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Polestar tenta il rilancio con un nuovo n.1

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Il nuovo numero uno dei Geely, Michael Lohscheller.
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Polestar tenta il rilancio con un nuovo n.1: arriva Michael Lohscheller in sostituzione di Thomas Ingenlath, che ricopriva la position dal 2017. 

Polestar tenta il rilancio
Polestar 2, Polestar 3 e Polestar 4, la gamma attuale della marca .

Polestar tenta il rilancio con l’ex capo della Opel

Lohscheller, 55 anni, è un manager tedesco di notevole esperienza, avendo guidato aziende come Opel, VinFast e Nikola. A lui il non facile compito di dare slancio a un marchio che, nonostante le buone critiche che hanno accompagnato i lanci dei nuovi modelli, non ha raggiunto i livelli di vendita sperati. Siamo nella stessa fascia di mercato di Tesla, un concorrente scomodo per chiunque nell’elettrico. E la marca svedese (ma di proprietà della cinese Geely) non è mai riuscita a sfondare. Spetterà a lui dare un’identità più chiara a un brand che al momento offre tre modelli: Polestar 2, Polestar 3 e Polestar 4, quest’ultimo in consegna ai primi clienti dalla settimana scorsa. Da poche settimane era cambiato anche il presidente di Polestar, con Winfried Vahland in sostituzione di Håkan Samuelsson, in passato n.1 di Volvo.

Polestar tenta il rilancio
Un’altra immagine di Michael Lohscheller.

Resta l’appoggio dell’azionista, la Geely

Nella nota ufficiale che accompagna la nomina di Lohscheller si enfatizza il fatto che l’azionista Geely non farà mancare il sostegno a Polestar. L’altro socio fondatore, Volvo, nel tempo ha ridimensionato la sua quota. Il presidente Vahland si dice ovviamente fiducioso sulle chance di successo del nuovo n.1: “La sua profonda conoscenza del settore, in particolare nel promuovere l’eccellenza operativa, nello sviluppo di una strategia di prodotto coerente e nel rafforzamento della presenza sul mercato globale, sarà determinante nel prossimo capitolo della crescita di Polestar. Grazie alla tradizione scandinava, alla passione e alle prestazioni, Polestar stabilirà nuovi standard per la futura mobilità individuale. Geely resta profondamente impegnata nel successo di Polestar. E, con Michael al timone, supportato da un team di leadership dinamico, siamo ben posizionati per una continua innovazione e crescita”. Ma non sarà una sfida facile.

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16 COMMENTI

  1. Ok i cambi al vertice. Ma, a mio modestissimo parere, Polestar per sopravvivere deve investire sullo sviluppo dell’auto. Deve spingere a mille sulla parte software e colmare i gap. E sulla parte consumi.
    Stanno facendo uscire auto ancora troppo “classiche”. E quindi sono in un segmento stracolmo di brand noti.
    In quanti prenderebbero una Polestar al posto di una VW di pari segmento? Solo i pochi davvero coraggiosi e appassionati.
    Certo va detto che la loro rete vendita/assistenza in nord europa è più capillare. Non possiamo ragionare con il nostro solo orizzonte.
    Ma resta un brand di nicchia.
    Deve far parlare di se.

    Dai che il nuovo ceo la risolleva come nikola… ah no… 😀

  2. Polestar non è nella stessa fascia di mercato di Tesla, qua parliamo di segmento premium, sono ben lontane come target. Polestar fa prodotti stupendi come design e tecnologie, ovviamente essendo nuova sul mercato ancora non è riconosciuta da gran parte del pubblico, ma basta salirci per capire di cosa si tratta. Per chi fa i paragoni con Tesla e le sue Plaid, va detto che anche Polestar fa versioni spinte, ma tecnicamente superiori (del resto Polestar nasce come “preparatore” per le Volvo più estreme), basti pensare al sistema frenante (che non va in crisi come quello di Tesla) o alle barre duomi aggiunte rispetto alle versioni standard.

    • Apprezziamo i distinguo, che hanno un loro fondamento, ma nella percezione dei potenziali acquirenti i due marchi vengono vissuti come sovrapponibili in termini di fasce di mercato. E questo conta.

      • Beh, ma un acquirente che non nota anche solo la differenza di prezzo è un po’ tonto, no? E poi basta entrarci anche solo a vettura ferma in salone per percepire l’enorme differenza.

        • Si ma non tutti guardano alla qualità costruttiva come priorità….se poi come software e tecnologia elettrica tesla é migliore e costa parecchio meno si spiega il non successo di polestar

          • Non tutti, ma è la qualità costruttiva che determina il posizionamento nel mercato.
            Non sono indietro rispetto a Tesla, sono solo più concreti (gli ADAS ad esempio sono superiori).

