Il colosso di stato francese Edf ha fermato tre reattori e altri cinque potrebbero rallentare la produzione a causa della super produzione delle rinnovabili che porta a registrare prezzi negativi dell’energia nei fine settimana. E mette in dubbio lo sviluppo della tecnologia nucleare
Le rinnovabili mettono fuori gioco le centrali nucleari. Tutta “colpa” di un eccesso di energia verde, da fonte eolica e fotovoltaica, perché nei fine settimana – quando l’attività industriale rallenta – i prezzi vanno sempre più spesso in territorio negativo: in pratica paghi se vuoi produrre energia. E per evitarlo, Edf preferisce fermate le sue centrali.
Il boom di produzione delle rinnovabili porta a prezzi negativi dell’energia
Del resto, il caso francese non è per nulla isolato. I prezzi negativi si sono verificati per la prima volta in Germania nel 2008. Da lì in poi è stato un crescendo.
Le rinnovabili tedesche l’anno scorso hanno portato a 300 ore di prezzi sotto zero e secondo le previsioni potrebbero raddoppiare nel corso del 2024. In Inghilterra, entro il 2027, le ore “negative” supereranno il numero di mille, aumentando di cinque volte rispetto ai dati attuali.
Lo stesso sta accadendo anche in altri mercati energetici dove le rinnovabili sono cresciute molto negli ultimi anni e dove sono presenti impianti nucleari. Come in Spagna, dove i prezzi a inizio anno sono rimasti negativi per cinque settimane e in media sono ai livelli più bassi dal 2013.
Questo potrebbe essere un problema molto serio se consideriamo che la Francia ha di recente promosso un’alleanza per il nucleare, nonostante gli impianti siano sempre più costosi e i sistemi di sicurezza sempre più complessi.
Entro il 2030 l’Europa ricaverà dalle rinnovabili i due terzi della sua energia
Ma si tratta solo di previsioni che potrebbero essere riviste nei prossimi anni, vista la crescita delle energie verdi: secondo Bloomberg New Energy Finance l’Europa ricaverà dalle rinnovabili i due terzi del suo fabbisogno di energia entro il 2030. Praticamente domani.
Questo potrebbe portare i consumatori che hanno allacciato i propri pannelli alla rete a risparmi significativi, potendo intensificare i consumi nelle ore di prezzi negativi.
Un fenomeno che proseguirà almeno fino alla fine del decennio, quando lo sviluppo delle batterie e dei sistemi di accumulo porterà a una maggiore stabilità dei prezzi, archiviando il fenomeno dei prezzi negativi.
Ma a quel punto, anche la tecnologia delle batterie si sarà sviluppata abbastanza per rendere abbordabili i costi delle batterie domestiche. E allora anche le famiglie potranno “immagazzinare” energia da usare quando cala il sole. Ma questa è la storia che racconteremo nei prossimi anni.
Appena troveranno un modo di accumulare l’energia in eccesso a basso prezzo e in gran quantità sarà game over per tutte le altre fonti di produzione di energia…
8,5 GWh di capacità – come le batterie di 170.000 Volvo Ex30
costo investimento 1 miliardo -> 120 euro a Kwh
50 anni di funzionamento -> 1 centesimo a kwh stoccato
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/benevento/cronache/territorio-e-ambiente/2024/04/17/centrale-di-campolattaro-il-progetto-di-sviluppo-sostenibile-nel-dettaglio
E il bello in Francia deve ancora venire…
Il 1° luglio 2023, infatti, è entrata in vigore la legge 2023-175 che obbliga i proprietari di parcheggi con superficie superiore a 1.500 m² a coprirne almeno il 50% con coperture fotovoltaiche entro il 2028.
La legge inizialmente era stata presentata per parcheggi con superficie ≥ 2.500 m², ma in sede di approvazione parlamentare la superficie dei parcheggi interessati dalla legge venne abbassato a 1.500 m².
