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Poco rispetto per il Sud nei numeri Tesla?

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Poco rispetto per il Sud nelle statistiche che abbiamo pubblicato sulle vendite di Tesla nelle varie parti d’Italia? È l’accusa di Flavio, da Caserta. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati info@vaielettrico.it

Poco rispetto per il SudPoco rispetto per il Sud? “Qui si vende molto di più rispetto ai vostri numeri”

“Scrivo in seguito alla vostra risposta SBAGLIATA data ad un lettore di Milano, Stefano Cozzi, il quale sostiene che le Tesla al Sud Italia non si incontrano mai. E voi, di risposta, gli date anche ragione, inserendo una tabella con i numeri di Tesla vendute per città, e tra queste non c’è neanche una città del Sud Italia! Ovviamente il vostro, compreso quello del lettore, altro non è che un preconcetto sbagliato. IL GRANDE NORD DOVE SI VENDONO LE AUTO COSTOSE E IL PROFONDO SUD DOVE SERVIREBBERO AUTO DA NON OLTRE I 20MILA EURO! Che orrore, vi seguo con piacere da tempo, ma questa volta avete toppato alla grande, sia in termini di statistica che in termini di rispetto per la nostra parte d’Italia! Io, ai primi di Febbraio, presso il P.V. TESLA all’uscita autostradale di Caserta Sud, ho ordinato una Tesla Y per la quale sembrava ci volesse meno di un mese per la consegna…L’avevo scelta possibilmente grigia, ma mi andava bene anche bianca o addirittura nera, la volevo subito, per cui non ho messo vincoli!“.

“Ho da poco ritirato una Model Y, come me vedo tanti altri qui…”

“L‘auto mi è stata consegnata a fine marzo, l’ho dovuta prendere Blue per averla prima, sono contentissimo. Ma, insieme alla mia, a fine marzo, la TESLA di Caserta ha consegnato 250 auto, cifra molto diversa da quanto scrivete in quella tabella! E so per certo che numeri analoghi stanno facendo anche in questi mesi successivi! Non credo che il ricco cliente di Bergamo o di Brescia viene a prendersi l’auto a Caserta solo per non saprei proprio quale motivo, vi sembra? Quindi le macchine vendute a Caserta saranno di gente che abita tra Caserta e Napoli e relative province! Tanto è vero che, da quando ho preso la mia Y, mi sembra di vederla da tutte le parti, se ne vedono tante in giro! Stesso discorso per le colonnine di ricarica: ce ne sono direi anche abbastanza, e sempre di nuove ne mettono. E finora non ho avuto nessun problema a ricaricare, in fast come in Tesla Charger. Per cui non capisco proprio il vostro ostracismo verso il Sud, espresso nella risposta a quel lettore!“. Flavio Cuccaro

Risposta. Nessuno ostracismo verso il Sud, ci mancherebbe, tutto il contrario. Ci siamo limitati a pubblicare dati ufficiali desunti dalle statistiche CED del Ministero dei Trasporti, pubblicati dalla testa specializzata Interauto News. Dati che confermiamo. Secondo queste rilevazioni ministeriali, nella provincia di Caserta nei primi 4 mesi del 2023 sono state immatricolate 43 Tesla, contro le 68 di Napoli, le 44 di Salerno e le 21 di Avellino . Quanto alle ricariche, siamo ben lieti di apprendere che ne stanno installando tante, anche Fast e Super Fast: finora avevamo ricevuto solo lamentele di tono contrario…

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  • Sull’auto elettrica circolano troppi pregiudizi (e qualche bufala come questa): il VIDEO di Paolo Mariano

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5 COMMENTI

  1. Flavio, carta canta, non basta il sentito dire, sai quante cazz…te spara la gente , a meno che tu non abbia visto le 250 fatture del venduto di cui parli….

  2. Signor Cuccari, Lei ricorda dove Tesla installò, nell’ormai lontano 2014, il primo Supercharger? A Dorno, lungo la A7, che porta da Milano a Genova. E secondo Lei, che tipo di cliente aveva in mente Tesla, quando decise di installare proprio lì il primo Supercharger? Esatto, il milanese che nel fine settimana va a farsi il giro al mare in Liguria. Porti pazienza, ma già del mercato italiano a Tesla importa poco o niente, figuriamoci del Sud Italia…

  3. Tenendo conto che a Napoli, Salerno ed Avellino non ci sono Tesla Center, ma che evidentemente faranno tutti capo a quello di Caserta, mi sembra abbastanza evidente da dove derivi la discrepanza tra le due statistiche, no?

  4. Le statistiche ufficiali sono a disposizione di tutti e forniscono dati obiettivi e verificabili.Non comprendo pertanto lo scatto di orgoglio “neo-borbonico” (da intendersi in senso scherzoso, mi raccomando) dell’amico Flavio Cuccaro. Questo senza voler analizzare le cause, che sono sicuramente molteplici, a cominciare dalla minore disponibilità di infrastrutture. Può darsi che c’entri anche il minor reddito medio, notevolmente più basso al sud rispetto al nord, anche questo certificato dall’ISTAT, ma non sono io a poterlo dire. D’altra parte, non è una novità che esistano in Italia ( e non solo in Italia) sensibili differenze tra le abitudini di consumo delle differenti macroaree geografiche e ciò si riflette anche sul mercato auto.

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