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Plug & Charge sulle Hyundai: ci siamo

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Plug & Charge sulle Hyundai, ci siamo: si parte con la Ioniq 6 e, a seguire, con la Nuova Kona in arrivo. Nelle stazioni abilitate non serviranno più app né card.

Plug & Charge sulle Hyundai
Col Plug & Charge non servono più app né card.

Plug & Charge sulle Hyundai, per ora solo nelle colonnine Ionity

È tutto molto più semplice: basta inserire il cavo di ricarica nell’auto e l’operazione viene autorizzata in automatico, così come il successivo addebito sul conto del cliente. Esattamente come accade per le Tesla nei Supercharger. Al momento, però, le uniche stazioni abilitate al Plug & Charge sulle Hyundai sono le Ionity (presenti anche in Italia) e le Aral Pulse (in Germania). Ma si tratta del protocollo del futuro, per semplicità e sicurezza, e c’è da scommettere che presto anche altre grandi reti seguiranno la stessa strada. Il Plug & Charge funziona secondo lo standard ISO 15118 ad alta sicurezza e crittografia, garantito dal ricorso all’operatore Hubject. Questo per proteggere da possibili violazioni il certificato memorizzato sul veicolo e la comunicazione con l’infrastruttura di ricarica. Inoltre anche la fatturazione è semplificata. In caso di sessioni multiple anche presso diversi operatori, i clienti ricevono sempre un’unica fattura mensile.

Operazione più semplice del pieno di benzina

Come si diceva, la Ioniq 6 è il primo modello Hyundai con funzionalità Plug & Charge, resa disponibile da uno dei più recenti aggiornamenti OTA, da remoto. Sulla Nuova Kona Electric, invece, sarà disponibile sin dal lancio, ormai imminente. Chi ha sperimentato sulla propria pelle disavventure di ricarica, con app che non dialogano con la colonnina o card strisciate inutilmente, sa quanto queste innovazioni contino. Si tratta di rendere la ricarica ancora più semplice del pieno di benzina, senza neppure dover inserire banconote o carte di pagamento.

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15 COMMENTI

  1. Non ho capito cosa centra ma mi spiego meglio è il sistema Tesla che funziona è così che dovrebbero fare anche gli altri

  2. Intanto dal 1/10 il contratto flex ( Hjundai a consumo) passa da 2,49 a 7,49 x l’attivazione e da 0,49 a 0,59 a chilo di luce.Prezzo Ionitj a parte…almeno io l’ho capita così!!

  3. Esatto è proprio così che deve essere. Non app, tessere, iscrizioni, fatture, interoperabilità.

    Mi serve ricaricare? Mi collego e ricarico. Altrimenti mo la vedi la transizione energetica.

    Questo è abbattere le barriere di utilizzo. Il prox focus dev’essere sul prezzo del KWh.

    • Okay abbattere la barriera d’utilizzo, ma quando andrò a caricare vorrei sapere quanto mi costerà senza essere in balia delle tariffe pay per use.
      Ad oggi con un abbonamento mensile di uno dei tanti operatori si ha la possibilità di caricare a costi più contenuti. Se con la ricarica Plug & Charge si potesse associare uno o più abbonamenti mensili allora ben venga (da scegliere al momento della ricarica), in caso contrario è meglio continuare ad usare le tessere/app degli abbonamenti.
      Poi non si discute sulla comodità della ricarica Plug & Charge che usato occasionalmente ad una tariffa PayPerUse ci può anche stare.

  4. Questo è il futuro della ricarica: plug&charge, interoperabilità totale, con il cliente che viene addebitato in base al proprio contratto (o abbonamento) senza dover far nulla.
    Chiedo una cosa, gli autoveicoli devono avere una predisposizione a livello hardware per poter utilizzare questa funzionalità o è gestibile tutto tramite software?

    Grazie

    • Lo standard mennekes permette questo di default, bisogna disattivarlo per non funzionare. Mi incuriosisce, mettete a caso qualche mennekes in colonnine a caso, l’addebito automatico dovrebbe avvenire in toto su bolletta casa.

  5. Era ora copiare quello che funziona non è reato la Testa vende molto anche per questo sistema che ho avuto modo di vedere proprio l’altro ieri sistema eccellente arriva un olandese entra nello stallo in retro scende attacca il cavo chiude l’auto e se ne va si è no 10 secondi

    • Mica tutti quelli che hanno comprato una tesla hanno un SuperCharge nelle vicinanze.
      Ad oggi è più facile imbattersi in un HPC degli operatori nazionali che di un SuperCharge almeno dal centr’Italia a scendere.
      Ad esempio in provincia di Teramo escluse alcune colonnine da 50 kWh di enelXway (io ne conosco 4 attive nelle zone che frequento), invece ci sono due località, ognuna con due punti di ricarica HPC da 300 kWh ewiva (distanti tra loro meno di 20 km), di SuperCharge Tesla nemmeno uno (in realtà deve entrare in funzione un punto che da casa mia è alla stessa distanza di un punto di ricarica a 50kWh e di un punto di ricarica ewiva da 300), nell’intera regione Abruzzo allo stato attuale ci sono 2 Supercharge attivi, uno a Carsoli e l’altro a Chieti Scalo/Pescara Ovest(uscita A14), di HPC non tesla ce ne sono di più di cui delle freetox nelle stazioni di servizio appena prima uscita di Pescara Nord venendo da nord.
      Come potrai ben capire i possessori di Tesla non si mettono a girovagare per la regione solo per andare a ricaricare in un SuperCharge.

  6. Approfitto del post sulla facilità di ricarica per chiedere: sono stati ritrovati (spero vivi) gli addetti del ministero dei trasporti che si dovevano occupare di redigere il decreto attuativo per le wallbox? Le famiglie saranno in ansia

    • Ancora no..però hanno mandato a cercarli gli addetti al rilascio delle autorizzazioni ambientali (VIA) degli impianti rinnovabili (Ministero Mase, Ex Mite, Ex Ambiente)

  7. Ottimo, anche se è difficile al momento dare un giudizio senza sapere le condizioni economiche che verranno applicate. Ancora una volta il riferimento è Tesla che ha sempre fatto tariffe proporzionate al servizio reso e modulando attentamente i prezzi durante la crisi del gas dello scorso anno.

    • Concordo: tutto il problema sta esattamente lì, cioè capire se e come si modificherà il sistema dei prezzi delle ricariche di fronte a questa novità, sia in termini di prezzo al kWh che di concorrenza fra i gestori che adotteranno il Plug & Charge.
      Se rappresenterà la fine degli abbonamenti, occorrerà ovviamente che il prezzo al consumo diminuisca dal 50% sia in AC che in DC.
      Se invece sarà ancora possibile stipulare abbonamenti per pacchetti mensili di kWh, sarà interessante capire come il fatto che un utente abbia un abbonamento col gestore X entri in gioco per determinare il prezzo di ricarica in questo meccanismo di plug & charge.

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