Le simulazioni effettuate quando l’area minima era ancora proposta a 2.500 m² indicavano a regime una potenza installata di almeno 11 GW, cioè almeno quanto 6-7 reattori come l’ultimo da 1,6 GW della centrale nucleare di Flamanville ***MA*** in appena 5 anni (per il reattore di Flamanville ce ne sono voluti 17, contro i 5 preventivati) e a costi di progettazione, installazione e soprattutto manutenzione e sicurezza che sono una frazione infinitesimale degli oltre 20 miliardi spesi finora per quell’unico reattore.
La Francia non rinuncerà mai all’energia nucleare, con le sue quasi 60 centrali in esercizio, più dell’80% di energia del suo fabbisogno (compreso il nostro, dato che noi compriamo la maggior parte dell’energia che ci serve, dalla Francia), proviene dal nucleare.
@Mariano
“…non rinuncerà mai all’energia nucleare…” fino a quando il costo dell’elettricità da nucleare sarà inferiore, complessivamente, a quella da rinnovabili: nessuno lavora gratis o in perdita.
“…noi compriamo la maggior parte dell’energia che ci serve, dalla Francia…” baggianata, non è assolutamente la maggior parte, ci mancherebbe, e la compriamo perchè viene svenduta, di notte: magari informarsi prima di sparare boiate.
La quota di energia nucleare che importiamo è un po’ più del 3% dei nostri consumi.
La Francia rimane attaccata al suo nucleare semplicemente perché dismettere le sue centrali prima di aver raggiunto il limite della loro vita operativa (circa 60 anni, se ben ricordo) sarebbe una mossa economicamente folle.
Stanno comunque avendo dubbi sempre più grossi, visto il boom delle rinnovabili da un lato.
https://it.euronews.com/my-europe/2022/11/14/centrali-nucleari-il-fiore-appassito-allocchiello-della-francia
Chi pensa che si possa spegnere tutto ciò che non è sole e vento dovrebbe leggere meglio la notizia,”Tutta “colpa” di un eccesso di energia verde, da fonte eolica e fotovoltaica, perché nei fine settimana – quando l’attività industriale rallenta – i prezzi vanno sempre più spesso in territorio negativo”
Si deduce che durante la settimana il fabbisogno d’energia è maggiore di quella prodotta dalle rinnovabili quindi una tecnologia che fornisca una quantità d’energia elettrica fissa e stabile servirà sempre. Pensare di accumulare durante il periodo meteorologicamente più redditizio tutta l’energia necessaria a far funzionare una nazione per il resto dell’anno, quando il fotovoltaico rende poco o nulla ed il vento non tira, mi sembra un utopia.
Ci sono paesi europei dove nell’ultimo mese hanno prodotto il loro fabbisogno di elettricità da rinnovabili e gli è avanzata per esportarla.
In Italia nell’ultimo mese il 50% del fabbisogno era da rinnovabili.
Non dimentichiamoci che rinnovabili non vuol dire una sola fonte ma in Italia ne abbiamo 4 e vado per ordine d’importanza: idroelettrico (l’abbiamo sempre avuto), fotovoltaico, eolico e geotermico.
Sulla discontinuità ci si può lavorare ed anche se non subito, a mio avviso già oggi la tecnologia può permetterci di coprire la maggior parte del nostro fabbisogno in pochi anni, cosa che l’unica tecnologia come il nucleare non potrà fare. Puntare sul metano non ha senso nel lungo termine, al massimo come backup per picchi o cali forti da rinnovabili potrebbe essere un’opzione.
Il problema è far si che almeno il fotovoltaico sia reso accessibile alle famiglie in modo da renderle autosufficienti e dedicare i grandi impianti al sistema produttivo e all’alimentazione del parco mezzi che nel prossimo futuro sarà in parte convertito ad elettrico.
Lei sa che cosa sono le simulazioni? Glielo dico io: sono quelle cose che scienziati e tecnologi utilizzano per verificare la fattibilità e predire il funzionamento di sistemi complessi. Ecco, scienziati e tecnologi hanno già le simulazioni che ci dicono che SWB (SOLAR+WIND+BATTERY) non soltanto funzionano ma sono anche il sistema di produzione più economico d’ora in avanti.
