Primo viaggio in ID.3 di Luca, che torna dalla Francia con un giudizio positivo e un consiglio per la Volkswagen: impari a fare il software come sa fare le auto.
di Luca Dell’Oca
“Siamo proprietari da giugno 2021 di una Volkswagen id.3 Pure 44 kWh, con la quale abbiamo percorso ad oggi 18.000 km. Come è capitato a molti prima di noi, l’auto che è stata presa come seconda auto e un pò come “primo assaggio” dell’elettrico è diventata in brevissimo tempo l’auto principale. Quella da usare sempre quando disponibile a casa“.
Primo viaggio in VW ID.3: barra su Colmar, Francia
“Non avevamo ancora provato un viaggio importante, solo qualche puntata a un paio di ore da casa, con una carica a destinazione per rientrare. Questa volta no, si parte da Cadrezzate (VA) verso Colmar, in Francia. 400km di distanza. È inizio marzo, sul lago ci sono 17°, sono le 15 e partiamo con carica 90%. Il mio telefono è quasi scarico. Nonostante di solito usi EVNotify con dongle connesso all’OBD, e A Better Route Planner, decido di tenere il telefono spento per caricarlo più in fretta. W do’ fiducia ai dispositivi di bordo, facendo l’ “utente medio” invece del nerd. Programmiamo la destinazione: il navigatore della ID.3 mi dice che potrò arrivare fino alla Ionity ai piedi del lato tedesco del Gottardo. Mi pare un po’ ottimistico, anche ABRP aveva previsto due soste, di cui la prima però era prima di entrare nel tunnel del Gottardo, ma vediamo….Il viaggio è immensamente piacevole, il silenzio è d’oro, si può parlare, sentire musica…“.

Ahi ahi: il navigatore sbaglia previsioni sull’autonomia
“Una volta entrati in autostrada a Mendrisio con ACC e rilevatore dei limiti di velocità, mi devo preoccupare solo di sterzare. Quant’è rilassante viaggiare così, senza vibrazioni o odori di combustibili, e in sicurezza? Non mi impongo costrizioni “da fanatico” per migliorare l’autonomia. Il climatizzatore è in automatico a 21.5°, e accettiamo ogni limite di velocità venga rilevato. Tanto in Svizzera si viaggia forse il 10% del tempo al limite massimo di 120 kmh, il resto è un continuo 80-100-80-100. Evviva anche qui l’ACC per evitare i radar! Poco prima di entrare al tunnel del Gottardo, il fattaccio: il navigatore di bordo si accorge (ma va???) che non arriveremo alla Ionity di Schattdorf. Non so se non ha considerato la strada in salita per arrivare ad Airolo, la temperatura rigida (4°)… fatto sta che la batteria cala rapidamente. Quando siamo al 20% (calava di 1% al km a un certo punto) e con ben!! 2 km di preavviso, ricalcola e suggerisce di uscire a Stalvedro. È la ricarica prevista in origine da ABRP, ultima prima di 17km di tunnel“.
In Svizzera le ricariche in autostrada, gran comodità
“Fortuna che “lo tenevo d’occhio”, ma mi immagino un utente che usa solo il navigatore di bordo e magari si distrae un attimo (2 km a 100km/h si percorrono in 72 secondi). Riusciva sicuramente ad uscire dal tunnel, ma posso immaginare come avrebbe vissuto quei 20 minuti...Decidiamo che l’esperimento è finito: il telefonino è carico, e dato che devo anche usarlo per caricare con Nextcharge, d’ora in poi si torna al solito set-up con ABRP e EVNotify. Facciamo merenda all’autogrill mentre la carica risale al 91%. Abituato in Italia, dove le CCS vanno cercate col navigatore, averle comodamente nelle aree di sosta è una bella novità. Alle 19 la seconda sosta, in una Ionity sempre sulla A2 svizzera, a Rothenburg (poco dopo Lucerna) dopo 218 km e 3 ore di viaggio effettivo. È la prima volta che usiamo una Ionity, ci sono 8 stalli e diverse elettriche parcheggiate. Carichiamo 16,94 kwh in 27 minuti, spendendo 15,03€, mentre ceniamo per la gioia dei bambini al Burger King. Arriviamo a Colmar con calma alle 21, dopo sei ore che non saprei dividere tra viaggio e soste“.
Ecco quanto ho speso ricaricando nelle Ionity
“Il giorno dopo visita a Strasburgo. Facciamo una ricarica mattiniera alla stazione Ionity di Orschwiller (diventerà la “nostra” stazione durante la piccola vacanza), in 30 minuti carichiamo 24,82 kWh, per 24,98€. Mentre carichiamo e leggiamo informazioni sulla città scoproamo l’esistenza del Crit’air, il bollino ecologico. Ci viene un attimo di panico perché pare serva anche ai turisti e noi non l’abbiamo (e non c’è modo di farlo al volo). Ma una rapida chiamata all’ufficio turistico di Strasburgo ci fa tornare il sorriso: le auto elettriche circolano senza il bollino, sono “ovviamente riconoscibili”. Ci fidiamo della signorina che ci ha risposto e ci dirigiamo verso il centro città. A fine giornata, nessuna multa sul parabrezza, nonostante un’auto nella stessa strada l’avesse presa. La sera ci fermiamo nuovamente allo Ionity: in 11 minuti piccolo rabbocco di 11,46kwh, per 9.77€. Sabato giriamo a piedi per Colmar e non ci preoccupiamo nemmeno di cercare una colonnina AC per portarci avanti, abbiamo un altro piano“.
Primo viaggio in VW: quanto a ricariche la Francia ricorda l’Italia…
Domenica mattina andiamo a visitare Riquewihr, piccolo paesino famoso perché ha ispirato gli scenari de “La Bella e la Bestia”. Dopo il paradiso delle ricariche, la Svizzera, questa zona della Francia ci fa sentire di nuovo a casa: solo tre CCS nel raggio di 60km, e pochissime ricariche AC nei paesini. Andiamo a nord altri 5km dopo il paesino e torniamo alla Ionity di Orschwiller: portiamo la carica al 95% in 44 minuti mentre pranziamo, caricando 30,57 kWh per 36.11€. E si riparte verso l’Italia. Prima sosta dopo un’oretta a Hagendorf, poco oltre Basilea. Parrebbe troppo presto ma sappiamo che ha ragione ABRP: in 23 minuti carichiamo 17.40 kwh (11.66€) mentre facciamo due passi. La piccola aggiunta ci permette di arrivare alla GoFast di Silenen, ai piedi del Gottardo. Qui carichiamo per puntare a casa: quindi si poteva arrivare fino a qui all’andata? Non saprei dire, oggi fa un po’ più più caldo e non c’è vento, magari i consumi sono inferiori. In ogni caso, in 40 minuti aggiungiamo 29,80 kWh a solo 6.91€!!
Troppe info sballate sulla ricarica dal display
“Portiamo la carica al 95% nonostante ABRP dicesse che bastava l’85%. E il motivo è il secondo problema della ID.3: le informazioni “sballate” che mostra il display. Sullo schermo dice 95%, dalla OBD leggiamo (e trasmettiamo a ABRP) 85%, la carica suggerita. Abbiamo notato ormai da mesi che costantemente il valore dato dal display è maggiore di almeno 5-6 punti percentuali al reale. Differenza che si acuisce più ci si avvicina al 100%. Valore oltretutto teorico, perché il paio di volte che abbiamo provato a raggiungerlo, in realtà la carica era del 90%. Non so se è perché VW vuole impedire che la gente carichi al 100%: allora perché me lo fa credere a video? Sono un utente “utonto” che va tranquillizzato con finte informazioni rassicuranti? Per poi avere i problemi di calcolo dell’andata? È possibile avere la modalità “pillola rossa” come Matrix e vedere le info corrette? In ogni caso, da qui a casa nessun problema, arriviamo dopo 399 km in 4h. 31m., media 89 kmh. A questo giro ho anche resettato i contatori: tempo aggiunto dalle due ricariche, 63 minuti“.
