Prezzo energia: 136 euro/MWh in Italia, 13 in Francia. Come è possibile?

prezzo energia italia

L’Italia paga un prezzo per l’energia elettrica che è doppio rispetto al resto della Ue. Conta il peso delle centrali a gas nel nostro Paese, l’assenza di centrali nucleari e una quota minore di eolico. Non è ora di cambiare il sistema di formazione del prezzo?

Per i sostenitori del nucleare nel mix energetico è la prova che l’Italia dovrebbe ripensare il suo divieto per il ritorno all’atomo. Per altro sancito dai cittadini italiani in due differenti referendum.

Ma la presenza di centrali nucleari o meno, non basta per spiegare come mai, la Francia paga sul mercato un prezzo dell’energia che è pari a 13 euro al megawattora, mentre l’Italia dieci volte tanto 136 euro/MWh (prezzi riferiti a domenica 11 agosto).

E’ vero che la Francia dispone di 19 centrali (e una cinquantina di reattori), con le quali ha storicamente un prezzo più basso. Ma non è solo questo. Da qualche settimana, la Francia ha ridotto di molto le esportazioni verso i paesi confinanti, per far fronte alla domanda dovuta al caldo e per lavori di manutenzione.

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Sul prezzo dell’energia in Italia pesa il costo del gas e il fatto di non avere impianti eolici off shore

Per cui dispone di più energia di quanto non abbia mediamente, facendo abbassare i prezzi. Ma anche questo non spiega tutto. Perché anche i prezzi del fine settimana degli altri paesi della Ue, sebbene in misura più contenuta, sono lontani dai livelli italiani, almeno della metà.

La Germania, che ha fermato le sue centrali nucleari dopo l’incidente di Fukushima, paga 62 euro al megawattora. La Spagna – che ha “solo” 5 centrali nucleari che arrivano a coprire il 20% del suo fabbisogno – paga 69 euro/MWh.

E più si va a nord in Europa e più i prezzi scendono: sono attorno ai 30 euro in Danimarca e addirittura sono negatividi qualche euro in Svezia, Finlandia e Norvegia.

Prezzi così bassi – lo ricordiamo – si spiegano, ovviamente, con la minore domanda di elettricità del fine settimana. Ma anche con le condizioni favorevoli per le rinnovabili, nel nord Europa in particolare per gli impianti eolici che stanno producendo molto.

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In Italia, gli impianti di eolici non coprono più dell’8% della domanda di elettricità

Qui sta la prima differenza con l’Italia. Nel nostro paese, i campi eolici non coprono più dell’8% della domanda di energia elettrica, mentre in Germania siamo sopra il 30%. Ancora di più in Danimarca.

Ma ancora questo non spiega ancora tutto. Perché nella prima metà dell’anno, grazie al boom del fotovoltaico degli ultimi due anni e dell’idroelettrico, in Italia le rinnovabili hanno superato per la prima volta i combustibili fossili nel soddisfare la domanda elettrica.

Quindi? La risposta è quella indicata altre volte da Vaielettrico, come spiegato dagli addetti ai lavori: tutto dipende dal peso delle centrali a gas nel mix energetico dell’Italia. E, soprattutto, della loro prevalenza nella formazione del prezzo sul mercato.

In pratica, tutti i produttori vengono remunerati in base all’impianto che ha offerto il prezzo più caro, che solitamente è l’ultima centrale a gas che arriva a coprire il totale della domanda.

Il che favorisce chi possiede impianti rinnovabili, ma non  cittadini e imprese che pagano le bollette. Ma, forse, è venuto il momento di cambiare le regole di formazione del prezze se nemmeno con le rinnovabili al 50% riusciamo a colmare il differenziale con il gas.

 

Visualizza commenti (41)
  1. Purtroppo come sappiamo in Italia c’è un governo che continua a corteggiare il gas, c’è un governo negazionista, alcune regioni vedi Sardegna gruppi locali fanno ostruzionismo quindi non mi stupisce tutto questo.

    1. In altre parole costo e prezzo non sono collegati.
      L’energia è un bene necessario e chi la controlla fa il bello e cattivo tempo.
      Ancor di più in un Paese con scarso senso civico e corrotto come l’Italia.