Quindi, vorrei rasserenarla sul fatto che i sistemi basati sulle rinnovabili sono esattamente il contrario delle utopie, anzi hanno dalla loro almeno tre vantaggi che vado a elencare:
– sono diventati o stanno diventando i più economici
– sono progettati per essere più resilienti (il sistema di centrali rispetto a quello decentralizzato con generazione distribuita è lo stesso salto tecnologico che c’è stato quando in informatica siamo passati dai mainframe a internet)
– mentre il sistema di centrali deve essere sovradimensionato per poter avere la potenza necessaria nel momento di maggiore domanda ma NON produce mai energia in eccesso (perché sarebbe costoso e non conveniente farlo) un sistema di rinnovabili deve essere sovradimensionato per lo stesso motivo, ma nei periodi di bassa domanda produce energia in eccesso che possiamo immagazzinare o usare a prezzi molto bassi.
L’utopia è al contrario pensare che fossili o nucleare riusciranno a rimanere competitivi ancora a lungo.
E se non l’ho convinta, avrei un bel mainframe da venderle, le faccio un buon prezzo. 🙂
E vorrei sommessamente ricordare il problema dell’acqua che affligge i reattori nucleari e ne ha causato il fermo proprio in Francia l’hanno scorso, tanto che con le loro maestose 50 o 60 centrali nuke hanno dovuto importare energia. Col cambiamento climatico ci saranno sempre più casi di siccità. Tempi dury per i fanboy del nuke…
nella vita reale si ragiona sui costi
quello che tu vorresti fare, cioè un carico base di 25 GW per l’italia fatto con il nucleare, costerebbe 750 miliardi in più, rispetto alle soluzioni 100% rinnovabili
prova a informarti su fonti diverse dai vari canali youtube prezzolati, stanno facendo pubblicità ingannevole e disinformazione per tentare di piazzare una truffa ai danni dello Stato, una frode
Bene. In Questa settimana hanno sostituito (dai miei), dei pannelli ventennali causa tempesta. Quelli nuovi sono molti di meno a parità di capienza, che si doveva rispettare per non invalidare un vecchio contratto redditizio.
La prossima, tocca a me. Non ho vincoli, quindi inpiantone, più batteria e wallbox. 😁
finalmente grazie a F.E.R. (e gli investimenti in reti “intelligenti ” europee) si potranno innanzitutto fare le manutenzioni straordinarie indispensabili ai vecchi reattori francesi
già lo scorso anno tra scoperte di crepe in rivestimenti e condutture ed il forte calo delle acque di raffreddamento dovute alle estati sempre più siccitose han messo in crisi tutta l’Europa (vista la “corsa” alle energie sostitutive .. gas in primis, installazione rigassificatori galleggianti/offshore/in-shore etc) per compensare il mancato arrivo del gas russo a basso costo
Il presente e futuro prossimo sono ricorrere al massimo a F.E.R. ed accumuli di tutte le possibili tipologie (pure quella citata più giù da @Nello R con i blocchi di cemento – ne ho letto di un esemplare mi sembra in Trentino 😉 ) perché le nazioni senza energie rinnovabili saranno fuori mercato per i prezzi produttivi… ben prima dei vantaggi su ambiente e salute ..
Notizia fantastica ! Grazie !!!!
Ammetto una certa sorpresa nel rendermi conto che, nonostante il grande lavoro ancora da fare sulle rinnovabili, già oggi gli effetti pratici sono dirompenti.
Adesso il vero grande tema sono gli accumuli e con il crollo dei prezzi delle batterie, che tra il 2023 e 2024 si sono quasi dimezzati e ulteriori cali sono previsti da qui in avanti. Ecco perchè è probabile una netta discesa dei prezzi delle auto elettriche, che a ben vedere si sta già concretizzando.