Primo viaggio in VW: un successo, ma imparino a fare il software come san fare le auto
“Il primo viaggio in VW ID.3 è stato un assoluto successo. Nonostante abbia una batteria da soli 44 kWh e possa caricare fino a 60kWh, è possibile farci viaggi impegnativi. Siamo contentissimi della nostra auto e ci piace usarla ogni giorno, e questa vacanza ce l’ha confermato. Tutto perfetto? No. Il navigatore non può essere cosi approssimativo, noi eravamo pronti, ma non so come potrebbe reagire un utente inesperto. Le informazioni errate della carica sono un altro fastidio, non insormontabile sapendo che c’è questa differenza da considerare, ma fastidiosa. Magari tutto sarà risolto con qualche aggiornamento, e qui arriva il terzo problema. Abbiamo preso la ID.3 per la linea, per lo spazio a bordo, per la comodità, perché è nata elettrica e non una ICE riconvertita. E per le promesse di aggiornamenti software. Bene, dopo 10 mesi abbiamo ancora il software versione 2.1 originale. Ci siamo iscritti agli aggiornamenti a novembre, ho pure scritto al supporto, risposta: devo solo aspettare il mio turno. Vorrei capire in ogni “batch” di aggiornamento quante ne processano.
IN CONCLUSIONE. “Lavoro in un’azienda di software, so bene quanto un massivo aggiornamento sia rischioso. Ma una volta fatti i test, e lanciati diversi aggiornamenti pilota su un numero controllato (ma sempre maggiore) di utenti, il software va rilasciato a tutti. Altrimenti insorge il dubbio che ci sia qualche problema. L’auto come tale è fatta molto molto bene, peccato venga penalizzata da queste limitazioni software. Che si potrebbero ignorare se parlassimo di un’auto classica, ma la ID non è nata per essere tale. Speriamo che VW impari a fare il software come sa fare le auto“.
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TAG: Primo viaggio in VW
Buongiorno. Ho la stessa identica vettura. In effetti il sw di navigazione di bordo sulla pianficazione va un po’ a casaccio, la app VW sul cellulare sembra fare un po’ meglio ma non sono mai riuscito a trasmettere il percorso da essa calcolato all’auto. Ho letto che usa ABRP. Versione premium immagino, per poterla usare come navigatore? Oppure versione ABRP free ela usa solo per pianificare? Grazie
Salve Dario, ho la versione premium per avere il supporto per android auto e usarlo come navigatore, carichiamo dal telefono i viaggi progettati al computer.
Rispetto al tempo dell’articolo adesso abrp supporta direttamente i dongle usb e quindi non serve più evnotify.
Grazie per la risposta. Ha scritto ” abrp supporta direttamente i dongle usb e quindi non serve più evnotify.” Nella mi ignoranza crassa pensavo che ABRP Premium servisse solo a sbloccare l’utilizzo della APP con android auto o apple car play. Temo di non aver capito bene come funziona. Immagino sia per fare in modo che ABRP “legga” dalla vettura l’effettiva carica e i consumi. Quindi oltre a ABRP Premium serve acquistare un OBD e poi connetterlo alla app ABRP… Mi sa che la cosa si fa complicata. Lei che OBD ha acquistato? Ne esistono di originali e approvati da VW? VW non ha niente a ridire se si utilizza l’OBD, che pensavo si utilizzasse per diagnostica in officina? Mi scuso se sono petulante ma sono cose nuove per me. Grazie di nuovo.
Nessun problema Dario, siamo stati tutti novizi nella nostra avventura elettrica.
– si, la versione premium sblocca l’uso su android auto, confermo
– obd: io ho preso questo https://www.amazon.it/gp/product/B08PL2F11P, originariamente per provare PCC, poi non mi è piaciuto, sono passato a ABRP e l’obd viene correttamente riconosciuto
– vw: non so se sia riconosciuto o meno, ma i dati vengono solo letti dalla porta obd, non c’è nessun invio di comandi, quindi non vedo come il suo uso possa invalidare la garanzia.
Gentilissimo.
Grazie mille.
Mi permetto un piccolo aggiornamento.
Ho scaricato e installato Tronity sul mio telefono. L’account è stato trasformato in permanente da Tronity essendo che lo uso per una ID.3 (grazie!)
Ho poi collegato ABRP a questa App e ora ABRP “legge” i dati dalla vettura tramite Tronity. E’ possibile da ora usare quindi ABRP su Android Auto sulla mia ID.3 per navigare e pianificare i tragitti.
Spero di essere stato utile. Grazie e Saluti.
E dove sta la comodità di fare 400 miseri Km in 6 ore?
Per me la valuta più importante al mondo, ancora più del denaro, è il tempo. E se la modernità mi porta a sprecarne di tempo, bhe allora sto nel vecchio mondo. Anche con il caro carburante.
Se conoscessi le autostrade svizzere sapresti che i tratti percorribili a 120 km/h non sono molti, come peraltro evidenziato nell’articolo. E il tunnel del Gottardo si percorre ad una velocità massima di 80 km/h per 17 km!
Se si legge attentamente l’articolo i tempi dilatati non sono però dovuti alla velocità autostradale quanto alla seccatura di fermarsi per il “rabbocco”. In Svizzera ci sono già molti impianti autostradali, da noi ed in Francia bisognerebbe uscire e poi rientrare: così è una tortura.
Articoli di questo genere non fanno altro che convincermi ancora di più che l’elettrico sia ancora da evitare. E io dovrei fare un rilassante viaggio con l’ansia da ricerca ricariche, l’occhio perennemente incollato al display, numerosi caffè x ammazzare il tempo (che peraltro è nocivo alla salute) conseguente perdite di tempo per le soste forzate e a costi poi neanche così convenienti quanto si vorrebbe far credere? Mi tengo la mia stupenda, affidabile Tiguan a benzina. 900 km con un pieno e senza pensieri. Fra l’altro odori e rumori scomparsi da anni. E quando mi diranno che i TIR saranno elettrici, gli aerei (….) saranno elettrici e i riscaldamenti pure, allora forse mi potrà venire un senso di colpa per quanto inquini io… Non entro nel merito sul giudizio VW in quanto possessore in 25 anni di 2 Passat, una Tiguan e una Polo. Tutte eccellenti.
Una ultima considerazione. Sapete quante abitazioni in Milano hanno il box che possa consentire le ricariche notturne? Io stimo meno del 10%. Quindi assisteremo ad accoltellamenti notturni fra automobilisti per la presa delle colonnine pubbliche?
Vi lascio ai vostri calcoli, alle vostre ricariche e alle vostre elucubrazioni. Cordiali Saluti
Pero che oía questi commenti. Sembra che qualcuno vi stia obbligando con la pistola a cambiare auto. Ognuno fa le sue scelte in base alle sue possibilità. Se uno considera che l’auto elettrica non sia la sua soluzione, bene, continuerà a usare la benzina con i pro e i contro di questa (anche se ritengo che ognuno dovrebbe cercare di diminuire l’inquinamento, di CO2 così come di altre sostanze inquinanti, ma vabbè, come detto, ognuno fa quel che può. Ma ribadire sempre e solo gli aspetti negativi, concludendo che prima devono adeguarsi tutti gli altri e poi, magari, alla fine, pure io, non solo non porta nessun argomento alla discussione, ma risulta anche fastidioso da leggere. Nulla di personale, eh, Co mancherebbe, ma sono un po’ stufo di leggere sempre gli stessi commenti distruttivi…. Torniamo al cavallo e calesse allora….
