Stazioni di servizio elettriche e d’autore per Anas, la storica società che si occupa delle strade italiane che inizia a puntare sui servizi per i viaggiatori a emissioni zero.
Il progetto prende il nome di Green Island ed è firmato da Giancarlo Zema Design Group e si è aggiudicato un riconoscimento internazionale: il premio Green Good Design, la versione verde e sostenibile del Good Design Award Chicago che fa riferimento all’Athenaeum Museum of Architecture and Design, risale al 1950 quando fu istituito dal curatore del MoMA di New York Edgar Kaufmann.
Isole di ricarica lungo le strade
Il progetto dell’Anas prende il nome di Smart Road e prevede la realizzazione di veri e propri polmoni di ricarica per i veicoli elettrici lungo le strade. Più precisamente uno ogni 30 chilometri dove saranno inaugurate stazioni di produzione di energia elettrica rinnovabile da fotovoltaico o eolico. Oltre la trasformazione dell’energia spiega Giancarlo Zema: “Qui sarà possibile ricaricare auto ed altri veicoli elettrici“. Il servizio a automobilisti e motociclisti e poi l’energia prodotta sarà messa a disposizione “per alimenterà tutta la rete Smart Road“.
Ricarica più sosta anche per i droni
Un altra funzione di queste isole, oltre le colonnine dedicate ai veicoli, sono le aree di ricarica e sosta destinate ai droni che si alzeranno in volo per “monitorare il traffico stradale permettendo la pianificazione e la gestione efficiente del flusso di traffico“.
Zema premiato anche per il vertiporto per EHang
Soddisfatto l’architetto Zema, “Questo prestigioso riconoscimento identifica ed enfatizza i più importanti esempi di design sostenibile nel mondo“, che ci segnala anche il riconoscimento per la progettazione di un modello di vertiporto per EHang, il produttore cinese di veicoli aerei autonomi (AAV) nella categoria dedicata al trasporto sostenibile.
Si tratta di un Eco Air Tourist Experience ovvero “Il vertiporto sostenibile che produce energia e dove si ricaricano i droni“. Il nome di questi siti è anche del progetto premiato (qui il link al premio) è Baobab. Un riferimento al grande albero su cui si posano e si nutrono gli uccelli, nella versione tecnologia stazionano e si ricaricano i nuovi veicoli della mobilità aerea.
Baobab: torre da 30 metri
In concreto il Baobab è una torre alta 30 metri, con struttura in acciaio e legno lamellare, con finestre a 360 gradi, interni con sala d’attesa, caffetteria, ristorante panoramico e ascensore di collegamento.
Sulla terrazza del tetto sono previste aree verdi e tre aree di atterraggio per droni. La struttura è costituita da “speciali pannelli fotovoltaici antiscivolo di ultima generazione, prodotti dall’azienda inglese Solapave, in grado di generare oltre 300 kW e con luci Led integrate per illuminazione notturna e segnaletica“.
Terra, cielo e acqua con DeepSeaker
Terra, cielo ma anche acqua infatti quello di Zema è lo studio di progettazione per il progetto dell’aliscafo/sommergibile DeepSeaker DS1 della startup iSpace2o che ha recentemente annunciato l’avvio della produzione del veicolo. Che sarà dotato del powertrain DeepSpeed della Sealence di William Gobbo, gode di un finanziamento Invitalia e Blaze Performance, team di Formula 1 H2O, curerà la realizzazione dello scafo e la messa a punto del sistema.
Ecco Nieddu: basta verbi declinati al futuro, da parte di questi elefanti statali. Vogliamo il PASSATO in questo caso. Basta attese e promesse! Si dia inizio all’opera, ka…o!!!
Complimenti all’arch. Zema.
Capisco caro Renzo, però l’architetto Zema mi ha detto che stanno lavorando in Calibria. Avanti tutta
Speriamo che sia previsto anche uno spazio di accoglimento dei viaggiatori, intanto che ricaricano. È così triste ricaricare a volte in mezzo al nulla in balia della meteo e senza poter fare nulla o quasi…
Grazie Vincenzo, c’è scritto servizi agli automobilisti e c’è un rendering dove si staglia un edificio di accoglienza
Considerando la negativita in sede ministeri coinvolti in questo tema (cingolani & co. ) é un mezzo miracolo
Il ragionamento ci sta tutta
Ora si comincia a pensare nella giusta direzione .
L’unico dato mancante è sapere in quanto tempo verrà realizzata tale opera , ricordando sempre che dal 2035 sono gli autoveicoli e non camion , bus e altro che dovranno essere elettrici.
E’ iniziato un cantiere in Calabria, ma ci sono altre iniziative in corso. Aggiorneremo l’articolo con maggiori informazioni sul cronoprogramma