Prima di costringerci ad acquistare auto elettriche dateci una decente infrastruttura di ricarica. In Spagna per esempio… E’ l’appello di Massimo. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.
In Spagna è tutto un altro mondo

Ora sono in Spagna in vacanza e devo evidenziare che in molti distributori di carburante vengono installate colonnine per la ricarica elettrica. Un nuovo supermercato appena costruito ha nel suo parcheggio ben otto colonnine! Cose che in Italia sono impensabili!
Qualche giorno fa a causa del gran caldo in molte zone d’Italia vi è stato un blackout elettrico per maggior uso di condizionatori. Come è pensabile che manchi corrente solo per un maggior uso di condizionatori e se si fossero assommate tante colonnine di ricarica in uso?
Prima di spingere e/o costringere la gente ad acquistare auto elettriche sarà meglio adeguare le infrastrutture! Altrimenti rimarrà solo una battaglia contro i mulini a vento !!
Bisogna essere realistici prima di intraprendere battaglie del genere!„ Massimo Vasone

Ionity a Bologna, ricarica con sorpresa

Tuttavia la distribuzione è a macchia di leopardo, molte colonnine sono inattive, il mix fra ricariche lente e veloci non è ancora ottimale. Per non parlare della giungla delle tariffe e delle cervellotiche app per gestirle.
Disciplinare il servizio di ricarica e migliorare l’infrastruttura, però, non ci pare un’impresa impossibile. E’ molto più difficile diradare il fumus mediatico scatenato contro le auto elettriche, convincendo gli automobilisti a comprarle. Quando ne circoleranno molte di più, l’infrastruttura si adeguerà.
Gli impianti “giusti” funzionano eccome
Aggiungiamo che c’è molto da fare, ma non partiamo da zero. Proprio oggi ho ricaricato all’unica stazione Ionity presente a Bologna e con mia grande sorpresa ho trovato occupati tutti i 12 stalli. Per metà da auto di turisti stranieri.
E’ ubicata nel parcheggio libero di un centro commerciale a meno di un chilometro dal casello autostradale Bologna Nord. Morale: gli impianti collocati nei punti giusti, al giusto prezzo, funzionano eccome.
Io ho provato una Tesla model 3, auto SUPERLATIVA IN TUTTO, però non ho un wallbox a casa e di notte non posso ricaricare. Anche avendola potrei dover viaggiare e ci sono ancora troppi posti dove potrei rimanere a secco. Perché il governo non impone alle compagnie petrolifere di installare colonnine in ogni distributore invece di obbligare noi a comprare auto elettriche? E’ logico che la maggior parte degli automobilisti non le compra, mica siamo stupidi. Le comprano o le noleggiano solo coloro che si trovano in situazioni agevoli per ricarica e spostamenti, gli altri preferiamo andare sul sicuro. Per come mi muovo io rischierei spesso di restare a secco, come è successo al mio vicino cui ho dovuto allungare il cavo da casa mia e comunque non ci si riusciva a ricaricare la 500e, e stiamo a Roma, sono bastate due colonnine fuori servizio ed è rimasto a piedi per un paio di giorni finché non ha trovato dove poter ricaricare e ci è arrivato con l’ultimo sputo di batteria. Purtroppo la realtà nella maggior parte dei casi è ben diversa dalle promesse mirabolanti fatte a chiacchiere.
Il contrappasso della vicenda è che… a me è capitato 2 volte di rimanere a secco con il Golf quando ero poco più che ventenne. Che significa questo? Nulla.
Roma è la città con più colonnine in Italia. Punti di ricarica a quota 57.000, altri 41.000 entro il 2025 con i fondi Pnrr Ci vuole un certo impegno, o una notevole dabbenaggine, per restare a piedi
visti i costi delle fast oltre a essere contento deve essere pure “benestante” 🙂
Non è vero.
Bisogna avere la pazienza di cercare tra le “offerte” disponibili.
Usa Tesla (con abbonamento), Northe, Electroverse e Wroom e vedrai che risparmi un sacco di soldi
Caricando sempre con colonnine, risparmio 5 euro ogni 100Km rispetto all’auto a benzina precedente. Adesso che ricarico da casa, spendo ne risparmio quasi 10
Anche in italia c’è l’obbligo nelle NUOVE costruzioni
di predisporre cavidotti per le colonnine di ricarica
quello che non capisco è che nel 2024 , le nuove colonnine in grandi parcheggi ..
non sono accompagnate da pensiline fotovoltaiche
1 per produrre energia verde
2 per dare OMBRA all’auto e ai suoi occupanti
3 per riparare i medesimi in caso di pioggia
le pompe di benzina gli ultimi due punti ce l’hanno da sempre
dal 1 luglio in FRANCIA è scattato L’OBBLIGO di coprire di fotovoltaico i parcheggi con più di 400 posti ..
presto seguiranno i parcheggi a partire da 80 posti
Se ci mettiamo anche un container di batterie stazionarie siamo entrati nel nuovo millennio veramente ..