Il benaltrismo è la scusa di tutti quelli che non muovono un dito dalle loro posizioni, qualunque esse siano. L’inquinamento è colpa degli altri, dei camion, degli aerei, della “tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette!”!!!
Non è mai colpa dei 900km senza interruzioni (ma si fermeranno mai a fare pipì???) in cui posso emettere continuativamente co2 e particolato, o del riscaldamento di casa che va a metano o a legna.
Com’è che in ogni città c’è un baccano assurdo per strada e l’aria è appestata, se “i rumori e gli odori sono spariti da anni” (nelle ICE)? Poi si lamentano che la legge li vuole “costringere” a passare all’elettrica. Ma ovvio, altrimenti come li convinci a schiodarsi dalle loro posizioni arroccate? Come quell’altro sciroccato che ha provato la i4 – auto fantastica che ha ordinato il mio capo, che invidio tantissimo – a cui povero “manca il suono del V6”, ma ascoltati i video su youtube e smetti di fare il bambino!
Come non essere d’accordo…
Nelle soste puoi prenderti anche una camomilla.
Non vogliamo stressarti con ansie di ricarica, tieni stretta la tua Tiguan.
Credo che non tutti gli italiani abitino a Milano, più del 40% hanno un’abitazione unifamiliare e un’altra buona percentuale ha garage o posto auto in cui, già ora, potrebbe metterci un punto di ricarica. Già da adesso, per gli altri speriamo si faccia qualcosa a breve.
Rodolfo se non puoi ricaricare a casa o se fai parecchi viaggi l’elettrica oggi è un acquisto rischioso o poco confortevole, hai ragione. Ma ricaricando a casa, non solo è comodo ma anche conveniente. Soprattutto se si parla di auto costose, sopra i 30000 euro.
sottoscritto anche gli spazi.
Rodolfo, credo che il tuo sia il commento più noioso e inutile che abbia mai letto su questo sito.
Ciao Luca, grazie per il dettagliato resoconto di viaggio che mette in luce tutti gli aspetti (positivi e negativi) “on the road” di un viaggio lungo con questo modello è con un veicolo elettrico in generale. Noi siamo in una situazione simile, viaggi brevi quotidiani e possibilità di ricaricare col fotovoltaico, e abbiamo ordinato la stessa macchina. Bbiamo anche un monovolume diesel per i viaggi più lunghi, che spero di poter sostituire con un modello elettrico tra qualche anno, sperando in miglioramenti di autonomia e prezzi (!). Purtroppo la consegna della nostra id. 3 continua ad essere ritardata, prima a causa dei chips e ora a causa della guerra. Vabbè, prima o poi arriverà, i problemi sono altri. Ciò detto, posso chiederti quale modello di OBD con dongle hai preso per la tua auto? Grazie mille. E grazie anche ad Enzo per gli utili calcoli!
Cia Daniele,
è questo qui: https://www.amazon.it/gp/product/B08PL2F11P/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o01_s00?ie=UTF8&psc=1 , infatti avevo iniziato provando PCC, ma non mi ci trovavo per niente, e sono passato a ABRP.
Grazie mille!
Riguardo i conti di Enzo vorrei fare una piccolissima nota. Premesso che non ho idea sull’efficienza e fatturazione delle cariche in DC, segnalo che i conti, il cui metodo pur derivando da una misura indiretta è corretto, forniscono risultai che mi lasciano perplesso.
Il rendimento di carica (da cui le dispersioni, perdite) derivano da un conto dell’energia fatturata proveniente dalla cifra pagata. Senza fare conti ascorbici, abbiamo qui il caro Luca che, aprendo anche oggi il suo Nextcharge, può verificare nelle “transazioni” avvenute quale è l’effettiva energia consumata e l’effettivo tempo di ricarica.
Facendo i conti sulle singole ricariche e non sulla media, ricaviamo i seguenti valori:
luogo, kWh ricaricati, tempo, €pagati, kWh pagati, rendimento di carica
Rothenburg 16,94kWh caric, 27min, 15,03€, 17,08kWh cons, 99,14% rendimento
Orschwiller 24,82kWh caric, 30 min, 24,98€, 30,98kWh cons, 80,1% rendimento
Orschwiller 11,46kWh, 11min, 9,77€, 12,25kWh, 93,57% rendimento
Orschwiller 30,57kWh, 44min, 36,11€, 44,68kWh, 68,37% rendimento.
Ovvero si passa da un 68% ad un mirabolante (secondo Enzo) 99,14%
ma soprattutto con la stessa auto e nello stesso punto di ricarica, dal 68% al 93%.
Fra le altre cose le 4 ricariche sono state fatte a potenze rispettivamente di: 38, 62, 67, 60 kW (kWhpagati/tempo ricarica).
Tanto per cominciare chiediamo a Luca di controllare nelle sue transazioni gli effettivi i kWh pagati, così ci togliamo il dubbio se sono quelli da noi calcolati. Poi, se vengono confermati, non credo si possano prendere questi valori come un effettiva misura della “dispersione” (brutto termine). Dispersioni/perdite che vanno dal 0,86% al 31,6% ?!?!? Oserei dire che il margine di errore è un po’ troppo.
Nell’ultima era acceso il riscaldamento abitacolo? 2kW su 60kW incidono per il 3% non per il 30%…bah…chissà
Non ricordo in quali soste siamo rimasti in auto e in quali siamo scesi, ovvio in quelle dove eravamo (forzatamente mi dicono si dice) a bordo il riscaldamento era acceso. le ultime due ad esempio siamo stati in auto, quello lo ricordo. Ma non mi metto a recuperare tutti i numeri dai.
Perbacco, capisco benissimo, l’intento della tua recensione non voleva certo essere un esperimento da cui estrarre dei dati, voleva descrivere un tipico viaggio fatto con un’auto (44kWh) che non sarebbe indicata per percorrenze del genere, ed anche come in un viaggio di vacanza ci si può “non preoccupare” di spendere di più per il rifornimento. E’ una volta l’anno! Il tuo racconto poi conferma che spesso quella che viene comprata come “seconda auto” alla fine diventa la “prima”.
Daniele osservazioni corrette ma è importante prendere le misurazioni in condizioni reali e non in condizioni ideali. Vale la “media” di tutte le ricariche e non solo la migliore. Questo perché quando le persone ricaricano a volte partono da un SoC (livello di carica) più alto e quindi buona parte dell’energia immessa si disperde in calore perché si fa più “fatica” a caricare batteria già cariche (nota che a Rothenburg Luca ci è arrivato dopo 218 km e 3 ore di viaggio, quindi SoC basso – ideale – e batteria già calda). Poi come sai c’è il problema del raffreddamento/riscaldamento del pacco batteria, c’è il problema della potenza erogata (ogni auto ha una potenza “ideale” alla quale ricaricare, aumentando o diminuendo la stessa la ricarica è meno efficiente) e c’è anche il riscaldamento dell’abitacolo che è un problema concretissimo: se uno viaggia e deve ricaricare ad esempio di notte presso una stazione Ionity nel nulla, è normale che sia in auto ad attendere col climatizzatore acceso (“mentre legge un buon libro” – citazione), ecco che contano le misurazioni reali e non solo quelle in condizioni super ottimali. Inoltre presumo che la ID.3 City sia stata presa senza il PDC e questo ha impatti probabilmente anche sulla ricarica (cito VaiElettrico che parla delle perdite di autonomia a basse temperature: “se a 20 gradi non c’è differenza tra una ID.3 con pompa di calore e una senza (13,80 kWh/100km), a 0 gradi ID3 con PDC perde circa il 15% di autonomia (16,5 kWh/100km). Mentre la ID.3 senza PDC perde il 30% di autonomia (20,0 kWh/100km). A -7 ID3 con PDC perde circa il 25% di autonomia (18,7 kWh/100km) e la ID.3 senza perde quasi il 40% (23,2 kWh/100km)” – https://www.vaielettrico.it/i-nostri-consigli-loptional-della-id-3-lautonomia-della-500/ ).
