Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità?Entra qui e abbonati a Vaielettrico Premium
Prezzo poco chiaro sulla app di ricarica? Marcello ritiene di sì, dopo avere utilizzato ChargeCar per rifornire in una stazione Enel X di Arezzo. Vaielettrico risponde. Ricordiamo l’indirizzo mail per scriverci: info@vaielettrico.it
Prezzo poco chiaro? “Al prezzo di ChargeCar mancava l’IVA…”
“Vi invio copia della mail di protesta che ho inviato a ChargeCar: “Scrivo per segnalare un problema riscontrato durante la mia prima esperienza di ricarica con la vostra applicazione. Come si evince dallo screenshot allegato, l’importo indicato al kWh era di 0,61€. Tuttavia, al momento del pagamento, ho notato che l’importo addebitato è superiore a quanto previsto. Desidero far notare che da nessuna parte dell’applicazione o durante il processo di ricarica viene specificato che il prezzo di 0,61€/kWh è da intendersi al netto dell’IVA. Ritengo che questa mancanza di chiarezza sia scorretta e possa indurre i clienti a fraintendimenti. Chiedo pertanto di voler verificare l’accaduto e provvedere al rimborso della differenza indebitamente addebitata. Inoltre, suggerisco di provvedere a rendere più chiare le informazioni relative ai prezzi sull’applicazione, specificando inequivocabilmente se l’importo indicato è comprensivo o meno di IVA“. Marcello D’Angelo
La convenienza c’è, meglio accompagnarla con più trasparenza
Risposta. ChargeCar ci risulta essere una app sviluppata a Reggio Emilia all’interno di Innovation Club, con lo scopo di rendere la ricarica più semplice e intuitiva. Sul caso in questione ci sentiamo di dire due cose. La prima: in effetti sarebbe meglio, per chiarezza, esplicitare il prezzo comprensivo di Iva, dato che in genere è a questo che si fa riferimento per capire se l’importo è conveniente. La seconda: una convenienza sembra esserci comunque, anche se al momento capire qual è la migliore nel mare magno di app che esistono è sempre difficile. Se consideriamo il prezzo pagato al lordo dell’IVA (25,16euro), vediamo che il costo al kWh è stato di 0,738 euro. In una colonnina di questo tipo (DC da 75 kW) la stessa Enel X fa pagare 0,84 IVA inclusa.
Le vostre auto usate in vendita ora le proponiamo anche sul nostro canale YouTube. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it
Questi qui giocano sul fatto che nelle aziende commerciali, dove si commercia con altre partite IVA, l’IVA sul prezzo spesso non viene indicata (sottintendendo nella sua applicazione) ma viene poi riportata obbligatoriamente in fattura, poi spetta all’utente sei in grado di detrarre l’IVA oppure no dalla singola fattura. Ma se il sito chiede una registrazione con dati fiscali che non richiedono l’indicazione di partita IVA, il prezzo deve essere indicato IVA compresa, ho comunque indicando chiaramente imponibile, l’IVA ed aliquota.
Così non va. Non va proprio bene per niente. Se alla giungla di app e tariffe; al cartello di fatto creato dai maggiori player (che si occupano principalmente di carburanti tradizionali); all’inerzia del governo (e del ministro dei trasporti in particolare, che pare proprio cercare in tutti iosi di fermare lo sviluppo) si aggiungono anche società fantasma che agiscono fuori dalle regole (eufemismo per non dover usare una parola più esplicita che inizia per t e finisce per a), l’elettrico viene ucciso appena fuori dalla culla.
E i toni sempre molto melliflui e accondiscendenti di Vaielettrico verso gli operatori non sono un buon segnale.
Che strano sito quello di ChargeCar: tante animazioni, tante immagini, tanti proclami, ma – se non ho visto male – nessuna ragione sociale, niente mappa delle colonnine, niente tariffe praticate – d’accordo, queste potrebbero essere così diverse in funzione degli accordi di roaming da essere di fatto visualizzabili solo scegliendo una specifica colonnina nell’app, ma almeno questo potevano scriverlo…
L’unico luogo dove si deduce che ChargeCar è collegata a Innovation Club, come riporta la redazione, è nell’opzione di consenso a ricevere “informazioni commerciali, promozionali e pubblicitarie da Innovationclub S.r.l.”.
Ho allora provato a cercare anche il sito di un Innovation Club italiano.
Il motore di ricerca mi ritorna come primi 3 risultati la home page di http://www.innovationclub.it/ “Innovation Club – Italian Entrepreneur Network” e le due pagine interne “Network” e “Divulgazione”… ma tutti e tre i link portano ad una pagina che indica che il dominio http://www.innovationclub.it è in vendita… devo aver cercato male!
in effetti sembra più un sito “civetta” che opera come rete da pesca per registrare nominativi (stackeholders e potenziali clienti)… Bisogna vedere per chi stanno “pescando” informazioni…
Bravo anche a te, commissario Damiano!
Anch’io dopo il post ho continuato a ‘investigare’, e ho visto sia la pagina sulla privacy (scoprendo che è una ditta di Modena) che la visura camerale (da cui sembra un’azienda unipersonale).
