Poche o troppe le colonnine vengono sempre trasformate in un problema. Emblematico il caso dell’ufficio postale di Colorno, Comune in provincia di Parma. Qui la destinazione di cinque stalli su nove alla ricarica di auto elettriche ha scatenato la polemica. «Rubano parcheggi».
Sui social l’ira contro gli stalli di ricarica per le poche auto elettriche
Su Facebook, nel gruppo dedicato ai commenti sulla vita nella comunità, è apparsa la foto e soprattutto il commento: «Su 9 parcheggi disponibili ben 5 sono stati riservati perché destinati alla ricarica di auto elettriche».
Chiaro il giudizio di valore negativo verso la mobilità elettrica e la tutela della salute. Immancabile l’ironia. «Che dire, ancora una volta ha prevalso equità e rispetto per l’utenza, frutto di uno studio statistico approfondito sulla percentuale di auto elettriche circolanti. Pensieroso». Firmato Vincenzo Mangini.
Zero attenzione del signore alle statistiche sulle malattie respiratorie, ben più gravi rispetto alla scarsità di parcheggi in un Comune di soli 9mila abitanti.
E via alla carica dei no watt: il problema non è l’inquinamento ma l’auto elettrica
Il bacino padano è uno dei territori più inquinanti, ma il problema è l’Europa. Come si legge in tanti commenti: «È l’Europa che finanzia questo tipo di parcheggio, o lo fai così o niente soldi, vogliono importi a tutti i costi l’auto elettrica».
Dimenticando i morti da smog e che le scelte politiche europee sono prese da rappresentanti del popolo. Non da una dittatura.
Per fortuna c’è anche chi spiega che Colorno non è una metropoli: «Anziani e disabili a parte, andare a piedi alle poste secondo me dovrebbe essere il minimo in un paese come Colorno». Firmato da Maurizio Scaltritti.
Luca Araldi tira fuori la solita storia dell’energia, dimenticando che le emissioni locali, quelle più pericolose per la salute sono a zero con le auto elettriche. «Dipende in che modo viene prodotta l’energia necessaria per ricaricarle».
E via con i luoghi comuni e la vera e propria disinformazione: «Quelle delle colonnine è facile che qui in Italia venga prodotta con combustibili fossili e nel caso le conversioni energetiche necessarie per fare il pieno sono complessivamente molto più inquinanti di quelle che servono per far funzionare una vettura con motore endotermico».
davvero a Colorno mancano posteggi alla posta ? https://www.google.com/local/place/fid/0x47804715a1459595:0x598080d8b82ee672/photosphere?iu=https://streetviewpixels-pa.googleapis.com/v1/thumbnail?panoid%3D_OXHx8pr8kgeFoALwXjVbQ%26cb_client%3Dsearch.gws-prod.gps%26yaw%3D145.41331%26pitch%3D0%26thumbfov%3D100%26w%3D0%26h%3D0&ik=CAISFl9PWEh4OHByOGtnZUZvQUx3WGpWYlE%3D&sa=X&ved=2ahUKEwjahImD5M-KAxU42wIHHbcbM4IQpx96BAg-EAQ
A mio modo di vedere basterebbe che tutti (e sottolineo tutti) i parcheggi avessero delle prese a bassissima potenza (2-3 Kw) e i parcheggi ovviamente liberi per tutti, senza dedicare niente alle auto elettriche. Fanno così in Svezia e Norvegia e funziona perfettamente. Infatti in questi paesi le colonnine ultrafast sono merce rara (quasi solo lungo le direttrici di viaggio) perché la gente lascia l’auto collegata tutta la notte a caricare lentamente (anche meglio per la salute della batteria)
L’inquinamento qua in Emilia ormai è a livelli assurdi, gente che ha pressoché tutto l’anno problemi respiratori eppure nulla cioè fare per ridurre l’ inquinamento. Fra cementificazione a caso (costruiscono palazzi e quartieri nuovi quando 1/4 della città è vuoto), una marea di auto spesso in colonna nel traffico, uno stuolo di PMI che non avendo budget inquinano oggi come inquinavano negli anni 70/80 ( e lavorano anche allo stesso modo, infatti iniziano ad esserci anche problemi a trovare un lavoro decente), mancano ciclabili o mettono quelle schifezze delle corsie ciclabili , case e caldaie vecchie per cui d’inverno l’aria è nera eppure per tanti si sta bene così e non c’è da cambiare nulla . Servono grossi investimenti per risollevare tutto ed invece ci si ispira a milei…
Poi dai Colorno è un paesino in campagna di 9k abitanti, tutti sto problemi di parcheggio anno? Poi ok si può discutere che metterne metà elettrici davanti la posta quando di sicuro metà del parco circolante non è elettrico ha poco senso e ne sarebbero bastati 2/3 però dai commenti riportati traspare solo ignoranza.
Una domanda: che modello è la colonnina? Perché ne ho viste anche nella mia zona e sono solo DC, senza nemmeno la presa ac a 22kw.
Mi sembra che sia una cosa con poco senso visto che siamo in città/paese (anche perché ho una macchina che carica solo ac)
Temo che la questione nasca dal solito equivoco: se il parcheggio serve l’ufficio postale, con necessità di rapide e continue rotazioni di utenti, non era assolutamente il luogo adatto a essere occupato in massima parte da stalli di ricarica.
Stallo di ricarica non è sinonimo di parcheggio, purtroppo così si aggiunge benzina alla percezione sbagliata della maggioranza degli italiani.
Metterei la scelta a fianco di tutte le colonnine FAST piazzate dove ad ogni fiera vengono bloccate, solo dall’altro lato della barricata.
