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Portogallo, rinnovabili da record (a quota 90%)

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Se c’è un Paese in Europa dove la spinta delle energie rinnovabili si fa sentire… a colpi di record, questo è il Portogallo. La nazione iberica sta attraversando un periodo magico nella produzione di energia verde, se è vero che nei primi quattro mesi del 2024 le energie rinnovabili hanno soddisfatto più del 90% del fabbisogno elettrico interno, spingendo i prezzi spot dell’energia elettrica al minimo storico.

A riferire questi dati è REN, la società responsabile della fornitura di gas ed elettricità del Portogallo, che ha stimato come la produzione di energia rinnovabile abbia coperto in aprile ben il 95% della domanda elettrica nazionale. In media con le quote altrettanto alte del primo trimestre (91% a marzo, 88% a febbraio e 81% a gennaio).

Un modello green da seguire?

Si tratta di cifre importanti ma che in realtà, parlando del Portogallo, non stupiscono più di tanto. Non è infatti un segreto che già da tempo il Paese sia sotto i riflettori per i grandi risultati ottenuti nel campo dello sfruttamento delle energie rinnovabili. Basti pensare che appena 7 mesi fa i lusitani hanno tagliato un traguardo ancora maggiore: per 6 giorni consecutivi (dal 31 ottobre al 6 novembre 2023), infatti, in Portogallo si è prodotta più energia rinnovabile di quella necessaria per coprire il fabbisogno elettrico nazionale. Un record storico, che di fatto ha permesso di soddisfare interamente con risorse green la domanda energetica domestica, pubblica e industriale, risparmiando anche parecchie Gigawattora di elettricità.

Dati alla mano, quindi, in Europa il Portogallo al momento è un modello da seguire nell’ambito dello sviluppo delle energie rinnovabili e nelle politiche che puntano in generale sulla decarbonizzazione, sulla produzione e consumo di elettricità da fonti cosiddette ‘pulite’.
Il suo mix elettrico è cambiato rapidamente nel corso degli anni, con la quota di energie rinnovabili in aumento dal 27% nel 2005 al 54% già nel 2017. L’ultima centrale elettrica a carbone della nazione è stata chiusa nel 2021.

La forza delle rinnovabili

Per percorrere rapidamente questa strada sostenibile, il Portogallo ha fatto scelte lungimiranti, incorporando progressivamente le fonti rinnovabili native. La notevole disponibilità di risorse naturali – dovuta ad una favorevole ubicazione geografica, alla conformazione del territorio e a condizioni climatiche ottimali – ha favorito lo sviluppo di efficaci sistemi eolici, idroelettrici, ad energia solare e geotermici. In un Paese di piccola-media grandezza, con tanto sole, tanto vento, un potenziale marino da sfruttare queste risorse di approvvigionamento energetico sono risultate fondamentali.

Poi, i lusitani sono stati bravi ad incanalarle bene, scegliendo spesso la via della complementarità tra le centrali (eoliche e solari), distribuite in modo strategico e accoppiate sul territorio per rendere di più.

Sempre secondo REN, in questi primi quattro mesi dell’anno, gli impianti idroelettrici hanno fornito il 48% del mix elettrico, seguiti dall’eolico (30%) e dal solare (7%), che continua a crescere in modo sostanziale anche grazie all’utilizzo di tecnologie innovative come il fotovoltaico galleggiante. Tutto questo mentre il consumo di gas nel settore energetico si è dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2023.

Prezzi elettrici al minimo

Nel frattempo, alcuni dati raccolti dal gruppo di ricerca energetica Ember, mostrano che negli ultimi mesi il Portogallo ha costantemente registrato i prezzi all’ingrosso dell’elettricità più bassi in Europa. Ad aprile, si sono addirittura toccati i 13,32 €/MWh, i più bassi da almeno sei anni. Per fare un paragone, in Irlanda, dove invece si sono registrati i prezzi più alti, il valore è salito fino a 88,53 €/MWh.

Non male per un Paese che fino a 10 anni fa aveva una delle economie più in difficoltà d’Europa. Da quel baratro è partita la svolta nelle politiche energetiche, con ambiziosi traguardi di carbon neutrality da raggiungere già nel 2030. Dati alla mano, siamo sulla buona strada.

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25 COMMENTI

  1. Nella quarta settimana di aprile, i prezzi dei principali mercati europei dell’elettricità sono aumentati in modo considerevole rispetto alla settimana precedente. Il mercato MIBEL in Spagna e Portogallo ha registrato i maggiori aumenti percentuali, rispettivamente del 402% e 419%. portando il prezzo vicino ai 60 €/MWh, principalmente dovuto a forti cali di produzione di energia eolica.

