Pro e contro l’elettrico: due mail riassumono bene le ragioni (e i pregiudizi) di chi è a favore e contro l’auto a batterie. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it
Pro e contro: “In Tesla ho speso solo 200 euro per fare 10 mila km…”

“Sono un felice proprietario di una Tesla Model 3 acquistata nuova a fine 2024 senza nessun incentivo statale.Attualmente la ricarico principalmente a casa utilizzando il mio impianto fotovoltaico da 7,5kW.Quanto ho consumato fino ad oggi? Ho percorso 9.870 km e consumato 647 kWh prelevati dalla rete e 648 prelevati dall’energia fornitami dal fotovoltaico… Facendo i calcoli: 647×0,31€=200,57 € per percorrere quasi 10.000km. Sono quindi convinto che chi ha la fortuna di avere un impianto fotovoltaico vada pure sereno ad acquistare un auto elettrica… Gli italiani sono spaventati dalle ricariche, ma in realtà un auto elettrica è tutta un’altra cosa rispetto un’auto termica. Più silenziosa, più semplice da guidare, più comoda, più sicura, molto più efficiente e sicuramente meno costosa ed inquinante. Gli italiani non capiscono che per acquistare un’auto si deve tenere conto di 2 fattori. E cioè quanto ti costa comperarla e quanto mantenerla. Basta fare i calcoli con calcolatrice alla mano ed il gioco è fatto… Buon lavoro e complimenti per il lavoro che fate“. Enrico da Padova
“No, diventi tu al servizio dell’auto e non viceversa”
“Ma secondo voi una persona stanca, stressata e con famiglia deve non avere una vita per dare la caccia alla ricarica dell’automobile.? Non devo essere io al servizio della automobile!!! È L’AUTOMOBILE CHE DEVE ESSERE AL MIO SERVIZIO!!“. Alex Pavanello
Pro e contro: un scelta per molti, non ancora per tutti
Risposta. Come abbiamo scritto più volte, l’auto elettrica è per molti, ma non per tutti. Conditio sine qua non per possederne una è disporre di una ricarica comoda e facilmente accessibile. E, se possibile, a costi contenuti. Sono sempre di più gli italiani che, trovandosi in queste condizioni, decidono di fare il passo. Tanto più, poi, se (come Enrico) hanno la possibilità di auto-produrre una parte dell’energia che consumano. Aziende o privati cittadini che siano. Possiamo rassicurare Alex: non è una vita terribile al servizio dell’auto e quasi nessuno decide di tornare indietro alla benzina e al gasolio. Visto anche che i prezzi delle auto a batterie continuano a calare.
- EVDC ricarica a prezzi super-convenienti, ma come fa? Il VIDEO di Luca Palestini
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@Stefano
Ma perchè, appena qualcuno mette in discussione le vostre tesi precostituite sulla mobilità elettrica argomentando in maniera lineare e corretta, cominciate a pretendere la bibliografia dalla quale dovrebbe scaturire il suo ragionamento?
Ma pensieri VOSTRI sulla vita in generale ne avete o ogni volta, prima di parlare, dovete necessariamente passare in biblioteca per cercare le “fonti” da cui devono “sgorgare” le vostre parole???
@Sv_eva: chiedo le fonti perche’ in giro ci sono persone che scrivono fesserie in ogni campo del sapere umano, pur senza sapere, e pertanto io preferisco leggere un argomento supportato dai dati e dalle fonti piuttosto che un parere od una opinione magari di terza mano. E certo che abbiamo pensieri nostri, soprattutto quelli di chi l’auto elettrica la conosce perche’ l’ha comprata e la guida, e pensare che ogni commento distruttivo (o falso) non debba essere argomentato per amore di democrazia e rispetto della liberta’ di parola non mi trova d’accordo. O si dicono le cose vere e come stanno oppure no, che poi diventano chiacchiere da bar che sono nobili ma vanno fatte in altra sede.
Buona sera Sig. Sv-eva.
Io non ho un’elettrica, ma con la mia elettrificata una vaga idea delle cose me la sono fatta.
Beh, in base a questa idea vaga, mi sa che le “tesi precostituite” di chi un’elettrica ce l’ha, magari, dipendono dal fatto che la usano tutti i giorni, non l’hanno solo “sentito dire”.
Poi, personalmente, devo sottolineare che non sono assolutamente contrario al fatto che parli solo chi ha una conoscenza effettiva dell’argomento di cui parla. Al massimo, se vuoi confrontare le idee che ti sono venute (o che ti hanno fatto venire), poni domande, chiedi, non è che ti metti a spiegare come funziona una cosa, che non hai, a chi la usa tutti i giorni. Dico di più: se così fosse in ogni ambito, non ci sarebbero i vari terrapiattisti, negazionisti di vario genere, antiscientifici di vocazione che ci affliggono da quando ciascuno può “sparare la qualunque” su social vari. Dire cosa si pensa di qualcosa e affermarlo come esatto senza saperne nulla di provato non è democrazia. Per rispetto, non dico cosa penso che sia.
Citare catastrofi, incendi, black-out senza circostanziarli non è una cosa da fare. Puoi sottoporre la domanda “ho letto questo sul giornale “xyz”: le elettriche si incendiano 10 volte di più delle termiche! E’ vero?