FLTF
Fronte di Liberazione della Tettoia Fotovoltaica
hasta l’elettrone siempre
Assolutamente favorevole allo sviluppo di una coscienza elettrica, anche se per il mio pensiero l’avrei fatta solo sulla piccola e micromobilità per avere un grande impatto sulla mobilità cittadina. Purtroppo, inutile girarci intorno ed i grandi studi possono dire quello che vogliono, partito il caldo ed anche nella grande Milano è 1 settimana che TUTTE le sere si hanno interruzioni programmate ( 3/4 volte) e l’incidenza delle auto elettriche sono spiccioli.
Senza un grande passo nell’infrastuttura diventerà difficile penetrare nella mentalità nostrana.
assolutamente vero (purtroppo) è notizia di oggi dei blackout di ore in veneto soprattutto sulla costa adriatica perchè col turismo si sono riempite le seconde case e gli alberghi e sono partiti i condizionatori sia di giorno che di notte, con situazioni simili se uno di esse ricaricare l’auto … deve attendere pazientemente che la corrente ritorni …..
e mica tutti hanno voglia e tempo per farlo.
Domanda: il black out risparmia per caso le pompe di benzina?
Certo. Quanto numericamente consistente sia questo sottoinsieme è certificato dai numeri di vendita.
la guerra sui prezzi alle colonnine non aiuta, ma ci sono molte più persone con il box o un supercharger vicino al tragitto abituale, rispetto numeri di vendita
scontato da dire, ma un fattore limitante al momento è il costo “da cartello tra costruttori europei” delle EV segmento A, B, e in parte segmento C, vediamo però i listini in autunno se riprendono a scendere
La motorizzazione di massa in Italia iniziò nel 1955 con la Fiat 600. Nel 1960 c’erano circa 2000 distributori di benzina. Durante gli anni ’60 questo numero è cresciuto rapidamente.
Nessuno nel 1960 si è sognato di dire che non si dovevano vendere auto e che bisognasse attendere che fosse realizzata la rete di distributori.
Mi domando come sia possibile che qualcuno pensi che sia necessario realizzare una rete di ricarica pubblica completa prima di vendere auto elettriche.
Se da oggi si vendessero solo auto elettriche ci vorrebbero 25 anni prima che tutte le auto siano elettriche. Dal momento che si venderanno solo EV dal 2035 le auto saranno tutte elettriche non prima del 2055. Quindi ci sono 30 anni di tempo per realizzare la rete di ricarica pubblica e se non si riuscirà a farlo questo significherà che l’Italia avrà ben altri problemi di cui preoccuparsi.
L’idea di comprare ugualmente delle auto elettriche nonostante la rete di ricarica sia oggettivamente inadeguata aspettando i comodi del governo e/o dei fornitori di servizio per l’adeguamento ha speranze di avere seguito solo in un bacino di utenti orientati ideologicamente verso il pseudo emissioni zero. Chi intende l’auto primariamente come strumento di mobilità, che debba creare meno beghe possibile nella sua fruizione, starà comprensibilmente lontano da questa soluzione tecnologica.
E ci mancherebbe pure…
oppure chi può ricaricare nei box, nei supercarger, e al limite nelle colonnine già esistenti, è già contento e fa da apripista al mercato
Propongo a chi ha inviato la lettera di farsi un giro all’esselunga di Casalecchio di reno, all’Ikea di Brescia e all’esselunga di stezzano (BG), giusto per mostrargli i 20 stalli tesla e gli 8 stalli neogy.
Scrivono cose e partoriscono sentenze senza cognizione di causa
Quindi siccome a Casalecchio ci sono 20 stalli Tesla e 8 Neogy allora in Italia va tutto bene?
Contestualizza la mia risposta alla lettera, per favore.
Nella lettera è scritto:
“Ora sono in Spagna in vacanza e devo evidenziare che in molti distributori di carburante vengono installate colonnine per la ricarica elettrica. Un nuovo supermercato appena costruito ha nel suo parcheggio ben otto colonnine! Cose che in Italia sono impensabili!”
“Cose che in Italia sono impensabili” ed ho solo citato 3 città diverse che ho visitato.
Non c’entra nulla se in Italia va tutto bene o no, collega le 2 cose e comprenderai la mia risposta
In Italia non va tutto bene. Basta fare meglio e Casalecchio dimostra che è possibile.