  2. il costo energia è fatto da almeno 3 parti

    – costo produzione riportato in bolletta (PUN media trimestrale)
    – tasse e oneri aggiunti in bolletta (all’incirca raddoppiano il PUN)
    – altre tasse (non in bolletta) per pagare eventali parti sovvenzionate

    === costi fissi (sovvenzionati) e costi di gestione

    le centrali sono all’ 85% costi fissi, cioè costruzione, smantellamento, gestione scorie; costi fissi che per le centrali sono in buona parte sovvenzionati (pagati) dallo Stato, cioè dalla collettività tramite decenni di altra tassazione e/o debito pubblico

    il prezzo a cui vendono l’energia è solo un “acconto” del prezzo totale, circa 16 cents al kwh, e potrebbe essere indicativo invece del solo prezzo per la gestione ordinaria, circa 4 censts al kwh (e tipicamente in una domenica di sovraproduzione può scendere ulteriormente)

    >> centrali vecchie circa 13-16 cents a kwh, in valore euro di chissà quale anno; escludendo i costi fissi, circa 4 cents al kwh per la sola gestione
    >> centrali di nuova costruzione, e in valore euro del 2023, sui 18-23 censt a kwh
    >> impianti piccoli e meno efficenti, gli SMR, sui 23-33 cents al kwh

    == costo fissi (sovvenzionati??) e costi di gestione

    anche le rinnovabili sono 90% costi fissi, ma dal 2018-2019 questi costi sono diventati sempre più bassi, per questo oggi sono la scelta più sensata per nuove intallazioni

    i costi sono cosi bassi che sono investitori privati a voler realizzare gli impianti senza sovvenzioni, e rifarsi poi vendendo l’energia, in prezzo di libero mercato, o in altre forme ibride; il punto è che il prezzo del kwh è TRASPARENTE perchè copre tutti i costi, anche quel 90% di costi fissi, e appunto spesso è BASSO

    === PUN ballerini

    chiarito che il PUN andrebbe considerato come media su un anno, e poi aggiunte le tasse in bolletta e anche gli extracosti ove presenti sovvenzioni per gli impianti

    i PUN istantenei possono mostrare tante stranezze, come nell’articolo; la domenica il PUN Francese scende ulteriormente, per sovraproduzione; è l’analogo del PUN Spagnolo che rasenta lo zero nei mesi primaverili, o di quelli dei paesi Nordici che vanno sottozero anche in altre stagioni dell’anno, per sovraproduzione delle rinnovabili già installate

    paesi come Ungheria, Romania, Bulgaria, con mix con forti quote di nucleare, durante la settimana hanno prezzi PUN alti analoghi a quello italiano, per un analogo meccanismo di prezzi influenzato dalle centrali a metano;
    ma hanno anche hanno speso centinaia di miliardi in meno in meno centrali rispetto alla Francia, e meno ne spenderanno per i lavori di dismissione

    === prezzo gas

    pare che il rialzo del metano (prezzo europa), salito da poco da 32 a 40 Euro al MWh termico (che in pratica per i var mecansimi di borsa elettrica porta il PUN a circa 120 Euro al MWh elettrico), sia dovuto alle paure(=speculazioni) relative alle notizie sulla guerra in russia, se ho capito le zone di guerra si sono avvicinate a uno dei gasdotti che porta gas verso l’europa orientale

  3. In Italia funziona in questo modo, dopo la fiammata dei prezzi le compagnie hanno capito che l’italiano medio può sopportare un prezzo dell’energia così alto e quindi non si tornerà mai più indietro.
    L’aspetto positivo è che questo continuerà a spingere gli impianti fotovoltaici privati che si ripagano in tempi record.

    1. Ieri mattina al radiogiornale dicevano che l’inflazione è sotto controllo ed che il costo del denaro deve scendere.
      Domanda: i prezzi del paniere sono tornati a livelli pre-fiammata oppure si sono stabilizzati in alto… magari con un piccolo calo rispetto ai massimi?
      Ci prendono per il c. , ma non tutti, alcuni sono alquanto felici e ci sguazzano bene in questa situazione.

      1. Leonardo (R)

        Il costo del denaro sono i tassi di interesse e, a parte imprevisti, è corretto dire che ci si attende che scendano.
        Per i prezzi di beni e servizi non c’è da aspettarsi che scendano, anzi se i tassi scendono diventano meno costosi prestiti e mutui quindi c’è da aspettarsi che i prezzi al consumo restini sostenuti.
        Se i tassi scenderanno come previsto anche i valori di borsa resteranno sostenuti o in buona crescita.

