In Italia non ci sono cantieri capaci di varare traghetti elettrici? Sembrerebbe di sì a vedere l’esito del bando di Navigazione Lago d’Iseo.
Solo un cantiere tedesco ha partecipato al bando
Partecipazione in solitaria per il cantiere Ostseestaal di Stralsund che Vaielettrico conosce bene (leggi). Costruirà per oltre 7milioni i due catamarani messi a bando dalla compagnia di trasporto pubblico locale Navigazione Lago d’Iseo. La notizia è stata data dal sito Shippingitaly e confermata a Vaielettrico da Nicola Riggio, rappresentante dell’azienda in Italia.
I catamarani trasporteranno 140 passeggeri lungo le linee che collegano alcuni paesi che si affacciano sul Lago d’Iseo: da Peschiera a Sulzano, da Carzano a Sale Marasino e la tratta scolastica da Lovere a Pisogne.
I dati principali dei due catamarani: lunghezza fuori tutto di 25 metri, stazza lorda non superiore alle 50 tonnellate, portata di 140 passeggeri (82 posti a sedere) più due membri dell’equipaggio, in grado di raggiungere una velocità massima, con dislocamento di pieno carico, di almeno 19 km all’ora (poco più di 10 nodi).
Un cantiere attivo in diversi Paesi europei
In attesa degli sviluppi di questo bando vediamo i lavori di questo cantiere tedesco che nei mesi scorsi ha consegnato tre traghetti elettrici e solari (leggi) a Zurigo dove si sono sostituite altrettante imbarcazioni inquinanti diesel. Gran lavoro in Germania con i traghetti che operano in diverse città come Berlino.
Come ci conferma Nicola Riggio: “E ‘il primo in Italia per noi e probabilmente il primo anche nel Paese completamente elettrico per un servizio pubblico“. Come servizio di linea non abbiamo conoscenza di altri progetti full electric, ci sono esperienze di servizio turistico in Calabria, in Puglia e più recentemente a Firenze. Manca un servizio pubblico come nella vicina Svizzera dove un poco più di un anno hanno trasportato 50mila passeggeri (leggi). Senza dimenticare i servizi in Nord Europa dove c’è una maggiore coscienza ambientale e dal 2026 nei fiordi si navigherà solo in elettrico.
Problemi di norme e di cultura
In passato abbiamo ragionato sulla prospettiva europea con l’ingegnere navale Thomas Tkuehmstedt, direttore tecnico di Ampership, che dalla Germania lspiega e difficoltà burocratiche. “Manca l’uniformità ovvero ogni Paese europeo può decidere ulteriori regolamenti sulle norme generali. Non è automatico costruire una nave trasporto passeggeri in Danimarca e farla andare in servizio in Portogallo”.
Ognuno fa a modo suo. C’è un deficit legislativo per cui se nei canali di Amsterdam a breve si navigherà solo in elettrico così come in alcuni laghi svizzeri, austriaci e tedeschi in altri Paesi come l’Italia si muove poco.
Tentativo fallito su Venezia e i cantieri italiani?
Lo stesso cantiere tedesco aveva proposto una sperimentazione su una linea a Venezia, ma senza risultati. Nella città che si basa sul trasporto acqueo navigano i vaporetti inquinanti e si punta al momento sull’ibrido con una prima imbarcazione che dovrebbe entrare in servizio nel 2024.
Sconcerta che solo un cantiere abbia partecipato al bando soprattutto in un Paese con grande tradizione cantieristica come l’Italia che su alcuni segmenti si piazza ai primi posti al mondo. Si parla tanto di sostenibilità ma spesso si tratta solo di Greenwashing. Anche se attendiamo con piacere il varo del primo e-bus acquatico di Gardasolar.