    • 25 euro / MWh – ovvero 2,5 cents x Kwh
      PUN medio dell’ultima finale di Aprile

      https://www.energy-charts.info/charts/price_average_map/chart.htm?l=it&c=IT&interval=week&week=17

      un pò di metano avrà alzato la media ma è ancora prezzo eccezionale
      (sarebbe stato molto buono persino un picco a 60)

      poi le altre settimane il PUN media era tra:
      3-6 euro / MWh ovvero 0,3 – 0,6 cents x Kwh – quasi gratis

      PS: ogni anno stanno potenziando l’uso dei pompaggi idroelettrici (e aggiungono installazioni di rinnovabili), finiranno di ridurre anche le quote di metano

      per cui, si il prezzo è variato del 400%, ma va capito, è passato da prezzo “quasi zero” a “prezzo stracciato”; e sono impianti utility di investitori privati, non sussidiati dallo Stato;

      al contrario di quelli francesi pagati con altra tassazione dallo Stato, che tutto compreso farebbero avere un Pun più alto di quello apparente, sarebbe più alto anche di quello già caro dell’Italia.. questo di solito non lo dicono i markettari

      • “va capito” non rivolto a Davide, ma ai “markettari” arruolati su youtube, su una decina di canali diversi ad alta visibilità (come Ingegneria Italia) che insinuano dubbi sui mix rinnovabile e ti vogliono vendere la pentola radioattiva prima che sia ancora più chiaro che non è più il suo tempo

        • Insomma l’aumento di picco c’è perché fisiologico, ma avvocati e ingegneri dell’atomo ci marciano sopra e ingigantiscono tutto per le views?

  2. Ho un sacco di colleghi che arrivati in pensione se ne sono andati in Portogallo.

    Se resto vivo ci faccio un pensiero anche io.

    • Pensierino già fatto anche noi – io vado in pensione fra un anno – e già visitati Algarve, Lisbona e dintorni, e quest’anno in luglio Oporto e dintorni 😁😁😁.
      Come l’anno scorso in Scozia, anche quest’ano a Oporto BEV a noleggio e via che si va! 😎

  3. In portogallo si sono verificati fenomeno di quelli raccontati da personaggi come l’avvocato dell’atomo, che mi pare sostenesse che con l’energia prodotta solo da rinnovabili o quasi il prezzo schizzasse nelle fasce orarie di minore produzione energetica? (Mi rendo conto che forse parlava del solo solare, ma in italia mica avremmo solo quello)

    • in Portogallo e Spagna sono schizzati di oltre il 400% nell’ultima settimana di aprile 2024. Continuano comunque ad avere prezzi medi settimanali inferiori a tutti gli altri Paese europei.

    • qui si possono guardare i tracciati del PUN on-line; qui il Portogallo:
      https://www.energy-charts.info/charts/price_spot_market/chart.htm?l=it&c=PT&interval=month&month=03

      quando partono le centrali a metano a ciclo semplice (se non hanno ancora disponibile altra energia idroelettrica o nei bacini di pompaggio) nel prezzo Pun orario contattato ci sono dei picchi di magari 1-2 ore a 160 euro/ MWh, anzi ora che il gas è sceso di prezzo, i picchi sono a 120 euro/MWh, o anche 80-60 (forse centrali a ciclo combianto, più lente a regolare, ma più efficenti ed economiche)

      insomma è normale che ci siano, e poi:

      – il PUN medio settimanale resta molto basso, come ha scritto Davide

      – picchi di un’ora a 120 euro/Mwh quando lavorano centrale a metano, si vedono con la stessa altezza anche nei tracciati degli altri paesi, Italia, Spagna, etc, anche Francia 🙂

      >> per rendere sempre meno frequenti i picchi e le chiamate di assistenza alle centrali a metano, si potenziano i bacini e le pompe dei sistemi di pompaggio idroelettrici (PI); sono come una enorme batteria che può fornire sia potenza che capacità per molte ore; è un accumulo giornaliero

      >> in aggiunta ci sono anche gli invasi (le dighe) senza pompaggi, con una capacità energetica stoccata enorme ( equivalente a molti giorni di energia), ma questa non è usabile in quantità tutti i giorni (gli invasi hanno bisogno di tempo per riempirsi di nuovo), è più un accumulo per uso settimanale/mensile

      >> iniziare a mettere in rete anche batterie chimiche; per ora sono buone più per fornire potenza veloce, per regolare finemente la rete; la capacità instabile è ancora poca; a parte casi particolari dove sono già tante, in California con le sole batterie ci possono reggere la rete per molte ore

  4. La dimostrazione di quale pessima classe politico-industriale-dirigenziale abbiamo ed abbiamo avuto in Italia.
    Ma che ce frega … abbiamo un bellissimo debito pubblico, un pil che segue le dinamniche del pollo di Trilussa, una sanità che spende di più per gli amministratori che per il servizio che dovrebbe dare e… ultimo fa forse il più importante, una marea di “gente” che dovrebbe stare in galera ed invece vivono fra ville e resort.