      2. voleva scrivere evidentemente costo della vita….
        E’ verissimo, continuno a pigliarci in maniera sfrontata letteralmemte per il culo

  4. Cristiano Gardoni

    l’italia paga la media del quoziente intellettivo della maggior parte dei suoi abitanti… basta leggere i commenti dei vari forum…

  5. In Italia abbiamo poco vento sfruttabile ed in poche zone. Non sarebbe la soluzione a nulla puntare su eolico off shore.

    Tra l’altro in alcune delle zone migliori, come intorno la Sardegna, abbiamo già tante ore del giorno con costo energia pari a 0, quindi parliamo di una rete che non riuscirebbe a gestire altre installazioni rinnovabili.

    Lo sapete che il prezzo a 0 o negativo é un problema perché in quei momenti chi produce energia deve essere compensato delle perdite e quindi é un costo da sostenere senza alcun beneficio? E questi costi di compensazione stanno raggiungendo cifre assurde in Germania ed altri paesi?

    Dobbiamo usare la testa.

    1. Leonardo (R)

      Se hai troppa energia e vuoi usare la testa la devi accumulare per venderla quando la richiesta è alta e la produzione insufficiente.
      I prezzi negativi servono soprattutto a evitare di utilizzare le fonti più sporche che hanno costi superiori.

    2. Luigi Solazzi

      Quindi secondo te @Cap avere energia a costo zero è deleterio? No spiega, perchè in un sistema produttivo ad alta intensità di energia-e lo sarà sempre più con l’automazione- il costo energetico è un fattore chiave per la competitività. E se i produttori ci rimettono, troveranno altre strade per guadagnare, non a scapito di tutti gli altri. Sta a vedere che io potrei pagare bolletta zero e invece devo sovvenzionare l’Enel. La rete ha un costo di mantenimento, ma finisce lì.

      1. Leonardo (R)

        Il prezzo zero o negativo è un problema gigantesco per chi produce con i fossili perché la soluzione sono gli accumuli che sottraggono ancora di più il business ai fossili. Questo è il problema principale dei prezzi negativi, che tendono a rendere i fossili sempre meno convenienti.

  6. L Italia è sempre in ultima posizione perché purtroppo a noi sta bene tutto non ci ribbelliamo a niente mentre noi stringiamo la cinghia i politici prosperano e si fregano di noi che siamo arrivati al punto di scegliere se mangiare o pagare le utenze e le tasse sempre più alte mentre gli stipendi non crescono quando ci sveglieremo sarà troppo tardi

    1. L’Italia si trova spesso in fondo alle classifiche internazionali. Un motivo potrebbe risiedere nel fatto che le scelte elettorali sembrano spesso guidate dalla figura del leader politico più che da un’attenta valutazione dei programmi proposti.

      Inoltre, come società, tendiamo a reagire efficacemente alle emergenze, ma mostriamo una certa difficoltà nel pianificare a lungo termine. Esempi come il superbonus 110%, che ha generato ritardi e costi superiori alle previsioni, confermano questa tendenza.

      Nonostante i recenti successi internazionali, come le medaglie ottenute a Parigi, è fondamentale ricordare che la funzione primaria di uno Stato è quella di migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. In questo senso, l’Italia sembra ancora distante dagli obiettivi prefissati

    2. fessofiscale

      Ma no non è cosi, solo se ricadi nelle categorie dei lavoratori dipendentio pensionati , sei costretto a pagare le tasse (alla fonte) evidentemente di queste categorie non ci si può fidare , Invece sostanzialmente tutti gli altri le pagano a coscienza , dato che dipende dall’emissione o meno delle fatture .
      Vuoi mettere la conveniùenza per noi a non pagare l’Iva in genere al 22% , mentre chi le mette evade al 100% Questo comporta che – ricevono servizi pagati dai “fessi” e che magari stante la condizione di indigenza, mostrata dei redditi ufficiali bassissimi , abbiano facilitazioni . In conclusione temo che tu sia come me nella categoria dei “fessi” che in quanto tali hanno anche delle aliquote fiscali certe almeno del 27% invece di 15% , magari gli li abbassiamo al 10% per invogliarli a pagare, ma se non hanno la coscienza non servirà ..

