Alle Poste il “discount” delle bollette elettriche?

Poste italiane deve aprire tutti i suoi uffici agli operatori che propongono offerte sulle bollette dell’energia elettrica ai consumatori. Lo ha stabilito l’Antitrust dopo aver esaminato un ricorso presentato da Iren e A2A che avevano fatto domanda.

Andremo tutti quanti negli uffici delle Poste nel tentativo di trovare l’offerta migliore per risparmiare sulla bolletta elettrica? E tra il ritiro di una raccomandata e la spedizione di un pacco, ascolteremo le proposte degli operatori in concorrenza tra loro, evitando così di essere tartassati di telefonate moleste a casa.

E’ questo lo scenario che emerge da una decisione appena annunciata dall’Antitrust, l’authority che vigila sul rispetto delle regole della libera concorrenza e per la tutela dei consumatori.

L’Antitrust lo ha stabilito alla fine di una indagine aperta dopo le denunce di due operatori: A2A e Iren si erano viste negare la possibilità di aprire uffici o installare gazebo all’interno degli uffici postali. Lo scopo?  Presentare e commercializzare le loro offerte per le bollette energetiche.

enel antitrust

Secondo l’Antitrust Poste – che offrono servizi energetici – devono aprire gli uffici ai concorrenti

Secondo l’Antitrust, Poste Italiane ha un monopolio di fatto nella gestione dei 5.800 uffici dove – tramite PostaPay – vende i servizi energetici ai consumatori. Traendone un vantaggio competitivo rilevante e in questo modo alterando le regole della concorrenza nonché le dinamiche concorrenziali del mercato.

La decisione potrebbe rivoluzionare il mercato, ma anche creare non pochi problemi. Vi immaginate se anche solo 4-5 operatori a questo punto facessero domanda per installare una gazebo all’interno degli uffici postali?

E’ chiaro che questo potrebbe avvenire solo nelle grandi città, dove gli operatori hanno la forza per aprire nuovi spazi commerciali e punti vendita. Ma in ogni caso il provvedimento si presta alla discussione e crea curiosità per capire l’effetto che potrebbe avere sui consumatori.

Di sicuro, si presta alla reazione di Poste Italiane: la società guidata da Matteo Del Fante ha deciso di fare ricorso in ogni grado della giustizia ammnistrativa (Tar e Consiglio di Stato). E non a caso, la ritiene “inapplicabile”.

Visualizza commenti (8)
  1. Invece secondo me le poste dovrebbero fare le poste e basta. A me non interessa che l’impiegato mi venda la SIM o mi faccia il contratto luce se sono in coda e devo aspettare un’ora perché quello che è allo sportello prima di me non capisce nulla. Se il discorso è concedere uno spazio per un banchetto ad un operatore delle compagnie energetiche può andare bene, come accade spesso in farmacia dove ci sono promotori di prodotti cosmetici. Ma gli impiegati delle poste dovrebbero fare il loro lavoro, quello classico. Però se concediamo lo spazio ad uno per equità dovremmo farlo con tutti, e se 57 operatori fanno domanda che succede? Comunque personalmente visto che ho la possibilità mi sono messo 5,6 kW di fotovoltaico e 10,4 kWh di accumulo, ” il miglior contratto di sempre” direbbe qualcuno…

    1. Leggi qui l’antefatto, è spiegato bene e giuridicamente parlando torna: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/08/poste-ostacola-la-concorrenza-nel-mercato-dellenergia-scatta-listruttoria-antitrust/7438386/

      Non è che l’Antitrust si droga … Fermo restando che Poste qualche chance di ribaltare il tutto in giudizio ce l’ha, ma a me la decisione dell’Antitrust appare sensata. Il problema l’ha creato Poste usando un luogo privilegiato dove ha una posizione dominante per fare altro. Se vuoi fare quel lavoro lì fai come tutti, ti frughi, ci metti il soldo e acquisti o affitti spazi fisici ad-hoc. Usare spazi da ex-monopolista è un vantaggio competitivo forte. Poi, ripeto, in giudizio vincono gli asterischi e le note scritte in piccolo, ma come principio generale ci sta …

  2. Daniele Sacilotto

    Ne sentivo il bisogno. Così se prima per ritirare una raccomandata facevo un ora di coda poi ci passerò la giornata

  3. Molto bene.
    Ci mancava solo questa, visto che ormai da anni le Poste tutto fanno (telefonia, assicurazioni, ecc.), fuorché le….Poste!
    A questo punto, si beccassero pure la concorrenza in casa!

  4. Antitrust top. Dico davvero, top. Quando queste authority funzionano così bene, mi commuovo. Così si fa, ma ci sono tanti altri campi sui cui dovrebbe far sentire la sua voce …

      1. Nì. Se si parla di sportelli bancari dentro le Poste la risposta è no perché fu fatta una legge ad-hoc (che, per quanto deduco indirettamente da questa decisione, non comprendeva i prodotti energetici e che, in teoria, potrebbe avere impatti anche sui telefonici ma sto parlando senza le carte in mano). Se si parla invece di privilegi concessi alle poste per la gestione in esclusiva, senza bando di gara, di una servizi di servizi bancari oltre a ostacoli alla concorrenza (su cui per fortuna la UE sta parzialmente intervenendo) ti do ragione.

        Occhio che non sto parlando di cosa sarebbe giusto da un punto di vista etico o morale. Il mio giudizio è limitato a cosa la legge prevede o non prevede per poste.

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