Per quanto rimanga centrale nella vita degli italiani, sempre più cittadini rinunciano all’acquisito di un nuovo veicolo. E’ quanto emerge dall’indagine condotta da Aniasa – l’associazione delle imprese di noleggio aderente a Confindustria – insieme a Bain & Company. I motivi? Prezzi dell’auto in salita e la stagnazione dei redditi stanno cambiando radicalmente il comportamento dei consumatori.
Quado i dati parlano da soli, non occorrono troppi commenti. Dal 2013 a oggi, i prezzi delle auto nuove sono aumentati di oltre il 50%. A fronte di una crescita dei redditi familiari ferma al 23%. Il disallineamento, che si è accentuato a partire dal 2020, sta creando un divario che rende sempre più difficile l’accesso alla mobilità privata tradizionale. Questo fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma si estende a tutta l’Europa e contribuisce a trasformare l’auto da bene di massa a prodotto di fascia selettiva. Lo si vede anche dal dato di maggio delle nuove immatricolazioni in tutto il continente.
Il ritorno dell’auto privata: copre l’80% degli spostamenti, contro il 62% del dato al 2020
Nel 2024 l’auto è tornata ad essere il mezzo preferito dagli italiani per gli spostamenti, passando dal 69% del 2020 all’80% attuale. Tuttavia, questa centralità non si traduce in un boom di vendite di veicoli nuovi: anzi, il 62% degli italiani non ha neppure preso in considerazione l’acquisto di un’auto nuova, in crescita rispetto al 57% del 2023. A trarne vantaggio è il mercato dell’usato, che nel solo 2023 ha segnato un +8,3%.
De Meo: “L’elettrica non si vende perché il ceto medio si è impoverito”
In questo contesto di prezzi, cresce anche l’interesse verso soluzioni alternative di utilizzo dell’auto. Il noleggio a lungo termine si sta affermando non solo tra le imprese ma anche tra i privati: nel 2024 si contano circa 170.000 contratti attivi, grazie a formule che permettono di accedere a vetture moderne con canoni mensili contenuti. Come spiega Alberto Viano, presidente di Aniasa, “il noleggio rappresenta un meccanismo di democratizzazione dell’auto”, rendendo accessibile un mezzo dotato di tecnologia aggiornata e ridotte emissioni, senza i costi iniziali dell’acquisto.
Auto più vecchie, usato e soluzioni flessibili
“Non è l’interesse per l’auto a diminuire, ma la reale possibilità di comprarla nuova”, osserva Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company. Gli italiani mantengono le auto più a lungo, sono più attenti al prezzo e si orientano sempre più verso l’usato o formule di mobilità flessibile. È un cambiamento strutturale, che segna la fine del modello tradizionale basato sul possesso individuale e sulla sostituzione frequente del veicolo. Una tendenza che si sta facendo sempre più largo tra i giovani, anche indipendentemente dal reddito, in particolare nella aree metropolitane.
Auto elettriche: in
ripresa le vendite dei modelli compatti
Mentre la quota delle auto ibride ha raggiunto il 50% nel primo trimestre del 2025, i veicoli 100% elettrici (BEV) restano fermi al 5%, con punte ancora più basse nel Sud Italia. La transizione verso l’elettrico si dimostra ancora fragile, spinta più dalle normative europee che da una reale domanda del mercato. Le auto compatte elettriche mostrano una timida ripresa, ma i modelli di fascia alta restano stagnanti. E la sostituzione del diesel non ha prodotto un abbattimento delle emissioni di CO₂, che restano sopra i 115 g/km, un livello superiore persino rispetto al 2015.
Il settore del noleggio a lungo termine ha registrato una crescita del 24% tra 2022 e 2024, con un’ulteriore espansione del 7,6% nei primi mesi del 2025. Oggi il noleggio rappresenta il 34,2% delle immatricolazioni complessive. Un comparto da 15 miliardi di euro, che sostiene le imprese ma che, come sottolinea Viano, “non deve essere considerato un bancomat”: servono politiche fiscali più favorevoli e un sistema di detrazioni coerente, per garantire l’equilibrio e la competitività del settore.