Ma sono poi andato anche su Google Play, nella scheda dell’app, e anche lì – cosa davvero insolita – nessuna informazione sullo sviluppatore né sito Internet né email per contattarlo: cliccando il link sotto al nome dell’app nella scheda dell’app si visualizza solo l’icona dell’app stessa, e selezionandola si torna alla scheda dell’app, in un circolo vizioso.
Google Play non ha notato questa stranezza?
Mi devo correggere subito: la sezione “Assistenza app” subito sotto le recensioni (3 in tutto, la prima positiva del 2022 e due di gennaio 2025 negative proprio perché i prezzi sono indicati senza IVA e senza esplicitarlo), riporta nome, indirizzo e telefono fisso dell’azienda di Modena e una mail a dominio @chargecar.com.
Per interesse della collettività dei proprietari di auto elettriche, sarebbe molto utile che il lettore Marcello ci tenesse aggiornati sul suo reclamo (Marcello, ha già contattato la ditta, vero???) e sul suo esito.
In Italia sembra che la legge sia sempre più un optional. I prezzi devono essere sempre e solo Iva inclusa. Anche suggerire al lettore che basterebbe indicare che è Iva esclusa è vietato.
Questi qui giocano sul fatto che nelle aziende commerciali, dove si commercia con altre partite IVA, l’IVA sul prezzo spesso non viene indicata (sottintendendo nella sua applicazione) ma viene poi riportata obbligatoriamente in fattura, poi spetta all’utente sei in grado di detrarre l’IVA oppure no dalla singola fattura. Ma se il sito chiede una registrazione con dati fiscali che non richiedono l’indicazione di partita IVA, il prezzo deve essere indicato IVA compresa, ho comunque indicando chiaramente imponibile, l’IVA ed aliquota.
Così non va. Non va proprio bene per niente. Se alla giungla di app e tariffe; al cartello di fatto creato dai maggiori player (che si occupano principalmente di carburanti tradizionali); all’inerzia del governo (e del ministro dei trasporti in particolare, che pare proprio cercare in tutti iosi di fermare lo sviluppo) si aggiungono anche società fantasma che agiscono fuori dalle regole (eufemismo per non dover usare una parola più esplicita che inizia per t e finisce per a), l’elettrico viene ucciso appena fuori dalla culla.
E i toni sempre molto melliflui e accondiscendenti di Vaielettrico verso gli operatori non sono un buon segnale.
Che strano sito quello di ChargeCar: tante animazioni, tante immagini, tanti proclami, ma – se non ho visto male – nessuna ragione sociale, niente mappa delle colonnine, niente tariffe praticate – d’accordo, queste potrebbero essere così diverse in funzione degli accordi di roaming da essere di fatto visualizzabili solo scegliendo una specifica colonnina nell’app, ma almeno questo potevano scriverlo…
L’unico luogo dove si deduce che ChargeCar è collegata a Innovation Club, come riporta la redazione, è nell’opzione di consenso a ricevere “informazioni commerciali, promozionali e pubblicitarie da Innovationclub S.r.l.”.
Ho allora provato a cercare anche il sito di un Innovation Club italiano.
Il motore di ricerca mi ritorna come primi 3 risultati la home page di http://www.innovationclub.it/ “Innovation Club – Italian Entrepreneur Network” e le due pagine interne “Network” e “Divulgazione”… ma tutti e tre i link portano ad una pagina che indica che il dominio http://www.innovationclub.it è in vendita… devo aver cercato male!
Bravo Ispettor Eugenio ! 😁
in effetti sembra più un sito “civetta” che opera come rete da pesca per registrare nominativi (stackeholders e potenziali clienti)… Bisogna vedere per chi stanno “pescando” informazioni…
https://www.chargecar.com/it/privacy-policy/
https://www.ufficiocamerale.it/8507/innovationclub-srl
Bravo anche a te, commissario Damiano!
Anch’io dopo il post ho continuato a ‘investigare’, e ho visto sia la pagina sulla privacy (scoprendo che è una ditta di Modena) che la visura camerale (da cui sembra un’azienda unipersonale).
Ma sono poi andato anche su Google Play, nella scheda dell’app, e anche lì – cosa davvero insolita – nessuna informazione sullo sviluppatore né sito Internet né email per contattarlo: cliccando il link sotto al nome dell’app nella scheda dell’app si visualizza solo l’icona dell’app stessa, e selezionandola si torna alla scheda dell’app, in un circolo vizioso.
Google Play non ha notato questa stranezza?
Mi devo correggere subito: la sezione “Assistenza app” subito sotto le recensioni (3 in tutto, la prima positiva del 2022 e due di gennaio 2025 negative proprio perché i prezzi sono indicati senza IVA e senza esplicitarlo), riporta nome, indirizzo e telefono fisso dell’azienda di Modena e una mail a dominio @chargecar.com.
Per interesse della collettività dei proprietari di auto elettriche, sarebbe molto utile che il lettore Marcello ci tenesse aggiornati sul suo reclamo (Marcello, ha già contattato la ditta, vero???) e sul suo esito.
In Italia sembra che la legge sia sempre più un optional. I prezzi devono essere sempre e solo Iva inclusa. Anche suggerire al lettore che basterebbe indicare che è Iva esclusa è vietato.