Qualcuno ti farà vedere maree di statistiche che ti dicono che non è così, anzi tutt’altro (purtroppo per me, perché le ibride sono quelle che più hanno questo “vizietto”).
E vale per tutte le dichiarazioni catastrofiche su un tipo di auto: se le vuoi fare, allora documenti dove hai avuto l’informazione e chiedi lumi a chi la utilizza. Senza preconcetti. Altrimenti è solo la solita propalazione di fake… chimici, attori, architetti, giornalisti o politici che spiegano in TV ad un virologo perché un virus non esiste ed i vaccini fanno male (ogni riferimento è puramente… voluto!).
Tornando alla questione in parola, e come esempio, sentirsi dire che l’auto elettrica non è divertente da guidare (perché hai la “passione per le auto”?) è un po’ sorprendente! Perché, quando ce l’hai e fai un sorpasso, ti chiedi perché mai non sia divertente disporre in un’auto di tutta la coppia massima da subito, anche da fermo, a zero giri. Oppure, se vai in montagna, ti chiedi perché mai non sia divertente avere un motore che va sulle salite più ripide con la massima facilità, anche se vai su solo con un filo di “gas” (così, tanto per scherzare) per guardarti il panorama. Niente continue cambiate, marce basse, accelerate, alti giri motore, nessuna fatica nei tornanti. Nessun rumore! (Accelerate, cambiate e rombo. E’ questo il divertimento?). Solo i grilli e, se il finestrino è giù, quel leggerissimo sibilo da turbina che a me piace un sacco dalla notte dei tempi (sono un “ragazzo” degli anni 60 che seguiva la serie di fantascienza U.F.O., col comandante Edward “Ed” Straker a capo della S.H.A.D.O., il quale guidava un’auto che (nei filmati, perché in realtà era una FORD termica dei primi anni 60 – o giù di lì – taroccata, che dicevano essere inguidabile nella realtà) faceva proprio quel sibilo! Quanto sapeva di futuro quel sibilo! Che goduria immensa risentirlo dal mio finestrino).
E quando torni giù dalla montagna, magia, il “serbatoio si riempie”! E non usi i freni! Misteri elettrici! Misconosciuti dai (solo) termici.
Ed io, come detto, non ho un “motorone” elettrico. Ma, pur avendo potenza e coppia della “parte elettrica” di poco superiori al mio diesel 1.6 TDI precedente, hai una guidabilità ed una reattività all’acceleratore assolutamente non confrontabili. Sono cose che vanno provate…
Quando leggo le cose che vengono dette da chi non ha un’elettrica (o da chi non ha capito come usarla o da chi non ha le condizioni per averla) mi viene da sorridere… perché sono le cose che pensavo io nel 2019:
…è l’auto che deve servire a me, non io che devo servire l’auto…
(poi scopri che, avendo un garage con una presa elettrica, la schiavitù è in realtà dover andare a fare un rabbocco di un litro ogni 6 mesi per salvaguardare la benzina ed un pieno ogni tre anni, perché il resto che serve lo fai stando seduto in poltrona nel tuo salotto, e cominci a chiederti come non ti sia stufato prima di andare fisicamente a fare il pieno ogni 2 o 3 settimane!)
…impensabile fare un viaggio lungo con fermate dove vuole l’auto…
(ma quanti viaggi lunghi (oltre l’autonomia di una BEV) si fanno in media in un anno se non si lavora viaggiando? Io, nel mio utilizzo normale, faccio il 98% dei Km in elettrico con 10 kWh di batteria ed una autonomia di omologazione di 65 Km! Che problemi avrei con una BEV da 350/400 Km di autonomia?)
…ore di ricarica…
(nella mia di sicuro, sulle BEV non mi esprimo non avendole provate, ma i numeri che leggo non confermano questo dato. E, anche se non lo si vuole sentire… il “pieno” lo fai mentre dormi… o mentre scrivi questa risposta, come sto facendo ora, batteria carica alle 6:38 di domattina!)
…non ci sono colonnine sufficienti…
(anche qui mi taccio, le ho usate pochissimo, ma i numeri che leggo non dicono quello, sebbene in Italia i governi non si stiano scapicollando per favorire la transizione e non tutte le zone siano uguali come copertura)
…costi proibitivi…
(sempre meno vero, ma ho una PHEV proprio perché nel 2020 la BEV che aveva le caratteristiche che mi servivano costava tre volte quello che ho pagato la mia. Ma non si tiene comunque conto, soprattutto ora che i costi di acquisto sono molto calati, che il prezzo d’acquisto non è l’unica voce di spesa da tenere sotto controllo: magari non avessi un tagliando ed un cambio olio ogni anno…)
ecc…
Poi, provi… e cambi idea su (quasi) tutto e, ripeto, io non ho autonomia, velocità di ricarica, potenza, coppia, efficienza di una BEV. Eppure, il poco di elettrico che ho mi ha pienamente convinto… se potrò, nella mia situazione, la prossima auto sarà di certo una BEV (magari potesse essere un’Octavia BEV a prezzi umani: sarebbe come sentirsi “a casa”, come negli ultimi 25 anni di tutti i modelli di Octavia usciti ed acquistati. Però, da quel che si legge, magari sarà una cinese… chissà!?).