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Va be’ ma non potreste correggere il titolo che è un insulto alla matematica? A meno che la frase “i prezzi delle auto nuove sono aumentati di oltre il 50%” intenda dire che “oltre il 50%, cioè il 100%” allora si che sarebbero raddoppiati. Ma tutto il tono lamentoso non mi piace. I prezzi li fa il mercato, le aziende, la tecnologia. Quelle cose che determinano il fatto che possiamo avere in tasca dei dispositivi da fantascienza chiamati smartphone al prezzo di 80 euro. Pazzesco per un anziano come me che si ricorda quanto costavano le radio e le tv negli anni 60. Se poi l’Italia è in declino da almeno 30 la colpa è degli elettori che hanno votato questi politici. (Dovrebbe rimanere nella Storia d’Italia anche solo la scenetta di Meloni che si lamenta al distributore delle accise per dare l’idea del livello). E poi le auto (anche termiche) sono sempre più comode sicure non inquinanti ecc. (Ricordate i viaggi sulla peraltro ottima 127?) E per finire ho molta fiducia nella diminuzione dei prezzi di acquisto e manutenzione delle auto elettriche e anche della diminuzione del costo dell’energia elettrica grazie alle energie rinnovabili.
@mario milanesio
Ne parli con la Redazione, di titoli “click bait”.
Mi sa tanto che non apprezzeranno la sua peraltro inutile considerazione.
Dopodiché, ripassi matematica.
Domani la interrogo di nuovo sulle percentuali.
Gli stipendi sono cresciuti nel lordo, ma il netto è identico se non addirittura più basso. Poi l’inflazione del post covid li ha falciati
@mario milanesio
“Prezzi (delle auto) raddoppiati dal 2013….”
“Dal 2013 a oggi, i prezzi delle auto nuove sono aumentati di oltre il 50%.”
L’ha capita, adesso?
O le faccio un disegnino?
Da modo in cui si pone, però, mi sa tanto che lei, alle elementari, era in classe con Pagni.
In questo caso, mi arrendo.
titolo click bait.
e quindi?
tutta l’arroganza che metti nelle tue risposte
per tutto questo, come se fosse il primo titolo click bait?
per le cose série cosa fai, usinil bazooka?
o sei soltanto un trillino?
oppure un turbo-meloniano?
vai vai che serve più originalità anche per fare l’arrogante
Non è un titolo clickbait (lo sarebbe per esempio “Prezzi volati alle stelle!”), è una fake news, immagino non volontaria ma legata al massimo ad una certa asinaggine in aritmetica. C’è una differenza enorme tra clickbaiting e fake che bisogna saper cogliere per navigare tra le insidie dell’informazione 2.0.
@Edwin Abbott
Evidenti lacune in matematica da parte del nostro Pagni.
Fanno il paio con le “fonti” da cui attinge solitamente Nieddu per i suoi articoli (Università dello Zimbabwe o giù di lì).
Aspettiamo le sue fonti
l’università dello Zimbabwe non esiste.
forse però intendeva essere semplicemente sgradevole.
missione compiuta, direi,
dall’alto dei numeri che contesta senza giustificare in nessuna maniera quel che contesta: spieghi dove Pagano sbaglia, che la si legge volentieri! SPIEGHI!
ma…
forse pensava di essere al bar.
Certo però sottintendere che la sostituzione del diesel avrebbe dovuto portare una riduzione delle emissioni di CO2 è una cavolata.
Solo con elettrico e ibrido plug-in si ottiene tutto ciò.
le auto a ciclo diesel hanno emissioni di CO2 minori, a parità di potenza., e in condizioni di funzionamento ideale.
quindi il ragionamento ci sta,
eccome, ed è stato utilizzato dalle case costruttrici per diffonderne l’uso negli anni 2000,
invece di concentrarsi su soluzioni che si stanno dimostrando più serie.
anche perché il diesel emette meno CO2…se in condizioni di funzionamento ideale,
ma quanto a particolato…un disastro, in qualunque condizione.
