Abbiamo provato la Polestar 3. Un’auto che nasconde molte più qualità di quanto mostri in apparenza. Sono infatti i numeri la sua forza con tantissima autonomia, tanti cavalli e una guida di livello.
Sarà per l’aria scandinava, elegante e decisamente poco muscolosa, ma questa Polestar 3 sembra molto più tranquilla di quello che i numeri ci dicono. Nel parlarvi di questo suv i numeri contano e sono decisamente impressionanti. Iniziamo dalla lunghezza: quasi 5 metri, 4,90 per la precisione e 2 metri di larghezza. Pesa 2.400 kg e il prezzo… 100.000 euro. Ogni valutazione va fatta tenendo sempre in considerazione questi numeri.
Estetica e aerodinamica
Partiamo però dalle linee esterne perché tanto c’è da dire sull’estetica e ancora di più sullo studio aerodinamico. Poletar ha fatto un SUV di grandi dimensioni, ma non ha certamente rinunciato alle prestazioni al divertimento di guida. Ogni dettaglio conta allora, ad iniziare dal frontale che nasconde uno spoiler per convogliare i flussi e tenerli aderenti al cofano per poi seguire le linee molto tese dei montanti fino ad arrivare al grande alettone posteriore.
I gruppi ottici, caratteristici di Polestar ad Y regalano uno sguardo elegante e sportivo. Nella fascia centrale troviamo tutti i sensori e la telecamera frontale. I gruppi luminosi sono molto puliti anche al posteriore, perfettamente integrati.
Il bagagliaio è da 484 litri che arrivano a 600 se calcola lo spazio fino al tetto. Polestar ha inoltre realizzato un comodo il sistema su due livelli permette di caricare zaini o le borse della spesa e anche in verticale e di attaccarli a dei ganci appositi. Lo spazio di carico è tanto, ma se pensiamo ai numeri detti all’inizio, magari ci si poteva aspettare anche qualcosa di più.
Questione di scelte, Polestar ha privilegiato il confort dei passeggeri lasciando davvero tantissimo spazio a chi viaggia nei sedili posteriori. L’abitacolo è enorme, merito dell’interasse da 3 metri e ovviamente anche delle dimensioni generali.
Gli interni della Polestar 3
Mi metto bello comodo sul divano posteriore, sotto questo enorme tetto panoramico, per parlarvi degli interni. Ovviamente i materiali sono di altissima qualità, gli accoppiamenti impeccabili e la quasi totalità dei rivestimenti è realizzata con materiali ecosostenibili. Il design è molto semplice, molto minimale anche nei colori, unico guizzo le cinture di sicurezza arancioni.

A me piace molto ma, sempre tornando ai numeri dell’inizio, su un’auto da 100.000 euro è lecito aspettarsi qualcosa di più in termini di raffinatezza. Non dico di lusso, ma di ricercatezza.
Elettronica e strumentazione
Elettronica. Il sistema Polestar è uno dei miei preferiti. La politica generale è quella di avere tante regolazioni selezionabili nei menu e poche distrazioni durante la guida. Di fatto una volta che abbiamo selezionato le impostazioni che preferiamo non c’è bisogno di avere decine di pulsanti per poi ripensarci.
Non abbiamo nessun pulsante di accensione del veicolo (evviva!), solo due leve la sinistra regola frecce e tergicristalli, con la destra scegliamo le marce e con un’ulteriore click in basso si inserisce in Cruise control. La parte multimediale è controllata da una manopola sul tunnel centrale. L’impianto audio di questa Polestar 3 è un capolavoro: un Bowers & Wilkins da 1.610 watt, 25 altoparlanti, altoparlanti anche nel poggiatesta del pilota, Dolby Atmos, Audio 3D Surround, Cancellazione attiva del rumore stradale. Fino ad ora non ho mai provato nulla di pari livello.

In plancia ci sono due display. Uno da 9 pollici dietro al volante che ci fornisce i dati essenziali di guida, io lo uso molto anche per seguire la navigazione e magari qualche pollice in più non sarebbe stato male. Il display centrale da 14,4 pollici è il cervello della Polestar 3 e si basa su Android auto. Come navigatore integra Google Maps, sistema molto affidabile anche quando andiamo a calcolare le tappe di ricarica piuttosto che prevedere la carica residua a destinazione. Molto semplice il menù delle impostazioni con tasti per le regolazioni molto intuitivi e molto chiari. Mi piace molto l’app di monitoraggio dei consumi che è molto completa ci mostra tutti i dati anche in tempo reale.
Motore e batteria
La Polestar 3 nella versione Single Motor ha un motore da 220 kW mentre nella versione Dual Motor ha due motori a magneti permanenti da 180 kW con raffreddamento a liquido. Noi stiamo guidando la versione con Performance pack che arriva a 380 kW (517 CV) con l’impressionante coppia di 910 Nm.

