Porsche guadagna sempre meno: “La tempesta non passerà…”

Porsche guadagna sempre meno, con tutte le voci di bilancio in calo. E, con una franchezza insolita nel mondo dell’auto, dice: “La tempesta non passerà…”

Il n.1 Blume: “Il mondo sta cambiando radicalmente…”

Porsche guadagna sempre meno
Oliver Blume, numero uno di Porsche e del Gruppo Volkswagen.

Il fatto è che a dire queste parole non è un manager qualsiasi, ma Oliver Blume. Ovvero l’uomo che ha l’onore e l’onere di guidare, oltre a Porsche, anche il colosso Volkswagen Group. Si è parlato per anni dello spauracchio dell’elettrico come della spada di Damocle che pendeva sul settore auto.

Oggi scopriamo che non è così: la transizione alle emissioni zero non viene neppure più evocata tra le cause del calo di vendite e profitti: “Continuiamo ad affrontare sfide significative in tutto il mondo. E questa non è una tempesta che passerà. Il mondo sta cambiando radicalmente, e soprattutto in modo diverso da quanto ci si aspettasse solo pochi anni fa. Alcune delle decisioni strategiche prese allora appaiono oggi sotto una luce diversa. Ecco perché stiamo sviluppando ulteriormente Porsche in modo sostanziale“, ha detto Blume. Gli spauracchi veri sono la Cina e i dazi di Donald Trump. E anche un rapporto con l’auto delle nuove generazioni che sta cambiando radicalmente.

Porsche guadagna sempre meno: vendite -6%, utile -67%

Ma vediamoli questi numeri. Nel primo semestre del 2025, Porsche AG ha registrato un calo significativo della redditività: ricavi scesi a 18,16 miliardi di euro (-6,7%) e un utile operativo in calo del 67% a 1,01 miliardi. Il Return on sales operativo è stato pari al 5,5%, in netta flessione rispetto al 15,7% dell’anno precedente. Le consegne sono diminuite (-6,1%) a 146.391 veicoli, di cui il 36,1% elettrificati (23,5% elettrici puri, 12,6% plug-in hybrid).

In Europa la quota di veicoli elettrificati sfiora il 57%, segno che la domanda c’è e che non è certamente questo il problema.  La Casa tedesca spiega la performance negativa con il calo della domanda nei mercati premium in Cina, l’introduzione di dazi USA sulle importazioni –che ha pesato per circa 400 milioni di euro. Con oneri straordinari  di 500 milioni legati ad attività batteria. Morale della favola: tutti i target sono stati rivisti al ribasso, serve un ripensamento generale. Dire “ci rifaremo presto”, come fanno tanti colleghi CEO di Blume, serve a poco. Sta cambiando il mondo

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Incendio con un Volkswagen

Visualizza commenti (12)
  1. Per come la spiegano quelli del marketing, cosa rende il tuo prodotto diverso e desiderabile? Per Porsche erano motori e la sfida di una soluzione tecnica ardita del motore a sbalzo posteriore. Adesso devono trovare, soprattutto in oriente, cosa possa rendere le loro auto desiderabili di nuovo. In bocca al lupo

    1. Alessandro D.

      È più o meno quello che commentai all’epoca del lancio della Macacan elettrica. Mi si diede del “boomer ben cretino”.
      Ben presto, puntualmente, non sapranno più dove infilarsele passato l’entusiasmo del primo anno. Che poi tale non si sta nemmeno dimostrando fino in fondo, visto che a dar retta alle proiezioni da qui alla fine del 2025 venderanno comodamente 30.000 pezzi di meno rispetto all’ultimo anno della Macan a benzina.

  2. “anche un rapporto con l’auto delle nuove generazioni che sta cambiando radicalmente.”

    Secondo me un punto importantissimo è qui.
    Già quando eravamo giovani noi “il Porsche” era una roba da “maturi” (qualcuno ora ancora più anziano direbbe ‘matusa’ :D).

    L’appetibilità di quei modelli per i giovani è limitata.

