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Polestar 3 e Lightyear, EV in arrivo

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Una delle prime immagini della Polestar 3, il Suv della Casa svedese.

Polestar 3 e Lightyear 0: altre due elettriche in dirittura d’arrivo. La prima è un grande Suv, la seconda l’attesissima auto olandese ricoperta di pannelli solari.

polestar 3polestar 3Polestar 3: un super-Suv con versione top da 530 Cv-910 Nm

Mancano pochi giorni al 12 ottobre, giorno in cui la Polestar 3 verrà svelata ufficialmente a Copenaghen. Ma la Casa svedese, di proprietà della cinese Geely, ha già anticipato le immagini del nuovo modello, l’ennesimo grande Suv a batterie. È il terzo prodotto della Casa nata come spin-off elettrico della Volvo, anch’essa parte della galassia Geely, dopo la Polestar 1 (ibrida plug-in) e la Polestar 2, una berlina elettrica. La Polestar 3 nasce per entrare in concorrenza diretta con costosi Suv come la Porsche Taycan e la Tesla Model X. Potenze e autonomia della gamma verranno comunicate a Copenaghen. Ma si sa già che sarà disponibile una versione con Performance Pack, che aumenterà la potenza del sistema a doppio motore elettrico. Arrivando fino a 530 CV (380 kW), con un’impressionante coppia di 910 Nm. Roba da aggrapparsi al sedile in fase di accelerazione.

Lightyear, via alla pre-produzione, prime consegne entro fine 2022

Non era scontato che la start-up olandese, nata come costola del Politecnico di Eindhoven, arrivasse al traguardo della produzione. E invece pare proprio che ci siamo: Valmet Automotive ha completato il primo veicolo di pre-produzione  nel suo stabilimento di Uusikaupunki, in Finlandia. La pre-serie è l’ultima affinamento prima della produzione vera e propria, che inizierà entro poche settimane, con l’obiettivo di effettuare le prime consegne a fine anno. Valmet, uno specialista nel produrre auto per conto di terzi, assicura che il lavoro per allestire la catena di montaggio procede nei tempi previsti. E che il processo sarà dotato “di tecnologie di produzione all’avanguardia“, compreso un robot collaborativo per la saldatura laser. La Lightyear è accreditata di un’autonomia di 725 km, nonostante una batteria da 60 kWh. Questo grazie all’apporto del fotovoltaico e a una straordinaria efficienza aerodinamica. In autostrada è in grado di percorrere almeno 400 km ai 130.  Qui altre info.

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4 COMMENTI

  1. Come mai la Lightyear in fase di produzione abbandona la ruota posteriore coperta, che c’era nei prototipi?
    Non si perde efficienza?

  2. Mi sembra di sentire la vocina di Andromeda: “Oh no, un altro suv nero, oh no, Pegasus, Dragone, Cristal dove siete, oh no, no, aiuto” … ah, meno male, è arrivata anche la berlina solare amica dell’ambiente e delle persone buone, che bellina, finalmente un po’ di autonomia in più e con i pannelli solari risparmierò anche sui costi di ricarica, ottimo …

    Adesso faccio il confronto con la Tipo, secondo me questa qui costa meno. Vediamo: Lightyear 0 prezzo modello base 250.000 euro, cioè 14.000 euro più di una FERRARI F8. Sì ma la Tipo costa di più perché va a benzina e ci sono i tagliandi, questa qui va col sole, non c’è paragone …

  3. Ho visto parecchie Polestar 2 in islanda un mese fa, l’auto è fatta benissimo, la linea è molto più filante di quel che traspare dalle foto, con ovviamente uno stile Volvo riconoscibile (linea tese e geometrie squadrate). Per me ha anche il plus di avere Android Automotive a bordo. Quindi immagino che anche la 3 sarà una bella auto, peccato solo che sarà il solito SUV premium da 75.000€ (questo almeno è il prezzo di cui si vocifera).
    Ma magari il prossimo commendatore/dentista/dirigente invece di prendersi un inquinante 4000cc diesel si prenderà questa, e sarà comunque un guadagno per tutti.

  4. Finalmente un SUV che fa “concorrenza diretta con costosi SUV” già presenti sul mercato.
    Se ne sentiva il bisogno! Quello che gli italiani aspettavano per iniziare con convinzione la transizione. Visto anche il periodo favorevole.
    Ci sono un sacco di detrattori dell’elettrico, ma certo non fanno nulla per zittirli (ammesso che realmente interessi: comincio a dubitarne). Tutte le analisi dicono che si attendono auto normali ed a prezzi umani, e continuano a uscire o citycar o SUV per pieni di quattrini. Nel mezzo il deserto dei tartari, o quasi.
    Continuino pure così! D’altra parte, il solco tra chi ha denaro e chi ne ha poco o non ne ha sono decenni che aumenta, meglio “rifornire” chi ne ha, cosa che ha indubbi vantaggi per chi produce: meno lavoro, meno costi e più quattrini incassati…
    E gli altri… c’è sempre il tram: ci si attacchino!

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