Tornando in tema, sempre meglio sapere di cosa si parla, e meglio ancora averci messo le mani sopra, e non solo mordi e fuggi, perché bisogna capire cosa cambia nell’utilizzo.
E, ripeto, se necessario, se uno non ha mai provato, mi pare più logico intervenire per chiedere, non per venire a spiegare. Anche perché, se è pur vero che, come tutto e tutti in Italia, viviamo di tifo (ed i possessori di BEV non fanno eccezione, visto che in alcuni siti, avendo una PHEV, non posso pubblicare nulla di mio se non come risposte ad altri, e magari vengo anche bannato), è anche vero che chi usa una BEV è probabile che la conosca e, certamente, conosce bene anche le termiche, quindi può fare un paragone. E quindi è giusto che si chieda perché uno venga in un sito che parla di BEV a raccontare a chi la usa, lui che non ce l’ha, quanto sia pessima una BEV (anche se poi, magari, qualcuno con BEV che non ha una PHEV o che non ha capito come vada usata, vuole spiegare a te come funziona: siamo tutti uguali, in quel senso).
Dimenticavo: clima e salute! Anche se fossero auto pessime, solo per questo sarebbero da tenere in considerazione. Soprattutto da chi vive nelle città, in particolare quelle ubicate in Val padana, una delle zone più insalubri del pianeta. Però qui si entra nel campo dell’etica, zona “intima” per ciascuno!
Buona serata. Ah no, buona notte…
Ho o condiviso subito l’idea dell’elettrico e l’ho acquistata. Nel tempo (1 anno) pur ricaricando in azienda, in Sicilia la infrastruttura è involuta. Quelle nuove non sono mai dico mai state attivate ed ancora sono lì inutilizzabili. Quelle presenti sono state spente e rimosse, vedi IONITY ad agira Enna. Ovviamente sulla palermo catania non vi sono colonnine veloci attive. Se c’erano non ci sono più. Per uno come me che fa 60k km anno, secondo voi é possibile sostenere l’uso e la fruizione di una bev senza infrastruttura? Così sono passato all’ibrido sostenuto al momento alla diminuzione del costo benzina ma per i chilometri che faccio non basta e quindi appena possibile involvo verso il diesel e magari 3000 v6 così la facciamo completa. Si parla di evoluzione della rete, ovviamente europea, si parla di spingere sulla vendita delle bev, ovviamente in Europa non nella non Europa cioè al sud italia. Qui tutto come sempre è differente. Qui andiamo contro il tempo, qui involviamo. Qui si muove il passato in sostituzione al presente e futuro. Queste le ragioni per le quali dico, concludendo, che finché non si farà qualcosa di serio e di veramente presente nel territorio tutto e non solo in parte, investendo per il futuro e promuovendo, non possiamo accettare la imposizione dall’alto dellelettrico. Giusto che ci sia ma non imposto. Me lo costruisci nel tempo seriamente e quindi poi mi viene facile passarci dentro.
@VitoG
da come la racconti
ti viene imposta l’auto a motore termico.
questa imposizione, che costa di più sul ciclo di vita e d’uso della stessa,
ti va bene?
VitoG non ha molto da lamentarsi…. già saranno spesi ben 13 miliardi di € per il ponte sullo stretto (più facilmente 40 miliardi… e poi scarso uso per questioni di sicurezza…)… cosa può pretendere ancora un siciliano? strade con manutenzione? ferrovie efficienti ? come si fa a pretendere pure colonnine pubbliche di ricarica?
per fortuna in Sicilia il sole non manca… e magari qualche piccolo consorzio locale farà qualche impianto AC/DC50 … qualche imprenditore della ristorazione o del commercio metterà qualche WB nei propri spazi parcheggio, e forse anche la Sicilia si riconnetterà all’Europa… anche a dispetto del Ministero dei Trasporti
ma non mi sembra,
quando togli gli incentivi c’è un transitorio di qualche mese in cui gli aquirenti sono meno perchè o hanno già comprato con incentivo o esitano in attesa ( i listini devono riallinearsi con sconti alla fine degli incentivi, o in alternativa vedere se tornano altri incentivi) ma il transitorio passa rapidamente e le elettriche si vendono lo stesso in quote crescenti ogni anno man mano che specifiche e prezzi migliorano.. mi sembra una banalità anche doverlo scrivere
di particolare in Italia sembra che i ministri retrogradi facciano apposta a disegnare incentivi malevoli per il mercato (alti, per pochi, imprevedibili e destabilizzanti, effetto lotteria) che aumentano i periodi di transitorio e di attesa degli aquirenti ogni anno, penso danneggiando le vendite totali.. e pazienza, magari recupereremo tutto insieme le vendite di bev gli anni prossimi, tanto vedo listini e specifiche migliorano ogni anno.. e anche la concorrenza sui prezzi di ricarica faticosamente arriva
Una persona stanca e stressata con famiglia dovrebbe preoccuparsi di migliorare alcuni aspetti della sua vita, piuttosto che preoccuparsi di un problema ipotizzato.