          • Riccardo prima di dire che gli adas di p2 sono superiori a tesla ti invito a provare per un po’ una tesla.
            Perchè gli ADAS Tesla sono completamente diversi nell’approccio di base.
            Nel caso della tua C40 sei tu alla guida e l’auto ti aiuta.
            Nel caso Tesla l’auto guida e tu la supervisioni.
            Questo è un cambio di “sensazione” che all’inizio confonde. E confonde anche quando sei abituato a Tesla e utilizzi altre auto.
            Ma per esempio in montagna non te ne fai nulla del line keeping di una P2, anzi, lo disattivi manualmente che non si sa mai che rilevi qualcosa sopra i 70.
            Mentre invece puoi usare autopilot di Tesla in questa situazione.

            Sia chiaro. Non voglio fare la gara a chi l’ha più lungo. Come dicevo la P2 la trovo molto bella e l’ho provata per un intero weekend proprio perchè mi piace. 🙂 Ma nel mio uso ho trovato queste problematiche. E ognuno, giustamente, da valore in base alla propria scala.

          • Beh, forse guidi una Model S o una Model X… gli ADAS (cioè le assistenze alla guida, non la guida autonoma) sono abbastanza sotto gli standard di mercato. Ho fatto 2 test drive con Model Y, e mai mi era capitato che l’auto inchiodasse da sola in superstrada (suppongo abbia scambiato l’ombra di un camion per un veicolo). Purtroppo l’assenza di radar si sente in certe situazioni… ed anche con meteo avverso. La guida autonoma è altra cosa, e anche là, il riferimento è Ford BlueCruise, seguito da altri, tra cui Tesla. Purtroppo la ricerca del risparmio rischia di peggiorare il prodotto.

    • “Stupendi come designe e tecnologie”

      Il design è soggettivo. Anche a me le Polestar tendenzialmente piacciono nel loro stile nordico. Un po’ troppo simile a Volvo ma del resto strizzano l’occhio al parente. 🙂
      Tecnologie: consumano troppo, sono meno performanti, gli adas sono mediocri, android automotive è qualcosa di ottimo ma non l’hanno sfruttato completamente come potrebbero. Altro? Ah l’abitabilità interna è da auto termica visto che la base è un’ibrida. (parlo della P2).

      Se questa è la tecnologia sopraffina… avanti il prossimo.

      Con la P2 ci ho fatto un weekend e 1000+km. Lei è proprietario di una Polestar? Magari sa spiegarmi come mai il Pilot Assist ha provato a buttarmi contro il muro laterale 2 volte in 1000km senza alcun motivo? 🙂
      Forse perchè non condividevo la tecnologia dell’auto e si è risentita? 😀

      • No, io ho preso una Volvo C40 (che condivide la stessa piattaforma con la P2). Polestar 2 era “troppo” più sportiva come assetto e meno confortevole, oltre a costare di più per l’assenza di reali sconti (praticamente è come Tesla, si ordina online e non si tratta).
        Strano il comportamento dell’ADAS, io mi trovo benissimo con la mia, ed è in linea con quelli a cui era abituato basati su radar + videocamera.

        • Non so se siano uguali uguali gl ADAS ma il problema evidenziato me l’ha confermato anche qualcun altro dopo averla provata.

          Parliamo di ADAS stadard. Che fanno solo mantenimento attivo. Li ho trovati peggiori della Ioniq che avevo prima.
          Parliamo sempre di radar+cam. Probabilmente linee sull’asfalto poco chiare.

  3. Probabilmente in questa fascia di mercato c’è troppo affollamento e quindi solo i più forti sopravviveranno

  4. Esistono 3 possibili strade per Polestar:

    1. entrare nel segmento delle elettriche sportive (dopotutto Polestar così è nata, come il brand sportivo di Volvo) facendo quello che sta facendo Hyundai con Ioniq 5 e 6 ma anziché farlo sulle carrozzerie sbagliate (un suv e un berlinone dalla forma di una banana) farlo su auto sportive serie (coupé 2 posti e cabrio) e farlo ancora meglio (pedale della frizione, mappe personalizzabili, etc.), approfittando dal fatto che gli altri costruttori sono tutti stupidissimi. Fatto questo e ottenuto lo status della migliore elettrica sul mercato (che oggi – assurdo!!! – appartiene ad un suv, la Ioniq 5N) allora si vende facile anche il resto (vedi Tesla che continua a godere dello status regalatole da S Plaid e 3 Performance)

    2. aprirsi alle erev/plugin, come fatto da BYD, Xiaomi e tanti altri e contemporaneamente abbassare i listini

    3. non fare nulla, continuare con queste auto inutilmente costose e morire così, di inedia

    Ah, dimenticato. Cara Polestar, finché non porti la tua garanzia al pari di Toyota non hai speranza, chi ti conosce?, dove sei?, già sei eterea, se poi la garanzia è acqua fresca ciao core …

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