Massimo, non è mettendo una ricarica in esselunga o all’IKEA che convinci chi non può ricaricare a casa a prendere un auto elettica … servono tante AC “sotto casa” o quantomeno a 2 – 300 metri, in modo che uno ricarichi la notte quando dorme, ed è questo che i produttori di auto dovrebbero chiedere al governo (o alle regioni)… non solo i bonus una tantum, poi se invece qualcuno crede che possa bastare questo … ok me ne farò una ragione.
Però ricordiamoci che i produttori non vogliono vendere auto elettriche, preferiscono vendere le ibride.
In effetti quella che vuole vendere e produce soltanto auto elettriche l’infrastruttura di ricarica se l’è creata, soltanto che essendo di mentalità americana ha pensato ai destination charger e alla ricarica privata, ma va anche bene così perché fa solo auto dal segmento D in su.
È chi fa la Cinquecento o la Panda elettriche e le prezza come premium e non pensa proprio al fatto che quelle auto dovrebbero essere più economiche e i proprietari molte volte non hanno possibilità di ricarica privata.
Sono sicuro che hai una colonnina a 2-300 metri da casa e nemmeno lo sai.
Venerdì ero in giro con mia moglie, in ferie, abbiamo fatto un giro al mare (da Modena). Al ritorno mi sono fermato, più che altro per sicurezza, nel senso che non volevo rimanere bloccato, essendo venerdì intorno alle 18, nel nodo di Bologna e con la batteria senza alcun margine (a consuntivo, la ricarica non sarebbe servita, sarei arrivato a casa con circa l’1% di batteria e 360 km sulle ruote, autostrada, sentinella e preclimatizzazione dopo le varie soste, comprese).
Sosta al Supercharger di Forlì, 12 stalli di cui 8 già occupati (io ero il nono), tutte Tesla, con accanto stazione Ionity da 6 stalli, 2 occupati (VW e Porsche).
Delle Tesla, 4 erano stranieri, alle Ionity non ho fatto caso.
Dopo 6 minuti la macchina mi dice “Carica sufficiente, puoi proseguire” e di botto la velocità di carica crolla a 100kW: giustamente, con il 75% di stalli occupati mi ha lasciato la ricarica a 135kW quando “mi serviva” per poi penalizzarmi dopo che avevo già raggiunto il livello di carica sufficiente per arrivare a casa col 20%: questa è ottimizzazione.
Tariffa tipica da Supercharger: 47 centesimi al kWh. Cioè 20 centesimi in più di quello che si carica a casa, più o meno, ci rendiamo conto? 20 centesimi per caricare a ultravelocità mi sembrano un sovrapprezzo in saldo: lo diciamo ad Enel?
E ci rendiamo conto che dopo questa estate una parte di stranieri in Italia non ci verrà più perchè non vuole ansia da ricarica?
Non diciamo sciocchezze, non esisterá mai l’infrastruttura per le auto elettriche, le auto elettriche “devono” essere caricate a casa, e servirebbe solo qualche colonnina (come è già) per quando si fanno viaggi fuori casa.
Pensate che per avere una infrastruttura per caricare le auto in un paesino di montagna di 1000 abitanti, servirebbero almeno 100 colonnine, a Milano, addirittura 500000… Ma dove vivete?
100 colonnine per 1000 abitanti? E come avrebbe calcolato un simile spropositato numero, senza neppure distinguere tra AC e DC, e senza contare il numero di auto?
Se Senza considerare che in montagna si consuma comunque poco (in discesa si ricarica) e che magari ci sono molte più case singole che condomini…se il posto è di transito o turistico.. bastano pochi stalli di ricarica…
Oltre ovviamente ai posti in hotel e ristoranti !!
Leonardo il problema non è il paesino di montagna, dove peraltro tutti o quasi hanno ina casa singola percui possono ricaricarire a casa, il problema sono le città dove la gente non ha un box e lascia la macchina in strada e dove per ricaricare se non hai la fortuna di avere una AC sotto casa (che credo sia più difficile di fare un 6 al superenalotto) devi ricaricare a una fast DC, che spesso non è manco vicina da poterti permettere di tornare a casa a piedi e ritornare dopo a riprenderla; cosi devi andarci e stare li i fatidici 20 – 30 minuti per arrivare al mitico 80% pagando una cifra al Kw …. questo, insieme al costo iniziale, sono i problemi percui tanti (compreso il sottoscritto) una elettrica non la prendono ancora in considerazione.
