Prism è in vendita da qualche anno. E’ sicuramente la più originale e anche la più piccola wall box made in Italy oggi sul mercato. Anche per questo ha avuto un successo tale da indurre i due giovani fondatori, i padovani Alberto Stecca e Cristiano Grilletti, ad industrializzarla e incardinarla in una vera e propria azienda: Silla Industries.

“Da Silla Industries aspettatevi di tutto”
Silla Industries oggi è una start up, ma con già 12 dipendenti diretti e 6 esterni, una linea produttiva capace di sfornare 1.000 wall box al mese (3.000 entro l’anno) e un cassetto pieno di idee. Sarà presto famosa, siamo pronti a scommetterlo. Nel frattempo abbiamo chiesto ad Alberto Stecca di raccontarci di persona la rocambolesca nascita del progetto Prism e gli ancor più mirabolanti progetti futuri. Fra i quali, ci dice Alberto, «nulla è escluso, tranne la produzione di un veicolo a quattro ruote. Ma lo escludiamo solo per i prossimi due anni».
Non svela di più. Però accenna agli accumulatori statici come a un prodotto di grandissimo interesse. Come vedremo, la connessione e il dialogo costante con l’accumulo domestico è del resto uno dei plus del sistema Prism.
Tutto l’universo della ricarica, secondo Alberto, è ormai in fase di crescita esponenziale. Silla Industries lo cavalcherà da protagonista e per questo non vuole lasciarsi scappare la minima occasione.
Arriva Prism Basic a prezzo stracciato
Per esempio, ha già risposto alle modifiche del Superbonus 110% sull’efficientamento degli edifici che ha ridotto i massimali incentivabili per le wall box (da 3.000 euro a 2.500-2.000 e 1.500 a seconda della tipologia). A giorni uscirà quindi il modello Prism Basic ad appena 360 euro, con cavo integrato di 5 metri e presa tipo 2, tutte le funzioni di sicurezza e dialogo con la rete domestica per evitare i distacchi, ricarica da 3 a 7,5 kW in monofase. «Ce lo chiedevano le imprese di costruzioni per installarlo di default nei condomini in ristrutturazione, restando nei limiti del bonus. Questo mercato è esploso e non potevamo lasciarcelo scappare» spiega Stecca.
Ma cambi cover e diventa Prism Solar
Il bello è che basterà sostituire la cover frontale con un accessorio separato, la Smart Cover, per ottenere tutte le funzioni del modello di punta, Prism Solar.
La versione Solar ha, oltre al controllo da remoto, la prerogativa di integrarsi con l’eventuale autoproduzione di energia da fotivoltaco. Ma a diferenza delle wall box di altri costruttori, Prism Solar lo fa attraverso l’accumulo domestico. Bilancia perciò la quota da stoccare nell’accumulo o nella batteria dell’auto per minimizzare il prelievo dalla rete. Prism Solar è fornita anche in una versione trofase eppure, nel modello Duo con doppio connettore (in trifase può ricaricare due auto a 7,5 kW, o in monofase ciascuna a 3,2).
Pronti per la sperimentazione Arera
Silla Industries si è già candidata anche a prender parte alla sperimentazione di Arera e Gse per l’aumento delle potenza a 6 kW di notte e nei festivi. «Aspettiamo le specifiche di Arera sui protocolli di dialogo _ dice Stecca _ ma sicuramente Prism sarà fra i dispositivi compatibili». Da qui a fine anno, promette, arriverà una nuova Prism. Sarà dotata di misurazione dell’erogazione e billing pensata per alberghi o ristoranti che vorranno vendere servizi di ricarica. E una (per ora misteriosa) Prism 2.0 da integrare direttamente nelle opere edilizie, quindi da incasso.

“Siamo partiti come automobilisti elettrici”
Nella nostra lunga chiacchierata Alberto Stecca ci racconta anche come sia nata l’idea di Prism. «Ho gestito per anni la concessionaria auto di famiglia e proprio lì ho capito che stava per cambiare il mondo. Nel 2015 ho deciso di giocare in contropiede e sono cambiato io. Mi sono messo in Tesla e ho cominciato a sperimentare cosa ancora mancasse nell’ecosistema della mobilità elettrica». Cosa manca? «Tantissimo. Una ricarica domestica dedicata è la prima cosa che mi venne in mente quando, nel 2017, incontrai a Roma un genio dell’elettronica come Cristiano. Il resto lo vedrete presto».
AGGIORNAMENTO A seguito delle segnalazioni di alcuni lettori abbiamo verificato che c’è una discrepanza tra il prezzo di listino di Prism Basic indicato da Alberto Stecca nell’intervista (360 euro) e quello indicato sul sito di Silla Industries (730 euro Iva inclusa). Abbiamo chiesto spiegazioni all’azienda che si è scusata per l’equivoco. Il prezzo corretto è quello riportato sul sito. Il prezzo di 360 euro è quello della Smart Cover che consente l’upgrade della wall box con le funzionalità della Solar.
Fabio, è l’upgrade che costa €360
interessante la prisma basic ma leggo sul loro sito che il prezzo sarà di 730 eu iva compresa! ben diverso da quello di 360 eu di cui si parla nell’articolo…
Fabio, io ho riportato fedelmente quello che ci ha detto Alberto Stecca. Provi a guardare l’intervista sul nostro canale YouTube.
non ho alcun dubbio della sua correttezza! vi seguo assiduamente e fate un ottimo lavoro di informazione. probabilmente avranno avuto costi più alti e avranno deciso altrimenti oppure un semplice errore… lo facevo notare solo perchè potenzialmente interessato ad una (seconda) wall box, e questa poteva essere molto interessante
Chiederemo lumi all’azienda, perchè in effetti se il prezzo fosse quello indicato nel sito non sarebbe propriamente Basic
In effetti i prezzi sul loro sito parlano chiaro: la Basic disponibile da Aprile a 730 euro. 360 per passare da Basic a solar
Come ho già risposto a Flavio, riporto il prezzo che indica il fondatore Alberto Stecca nella video intervista che accompagna l’articolo. Martedì chiederemo un chiarimento direttamente all’azienda.
Per Fabio e a Marco: l’azienda conferma le indicazioni del sito. Prism Basic costa 730 euro Iva inclusa. Il prezzo indicato da Alberto Stecca nella video intervista si riferisce alla Smart Cover che, acquistata successivamente, consente l’upgrade della wall box con le funzionalità del modello Prism Solar.
L’articolo sulle Wall box e su prima e sulla industria e’ molto interessante. In effetti uno dei principali problemi/ ostacoli alla diffusione di auto elettriche , oltre al loro costo ancora troppo elevato , è la mancanza di punti di ricarica e di colonnine , soprattutto PRIVATE. La mancanza , specie nella grandi città del sud Italia, di colonnine nei condomini laddove non vi sono o non vi è la possibilità di avere box privati. Esiste un modo per realizzare una o più colonnine condominiali e pagare per quelli che sono gli effettivi consumi o ricariche? Grazie!