mi auguro che tutti quelli che sono in condizioni di mettere F.V. a casa lo facciano … così avranno la riprova che è un investimento che conviene* più dei BOT/CCT … e si mettono al riparo da “fiammate” sui costi idrocarburi sempre possibili per guerre, sanzioni etc
*(Se ci alimentano split PdC, induzione e … perché no … BEV se possibile, vedranno consistenti risparmi nelle bollette e costi spostamenti)
come diceva un famoso “imbonitore” televisivo? “Provare per credere !” 😉
ACCUMULI COSTI CAPITALI DI INVESTIMENTO
– 200e al kwh di Capacità di stoccaggio per pompaggi idroelettrici PI;
il costo viene poi suddiviso in 50 anni di azionamento quotidiano
– 200e al kwh (oggi 300e al kwh secondo Bloomberg, e saranno 200e tra 2 anni) di Capacità sistemi di rete a batteria,
costo poi suddiviso in 20 anni di azionamento quotidiano (7300 cicli)
– 250e al kwh accumuli termici (usi industriali e teleriscaldamento)
ACCUMULI COSTI DI STOCCAGGIO
– 1 cents a kwh stoccato per impianti indrolettici PI e impianti termici
– 4 cents a kwh stoccato per impianti a batteria (durano meno anni)
poi vanno aggiunte le perdite di energia e soprattutto i margini di guadagno di chi gestisce gli impianti di stoccaggio, ma insomma come prezzo sono già convenienti
DIVERSI USI
> con le batterie già si puo guadagnare facendo energy peakers e stabilizzazione della rete, usando più potenza che quantità (le installazioni ancora non sono abbastanza) partecipando al mercato del dispacciamento, mandando fuori mercato le centrali a metano a ciclo semplice, più care
> mentre per uno stoccaggio massiccio di energia, energy shift tra diversi orari, serve più capacità gia installata, credo si inizierà con i pompaggi idroelettrici, ma il fattore limitante ora non è il loro costo, basso, ma un altro:
ASTTESA PER IL CALO DEL PUN
per iniziare ad usare i tanti sistemi PI che già abbiamo, è necessario che durante la giornata per alcune ore il prezzo PUN scenda invece di essere uniformemente alto come ora, cosi possono comprare energia a prezzo minimo e rivendere con almeno un pò di margine
succederà anche da noi dopo che le rinnovabili saranno aumentate nel mix, mentre è già successo in Portogallo (rinnovabili 79% media 2024), li i sistemi di accumulo idrolettrico PI stanno già lavorando, redistribuendo sulle 24h energia rinnovabile solare ed eolica e tenendo lo stesso i costi di sistema bassissimi, nel 2024 prezzo PUN medio PUN 3,7 cent kwh
Che bella notizia.
Chi ha un impianto fotovoltaico sorriderà…io sono rimasto molto colpito x quello che, un solo pannello, riesce a fare. Prima di tutto vedere con i miei occhi il contatore che segna zero nonostante frigo, riscaldamento e altro in funzione…ora una goccia verde che piano piano va a riempire una specie di ampolla con un liquido ondeggiante che rappresenta l’elettricità che invece di andare in rete viene immagazzinata in 2 kWh di batterie. A mio avviso il pannello fotovoltaico è praticamente “ gratis “ vista la lunga durata di funzionamento mentre x le batterie va calcolato l’ ammortamento e non sono ancora convenienti a patto ( come x il sottoscritto) non servano anche x situazioni d’emergenza. Da certi commenti vedo che c’è gente che se la ride ma, una di queste mattine si sveglierà e , forse, si accorgerà di essere semplicemente spiazzata!!
