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Plug&Charge, la ricarica facile e automatica, questo vogliamo

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Plug&Charge, la ricarica facile, questo vogliamo. Basta con tessere e app: ci pensa l’auto a “riconoscere” cavo e colonnina. E a gestire il pagamento.

Plug&Charge, senza card né app: tutto automatico

plug&chargeQualche mese fa scrivemmo che il vero vantaggio competitivo di Tesla, al di là delle auto, sta nella rete dei Supercharger. Questa è stata la vera intuizione di Elon Musk, che i competitors hanno dovuto inseguire affannosamente, in un mestiere che non erano abituati a fare. E non è solo una questione di capillarità, prezzo e velocità di ricarica. C’è un aspetto sul quale Tesla ha capito in anticipo che c’era un nodo da affrontare e l’ha risolto con la sua tecnologia. Si tratta della facilità di accedere alla colonnina, evitando la complicazione di card e app con le quali abilitare la ricarica. Niente di tutto ciò: nei Superchargers da tempo è attiva la tecnologia Plug&Charge. Si traduce: connetti e ricarica. Il cavo della colonnina “riconosce” la tua auto nel momento in cui lo inserisci e il gioco è fatto. Abilitazione, pagamento e fatturazione: tutto avviene in automatico, evitando le mille complicazioni che chi possiede un’elettrica conosce bene.

Plug&Charge: solo la Porsche (e Tesla) è predisposta

Tesla il problema l’ha risolto, ma i concorrenti? Si stanno organizzando ora, soprattutto i big tedeschi, che più temono la concorrenza della Casa californiana nel loro territorio di caccia, le auto “premium”. Lo fanno attraverso Ionity, la rete europea di caricatori HPC che hanno creato, alleandosi tra loro, Volkswagen-Audi, Mercede e BMW, oltre a Ford e Hyundai. Il sito tedesco Electrive ha fatto il punto sulla controffensiva (qui il report). Spiegando che in realtà le stazioni Ionity in Germania, Italia, Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia,  e Repubblica Ceca consentono già la ricarica Plug&Play.

Plug&Charge
Una Porsche Taycan in una stazione Ionity: è l’unico modello, Tesla a parte, a ricaricare Plug&Charge.

Perché non se ne parla? Perché un solo modello, la Porsche Taycan, è predisposto per questo rifornimento senza autenticazione. Gli altri produttori sembra che non siano affatto pronti. Electrive, per esempio, ha interpellato un portavoce della BMW, una marca piuttosto avanzata tecnologicamente. La risposta è stata che non solo la “vecchia” i3, ma anche la nuovissima iX3 in uscita ora, non sono attrezzate per il Plug&Charge. Il gruppo Mercedes-Daimler, invece, già nel 2018 testò la Plug&Charge sulla Smart EQ, ma non se n’è più saputo nulla.

Le app ti diranno dove trovi la ricarica facile

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Susanne Koblitz, capo della Charging Technology di Ionity.

Dal punto di vista tecnico lo sviluppo della ricarica facile è stata piuttosto complessa. Si tratta di prevenire errori e manomissioni, timore che è all’ordine del giorno quando si parla di sistemi elettronici di pagamento. Susanne Koblitz, capo Charging Technology di Ionity, ha spiegato a Electrive che non è stato “uno sforzo di poche aziende per sviluppare una soluzione proprietaria per se stesse“. Gli operatori dei punti di ricarica (CPO), gli operatori di roaming, i fornitori di reti di ricarica (EMP), i produttori di colonnine e le Case auto hanno elaborato insieme il sistema. Tutte le procedure sono state certificate,  consentendo ai partner di autenticarsi a vicenda”. “La cosa importante è che queste catene e i sistemi di comunicazione siano impostati adesso. Se qualcun altro sale a bordo, ne può beneficiare immediatamente“, ha aggiunto la Koblitz. Tutti sono convinti, comunque, che la tecnologia Plug&Charge sarà vincente nel giro di pochi anni. Diventerà un’arma competitiva anche tra reti di ricarica: anche le colonnine vanno predisposte. E le app ti diranno, in viaggio, in quali stazioni troverai  la comodità della ricarica facile.

 

 

 

 

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