio che abbiamo oggi tra binare e strade è già ottimale, si è creato in secoli; al più si possono finanziare un poco più di treni sui percorsi già presenti, o calmierare i bigllietti se sostenibile, o raddoppiare i binari al sud dove c’è ancora il binario singolo
– soprattutto le auto elettriche hanno una emissione di Co2 al km per passeggero che già è sovrapponibile a quella di viaggiare in treno, chi vuole verichi, i dati si trovano; anzi appunto per percorsi scomodi e di poche persone, le emissioni di una bev sono minori di quelle di un treno
è l’auto termica che è sprecona e allora il consiglio era di preferire il più possibile il treno per quasi tuti gli spostamenti; con le BEV il bilancio è più equilibrato, anzi per percorsi scomodi usare il treno sarebbe peggiorativo a livelo ambientale (non solo la posa dei binari, ma anche solo muovere la massa di un treno quasi vuoto)
e vale anche per la bicicletta, le emissioni al km di CO2 (in questo caso relative al cibo usato e alla co2 aggiuntiva emessa) se la giocano con una BEv di piccola-media taglia
Queste considerazioni fanno capire che chi si riempe la bocca di treni e bici ( che pure io uso molto ) e osteggia le BEV,
o non capisce che le auto non si possono eliminarem, ma se ne può giusto ridurre un po l’uso, integrarle con gli altri mezzi
oppure ci sono anche quelli che finta di non capirlo, finti ecologisti e tifosi, sostenitori della filiere petrolifera, perchè attacano le bev per mantenere le auto termiche, sapendo che le auto non sono eliminabili, gli basta solo rallentare la sostituzione con le BEV
Se report fosse stata obbiettiva avrebbe anche mostrato gli scempi portati avanti in Nigeria da parte estrazione raffinazione petrolio consfruttamento ed inquinamento dei fiumi .
Spero che le batterie al sodio crescano velocemente che sembrano presentare un impatto inferiore
Dai “piani alti” arriverebbe subito l’ordine di fare una puntata sulle pietanze sciocche: la colpa sarebbe delle batterie al sodio delle auto elettriche che sottraggono il sale dalle nostre tavole.
Ciao, come forse già saprai, lo scrivo per chi legge, le batterie agli ioni di sodio
– come le LFP, non usano cobalto, in più fanno a meno anche di rame e litio, per questo la loro pruzione è più facile da scalare in grandi quantità; in compenso possono o meno reintrodurre negli ingredienti un po’ di nikel, che invece è assente nelle LPF, sostituto integralmente da banale ferro, nickel che invece è presente in buona quantità nelle batterie con chimca NCM
– batterie ioni di sodio sono già in vendita on-line da questa estate, come celle singole, o come sistemi di accumulo per la casa pronti all’uso
– per ora costano circa 120-150e al KWh, leggermente più delle LPF (70-105e al KWh), ma solo perché sono appena uscite da pochi mesi, credo scenderanno di prezzo sotto alle LPF
– mostrano una migliore tolleranza al freddo (sino a -20°C) e alle scariche profonde, rispetto alle LPF ; anno densita energetica un po’ più bassa, sembrano perfette per accummuli statici;
– ora sono le prime prodotte, queste non si sa ancora se possono già durare 6000 cicli come le LPF già perfezionate; garantiscono comunque almeno 2000 ccli, meglio delle NCM, poi si vedrà se arrivano a 4000-6000
– sembrano estremamente sicure, ho visto dei video di test fatti su campioni aquistati in rete, in caso di danneggiamento quasi non fanno nemmeno il fumo grigio delle LFP ma solo un grande sfuffo di aria compressa
Ho sempre pensato che Report fosse una trasmissione attendibile…
Che delusione..