Caro Stefano, per non dire sciocchezze proviamo a fare un conto:
1) 1000 abitanti esageriano con media di 40 km al giorno, sono 40.000 km al giorno totali
2) con BEV che consumano 16 kwh x 100 km, sono 6400 kwh da erogare in 24 h
3) in montagna 80% ricaricherebbe da casa, ma stiamo bassi, 50%, quindi 3200 kwh erogati nei box, e 3200 kwh erogati da colonnine
4) 3200 kwh in 24 ore, sono 133 kwh da erogare ogni ora in media
5) però le ricariche si concentrano in alcuni orari di picco, diciamo in 8 ore invece che sulle 24, allora servirà una capacità di erogazione diciamo 3 volte più alta, per non trovare le colonnine occupate; il conto diventa 3200 kwh/ 8 ore = 400 kwh
6) per il paese da 1000 abitanti servono 400 kwh di potenza di ricarica alle colonnine a esagerare (oppure meno se si considerano le colonnine del circondario, quando gli abitanti fanno più km stanno viaggiando fuori dal paese)
7) 400 kwh di erogazione li ottieni con:
>> 8 collonnine DC da 50 kwh
>> oppure 4 colonnine DC da 130 kwh
poi per stare larghi qualche parcheggio dei negozi e dei servizi del paese potrebbe avere anche un pò di colonnine AC
E Leonardo scompare così come è arrivato, dopo il fremito di scrivere la sua “perla”, che tanto ripete a casa, tra amici e colleghi , non poteva fare a meno di dirla anche qui. Ora dopo essersi mostrato uomo del branco lì ritorna perchè della tua risposta nulla ha capito o voluto capire. Torna nel suo gruppetto a ricaricarsi e riprendersi dai tuoi calcoli, troppo arzigolati e inutili, non servono… a lui.
Più che altro prima delle ferie tra lavoro e questioni familiari non mi resta troppo tempo da perdere per queste scaramucce.
Il conto di R.S. mi piace fino a un certo punto, non perché non sia un buon ragionamento ma perché trovo più semplice farlo, lato utente.
Io di solito come scremanumeri faccio questo ragionamento: se una pompa di benzina rifornisce mediamente un’ auto ogni 5 minuti con un media di 500 km, si ottiene che ogni singola pompa può rifornire fino a 6000 km/h. Una colonnina da 100 kW al contrario carica al massimo 500 km in un’ ora, considerando un consumo decisamente pessimistico di 20 kWh/km, facciamo che siamo ancora più pessimisti e tra una cosa e l’altra (inizio carica, fine carica, derating batteria) arriva al massimo a 250 km/h, e siamo ancora più pessimisti arrotondando per eccesso: significa che serviranno 25 colonnine per avere la stessa capacità di rifornimento di una pompa di benzina. Quindi si prendano le attuali pompe di benzina e le si moltiplichino per 25 e si otterrà la stessa capacità di rifornimento dei combustibili odierna. Troppe? A me non pare proprio. Tenendo conto che per uno scenario del genere siamo necessariamente nel 2045 o oltre, ovvero quando tutte le auto termiche saranno state rottamate, e nell’ipotesi in cui nessuno ma proprio nessuno che carichi a casa, al lavoro o in condominio, o su colonnine a bassa potenza nei parcheggi lungo la strada.
Ovvero una situazione così pessimistica che non capiterà mai, neppure se arrivassero al governo i talebani della trazione elettrica.
Oltre al fatto che nel 2045 le colonnine da 100 kW saranno quelle lente, e quelle veloci avranno potenze decisamente maggiori.