Off topic. Perché dico che è importante guardare i dati reali nelle situazioni reali? Perché i numeri sono spesso molto diversi da quelli degli hypermiler o degli utenti più “accorti”. Negli USA hanno fatto un’indagine interessante sui consumi effettivi delle auto elettriche [ http://mydocs.epri.com/docs/PublicMeetingMaterials/ee/000000003002013754.pdf ]: hanno montato centraline su 100 tra veicoli elettrici e plugin misurando per 20 mesi i consumi effettivi, le abitudini di ricarica, etc. Se vedi [ pagina 39 ] i consumi medi reali di una Tesla sono ad esempio mediamente molto più alti (3.54 Km/kWh) di quelli dei consumi dei possessori della Nissan Leaf (6.11 km/kWh) – SENZA contare le dispersioni, i kWh sono quelli presi dal SoC delle batterie – e questo perché poi, aldilà della teoria, quando sotto hai i cavalli finisci per sfruttarli e consumare di più.
Questo tuo discorso conferma che non vale la pena fare dei conti. Il riscaldamento non è dispersione, è calore utile, perbacco. E in estate il riscaldamento non c’è, dovrei tenere conto della “dispersione”? Non credo proprio. Per le perdite, quando avrai un’auto elettrica le potrai misurare, che si parta dal 10% o dal 50% e se si arriva al 70% o al 95% non fanno la differenza tra lo 0,86% e il 31,6%.
Il rendimento di carica è l’energia immessa nella batteria diviso l’energia prelevata dalla rete. Se poi quell’energia la usi per tenere le luci accese, tenere lo stereo alto, accendere il riscaldamento o l’aria condizionata o caricare il telefonino (Chiara Proietti D’ambra la devo ancora digerire), quel consumo non è “perdita” o “dispersione”, è “utilizzo”.
OT: dalla tabella del tuo link si evince che i lettori di Vaielettrico sono (siamo) tutti hypermiler o utenti extrasuperaccortissimi.
Ma se è utilizzo necessario, allora è perdita. Se si usa l’energia per raffreddare o riscaldare la batteria e questo è fatto automaticamente dal firmware dell’auto, comunque è perdita. E se mediamente chi ricarica in DC (figuriamoci in AC!) deve stare in auto col riscaldamento d’inverno e l’aria condizionata d’estate (quindi anche d’estate …) questo è un utilizzo che nei calcoli deve rientrare quando si confrontano elettriche o termiche. Chiaro che Luca 2 ricariche su 4 le ha fatte in auto, se ad ogni ricarica scende e porta moglie e 2 figli all’autogrill per viaggiare in elettrico una carta di credito non gli basta più, ce ne vogliono 4 😉
E’ inutile sapere che la perdita è del 2% solo quando si ricarica in condizioni ideali (che poi neanche lì è del 2%, basta controllare qualunque brochure di qualunque inverter di ultima generazione che comunque parla di ben altri dati), ricordandosi di disattivare tutta l’elettronica di bordo, soffiando tutto il tempo a pieni polmoni sulla batteria per tenerla alla giusta temperatura e dandogli la corrente esattamente a x kW verificando che il SoC parta da A e arrivi a B: non ha senso!
La mia Abarth 124 messa a 65 km/h in sesta col cruise consuma 3l/100 km, ma non mi sognerei affatto di dire che la mia auto consuma così poco, il consumo reale è 10l/100 km, qualcuno col piedino leggero arriverà a 8.5l/100 km ma meno è impossibile.
Per questo gli studi riportano una perdita/utilizzo/dispersione che oscilla mediamente tra l’8% e il 15%, perché le persone reali nelle condizioni reali con auto reali hanno questo tipo di risultato. Luca addirittura superiore al 20%. E questa perdita a benzina non esiste, perché sappiamo bene che x litri si comprano e x litri finiscono nel serbatoio.
Scusa se intervengo in questa dotta discussione, e solo sull’ultima riga del tuo commento. Avrai notato che in estate, con il raffrescamento in funzione, l’auto a benzina o diesel consuma sensibilmente di più…
@Massimo distinguiamo:
– il condizionatore durante la ricarica è un costo che ha solo l’auto elettrica e che può incidere in modo significativo sui kWh pagati alla “pompa”
– se parliamo del condizionatore durante la marcia, l’impatto è trascurabile. A regime, una volta raggiunta la temperatura, un condizionatore consuma 400 watt pari mediamente a un 0,4 km/L (io sinceramente non ho mai notato questo impatto in marcia se non con la Twingo da 58cv: in autostrada, nelle salite più impervie, mi serviva spegnere il condizionatore per riuscire ad aumentare la velocità, ma già con auto leggermente più potenti non notavo differenze né nella potenza né nei consumi). Davvero sotto il pedale non riesco a percepire alcuna differenza e considera che sono uno che si accorge se ha le gomme un po’ sgonfie e questo perché probabilmente su strade normali, anche andando forte, almeno nel mio caso è difficile sfruttare il 100% di potenza. A regime, invece, su un’auto elettrica il condizionatore sia d’estate che d’inverno consuma percentualmente molto di più (si va dal 16 al 36%) [fonte: https://www.greenme.it/mobilita/auto/aria-condizionata-auto/ ]
Il riscaldamento richiede molto più energia del raffrescamento su un’auto elettrica. Mai però il 36%, che è il livello massimo di calo dell’autonomia nel periodo invernale per alcune city car, mettendoci anche la minor resa della batteria e il maggior attrito delle gomme invernali. Poi è vero sia per le elettriche sia per le termiche che l’incidenza percentuale di ricaldamento e raffrescamento sui consumi generali è molto più alta sulle auto piccole che su quelle più grandi e potenti
@Enzo: La media di 6 ricariche non è la media. Non conta un pifferio. Se vuoi far la media di Luca devi chiedergli i dati di almeno un anno.
@Massimo Degli Esposti: cosa vuoi dire! Non c’è mica solo il condizionatore, c’è anche l’autoradio (roba da ridere), ci sono anche le luci che che con un bel 100W (luci non a led) se fai i 50km/h sono un bel 200Wh/100km (~0,08l/100km).
Poi non ho mai sentito, per le termiche, misurare il consumo col:
– condizionatore acceso
– luci accese (mi raccomando tutte…)
– quando brucia il particolato (qualche diesel circa 2 litri buttati ogni 250-600km)
– l’urea fa parte delle dispersioni del diesel, o no? mai visto mettercelo
– e i 12-14 litri di benza che si mettono ogni tanto nell’auto a GPL soprattutto d’inverno? mai visto che si calcolino nei 13-16km/l del consumo di GPL, mia figlia che da 2 anni fa casa-stazione son la sua stepway fa 1/3 a benzina, una elettrica le converrebbe anche caricando alle colonnine senza alcun abbonamento. Io mettevo 20€ (14-15l) ogni circa 1500-1600km.
@riEnzo: lascia che ognuno si faccia i propri conti. Con una decente approssimazione è facilissimo, si può fare con la % di batteria e il dato letto dalla colonnina/wallBox. Ripeto, quando avrai un’auto elettrica ci dirai la tua esperienza, non venire a dire a noi, adesso, come funzionano le nostre auto. Anzi, non venirCI a dirCI A NOI come CI funzionano le nostre auto.