Purtroppo è tutto vero
aggiungo l’invecchiamento della popolazione
nel mio caso , il reddito è sceso anche con l’avanzare dell’età
essendo una partita iva ,difficilmente ricollocabile in altre mansioni, lo ritengo anche “fisiologico” ..
purtroppo il traguardo dei 68 anni sembra sempre più lontano 68 anni non è essere anziani è essere vecchi
mi spiace per chi ne ha di più ma è così ..
qualche anno di meno di aspettativa di vita media per mancanza di un servizio sanitario adeguato
da 81,4 a 78 ed ecco che hanno trovato il 5 percento per la “difesa”
cerco di non essere pessimista , anzi
nel mio caso ho fatto una scommessa grazie all’elettrico e ai suoi costi di gestione ridotti
la soluzione è nel valutare di pagare l’auto non più con 4 anni di rate + la maxirata finale
ma pagare rate per una decina d’anni
l’auto diventa praticamente un bene immobile
io ho fatto questa scommessa , molti Italiani 4 su 5 preferiscono l’usato
sarebbe bello che anche le case automobilistiche , facciano delle offerte con garanzie adeguate
mi sembra proprio che De Meo con Renault , sia stato tra i primi a proporre auto rigenerate e certificate
Mi sembra troppo pessimista, cito dal più importante quotidiano economico-finanziario italiano “Dati Istat: la speranza di vita a 65 anni è salita nel 2024 a 21,2 anni, il dato più alto dal 2019. Se si guarda al confronto tra il biennio 2023-2024 e il 2021/2022, confronto sul quale si basa l’adeguamento nel 2027 dell’età, si vede che c’è stato un incremento di sette mesi. Da questi vanno tolti i quattro mesi di riduzione registrati durate la pandemia a causa dell’aumento della mortalità nella fascia più anziana della popolazione”. Circa l’acquisto a rate per dieci anni, temo dovrà abbandonare questa idea, dato che non mi risulta esistano finanziarie che offrono una così lunga dilazione per l’acquisto di un’auto
Perché non è possibile rateizzare a 10 anni un auto ?
forse non lo fa la concessionaria oggi ;
ma se l’utente ritiene l’auto adeguatamente affidabile e imho buona parte delle EV lo sono
può ricorrere ai crediti al consumo per pagare una maxirata o riscattare un leasing
riguardo alla aspettativa di vita , io ho riportato il numero che hai riportato tu
con una differenza , ho sottolineato che la sanità in buona parte dello stivale è a pezzi e scricchiola in un’altra ,
quindi , non ci giurerei che da qui a 10 anni ci sia ancora una sanità pubblica
non so che esperienze hai tu , ma io sono più di 10 anni che combatto con genitori vecchi (io sono anziano) e mi sembra che le cose stiano peggiorando a vista d’occhio
una sanità “americanizzata” non può garantire le aspettative di vita di oggi
in usa , si muore per morbillo
Per quanto riguarda l’incidenza dell’etá, in diversi casi le pensioni sono piú alte degli stipendi
Hai detto giusto “in alcuni casi” ma dato che Il valore medio delle pensioni in Italia si attesta intorno ai 1.300 euro lordi mensili, nella maggioranza dei casi questo non è vero
Fatemi capire.
Il “50% in più” e il prezzo “raddoppia”!?
Infatti, avrebbero dovuto scrivere “circa il 100%”.
Nel 2009 ho comprato la Honda Jazz a € 12.200 (incluso l’optional del ruotino di scorta); ora costa circa 23/24.000 €urozzi. Sarà anche più avanzata tecnologicamente, ma a me che serve solo per andare a fare la spesa e per portare mio figlio in palestra, mi tengo l’annata 2009 finché dura.
“E la sostituzione del diesel non ha prodotto un abbattimento delle emissioni di CO₂, che restano sopra i 115 g/km, un livello superiore persino rispetto al 2015″.: non capisco come si potesse sperare in un benefico circa le emissioni di CO” dalla sostituzione dei diesel, dato che questi hanno un miglior rendimento termodinamico rispetto ai benzina, se confrontiamo motorizzazioni simili. Ad esempio, la VW Golf 1,5 TSI 115 cv emette 123 g/km di CO2 contro i 110 della 2.0 TDI 115 cv (dati del ciclo WLTP) ed anche la mild Hybrid di pari potenza si ferma a 118 g/km
L “schifo” del diesel , è che per anni , molti l’hanno comprato come auto da città
ancora oggi , c’è qualcuno che pensa che il diesel in città fa più km del benzina
pur facendo meno di 30 km al giorno
“i motori termici” per funzionare al loro meglio vanno portai in temperatura di lavoro ottimale
d’inverno un diesel ne deve fare di km , prima di raggiungere il suo rendimento ottimale
my 2 cent
Infatti mi é capitato di vedere diverse polo o C3 ingolfate per via di uso prettamente cittadino o comunque suburbano in zone trafficate. Il diesel é per le lunghe percorrernze a velocità costante.