Domanda tecnica da chi deve cambiare l’auto ed è tentato dall’elettrica: quando si dice “ricarica facilmente accessibile” cosa si intende?
Perché io non ho un garage e non ho (al momento) possibilità di caricare al lavoro. Ma ho una colonnina Enel proprio davanti casa.
Avrebbe senso in queste ?
In linea di massima si, è comoda perché vicina e perchè a 11kW a casa non ci arriva quasi nessuno. Va tenuto conto però che è pubblica, quindi potenzialmente da domani potrebbero esserci altri 5 utenti che la usano abitualmente, ha prezzi più elevati e soggetti a continue variazioni (abbonamenti che vanno e vengono, promozioni temporanee, tariffe pay per use alte etc). Poi notoriamente le EnelX soprattutto AC non sono le più affidabili. Magari se ci fosse una DC in zona come piano B sarebbe meglio
Beh, non ho un’elettrica (solo una PHEV) ma, siccome nessuno le ha, al momento, risposto, ci provo…
Direi che una colonnina proprio davanti a casa è da considerare una “ricarica facilmente accessibile”. Va solo verificato che sia stata attivata, che frequenza di occupazione ha normalmente ed a che potenza può caricare (e se è AC o DC, cioè a corrente alternata o continua: varia il tempo che ci mette a caricare: di quanto varia dipende dalla potenza), e poi dovrà informarsi su quali abbonamenti fare per pagare un po’ meno l’ENEL rispetto alle ricariche a consumo (assai carucce, intendendo non carine ma costose). Si informi anche se ci sono tariffe particolari per la notte e se è previsto un limite per stare in carica (se c’è, viene poi applicata una tariffa ad un tot al minuto, generalmente assai gravosa, al fine di liberare il punto di ricarica per altri utenti).
Non posso esserle d’aiuto sugli abbonamenti perché io ho caricato su colonnine pubbliche solo quando erano gratuite (il supermercato vicino a casa ne ha 4 (quindi otto prese) disponibili), questo nei primi due anni. Poi, il “gratis” è sparito, ma le tariffe a casa sono tornate dopo un po’ a prezzi umani, e quindi ho ricaricato, e carico, sempre nel mio box auto.
Nei viaggi lunghi la batteria mi dura per tutto il viaggio: ho un “doping” inquinante che ci pensa e, quindi, non carico…
Comunque, qui di esperti ce ne sono a iosa… qualche informazione in più potranno certamente dargliela. Magari cerchi qui sul sito articoli al riguardo, perché di sicuro ce ne sono stati…
Inoltre, va anche fatto un “sondaggio” per vedere se nei posti che frequenta abitualmente (supermercati, parcheggi, ecc…) ci sono punti di ricarica che può utilizzare mentre fa spese o commissioni o altro.
Consideri che il paradigma dell’auto elettrica è che si fa “il pieno” quando non la si usa, a differenza di una termica.
In 20 minuti di spesa si possono mettere dentro parecchi Km in più di autonomia se la colonnina è di quelle veloci. Magari, con la tessera del supermercato potrebbe anche pagare meno le cariche (se è un servizio offerto dal punto vendita).
Altro non so… la lascio a chi è più esperto…
Se non fa 300 km al giorno, tutti i giorni, certo che DEVE prendere un’elettrica. Anzitutto perché con un uso normale non deve ricaricare tutti i giorni quindi per qualche anno certamente non avrà problemi di occupazione colonna e, in funzione dei km mensili, ha a disposizione diverse opzioni che lo rendono comunque più conveniente del benzina anche dovendo ricaricare solo pubblicamente (come noi con due elettriche da tre anni).
quando leggo certe lettere mi ricordo immediatamente del Sig Fratoianni e Sig.ra (entrambi deputati AVS) che dicevano, bontà loro, che avevano pagato la loro auto SOLO 45 mila euro. Avrebbe detto Villaggio negli anni sessanta : “Chissà quanti italiani vanno alla Caritas per vogliono manifestare il dissenso contro le auto non green”. E viceversa, la carica è conveniente solo se si ha a disposizione una wallbox da 10KW minimo con annesso fotovoltaico di pari potenza. Quanta gente è in queste condizioni nelle grandi città? E segnalo che, laddove sono presenti una miriade di colonnine pubbliche e private le linee elettriche saltano con facilità perchè non furono e non sono state dimensionate per carichi come quelli richiesti con una civiltà full electric. E a proposito di questo nessunp pensa a quanta CO2 viene emessa dalle centrali a gas ( a pieno regime di notte) visto che la UE non ha approvato il piano italiano per l’energia idroelettrica? L’unica vera green in continuo visto che non abbisogna di batterie o cellule fotovoltaiche?
La invito a riconsiderare alcuni elementi della sua risposta che evidenziano chiaramente come lei non sia possessore di auto elettriche ma nemmeno di uno spiccato senso critico; se è capace di riportare quello che una certa parte propina al pubblico disinformato, non potrebbe utilizzare gli stessi strumenti per meglio informarsi?
Può partire da vai elettrico stesso: più comodo di così…
Buona sera Sig. Teodoro.