@Enzo 14 Marzo 2022 at 10:51 e qui ti sei giocato tutto, stai scrivendo a gente che TUTTA ha usato un’auto termica, forse qualcuno che non ha una elettrica ci può cascare, ma TUTTI abbiamo usato una termica, il condizionatore che non consuma lo vai a scrivere da un’altra parte. Un conto è non sentire il calo di potenza del condizionatore, un conto è dire che non consuma. Io col Vaneo (ho tutti i foglietti con km, rifornimento GPL e benzina, prezzo GPL, ecc.) in mezza stagione 10-11km/l, in estate 8,5-9,5km/l.
Ma sai Daniele che questa cosa del consumo su una termica davvero io non l’ho mai avuto? C’ho prestato attenzione, tra l’altro il computer di bordo dell’auto termica ho notato che è abbastanza affidabile (quando mi dice i consumi medi fatti dall’ultimo pieno il dato corrisponde poi ai litri che vado a caricare) e in autostrada, a velocità costante, se accendo il condizionatore o lo spengo neanche se ne accorge l’indicatore del consumo medio. Ma in generale ho fatto diverse prove e non ho mai rilevato consumi “rilevabili”. Forse il vecchio Vaneo del 2001 essendo molto grande come spazio interno monta un climatizzatore più energivoro, da più BTU, con COP e EER peggiori: non vorrei che il maggior consumo estivo sia legato ad una mancanza di taratura per la stagione calda del tuo impianto gpl (siccome le auto funzionano con una miscela aria-carburante, i vecchi impianti gpl non erano così bravi a fare l’autotaratura per ogni stagione, rischiando così di avere miscele troppo magre o troppo grasse con conseguente ricaduta su consumi, prestazioni e piacere di guida). Un’altra casa potrebbe essere una perdita di efficienza del gas rinfrescante del climatizzatore (fisiologica su tutti i modelli di auto) per cui il climatizzatore fa molta più fatica per lavorare e va sempre al massimo: io la porterei a controllare, soprattutto se sono più di 4 anni che non cambi il gas. Normalmente si stima che un climatizzatore assorba fino a 5 cv, probabilmente sul Vaneo da 80cv si sentono di più e ti costringono a camminare ad un numero di giri più alto. Credo alla tua esperienza, io ti posso dire che su tutte le auto che ho avuto (Twingo a parte) non lo sento proprio, né a livello di consumi né a livello di prestazioni.
Buon per te, ma non continuare a fare i conti in tasca agli altri. Per tua curiosità il mio Vaneo era del 2004, 101CV, 8 valvole, consumava così anche da nuovo (preso usato😁) e appena potei (possi, ebbi potuto) presi un OBD Vgate e con Car Scanner controllavo ogni tanto i LTFT (Long Time Fuel Trim) e il STFT (Short Time…) e i livelli delle 2 sonde lambda. Sempre abbondantemente sotto il 10% tranne che gli ultimi anni al minimo (15-18%). Così pignolo come sono se avesse funzionato male potevamo metterlo tra le cosa “ultramedie”.
Il COP vale solo per il riscaldamento.
PS1: per la tempra e Mazda 626 avevo progettato e costruito un tester (3 led giallo verde rosso) che mi diceva se la miscela era stechiometrica (magra, giusta, grassa).
PS2 (dopo c’è Nintendo), in garage ho un compressore per AC da auto (mi sembra di una Punto) che voglio usare per gonfiare la bici (attualmente ho un compressore da condizionatore ed uno da frigo), attaccato ad un motore da 3/4 Cv (550W) quando gli chiedo più di 3 bar si blocca. I condizionatori da auto (non elettrici), una volta attivati girano anche se non devono raffreddare e se ne prendi uno in mano e lo fai girare a vuoto ti rendi conto di quanto ciucciano.
Non è che se non ti accorgi della differenza, nel tuo si è bloccata la elettrofrizione e gira sempre?😁
Daniele, perdonami, io ho tutto il diritto di fare i conti, sia a Luca sia agli altri che scrivono qui. Se qui parli di soste, costi, kWh ricaricati io faccio i conti. Non c’è nulla di male. A te i conti non li ho mai fatti, prendo atto che hai un inverter più efficiente di quelli in commercio, almeno leggendo le specifiche.
Non ho idea di che problema abbia la tua auto, ripeto, probabilmente hai un climatizzatore più potente della media che assorbe parecchio o che ha difficoltà a raggiungere la temperatura (sulla mia non succede, la raggiunge subito e poi si calma). Un climatizzatore moderno su una termica assorbe 4 cv, tanto ciuccia, non di più: capirai bene che su un’auto come la mia che ha 170 cv corrisponde a circa 150 giri motore, un’inezia, impercettibile, anche nei consumi. Su auto più vecchie magari si sente di più.
“PS1: per la tempra e Mazda 626 avevo progettato e costruito un tester (3 led giallo verde rosso) che mi diceva se la miscela era stechiometrica (magra, giusta, grassa).”
Il mio meccanico invece ha programmato lui la centralina dell’auto sulla sua auto a metano (usa una centralina sua, non quelle che danno nei kit di trasformazione a metano) che corregge automaticamente i valori per avere sempre, in ogni condizione, la miscela stechiometrica perfetta.
@Enzo: come “conti in tasca” intendevo che vuoi fare anche la diagnosi alla mia ex auto 😁. Non aveva problemi, Non credere a quello che dico e basta, legittimo. Gli altri lettori verificano per conto loro se e quanto consumano di più col climatizzatore acceso. Se consumano di più dovranno andare a riparare i problemi della loro vettura? Bah…
Non è l’inverter che mi rende molto è il convertitore AC/DC che è il contrario dell’inverter, comunque ci siamo capiti.
4 Cv sono un puttanaio perchè non vanno rapportati alla potenza massima ma a quella che consumi nell’utilizzo.
Ad esempio, dalle prove sul n.604 del 2006 di una rivista che conosce bene Mauro Tedeschini, veniva riportato, a quei tempi, la potenza necessaria per avanzare ai 100km/h, C3, Punto, Yaris, Polo, Clio: dai 18,5 ai 23CV, nello stesso numero (ho rimasto solo quello, gli altri sono in soffitta) il Doblò voleva 31,4CV (23,1kW) per fare i 100km/h.
Non mi dirai che 4CV per il condizionatore sono trascurabili!
PS: Tutti i nuovi impianti a iniezione GPL (anche quello del Vaneo altrimenti non avrei misurato il STFT) sono a controllo retroattivo (“corregge automaticamente”). Nei “metano” conosco solo Panda, nel funzionamento a metano il controllo è “open loop”, avviene solo suii dati mappati (che vengono aggiornati). E’ troppo OT spiegare cosa è il controllo feedforward (preditivo, attraverso la mappatura memorizzata) e il feedback (retroattivo, correzione durante il funzionamento, nei termici per questioni di ritardi è implementabile solo in minima misura).
Io non ho messo in dubbio i tuoi consumi della tua auto a gpl, anzi, proprio perché ti ho creduto ho cercato di individuarne le cause (tra l’altro non mi hai risposto sulla verifica dello stato del gas refrigerante e non mi sorprenderei neanche se dopo 18 anni ci sia qualche microperdita nell’impianto – cosa comunissima a tutte le auto di quell’età – per cui il serbatoio del gas refrigerante è mezzo vuoto).
Off topic: per la correzione durante il funzionamento dei dati con gli impianti a metano non si riesce a farla con i processori di serie, ma usando processori per il tuning (quelli da 1000 euro, moooolto più veloci) si riesce. In pratica si usa un processore per il tuning (che servono per elaborazioni spinte) e si usa la sua velocità per applicare correzioni a volo. A parte il mio meccanico (che questi processori li microprogramma), dubito ci siano molti altri capaci di fare un lavoro del genere, di certo di serie non c’è nulla.