Mi sembra che abbia le idee un po’ confuse al riguardo. Certamente i motori termici funzionano in maniera ottimale quando hanno raggiunto la temperatura giusta, ma per questo non sono certo necessari 30 km. Il problema che lei cita è legato all’intasamento del filtro antiparticolato, che si manifesta se il diesel è utilizzato per percorrenze di pochi km con frequenti riavvii. Sono comunque d’accordo sul fatto che il diesel è poco adatto al traffico cittadino e dà il meglio di seè nelle lunghe percorrenze
Bho
30 km al giorno sono 15 km all’andata e 15 al ritorno
nemmeno una ibrida di qualità a benzina va in temperatura
io ho avuto 2 toyota hsd , per cominciare ad abbassare in consumi ed arrivare ai famigerati 20 km litro
la kia phev nemmeno, ma potevo decidere di farli in EV e usare il termico per una percorrenza continua da 40 km in su
15 km non bastavano se poi lei mi dice che in 7 anni i motori a scoppio hanno fatto dei progressi incredibili ..
ci illumini
Non solo le auto hanno avuto un incremento vergognoso dei prezzi. Gli stipendi, almeno nel mio caso, non sono rimasti fermi ma sono scesi. Conti alla mano, con tanto di grafico consultabile sul sito del MEF il mio stipendio dal 2022 al 2025 è sceso di 3000 € annui. La Niro full optional nel 2018 la pagai 28000€ nuova, adesso chiusa compro con quei soldi? La grande panda? Forse. Le uniche che potevano permettere di avere nuovamente auto decenti a prezzi decenti erano le cinesi, quindi abbiamo messo i dazi. Siamo dei geni
Evidentemente i dazi servono a “proteggere” qualcun’altro, non noi.
Sempre che uno ce l’abbia un lavoro, io dopo 3 lavori a tempo determinato sono ancora qui che cerco e mi tocca a quasi 30 anni stare a carico dei miei. Con poi anche la stupidata dell’ eta max 29 anni per fare apprendistati che per uno che si é laureato e magari non ha trovato lavori stabili passano in fretta. Va beh che poi le proposte di apprendistato sono pochissime visto che per le aziende parlare di formare i ragazzi sembra cose se parlassi di ammazzare qualcuno e piuttosto vanno di contratti a pochi mesi alla volta o continuano con il poco personale interno e magari senza nemmeno fare aggiornamenti.
Così mi trovo la vecchia auto dei miei di 12/13 anni messa a GPL e se posso giro in bici per spendere meno freddo o caldo che sia.
Mi sono ritrovato nella tua stessa situazione.
Dopo tre anni di discesa dello stipendio, CUD in mano ho fatto un bel prospetto excel nel quale dimostravo la “discesa” e l’ho presentato in Direzione…. mi hanno capito e mi sono venuti incontro…
Io ho un caso diverso, lavoro per lo stato e il grafico me lo fanno loro: ed è chiarissimo, numeri alla mano che lo stipendio a parità di ore è calato, ma questo è. A quasi 60 anni cosa faccio? Aspetto se tutto va bene ancora 3 o 4 anni per vedere se riesco ad andare in pensione.
In effetti è una cosa vergognosa, secondo me capita solo in Italia: pagati di meno oggi rispetto ad alcuni anni prima, sebbene magari siano state assegnate anche mansioni aggiuntive. Poi ci si chiede perché non si vendono le auto nuove.
La tua situazione è quelle di chi ti hanno preceduto nel rispondere, purtroppo è molto comune in Italia e ad oggi (soprattutto col discorso di dazi, riarmo ecc) non vedo un bel
futuro a breve, sinceramente non capisco come la commissione UE sj possa illudere di continuare con obiettivi e scadenze del green deal pensate quando tutto questo non esisteva,.
L’Italia è ovviamente la punta dell’iceberg europeo, ma anche altrove non è che tiri una gran bella aria e col passare del tempo sta solo peggiorando.
Questo non significa abbandonare il piano, significa solo essere più realisti e abbandonare spese enormi e totalmente inutili come gli 800 miliardi di riarmo, i ponti faraonici, certe sanzioni che alla fine si rivelano dej boomerang per noi ecc.
Spero che qualcuno più prima cge poi se ne accorga e cambi rotta altrimenti il Titanic insegna.