In città, almeno leggendo le statistiche, condomini con garage ce ne sono certamente molti di più di quanto sia il circolante BEV attuale. Non è detto che abbiano un impianto già adatto, ma non sarebbe impossibile farlo sistemare con cavi e prese adeguate alle nuove necessità, come ho fatto io… piuttosto, il problema è che i SUV odierni non entrerebbero nei garage degli anni 60 e 70. Ad esempio, una Model Y nel mio garage ci starebbe strettina. Non parliamo di altri mostri grandi come camion! E l’altro problema che vedo è che alcune BEV hanno la presa di carica situata in posti dove, nel mio garage, non le potrei caricare (devo per forza entrare di muso…).
In ogni caso, avere un punto di ricarica proprio è una condizione molto importante, e ciò è innegabile. La comodità d’uso cambia notevolmente se non si ha un proprio punto di ricarica (come detto, questa è una cosa imprescindibile con una PHEV, ma molto utile anche con una BEV, pur potendovi ovviare vista la diversa autonomia elettrica disponibile, naturalmente perdendo o diminuendo qualche comodità).
Ciò detto, volevo capire perché un normale impianto da 3 o 4 kWh con una presa industriale per lei non vada bene in quanto, come dice,
“…la carica è conveniente solo se si ha a disposizione una wallbox da 10KW minimo con annesso fotovoltaico di pari potenza”.
Sulla convenienza (economica ed in ricarica) di un impianto fotovoltaico c’è poco da dire, ma anche non avendolo non è che si muoia dissanguati. Ma ne parlo dopo…
Tornando alla wallbox da 10, i suoi dubbi derivano forse dal fatto che ha esigenze di viaggio giornaliere molto ampie?
Se uno, come me, fa 30 o 40 Km al giorno medi (che pare essere statisticamente la media italiana ed europea, ma ci sono ovviamente differenze tra individui), una fornitura da 3 kWh ed una presa da 16Ah sono più che sufficienti.
Infatti, se uno attacca alle 20:00 l’auto (elettrica pura, perché per una PHEV è stra-esagerato) alla rete e la tiene attaccata fino alle 8:00 del mattino dopo, caricando la batteria mentre cena, guarda la TV e poi dorme, utilizzando soli 2,4 kWh di potenza (a me stra-avanza caricare a 1,4 kWh, con qualche dispersione in più ma, forse, “pesando” di meno sulla batteria), in 12 ore carica 28,8 kWh. Ora, io, con la mia PHEV, per definizione meno efficiente di una BEV visto che il mio motore elettrico è calettato sul cambio, quest’anno ho peggiorato la mia media di consumo, e sono “sceso” a soli 8,3 Km/kWh (nel 2024 la media è stata di 8,6). Una BEV in città e nelle extra urbane, i miei percorsi normali, può certamente fare di meglio della mia, ma per comodità manteniamo il mio consumo medio attuale per ragionare sui numeri. A 8,3 Km/kWh, con i 28,8 kWh caricati da una BEV, alle 8.00 del mattino dopo si hanno a disposizione 239 Km di autonomia (in più, visto che solitamente si carica non con batteria “a zero”). Se lei fa abitualmente più di questa autonomia tutti i giorni… beh, meglio in effetti che non pensi ad una BEV. Ma per la maggior parte delle persone avere quasi 240 Km (in più) a disposizione non sono poca roba. E non sarebbero nemmeno necessarie 12 ore e 2,4 kWh. E tutto senza fotovoltaico e wallbox da 10 kW. Ovviamente, grasso che cola se si può avere tutto… beato chi ha “tasche” così capaci.
Torniamo ai costi di viaggio.
Mi sembra ovvio che, se uno ha il fotovoltaico a disposizione, paga di meno le cariche di chi si serve solo della rete, quindi è avvantaggiato (ma deve prima recuperare l’investimento iniziale).
In ogni caso, io ora sto pagando 0,19 €/kWh in F3 (la notte, sostanzialmente).
Questo vuol dire che il mio “litro equivalente di benzina” mi costa 1,691 €. Non poco, visto che oggi, al distributore più economico della mia zona (IPER Station), la benzina era a 1,619 €/litro!
Però… però c’è da considerare che, mentre il mio motore termico fa mediamente un consumo di 19,4 Km/litro (calcolato, visto che non può lavorare da solo ma solo in abbinata con l’elettrico), il mio motore elettrico, da solo, con 8,3 Km/kWh di consumo medio, fa l’equivalente di 73,9 Km/litro. Quasi quattro volte più efficiente a parità di energia consumata! Ora è evidente che sarebbe meglio con il fotovoltaico, ma non mi sembra che sia poco conveniente muoversi in elettrico, anche se siamo tra i paesi più cari in Europa.
Che ne pensa in base a queste considerazioni basate su dati effettivi?