    3. Alexander Kozlov

      Però è anche vero che spesso le “ribellioni” arrivano per sabotare opere pubbliche virtuose.
      Mi viene in mente ad esempio il progetto del mega impianto eolico sardo, ostacolato dai locali.
      A mio giudizio il benessere della collettività deve venire prima di quello dei singoli.
      Quell’impianto farebbe veramente comodo.

      1. Il bilanciamento tra le esigenze nazionali e quelle locali rappresenta una sfida cruciale per ogni democrazia. In Italia, questo equilibrio sembra spesso precario, a causa di una burocrazia farraginosa, di un quadro normativo complesso e di una limitata partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.

        Un sistema ideale dovrebbe basarsi su criteri chiari e trasparenti, garantendo tempi certi per le procedure e coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Sfortunatamente, la realtà italiana presenta spesso ritardi, incertezze e conflitti, a causa di una legislazione spesso ambigua e di una frammentazione istituzionale che ostacola la realizzazione di progetti di interesse comune.

        La lentezza delle procedure autorizzative, ad esempio, scoraggia investimenti e rallenta lo sviluppo economico. Inoltre, la mancanza di chiarezza normativa genera incertezza e favorisce contenziosi legali, allungando i tempi e aumentando i costi.

        È urgente riformare l’apparato burocratico, semplificare le procedure e promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardano. Solo così potremo superare gli attuali ostacoli e costruire un Paese più efficiente e democratico

  7. gabriele
    caro sig. Damiano mi ha colpito sopratutto la Sua affermazione su eventuali
    “impianti seri”di turbine ad asse verticale, bisognerebbe che Lei si informasse
    della reale produzione di quelle ad “asse verticale” Le posso assicurare che
    forse,dico forse,producono energia per ricaricare a malapena il telefono…..
    Infatti quante pale ad asse verticale vede sui tetti o nei giardino ?
    Vorrei anche precisare che chi sostiene che il nucleare farebbe abbassare il costo dell’energia non è informato!!!.
    A livello mondiale il costo di produzione medio con le energie alternative è
    di circa 6-7 centesimi per KWh mentre il costo con il nucleare è in realtà di
    circa 15 centesimi KWh… se la matematica non è una opinione…..

    1. Non so che razza di telefono deve ricaricare lei .. (e da che supporto di informazioni intende smentirmi)…ma le turbine che mi è capitato di vedere sono piuttosto valide…ma ovviamente dipende dai contesti ove si installano.
      Le ripeto (se non lo ha letto nel mio precedente commento cui lei mi contraddice) che 5lo ritengo tanto fattibile nei contesi italiani.. forse nelle isole (in integrazione o al F.V.) o in qualche contesto industriale (ma dev’essere sempre esposto al vento).

      Mi dispiace che non dispongono del mio PC (sto girando per ferie con la famiglia) e non dispongono dei link per documentarle le mie fonti.
      Penso converrà che a questo punto è meglio attendere un articolo ben documentato dalla redazione di VaiElettrico.

      Per il nucleare.. ci troviamo d’accordo mi pare.

    2. Guido Baccarini

      https://www.researchgate.net/publication/349694512_Generadores_Eolicos_sin_Aspas_Voltex_Bladeless

      Don Chisciotte non avrebbe scampo con queste.

      Non è che ci ricarichi un telefono, un palo alto 2,75 metri, senza pale, completamente liscio e totalmente silenzioso, può arrivare a produrre 2,4 kWh al giorno (quella alta 140 metri, 24MWh). Una superficie di 16 metri quadri può accogliere 5 pali (non creano interferenze tra di loro più di tanto) generando oltre 10kWh al giorno, basta un vento superiore ai 5km/h. In certe valli montane o sul tetto di qualsiasi grattacielo il vento è costante e perenne.

  8. Basterebbe permettere ai privati di acquistare l’energia elettrica al prezzo spot ( più un margine predefinito per il distributore). Tutti i possessori di auto elettriche ricaricherebbero nel fine settimana diminuendo la richiesta nei giorni restanti e stabilizzando i consumi. Aumenterebbe di molto la richiesta di auto elettriche senza costosi incentivi governativi.