    • Purtroppo si, davvero incredibile la totale inerzia e passività negli ultimi 15 anni, questo perchè si pensava di poter sfruttare il gas a prezzi bassissimi senza termine, grossissimo sbaglio. Adesso si stà recuperando qualcosa, ma si potrebbe fare molto ma molto di più. Per fare un esempio: togliere l’IVA sui pannelli fotovoltaici. Questo governo aveva promesso di eliminare la malefica burocrazia riguardante le richieste di installazioni dei fotovoltaici, al momento svolte rilevanti su questo fronte non se ne vedono.
      Giusto vietare di installare i fotovoltaici su terreni coltivabili, ma per il resto al contrario bisogna incentivare e facilitare le installazioni in tutti i modi possibili.

      • Per me il Ministro con la legge blitz sta ingannando,
        prima erano previste queste categorie di FT per aree agricole:

        A) fotovoltaico terra – senza incentivi
        -> terreni abbandonati, marginali (in pratica non coltivabili) per vari motivi, o nelle fasce di rispetto a confine con industrie e autostrade

        B) agrivoltaico a terra – senza incentivi
        -> su prati perenni e pascoli ( file pannelli distanziate, superf. max 40%)

        C) agrivoltaico evoluto – pesantemente incentivato
        -> sopra i campi ( posto a 2-3-4-5- metri di altezza)

        D) agrosolare – pesantemente incentivato
        -> tetti dei capannoni agricoli

        il Ministro sta cercando di vietare (B) e (A) (con poche eccezioni, cave, ferrovie, forse bordi autostrade), che sono proprio quelli che non interessano i campi coltivati

        (A) e (B) potrebbero darci già in 2 anni grosse guantità di kwh a prezzi bassi (e senza incentici) abbassando il prezzo medio PUN da 8-9 a 5-6 censt kwh, cosa penso impossibile con (C) e (D) che sono più costosi e lenti da installare in grosse quantità

  5. === decine di miliardi di euro risparmiati all’anno
    il “miracolo” economico in Portogallo e Spagna, con prezzo elettricità sceso a livelli molto bassi e riduzione dei combustibili fossili, per decine di miliardi di euro all’anno in meno, lo hanno fatto principalmente:

    – idroelettrico, ma non è aumentabile se non nella parte dei pompaggi
    – solare utility (grandi installazioni) “a terra” – prezzo stracciato 1-3 cents kwh
    – eolico su terra (prezzi stracciati) – prezzo stracciato 1-3 cents kwh

    mentre il solare sui tetti non ha la stessa velocità di crescita ed economicità; idem eolico su mare, per ora costa un po’ di più e cresce lentamente, con l’eccezione dei paesi sul Mare del nord, dove invece già installano una mega turbina marina da 14-18 MW al giorno

    === prezzo energia ottenibile al Sud-Nord Italia
    da noi abbiamo più spese burocratiche, non si arriva a 1 cents kwh, però si hanno lo stesso ottimi prezzi; a spanne credo (più eventuale affitto dei terreni):

    >> 2-3 cents kwh – FT a terra – pannelli 1m da terra – prati/pascoli/aree non usate
    >> 4-6 cents kwh – FT agrivoltaico a 2 m da terra
    >> 4-6 cents kwh – FT tetti-capannoni/coperture-parcheggi
    >> 6-9 cents kwh – FT agrivoltaico a 3 m da terra – per campi coltivati
    >> 6-12 censt kwh – FT tetti abitazioni

    === opzioni per crescita rapida
    da noi non abbiamo molti siti per l’eolico su terra, in attesa di quello su mare la potenza installata cresce piano +0,4-0,5 GW all’anno; sta già aiutando ad abbassre il prezzo PUN, ma non ha un effetto dirompente

    lo stesso per il FT sui tetti, cresce a +2-3 GW all’anno, con incentivi, e il kwh non ha un prezzo che rivoluzioni velocemente il mercato energia

    quello che poteva fare il miracolo anche da noi, collegando in rete anche 20-25 GW a prezzi stracciati e in soli 2 anni, era il FT a terra, e c’erano già tante richieste