… Quando leggo certe risposte, capisco subito che la persona che l’ha scritta NON ha un’auto elettrica. La risposta è un mix di luoghi comuni ed idiozie contro l’elettrico, non è vero praticamente nulla di quello che scrive Teodoro. Da cosa lo capisco? Dal fatto che ho un’auto elettrica, carico a casa col contatore da 3kwh e non ho pannelli solari, i blackout estivi sono dovuti all’uso spropositato dei condizionatori e non certo a causa del le ricariche elettriche. Poi, che cosa e quale sarebbe questa non approvazione del piano italiano per l’energia idroelettrica? A che cosa si riferisce? non esiste alcuna evidenza che un piano idroelettrico italiano sia stato “bocciato” o respinto formalmente dalla Commissione Europea o da altre istituzioni UE. Bruxelles ha espresso criticità generali sul PNIEC: il piano è stato definito “non convincente” in un report europeo del 29 maggio 2025. Tuttavia, si tratta di una valutazione sul complesso delle strategie energetiche e climatiche italiane, non una bocciatura specifica di un piano idroelettrico.
Dimenticavo: non è conveniente? Spendo €3,5 per fare 100 km, che significa che rispetto all’auto che avevo prima, a benzina e con metà dei cavalli, risparmio 9 euro. Vuol dire che per 20000 km all’anno risparmio €1800 di carburante, almeno 500 di bollo ed almeno 600 di tagliando (metto l’acqua nel tergi, cambio il filtro dell’aria condizionata e giro le ruote ogni 10000 km). Ma esattamente, come si può sostenere il fatto che una auto elettrica sia una schifezza se non se ne è mai avuta una? Teodoro, non ce l’hai l’auto elettrica, perché NON SAI, non conosci, perché altrimenti non si spiega il tuo post
Francesco ok nel suo caso tutto vero e tutto ottimo, peccato che per molti la realtà sia diversa, c’è chi non ha il box (k come nel mik caso c’è l’ha ma col portone troppo stretto per una BEV di fasciaC), c’è chi non fa 20000 km jn un anno ma come me 7 – 8000 (la media italiana è 9000) per cuj il risparmio è molto inferiore, non tutti hanno un bollo da 500 euro *io con una fullhybrid ho da 197 cavalli ho 100 euro per i primi 3 anni poi passo a 200), si ci sono i tagliandi della manutenzione, ma quelli mi servono per i 7 anni di garanzia sull’intera macchina e vengo o in medi 350 euro, nkn tutti hanno una AC a buonmetcato sotto casa per ricaricare la notte (io la più vicina l’ho a 3.5 km).
Nkn tutti hanno i soldi da anticiparecl’acquisto di j a BEV anche se poi risparmieranno negli anni.
Insomma voglio dire che a volte ci sono dei problemi non indifferenti che ostacolano l’acquisto e cge spesso chi l’ha tende a sottostimato. Speriamo solo che in futuro alcuni di questi ostacoli vengano superati e che diventi una alternativa valida in molti casi più che oggi.
Va sottolineato al sig. Pavanello che la discriminante per l’utilizzo quotidiano confortevole di un’elettrica, o di un’elettrificata, è la ricarica in casa (o negli immediati dintorni, o al lavoro, ma sicura, disponibile a pochi passi e ad un prezzo “umano”).
Nel mio caso (Plug-in), la ricarica in casa è indispensabile. Per una BEV resta una situazione molto auspicabile ma non tassativa.
Per i lunghi viaggi usare un’elettrica non deve poi essere questa gran schiavitù e, comunque, dipende anche qui da quanti se ne fanno in un anno e dove sei diretto. Più un eventuale problema di infrastrutture che di auto in sé.
Come accennato, io non ho un’elettrica pura e, soprattutto considerando il mio normale utilizzo, invidio chi ha potuto acquistarne una. Nel 2020, quando ho acquistato la mia Plug-in pur volendo un’elettrica, l’unica auto BEV che poteva andarmi bene come dimensioni, e che mi piaceva, costava 63.000 € e non poteva quindi accedere agli incentivi. Impensabile! Io me la sono “cavata” con 21.700 € (come se fossero pochi… ma comunque sempre meglio di 63.000).
In ogni caso, considero da sempre che, per me, l’abbinata elettrica, ricarica a casa e, magari, fotovoltaico, sarebbero una goduria infinita. Proprio perché sono un pigro!
Con queste condizioni preliminari, non solo non si è schiavi della propria auto, ma si accede ad un mondo di servizi e comodità impensabili con un’auto (solo) termica.
Persino io, che una termica ce l’ho ancora, mi chiedo talvolta, pigro come sono, come facessi prima, con le precedenti termiche avute, a non rompermi le scatole a dover andare ogni poche settimane a fare il pieno.
Da quando posso utilizzare la mia (consistente) quota elettrica, sono l’uomo più libero del mondo. Tanto libero, grazie all’elettrico, da scocciarmi quando, visto che un pieno mi dura circa tre anni, ogni sei mesi devo andare ad aggiungere un litro per non far deteriorare la benzina ferma per mesi nel serbatoio.
Non c’è paragone come libertà tra termica ed elettrica (sempre ritenendo assodata la disponibilità di ricarica in casa).
Con la prima devi essere fisicamente presente per qualsiasi cosa, con l’elettrica (o l’elettrificata) puoi essere ovunque vuoi. Perché, nella normalità, il “pieno” alla batteria lo fai quando non la usi. Gironzoli, fai la spesa, passeggi, lavori, mangi, dormi… fai quello che devi fare, ma non guidi.