notevolo poi il miglioramento dell’efficenza per unità di superfice dei pannelli: 18%, 20%, 21%, 22%, 23% in commercio, e già pronti 24% e 25%
e il calo dei costi, specie dal 2023 al 2024, hanno dimezzato (-48%)
praticamente le informazioni e i calcoli di 1 anno fa sono già da aggiornare
Io col fotovoltaico ho ormai 15 anni di esperienza. Impianto da 2 kW fatto nel 2008, a distanza di 16 anni non trovo differenze apprezzabili sulla produzione. Pannelli Kyocera ed inverter Solarmax. Ora ho installato un secondo impianto, inverter da 3,6 kWp con accumulo da 10.4 kWh e 9 pannelli da 410 W. Per adesso sto funzionando in configurazione ad isola in attesa del collegamento alla rete ma, anche se continua il tempo cupo e piove sabbia da una settimana stiamo praticamente andando avanti prelevando quasi zero dalla rete Enel
A me il “ titolo” appare chiarissimo x quello che si vuole far capire…
=== GALEOTTO FU IL PREZZO AL KWH SPAGNOLO
tra l’altro, è da Febbraio che la Francia sta importando energia rinnovabile a prezzo stracciato dalla Spagna, ancora non tanta, ma è significativo del rapporto tra i costi
> il costo completo LCOE di un reattore ad oggi è salito, ed è stimato sui 18-23 cents al kwh (23-30 cents per i reattori di piccola taglia, quelli che pubblicizzano ora), tanto che i progetti in occidente sono stati quasi tutti fermati
> le centrali francesi già costruite, in un certo senso sono già state “pagate” in buona parte dei costi fissi (con sacrificio, tramite tasse, debito pubblico e sinergie con il settore militare, la Francia ha un arsenale e inoltre vende sottomarini) per le spese di costruzione, e per quelle di smantellamento, a cui ormai non si possono sottrarre
allora per le centrali “vecchie”, le uniche economicamente sostenibili, si può articialmente calcolare un costo per la sola gestione ordinaria, in pratica un COSTO MARGINALE per tenerle ancora in esercizio, che è stimato a circa 3,5-4 cents a kwh; formalmente le centrali Francesi vengono retribuite 4,7 cents a kwh, ma questo non è il loro costo vero, copre giusto i costi marginali e forse una parte della manutenzione
> l’energia spagnola nel 2024 ha avuto un prezzo medio di 3,7 cents a kwh, e con molti momenti in cui rasenta lo zero come spiegato nell’articolo, cioè meno del costo marginale dei reattori francesi
> ecco che allora in regime di libero mercato la Francia inizia a comprare energia dalla Spagna e dalla proprie rinnovabili
=== COSTI DISPACCIAMENTO, PURE QUELLI..
la Francia invece gli esuberi di energia dei suoi reattori di solito, non riuscendo a modulare velocemente visto che hanno un mix abbastanza rigido, la vende a noi che abbiamo una rete elettrica flessibile e siamo in grado di eseguire il bilanciamento dei carichi per entrambi le reti, la nostra e la loro
in gergo il bilanciamento dei carichi sulla rete si chiama “dispacciamento”, lo esegue principalmente Terna; ha dei costi anche se al momento modesti, in bolletta c’è una voce specifica mi pare circa 0,7 centesimi a kwh, trascurabile rispetto ai 9 centesimi del nostro prezzo energia PUN
con le batterie, gli accumuli idroelettrici, le reti intelleigenti, eseguire il bilanciamento di rete costerà ancora meno, compensando il fatto che ne verrà fatto una quantità maggiore aumentando le quote di rinnovabili; mentre ora viene ancora fatto con le centrali a metano a ciclo semplice che sono quelle che costicchiano
cioè il nucleare oltre a costare caro, ha anche dei costi di dispacciamento, concetto da stamparsi in testa e che spiega perché non va bene associarlo in un mix di rinnovabili, oltre ad avere un problemi di costo di base;
il fenomeno nell’articolo è un esempio, nel mix nucl e rinnvabili vanno in contrapposizione, per regolare il carico una delle due va in parte spenta, e se il nucleare non lavora sempre al massimo regime, in proporzione i costi fissi sostenuti dalo Stato per le costruire e smantellare le centrali lo rendono ancora più caro
il nucleare ha problemi di dispaccaimento per eccesso di rigidità, mentre solare ed eolico lioco (ma non l’idroelettrico) hanno lo stesso problema ma permotici opposti, eccesso di variabilità
entrambi per poter seguire la variazioni istantanee dei consumi di rete richiedono di essere abbinati ad altre fonti o accumuli o carichi variabili, per avere più regolazione della potenza, hanno entrambi spese accessorie di dispacciamento
però almeno le rinnovabili costano molto meno, e allora saltano fuori molto più facilemente i soldi per fare un dispaccaimentointelligente aggiungendo accumuli energia o idrolizzatori per fare idrogeno verde, e avanzano ancora altro soldi
Ho letto la notizia anche da altri siti ma qui su vaielettrico non mi aspettavo lo stesso titolo roboante.. la domanda che mi sorge è la seguente: ma si può “fermare” un reattore nucleare come se niente fosse?