Anche questi dati vanno letti tenendo a mente i numeri dati all’inizio, ricordando soprattutto i 2.400 kg di peso. Polestar ha costruito un SUV che punta al confort, alla comodità, ma non ha rinunciato alle performance. Per rendere scattante e reattiva un’auto di questa stazza ha quindi dovuto scegliere motori di questa potenza.
Ovviamente motori potenti e peso elevato significano consumi elevati, ma non poi tanto quanto ci si potrebbe aspettare. In autostrada viaggiando a 110 km/h percorre 100 km con 22 kWh, se si sale a 120 ne servono 25 e ai limiti di legge (130 km/h) si arriva a 28 kWh.
La batteria è da 111 kWh e la Polestar 3 ha una ricarica rapida fino a 250 kW che permette di passare dal 10 all’80% in circa mezz’ora. La ricarica in corrente alternata invece si ferma a 11 kW. Autonomia dichiarata 570 km per la versione che stiamo guidando, di oltre 700 per la single motor. L’autonomia reale è intorno ai 450-500 km sempre in riferimento alla versione dual con performance pack.

Come va la Polestar 3?
Appena saliti trovare la posizione perfetta è semplicissimo grazie a regolazioni millimetriche su sei assi. Le sensazioni di guida in generale sono di grande fluidità. È un’auto piacevole da guidare, molto stabile e grazie alle sospensioni pneumatiche attive non si ha l’impressione di essere al volante di un SUV.
Scegliendo il setting più rigido i trasferimenti di carico sono quasi impercettibili e l’ingresso in curva è senza alcun ondeggiamento. L’anteriore è preciso, anche se si alleggerisce un po’ quando andiamo a calcare con decisione sull’acceleratore.
L’accelerazione infatti non sembra avere limiti, anche se rimane sempre gestibile e la curva di progressione sul pedale è molto ben calibrata. Lo stesso si può dire dei freni. Nonostante i pesi in gioco sono importanti, la frenata è impeccabile, merito dei dischi da 400 mm e delle pinze Brembo.