Il vaneo l’ho venduto e con la rottamazione della y10 del ’94 ho preso la zoe, il vaneo ha consumato sempre di più con l’aria accesa ed avendola presa usata, a suo tempo, le feci fare ogni tipo di verifica, anche la convergenza. Non ti preoccupare dei miei “tuoi presunti” malfunzionamenti. Che si consumi più con il condizionatore acceso (ma anche con i finestrini aperti ed anche questo non è valutato nei consumi ahahah) lo può confermare la maggior parte degli utilizzatori di auto termiche (anche elettriche) col refrigerante ottimale.
Per il controllo ad anello chiuso dovresti leggere qualche cosa sulla teoria dei controlli. Non è la velocità del processore, è la lentezza del processo fisico. Se si sente che la carburazione è magra, la si ingrassa, ma, ora che scoppi, vada nel tubo di scarico, faccia cambiare il segnale della sonda lambda…il regime è già cambiato. Il processo di controllo Closed Loop può essere fatto solo per motori che girano a regime costante ed il controllo deve essere lento, qualsiasi sia il processore usato.
Non vedo ragione per cui un impianto a metano differisca nel controllo da uno GPL. Che il ciclo Otto diventi un cinque quarti?
“viaggio” e “macchina elettrica” sono già in contrasto per definizione. Mi è venuta l’ansia di ricarica solo a leggere , figurarsi a tenerci il culo sopra
Ciao Luca
Complimenti per il viaggio, a conti fatti senza piede pesante il tuo viaggio è una bella testimonianza. alla fine se le colonnine di ricarica non sono occupate, si tratta di aspettare il tempo normale di un caffè ed una puntatina in bagno se hai dei bambini. Credevo che i costi di ricarica di una full Electric fossero più convenienti, forse va fatto un ragionamento più ampio a livello di sistema per ridurre il costo dell’energia elettrica, tenuto anche conto che in Svizzera, Francia e Germania il nucleare è utilizzato per produrre una quota del fabbisogno energetico nazionale.
VW non è scusabile sul SW visti i costi dell’auto, speriamo che si siano sforzati maggiormente sulla qualità di batteria e componenti hardware, altrimenti ha ragione chi considera Tesla come unica macchina elettrica da poter usare per davvero oggigiorno.
Pensi che io ritengo non scusabili altri costruttori per la qualità di interni ed assemblaggio, che sono cose irreparabili dopo l’acquisto, a differenza del software.
Interni e assemblaggi se non ti piacciono non acquisti l’auto o puoi anche non ritirarla (Tesla, a cui alludi anche se sei rimasto come sempre indietro, permette anche di restituirla se non ne sei soddisfatto). Il software
“ballerino” te ne accorgi col tempo e l’auto te la devi tenere ormai.
Ripeto: il software si può sistemare.
Sono anch’io un possessore di una id358kw da quasi un anno, e concordo in tutto con quanto scritto da Luca. Al netto del piacere di guida dato dall’elettrico, per il resto sono ampiamente deluso da VW, in primis per la sensazione di scarsa qualità dei materiali usati, nonostante il prezzo di acquisto, secondo, il sw pessimo, app inclusa, ok per i peccatucci di giovinezza, ma in altri ambiti dove sono decenni che VW produce auto, sono completamente deluso. Il climatizzatore ad esempio, non si riesce mai a trovare una regolazione stabile, nonostante sia in automatico ed in confort, è una continua ricerca dei tasti per il ritocco della temperatura impostata, di giorno li vedi facilmente, la sera o accedi la luce o ti distrai sullo schermo, già perché non sono illuminati e nonostante ci sia i l’assistente vocale, il climatizzatore non lo puoi comandare. L’ACC ad esempio, avverte spesso di guidare al centro della carreggiata quando ci sei già da tempo, oppure il mantenitore di corsia che anziché riportati in carreggiata ti fa fare lo zig Zag un paio di volte e poi si disinserisce, per non parlare del fatto che non riconosce i pedoni! E mi fermo qui. Ah anch’io mi occupo di SW…
Il tuo viaggio per me sarebbe un incubo, non fai che parlare di ricariche, sembra che le tappe più importanti siano le stazioni di ricarica..ed è così in effetti.
Ho guidato delle elettriche e esperienza di guida meravigliosa, davvero. L’unica casa a cui darei i miei soldi per ora però è solo Tesla, e l ragione è proprio il software: sono gli unici attualmente a saperlo scrivere e gestire come si deve.
Sono stato a Colmar il mese scorso e da Legnano, che è più lontana di Cadrezzate, ci ho messo 4h10 a fare i 392km. Sono tornato a Legnano qualche giorno dopo, con ancora 50km di autonomia per la mia Golf 1.6TDI.
Niente soste a far carburante, piede non particolarmente pesante, e io sì che mi sono goduto il viaggio, zero pensieri di rimanere fermo in mezzo al nulla!
Leggo sempre con interesse questo blog, e proprio grazie alle vostre esperienze se cambiassi l’auto ora…riprenderei una diesel. Grazie comunque, siete pionieri!
Concordo appieno con te! Immagino anche che tu non abbia avuto tutte le vibrazioni e odore di carburante menzionati nell’articolo. Manco con l’ibiza diesel del 1990 avevo di quei problemi. Go carbon electric!
È un sito di mobilità elettrica, di cosa avrei dovuto parlare, della tarte flambè o del reisling?
Punti di vista, per noi sarebbe stato un incubo invece fare 1000km tra vibrazioni, rumore, cambiate, puzze, e sapendo quanta co2 e particolato avremmo immesso in aria. Le soste fanno parte della scelta elettrica, e non abbiano l’angoscia di restare a piedi. Basta imparare in poco tempo a usare un’auto elettrica.
Ripeto: in 40 anni che guido mai avuto odori, puzze e vibrazioni. Per le cambiate, esistono i cambi automatici anche sulle auto termiche, così come ACC, rilevamento limiti di velocità, mantenimento corsia, ecc. Tutte cose che non hanno inventato gli elettrici. Buona giornata.
Alessandro, Manu la penso come voi (puzza e vibrazioni non esistono più da decenni) ma dovete riconoscere a Luca 2 cose:
1. lui in un anno con l’elettrica ha fatto solo un viaggio. Quindi, anche se per voi/noi sarebbe un incubo, un piccolo sacrificio per un sol viaggio all’anno tra l’altro fatto senza fretta certamente vale la candela, certamente vale il vantaggio di guidare gli altri 364 GG dell’anno in elettrico. E, se noi viaggiassimo poco come lui, dovremmo riconoscere che il “sacrificio” è trascurabile. Pensate il resto dell’anno quando noi/voi pagate la benzina oltre 2 euro al litro e lui ricarica a casa
2. Considerate che lui ha anche una Lodgy come altra auto, quindi se gli capita una emergenza e deve fare un lungo viaggio in poco tempo (esempio: scappare dall’Italia in caso di guerra) può farlo
Dopotutto sono considerazioni ormai condivise a che dai pro-elettrici: viaggiare con una bev non è ancora come viaggiare con una termica, ma il resto dell’anno, soprattutto ricaricando a casa, è un’altra storia
Complimenti Enzo, hai centrato in pieno il problema. Quanti viaggi lunghi faccio in un anno e in che condizioni? Secondo me questa dovrebbe essere la prima domanda da porsi prima di scegliere un’auto elettrica. Per lo meno oggi. Domani chissà.
Non solo siamo d’accordo ma questo è uno dei temi sui quali – lo riconosco senza difficoltà – mi avete convinto voi (bravi!). All’inizio ragionavo come Alessandro e Manu ma questa argomentazione, che per la prima volta l’ho letta proprio sul vostro sito, l’ho trovata giusta e un po’ alla volta mi ha convinto. Soprattutto se poi in famiglia ci sono 2 auto, che è quello che è successo a Luca: ha comprato l’ID.3 pensandola come “seconda auto” ma siccome è nettamente più conveniente in città (ricaricando a casa) è diventata l’auto principale. Per quei pochi/rari viaggi o li si affrontano in elettrico (con un minimo di organizzazione ma nulla di non fattibile) oppure c’è l’altra macchina.