Oltre al fatto che ci sono paesi dove si vende l’80% di auto elettriche già da un po’ e l’ Armageddon delle colonnine non sta avvenendo. Ah già quelli sono paesi “speciali” mica come il nostro che va avanti a spaghetti, pomodoro e petrolio. 🤦
20 kWh/100 km, ovviamente
Quindi nella città metropolitana di Milano che conta 3250731 abitanti [ https://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_metropolitana_di_Milano ] secondo i tuoi calcoli servirebbero 13003 colonnine DC da 130 kWh o 26006 colonnine DC da 50 kWh. Ovviamente questo ipotizzando che la metà abbia un box auto attrezzato con wallbox il che probabilmente è vero non per il 50% dei milanesi ma solo per il 15% ( https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2024/03/11/179838-solo-il-38-delle-case-italiane-potrebbe-installare-una-colonnina-di-ricarica-per ). Ma attenzione: se il 15% dei milanesi ha box auto, questo non significa che tutti possono montare la wallbox. La mia stima è che meno del 10% dei box auto milanesi sia compatibile (se penso ai megaparcheggi dei grandi condomini che non sono facilmente modificabili per l’installazione di una wallbox, ma qui non ho trovato fonti dirette …) per cui si parlerebbe di quasi 26000 colonnine DC da 130 kWh o 52000 colonnine DC da 50 kWh. Che sinceramente, anche solo trovarli quelli stalli mi sembra una vera sfida …
Milano è un conto più complicato, su due piedi non dico ninete, ma a occhio:
– o fai molti meno km di 40 al gg usando l’auto, o se usi l’auto probilmente esci anche nell’interland e trovare più punti di ricarica non sarebbe un problema
Sarebbero praticamente ovunque
area metropolitana di Milano sono 3 milioni di abitanti,
ma non è solo “Milano città” o peggio “Milano centro”,
sono 133 Comuni confinanti
e probabilmente la media di km percorsi in auto ad abitante è più bassa per chi risiede nell’area rispetto a chi fa il pensolare dall’esterno dell’area.. banalmente la metro di superficie è più veloce e comoda
PS: in italia leggo abbiamo un numero esagerato di stazioni benzinai, 22.700, contando una media di 4 erogatori a stazione, 90.000
( facendo la proporzione su 3 milioni di abitanti dell’area metropolitana di Milano su 60 milioni di italiani, sarebbero 4.500 erogatori di carburante)
a spanne sostituibili con 180.000 erogatori HPC su territorio nazionale (9000 erogatori HPC in area metropolotana di Milano; compatibile con un calcolo in cui 50% delle EV ricaricano alle colonnine HPC, fanno una media di 20 km al giorno ad abitante, e sono ricaribili usando 6 ore di punta sulle 24 di un giorno; il resto del 50% ricarica lenta nei parcheggi in città o al lavoro o nei box)
scusa ma tu hai mai fatto il pendolare su Milano? bhe io si per molti anni e ti assicuro che l’idra di “aggiongere” mezzora per ricaricare ogni 2 o 3 giorni (dipende da dove parti) alla già snervante coda per entrare e uscire da Milano per poi pagare ,ora come ora, un costo al Kw maggiore di un diesel o un GPL, … non ti passa neanche per l’anticamera del cervello… o la ricarica ce l’hai dove parti (casa) e/o dove arrivi (ufficio), possibilmente una AC a basso costo senza un tempo limite per staccare l’auto e andarti a cercare un altro parcheggio a metà giornata o l’auto elettrica non la considei proprio.
Ci si scorda che se si prendere la macchina si arriva da qualche parte (e.g.: a lavoro). I parcheggi pubblici e quelli aziendali dovrebbero attrezzarsi di conseguenza.
Poi, non tutti hanno bisogno di ricaricare allo stesso momento e nello stesso luogo. Personalmente mi basterebbe una ricarica completa il venerdì pomeriggio per potermi gestire il we. Ma vicino lavoro neanche una colonnina…
c’e qualche “kwh” al posto di “kw” ma il calcolo e’ ineccepibile
grazie per la segnalazione, nel finale ho scritto anche le potenze di ricarica con la h, che appunto non ci deve essere 🙂
@Stefano
Come non darle ragione, per i viaggi “in casa” non serve alcuna colonnina.
Più rischioso se per passare dal divano alla camera da letto si prende la circonvallazione del terrazzo. Lì so’ …zzi.
Ma infatti, caricate tutti nel vostro box….ah e se non ce l’hai ? Come non hai un box , ma dove vivi ? In viale Palmanova a Milano ? O in qualche altro bel palazzone di 20 piani per 8 scale ?
Guarda qua , quanto bello spazio per garage e magari pannelli solari che c’è:
https://blog.urbanfile.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-20_Milano_Taliedo_Case_Bianche_Salomone_7B-1024×768.jpg
Cosa fanno sti qua ? Vanno a piedi ? Si attaccano al tram (elettrico) ? Prendono le 500 in sharing ? O magari un bel monopattino ?
E’ per questo che chi può deve passare all’elettrico: perchè chi non può possa farlo fra 20 o 30 anni.
Vogliamo raccontarci che è solo il 4% di italiani che possiede garage ampio e gira con una segmento D (il cui prezzo medio è oltre i 40.000€, dati UNRAE) e tutti gli altri non possono proprio prenderla?
Anche se le segmento D sono oltre il 10% del mercato e guarda caso sono proprio quelli che le prendono in leasing o NLT e quindi non hanno paura di trovarsi un modello obsoleto e fanno anche tanti chilometri e quindi avrebbero il maggior ritorno economico immediato? nel segmento D le BEV costano meno delle termiche, non vale nemmeno la giustificazione del prezzo iniziale.
Ah, no, il problema è “lo sbatti”, ricaricare. Anche se fanno 300 km al giorno e non dovrebbero mai caricare fuori dal proprio garage. Perchè metti che poi la zia a 1.200 km di distanza abbia un’emergenza…
Io faccio 15.000 km all’anno (percorrenza superiore alla media, comunque) e ricarico di solito soltanto il sabato (per via del FV), con la batteria da 50kWh.