    A me piace un sacco la Taycan. Ma è davvero l’unico modello che, al limite, noleggerei.

    PS: E oggi le Leapmotor ricevono un aggiornamento che abilita la registrazione stile dashcam dell’intera guida. Stile Tesla. E via OTA.
    E parliamo di Leapmotor. Questi marchi legacy invece sono ancora in modalità “ti vendo l’auto e me ne frego del resto”. Forse c’è da ripensare a tutto l’ecosistema per attirare i giovani di cui sopra.

    1. L’appetibilità di quei modelli per i giovani è limitata…………………
      Non hanno ne lavoro ne soldi sai che appetibilità puo’ avere una macchina costosa come questa??

  3. Credo sia la crisi più “telefonata” della storia dell’automotive…o forse proprio dell’intero capitalismo.

  4. Alessandro D.

    Se ai tuoi soliti clienti
    tu gli dici “O gran babbioni!
    su non fate i deficienti,
    su passate agli elettroni!

    Tutto quel che avete amato
    da settanta annetti in qua
    venga subito archiviato:
    gran cogliòn chi non gli và!

    I pistoni, roba vecchia,
    non vi devon più garbare
    perché il nuovo si apparecchia:
    solo lui può appassionare!

    Tutto quel che per decenni
    fu corredo al nostro mondo
    manco più vogliam si accenni
    con l’elettrico giocondo.

    Siete boomer ben cretini
    se le bielle preferite
    ai rotori e ai loro affini
    che non hanno più grafite.

    Siete vecchi nel cervello
    se vi piaccion le girelle
    che pression del venticello
    spesso innalzano alle stelle,

    con il cambio e la doppietta
    si divertono solo i gonzi
    noi guidiamo monomarcia
    marce sono per gli stronzi!”

    Con discorsi di tal fatta
    e anche più che non ripeto
    alla fin la Porsche raccatta
    pernacchioni e pure un peto.

    Chè la gente è proprio strana:
    o gli dai quel che ti chiede
    o (se paga) è assai balzana:
    altre cose si concede.

    E ti lascia lì in vetrina
    certe macchine da re
    e continua (sta cretina)
    a volere il GT3.

    I clienti i lor soldoni
    se li tengono ben stretti
    dentro in fondo ai pantaloni
    dove stanno ben protetti.

    “Sciocchi, scemi, deficienti
    non capiscono il progresso!”
    Ma sei te, coi dipendenti,
    che vai a piangere sul cesso.

  5. Ma di siete o ci fate?! Non capite neanche quello che scrivete e pubblicate. Vi si è fulminato il cervello a forza di ricariche. C’è scritto, scritto da voi, problema Cina e margini su elettrico, ma non è colpa dell elettrico.. siete fulminati non c’è altra spiegazione

    1. Guido Baccarini

      Sembra che sia lei che ha letto un altro articolo.
      Buon senso suggerirebbe, prima di attaccare maleducatamente come ha fatto lei un giornalista, di rileggere per vedere se si è per caso male interpretato lo scritto, perchè diversamente si sta gridando al mondo di essere analfabeti funzionali.
      C’è scritto che si vende meno in Cina. Non che si vende meno auto elettriche in Cina. Coglie la differenza? Tra l’altro, le vendite di elettrico Porsche sono in aumento all’interno di un globale in diminuzione, come dire che sono le uniche che vendono…
      Dove si parla di margini ridotti dell’elettrico? Mi evidenzia il punto esatto in cui si precisa che si sono ridotti i margini ma soltanto del settore elettrico? Così, giusto per sicurezza, vuoi mai che sia io quello che non capisce ciò che legge.

    2. mario milanesio

      veramente riportano le parole di Blume, e di quel che dici tu non c’è ombra.
      E poi Tedeschini commenta: “Gli spauracchi veri sono la Cina e i dazi di Donald Trump. E anche un rapporto con l’auto delle nuove generazioni che sta cambiando radicalmente.”

      dove sarebbe quel che denunci?

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