    1. Bell’idea, se si è un pensionato che usa l’auto solo quando vuole e non quando gli serve. Altrimenti non la vedo facile aspettare il fine settimana per ricaricare, a meno di poter fare senz’auto.

  9. Gianni Terragni

    Mi pare di aver capito che tutti quelli che producono a prezzi inferiori al costo del gas guadagnano. È sperabile che almeno investano questi “extra profitti” in nuovi impianti per produzioni a basso costo e non finiscano nella finanza di rendita

    1. Ora come ora finanza di rendita ha ancora più complicazioni che studiare un nuovo impianto ove re-investire… magari fanno prima fuori d’Italia..per i noti tentativi di rallentare il processo di passaggio a F.E.R

    2. Non esistonno gli extra profitti, se ho rispettato la normativa , ho profitti , pareggio o perdite . L’unica possibilità è cambiare non retroattivamente , il quadro normativo. Sia per definire gli extraprofitti ( difficile ) sia per ridurre l’effetto del prezzo del gas , sul costo energetico ( più semplice) . Qualunque altra soluzione non affronta le radici del problema . Certo è possibile che con il marasma legislativo e normativo italiano , nessuno investa più nelle rinnovabili, ma tutto ha un prezzo e bisogna essere capaci a bilanciare le necessità affinchè tutti i soggetti coinvolti abbiano interesse a esserci, altrimenti chiudono e vanno all’estero .

  10. A questo punto (con il nostro PUN oltre il doppio dei paesi vicini e concorrenti) è evidente… evidentissimo anche al più sprovveduto che per recuperare competitività ed abbattere rapidamente il nostro costo energetico nazionale occorre puntare su ciò che è più veloce in assoluto da realizzare.

    Si può fare da subito…con un “tratto di penna”… visto che gli studi, i progetti e le richieste di autorizzazione sono già lì… ferme da anni !

    Togliere i vincoli più stupidi e malevoli, messi per favorire lobby del petrolio e gas (loro portino pure avanti i loro progetti iniziati..ma non a spese nostre con i munifici contributi statali concessi).

    In circa 2 anni si potrebbe arrivare a replicare l’ottimo livello raggiunto da molti altri paesi (come la Spagna..che sta attraendo molti nuovi insediamenti industriali, anche automotive).

    Col nucleare… occorrono solo di progettazione e ricerca sedi adeguate Almeno 10 anni ! e combattere il fenomeno Nimby…basta guardare le (giuste) proteste in Val di Susa per la T.A.V. (fatta a dispetto delle richieste delle comunità locali e della devastazione ambientale…e rischi salute viste le caratteristiche di alcuni strati scavati).

    Facciamo presto e facciamo bene…
    Fotovoltaico
    Agrivoltaico sui “marginali” e industriali
    Eolico off-shore
    Turbine sottomarine per le correnti costanti (abbiamo 8000km di coste ove sfruttarle ! ! )

    Basta copiare il meglio degli altri…
    (Mi auguro solo che Terna & e-Distribuzione intanto stiano al passo con la posa ed ammodernamento delle necessarie reti elettriche moderne).

  11. Tanto tra sostenitori delle rinnovabili e del nucleare c’è una sola cosa fondamentale e in comune: il non fare nulla e spendersi solo per bloccare l’altro.
    Per abbassare il prezzo in Italia vedo più probabile un’annessione alla Francia che una politica funzionante che scelga e applichi in fretta una politica chiara

    1. In Italia sono stati installati un milione e 700 mila impianti fotovoltaici domestici privati. Giacciono richieste di installazione per 300 GW fra eolico e solare utility scale. Cosa dovrebbero fare di più i sostenitori delle rinnovabili?

    2. Ma essere autofuffienti da altri paesi no eh ?
      Una volta ci chiamavamo “il paese del sole ☀️”…

  12. Buongiorno, vi leggo da anni e vi ringrazio per il. Lavoro svolto. magari vado un po’ fuori tema , il fv ha una sua maturazione industriale e tecnologica, basta aprire internet e trovi marche prestazioni… Etc mentre per l eolico domestico faccio fatica a capire se è una bufala o meno. Potreste voi approndire l argomento? Grazie e saluti. Stefano crocchioni

    1. Intanto che la redazione elabora un articolo…
      ti anticipo che in rete ho visto tanti esempi di eolico domestico…alcuni piccoli “da balcone” con cui puoi ricaricare piccoli accumuli uso-campeggio (con cui puoi magari alimentare in casa anche lavatrice etc); sono impianti di piccola potenza..anche con componenti “portatili” (tipo quelli installati sulle barche).