    === bastone tra le ruote
    ma il FT a terra è appena stato in buona parte vietato (con qualche eccezione) dalla leggina del ministro dell’agricoltura, chi vorra provedere dovrà fare nuova richiesta e per impianti di tipo più costos, sollvati almeno 2 metri da terra

    === l’inganno sul consumo di suolo
    secondo il 7imo censimento ISTAT, i terreni chiamati agricoli in italia sono 16,5 milioni di ettari;
    a me sembra che Coldiretti/ BF Spa (dal 2021 in società con ENI per raccogliere girasoli e simili per biodiesel) e il Ministro, per giustificare la stramba legge che punisce anche gli agricoltori stessi, abbiano giocato con l’opinio e pubblica sull’equivoco tecnico tra:

    >> tereno agricoli boscosi – circa 3 milioni di ettari
    >> campi coltivati – circa 9,4 milioni di ettari
    >> prati perenni/pascoli/terreni non usati” – circa 4,1 milioni di ettari

    formalmente sono tutti classificati come “terreni agricoli”, ma l’economico il FT a terra era destinato a utilizzare in modo reversibile (non “consumare”) circa 0,1 milioni di ettari (installando in più anni 100 GW ) nei 4,1 milioni di ettari dei prati/pascoli/terreni non usati

    invece si è cercato di far credere che ci sarebbero stati molti più terreni impegnati (perché chi ascolta distrattamente non si prende la briga di fare le farzioni) e per di più sottratti alle coltivazioni, per cui a me sembra un doppio inganno.. per molto meno in altri contesti i ministri si dimettono, invece qui continuano indisturabati i magheggi

    === quanto ci costa questa “leggina”?

    secondo me, se non ho sbagliato i conti, questo blitz passato sottotraccia è una faccenda grossa, ci potrebbe costare 3 anni di ritardi nell’abbassare i prezzi, ovvero ci costa nei prossimi 3 anni forse 80-100 miliardi di euro in:

    >> mancati calo di -3 cents kwh prezzo elettricità – 9 miliardi l’anno**
    >> mancata riduzione uso fossili – altri 24 miliardi l’anno***
    >> costi indiretti in investimenti più lenti nell’elettrificazione

    sono soldi che escono da noi ed entrano ad ENI, Agip, etc e i loro fornitori esteri di combustibili, per cui ma viene da pensare che ci sia un nesso tra la legge stramba e questo fiume di denaro; intanto in Spagna con i risparmi ottenuti stanno facendo molti “investimenti” virtuosi su industria, servizi, persone (alzati i salari per legge)

    =========================
    escludendo le tasse, che sono una partita di giro, ho stimato a spanne:
    ** 300 TWh annui che passano da 9-8 censt a 6-5 cents kwh
    *** -160 TWh termici in combustibili, dal costo 3 censt a kwh termico (metano/petrolio stima prezzi minimi per difetto), equivalenti a -40 TWh elettrici al costo di 12 cents kwh; che verrebbero sostituiti da un aumento della produzione elettrica di +40 TWh, fatta con rinnovabili e con PUN medio 5-6 cents
    =========================

    === quanti sono 30 miliardi all’anno buttati via?

    >> circa 100e netti al mese a persona (con le tasse diciamo 150?), contando anche bambini, disoccupati, studenti, lavoratori e pensionati

    >> ci si potrebbe alzare di 100e netti i salari e per chi non lavora migliorare di 100e al mese il welfare e i servizi; sembra che queste due cose siano state fatte in Spagna grazie ai risparmi sull’energia (salari minimi 1300e):
    https://www.repubblica.it/economia/2024/05/05/news/spagna_economia_sanchez_welfare_riforme-422803031/

    >> quanto servirebbe per rimettere in sesto la Sanità pubblica annullando le liste di attesa? dicono forse 3 miliardi; e cosi via tanti altri esempi

    >> su cosa è polarizzato il dibattito?
    slogan, battaglie ideologiche, provocazioni, dirottamento di fondi che spesso in confronto sono briciole.. fumo negli occhi.. compresi i 170 milioni di incenti..”perline colorate per gli zulù” come me, una formazione in economia

    >> fanno il paio con altri 60 miliardi di spesa stimati alle varie proroge al superbonus concesse dal governo in carica da fine 2022 al 2024, cioè quando era già chiaro che non era sostenibile senza modifiche

    forse era il caso di non buttarne altri 100 con la leggina del ministro?