Io uso la mia Plug-in mediamente attorno al 98% in elettrico. Nella quotidianità faccio tutto ciò che devo fare in modalità elettrica (viaggi lunghi ne ho fatti 4 in quattro anni e nove mesi, ed in totale sono 91 i viaggi fatti in modalità ibrida (su 2.372 ad oggi) ma, effettivamente necessari, sarebbero stati una trentina al massimo (la mia PHEV bisogna saperla usare per avere buoni risultati, e in tutto il primo anno non ci capivo nulla, né alcuno sapeva darmi dei consigli in merito), quindi io con un’elettrica ci andrei a nozze!
Comunque, per far capire di che libertà si gode, anche con la mia ho enormi comodità: la uso per le normali necessità quotidiane (faccio 30 o 40 Km al giorno) ed al termine di ogni utilizzo la metto in garage e la collego alla presa elettrica. Fine della “schiavitù”! Non devi fare altro! Per anni!
Inoltre, c’è tutto il “corollario” di comodità che un’elettrica garantisce!
Posso controllare, standomene tranquillamente seduto sul divano in casa (o a letto, o anche in un’altra città se del caso), lo stato delle componenti dell’auto, e decidere se avviare la carica, a che velocità, fino a che percentuale caricare. Oppure pianificare la carica, il livello, la potenza e l’orario in cui voglio che l’auto sia pronta a partire, indicando anche in che fascia oraria vorrei che venisse caricata preferenzialmente (normalmente la notte, ma ci pensa il sistema a soddisfare tutte le necessità evidenziate).
Posso chiudere o aprire porte e bagagliaio in base alle necessità (capita di dimenticare le porte aperte, ed il sistema ti avvisa, oppure capita che tua moglie debba prendere qualcosa in auto e non abbia le sue chiavi con sé: anche se tu non ci sei fisicamente, puoi chiudere o aprire l’auto da remoto). E vieni avvisato se qualcuno si muove dentro l’auto, o se hai lasciato luci accese e finestrini aperti.
Puoi vedere su mappa in un grande parcheggio dov’è parcheggiata l’auto e, se necessario, farle suonare il clacson o farla lampeggiare se si è al buio. Oppure, se la presti a qualcuno (non è il mio caso!!!), vieni avvisato se la destinazione e la velocità di marcia non sono quelle pattuite.
E poi puoi attivare da ovunque sei la pre-climatizzazione indicando a che temperatura vuoi trovare l’abitacolo al momento della partenza.
Altro che schiavitù! Non sono cose indispensabili, ma ti ci abitui in fretta, e di tornare ai vecchi metodi, quelli sì “obbliganti”, non ci pensi proprio… come dicevo è ormai un fastidio andare fisicamente a fare benzina.
Purtroppo, avendo una parte termica a benzina, ho gli abituali costi annuali di manutenzione (praticamente nulla, invece, per la parte elettrica), ma grazie alla parte elettrica e pur non disponendo di fotovoltaico, i costi per il mio utilizzo abituale dell’auto sono stati, in questi quasi 5 anni, di 1.342 € di elettricità (cariche, dispersioni e pre-climatizzazioni), ovvero, mediamente 285 € l’anno, a cui vanno aggiunti 231 € di benzina per i 147 litri consumati ad oggi, ovvero, mediamente, 49 € l’anno. Spesa totale per muovermi (ad oggi ho percorso 44.505 Km) pari a 1.573 €, ovvero, mediamente, 334 € all’anno. Costo al Km di 0,035 €. Far di meglio si può solo con un’elettrica. Non credo che con la mia vecchia diesel avrei pagato 334 € in un anno… né penso che una termica normale (anche Mild o Full Hybrid) possa avere costi così contenuti: il tutto grazie alla parte elettrica!
No, davvero, nessuna schiavitù: tutt’altro! La schiavitù, anche se non lo percepiamo per abitudine, è legata a carburanti e pistoni!
Quando le elettriche cominceranno a essere milioni in circolazione le accise sul carburante che sono una buona fetta delle entrate statali verra per forza messa una tassa sull elettrico é questo che spaventa molti acquirenti , e nessuno sta spiegando quando le entrate accise carburante scenderanno dove riusciranno e trovare quei soldi che mancano
Quando e se verrà quel momento ci penserò, al massimo pagherò le accise come facevo qualche anno fa sui carburanti fossili, nulla di più. Intanto mi godo la mia elettrica, e soprattutto il mio risparmio, con ricariche quasi gratuite grazie al mio fotovoltaico o a volte addirittura gratuite alla colonnina del centro commerciale quando vado a fare la spesa.
Io li troverei facilmente tagliando i sussidi ai fossili, ma non faccio il politico e (soprattutto) non sono a libro paga dei petrolieri
Beh meglio continuare a pagare le accise sul carburante…. Che rischiare di pagarle poi sull’elettrico
in che senso
“meglio continuare a pagare le accise sul carburante che rischiare di pagarle poi sull’elettrico”?
siamo al punto in cui è meglio una difficoltà oggi
che una difficoltà forse domani?
??????
Guarda che le tasse sull’energia elettrica ci sono già ora in Italia… e non poche.