Conclusioni e prezzi
La Polestar 3 è un’auto che punta in alto sotto tutti i punti di vista. Grandi numeri (autonomia, batteria, potenza) e grandi prestazioni. Ha l’aspetto e l’eleganza di un suv scandinavo ma si guida con leggerezza e buona agilità. Ovviamente, non aver cercato compromessi ha un prezzo, un prezzo piuttosto alto. Il costo della Polestar 3 è di 99.900 € per la Performance, 92.900 per la Dual motor e 85.900 per la Sigle motor.
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“La Polestar 3 è un’auto che punta i nato sotto tutti i punti di vista”: urge un correttore di bozze!!!!
Io non ho detto che non sia valida, ho detto che costa come un appartamento senza avere l’appeal della premium. Non so le persone che frequenti tu, io per esempio al lavoro passo il tempo con persone che sono tutte laureate o diplomate. Se dicessi mi sono comprato la Polestar da 100.000 € penserebbero che ho preso qualche virus strano. Se dicessi mi sono comprato la Maserati o la Porsche da 100.000 € invece mi invidierebbero pensando che abbia fatto 6 al SuperEnalotto. In ogni caso passatemi un proverbio ligure che dice ” amu mesciau u belin cu u servelu” ( abbiamo mischiato il pene con il cervello) , che ci sia gente di un ceto sociale ” normale” che trova ” normale” spendere 200 milioni di vecchie lire per un’auto anonima comincia a preoccuparmi. Vabbè, tanto mezz’ora fa mi è passata sopra la testa una squadriglia di elicotteri militari francesi che non fanno presagire nulla di buono, di sto passo non so se al 2035 ci sarà ancora il problema dell’inquinamento delle auto
-che ci sia gente di un ceto sociale ” normale” che trova ” normale” spendere 200 milioni di vecchie lire per un’auto anonima comincia a preoccuparmi.-
Anzi, io rilancio con “Ciù a me segnu ciù u lampa” (più mi faccio il segno della croce, più i lampi all’orizzonte si fanno fitti preannunciando la tempesta) e aggiungo che mi fa specie che venga considerata come “cool” un’auto da duecento pippi del vecchio conio che fuori… diciamo che son gusti, dentro è scarna e spoglia tant’è che lo dice anche l’ottimo Berti Quattrini e tecnicamente fatico a trovarla “speciale” risoetto alla media di quel settore.
Poi per l’amor del cielo, forse influisce il fatto che in quell’automobile sono riusciti a condensare tuto, ma proprio tutto quello che mi può rendere poco gradevole un determinato modello…
Ma siccome non è che se le strappano dalle mani ste polestar, per quanto nessuno nega che vadano bene… nel loro…
dugento mijoni…
dugento… 🙂
Quelli invece che mi conoscono, quando mi presento a lavoro con auto “particolari” sanno che sono un irresponsabile 😂😂😂
Sei una persona molto intelligente e capace…per questo dispiace che tu sia anche molto (troppo) disattento a questioni “ambiente & salute” (tua, famigliare e pubblica) visto che te lo puoi permettere 😉
(Che poi è sempre il solito problema… sennò la quota BEV in Italia non sarebbe il 4%….ma magari anche il 25%…e sarebbe un gran progresso per tutti 🙄)
parlando di peso come un problema per questa auto , ci sono suv mastodontici a carburante che pesano altrettanto sulla bilancia .
100000 €? Magari li investo in un appartamento. Quest’ auto, di un marchio semi sconosciuto ( vabbè, è una Volvo cinese) fra diciamo 10 anni sarà considerata un ammasso di ferraglia da vendere a peso. 10000 € annui solo per ammortare l’acquisto, sono 850 € al mese. Non è infatti una macchina che potrà diventare una storica interessante, a mio parere sono soldi buttati. Poi chi ne ha tanti, questo ed altro…
Si ma guarda che alla fine risparmi perché non devi cambiare l’olio ogni 15 Mila km.
Dai…mi si consente l’ironia …
Ovvio che non è un’auto per tutti. Chi la compra che gliene frega se fra 10 anni varrà anche zero.
No petta. 🙂
A me fa sempre sorridere questo modo di pensare.
Tutti rentier. Ovvio.
Lei è veramente convinto di escludere che chi può spendere o impegnarsi a spendere 100k per un’automobile forse, ma dico forse, lo può fare è perchè magari è un po’ più bravino della media a far girare i suoi conti?
E magari può farlo anche perchè è uno che non è proprio per forza vero che “gliene frega se fra 10 anni varrà anche zero” 😉
Proprio sicuro che non possa essere così? 😉
Certo, potrebbe essere bravo a fare girare i conti, può essere “figlio di papà”, può essere che abbia vinto parecchi soldi al gratta e vinci, possono essere tante cose.
Nella “normalità”, diciamo tra le persone comuni, tra i lavoratori dipendenti con uno stipendio normale insomma, quella cifra viene impiegata magari per acquistare con mutuo un appartamento, mica un’auto. Poi se uno se la può permettere buon per lui.
Qualche persona che gira con automobili di quel valore ne conosco qualcuna anche io…le assicuro che non hanno fatto grandi sacrifici per comprarla. E quando si stancheranno di guidarla le assicuro che ne prenderanno un’altra…sempre senza sacrifici….
Tutto quello che vuole, ci mancherebbe.
Semplicemente trovo piuttosto fallace l’equazione “disponibilità economica = tendenza allo sperpero”, tra l’altro sottointendendo più o meno velatamente che chi ha delle disponibilità le ha per forza di cose o al di là dei suoi meriti o le ha acquisite in maniera quantomeno discutibile.
E quindi non si fa problemi, in un caso o nell’altro, a dar fondo alle spese. Da un lato per l’insipienza e la dabbenaggine insite in chi non sa dare valore al lavoro e alla fatica, dall’altro perchè sa che tanti ne escono ma tanti ne entreranno senza particolare fatica.
Con la perla, spesso, di far passare tra le righe il messaggio che una “buona disponibilità economia” sia da intendersi come una cifra di uno o due euro superiori all’estratto conto di chi parla.
(che poi è sempre il limite “giusto” di ogni patrimoniale: a partire da un euro in più di quel che ho io. Quella che un mio amico, peraltro di sinistra, identificava come “la soglia dell’invidia”)
E’ un modo di ragionare che un po’ mi diverte, benchè dovrebbe rattristarmi.
sai Ilario .. persone che hanno stipendi (o guadagni aziendali) sopra i 100k euro l’anno ce ne son tantissimi… basta contare le vetture Premium che circolano in Italia , tra quelle acquistate e noleggiate a lungo termine (pure il CEO di mia moglie ha una “termica” da 100k euro… e spende pure -tanto- per il carburante).
questa “Polestar” è equiparabile ad una Tesla model S e (gusti a parte) può ben rappresentare una vettura “interessante” per chi si può permettere auto simili.
Il fatto che tu non conosca bene Polestar (storico marchio di Volvo, poco noto in Italia .. forse qualche nostalgico delle mod. 242 ) ed il marchio Geely (recente.. ma in Cina è tra i principali produttori) non significa che la vettura non sia valida, magari che non sarà facile da rivendere (questo si ! )…
Ovviamente, come sottolinei tu, tra 10 anni sarà molto, molto superata tecnologicamente…. e forse occorre approcciare all’automobile non più come “bene privato da possedere” ma come “strumento da noleggiare” e cambiare in base alle necessità e … disponibilità 😉
Chi si compra un auto del genere, di appartamenti se ne può permettere 10.
Non è che tutti sono poveri eh, ci sono persone che 100k li fanno in 2 giorni…