    • PS: il conto sui carburanti è errato, visto ora; il totale è forse più sui 40 miliardi nei primi anni 3 anni, invece di 80-100 come scritto sopra; restano tanti, specie perchè riferiti alla parte iniziale del cambio di scenario energetico;

      a scenario rinnovabile più avanzato, il risparmio annuo in miliardi aumenta e supera i 40 miliardi stavolta al singolo anno

  6. Due suggerimenti:

    Ai bravi portoghesi… investire anche su sperimentazione delle centrali a maree
    che sono 4 quotidiane … senza i picchi+/- dell’ eolico e la ciclicità del sole

    A Confindustria:
    Investire in Italia per copiare questi progetti nel più breve tempo possibile
    altrimenti le nostre aziende andranno presto “fuori mercato”..

    Tutti i futuri insediamenti produttivi andranno nei paesi con i costi più favorevoli….

      • È sopravvivenza anche loro… non solo dei dipendenti..
        Anche se.. purtroppo..i nostri Grandi Capitani fanno prima a spostare all’ estero le produzioni..e le sedi…. (Stellantis? Chi detto Stellantis?)

      • A dire il vero, “Elettricità Futura” (https://www.elettricitafutura.it/), che è dentro Confindustria “la principale Associazione della filiera industriale nazionale dell’energia elettrica, rappresenta oltre il 70% del mercato elettrico italiano”, da anni si batte contro la mostruosa burocrazia italica che rallenta le installazioni di tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

  7. Complimenti innanzitutto ai portoghesi.
    Noi avremmo il potenziale per fare la stessa cosa, ma abbiamo purtroppo una delle peggiori classi politiche in circolazione, miope e scarsa, che per favorire politiche a brevissimo termine (la protezione degli asset degli idrocarburi) sta perdendo totalmente il treno delle rinnovabili. E chi paga sono cittadini e industrie coi costi energetici più alti d’Europa.

  8. Considerando che in Italia incontri ancora gente che ti chiede “ma ti è convenuto il fotovoltaico?”

    L’ultima fiera da cui sono passato proponevano un impianto da 6KW, con inverter ibrido predisposto per accumulo, ad 8000€. In 10 anni sono 4000€.

    Credo che in 10 anni 4000€ li prendi solo di rimborso GSE per la corente immessa. Esiste un modo per non farlo convenire. Infatti in Italia siamo fermi a miseri 30GW di FV contro gli oltre 70GW della Germania.

    E sento parlare ancora di cose come il nucleare… poi di mini reattori come gli SMR. Un reattore di quelli a 160MW produrrebbe circa lo 0,35% del fabbisogno. Senza farne almeno 10 non tiaccorgi manco che esistono. Impieghi 7 anni ho sentito dire, la germania in 7 anni installa oltre 50GW di FV, per noi in Italia sarebbero circa 60TWh di energia, il 20% del fabbisogno nazionale.

    IMPIETOSO come confronto.
    E se fossimo un pò furbi, siamo praticamente gli unici con gasdotti funzionanti, il 31 Dic chiuderà il Tarvisio che passa dall’Ukraina, questo vuoldire che se avessimo installato 8GW di FV ed un0/due GW di eolico, in questi anni e in quelli a venire, OGGI avremmo mld di m3 di metano da VENDERE a chi ne ha bisogno.

    Ma noi invece, ci scommetto, costruiremno rigassificatori e bruceremo inutilemente il gas per fare corrente, fin quando gli altri non ne avranno più bisogno e a quel punto ce lo teniamo noi e continuamo a comprarlo.

    Una bella idea.

    • Hai dimenticato che abbiamo comprato nel momento più costoso della storia due navi rigassificatrici che stiamo installando e saranno completamente inutili in 3… 2… 1…

    • considera che il FT utility a terra è ancora più notevole, costa 1/3 di quello domestico sui tetti, di suo non necessita di incentivi-sussidi, e produce a prezzi stracciati che buttano più in fretta fuori mercato centrali a metano e motori a petrolio

      nelle ore centrali inonda la rete di così tanta energia da saturarla, e allora diventa conveniente potenziare gli stoccaggi con pompaggi idroelettrici e a batteria

      parlo in via teorica, cioè nei paesi normali in cui non viene vietato per legge da un ministro su gran parte delle aree più semplici, abbondanti e profittevoli per tutti (prati/pascoli/terreni no usati, i ogni caso non campi coltivati)

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