A spanne credo che la metà di quanto pago in fattura sia tutto tranne che energia elettrica.
Marco
Può controllare da solo nel bilancio dello stato: le accise introitate a fronte di vendita di carburanti sono circa 25 miliardi all’anno.
La spesa per le agevolazioni fiscali al settore autotrasporto sotto forma di restituzione accise più le agevolazioni fiscali generiche al settore idrocarburi, sempre per il solo settore trasporti, ammontano a circa 21 miliardi.
Quindi se si smettesse completamente di agevolare gli idrocarburi si risparmierebbero 21 miliardi a fronte di una perdita di circa 25 miliardi. In altre parole andrebbero ricaricate sul costo della ricarica 4 miliardi, stiamo parlando di questo.
Considerando che le agevolazioni per il GAS ad uso riscaldamento ammontano a 5 miliardi, se la transizione fosse completa… saremmo già in pari.
Tutti i numeri che io ho citato sono tranquillamente reperibili in rete, a partire dal bilancio dello stato, che è pubblico.
Qualche anima bella spieghi a Alex Pavanello che ci sono ormai 60mila punti di ricarica nel nostro Paese anche se indubbiamente la ricarica casalinga è il top sia dal punto di vista della comodità che del prezzo (in presenza di FV è ancora piú vantaggiosa).
Però Lillo, qualcuno deve anche spiegarti a considerare gli altrui punti di vista, per esempio che se non hai la ricarica sotto casa, non è bello arrivare a casa alle 22 e mettersi alla ricerca di una presa a 2km di distanza e poi dover aspettare o tornare a scollegare il cavo per non pagare l’uso del parcheggio. Quindi il dato delle 60k colonnine sparse per la penisola serve solo per la statistica ma non per gli utenti senza garage
Perfetto, ecco la versione aggiornata con l’integrazione che mi hai chiesto:
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Premetto che, per chi come me non considera l’auto soltanto un mezzo di trasporto ma anche una passione, l’auto deve essere al mio servizio e non il contrario. Quando viaggio non voglio dover pianificare il percorso in funzione delle colonnine di ricarica, né preoccuparmi di trovare un albergo che disponga di wallbox (ammesso poi che sia libera quando serve). Tra l’altro, a proposito di risparmio – spesso tirato in ballo da chi acquista una BEV – le colonnine non si trovano quasi mai negli hotel economici.
Detto ciò, rispondendo a Lillo: per chi vive in appartamento – come il 60/70% degli italiani – l’installazione di una wallbox è spesso problematica, soprattutto quando l’impianto elettrico non è indipendente. In questi casi ricaricare fuori casa non è economico: il costo si avvicina a quello del pieno di un diesel.
I dati di vendita parlano chiaro: le auto elettriche non incontrano il gradimento degli italiani e non solo. A parte la Norvegia, i mercati in cui le percentuali sono alte sono sorretti dagli incentivi. Appena questi finiscono, le vendite crollano: la Germania ne è un esempio lampante. Al momento le elettriche restano troppo costose e con autonomia ancora limitata.
Riconosco comunque la validità della tecnologia e credo che, sul lungo periodo, prenderanno il sopravvento sulle ICE (auto termiche), seguendo un percorso simile a quello dei cellulari. Negli anni ’90 erano grossi e pesanti, le chiamate costavano molto, e nessuno immaginava la diffusione che poi hanno avuto.
Ci sono però altri aspetti da considerare con impatti importanti per l’Europa. Stellantis rischia multe significative dall’Unione Europea, fino a 2,5 miliardi di euro, per il mancato rispetto dei limiti di CO2. L’azienda ha già minacciato la chiusura di alcune fabbriche in Europa, in particolare quelle italiane considerate meno efficienti. Inoltre, il Green Deal – così come concepito – rischia di penalizzare l’industria europea a vantaggio dei cinesi, che possono immettere sul mercato auto più economiche di quanto riescano a produrre i costruttori europei.
Infine, resta il tema delle infrastrutture. In Olanda, a Utrecht, si è persino discusso della possibilità di spegnere temporaneamente la rete di ricarica durante le ore di punta per evitare sovraccarichi, e addirittura di vietare la circolazione dei veicoli elettrici nel centro città.
Sig. Michele, ci riporta quache fonte che parli della discussione di spegnere le colonnine ed addirittura di vietare la circolazione dei veicoli elettrici in centro citta’ ad Utrecht?
https://nos.nl/artikel/2510535-netbeheerder-elektrische-auto-s-niet-opladen-tussen-16-00-en-21-00-uur
anno 2024 per problemi di capacità infrastrutturale della rete elettrica , il problema dato da mix di consumi (riscaldamento, piani cottura ad induzione, ricarica auto ev.
I problemi strutturali sono della rete elettrica olandese, obsoleta non solo per l’alimentazione delle ricariche ma soprattutto per l’elettrificazione degli edifici. Nuova bufala: il black out da auto elettriche a Utrecht. Pregasi di leggere l’articolo postato (vecchio di oltre un anno) e non solo il titolo. Nel frattempo: Utrecht, 50 Megane E-tech in sharing danno energia alla rete