Si può abbassare la potenza del 5% al minuto
facciamo 5% all’ora, più realistico
modulano lentamente, ed è sconsigliato farlo spesso o troppo veloce, aumenti esponenzialmente usura e rischi di guasti, sono impianti che meno li tocchi e meno rischi che si rompano, detto da chi li gestisce
anche perché se riduci la potenza al 50%, contando il calcolo dei costi capitali più i costi di gestione, da 18 centesimi a kwh, già un debito, si impenna oltre i 30 centesimi al kwh, una voragine economica
piuttosto che rallentare, si solito vendono energia all’estero sottocosto per limitare le perdite economiche, almeno finché le rinnovabili e gli accumuli non satureranno il mercato a prezzi più bassi del loro “sottocosto”
Fantastico di come un problema delle rinnovabili viene fatto passare come un motivo per investire meno in nucleare. Altro sito anti nucleare per ideologia purtroppo.
l’abbondanza a basso costo di energia rinnovabile non sono un “problema”,
e i prezzi negativi sono una convenzione che verrà modificata più volte man mano che il mercato energia evolve
il problema alla base è specifico del nucloare, ovvero il costo esagerato, che si ripercuote sul debito pubblico francese, e ultimamente persino sulle loro bollette, perchè stanno smettendo di sussidiarle e in questi mesi sono arrivate a 27 cents kwh, care come l’Italia, e il doppio di quelle Spagnole
per non farsi ingannare, fa testo il costo energia LCOE, cioè calcolato tutto compreso, sommando bollette + sussisi, che si pagano anche loro con tasse e debito pubblico:
GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2019 – LAZARD (banca di investimenti)
https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png
GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2022 – BLOOMBERG-NEF
https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp
In pratica stiamo assistendo in diretta alla “morte” del nucleare
durante la crisi del 2022, quando hanno avuto metà reattori in panne, il caro bollette elettriche con il kwh a 30 centesimi (con punte di 70 centesimi) lo hanno calmierato spendendo 90 (!) miliardi di sussidi pubblici
poi hanno progressivamente ridotto i suddidi in bolletta, l’ultimo steep tre mesi fa, prezzo salito da 21 cents kwh a 25 cents + 2 cents di spese fisse, e siamo a 27, inoltre ci sarà un piccolo aumento a agosto e un altro a fine anno
la situazione in Francia si sta facendo pelosa.. i candidati politici al momento si stanno sfidando al grido di valori importanti ma anche promesse demagogiche:
– taglieremo le bollette (promesso un taglio del 10% nel 2025) e taglieremo iva e accise sui carburanti
– però allo stesso tempo per fare i gradassi insistono a promettere altre centrali (spese a gogo)
queste promesse sono in contraddizione, almeno una non sarà realizzabile, a meno che non riescano a fare altro debito pubblico..
intanto per risparmiare non disdegnanoi di comprare dalla spagna e fermano qualche reattore.. vediamo se insisteranno con l’orgoglio e la filiera nucl. nazionale a qualunque spesa, o se si fanno quattro conti e piano piano riducono, come tutti
E da quando fornire energia in abbondanza è un problema? Certo questo smaschera un po’ il “problema” del nucleare che se non lavora ad alti fattori di capacità non è economico.
D’altra parte se si spengono i reattori è perché… non servono.
oggi come oggi ,
investirei in blocchi di cemento da issare su una torre o calare in una miniera
dato che il nuculare richiede gradi quantità di acqua dolce per il raffreddamento ..(non mi stupirei che i motivi del fermo francese sia anche dovuto a questo problema )
e che se il clima continua così sarà difficile prevedere di avere a dispozione in quantità negli anni futuri ..
come è difficile prevedere l’accumulo idrico , che ha permesso a noi Italiani con l’idroelettrico di resistere ai paesi che hanno/avevano il nuculare
per i prossimimi 10 anni l’Italia dovrebbe solo istallare Eolico e Fotovoltaico
almeno per stare al passo dei paesi alla nostra latitudine
come Spagna e Portogallo
però per qualcuno il MWh fotovoltaico che costa meno di quello del carbone ..