Benestante con FV, garage e auto segmento D? Esatto: come ben oltre quel 10% di italiani che cambia normalmente auto ogni 3 anni, a differenza di quelli che la cambiano dopo 15, quindi quel 10% pesa in realtà per il 50% delle vendite del nuovo. Bene, allora perchè non si vendono BEV? Vogliamo mettere sul piatto della bilancia anche il fatto che non le vogliono a prescindere grazie alla disinformazione, ai luoghi comuni, alla paura del nuovo e al fatto che le auto sono un oggetto transizionale dall’acquisto emozionale?
Incredibile che a Mestre, crocevia tra est e ovest del paese, non esista un hub di ricarica di nessun fornitore ma qualche colonnina a 50kw messa qua e la e mai usate per le loro posizioni impossibili ( tipo parcheggio del..cimitero) per non parlare delle ac che sembrano buttate proprio nei punti piu scomodi e deprimenti in assoluto.
Citofonare a quello presentabile che voleva il terzo mandato.
Ce n’è uno Tesla a Mogliano Veneto da 16 stalli.
A Mestre ce ne sarà uno Tesla in arrivo entro il 2024
Fonte, sito Tesla
Basta vedere che tipo si governo c è in Spagna attualmente,mentre da noi,questi non fanno altro che remare contro la transizione energetica,per non parlare delle auto,che ci vuole a fare un controllo dell antitrust e vedere che il prezzo delle colonnine al kW è un furto,anni fa si fece una battaglia con le tariffe telefoniche ed oggi ci sono delle tariffe molto convenienti,oggi in Italia,siccome l auto elettrica ce l hanno in pochi,si dice che questi possessori non hanno problemi economici e allora non hanno problemi a pagare il kW in euro,ecco quali sono i problemi,poi sugli incentivi un altro scandalo,sono finiti in 8 ore ed il governo che fa,una beata mazza,mentre gli altri incentivi sono tranquillamente li
Al sig. Massimo Vasone vorrei far sapere per prima cosa che la Spagna ha sempre avuto meno colonnine pubbliche di noi italiani… però in questi anni hanno investito parecchio in F.E.R. dimezzando il loro PUN; visto che l’ energia là costa meno… stanno attirando tutte le nuove fabbriche di vetture elettrificate (ed altro)..come la Nuova Lancia Y a Saragozza…ma tanti marchi OEM stanno producendo in Spagna vetture BEV che saranno presto diffuse e molto economiche da usare.
In Spagna (e Portogallo) stanno facendo molto per abbattere i costi con autoproduzione..
In Italia i soliti “furbetti” han piazzato a casaccio migliaia di colonnine per prendere i contributi di installazione.. che secondo me dovrebbero essere erogati solo ad impianti mantenuti funzionanti…anche se in posizioni sbagliate..sarebbero comunque utili a qualcuno.
E.poi costringere le compagnie Petrolifere reticenti (IP e BP e Total Energy già fanno) a inserire negli impianti adatti anche le HPC ..che diventerebbero più disponibili e facili da usare anche ai meno geek.
I climatizzatori sono un’ ulteriore dimostrazione della necessità di F.E.R. a tutti i livelli…i miei 3 split PdC lavorano tutto l’ anno per climatizzare casa rigorosamente con corrente da F.V. gratuita e pulita. Ho fatto sacrifici e rinuncie anni fa per “attrezzarmi”… adesso ne godo i benefici ed i risparmi…e NON metto in crisi la rete elettrica cittadina.
L’ appello resta il solito: chi può…metta il suo F.V. in casa ed azienda… sarà la sua salvezza.
Anche chi abita in condominio ha tante occasioni:
Intanto la superficie disponibile per i consumi comuni…
C.E.R. disponibili cui partecipare per autoproduzione di energia elettrica pulita.
Non aspettiamoci sempre soluzioni comode da altri !
Cerchiamo tutti quanti di favorire la ricerca di posti disponibili per l’ autoproduzione energetica.. facciamoci sentire dai consigli comunali… aiutiamo gli altri a sfruttare le loro potenzialità.. sarà utile a tutti.
NB stanno arrivando vetture con ricarica bidirezionale (V2G_V2H)… saranno una grande opportunità… Cerchiamo di non perdere anche questa…che all’ estero già stanno sfruttando…
Nel nostro paese il 50% degli aventi diritto non vota, del restante 50% un terzo consegna il potere a chi non vuole ne auto elettriche ne energie rinnovabili.
Tutto il resto viene a cascata. Signori, andiamo tutti a votare.