      Per impianti “seri” ci sono le turbine ad asse verticale, che occupano poco spazio e sono abbastanza integrabili sui tetti… soprattutto condominiali, ove se ne possono installare anche “in serie”; hanno costi più elevati (non dissimili da un buon fotovoltaico…quando mi sono documentato tempo fa).

      Ovviamente la caratteristica necessaria per renderli efficaci è solo 1 indispensabile: Vento Costante..tutte le stagioni…tutte le settimane.

      1. Le turbine (a che ad asse verticale) su abitazioni civili possono dare problemi di rumorosita’ . Le installazioni in aree urbane pare debbano anche fare i conti con flussi alterati dalle costruzioni. Il fatto e’ che il rumore e la sua frequenza variano con la velocita’ del vento, il che rende le valutazioni complicate.
        Le turbine poi richiedono manutenzione periodica.

        1. Infatti…hai ragione AntonioR.
          Le fonti dove ho visto realizzazioni documentavano palazzi in nord Europa: venti adatti (costanti e sufficientemente intensi da giustificare l’investimento) ed in contesti urbani diversi.
          Da noi li vedrei applicabili solo in zone industriali di regioni molto ventose.
          Per qualche applicazione di moderato costo (poche migliaia d’ euro) una discreta turbina da terrazzo ed un accumulo con inverter integrato da.. ma giusto ad un campeggiatore che poi lo usa per le ferie potrei consiiarlo (ove poi in camper ricarica l’ accumulo coi pannelli FV pieghevoli).

          L’ eolico va bene off-shore o su crinali isolati e ben esposti come ne vedo tanti nella mia regione…nessun fastidio…e nessuna ciminiera fumante 😉😁

  13. Eppure i sostenitori delle FER sono anni che lo dicono.
    Il mezzo per avere elettricità abbondante ed economica sono proprio EO (in/off shore), FV e idroelettrico magari ad invaso così fa da batteria alle FER discontinue.

    Anni di “grinne”, “ecotalebani”, ed altre min***te in libertà. Verrebbe quasi da dire aspettate il NUCULARE e dissanguatevi di bollette per i prox 25 anni, mentre nel resto d’EU caricano a 40cent alle pubbliche.

    E pregate che in M.O. non si scaldi troppo la situazione altrimenti pure la macchina sarà più complesso togliere dal garage.

    Ma gli idrocarburi… sono il melio.

    1. Il governo Prodi 2006-08 aveva concesso un incentivo al biogas messo in servizio entro il 31 dicembre 2011 pari a 27 cent per kWh prodotto, non immesso, al netto dei corrispettivi di vendita dell’energia. Significa che un impianto da 1mw nominale, del costo di circa 4 milioni di euro, si ripagava con l’incentivo in meno di 2 anni. E l’incentivo era concesso per la vita dell’impianto, non a termine. Vogliamo vedere quanti di questi impianti sono ancora oggi ad incassare questi soldoni che paghiamo comodamente in bolletta?
      Inoltre il 90% almeno di questi impianti, perlomeno tutti quelli di potenza oltre i 2-300 kW a causa di costi di manutenzione che crescerebbero a dismisura, utilizzano il 100% di biomassa vergine da coltivazione invece che deiezioni animali e scarti di biomassa agricola. Almeno 300ha per MW installato

      1. NON MI PARE,
        visto che avevano previsto che la tariffa si aggiornava ogni 3 anni, un sistema intelligente

        nel 2013 la tariffa era 23,6 cents; quanto sia stata la tariffa negli anni lo hanno deciso i governi del momento insieme agli aglicoltori,
        categoria da sempre molto sussidiata a ragione o torto, per una tecnologia che era di nicchia ma che è destinata a crescere e negli scenari futuri e che evita molte immissioni di metano in atmosfera

        ===
        il discorso è su cosa fare ORA, con i prezzi di OGGI delle rinnovabili, per abbassare la bollette

        dal 2019 circa, ci sono rinnovabili che sono diventate molto più economiche delle altre fonti di energia e nei paesi con governi normali c’è la corsa ad installarle

        https://energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year

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