Insomma, quegli sporadici viaggi all’anno e i relativi piccoli disagi non coprono i vantaggi dell’elettrico per tutto il resto dell’anno. Soprattutto con la benzina a 2.3 euro/litro …
Grazie mille ad Enzo, che ha riassunto in due commenti consecutivi prima esattamente come la penso io per le auto elettriche , e dopo per i complimenti a questo sito.
Io ho scoperto e iniziato a leggere Vai Elettrico un’anno fa circa, quando stavamo iniziando a informarci, e questo sito – con moltissimi e utilissimi articoli – ci ha fatto passare da “oddio solo 250km di autonomia, ma scherziamo???” a capire che la batteria piccola era più che sufficiente per il 99% del nostro utilizzo, senza doverci portare in giro peso aggiuntivo pagato profumatamente al concessionario.
Rileggendo i commenti sopra, capisco che alla fine sono io un anno fa. Bisogna fidarsi di questi ragionamenti e provare.
@Enzo: mi sa che abbiamo trovato il secondo punto di intersezione delle nostre “parallele non euclidee” 😜 👍
Molto interessante grazie per la condivisione. Una domanda: avevi valutato altre colonnine DC più convenienti oppure non ti interessava a priori più di tanto il costo delle ricariche Ionity? Perché col tuo modello di auto non sfrutti appieno la potenzialità di una colonnina così rapida quindi economicamente converrebbe puntare a una DC Enel X da 50 o 60 Kw che costa la metà e ti renderebbe uguale in termini di prestazioni di ricarica
In zona c’era solo quella Ionity, e in autostrada svizzera ho usato quello che c’era al momento della sosta.
Buonasera Luca e complimenti per il resoconto del viaggio, veramente molto dettagliato e utilissimo! Sono anch’io possessore di auto elettrica e mio fratello ha la tua stessa Id 3 con meno problemi di software però. Volevo solo chiederti se hai pagato a consumo oppure con qualche convenzione perché mi sembra che il viaggio ti sia costato un po troppo! Grazie
Pagato a consumo con Nextcharge, come indicato. Siccome facciamo il 95% delle ricariche a casa, non abbiamo mai pensato di dotarci di tessere che richiedano una rata mensile, dato che economicamente per noi sarebbero svantaggiose. Sapevamo avremmo speso di più, ma è un singolo viaggio, sicuramente viaggiassimo di più valuteremmo qualche convenzione.
Non credo che l’app ufficiale di Ionity preveda un abbonamento obbligatorio [ https://ionity.eu/en/ionity-app.html ]. In teoria potresti usare anche l’app ufficiale di VW, We Charge Free, che non prevede abbonamenti e che consente anche di usare la rete Ionity con la stessa tariffa ufficiale. Molte app comunque non prevedono canoni o abbonamenti.
Io sono solo sbalordito dal numero di ricarche che ha fatto.
40kw di batteria, in quattro, con temperature rigide e su e giù per le alpi, e 90% dei 1000km autostradali. A me non paiono tante, mi sbaglio io?
Guardi, il mio era un commento emotivo, non razionale. E’ ovvio che sia così. Semplicemente, per me sarebbe un incubo.
Ah penso di si in altre condizioni. Per noi era una vacanza, e quindi pur sapendo che avremmo dovuto ricaricare spesso, ci siamo organizzati per occupare quel tempo in altro modo, ed eravamo comunque rilassati. Ovvio che fosse un viaggio di lavoro, e ne facessimo spesso, l’autonomia sarebbe inaccettabile; ma allora non avremmo preso un’auto con solo 44kw.
Ho considerato solo le prime 2 ricariche, considerandole tutte e 4 siamo a:
15,03/16,94 = 0,89 €/kWh
24,98/24,82 = 1,01 €/kWh
9,77/11,46 = 0,85 €/kWh
36,11/30,57 = 1,18 €/kWh
Totale:
85,89/83,79 = 1,03 €/kWh
x = 100 * 1,03/0,77 = 133,77
Aggiorno il dato: la dispersione nella ID3 Pure 44 kWh produce un incremento del prezzo reale di oltre un terzo (33.77% in più rispetto al prezzo pubblicato), stando ai dati forniti da Luca Dell’Oca.
Nota a margine: questa è una analisi relativa ai soli costi della dispersione, non alla convenienza dell’elettrico in sé. Nell’analisi ho preso solo i dati delle ricariche presso Ionity, come riferito da Luca, applicando la tariffa certa e nota indicata sul sito di Ionity (delle altre ricariche, non conoscendo il “prezzo alla pompa”, non mi è possibile dedurre il sovrapprezzo causato dalla dispersione).
Alla luce della segnalazione di Luca sull’uso di NextCharge, vediamo come cambiano i conti
Ripartiamo dal totale che è corretto:
85,89/83,79 = 1,03 €/kWh
Questo dato è confermato, ovvero davvero ogni kWh con NextCharge, dispersione inclusa, è costato, a causa della doppia tariffa, oltre 1,03 €. Vediamo ora come cambia la dispersione e per farlo dobbiamo calcolare quanti kWh sono stati prelevati dalla rete.
I minuti totali delle 4 soste, riportati da Luca, sono stati 27, 30, 11 e 44 per un totale di 112 minuti (possiamo ipotizzare che gli arrotondamenti si compensino) per un totale di 112 minuti.
Il prezzo di NextCharge con Ionity in Svizzera è 0,69 €/kWh + 0,12 €/minuto (almeno così vedo sul loro sito ufficiale selezionando colonnine Ionity in Svizzera …).
Vediamo quanto ha pesato la tariffa a tempo: 0,12 * 112 = 13,44 €.
Vediamo quanto pesa la componente del costo al kWh = 85,89 – 13,44 € = 72,45 €
Ora calcoliamo i kWh acquistati = 72,45 / 0,69 = 105 kWh.
Sappiamo che durante le 4 soste i kWh effettivamente immessi in batteria sono in totale 83,79.
L’efficienza si calcola kWh immessi in batteria / kWh acquistati, quindi
83.79 / 105 = 0,798
Pertanto ad ogni ricarica la dispersione è pari al 20,2% (e ora sappiamo anche che caricare con NextCharge costa di più che caricare con l’app di Ionity, soprattutto se non si ricarica a velocità stellari perché la componente della tariffa temporale peggiora l’importo totale).
Grazie mille per i conteggi Enzo. Domanda: 20% di dispersione è un dato buono o no?
Diciamo che la media dovrebbe oscillare tra l’8 e il 15%, il 20% è un po’ altino (ma comunque non sei da solo in quella posizione). Poi ci sono utenti di questo forum (che sono cari amici ma un po’ testardi) che sono convinti che hanno dispersioni prossime allo 0 (che è un po’ come dire di avere nel 2022 un cellulare che supera il test di Touring), vedrai che tra un po’ interverranno per convincerti che hai sbagliato a prendere i dati.
Ad ogni modo fregatene, si vede che sei felice con la tua ID.3 e, da collega informatico, ti faccio un sincero in bocca al lupo. Tra l’altro credo che hai fatto una scelta saggia per le tue esigenze, prendendo la versione con la batteria più piccola probabilmente non hai superato le 35k euro di spesa, quindi bene così, se ci hai fatto già 18000 km e ne sei felice hai fatto la scelta giusta per le tue esigenze. Perdona la digressione, ma mi sembrava giusto congratularmi con te. Ma se cambi il Lodgy per il Bulli non siamo più amici 😀 😀 😀
Ahah, no non lo prendo il Bulli tranquillo. A me serve una Lodgy elettrica, il baule lungo e soprattutto che non scende verso la coda lo rende utilissimo (ci carico le bici per girare, o facciamo spesso vacanze lunghe quindi con tante valigie), a differenza di molti Suv moderni dove la capacità di carico in proporzione alle dimensioni è ridicola.