Salve La cosa più assurda oggi sono le tariffe per le ricariche per strada ad esempio ionity arriva quasi a un euro al kilowatt questo significa ad esempio in autostrada splendere circa €14 per 100 km.
Temo siano pochi.
14€X100 Km a 1 a KWh… ti piacerebbe. Ad 1€ a KWh siamo sui 20€. Mo d’estate. In inverno pure 22.
I prezzi devono dimezzare pe avere convenienza in autostrada.
Diverso è città e statali, li faccio 14KWhX100 e pure ai 65cent a KWh della 22AC ci starei.
Informazioni inesatte e incomplete.
Ionity (www.ionity.eu) ha una tariffa a consumo presso la propria rete di 0,79 €/kWh (non “quasi un euro”), pensata per chi la utilizza saltuariamente… e per tutti gli “zero sbatti” insofferenti degli abbonamenti e indifferenti a spendere di più.
Con un minimo di “sbatti” in più, invece, è possibile attivare un abbonamento mensile da € 5,99 per scendere a 0,57 €/kWh. Può aver senso, se uno accetta di ricaricare sempre alle Ionity durante un viaggio lungo (ad esempio, la vacanza a 400-500 e più km di distanza), attivare l’abbonamento per quel mese e poi disattivarlo.
Basta con la scusa della mancanza di colonnine per giustificarsi dal voler restare attaccati a vecchie tecnologie. La prima arretratezza sta nella testa di chi dice a parole di voler innovare ma ha paura di uscire dalla propria comfort zone.
Volvo EX30 Single Motor (quella con batteria più piccola), Domodossola-Roseto degli Abruzzi, 4 soste di ricarica 3 delle quali in autostrada FreeToX: dalle 8 alle 12 postazioni di ricarica, almeno 2 stalli liberi in tutte, tanti cambi, tanti turisti stranieri. Tempo per la coda in autogrill maggiore di quello richiesto dall’auto per la ricarica. Avendo l’auto da 1gg mi sono attenuato alle indicazioni di Google Maps Automotive a bordo auto, ma probabilmente 3 soste sarebbero state sufficienti. Il vero dramma del viaggio non sono state le colonnine o l’autonomia, bensì le code che da Milano a Forlì sono state devastanti, con media di percorrenza sotto i 90km/h, con anche i tratti a 4 corsie con le corsie di sinistra più intasate di quelle di destra. È anche questa è soprattutto arretratezza delle teste di chi si sente umiliato a occupare la 1′ corsia e quando il traffico riprende resta piantato in 2′ o 3′ corsia con 1km vuoto davanti a sé piuttosto che agevolare sé e gli altri (e tralasciamo gli immancabili disgraziati col cellulare che dondolando in corsia e si offendono quando si beccano una strombazzata).
Poi la Spagna fa meglio di noi? Abbiamo ancora da fare sulle infrastrutture? Si certo, ma già oggi con soli 49kWh di batteria e una efficienza non proprio da Tesla, percorrere l’Italia da nord a sud si può fare in serenità e grande comfort senza tante scuse 😉
Intanto..son felice del tuo acquisto…
Avrai comunque notato che rispetto alle precedenti ICE affrontare una lunga coda in autostrada è stato decisamente più confortevole…senza marcia a strappi delle manuali o automatiche.. senza rumori nelle orecchie…
Avrai magari usato eventuali funzioni del Cruise control per adeguare automaticamente la tua velocità alla coda (se disponibile la funzione..non so ..ma comunque anche guidare 1 solo pedale è molto molto meglio in questa condizione)
La marcia a bassa velocità ti ha penalizzato sui tempi..ma hai avuto il vantaggio di consumare un’ inezia rispetto ai motori termici attorno a te…
Pazienza se FreeToX costa parecchio in autostrada..ma coi soldi risparmiati sul bollo annualmente il maggior costo di ricarica lo ammortizzi molto meglio di chi è costretto a fare rifornimento carburanti in autostrada..ai prezzi tipici dei “grandi esodi”.
Visto che condividiamo l’uso di gMaps (io ho la piattaforma AndroidAuto su Megane e-tech) ti chiedo aiuto…
Ultimamente son riuscito con le recensioni a chiedere la segnalazione continua delle posizioni colonnine pubbliche sulla mappa..anche senza premere ⚡o impostare una ricerca con destinazione ricarica 🔌🪫🔋(che tra l’ altro attiva la climatizzazione batteria)
Sto chiedendo di evidenziare meglio i punti di ricarica con colori diversi dai distributori carburante.. evidenziati anche se auto BEV . . puoi fare anche tu una richiesta?