è una tecnologia ideologica
-_-
imho oggi in Italia , lidiozia è diventata una ideologia
i bacini idroelettrici (accumulo stagionale nei grandi invasi) risentono della siccità
i bacini di pompaggio PI (accumulo giornaliero ricaricabile) no, ricircolano la stessa acqua più volte tra il bacino in basso e quello posto più in alto e senza altri sbocchi, solo poche perdite per evaporazione
ne abbiamo 60 GWh ( 53 GWh + 7 GWh in costuzione), e bacini già predisposti per arrivare 150 GWh; a spanne nei prossimi 15 anni aggiungi altri 100 GWh di batterie di rete e domestiche, e abbiamo già con anticipo sui tempi accumuli per girare al 98% rinnovabili (100% è una astrazione, per un po’ terremo un back-up a metano)
Se l’elettricità da fonti rinnovabili costa meno di quella da nucleare, lei da pragmatico, cosa farebbe? Via, usi il cervello.
No, deve essere lentamente rallentato e poi si spera dismesso.
Non le sembra una notizia? Come si produce l’elettricità e a che prezzi non dovrebbe interessare a un automobilista elettrico?
Sì, le centrali nucleari si possono spegnere. Ma è un procedimento lungo e costoso, che si giustifica solo per stop prolungati
“nuculare ..
si pronuncia nuculare !”
esperto nuculare
Homer Simpson
ho fatto partire il cronometro, di solito dopo circa 30 ore oltre ai fan affascinati in buona fede dal nuculare, arrivano anche i trollini prezzolati
forse non sono tutti lettori fissi, e si accorgono dei nuovi articoli a tema tramite un monitoraggio della rete con parole chiave su google, classica attività da pubblicitari web-marketing
poi con un titolo come questo, è come fare pesca a strascico
“ci serve una barca più grossa” (cit.)
Mi sento come quell’eremita che vive sull’Everest ed è l’unico che non ha visto lo Jeti mentre qualunque turista passato di lì ci si è fatto pure un selfie con lo Jeti …
😀
io lo ripeto sempre: se c’è qualche lobby che paga le persone per scrivere commenti, SONO IN VENDITA! DATEMI I SOLDI E SCRIVO PER VOI! OTTIME REFERENZE DISPONIBILI! DISPONIBILE A PARLARE BENE DI QUALUNQUE AZIENDA (tranne VW, tutto ha un limite …)
😀 😀
R.S. tu che le conosci tutte puoi mettere la buona parola? Dai, così poi quando mi attacchi puoi anche scrivere che sono prezzolato …
😀 😀 😀
Enzo sul nuculare non sei tu il troll
ci sono le redazioni di porro e il suo chiminchione di Battaglia
dell’avvocato dell’atomo
li non basta il titanic per issarli a bordo
cito un esempio dei più disastrati, cosi non faccio troppa bucclicità a quesi soggetti
ad es. la ex (ad oggi finta) associazione ambientalista onlus “amici della terra”,
che nella mia opinione dal 2010-2014 caduta in disgrazia per eccessiva vicinanza alle impese (sospetto di greenwashing e affari edilizi) è stata definitivamente “rilevata” dalla nuova dirigenza “manageriale” e rilanciata nel mercato dei convegni Eni e si offre per fare “battaglie mediatiche di opinione”, con un accanimento a base di bufale contro il Fotovoltaico e l’eolico, portali di arrticoli similscientifi ingannevoli, report di convegli fuffa, etc;
con bilanci annuali ora in buona salute e numero di dispendenti in crescita
e di recente, nell’ultimo anno, dopo una storia passata di antinuclearismo, si è improvvisamente associata ai nuclearisti con campagne mediatiche e azioni in parlamento disinformati, perchè il consorzio è un paio di anni che sta finanziando forte le campagne mediatiche,
se la giocano finche hanno un governo malleabile a disposizione per cercare di raccattare fondi a perdere, stile il ponte sullo stretto