Sarebbe perfetto l’eRifter, ma con 50kw di batteria dove vado??? Ho visto il video dove Valenza carica la Tesla Y, ecco quella forse potrebbe andare bene, ma 65k anche no. Attendiamo modelli futuri.
Non ha preso dati e continui a dirci, questa volta, che siamo testardi.
Non c’è Carica iniziale nè in % nè in kWh
ci sono solo cariche finali in % batteria e i kWh pagati
E’ proprio qui che sbagli: non sai quanti ne sono stati immagazzinati effettivi, devi misurare l’effettivo con PCC per esempio. Dati reali di battery life riportano dispersioni in ricarica DC fast tra il 7 e il 3% circa, e attualmente al mondo è la persona che ha testato di più e testa ancora questa vettura.
La gamma ID soffre di una programmazione software ancora non matura, che a sua volta non riporta una telemetria affidabile, possiamo per ora affermare questo. E’ una brutta cosa? Si, assolutamente, e devono correre ai ripari per forza con i prossimi 2 aggiornamenti (2.4 e 3.0)
La VW e ‘ nella parte software molto indietro rispetto alle marche es.orientali,anche nelle auto termiche ,vedi tra una Yaris è una Polo,per cui dovra’ lavorare sodo contenendo i prezzi anche per le vetture elettriche.
In Svizzera Ionity costa 0.79 CHF/kWh che tradotto in Euro sono 0.77 €/kWh.
https://support.ionity.eu/en/general-questions/how-much-does-it-cost-to-charge-at-ionity
https://chf.fxexchangerate.com/eur/0.79-currency-rates.html
L’utente dichiara: “16,94 kwh, spendendo 15,03€” e poi “24,82 kWh, per 24,98€”
15,03/16,94 = 0,89 €/kWh
24,98/24,82 = 1,01 €/kWh
Sommiamo i 2 valori:
40,01/41,76 = 0,96 €/kWh
Considerando che avrebbe dovuto spendere 0.77 €/kWh calcoliamo la dispersione quanto gli è costato in più:
0,77:100 = 0,96:x
x = 100 * 0,96/0,77 = 124,68
Dispersione: 24,68%
Quelli però sono i prezzi diretti Ionity, io ho pagato sempre tramite Nextcharge, che oltretutto presentava sempre i prezzi in €. Infatti ho preso i valori riportati direttamente dall’app.
Non mi interessa difendere l’efficienza della nostra id.3, dico solo che magari i prezzi al kw non sono gli stessi.
Grazie Luca, ho corretto i dati nel mio commento dell’ “11 Marzo 2022 at 17:48”, più in alto. Ovviamente aggiungi pure le tue osservazioni.
Bellissimo (e completo) reportage.
Non mi dilungherò in elogi (all’autore) e nemmeno in critiche (alla VW) perchè trovo che l’articolo sia esaustivo e ben rappresentativo dello status.
Però un minimo di solidarietà va data alla Volkswagen: hanno problemi con il software e uno dei primi a comprarla chi è? Luca, che lavora in un’azienda di software. (Si scherza un po’ per non piangere, in queste giornatacce…).
Grazie Guido.
Mauro, verissimo, ma da nostra esperienza, i clienti più esigenti sono anche quelli che alla fine ti permettono di migliorare il prodotto. I fanboi si fanno andare bene qualsiasi cosa gli vendi, riempiono l’ego di un product manager ma rischiano di far avere una percezione sbagliata del proprio prodotto.
Io non pretendo di ricevere un aggiornamento al mese. Ma tra le Tesla con rilasci mensili e le Enyaq da portare in concessionaria per aggiornarle (nemmeno dovessimo inserire un floppy per caricare la nuova versione) ci sarà una giusta via di mezzo?
Fosse uno al mese… Dal 28 ottobre al 2 marzo (125 giorni, cioè 4 mesi) ne ho scaricati OTTO.
E’ un aspetto che mi sconcerta, l’incapacità per un gruppo come VW di non essere ancora riuscito ad attivare OTA.
Abbiamo lavatrici e televisori che aggiornano il firmware, nel 1971 venne aggiornato Apollo 14 con un “OTA manuale” (l’astronauta Shepard digitò con i guantoni da astronauta sulla tastierina dell’Apollo Guidance Computer 80 codici esadecimali di un aggiornamento che gli salvò la vita, “scritto” in 2 ore da una programmatrice) ma nel 2022 VW ancora non ci riesce…
Ai miei occhi è assolutamente inconcepibile.
O in Tesla sono dei geni assoluti o tutti gli altri hanno sottovalutato (e continuano a farlo) il problema (che può anche consistere nel non avere uno stuolo di programmatori che hanno come missione di attivare gli OTA).
E stata fatta prima la macchina che il software 🙂 Eppure di sicuro hanno laureati e gente con Master..fare un mini PC interno con un proprio software forse è troppo difficile..prima di fare macchine come fossero cellulari si dovrebbero concentrare a fare funzionare bene quelle che hanno. Non avere Ota al giorno d’oggi fa passare Volkswagen come una macchina di quart’ordine.
Guido l’OTA è attivo secondo me, anche un cellulare o un tv di 5 anni fa si aggiorna tramite OTA. E’ che si mettono paura di usarlo: se lanciano un aggiornamento remoto e qualcosa va storto, poi, a parte la figuraccia, quanto gli costa risolvere? Metti che l’aggiornamento l’utente lo fa in un angustissimo garage privato dove un carro attrezzi non potrebbe arrivare mai: l’aggiornamento blocca l’auto.
1. Figuraccia worldwide (immagina lo scherno dei teslari), con la povera dottoressa che quella mattina doveva andare a lavoro e ha dovuto rimandare un intervento urgente
2. Richiesta danni (con annesso rischio multa di qualche Authority)
3. Il carro attrezzi non riesce a prelevare l’auto, il tecnico dovrebbe fare una riparazione in loco col rischio di non riuscirci e contrattualmente non è previsto che il tecnico si sposti dall’officina autorizzata
Chiaro che questi hanno il batticuore. La procedura di aggiornamento firmware da remoto se non è stata messa in sicurezza dal giorno 0 non si può usare: metti che l’utente leva la chiave, metti che la batteria si scarica, metti che l’utente gioca con qualche pulsante durante l’upgrade, un macello …
Poi considera che è probabile che gli upgrade più corposi riguardino più componenti che devono essere aggiornati secondo un ordine stabilito: ad esempio per accettare maggiori potenze in ingresso forse va aggiornato il firmware del computer di bordo, quello dell’inverter, etc. etc. e se qualcosa va storto deve avvenire il rollback correttamente.
Non escludo neanche che i componenti non siano tutti uguali: questo significa che non è detto si riescano a simulare tutte le possibili combinazioni in laboratorio, magari un inverter diverso con un chip bluetooth diverso e un bios diverso non sono compatibili con quell’aggiornamento.
Dopotutto Microsoft insegna: quanti pc si sono piantati durante gli aggiornamenti del sistema operativa? E quante volte la rollback non ha funzionato?
Chiaro che devi aver progettato tutto in maniera corretta, non biasimo la VW, non avendo un approccio informatico alla produzione delle auto il problema neanche se lo poneva fino a ieri. Dotarsi di un reparto IT dall’oggi al domani non è una banalità, soprattutto se prima hanno venduto l’hardware e solo dopo si sono posti il problema.