E’ la prima volta che sento parlare di soste rapide a un ufficio Postale. Sarò sfortunato io.
Perciò i parcheggi degli uffici postali da te sono dedicati a soste di ore?
Nella foto si intravede una altra area di sosta, al di là del campo, che magari non serve uno specifico servizio pubblico.
Il dito, la luna..
Da me purtroppo le visite all’ufficio postale durano spesso un’ora o più. E la prossima volta che tira fuori il dito finisce nel cestino.
Io prenoto sempre da App Poste… generalmente non ci sto più di 10~15 minuti..
😉
Io continuerò a starci un’ora, ma prenoterò la colonnina
Così si unisce l’ utile (caricare la BEV) al dilettevole (pagare i bollettini) 😁👍
Chiedo scusa, l’ immagine era a bassa risoluzione, vedo adesso i cartelli di divieto ( peró sono a fondo giallo, diversamente dai soliti a fondo bianco). Sotto la Yaris si intravede qualcosa, forse la coda del simbolo della “E”. In ogni caso su quel posto sarebbe difficile ricaricare.
Fabio, indipendentemente da questo, mi chiederei se il parcheggio è su area pubblica comunale i fascia parte del terreno di proprietà delle poste italiane messo a disposizione dei clienti come una qualsiasi attività commerciale. Se fosse congelata l’ipotesi dell’area privata i signori che si lamentano non possono reclamare nessun danno. L’area risulterebbe privata e il proprietario può decidere come meglio farci. Anche perché se le colonnine sono quelle di Poste Italiane allora immagino che il parcheggio sia di loro proprietà.
Tra l’altro molti veicoli di Poste sono tricicli ed auto elettriche. Magari hanno pensato anche a ricaricare quelle della loro flotta..
Andando a cercare l’immagine su Street View si apprezza proprio che gli stalli occupano pressochè tutta l’area di sosta all’interno della recinzione di Poste Italiane.
Mi viene da pensare ad un intervento in ottica di flotta aziendale, anche se da parte di PI non ci si aspetta una pianificazione così previdente, che infatti avrebbe interessato solo il lato prospiciente l’ingresso al pubblico.
D’altra parte sembrano esserci posti dal lato opposto della struttura (saranno riservati ai dipendenti?) e poi le Poste stanno diversificando le attività, chissà che come suggerisce Degli Esposti non sia un metodo per monetizzare le proprie lentezze.
Come ha scritto un cittadino di Colorno, commento riportato nell’articolo, nel Paese si può tranquillamente andare a piedi alle Poste. Ci sono altri parcheggi e fare due passi è solo salute. Lodevole l’iniziativa di Poste Italiane che come sottolineano nel loro sito internet ha investito in “una delle più grandi flotte di veicoli commerciali 100% elettrici del nostro Paese”.
Ci fanno respirare aria più pulita e in Emilia e in tutto il Bacino Padano – visto l’alto e gravissimo livello di inquinamento – è un’azione obbligatoria. Pochi passi in più non sono un problema, troppo gas di scarico una problematica sanitaria che paghiamo tutti.
Ieri, 25 dicembre, per curiosità sono andato a vedere quanta elettricità era stata prodotta in Italia da fonti rinnovabili. Ebbene bene il 63,93% in pieno inverno, di cui il 35% da eolico. Sì, ieri con la maggior parte delle attività produttive ferme (eccetto quelle ricreative) il grosso dell’elettricità è stata prodotta da fonti rinnovabili. Con questo per dire cosa. Ebbene, credo che chi continua a dubitare non si sta rendendo conto dei piccoli passi che ogni anno stanno portando all’abbandono dei combustibili fossili nella produzione di elettricità.
Eolico fornisce poco in estate, mentre lavora molto forte esattamente nei 4 mesi invernali (novembre-dicembre-gennaio-febbraio), e anche in notturno
con qualche buco casuale di poco vento per una durata 24-36 ore, ma in singole regioni geografiche, perchè già a 400 km di distanza da una regione con un momento di vento calmo, di solito il vento c’è (es. quando manca il vento in Puglia, c’è in Campania e Sicilia)
con questo andamento (notturno e invernale), l’eolico anche in quote modeste è un buon complemento a grosse quote di solare; insieme all’idroelettrico e alle biomasse; cioè la somma fornisce una generazione di energia che può essere portata ad essere piena su tutti i mesi dell’anno
per questo valore “pregiato” dell’eolico, si potrebbe aumentare i vantaggi economici (già esistenti ma forse non abbastanza ad oggi), per i Comuni che agevolano l’individuazione delle aree per le installazioni
Su Facebook nemmeno sanno contare: gli stalli riservati non sono 5 ma 4, tra le colonnine si vede chiaramente che dove è parcheggiata l’auto rossa (sembra una Yaris) manca il simbolo della ricarica sull’asfalto, e lí l’auto non potrebbe nemmeno ricaricare (è un parcheggio intercalare). Inoltre mancano i pali con la segnaletica di divieto di sosta per le auto non in ricarica.
Sarei curioso anche di sapere a quelle colonnine, con il logo delle Poste, con che provider sia possibile ricaricare
Dove abito io le poste Italiane hanno fatto installare 3 colonnine per un totale di 6 prese. Il provider in questo caso è becharge.
Basta leggere l’ultimo rapporto OCSE Survey of adult skills, e si capisce tutto.
Già… 🤦🏻♂️
La ‘I’ di Italiani risulta indicare sempre più ‘ignoranza funzionale’, ‘intolleranza’ e sempre più ‘iracondia’. Povero paese… 😔
Magari fosse così semplice.