Prime consegne del Tesla Semi alla Pepsi: Elon Musk ha celebrato l’evento con una diretta in cui ha svelato i dettagli della versione finale del camion elettrico.
Prime consegne del Tesla Semi a Pepsi e Frito Lay
Ci sono voluti 5 anni per passare dai prototipi iniziali alle prime consegne. Ma non è stato un lustro in cui Elon Musk e i suoi se ne sono stati con le mani in mano: hanno portato Model 3 e Model Y a conquistare il mondo delle auto elettriche. E quella era la precedenza, il Semi poteva aspettare. Ora i tempi erano maturi. E il Tesla Semi Delivery Event, tenuto in Nevada, ha celebrato la consegna all’azienda che vantava la prenotazione di più lunga data. Ovvero Pepsico., anche con il suo marchio Frito Lay. Sul palco un Musk raggiante, con giacchetta di pelle d’ordinanza e maglietta nera con il logo Semi. Accanto al capo, apparso per nulla stressato dalla vicenda Titter, Dan Priestley, Tesla Semi Program manager. I due sono partiti da una premessa: i mezzi pesanti rappresentano solo l’1% dei veicoli circolanti negli USA, ma sono responsabili del 20% delle emissioni. E il Semi arriva per questo: azzerare le emissioni assicurando una vita a bordo ineguagliabili.
I vantaggi sul diesel nei costi di esercizio
Ma è chiaro che ai camionisti e alle società di trasporto non interessano solo sostenibilità e comfort. Servono mezzi con capacità di carico, potenza e convenienza quanto e più dei mezzi pesanti diesel. Tesla nel Semi utilizza una trasmissione a tre motori che è sostanzialmente la stessa del Model S e del Model X Plaid. Priestley ha spiegato che uno dei motori è utilizzato per la velocità di crociera, per la massima efficienza nelle velocità autostradali. Gli altri due propulsori sono usati per la coppia durante l’accelerazione, creando un’esperienza di guida mai vista in un camion di questa taglia. Quanto alla capacità, è stato mostrato un video con un Semi a pieno carico che supera agevolmente un camion diesel in un tratto con una pendenza del 6%. Quanto all’autonomia, siamo sulle 500 miglia (poco più di 800 km) sempre a pieno carico. A dimostrarlo c’è un grafico con i consumi lungo un viaggio di questo tipo in California, con batteria al 97% alla partenza e residuo del 4% all’arrivo. Con un’efficienza che, secondo Tesla, può garantire fino a 70 mila dollari di risparmio all’anno nei costi di esercizio.
In teoria Musk dovrebbe trascorrere un buon 2023. Nel 2023 sono attesi:
– Tesla Semi (con prime consegne già partite questo mese)
– Nuova Model 3 (più “essenziale” ed economica)
– Cybertruck
– Roadster
Contemporaneamente, sul fronte tecnologico, ci si aspetta:
– Nuova piattaforma da 1000 Volt (Cybertruck)
– Megacharger da 1 MW (per Semi e forse per Cybertruck)
– Full Self Driving versione stabile con diffusione worldwide
– Maggiore diffusione delle celle 4680 su più modelli
Ricordiamoci che in gran segreto, Tesla China sta lavorando sulla Model Q (la piccola di Tesla) che sarà poi venduta in tutto il mondo. Io credo che sarà presentata per settembre 2023, ma è una mia sensazione basata sul nulla, quindi da prendere con le pinze …
I Tir sembrano la miglior destinazione per la motorizzazione elettrica. Per i tempi di ricarica non ci sono problemi, per legge i camionisti sono obbligati a tempi di riposo ogni 3 ore, almeno in Italia. Sono perplesso sui 2 motori destinati all’accelerazione: non vedo esigenze di questo tipo, si poteva risparmiare e investire su altro.
Sono obbligati a fare almeno 45min di pausa dopo 4,5h di lavoro.
Se fanno pausa dopo 3h, devono fare almeno 30 min e successivamente un’altra da almeno 15min.
Luigi: i due motori extra servono:
a mantenere una “velocità commerciale” anche in salita,
a creare un sistema di frenata rigenerativa estremamente performante
portare a velocità di regime, partendo da zero, una massa del genere in tempi ragionevoli ha un costo energetico mica male.
prevedere un unico motore che gestisca tanto la velocità di crociera, in cui la potenza serve solo a vincere gli attriti, quanto la fase di accelerazione
significa inevitabilmente sovradimensionare il motore stesso: un conduttore elettrico che debba essere attraversato da 1000 Ampere necessità di una sezione mica da ridere!
potendolo fare
probabilmente Tesla ha reputato i due motori aggiuntivi una buona via d’uscita
Anche la concorrenza ha montato i motori negli assali di trazione, quindi almeno due dove previsti
70000 US$ all’anno di risparmio sul costo di esercizio non mi sembrano proprio pochi, a questo punto basta sapere quant’è la differenza di prezzo per poter dire quanto ci vuole per ammortizzarla. E così a occhio, anche poco
Se la carica copre orario di lavoro è ottimo, per quanto riguarda i viaggi so che di norma in america non si superano le 250 miglia quindi andata e ritorno garantite.
Se queste sono le reali premesse…. non so quanti km si riescano a fare con un camion in un giorno oltreoceano… ma se queste sono le premesse….. direi che ci siamo