Ti ringrazio in anticipo e..buono viaggi.. elettrizzanti 👋👋
Carissimo Massimo sono anni che che ripetiamo questo semplice concetto , ( ma anche molto criticato)nei distributori,in tutti i distributori,anche in buchi di paesi in montagna, è essenziale avere colonnine di ricarica in DC veloci ,possibilmente dotati di sistema PLUG&CHARGE / carta o bancomat a una cifra kW accettabile. Sembra un concetto semplice,copiare quello che funziona da decenni, no da noi no , siamo creativi molto creativi e in questo caso troppo creativi anche nel posizionamento di migliaia di inutili colonnine buttate ,come i nostri soldi, a casaccio e mai utilizzate .
COSTANO. Per un parco auto dello 0,5% chi investirebbe centinaia di migliaia di € per mettere un caricatore che farebbe 2 cariche al giorno?
Capisco un 11KWX2 alla fine con una trifase da 22KW hai due posti di ricarica. Ma andare a mettere montagne di soldi su roba che non viene usata e poi magari vendere la corrente a prezzi accessibili.
Secondo me inizieranno i supermercati/ipermercati/GDO delle qualunque che metteranno le 50KWDC a 35/40cent e li in 30/45 min fai il pieno.
Ma con questi numeri di diffusione dell’elettrico difficile.
La chiavi potrebbe essere l’arrivo di auto economiche (ma veramente economiche) tipo Seagull, da usare come SECONDE macchine caricate a casa.
A quel punto se si arriva ad una massa critica si inizierà a investire e a rubarsi i clienti a colpi di sconti.
Ma oggi è tutto fermo. Compra la BEV chi può caricare a casa.
La soluzione l’ ha “inventata” Tesla: fare auto elettriche & la rete SUC ove ricaricare.
Bisognerebbe “imporre” un maggior impegno alle case OEM di partecipare maggiormente alla realizzazione delle reti di ricarica: non dico un supporto finanziario diretto ma quantomeno un supporto di studi sulla logistica: sanno ove vendono vetture elettrificate, basterebbe integrare i dati con quelli nei “report” sugli spostamenti delle vetture (per lunghezza tragitti e direzioni prevalenti) per sapere abbastanza esattamente ove vengono usate le vetture; nessuno scandalo sulla privacy… esattamente come con gli smartphone (e smartwatch! ) ci tracciano ogni momento…anche le vetture moderne (tutte o quasi..se dotate di GPS/navigatore) hanno il database completo per scegliere dove mettere le ricariche a disposizione del pubblico.
SE non ci si dà una mossa “il cane che si morde la coda” diventa un infinito loop: non vendo auto perché non sai dove ricaricare. Quando lo fai costa troppo per basso uso…e poi chi produce e vende auto si lamenta perché ne vende poche …
Ah …a proposito di GDO e HPC….nella mia regione…che giro abbastanza… quasi tutti i marchi GDO hanno almeno 2 postazioni di ricarica (le uniche che uso abitualmente fuori da casa), nelle diffuse catene Coop, Conad ed Esselunga di media ci sono almeno 6 slot di ricarica… molto usati dagli utenti durante la normale spesa (pure io in inverno…convertendo punti spesa in ricarica 😉..altro che piattini omaggio).
Sulle mie rotte abituali sto notando nuove installazioni HPC in zone sosta pranzo ..e addirittura ristoranti e pizzerie con wallbox…
Secondo me.. mancano le aziende pubbliche e private a offrire possibilità di caricare quotidianamente a chi si muove per lavoro…
Prima di avere una struttura di ricarica migliore bisognerebbe distribuire un po’ di cervello e di senso del bene collettivo ai nostri governanti attuali, che sembra guardino solo a favorire gli interessi di bottega delle lobby energetiche di potere a cui fanno riferimento. Ma in Italia il buon senso nelle classi dirigenti è sempre la cosa più difficile da trovare.
“Prima di avere una struttura di ricarica migliore bisognerebbe distribuire un po’ di cervello e di senso del bene collettivo ai nostri governanti attuali…”
E quindi prima ancora agli italiani, dato che questi governanti li hanno scelti o non sono nemmeno andati a votare perché votare è uno” sbatti”… 🙄
scusa una osservazione, sicco.e negli ultimi 10 – 15 anni al governo abbiamo avuto proprio tutti … e non mi pare che qualcuno abbia fatto cose stravolgenti per la mobilità elettrica ne tantomeno per le ricariche … dicci chi mai dovremmo votare per avere infrastrutture adeguate, auto a costi proporzionali a stipendi e pensioni italiane, case green senza dover vendere un rene per ogni componente della famiglia per la ristrutturazione ecc ecc … io per lo schifo che ho di tutti questi politici non ho votato ma magari tu pottesti suggerirci qualcuno più “illuminato”